Un pianeta pulito per tutti - Una visione strategica europea a lungo termine per un economia prospera, moderna, competitiva e senza impatto sul clima
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1 Un pianeta pulito per tutti - Una visione strategica europea a lungo termine per un economia prospera, moderna, competitiva e senza impatto sul clima Ing. Daniela Battista Bari, luglio 2019
2 COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE EUROPEAN COUNCIL, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE, THE COMMITTEE OF THE REGIONS AND THE EUROPEAN INVESTMENT BANK A Clean Planet for all A European strategic long-term vision for a prosperous, modern, competitive and climate neutral economy documenti 0203luglio\com _part1_ext_IT.pdf Brussels, COM(2018) 773 final 2
3 Questo parere dovrà esplicitare il ruolo che gli Enti territoriali ritengono di dover e poter avere nell'implementazione della Strategia oggetto della Comunicazione COM(2018) 773 Un Pianeta pulito per tutti - Visione strategica europea a lungo termine per un'economia prospera, moderna,competitiva e climaticamente neutra. Tale Strategia contempla quale principale obiettivo la lotta ai cambiamenti climatici ed integra ed armonizza le strategie ambientali, sociali ed economiche al fine di favorire la transizione verso un'economia sostenibile ed in grado di apportare benefici sociali ed ambientali a tutti i cittadini europei. Il parere dovrà inoltre definire il punto di vista del CdR sulle principali tematiche trattate dalla Strategia stessa. 3
4 La Strategia proposta mira a trasformare l'ue in un'economia efficiente e sostenibile. Le azioni che conducono ad un'economia a zero emissioni sono individuate nelle seguenti sette componenti strategiche: 1. sfruttare al massimo i benefici derivanti dall'efficienza energetica, compresi gli edifici a zero emissioni; 2. diffondere al massimo le energie rinnovabili e l'uso dell'energia elettrica per decarbonizzare completamente l'approvvigionamento energetico in Europa; 3. abbracciare la mobilità pulita, sicura e connessa; 4. un'industria europea competitiva e l'economia circolare come fattore chiave per ridurre le emissioni di gas serra; 5. sviluppare un'infrastruttura di rete e interconnessioni adeguate e intelligenti; 6. sfruttare appieno i benefici della bioeconomia e creare indispensabili pozzi di assorbimento del carbonio; 7. far fronte alle emissioni residue di CO 2 tramite la cattura e lo stoccaggio del carbonio. 4
5 Una visione strategica europea a lungo termine per un economia prospera, moderna, 1. Attuazione della strategia a lungo termine per il La neutralità climatica del sistema energetico 3. Pianificazione territoriale e neutralità climatica 4. Sulla neutralità climatica del sistema economico 5. Strategie di assorbimento e compensazione delle emissioni 6. Finanziamento della neutralità climatica 7. Mantenere i contatti con gli impegni internazionali e la legislazione vigente 5
6 1. Attuazione della strategia a lungo termine per il 2050 accoglie con favore la Comunicazione "Un pianeta pulito per tutti" ed invita la Commissione europea ad elaborare una tabella di marcia ancora più ambiziosa adottando misure atte a contenere il riscaldamento globale entro 1,5ºC rispetto ai livelli pre-industriali, privilegiando gli scenari più ambiziosi ed attuabili; chiede alla Commissione di valutare l'impatto dei diversi scenari sugli aspetti climatici, sanitari, ambientali, di biodiversità, economici e sociali, e la invita a proporre un quadro normativo globale corrispondente basato su tale valutazione e in linea con la strategia di attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite; sottolinea l importanza di investire in campagne di educazione e sensibilizzazione alle questioni climatiche destinate ai cittadini di ogni età ed in particolare ai giovani; evidenzia che gli enti locali e regionali, in cooperazione con gli istituti di istruzione e le organizzazioni della società civile, hanno un ruolo importante nel promuovere questo impegno e nel rispondere alle aspettative dei giovani; invita la Commissione a tenere attivamente conto della particolare vulnerabilità di determinati territori e cittadini nel processo di transizione verso un' Europa neutra dal punto di vista climatico, per evitare un rigetto del processo di transizione; chiede inoltre di istituire un Osservatorio europeo sulla neutralità climatica per contribuire alla mappatura ed al monitoraggio di tali vulnerabilità, unitamente ad un aggiornamento delle competenze nell'ambito dell EU Skills Panorama. Questa attività per un Europa climaticamente neutra deve tener conto del fabbisogno delle competenze a scala regionale al fine di orientare la redazione delle politiche e lo sviluppo di competenze per un'occupazione di qualità e a prova di futuro in queste stesse regioni e consentire un efficace scambio di buone pratiche direttamente tra questi territori;
7 2. La neutralità climatica del sistema energetico invita la Commissione Europea a rendere l'efficientamento energetico prioritario per ridurre leemissioni legate al patrimonio edilizio ed a garantire che le sovvenzioni pubbliche e gli strumenti finanziari necessari siano classificati come costi di capitale, al fine di favorire un incremento del tasso medio annuo di riqualificazione degli edifici; invita la Commissione a promuovere un approccio circolare in fase di progettazione, realizzazione e gestione di nuovi edifici, che dovrà essere sostenibile ovvero comprendere l efficienza energetica e l impiego di fonti rinnovabili, a partire dall'esempio dell'iniziativa Level(s). Pertanto, in una prospettiva basata sul ciclo di vita, occorre stabilire dei requisiti relativi alle prestazioni climatiche e ambientali dei materiali da costruzione e dei processi costruttivi. A tal fine è necessario continuare a investire nella normazione, nei requisiti di progettazione ecocompatibile, nelle dichiarazioni ambientali dei prodotti e nei sistemi di informazione sull'analisi del ciclo di vita; è fermamente convinto che l'obiettivo del 32 % di energie rinnovabili a livello dell'ue andrebbe ulteriormente riconsiderato in futuro in funzione dell'evoluzione delle tecnologie e che, in ogni caso, le regioni europee capaci di superare tale soglia debbano essere adeguatamente incentivate e supportate; sottolinea l importanza di favorire la decarbonizzazione ed il perseguimento dell obiettivo emissioni zero e di invitare gli Stati membri a definire, di concerto con le regioni, precise roadmap per la riconversione degli impianti e delle infrastrutture che impiegano combustibili fossili e delle centrali nucleari, incentivando l utilizzo di fonti rinnovabili (come l'idrogeno) e sulla base delle BREFs. Osserva che una tariffazione adeguata delle energie fossili nel quadro del sistema di scambio delle quote di emissioni o aifini dell'imposizione fiscale costituisce un presupposto essenziale per latransizione verso leenergie rinnovabili.
8 3. Pianificazione territoriale e neutralità climatica ricorda il ruolo centrale di regioni ed EE.LL. nell'attuazione delle politiche di mobilità sostenibile di persone e merci, anche attraverso le attività di pianificazione urbana e territoriale finalizzate al riequilibrio modale, alla demotorizzazione privata riduzione dell uso dei veicoli a motore ed alla riduzione del consumo di suolo; sottolinea l importanza di favorire e finanziare la transizione verso modalità di trasporto collettivo, condiviso, multimodale ed intermodale anche attraverso lo sviluppo di piattaforme logistiche e di piani di mobility managament a livello locale e regionale, tenendo in considerazione anche le specificità delle regioni scarsamente popolate e periferiche; invita la Commissione a sbloccare finanziamenti europei destinati ad accelerare la diffusione dei punti di ricarica per i veicoli, per far sì che l'infrastruttura attuale non sia di ostacolo allo sviluppo di una mobilità pulita in tutta Europa al fine di soddisfare la domanda futura; evidenzia la necessità di prestare particolare attenzione alle possibili misure di decarbonizzazione nel sistema dei trasporti, promuovendo l'uso di fonti energetiche rinnovabili e di combustibili alternativi, e, di conseguenza, la realizzazione di infrastrutture specifiche per garantire un approvvigionamento ecologico e diversificato; sottolinea l'importanza delle interazioni tra uso del suolo, mitigazione dei cambiamenti climatici e potenziale di adattamento, nonché quella di affrontare la questione dell'enorme impatto dell'agricoltura sul clima, quali elementi essenziali di qualsiasi strategia volta a conciliare il rispetto dell'accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) con un migliore benessere ambientale, sanitario ed economico-sociale;
9 4.Sulla neutralità climatica del sistema economico sottolinea l'assenza nella strategia di un riferimento al settore "rifiuti", alla gerarchia europea dei rifiuti ed ai principi dell'economia circolare e, pertanto, propone di introdurre misure per la rapida definizione di criteri uniformi per la cessazione della qualifica di rifiuto, con lo scopo di ridurre le operazioni di smaltimento, favorire il recupero e minimizzare le emissioni inquinanti dei processi industriali correlati. Sottolinea che i rifiuti dovrebbero essere ridotti al minimo anche grazie ai requisiti di progettazione ecocompatibile dei prodotti per quanto riguarda il contenuto di sostanze chimiche e la riciclabilità nonché agli investimenti nella selezione e nel recupero di materia ed energia; ricorda l'importanza di prestare particolare attenzione alle regioni in cui si trovano industrie energivore ed infrastrutture energetiche per garantire un rapido inizio della transizione, nonché una sua gestione equa ed inclusiva, limitando o compensando gli impatti sociali ed ambientali; sottolinea l'importanza di garantire che le autorità locali e regionali, nonché i cittadini e le ONG interessate, il settore delle imprese, le università e gli istituti di ricerca siano coinvolti nella definizione delle misure di compensazione per i potenziali impatti negativi della transizione energetica;
10 5. Strategie di assorbimento e compensazione delle emissioni ricorda il ruolo cruciale delle aree verdi urbane e rurali nella lotta contro il cambiamento climatico, quali sistemi ecologici che agiscono come equivalenti naturali dei pozzi di assorbimento del carbonio e sottolinea la necessità di favorire e sostenere la tutela e la corretta gestione del patrimonio forestale, così come la piena integrazione delle politiche agricole e forestali con quelle di gestione dei rischi idrogeologici e climatici; sottolinea la necessità di sviluppare ulteriormente tutte le tecniche e tecnologie tese al recupero integrale di massa ed energia nei sistemi produttivi e di tutte le forme di compensazione ambientale delle emissioni diffuse e fuggitive, ivi inclusa l'anidride carbonica, che dovrà essere compensata con sistemi ecologici naturali e, in assenza di altre opzioni, utilizzando le tecniche di Carbon Capture and Storage (CCS); precisa tuttavia che deve essere ancora dimostrata l efficacia e la sicurezza di tali tecnologie e che, pertanto, è necessario dare priorità assoluta agli interventi tesi ad evitare la produzione di emissioni. 10
11 6. Finanziamento della neutralità climatica ribadisce la necessità di incrementare almeno fino al 30% l obiettivo di spesa del bilancio dell'ue per il clima, dando piena attuazione agli impegni assunti con l Accordo di Parigi, prevedendo da parte dei governi nazionali finanziamenti dedicati a lungo termine; ricorda che sono necessarie notevoli risorse finanziarie per sviluppare le fonti di energia rinnovabile ed integrarle sul mercato: ritiene importante definire un approccio integrato e comune tra le autorità a tutti i livelli, al fine di collegare le diverse fonti di finanziamento ed ottenere un effetto moltiplicatore; sottolinea altresì la necessità di rivedere il quadro normativo dell'ue sulle energie rinnovabili e sugli aiuti di Stato per renderlo non solo vantaggioso ma spingere verso lo sviluppo di nuove tecnologie a zero emissioni in relazione ai benefici climatici e alla sostenibilità. Occorre, ad esempio, adeguare la direttiva in materia di tassazione dell'energia e le norme sugli aiuti di Stato al fine di ridurre le imposte sull'energia rinnovabile, per renderla competitiva rispetto all energia fossile; sottolinea che, date le importanti ripercussioni sociali che avrà prevedibilmente la transizione verso un'economia a zero emissioni di gas a effetto serra, sarà necessario prevedere la creazione di un fondo ad hoc per una transizione giusta destinato a sostenere le regioni o i settori della società che risentiranno più fortemente degli effetti a breve termine dell'abbandono dei combustibili fossili; suggerisce che le valutazioni d'impatto ex ante delle proposte legislative dell'ue siano accompagnate da una valutazione dell'impatto climatico e da una valutazione del loro contributo agli obiettivi dell'accordo di Parigi; chiede inoltre di prevedere un appropriata valutazione d'impatto dei fondi europei destinati ai settori e alle regioni interessati dalla transizione energetica per assicurare che supportino efficacemente il processo; 11
12 7. Mantenere i contatti con gli impegni internazionali e la legislazione vigente accoglie con favore l'ambizioso obiettivo dell'ue di promuovere l'adozione di politiche ed azioni a livello mondiale per invertire la traiettoria attuale non sostenibile delle emissioni ed invita le istituzioni e gli Stati membri dell'ue ad un coinvolgimento stabile, duraturo e coerente di regioni ed EE.LL. nell'attuazione dell'accordo di Parigi, anche mediante l'inclusione del CdR nei lavori preparatori per la prossima COP25, al fine di garantire che la posizione dell'ue nei negoziati sia sostenuta da tutti i livelli di governo; chiede che ad un rappresentante del CdR possa essere riconosciuto il ruolo di osservatore in tutti i lavori preparatori degli organi dell'unfccc, al fine di garantire che le esigenze degli EE.LL. e delle regioni siano debitamente considerate e di fornire i propri contributi alla valutazione aperta, inclusiva e trasparente del lavoro collettivo svolto nell'ambito del bilancio globale. 12
13 GRAZIE PER L ATTENZIONE 13
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