L urbanistica e il drenaggio urbano sostenibile
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- Daniela Vanni
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2 L urbanistica e il drenaggio urbano sostenibile Il drenaggio urbano sostenibile attiene alla tutela idraulica e ambientale dei territori urbanizzati e di quelli extraurbani ad essi connessi. Insieme all idraulica, l urbanistica ne è protagonista. Lo sviluppo delle infrastrutture verdi riveste un ruolo fondamentale. Ai fini della tutela idraulica, la pianificazione e progettazione urbanisticoidraulica deve essere spinta agli eventi meteorici estremi, anche in relazione alla gestione del «rischio idraulico» richiesta dalla Direttiva «Alluvioni» UE 2007/60 e dal D.Lgs 49/2010 e s.m.i.. Il drenaggio urbano sostenibile genera anche importanti ricadute nella tutela ambientale poiché riduce la componente inquinata dei deflussi meteorici urbani. 2
3 Strategia idraulica tradizionale drenaggio e convogliamento con eventuale laminazione a valle nuova urbanizzazione vasca laminazione per eventuali limiti di compatibilità del ricettore urbanizzazione esistente La nuova urbanizzazione incrementa portate e volumi di deflusso meteorico verso valle I maggiori deflussi meteorici incrementano anche l inquinamento legato al dilavamento urbano 3
4 Strategia idraulica tradizionale drenaggio e convogliamento con eventuale laminazione a valle nuova urbanizzazione urbanizzazione esistente La nuova urbanizzazione incrementa portate e volumi di deflusso meteorico verso valle I maggiori deflussi meteorici incrementano anche l inquinamento legato al dilavamento urbano potenziamento rete fognaria e/o vasca laminazione per eventuali limiti di compatibilità del ricettore Q Q lim amm 4
5 Drenaggio urbano sostenibile Controlli locali a monte delle sorgenti del drenaggio con eventuale convogliamento a valle delle sole Q lim amm nuova urbanizzazione Infiltrazioni/laminazioni distribuite presso ogni sub-area scolante urbanizzazione esistente Q Q lim amm Con l invarianza idraulica e idrologica: la nuova urbanizzazione NON incrementa portate e volumi di deflusso meteorico verso valle la nuova urbanizzazione NON incrementa l inquinamento legato al dilavamento urbano Q Q lim amm Infiltrazioni/laminazioni distribuite possibilmente anche nell urbanizzazione esistente 5
6 Allagamenti a Milano (oltre 110 esondazioni del F. Seveso dal 1979 ad oggi; in media 2,7 volte l anno. Tempo di ritorno: mesi, non anni) Ma oltre alla realizzazione dei grandi progetti di laminazione del Seveso, cosa anche si dovrebbe fare? Carenze nell idraulica diffusa. Perché allagamenti nelle strade e non nelle aiuole e aree verdi? 6
7 Il verde urbano Carenze nell idraulica diffusa. Perché le rotonde devono essere rialzate, dunque idraulicamente inefficaci? 7
8 Il verde urbano La difesa del verde urbano dal parcheggio Milano, viale Romagna Tradizionale, senza attenzione per la sostenibilità idraulica Con i criteri del drenaggio urbano sostenibile (Grafici dott.sa Francesca Oggioni MI) 8
9 Con i criteri del drenaggio urbano sostenibile 9
10 Con i criteri del drenaggio urbano sostenibile 10
11 São Paulo (Brasil) Controllo inondazioni del bacino Anhangabaù São Paulo - Brasil 60 km 20 milioni abitanti 11
12 São Paulo (Brasil) Controllo inondazioni del bacino Anhangabaù São Paulo - Brasil 60 km 20 milioni abitanti 12
13 São Paulo (Brasil) Controllo inondazioni del bacino Anhangabaù São Paulo - Brasil 60 km 20 milioni abitanti Rio Tamanduatei Sottobacino Anhangabaù superficie 5,4 km 2 impermeabilizzazione 78,5 % allagamenti gravi 4 volte/anno 13
14 San Paolo (Brasile) Allagamenti nel bacino Anhangabaù rio Anhangabau 14
15 São Paulo (Brasil) Controllo inondazioni del bacino Anhangabaù Soluzione A (2004, per T = 25 anni) N. 2 vasche di laminazione sotterranee da mc e mc São Paulo - Brasil Soluzione B (2006, per T = 100 anni) Galleria scolmatrice e vasca di laminazione presso lo scarico da mc Rio Tamanduatei Vasca laminazione mc (n 2 pozzi ø 45 m, h = 16 m) Sottobacino Anhangabaù superficie 5,4 km 2 impermeabilizzazione 78,5 % allagamenti gravi 4 volte/anno Vasca laminazione mc (n 2 pozzi ø 45 m, h = 16 m) Galleria scolmatrice ø 6,2 m Vasca laminazione mc (n 2 pozzi poligonali 60 x 23 m, h = 15m) 15
16 São Paulo (Brasil) Controllo inondazioni del bacino Anhangabaù Soluzione C (2013, Politecnico São Paulo, per T = 100 anni) Ricostruzione rete fognaria con supertubi distribuiti São Paulo - Brasil Rio Tamanduatei Lunghezza collettori per FASE TR (anni) Sottobacino Anhangabaù fase (km) superficie 5,4 km 2 impermeabilizzazione 78,5 % allagamenti gravi 4 volte/anno Lunghezza totale (km) Volume invaso (mc) I 10 7,5 7, II 25 3, III Rua August a 16
17 Le strategie di drenaggio urbano sostenibile Quartiere residenziale nel Nord - Milano Estensione complessiva dell area di circa 2.50 ettari Sistema fognario misto tradizionale (con ricezione di tutte le acque meteoriche) Descrizione SITUAZIONE ATTUALE Sup. (m²) Sup. (ha) SUPERFICIE TOTALE 24' percent. sul totale % TETTI 5' % STRADE INTERNE 1' % PARCHEGGI (IMPERMEABILI) 3' % VIALETTI, MARCIAPIEDI, PISTE CICLAB., PIAZZETTE ALTRE AREE PAVIMENTATE (accessi, ecc.) 2' % 1' % AREE VERDI 10' % 17
18 Le strategie di drenaggio urbano sostenibile Esempio di invarianza idraulica Lottizzazione privata Descrizione SITUAZIONE ATTUALE Sup. (m²) Sup. (ha) SUPERFICIE TOTALE 24' percent. sul totale % TETTI 5' % STRADE INTERNE 1' % PARCHEGGI (IMPERMEABILI) 3' % 58% VIALETTI, MARCIAPIEDI, PISTE CICLAB., PIAZZETTE ALTRE AREE PAVIMENTATE (accessi, ecc.) 2' % 1' % AREE VERDI 10' % Invaso necessario: 2.49 ha * 0,58 * 0,8 * 800 m 3 /ha imp = 924 m 3 Invaso verde ribassato per h = 0,7 m, S = 1400 m 2 (13% area verde) 18
19 Le strategie di drenaggio urbano sostenibile (invarianza idraulica) INVITALIA Progetto Bagnoli (Napoli) Esempio di invarianza idraulica: Il Master Plan di INVITALIA nell area SIN di Bagnoli a Napoli SIN Napoli Bagnoli 19
20 Le strategie di drenaggio urbano sostenibile (invarianza idraulica) INVITALIA Progetto Bagnoli (Napoli) Esempio di invarianza idraulica: Il Master Plan di INVITALIA nell area SIN di Bagnoli a Napoli SIN Napoli Bagnoli 20
21 Le strategie di drenaggio urbano sostenibile (invarianza idraulica) INVITALIA Progetto Bagnoli (Napoli) L invarianza per le aree a parcheggio L invar 21
22 Le strategie di drenaggio urbano sostenibile (invarianza idraulica) INVITALIA Progetto Bagnoli (Napoli) L invarianza per la viabilità 22
23 Le strategie di drenaggio urbano sostenibile (invarianza idraulica) INVITALIA Progetto Bagnoli (Napoli) Fognatura nera (Q punta nera almeno 5 Qnm) Fognatura pluviale Edificio Edificio Condotte sollevamento all Emissario di Cuma (Q punta nera (almeno 5 Qnm) Invasi per invarianza idraulica Q 10 l/s ha imp Invasi per invarianza idraulica Q 10 l/s ha imp P P Q punta nera (almeno 5 Qnm) Q 10 l/s ha imp Q punta nera (almeno 5 Qnm) Aiuole stradali per invarianza idraulica e trattamento naturale acque di prima pioggia Strada parallela a via Nuova Bagnoli Q 10 l/s ha imp Condotta scarico acque pluviali Q 10 l/s ha imp Aiuole stradali per invarianza idraulica e trattamento naturale acque di prima pioggia 23
24 Legge n. 4/2016 Regolamento regionale 23 novembre 2017 n. 7 Gestione del rischio idraulico e PGT comunali (Art. 14) Integrazione tra pianificazione urbanistica comunale e previsioni del piano d ambito, al fine del conseguimento degli obiettivi di invarianza idraulica e idrologica Studio comunale di gestione della pericolosità idraulica Comprende: determinazione eventi di riferimento per T = 10, 50, 100 anni individuazione dei ricettori presenti nel territorio comunale modellazione idrodinamica per la ricostruzione delle aree soggette ad allagamenti indicazione delle misure strutturali di invarianza idraulica e idrologica indicazione delle misure non strutturali di riduzione delle condizioni di rischio Documento semplificato del rischio idraulico comunale Comprende: delimitazione delle aree a rischio idraulico in base a documentazioni, studi e piani esistenti individuazione delle aree da riservare per le misure strutturali di invarianza idraulica e idrologica indicazione delle misure non strutturali di riduzione delle condizioni di rischio 24
25 Comune di Locate Triulzi (MI) Comune di Opera (MI) Studio comunale di gestione della pericolosità idraulica I modelli duali di simulazione a base fisica abbinati a sistemi GIS per verifica e gestione delle reti e delle aree urbane. Depuratore Scarico da L. Fuchs: Acqua e Città 2011, Venezia Aree a rischio esondazione per T = 10 anni 25
26 Esempio: Piano Comunale di gestione del rischio del Comune di Appiano Gentile: DOCUMENTO SEMPLIFICATO 26
27 Esempio: Piano Comunale di gestione del rischio del Comune di Appiano Gentile: DOCUMENTO SEMPLIFICATO 27
28 Esempio: Piano Comunale di gestione del rischio del Comune di Appiano Gentile: DOCUMENTO SEMPLIFICATO Formazione di aree di laminazione, sagomatura di aree verdi, potenziamento delle capacità di accumulo e dispersione di parchi e boschi, Aree forestali di Infiltrazione (A.F.I.) Esempio di interventi da attuarsi all interno dei campi agricoli: sagomatura del terreno e barriere protettive a bordo campo ma anche interne (fonte immagine: documento finale progetto Miriam del DISAFA 2016) Fascia tampone vegetata arborea e arbustiva (fonte immagine: Le guide selvicolturali del settore Tutela delle Acque della Reg. Piemonte) Esempio di canalette nelle A.F.I. (fonte: Veneto Agricoltura) 28
29 Esempio: Piano Comunale di gestione del rischio del Comune di Appiano Gentile: DOCUMENTO SEMPLIFICATO 29
30 Conclusioni Le strategie di drenaggio urbano sostenibile non sono più da considerare un opzione possibile ma una necessità; ora un obbligo. L urbanistica e le infrastrutture verdi assumono ruoli decisivi per il raggiungimento dei requisiti di invarianza idrologica e idraulica. La Legge della n. 4/2016 e il suo Regolamento attuativo sull invarianza idraulica e idrologica e il drenaggio urbano sostenibile proiettano su tutti gli attori pubblici e privati del territorio: una maggiore cultura del rischio idraulico la consapevolezza che la gestione sostenibile del rischio idraulico è tanto doverosa quanto possibile la corresponsabilità pubblica e privata nella gestione del rischio idraulico la condivisione degli oneri di costruzione e gestione degli interventi strutturali e non strutturali necessari 30
d.g.r. 20 novembre 2017, n. 7372
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