venerdì 11 dicembre 2015, 15:30

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1 Fecondazione assistita, liberarla con l arte 1 venerdì 11 dicembre 2015, 15:30 Intervista a Tiziana Cazziero Fecondazione assistita, liberarla con l arte Tra film e letteratura, l'arte si confronta sul tema della fecondazione assistita e della maternità negata di Silvestra Sorbera

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5 Fecondazione assistita, liberarla con l arte 5 L'arte, intesa in ogni sua forma, sia essa film, letteratura o spettacolo teatrale, è veicolo spesso di temi importanti. Tra questi non manca la fecondazione assistita, i limiti e le criticità della famosa legge 40 e la moderna normativa sulla possibilità di effettuare la fecondazione eterologa (ovvero con sperma o ovulo esterno alla coppia), nel nostro Paese. Tanti i film sull'argomento, spesso affrontato in maniera divertente, ricordiamo 'Due cuori e una provetta' con Jennifer Aniston, e poi ancora 'Maybe Baby', film tratto dal romanzo 'Inconceivable', il cui autore, Ben Elton, è anche regista del lungometraggio. Tra le pellicole italiane nell'albo d'oro 'Manuale d'amore 2' dove nell'episodio intitolato 'Maternità', Francesco ed Emanuela, i due protagonisti vanno a Barcellona per concepire il loro bambino, pur tra mille difficoltà. A teatro sbarcano invece 'Le difettose', piece che prenderà il via il 18 Dicembre da Cervignano, in Friuli Venezia Giulia. Lo spettacolo, tratto dal romanzo di Eleonora Mazzoni (edito Einaudi) ha come tema centrale il desiderio di maternità e la mancanza di un figlio. Ad interpretare Carla, la protagonista del libro dell'attrice-scrittrice di Forlì, sarà l'attrice Emanuela Grimalda (nota al grande pubblico per aver interpretato Ave Battiston nella serie Rai 'Un medico in famiglia'). La Grimalda, da poco diventata mamma del suo primo figlio, ritornerà a vestire i panni di Carla, in un lungo monologo interiore, ma non solo, che attraversa il palcoscenico tra una provetta e l'amore per Seneca. Non sono solo le grandi autrici del panorama italiano come la Mazzoni (che ha da poco pubblicato il suo secondo romanzo dal titolo 'Gli ipocriti' con la casa editrice Chiarelettere), ad essersi confrontate con il tema della fecondazione assistita e della maternità negata, ma anche tra le autrici italiani considerate 'minori' saltano all'occhio testi complessi e drammatici. Tantissimi i libri sull'argomento, tra questi 'Il sogno di essere madre' di Laura Colombo e poi ancora 'Lettera ad un bambino che è nato' di Raffaella Clementi. Tra le scrittrici si annovera inoltre Tiziana Cazziero che nel suo libro 'Ma tu quando lo fai un figlio?' racconta con ironia un percorso di coppia non sempre facile e non sempre a lieto fine. Ecco cosa ci ha raccontato in proposito. Perché hai deciso di raccontare la tua storia? Parlare di questa storia è stato come esorcizzare me stessa da quel mostro chiamato 'infertilità' con il quale ho convissuto per oltre un decennio e con il quale, ancor oggi, continuo a sentirlo cucito addosso sulla mia persona. Io oggi sono mamma di una bambina, ma non ho dimenticato nulla di quel dolore; scrivere questa storia ho pensato fosse giusto per me e verso tutte quelle persone che ancor oggi, affrontano in silenzio la loro battaglia contro questo nemico silenzioso. Si parla poco di questo tema, in commercio ci sono molti libri che ne parlano, ma hanno sempre, giustamente, una nota di dolore molto forte; lo so è così, è inevitabile che un argomento come questo si trascini della sofferenza. Io l ho fatto in chiave ironica, volevo regalare qualche sorriso e al contempo mandare un messaggio a quanti lottano, ma anche a chi, non conosce questa triste realtà e, che la sottovalutano. Io credo che parlane sia un dovere di tutti noi nei confronti di chi soffre e convive ogni giorno con quest ospite apparentemente calmo. Questo è un tema di cui si parla poco anche se la percentuale di coppie che affronta questo percorso è molto alta. Come mai c'è una sorta di ritrosia nel parlarne? Bella domanda. Me lo chiedo anch io. Mi sono chiesta come mai ci siano persone che, azzardo, si vergognano quasi di dire pubblicamente di volere dei figli che non arrivano. Ci sono tantissime persone, ma sono davvero tante e, dopo la pubblicazione del mio romanzo, molte altre si sono aggiunte a quelle conosciute in passato, che hanno sentito l esigenza di contattarmi; alcune mi hanno ringraziato per aver avuto il coraggio di scrivere un romanzo del genere, altre, con immenso dolore, mi hanno detto di aver apprezzato il libro, ma di non essere pronte a leggerlo. Molte donne vivono in silenzio questo problema, questo malessere capace di logorarti a piccoli passi. Non saprei dirti di preciso perché ci sia ritrosia nel parlarne, credo che alla base di tutto ci sia la non accettazione di questa condizione e anche la vergogna di dire: non riesco a rimanere incinta oppure, non mi vengono figli o anche, non posso avere figli. Io personalmente non ho fatto mai mistero della mia infertilità, però conosco molte persone che vivevano questa situazione nell ombra, non dicevano nulla, quasi volessero in questo modo, cancellare una situazione di disagio. Ma non parlarne non aiuta, anzi, il contrario. Come ti sei documentata per affrontare il tuo percorso? Il mio è stato un percorso molto lungo, alle spalle ho otto tentativi di fecondazione assistita e due aborti spontanei. Non è stata una passeggiata ed è ancora vivo in me il ricordo di quegli anni. Io mi sono documentata grazie al web, sono entrata in contatto tramite forum specializzati e molto ben curati con una pluralità di persone in grado di dare aiuto e sostegno, parlo di persone che vivevano l mia stessa esperienza, ma anche di medici, che spontaneamente, senza chiedere nulla in cambio, ti davano pareri e opinioni e suggerimenti validi a livello medico. Da lì, ho cominciato a scrivere e contattare medici oltre regione fino a quando sono giunta a un centro ospedaliero con servizio sanitario nel nord Italia, dove ho trovato un medico di valore e personale altamente qualificato e soprattutto 'umano'. Io sono una persona testarda, agisce e non aspetto mai che le cose accadono, è un lato del mio carattere che, onestamente, non so come definirlo, se pregio o difetto. Io andavo avanti ormai contro tutti, lo posso dire apertamente, non per male, per carità, ma in tanti mi dicevano che dovevo fermarmi, che forse era così che doveva andare, che I 'se', i 'che' e i 'ma' mi hanno fatto incaponire e sono andata avanti. Non so fino a quando avrei inseguito il mio desiderio, ma quando sono rimasta incinta, in maniera naturale contro ogni pronostico, ero in piena crisi depressiva, venivo da una delusione, l ennesima da fecondazione assistita. Gli ultimi mesi erano stati particolarmente difficili anche per via di un lutto famigliare ed ero in lotta con me stessa. Socialmente quanto è accetta la fecondazione assistita? Quando parli di fecondazione assistita tutti annuiscono con il capo, non si esprimono e in quelle parole non dette, capisci molte cose. Quando decidi di fare fecondazione assistita ti associano l appellativo: 'mamme a tutti i costi'. Anche

6 Fecondazione assistita, liberarla con l arte 6 nelle trasmissioni televisive, quando accade di parlarne e nei vari reportage di telegiornale, spesso si parla di 'mamma a tutti i costi'. Ma cosa significa veramente? Credo che nemmeno loro lo sappiano, trovano un titolo che attira l attenzione e lo usano senza rendersene conto di cosa possa suscitare nelle persone direttamente coinvolte. L infertilità è una malattia e come tale va curata e guarita, e allora perché non usare la medicina che in questi ultimi anni ha fatto passi da gigante per curare questo deficit fisico? Potrei stare qui a parlare per ore di quest argomento, ogni domanda innesca motivazioni e risposte che richiederebbero molto, tanto tempo, ma non vorrei annoiare chi legge. Io, aggiungo in breve, credo che socialmente la fecondazione assistita sia vista con occhio ancora troppo critico; non credo che si agisca in cattiva fede, ma accade, forse perché se ne parla poco e spesso anche frettolosamente e male. La Cazziero, così come la Mazzoni sono donne-mamme che hanno conosciuto il dolore, hanno conosciuto il vuoto di un sorriso per casa e che hanno colmato quello stesso vuoto con esami del sangue, visite mediche e desideri espressi sulla torta di compleanno. Ancora oggi la fecondazione assistita è qualcosa da nascondere, ma pian piano molte coppie fanno outing e mettono in piazza il loro percorso, la loro storia e le loro lacrime. Purtroppo non sempre ricompensate da allegri sorrisi e pianti in piena notte. di Silvestra Sorbera