PARTE SPECIALE E REATO DI IMPIEGO DI LAVORATORI DI PAESI TERZI PRIVI DI PERMESSO DI SOGGIORNO

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1 CONGREGAZIONE DELLE SUORE FIGLIE DI SAN GIUSEPPE DEL CABURLOTTO PARTE SPECIALE E REATO DI IMPIEGO DI LAVORATORI DI PAESI TERZI PRIVI DI PERMESSO DI SOGGIORNO

2 Rev. 0 Data: 8 marzo 2019 Pagina 2 di 6

3 Rev. 0 Data: 8 marzo 2019 Pagina 3 di 6 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 ha stabilito, in un ampio processo legislativo di lotta alla corruzione, un regime di responsabilità amministrativa (di fatto penale) a carico delle persone giuridiche, responsabilità che affianca quella propriamente penale della persona fisica autrice materiale del reato e che mira a coinvolgere nella punizione dello stesso gli Enti, nel cui interesse o vantaggio il reato è stato commesso. Tale nuova responsabilità sussiste soltanto per quei reati (indicati nel testo vigente del decreto 231/01) per i quali il regime di responsabilità è espressamente previsto, e non invece per tutti i reati previsti nel nostro ordinamento giuridico. Le sanzioni per l Ente che viene ritenuto responsabile ex DLgs 231/01 sono disciplinate dagli artt del suddetto decreto e si dividono in sanzioni pecuniarie (artt ) e sanzioni interdittive (artt ). Le prime sono calcolate in base ad un sistema per quote in numero non inferiore a cento né superiore a mille la cui commisurazione (delle quote) viene determinata dal giudice sulla base della gravità del fatto e del grado di responsabilità dell Ente, nonché dall attività svolta da quest ultimo per eliminare o attenuare le conseguenze del fatto illecito e per prevenire la commissione di ulteriori illeciti. Ogni singola quota va da un minimo di 258,23 ad un massimo di 1.549,37. L importo di ogni quota viene determinato dal giudice tenendo conto delle condizioni economiche e patrimoniali dell Ente: l ammontare della sanzione pecuniaria, pertanto, è il prodotto del primo fattore (numero quote) per il secondo (importo della quota). Per quanto riguarda le sanzioni interdittive, esse hanno la caratteristica di limitare l attività dell Ente e, nei casi più gravi, arrivano persino a paralizzarlo. Attesa la gravità, esse hanno una durata temporanea non inferiore a tre mesi e non superiore a due anni e si applicano nei soli casi in cui sono espressamente previste e sono: l interdizione dall esercizio dell attività, la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito, il divieto di contrarre con la P.A., l esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l eventuale revoca di quelli concessi; il divieto di pubblicizzare beni o servizi. Nelle situazioni più gravi si arriva all applicazione di sanzioni interdittive in via definitiva esse sono: la confisca (art.19), che ha per oggetto il prezzo o il profitto del reato ovvero se ciò non sia possibile somme di denaro o altra utilità di valore equivalente, e la pubblicazione della sentenza (Art.18) per una sola volta, per estratto o per intero, in uno o più giornali scelti dal giudice e mediante affissione all albo del Comune dove l Ente ha sede; la pubblicazione è a spese dell Ente ed ha lo scopo di portare a conoscenza della collettività la condanna subita dall Ente. Stante la gravità delle sanzioni comminate in caso di accertata responsabilità amministrativa, il legislatore del Dlgs 231/01 ha altresì previsto che l Ente possa andare esente da responsabilità ( e quindi dalle sanzioni sopra descritte) qualora abbia adottato ante factum ( ossia prima della commissione del reato) un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneamente attuato per prevenire reati della stessa specie di quello verificatosi. Le caratteristiche essenziali per la costruzione di un modello di organizzazione, gestione e controllo, sono descritte nell art. 6, comma 2, D.Lgs. 231/01 che di fatto, seppur utilizzando un linguaggio prevalentemente giuridico, descrive un tipico sistema di gestione dei rischi aziendali.

4 Rev. 0 Data: 8 marzo 2019 Pagina 4 di 6 Nella costruzione del presente modello si è quindi proceduto: A) ad identificare i rischi, ovvero ad analizzare il contesto dell Ente per evidenziare in quale area e secondo quali modalità si possono verificare eventi pregiudizievoli per gli obiettivi indicati dal Dlgs 231/01; B) a valutare il sistema esistente all interno dell Ente ed il suo eventuale adeguamento in termini di capacità di contrastare efficacemente, cioè ridurre ad un livello accettabile, i rischi identificati. ************* Nel corso degli ultimi anni il novero dei reati presupposto 231 si è ampliato esponenzialmente. La Legge 17 ottobre 2017 n. 161 ha modificato l art. 25-duodecies, introdotto nel novero delle fattispecie di cui al Dlgs 231/01 dal Dlgs 109/2012, relativo all impiego di lavoratori terzi privi di permesso di soggiorno. PARTE SPECIALE E : REATO DI IMPIEGO DI LAVORATORI DI PAESI TERZI PRIVI DI PERMESSO DI SOGGIORNO La presente Parte Speciale si riferisce al reato di impiego di cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare richiamato dalla disposizione di cui all art. 25-duodecies del Dlgs 231/01. In dettaglio l art. 25-duodecies prevede che: In relazione alla commissione del delitto di cui all articolo 22, comma 12-bis, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, si applica all ente la sanzione pecuniaria da 100 a 200 quote, entro il limite di euro. L art.22, comma 12 dlgs 286/98 stabilisce che: Il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno previsto dal presente articolo, ovvero il cui permesso sia scaduto e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo, revocato o annullato, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5000 per ogni lavoratore impiegato. L art. 22 comma 12-bis del dlgs 286/98 stabilisce che: Le pene per il fatto previsto dal comma 12 sono aumentate da un terzo alla metà: a) se i lavoratori occupati sono in numero superiore a tre; b) se i lavoratori occupati sono minori in età non lavorativa; c) se i lavoratori occupati sono sottoposti alle altre condizioni lavorative di particolare sfruttamento di cui al terzo comma dell art. 603-bis del codice penale. Le condizioni di particolare sfruttamento di cui al terzo comma dell art. 603-bis del c.p. sono oltre a quelle riportate alle lettere a) e b), l aver commesso il fatto esponendo i lavoratori intermediati a situazioni di grave pericolo, avuto riguardo alle caratteristiche delle prestazioni da svolgere e delle condizioni di lavoro. La presente Parte Speciale ha lo scopo di individuare ed illustrare le fattispecie di reati relativi all impiego di cittadini di Paesi Terzi il cui soggiorno è irregolare per i quali, in caso di commissione da parte di soggetti dell Ente con contemporaneo interesse o vantaggio per lo stesso, è prevista la

5 Rev. 0 Data: 8 marzo 2019 Pagina 5 di 6 responsabilità amministrativa in capo all Ente; indicare i principi di comportamento che i soggetti dell Ente sono tenuti ad osservare ai fini della corretta applicazione del modello per quanto inerente il reato relativo all art. 25-duodecies; fornire all ODV ed ai vertici dell Ente gli elementi di riferimento per l esercizio delle attività di controllo, monitoraggio e verifica. ANALISI DELLE ATTIVITÀ SENSIBILI Per procedere all individuazione delle aree sensibili si è intrapreso lo svolgimento di interviste alle funzioni dell Ente che si occupano delle Risorse Umane e si sono analizzati i controlli già esistenti attuati dall Ente per evitare di incorrere nella fattispecie di reato evidenziata. Alla luce delle analisi svolte il rischio appare efficacemente presidiato. Di seguito si riporta un elenco delle attività sensibili emerse: 1. assunzione del personale, con particolare riferimento ai cittadini extracomunitari; 2. comunicazione dell assunzione di cittadini extracomunitari agli enti pubblici (Sportello Unico per l Immigrazione ) in conformità con la normativa vigente; 3. monitoraggio delle scadenze dei permessi di soggiorno e gestione dei rinnovi; 4. gestione dei contratti con appaltatori ed altre aziende; 5. richiesta di informazioni ai fornitori in merito ai lavoratori impiegati, compresa la possibilità di svolgere verifiche. REGOLE GENERALI ED INDEROGABILI NELL ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ SOPRA INDIVIDUATE Obiettivo della presente parte speciale è fare in modo che tutti i soggetti coinvolti nello svolgimento di attività nelle aree a rischio siano a conoscenza delle regole di condotta ed operino in conformità con quanto indicato dalla parte speciale stessa al fine di prevenire il verificarsi del reato di cui si tratta. Per favorire la corretta comprensione dei comportamenti operativi da tenere, le regole cui attenersi sono state distinte in due aree: obblighi e divieti. OBBLIGHI In via generale è fatto obbligo di espletare tutte le attività dell Ente ed in particolare le attività sensibili sopra individuate in conformità a: - le regole di comportamento previste dal codice Etico; - quanto indicato dalle procure, dalle deleghe e nelle procedure adottate; - il presente Modello 231; Il datore di lavoro e coloro che operano nelle aree sensibili devono rispettare i seguenti principi: - impiegare soltanto lavoratori extracomunitari in possesso di valido permesso di soggiorno; - richiedere ai lavoratori extracomunitari di esibire il permesso di soggiorno all atto dell assunzione e a seguito del rinnovo dello stesso; - monitorare le scadenze dei permessi di soggiorno; - inviare comunicazioni ai dipendenti in prossimità della scadenza del permesso di soggiorno.

6 Rev. 0 Data: 8 marzo 2019 Pagina 6 di 6 DIVIETI È fatto divieto di porre in essere, collaborare o dare causa alla realizzazione di comportamenti tali che, presi individualmente o collettivamente, integrino, direttamente o indirettamente, fattispecie di reato previste dall art. 25-duodecies del Dlgs 231/01. In particolare, il datore di lavoro non può impiegare lavoratori stranieri del tutto privi di permessi di soggiorno o con un permesso revocato o scaduto, del quale non sia stata presentata domanda di rinnovo, documentata dalla relativa ricevuta postale. PROTOCOLLI Di seguito si indicano le regole di condotta ed i principi procedurali che in relazione ad ogni singola categoria di reati, devono essere rispettati nello svolgimento delle attività a rischio. Assunzione di cittadini extracomunitari Al fine di rafforzare i controlli sull attività in questione di prevede di: - applicare la check list interna riguardante i documenti da richiedere ai candidati, che prevede espressamente la presentazione del permesso di soggiorno; - acquisire il documento di soggiorno e farne una copia che in caso di assunzione dovrà essere archiviata nel dossier personale; - comunicare all ODV tramite la scheda dei flussi informativi l assunzione di cittadini extracomunitari, in modo da poter svolgere ulteriori attività di controllo sulla correttezza dell iter seguito. Comunicazioni agli enti pubblici per l assunzione di cittadini extracomunitari Nel caso di assunzione di cittadini extracomunitari l Ente si impegna a comunicare, anche tramite soggetti esterni, l instaurazione del rapporto di lavoro al Centro per l impiego competente per la sede di lavoro il giorno precedente all inizio dell attività, inviando per via telematica lo specifico modello Unificato-Lav. Nel modello dovranno essere riportate tutte le informazioni richieste dalle specifiche sezioni, assicurando in particolare la correttezza dei dati trasmessi per il lavoratore extracomunitario relativamente a: - titolo del permesso di soggiorno; - numero del titolo di soggiorno; - motivo del soggiorno; - scadenza del titolo di soggiorno; - questura che ha rilasciato il permesso di soggiorno. Monitoraggio delle scadenze dei permessi di soggiorno e gestione dei rinnovi Al fine di ridurre il rischio di impiego di dipendenti il cui permesso di soggiorno è scaduto, l Ente effettua le seguenti attività: - effettua su base almeno mensile un monitoraggio delle scadenze dei permessi di soggiorno dei lavoratori extracomunitari;

7 Rev. 0 Data: 8 marzo 2019 Pagina 7 di 6 - invia almeno 60 gg prima della data di scadenza del permesso di soggiorno una comunicazione scritta al dipendente evidenziando l approssimarsi della data di scadenza del permesso e richiedendo di consegnare all Ente copia del documento attestante l avvenuto rinnovo; - trasmette invia telematica anche per il tramite di soggetti esterni le informazioni relative al rinnovo del permesso di soggiorno al Centro per l impiego. Gestione della contrattualistica con aziende esterne e richiesta di informazioni Nell ottica di prevenire il rischio che per l Ente possa configurarsi anche soltanto in via indiretta e potenziale una responsabilità per l impiego di cittadini extracomunitari privi del permesso di soggiorno da parte di appaltatori ed altri fornitori, si prevede di inserire nei contratti da stipulare ex novo quanto segue: - l impegno della controparte di assicurare che nel caso in cui nell esecuzione della fornitura o dell appalto siano impiegati lavoratori extracomunitari questi ultimi siano in possesso di regolare permesso di soggiorno; Contratti Nei contratti con collaboratori esterni (consulenti del lavoro, aziende incaricate degli adempimenti legislativi alla gestione del personale ) deve essere contenuta apposita clausola che regoli le conseguenze della violazione, da parte degli stessi delle norme di cui al decreto nonché dei principi contenuti nel modello.

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