Silenziosi Operai della Croce Ritiro Mensile 2019 Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna.

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1 Silenziosi Operai della Croce Ritiro Mensile 2019 Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna. Giugno: E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme... La Parola: At 10, Pietro allora prese la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, 35 ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. 36 Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. 37 Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38 cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzareht, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui. 39 E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, 40 ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, 41 non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 42 E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. 43 A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome". 1

2 44 Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. 45 E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; 46 li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: 47 "Chi può impedire che siano battezzati nell'acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?". 48 E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni. Commento: (Don Johnny Freire) Tutto il capitolo decimo degli Atti degli Apostoli costituisce un punto di svolta nel Libro ma soprattutto nella Chiesa e nelle persone di chiesa e della sua azione. Conosciamo il contesto del capitolo, Cornelio fa esperienza di annunziazione (cfr. At 10, 1-8) dove l angelo li confida una missione mandare chiamare Pietro che si trova a Giaffa dove ha risuscitato Tabità (cfr. At 9, 36-43) e si trova presso un certo Simone, conciatore di pelli (At 9, 43). Anche a Giaffa ha la visione del lenzuolo che si ripete per ben tre volte (cfr. At 10, 9-16) e con l ordine dello Spirito Santo che Pietro doveva accogliere e accompagnare l inviati di Cornelio a fin di incontrarsi con Cornelio. L incontro avviene a Cesarea (cfr. At 10, 25-33) che è anche un resoconto di quanto è successo e Cornelio e i suoi riuniti, al cospetto di Dio sono disponibili per ascoltare tutto ciò che dal Signore (At 10, 33) fu ordinato a Pietro di proclamare. E qui cominciamo i versetti che occuperanno la mia meditazione in questo mese di giugno: At 10, E corrispondono al discorso di Pietro (che è, addirittura, l ultimo discorso di Pietro nel libro degli Atti), che è il discorso di Dio perché la formula di introduzione è solenne: prese la parola - lett. aprì la bocca (At 10, 34), Pietro assume 2

3 l atteggiamento da profeta, di colui che parla nel nome di Dio. Pietro è chiamato a testimoniare l amore di Dio verso tutti i fratelli e sorelle perché tutti hanno posto nella Nuova Creazione. E fa anche un racconto dei fatti di Gesù, di quanto ha fatto per dare la vita. Se guardiamo bene corrisponde a una prima formulazione del Credo Apostolico che non corrispondi a una raccolta di idee o pensieri, ma quanto Dio in Gesù si dispose a fare per salvare me (= dogmi). Il discorso di Pietro comincia con una affermazione lapidare che corrisponde anche al cammino di Pietro, al cammino della Chiesa, di essere appena una setta del giudaismo o essere fedele alla sua essenza: cattolica (= universale). L affermazione è: Dio non fa preferenza di persone (At 10, 34), che corrisponde all essenza di Dio anche se io vorrei di maniera diversa. Perché vorrei essere io il preferito, come Caino (Cfr. Gen 4, 1-16) che non vuole condividere l amore del Padre (= Dio) e per quello uccide il fratello Abele. Caino non ha capito l amore di Dio, non ha capito che Dio non fa preferenza di persone (At 10, 34). Como non sa essere veramente figlio perché vuole tenere Dio e il suo amore per sé, non sa neppure come essere fratello, escludere l altro, qualunque sia, è escludere Dio. Sono figlio/a nella stessa proporzione che mi faccio fratello e sorella, seguendo l esempio di Cristo (il Primogenito, ma soprattutto l Unigenito) che si è feci fratello di tutti per mostrare che siamo tutti fratelli. Così il nemico è colui per il quale mi devo io, per primo, convertire testimoniare l amore del Padre come feci Gesù: In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso (Lc 23, 43). Io sono prediletto di Dio, tutti sono prediletti di Dio. Gesù è il prediletto di Dio perché fu fratello di tutti i peccatori, perché capì e visse la predilezione del Padre per gli ultimi. Questo non lo capì Caino, non lo capì il profeta Giona, feci molta fatica a capire Pietro e faccio ancora più fatica a capire io. 3

4 Quante volte uccido il fratello, la sorella che non pensa come me, non vive la fede come me? Certo che non commetto omicidio, ma non anche terminare la relazione quando rinchiudo l altro nella indifferenza? La fonte della liberazione la trovo in Gesù, parola inviata da Dio (cfr. Is 52, 7-13). Quando contemplo la sua vita, il suo ministero, le sue opere sin dal Battesimo, in Galilea fino alla sua Passione, Morte e Risurrezione in Gerusalemme. Gesù è l avvenimento di Dio per eccellenza, il Verbo fatto Carne (Cfr. Gv 1, 14), è in Lui che si vede lo Spirito Santo in azione, Lui che passò beneficando e risanando (At 10, 38) coloro che stavano sotto il potere del diavolo (At 10, 38) perché è la divisione che spezza la fraternità, che separa dalla comunione con il Padre (diavolo = colui che separa). Qui anche Pietro (anch io) si lascia guarire da Gesù. Gesù risorto guarì Pietro dall oppressione del diavolo, dall oppressione del dividere che contrario al progetto divino e che Pietro, per mezzo di Cornelio, finalmente accetta. Gesù passò beneficando e risanando (At 10, 38) e ricevete la croce. Si feci vicino e fu abbandonato dai suoi. Ma abbandonato sulla croce testimonia che Dio è vicino ad ogni abbandonato, Dio è vicino a lui, Dio è morto per lui. Nei versetti 44 a 48 vediamo lo Spirito Santo che irrompe, così come nel giorno del Pentecoste (At 2, 11-3; Cfr. Nm 11, 24-30) che prova che non possiamo impedire lo Spirito Santo, anche se tante volte ci provo. Perché tante volte nella mia vita rischio di fare piccolo il Signore. Devo seguire l atteggiamento, o meglio, la forma di vivere di Maria nel Magnificat (Lc 1, 46-56) di vivere ogni giorno della mia vita a fare grande il Signore. È anche il rischio di fare del cristianesimo, della Chiesa, del CVS, una cosa chiusa, una cosa piccola impedendo che gli altri si avvicinino perché non conosco il mio alfabeto. Contrariando 4

5 la forma di agire di Gesù che fu a trovare la gente, che prima imparò l alfabeto della gente. L eruzione dello Spirito Santo provoca stupore nei presenti (Cfr. At 10, 45) si inserisce nella novità che è la normalità dell azione di Dio. È, per loro (per me), novità perché diventa la morte delle mie convinzioni, delle mie idee, dei miei preconcetti e mi apre alla realtà. La realtà che non è un problema (come tante volte la definisco). La realtà «è». Diventa problema quando non la voglio vivere, quando la non accetto per quello che è, quando vorrei che fossi appena lo specchio di me. Ma è nella realtà che Dio agisce, nella realtà per quello che è, anche quando si tratta della realtà della croce. Dinamiche per la vita associata La proposta che ci facciamo reciprocamente è quella di prendere in mano il nostro direttorio di sfogliarlo, di rileggerlo, di usarlo. Volutamente gli articoli proposti sono troncati per stimolarci non solo per avere qualcosa da leggere ma al contrario avere qualcosa che nelle nostre mani diventa strumento che mi accompagna e mi guida. Dal Direttorio: FONDAMENTI Il dono totale di sé 133.In conformità al carisma del Fondatore, i Silenziosi Operai della Croce fondano tutto il proprio impegno apostolico nel vivere personalmente ed associativamente il dono totale di sé nella consacrazione e sequela a Cristo, morto e risorto, per le mani di Maria, nella pratica dei Consigli Evangelici, abbracciando il cammino ascetico del Silenzio Interiore e la dinamica apostolica dell ammalato per mezzo dell ammalato con l aiuto del fratello sano. 5

6 Lo stile di vita 134. Tale donazione si rende visibile in uno stile di vita che sa testimoniare, nel mondo di oggi, il valore soprannaturale dell accettazione e dell offerta volontaria di ogni situazione di sacrificio e di sofferenza, e si concretizza in quella carità senza limiti che orienta i Silenziosi Operai della Croce a farsi compagni di viaggio dei sofferenti lungo il cammino della vita, secondo l icona biblica dei discepoli di Emmaus, descritta in Lc 24, 13-35; a condividere cioè con ogni persona un itinerario di crescita e di maturazione nella fede, affinché nella luce della Pasqua tutti si scoprano chiamati ad incontrare e ad annunciare il senso della propria sofferenza e la gioia della salvezza. Il servizio umile ed obbediente 135. Ogni servizio, diretto o indiretto, alla persona sofferente, che il Silenzioso Operaio della Croce è chiamato a svolgere, secondo le sue condizioni e situazioni, accolto e vissuto nell umiltà e nell obbedienza, sull esempio del sì dell Immacolata, è apostolato. La pastorale della spiritualità 136. Esso diviene servizio alla Chiesa universale mediante la promozione di una pastorale della spiritualità che l Associazione realizza in tutte quelle opere che caratterizzano l attività specifica che le è propria, al fine di evangelizzare il mondo della sofferenza: esercizi spirituali per ammalati, giornate di spiritualità e pellegrinaggi, finalizzati anche a far conoscere i messaggi e i contenuti espressi dall Immacolata a Lourdes e a Fatima; giornate di studio e convegni sulle problematiche e realtà che toccano il mondo dell umana sofferenza, sulla spiritualità e la 6

7 dinamica apostolica consegnatale dal Fondatore; creazione, diffusione e sviluppo dell apostolato del Centro Volontari della Sofferenza e della figura e insegnamento del Fondatore, a livello nazionale ed internazionale, con l ausilio di tutti quei mezzi e strumenti che la moderna tecnologia mette a disposizione. Preghiera ed offerta 137. Tutta l azione apostolica dei Silenziosi Operai della Croce è vivificata, sostenuta e resa feconda dalla preghiera e dall offerta; due attività primarie, nelle quali questa azione apostolica trova il suo inizio e il suo compimento. Nella vita personale e comunitaria esse restano le attività sempre possibili, anche nei disagi e nell immobilità dovuti alla malattia, all età e alle inevitabili fatiche, prove e difficoltà dell Apostolato stesso. Anzi, esse aprono gli orizzonti della missione sui quali viene invocata ed agisce la potenza di Dio e permettono al Silenzioso Operaio della Croce di testimoniare quell elemento peculiare la forza della debolezza che fa parte della pedagogia novaresiana, condivisa dal Centro Volontari della Sofferenza. Ogni momento della vita viene così vissuto dal Silenzioso Operaio della Croce come tempo di annuncio e/o di testimonianza del carisma abbracciato. 7