Protocollo volontario di certificazione energetica. Documento 0 Edifici ed energia in Valtellina

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1 Protocollo volontario di certificazione energetica Documento 0 Edifici ed energia in Valtellina

2 PROGETTO PROMOSSO E FINANZIATO DA: Provincia di Sondrio Camera di Commercio di Sondrio Confartigianato Imprese Sondrio Confindustria Sondrio Coldiretti Sondrio Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Sondrio PROGETTO ESEGUITO DAL GRUPPO DI LAVORO COSTITUITO DA: Associazione Valtellina EcoEnergy Politec - Polo dell Innovazione della Valtellina Politecnico di Milano - Polo Territoriale di Lecco COORDINAMENTO SCIENTIFICO: Prof. Ing. Marco Imperadori Prof. Ing. Gabriele Masera Politecnico di Milano - Polo Territoriale di Lecco COORDINAMENTO OPERATIVO: Ing. Graziano Salvalai - Politecnico di Milano - Polo Territoriale di Lecco STESURA DEL DOCUMENTO A CURA DI: Ing. Graziano Salvalai - Politecnico di Milano - Polo Territoriale di Lecco Ing. Francesco Pradella - Politec Polo dell Innovazione della Valtellina

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4 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE Quadro normativo per l efficienza energetica Protocollo di certificazione lombardo: CENED Riferimenti Normativi Regionali SITUAZIONE ENERGETICA IN REGIONE LOMBARDIA Situazione energetica in provincia di Sondrio Domanda di energia finale in alcuni comuni della provincia di Sondrio SITUAZIONE EDILIZIA IN PROVINCIA DI SONDRIO Situazione edilizia in alcuni Comuni della provincia di Sondrio... 18

5 L esigenza di un chiaro riferimento nel panorama dell efficienza energetica degli edifici, coniugato alla comprovata capacità delle nostre Aziende di operare con elementi di riconosciuta qualità, sono stati i punti di partenza di un ragionamento che ha portato ad un confronto innovativo tra le associazioni di categoria della provincia di Sondrio per ricercare, insieme, soluzioni condivise. Coldiretti, Confartigianato, Confindustria, Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Sondrio hanno quindi unito le loro forze e dato vita ad un team di lavoro con l obiettivo di stendere un piano e svilupparlo nella sua realizzazione, costituendo altresì un associazione ad hoc denominata Valtellina EcoEnergy. Dalla prima proposta scaturita da queste comuni riflessioni e sintetizzata nel documento Un percorso per un Polo per l efficienza energetica in Valtellina definito nell estate 2011, si è giunti al coinvolgimento di Camera di Commercio e Provincia che a seguito della richiesta del novembre 2011 hanno deciso di sostenere anche economicamente il progetto. Il team di lavoro si è ben presto arricchito del contributo dei partner tecnici individuati da Valtellina EcoEnergy in Politec Valtellina e Politecnico di Milano Polo Territoriale di Lecco che hanno contribuito alla maturazione del documento originario nell odierno progetto che per articolazione e complessità risulta esaustivo e pronto per la sperimentazione sul campo. La scelta perseguita di condividere il progetto con gli Ordini e Collegi Professionali di Architetti, Geometri, Ingegneri e Periti ha portato ad uno scambio proficuo di informazioni e gettato le basi per la collaborazione nello sviluppo operativo dell odierno Protocollo Valtellina EcoEnergy che coinvolgerà i professionisti sin dall inizio, con un ruolo di fondamentale importanza nell implementazione pratica. Consapevole dei contenuti innovativi introdotti, Valtellina EcoEnergy ha ben presto aperto un dialogo sul tema con Finlombarda, ora Infrastrutture Lombarde, e con Regione Lombardia, ente normatore competente, per condividere il lavoro sin qui svolto e pianificare una collaborazione che potrebbe portare ad una revisione della normativa regionale in materia con l implementazione di una parte dello stesso protocollo, come riscontrato dall Assessorato competente che a breve verrà coinvolto nel tavolo di lavoro. Il documento che segue è il risultato concreto di questo impegno che per sua stessa natura non può che essere un nuovo punto di partenza.

6 1. INTRODUZIONE Da recenti analisi sull efficienza energetica in Lombardia 1, emerge una diffusa situazione di inefficienza energetica del parco edilizio che, da solo, incide in Regione Lombardia, come nel resto d Italia, per oltre il 44% dei consumi complessivi di energia primaria. A partire dal 2007, data di entrata in vigore della certificazione energetica lombarda, si iniziano ad intravedere i primi evidenti e radicati segnali di una nuova cultura del progettare, costruire gli edifici, dove risparmio energetico e comfort ambientale sono elementi imprescindibili nelle nuove costruzioni e negli interventi di riqualificazione degli edifici esistenti. Tali segnali sono ancor più evidenti in quei Comuni che, in piena autonomia, hanno adottato politiche edilizie improntate ad un maggior rigore in termini di efficienza energetica degli edifici e ad un maggior ricorso alla produzione di energia mediante l impiego di fonti energetiche rinnovabili Quadro normativo per l efficienza energetica Il decentramento amministrativo, iniziato con la Legge 59/1997, ha conferito alle Regioni e agli enti locali funzioni e compiti amministrativi anche in materia di energia ed ambiente. Lo Stato, come riportato nel Titolo V della Costituzione Italiana, conserva ancora le funzioni e i compiti riguardanti l elaborazione e la definizione degli obiettivi e delle linee guida della politica energetica. Le Regioni possono quindi emanare propri regolamenti purché adottino disposizioni più restrittive ed in linea con le indicazioni previste dalle Linee Guida Nazionali. Già dal alcune Regioni italiane hanno provveduto a far propri i Decreti Legislativi 192/05 e 311/06 (di recepimento della Direttiva 2002/91 CE relativa all efficienza energetica in edilizia). Per quanto riguarda Regione Lombardia è in vigore dal Giugno 2007, attraverso la DGR 5018 e successive modifiche, un protocollo di certificazione degli edifici (CENED) in accordo con quanto previsto dalla Direttiva Europea. Successivamente altre Regioni italiane, si sono dotate autonomamente di un proprio sistema di certificazione energetica, prevedendo indici e sistemi di certificazione diversi tra loro. Per fare alcuni esempi, la Liguria, l Emilia Romagna e la provincia autonoma di Trento, fanno riferimento ad un indice di prestazione globale che tiene conto sia del fabbisogno per il riscaldamento che per la produzione di Acqua Calda Sanitaria (ACS), la provincia autonoma di Bolzano certifica invece gli edifici in base all efficienza energetica dell involucro. Il Piemonte ha adottato un solo indice di prestazione globale e, per l attribuzione della classe energetica, ciascun edificio viene idealmente collocato nel capoluogo di regione (Torino). Anche i valori che determinano gli intervalli delle classi energetiche sono differenti: la Lombardia e le Province autonome di Trento e Bolzano utilizzano intervalli in funzione della zona climatica, la Liguria invece in funzione dei gradi giorno (GG) e del rapporto superficie/volume (S/V), così come a livello nazionale. Inoltre, alcuni protocolli classificano il consumo energetico in termini di energia primaria mentre altri sotto forma di energia utile (misurata in kwh/m 2 anno o kwh/m 3 anno). 1 Analisi condotte e presentate da Finlombarda 2 Regione Lombardia è stata la prima Regione ad adottare un sistema di certificazione capace di rendere da subito operativo l intero meccanismo grazie non solo alla definizione di ruoli e competenze, ma anche mediante un modello di calcolo capace di garantire uniformità nell applicazione delle regole. 1

7 Con lo scopo di determinare un uniformità dei criteri di calcolo e di metodo, nell estate del 2009 l Italia ha varato le Linee Guida Nazionali (Decreto Ministeriale 26/6/2009) per il calcolo dell efficienza energetica degli edifici. Tale Decreto ha la fondamentale funzione di rendere obbligatorie anche in quelle regioni che non hanno emanato appositi regolamenti, le disposizioni europee in termini di efficienza energetica in edilizia. La situazione presentata poco fa, che evidenzia la molteplicità di protocolli e sistemi di certificazione energetica attivi sul territorio italiano e l avvicinarsi delle scadenze previste dalla Direttiva 2010/31/UE, ha spinto lo stato italiano ad emanare ed approvare nel 2015 una serie di decreti sull efficienza energetica. Tali decreti, pubblicati il 26 giugno 2015 hanno i seguenti titoli: Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici Schemi e modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico, 26 giugno Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici Lo scopo principale di questi decreti è infatti quello di uniformare le metodologie di certificazioni energetiche presenti sul territorio e di promuovere ulteriormente l efficienza energetica in tutte le sue forme. Al fine dell inquadramento del lavoro in oggetto, è importante inoltre sottolineare quanto riporta la Legge Regionale n 4 del 2012 la quale all art. 19 prevede: La Regione promuove e sostiene lo sviluppo di protocolli volontari di certificazione energetica, incrementativi rispetto al sistema di Certificazione ENergetica degli EDifici (CENED) e che assumano l obiettivo di coniugare i temi dell efficienza energetica rispetto all impiego dei materiali locali, con attenzione particolare all ambito montano. Tema altrettanto fondamentale risulta quello relativo all utilizzo di fonti rinnovabili, per il quale nel marzo 2011 sono state emanate, attraverso il Dlgs 28/2011 (attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili), delle disposizioni importanti. Tale Decreto stabilisce, attraverso l articolo 11, che le singole regioni possono prevedere incrementi nei valori di fabbisogno coperto delle fonti rinnovabili, rispetto a quelli previsti dall allegato 3 del decreto stesso. Inoltre, le regioni, all interno dei propri piani di qualità dell aria, possono stabilire che i valori di integrazione devono essere coperti (parzialmente o totalmente) da impieghi delle fonti rinnovabili diversi dalla combustione delle biomasse, se ciò dovesse risultare necessario per mantenere determinati standard qualitativi dell aria. 2

8 1.2. Protocollo di certificazione lombardo: CENED Di seguito sono presentate le caratteristiche salienti del protocollo di certificazione di Regione Lombardia: CENED. SOFTWARE E METODO DI CALCOLO OBBLIGATORIETA ATTESTATO PRESTAZIONE ENERGETICA CENED+ 2 Algoritmi contenuti nel D.D.U.O. n 6480: assume come principali riferimenti normativi le norme UNI TS e le normative riportate nell allegato H della D.D.U.O. n 6480 Dal 1/1/2016: edifici per i quali viene presentata la domanda per il permesso di costruire o la segnalazione certificata di inizio attività per interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione importante. - Edifici sottoposti ad ampliamento volumetrico o recupero a fini abitativi di sottotetti esistenti il cui volume lordo sia superiore al 15% dell esistente o comunque superiore a 500 m 3. - Per contratti Servizio Energia e Servizio Energia Plus, nuovi o rinnovati. - Per contratti nuovi o rinnovati relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici pubblici. - Per trasferimenti a titolo oneroso di interi edifici o singole unità immobiliari. - Per contratti di locazione o affitto - Nel caso di atti di trasferimento a titolo oneroso anche di edifici che siano privi di impianti rilevanti ai fini della certificazione energetica. 10 CLASSI ENERGETICHE A4/A3/A2/A1/B/C/D/E/F/G Basate sull indice di prestazione energetica globale non rinnovabile. CLASSIFICAZIONE ENERGETICA Inoltre, valutazione prestazione invernale ed estiva del fabbricato al netto dell efficienza degli impianti presenti Figura 1. Principali caratteristiche del Protocollo CENED. 3

9 1.3. Riferimenti Normativi Regionali I riferimenti normativi in termini di efficienza energetica in Regione Lombardia sono riportati di seguito. LR n 1 del 16/2/2004 Contenimento dei consumi energetici degli edifici attraverso contabilizzazione calore; LR n 39 del 31/12/2004 Norme per il risparmio energetico degli edifici e la riduzione delle emissioni inquinanti; LR n 24 del 11/12/2006 integrata con LR n 10 del 29/6/2009 Prevenzione e riduzione emissioni in atmosfera a tutela della salute; DGR VIII/4916 Piano di azione per l energia; DGR VIII/5018 Determinazioni inerenti alla certificazione energetica degli edifici in attuazione del D.Lgs 192/2005; DDG n 2055 del 3/3/2009 Approvazione modalità per l avvio del controllo sperimentale sulle certificazioni energetiche degli edifici, rilasciate ai sensi della DGR 5018/2007 e successive modifiche ed integrazioni; DGR VIII/5773 Modifiche ed integrazioni alla DGR VIII/5018; DDG n del 13/12/2007 Aggiornamento della procedura di calcolo per predisporre l ACE previsto con DGR VIII/5018; DGR VIII/8745 Determinazioni in merito alle disposizioni per l efficienza energetica in edilizia e la certificazione energetica degli edifici; DDG n 2598 del 18/3/2009 Approvazione del nuovo modello di targa energetica per gli edifici in riferimento alla DGR VIII/5018 del 2007; DDG n 4648 del 12/5/2009 Definizione dei criteri per accreditare come certificatori energetici ai sensi della DGR 5018/2007 e s.m.i. i professionisti già accreditati da altre Regioni, Province Autonome e Paesi appartenenti all'ue; DDG n 5796 del 11/6/2009 Aggiornamento della procedura di calcolo per la certificazione energetica degli edifici; DDG n 7148 del 13/7/2009 Precisazioni in merito all applicazione delle disposizioni per l efficienza energetica in edilizia, approvate con DGR n 8745 del 22/12/2008; DDG n 7538 del 22/7/2009 Rettifica delle precisazioni approvate con DDG n 7148 del 13/7/2009 relative all applicazione delle disposizioni per l efficienza energetica in edilizia, di cui alla DGR n 8745 del 22/12/2008; DDG n 8420 del 12/8/2009 Differimento del termine per l entrata in vigore della procedura di calcolo per la certificazione energetica degli edifici, approvata con DDG n 5796 dell 11/6/2009; DDG n 8554 del 19/8/2009 Precisazioni in merito all applicazione dell art.3, comma 2 e comma 3, della LR n 13 del 16/7/2009; DGR VIII/10622 del 25/11/2009 Linee guida per l'autorizzazione di impianti per la produzione di energia da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) - Impianti fotovoltaici ed eolici e per la valutazione ambientale degli stessi impianti; DDG n del 15/12/2009 Precisazioni in merito all'applicazione delle disposizioni vigenti in materia di certificazione energetica degli edifici e modifiche al DDG 5796 dell' ; 4

10 DDG n del 15/12/2009 Approvazione della procedura operativa per la realizzazione dei controlli sulla conformità degli attestati di certificazione energetica redatti ai sensi della DGR 5018/2007 e successive modifiche; DGR IX/335 Certificazione energetica edifici pubblici: aggiornamento del termine finale; DGR IX/1811 Approvazione nuovo modello di attestato di certificazione energetica degli edifici; DGR IX/3522 del 23/5/2012 Termoregolazione e contabilizzazione autonoma del calore: modifiche ed integrazioni alle disposizioni approvate con DGR 2601/2011; LR n 4 del 13/03/2012 Norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e altre disposizioni in materia urbanistico-edilizia; Legge regionale 18 aprile n. 7 Misure per la crescita, lo sviluppo e l occupazione. Art. 9 bis - Disposizioni in materia di efficienza energetica in edilizia; DGR IX/3298 del 18/4/2012 Linee guida regionali per l attuazione degli impianti per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili (FER) mediante recepimento della normativa nazionale in materia; DDUO n 3673 del 27/4/2012 Attuazione criteri per l esercizio dei controlli in materia di certificazione energetica degli edifici: modifica della tabella 4 di cui al punto c) dell allegato al decreto regionale n 33 del 9/1/2012; DGR IX/3508 del 23/5/2012 Proposta al Consiglio Regionale per l approvazione degli indirizzi in base ai quali predisporre il nuovo programma energetico ambientale regionale; DGR IX/3522 del 23/5/2012 Termoregolazione e contabilizzazione autonoma del calore: modifiche ed integrazioni alle disposizioni approvate con DGR 2601/2011; DDUO n 9433 del 23/10/2012 Sostituzione della firma elettronica alla firma manuale del Certificatore energetico nell'attestato di Certificazione Energetica, di cui alla DGR 8745 del 22/12/2008; DGR IX/4416 del 21/11/2012 Certificazione energetica degli edifici: modifiche ed integrazioni alle disposizioni allegate alla DGR 8745 del 22/12/2008 e alla DGR 2555 del 24/11/2011; LR n 5 del 31/7/2013 Assestamento al bilancio per l'esercizio finanziario 2013 ed al bilancio pluriennale 2013/2015 a legislazione vigente e programmatico - I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali; DGR X/1118 del 20/12/2013 Aggiornamento delle disposizioni per l'esercizio, il controllo, la manutenzione e l'ispezione degli impianti termici; DGR X/1216 del 10/1/2014 Aggiornamento della disciplina regionale per l efficienza e la certificazione energetica degli edifici e criteri per il riconoscimento della funzione bioclimatica delle serre e delle logge, al fine di equipararle a volumi tecnici; DDUO n 5027 del 11/06/2014 Disposizioni operative per l'esercizio, la manutenzione, il controllo e ispezione degli impianti termici in attuazione della DGR X/1118 del 20/12/2013; DGR X/3868 del 17/07/2015 Disposizioni in merito alla disciplina per l'efficienza energetica degli edifici ed al relativo Attestato di Prestazione Energetica a seguito dell'approvazione dei Decreti Ministeriali per l'attuazione del D.Lgs. 192/2005, come modificato con L. 90/2013; DDUO n 6480 del 30/07/2015 Disposizioni in merito alla disciplina per l'efficienza energetica degli edifici e per il relativo attestato di prestazione energetica a seguito della DGR 3868 del ed Allegati; 5

11 DGR X/3965 del 31/07/2015 Disposizioni per l'esercizio, il controllo, la manutenzione e l'ispezione degli impianti termici. 6

12 2. SITUAZIONE ENERGETICA IN REGIONE LOMBARDIA Per poter avere un quadro di riferimento più approfondito della situazione energetica (relativa agli usi finali) sul territorio vengono di seguito analizzati i consumi per settore a livello prima regionale, poi provinciale ed infine comunale. Figura 2. Ripartizione consumi per settore in Regione Lombardia [%]. Fonte: Sirena A livello regionale Il grafico sopra riportato evidenzia come il settore residenziale sia il maggior responsabile dei consumi totali. Con il 31% dei consumi precede il settore industriale non soggetto al sistema dell Emission Trading (non ETS) (19%) ed il settore dei trasporti extraurbani (16%). A seguire il settore terziario (13%), quello dei trasporti urbani (10%) e quello industriale ETS (10%). Infine il settore agricolo ricopre circa il 1% dei consumi di Regione Lombardia. Figura 3. Consumi energetici delle Province lombarde (2009) [GWh]. Fonte: Sirena L istogramma sopra riportato rappresenta, invece, i consumi energetici delle diverse province lombarde. Si può notare che in provincia di Sondrio il consumo energetico si attesta sull ordine dei 4904 GWh. La provincia di Sondrio risulta essere all ultimo posto in graduatoria tra le province lombarde, questo è dovuto sia al numero di abitanti che alla tipologia delle attività industriali insediate sul territorio. 7

13 2.1. Situazione energetica in provincia di Sondrio A livello provinciale l evoluzione dei consumi energetici è rappresentata dal grafico sottostante. Si può osservare come dal 2000 al 2010 si è verificato un generale aumento dei consumi energetici con un picco massimo raggiunto proprio nell anno La distribuzione dei consumi rispecchia quanto già evidenziato a livello regionale. Il settore residenziale è il più energivoro (41%) seguito da quello dei trasporti extraurbani (22%) ed industriale non ETS (14%). Confrontando l andamento dei consumi energetici del settore residenziale dal 2000 al 2010 si può notare come l andamento rimanga pressoché proporzionale ai consumi energetici totali in provincia. Figura 4. Consumi energetici per settore e per anno in provincia di Sondrio [GWh]. Fonte: Sirena I grafici sottostanti mostrano l evoluzione temporale dell utilizzo delle diverse fonti di approvvigionamento energetico per il soddisfacimento dei consumi energetici del settore residenziale e terziario. Figura 5. Consumi energetici per vettore della provincia di Sondrio (settore residenziale e terziario) [GWh]. Fonte: Sirena Le tabelle riportate di seguito rappresentano numericamente i grafici di figura 5 riportando i valori percentuali, nei diversi anni ( ), relativi all utilizzo delle fonti energetiche per il soddisfacimento dei consumi energetici in provincia di Sondrio. La tabella 1 fa riferimento al settore residenziale ed evidenzia una netta diminuzione di utilizzo di gasolio (dal 38,5% al 24,5%) e delle biomasse (dal 33,9% al 27,8%) ed un forte aumento dell utilizzo di gas naturale (dallo 0% al 21,6%) ed 8

14 Valtellina EcoEnergy Edifici ed energia in Valtellina Versione 2 del 16/09/2015 in minor quantità di energia elettrica (dal 8,9% al 10%) e teleriscaldamento (dallo 0% al 5,5%). Al 2010 per il settore residenziale la quota di energia coperta da fonti rinnovabili è pari al 34%. Tabella 1. Ripartizione consumi energetici per vettore della provincia di Sondrio (settore residenziale) [%]. La tabella 2 fa riferimento invece al settore terziario ed evidenzia coma anche in questo settore si sia verificata una diminuzione di utilizzo di gasolio, olio combustibile e GPL con un conseguente aumento dell utilizzo di gas naturale e teleriscaldamento. L energia elettrica presenta dal 2000 al 2010 un leggero calo. Nel settore terziario la quota coperta da rinnovabili è pari al 6,5%. Tabella 2. Ripartizione consumi energetici per vettore della provincia di Sondrio (settore terziario) [%] Domanda di energia finale in alcuni comuni della provincia di Sondrio Figura 6. Localizzazione dei comuni oggetto dell analisi. 9

15 Dopo aver analizzato la situazione energetica a livello regionale e provinciale viene di seguito eseguita un analisi di tipo comunale, prendendo in considerazione 6 comuni valtellinesi localizzati in diverse zone microclimatiche della provincia di Sondrio. I comuni interessati dall analisi sono: Chiavenna; Morbegno; Sondrio; Tirano; Bormio; Livigno. Per ognuno di questi, similarmente a quanto fatto a livello provinciale, sono stati analizzati i dati relativi ai consumi energetici del settore residenziale e terziario, ponendo particolare attenzione ai diversi vettori utilizzati per soddisfare la richiesta energetica del comune. Chiavenna I grafici evidenziano come, in linea con quanto accaduto in tutta la provincia, si sia verificato dal 2005 al 2010 un notevole aumento dell utilizzo di gas naturale con una conseguente diminuzione dell utilizzo di gasolio. Questi due vettori, unitamente al vettore energia elettrica coprono per il settore residenziale il 70% della richiesta di energia mentre per quello terziario quasi il 99%. Un altra osservazione che si può fare a proposito del settore residenziale è che la quota coperta dalle biomasse è in calo (dal 25,0% al 20,3%). Figura 7. Consumi energetici per vettore nel comune di Chiavenna (settore residenziale e terziario) [MWh]. Fonte: Sirena La tabella seguente riporta i valori percentuali relativi ai singoli vettori per l intervallo temporale È possibile osservare, come già riportato precedentemente, che nel periodo di tempo considerato si è verificato un forte aumento del consumo di gas naturale ed una forte diminuzione del consumo di gasolio. L energia elettrica rimane invece pressoché invariata. 10

16 Valtellina EcoEnergy Edifici ed energia in Valtellina Versione 2 del 16/09/2015 Tabella 3. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Chiavenna (settore residenziale) [%]. In tabella 4 è invece possibile osservare i valori percentuali relativi al settore terziario. Tabella 4. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Chiavenna (settore terziario) [%]. Morbegno Il comune di Morbegno presenta una realtà differente rispetto a Chiavenna. La diminuzione relativa al consumo di gasolio (dal 24,4% al 7,6% per il residenziale e dal 17,4% al 8,9% per il terziario) è bilanciata dall aumento soprattutto dell utilizzo di teleriscaldamento. Quanto detto vale sia nel settore residenziale sia in quello terziario. Figura 8. Consumi energetici per vettore nel comune di Morbegno (settore residenziale e terziario) [MWh]. Fonte: Sirena La tabella 5, riportante i dati percentuali relativi ai diversi vettori utilizzati, mostra come nel settore residenziale si sia verificato, oltre alla diminuzione dell utilizzo di gasolio ed all aumento del teleriscaldamento, una aumento della quota coperta da gas naturale ed una diminuzione dell utilizzo di GPL. Anche a Morbegno, come a Chiavenna ed in tutta la provincia, l utilizzo di biomasse è diminuito sensibilmente passando al 16,9% del 2005 al 9,3% del

17 Tabella 5. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Morbegno (settore residenziale) [%]. Il settore terziario evidenzia l aumento della quota coperta da teleriscaldamento e la diminuzione di quella coperta mediante gasolio, GPL e gas naturale. Sondrio Tabella 6. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Morbegno (settore terziario) [%]. I grafici sottostanti mostrano come anche per il comune di Sondrio vale quanto detto precedentemente per i comuni di Chiavenna e Morbegno e quindi come nel periodo tra il 2005 ed il 2010 si sia verificata una diminuzione della parte coperta mediante gasolio ed un aumento dell utilizzo di gas naturale, sia per quanto concerne il settore residenziale che terziario. Figura 9. Consumi energetici per vettore nel comune di Sondrio (settore residenziale e terziario) [MWh]. Fonte: Sirena Relativamente al settore residenziale è opportuno osservare inoltre come l utilizzo di biomasse e di energia elettrica sia rimasto pressoché costante. 12

18 Valtellina EcoEnergy Edifici ed energia in Valtellina Versione 2 del 16/09/2015 Tabella 7. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Sondrio (settore residenziale) [%]. Nel settore terziario l energia elettrica svolge un ruolo di primaria importanza, coprendo il 45,6% del fabbisogno energetico. La restante parte è soddisfatta mediante gas naturale. Situazione simile a quella registrata nel comune di Chiavenna anche se in questo caso ancora più spinta. Tabella 8. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Sondrio (settore terziario) [%]. Tirano Situazione particolare rispetto a quelle finora analizzate si riscontra nel comune di Tirano. Infatti, come si può osservare negli istogrammi sotto riportati, vi è un forte utilizzo del teleriscaldamento per la copertura del fabbisogno energetico del comune sia nel settore residenziale, sia in quello terziario. Figura 10. Consumi energetici per vettore nel comune di Tirano (settore residenziale e terziario) [MWh]. Fonte: Sirena Il settore residenziale, tabella 9, è soddisfatto per il 57,6% mediante teleriscaldamento e per la restante parte mediante energia elettrica, biomasse, gasolio e GPL soprattutto. L utilizzo del teleriscaldamento è aumentato dal 2005 al 2010 portando ad una diminuzione nel consumo di gasolio, GPL e biomasse. 13

19 Tabella 9. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Tirano (settore residenziale) [%]. Anche per il settore terziario, così come per il residenziale, il principale vettore utilizzato è il teleriscaldamento, seguito da vicino dell energia elettrica. Bormio Tabella 10. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Tirano (settore terziario) [%]. A Bormio la situazione è molto differente. Sia nel settore residenziale che terziario vi è una forte predominanza dell utilizzo di gasolio. Nel comune di Bormio, a differenza degli altri comuni analizzati precedentemente, non si è verificato, nei sei anni considerati, nessuna sostanziale diminuzione del consumo di questo combustibile. Figura 11. Consumi energetici per vettore nel comune di Bormio (settore residenziale e terziario) [MWh]. Fonte: Sirena Nel settore residenziale la restante parte, non coperta mediante gasolio, è soddisfatta mediante l utilizzo di biomasse ed in minor parte di energia elettrica e GPL. 14

20 Tabella 11. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Bormio (settore residenziale) [%]. Nel settore terziario invece l energia elettrica è la fonte più utilizzata per il soddisfacimento della domanda energetica locale, seguita dal gasolio ed in modo irrilevante da GPL, olio combustibile e solare termico. Livigno Tabella 12. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Bormio (settore terziario) [%]. A Livigno la realtà si presenta molto simile, se non più accentuata, a quella del comune di Bormio. Il gasolio ricopre circa l 80% dei consumi nel settore residenziale e quasi il 35% in quello terziario e la situazione è rimasta pressoché invariata nei 6 anni considerati. Figura 12. Consumi energetici per vettore nel comune di Livigno (settore residenziale e terziario) [MWh]. Fonte: Sirena La restante parte è coperta, nel settore residenziale, mediante energia elettrica, GPL e biomasse. Dal 2005 al 2008 si è verificato un annullamento dell utilizzo di olio combustibile. 15

21 Tabella 13. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Livigno (settore residenziale) [%]. Nel settore terziario, similmente a quanto evidenziato per il comune di Bormio, la domanda energetica è soddisfatta il larga parte mediante energia elettrica (65,6%), affiancata dal gasolio (34,0%). Il restante fabbisogno è coperto attraverso GPL, e solare termico. Tabella 14. Ripartizione consumi energetici per vettore nel comune di Livigno (settore terziario) [%]. 16

22 3. SITUAZIONE EDILIZIA IN PROVINCIA DI SONDRIO L istogramma seguente mostra come Sondrio presenti poco meno di edifici ad uso abitativo sul suo territorio. Questo valore colloca Sondrio nella parte bassa della graduatoria regionale. Figura 13. Numero di edifici ad uso abitativo in Regione Lombardia suddivisi per province. Fonte: ISTAT Analizzando ora l epoca costruttiva degli edifici ad uso abitativo si può osservare come solamente il 21% degli edifici presenti sul territorio siano stati costruiti dopo il 1991 ed inoltre il 18,8% degli edifici ad uso abitativo è stato realizzato prima del Questo sta a significare che il patrimonio edilizio in provincia di Sondrio risulta essere molto vecchio, quindi l aspetto legato al risanamento svolge un ruolo di primaria importanza. Il consumo medio degli edifici al 2014 è pari a 202 kwh/m 2 a corrispondente ad un consumo di circa 20 litri di gasolio al m 2 ogni anno. Figura 14. Ripartizione edifici in Provincia di Sondrio per epoca costruttiva. Fonte: ISTAT

23 3.1. Situazione edilizia in alcuni Comuni della provincia di Sondrio Analizzando ora la situazione a livello comunale, prendendo in considerazione sempre i 6 comuni precedentemente elencati si può osservare come tutti rispecchino abbastanza fedelmente quanto registrato in tutta la provincia di Sondrio. Si può notare infatti un bassissimo numero di edifici realizzati dopo il Tabella 15. Numero di edifici ad uso abitativo costruiti in 6 comuni della provincia di Sondrio (2001). Il grafico seguente rappresenta l andamento del numero di edifici realizzati nei diversi anni per i 6 comuni analizzati. Si può osservare una diminuzione della realizzazione di edifici tra gli anni 1919 e 1945, successivamente un aumento fino al 1981 e in seguito un nuovo smorzamento. Figura 15. Andamento del numero di edifici ad uso abitativo costruiti in 6 comuni della provincia di Sondrio. Fonte: ISTAT

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