Il valore aggiunto della formazione pre-partenza

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1 Il valore aggiunto della formazione pre-partenza in Italia del prevede alcuni moduli di origine, per facilitare l inserimento dei lavoratori stranieri una volta giunti in Italia di Maria Pangaro Segretario nazionale ALS Mcl prevede alcuni moduli di origine Il meccanismo della formazione all estero previsto dall articolo 23 del Testo unico sull immigrazione (D.Lgs 286/98) permette la realizzazione di progetti direttamente nei Paesi di origine dei cittadini extracomunitari. Tale articolo prevede la possibilità di assegnare, in sede di adozione del decreto flussi, quote riservate agli stranieri non comunitari residenti all estero che abbiano completato appositi programmi di istruzione e formazione nei Paesi di origine e che, conseguito il relativo attestato di frequenza, siano stati inseriti nelle apposite liste istituite presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. In pratica nel decreto flussi, con cui annualmente viene stabilita la quota massima di cittadini extracomunitari che possono fare ingresso in Italia per motivi di lavoro, apposite quote vengono riservate ai cittadini extracomunitari residenti all estero che abbiano partecipato ai progetti di formazione organizzati nei loro Paesi. Il datore di lavoro può richiedere il nulla osta al lavoro solo nei confronti degli stranieri inseriti nelle liste del Ministero, beneficiando della quota riservata prevista nel decreto. Per organizzare un corso di formazione all estero che poi permetta un ingresso agevolato dei lavoratori formati, è necessario che il programma del corso venga approvato da un apposito comitato interministeriale istituito sempre il Ministero. I programmi di formazione all estero oggi rappresentano una delle modalità di ingresso per gli extracomunitari nel nostro Paese. La struttura base di questi progetti, comprende un corso di lingua italiana di livello intermedio, alcune ore di educazione 183

2 prevede alcuni moduli di origine, per facilitare l inserimento dei lavoratori stranieri una volta giunti in Italia civica di elementi di sicurezza sul lavoro ed eventualmente una formazione professionale specifica per il settore in cui il lavoratore dovrà essere assunto. Tali programmi permettono ai datori di lavoro italiani, anche tramite le proprie associazioni di categoria, di selezionare e formare la manodopera necessaria alle proprie esigenze produttive e non reperibile sul mercato del lavoro italiano, direttamente nei Paesi di origine dei cittadini stranieri che aspirano ad entrare in Italia per motivi di lavoro. La formazione nei Paesi di origine costituisce, infatti, uno strumento per consentire ai futuri lavoratori immigrati di apprendere, oltre a specifiche competenze lavorative, anche la lingua italiana, sia pure ad un livello base, nonché gli elementi essenziali dell educazione civica. Il nuovo decreto adottato, sostituendo interamente il precedente decreto del 22 marzo 2006, fissa le modalità di predisposizione dei programmi di istruzione e di formazione e individua i criteri per la loro valutazione. In particolare, viene ampliata la platea dei soggetti legittimati alla presentazione dei programmi di formazione e di istruzione. In base alle nuove disposizioni i corsi di formazione all estero possono essere organizzati non solo da regioni, province, comuni, organizzazioni nazionali di datori di lavoro o sindacati, organismi internazionali o enti e associazioni che operano nel settore dell immigrazione da almeno tre anni, ma anche da altri soggetti quali i Centri provinciali per l istruzione degli adulti (art.1, comma 632 della legge 296/1996), le Agenzie per il lavoro (art.4 del D.Lgs. 276/03) e gli altri soggetti autorizzati e accreditati, iscritti all Albo degli intermediari secondo le modalità stabilite dall art.48 della legge 4 novembre 2010, n.183. L ampliamento operato risponde all esigenza di garantire una più stretta correlazione tra l effettiva richiesta di specifiche professionalità nel territorio nazionale e il corso di formazione svolto; il tutto è finanziato dal Fondo Fei, Fondo europeo per l integrazione dei cittadini di Paesi terzi. Tra i soggetti iscritti all Albo degli intermediari troviamo gli istituti di patronato. L avviso 3/2012 per il finanziamento di progetti di formazione linguistica in favore di cittadini residenti nei Paesi di origine dei flussi migratori, finalizzati all ingresso in Italia per motivi di lavoro, ha infatti concesso ai soggetti di intermediazione quali i patronati di presentare proposte progettuali. di seguito presentato e tutt ora in corso dal titolo in Moldova in Italia (IMMI) vede appunto coinvolto lo Stato della Repubblica di Moldavia e in 184

3 prevede alcuni moduli di origine particolare l area della sua capitale Chisinau, con capofila il (MCL). L immigrazione moldava in Italia inizia alla fine degli anni Novanta in seguito alla crisi economica e agli elevati tassi di disoccupazione coincidenti con la fase di profonda transizione politica. Alla fine del 2008 erano quasi 90mila i cittadini moldavi iscritti nelle liste anagrafiche dei comuni italiani (89.924), con un incremento del 137% rispetto al Un analoga osservazione vale anche in riferimento all ultimo anno: al 1 gennaio del 2011 i residenti moldavi in Italia risultano cresciuti del 24% rispetto all anno precedente, a fronte di un aumento medio della popolazione straniera residente del 7,9%. Inoltre la Moldavia dimostra una costante e collaborativa disponibilità verso le problematiche dell immigrazione. I numerosi accordi bilaterali, nazionali e internazionali, in materia di immigrazione, in cui è presente anche la Moldavia confermano il suo interesse ad adottare un metodo cooperativo equilibrato che garantisca gli interessi e il diritto di assistenza degli immigrati moldavi e che, contemporaneamente, realizzi gli interessi e le esigenze dei Paesi di accoglienza. La scelta della Moldavia è legata, principalmente, alla presenza del patronato a Chisinau, capitale dello Stato, a seguito di un protocollo di collaborazione fra il MCL e la fondazione Regina Pacis, che ha sede proprio a Chisinau, dove viene svolta attività nel campo della tutela dei diritti delle persone e dell assistenza sociale. Il Patronato SIAS ha sottoscritto un accordo in Roma nel dicembre del 2012 tra il Movimento (MCL-Patronato SIAS) e l Agenzia presso il Governo moldavo incaricata per le relazioni con la Diaspora. L obiettivo generale dell accordo è quello di offrire assistenza competente e gratuita a tutti coloro che hanno bisogno di: a) informazioni sulle modalità di ingresso in Italia, in particolare la tematica dei visti e dell accesso ai servizi consolari, presso l ufficio Visti dell Ambasciata d Italia in Moldavia b) informazioni sugli adempimenti da rispettare dopo l ingresso in Italia (Testo unico sulla immigrazione, Sportello unico, Questura, Comune, servizi sanitari, inserimento scolastico minori) in materia di emigrazione c) iscrizione presso i Centri per l impiego d) iscrizione al Servizio sanitario nazionale e) regolarizzazione della posizione presso l Inps e l Inail f) iscrizione alla scuola per i figli minori g) informazioni su contributi versati in Italia ai fini della pensione 185

4 prevede alcuni moduli di origine, per facilitare l inserimento dei lavoratori stranieri una volta giunti in Italia (estratto contributivo, verifica versamento contributi, calcolo pensione, contenzioso sul lavoro etc...) h) informazioni sulla legislazione italiana in materia di lavoro, previdenza, fisco, diritto di famiglia i) diritti dello straniero j) cittadinanza italiana k) assistenza sociale l) diritti sociali. Da queste relazioni sul campo nasce l idea del progetto IMMI con la collaborazione dell associazione no profit Ulisse in Italia e di enti moldavi come la fondazione Regina Pacis e la Casa provvidenza, fondamentali per l espletamento delle attività formative in loco. IMMI consiste in azioni formative pre-partenza, a cui si accompagnano percorsi di valorizzazione e qualificazione delle competenze professionali maturate di provenienza, erogate successivamente all ingresso dei lavoratori moldavi in Italia, che avverrà nella quarta e ultima fase del progetto. Oltre a facilitare l integrazione nel tessuto economico, sociale e culturale nel nostro Paese dei futuri immigranti moldavi e dei loro familiari, IMMI si propone di garantire maggiori opportunità di inserimento nel mercato del lavoro e rendere possibile una loro successiva professionalizzazione e ri-professionalizzazione. Inoltre il progetto è finalizzato al conseguimento, da parte dei corsisti, della certificazione del livello di conoscenza A1-livello elementare di base per mezzo dei corsi di lingua italiana PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), in coerenza con i requisiti richiesti dal decreto del ministero dell Interno 4 giugno 2010, pubblicato sulla GU n.134 dell 11 giugno Queste, in sintesi, le attività condotte in Moldavia per il progetto IMMI: la selezione dei 100 corsisti sulla base delle liste che fornite dall Agenzia nazionale per l impiego moldava (ANOFM) e grazie anche al supporto tecnico di Paolo Tatti, referente del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali italiano nell area moldava l attivazione di laboratori di apprendimento dell italiano strutturati in gruppi secondo il Quadro Comune europeo di riferimento un modulo di Educazione civica, che ha l obiettivo di creare un immagine chiara ed esaustiva dei diritti/doveri dei futuri emigranti che si accingono a lasciare la Moldavia per trasferirsi in Italia 186

5 un modulo di Salute e sicurezza sul posto di lavoro e di accesso facilitato in Italia gli esami finali, svolti il 27 maggio, che hanno consentito ai corsisti moldavi il rilascio del certificato PLIDA di livello A1. Il certificato PLIDA è un diploma rilasciato dalla Società Dante Alighieri in base a una convenzione stipulata con il ministero degli Affari esteri. Il PLIDA attesta la competenza in italiano come lingua straniera, e questo ha permesso ai futuri lavoratori moldavi in Italia di poter procedere alla richiesta di nulla osta secondo il modello BPS del ministero dell Interno, (articolo 23 del Testo unico sull immigrazione D.Lgs 286/98). Una volta entrati in Italia, i lavoratori moldavi saranno impegnati in un percorso di qualificazione e valorizzazione delle competenze professionali. Si tratta di 20 ore di formazione 187

6 prevede alcuni moduli professionale teorico-pratica, da erogarsi all atto dell effettivo ingresso e dell attivazione di un contratto di lavoro. I futuri lavoratori saranno indirizzati a un breve percorso di accertamento delle competenze richieste (tendenzialmente servizi alla persona, edilizia, turismo) e di quelle possedute. Saranno quindi individuati ed erogati i corsi di formazione teorico-professionale a cui avviare i partecipanti, anche in forma individuale ove non fosse possibile per motivi logistici e oggettivi creare classi. I profili lavorativi individuali nel progetto rientrano nei servizi sociali e alla persona (in cui si concentra il 24,7% del totale dell occupazione straniera e in cui troviamo anche le migrazioni autonome femminili moldave, largamente convogliate verso il settore, che continuano a giocare un ruolo importante all interno dei flussi d arrivo più recenti, spesso ancora orientati alla temporaneità); edilizia e costruzioni (16,7%) e manifattura (19,4%). Inoltre tenuto conto del progressivo aumento in Italia di presenze turistiche provenienti dalla Russia e in genere dall Est europeo, è stato identificato un terzo cluster rappresentato dal settore del turismo. Il Progetto IMMI ha rappresentato per i moldavi un importante, coordinata e gratuita opportunità formativa, sia linguistica, sia di conoscenza dei comportamenti civici e delle norme vigenti nella società italiana, facilitando l accesso dei cittadini di questo Paese alle opportunità lavorative esistenti in Italia. Le attività progettuali previste hanno consentito una percentuale di successo dell iniziativa, tra i candidati formati e presenti nelle liste di disponibilità e che hanno maggiore attinenza e disponibilità all impegno formativo rispetto ai profili professionali richiesti nel mercato del lavoro italiano. Il buon esito del progetto è un fattore di stimolo e di emulazione, per un ulteriore sviluppo di programmi con le stesse caratteristiche e la diffusione della pratica della certificazione linguistica prima dell accesso in Italia. 188

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