RELAZIONE ECONOMICO STATISTICA NOVEMBRE 2012

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1 Relazione Economico Statistica al Bilancio di Previsione dello Stato 2011 RELAZIONE ECONOMICO STATISTICA NOVEMBRE

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3 PRESENTAZIONE La Relazione Economico Statistica, da oltre vent anni, rappresenta un valido supporto conoscitivo e di approfondimento dei temi economici e si abbina ai documenti di presentazione dei Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici. Anche quest anno viene offerto un ampio e significativo repertorio dell informazione prodotta dalla statistica ufficiale su temi di rilievo per la vita pubblica: economia, evoluzione demografica, pubblica amministrazione, dinamiche sociali. La Relazione Economico Statistica rappresenta una sintesi conoscitiva preziosa e autorevole, che anno dopo anno viene implementata nei dati e nei temi per fornire costantemente un ritratto sintetico e aggiornato del Paese e della sua evoluzione più recente. Non solo sono state aggiornate le tavole pubblicate negli anni precedenti, ma sono stati divulgati i risultati anche di nuove indagini e attività di ricerca, aggiungendo ulteriori elementi al quadro di una realtà in continua trasformazione. I dati presentati abbracciano tutti i principali temi della vita pubblica,mettendo a fuoco l immagine complessiva del Paese per fornire il necessario supporto alle decisioni non solo del Governo e del Consiglio Grande e Generale, in questa fase di approvazione del Bilancio di Previsione 2013 e del Bilancio Pluriennale, ma anche di tutti coloro che per motivi di lavoro o di studio necessitano di questi dati. La Relazione Economico Statistica è sempre più un aiuto per studenti, professionisti e per chiunque voglia accostarsi al mondo dell informazione statistica ufficiale (anche attraverso il sito per conoscerla e soprattutto per utilizzarla al meglio, nella sua obiettività, quale strumento di interpretazione dei fenomeni e come supporto alle valutazioni e alle decisioni e per interpretare correttamente la mutazione dei diversi aspetti del nostro Paese. 3

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5 I L ECONOMIA INTERNAZIONALE 5

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7 1.1 - LA PREVISIONE MACROECONOMICA INTERNAZIONALE Per il Fondo Monetario Internazionale, la ripresa dell economia mondiale continua, ma in maniera più fiacca. Nelle economie avanzate, la crescita è ancora troppo bassa per consentire un attacco sostanziale alla disoccupazione. Nei maggiori mercati emergenti, dove la crescita in principio era stata intensa, ora sta rallentando. La previsione di Aprile 2012, d incremento del PIL mondiale per il 2013, è stata rivista ad Ottobre 2012 con una riduzione di 0.5 punti percentuali per le economie avanzate (da 2,0% a 1,5%) ed una diminuzione di 0.4 punti per i mercati emergenti e per i paesi in via di sviluppo (da 6,0% a 5,6%). Le forze che stanno trascinando in basso le economie avanzate sono : il risanamento dei conti pubblici e l ancora debole sistema finanziario. In molti paesi il consolidamento fiscale sta procedendo secondo i programmi,ma non c è dubbio che la pressione fiscale comunque necessaria andrà ad incidere sulla domanda. Il sistema finanziario non sta ancora operando in maniera efficiente, in molti paese le banche sono ancora deboli, e la loro posizione è resa ancora più debole dalla bassa crescita dei sistemi economici. Come conseguenza, coloro che hanno contratto debiti con le banche sono costretti ad accettare condizioni di finanziamento molto gravose. Le forze che maggiormente stanno trascinando in alto la crescita sono le politiche monetarie accomodanti. Le banche centrali continuano, non solo a mantenere una politica dei tassi bassa, ma anche a sperimentare con programmi finalizzati alla diminuzione dei tassi in particolari mercati, per aiutare particolari categorie di soggetti che necessitano di finanziamenti, o per aiutare l intermediazione finanziaria in generale. Per quanto riguarda l azione della politica economica, il fulcro continua ad essere l area euro, dove c è stato un vero e proprio cambio di atteggiamento e si sta costruendo una nuova architettura. Le lezioni degli ultimi anni non sono chiare, ma la debolezza delle banche può ampliare gli effetti di shock negativi. Gli Stati dell area Euro rischiano di essere colpiti da forti shock negativi che potrebbero essere ancora più gravi se s innescherà l interazione con la debolezza del sistema bancario. La nuova architettura, per l area euro, deve puntare a migliorare i processi di supervisione, i processi decisionali e di ricapitalizzazione per ridurre le probabilità di default degli Stati e comunque per ridurre gli effetti sui creditori e sul sistema finanziario. 7

8 La maggior parte dei Paesi avanzati sta adottando misure di consolidamento fiscale, ma la domanda interna resta debole. Il sistema bancario, sotto pressione, ha ristretto la concessione dei crediti. Secondo gli analisti del Rapporto di Previsione (FMI WEO), la crisi nell Area euro e l attuale debolezza degli USA (debito pubblico, disoccupazione, deficit commerciale, crisi del mercato immobiliare) sono due fattori di rischio particolarmente insidiosi. Per i Paesi emergenti e quelli in via di sviluppo le prospettive sono migliori anche se permangono preoccupanti situazioni di instabilità politica in alcune aree. L economia dei Paesi TAVOLA 1 - PREVISIONI DI CRESCITA DEL PIL Stati Uniti 1,8 2,2 2,1 Area Euro 1,4-0,4 0,2 Italia 0,4-2,3-0,7 Germania 3,1 0,9 0,9 Francia 1,7 0,1 0,4 Spagna 0,4-1,5-1,3 Gran Bretagna 0,8-0,4 1,1 Giappone -0,8 2,2 1,2 Russia 4,3 3,7 3,8 Cina 9,2 7,8 8,2 India 6,8 4,9 6,0 Brasile 2,7 1,5 4,0 Fonte FMI - World Economic Outlook 10/2012 Previsioni 8

9 GRAFICO 1 - ANDAMENTO DEL PRODOTTO INTERNO LORDO NEI MAGGIORI PAESI 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4, Fonte FMI- World Economic Outlook 10/2012 Per quanto riguarda le previsioni a più lunga scadenza, l osservatorio Pometeia annuncia per il 2013 un anno di elevata volatilità. Da una parte la richiesta di aiuti della Spagna all Esm e alla Bce potrà essere l occasione per rassicurare i mercati sull effettivo funzionamento dello strumento messo in piedi dalla banca centrale europea, dall altra parte metterà in piena luce le debolezze del sistema bancario spagnolo e quindi le difficoltà di aggiustamento. Ne seguirà, quindi, solo un parziale rientro dello spread spagnolo rispetto al bund nel corso del Le elezioni politiche in Italia in primavera potranno rappresentare un altra fonte di incertezza dei mercati finanziari internazionali con riferimento alla tenuta dell euro, fino a quando non sarà chiaro l impegno a proseguire sul sentiero di aggiustamento segnato dall attuale governo. Infine, le elezioni politiche in Germania, a settembre, lasceranno i mercati finanziari nell incertezza fino al 2014, quando si potrà accelerare la chiusura dello spread tra i rendimenti dei titoli di stato di Italia e Spagna e i bond tedeschi. 9

10 TAVOLA 2 - PREVISIONI DI CRESCITA DEL PIL SECONDO L'INDICE OCSE Stati Uniti 1,9 2,0 2,1 Area Euro 1,1 1,2 1,3 Italia 0,3 0,3 0,3 Germania 1,4 1,6 1,7 Francia 1,4 1,5 1,6 Gran Bretagna 0,9 1,1 1,3 Grecia -0,9-0,8-0,4 Irlanda 0,9 0,7 0,7 Giappone 0,6 0,7 0,8 Spagna 1,2 1,2 1,2 OECD Economic Outlook 91 La valutazione OCSE di ottobre 2012 prevede, per le economie del G7, una crescita al tasso annuo di appena uno 0,3 per cento nel terzo trimestre del 2012 e 1,1 per cento nel quarto. Si avverte che il perdurare della crisi dell area euro sta smorzando la fiducia globale, indebolendo il commercio e l occupazione e rallentando la crescita economica per i paesi OCSE e non-ocse allo stesso modo. Il rallentamento perdurerà se i governi non riusciranno ad affrontare la causa principale di questo degrado che è il perdurare della crisi della zona euro. Nelle tre più grandi economie dell area euro Germania, Francia e Italia la crescita si ridurrà ad un tasso annuo dell 1 per cento, in media, nel corso del terzo trimestre e allo 0,7 per cento nel quarto. L economia Statunitense è influenzata dal rallentamento dell area euro, la crescita è proiettata ad un ritmo che porterà ad un tasso annuo del 2 per cento nel terzo trimestre e un 2,4 per cento nel quarto. Secondo l OCSE, siamo ormai nel quinto anno della più grande crisi economica della nostra vita e ancora alle prese con le sue terribili conseguenze; la prospettiva economica mondiale si è deteriorata in modo significativo negli ultimi mesi e diversi paesi europei stanno entrando in una fase di recessione. Per gli Stati Uniti si prevede una crescita un po più forte, ma lo scoglio fiscale potrebbe far deragliare la ripresa. Le esportazioni della Cina, nel frattempo, sono state colpite duramente, e la crescita sta rallentando. 10

11 Questa visione prospettica rappresenta una notizia non confortante per i più di 200 milioni di disoccupati in tutto il mondo. Nei paesi dell'ocse, la disoccupazione dovrebbe restare al 7,7% nel con circa 48 milioni di persone senza lavoro. Tutto questo avviene in un contesto di crescente disuguaglianza nelle economie emergenti avanzate. E molti paesi, dopo aver accumulato una grande quantità di debito, sono sotto pressione per sistemare le loro finanze pubbliche su una base sostenibile. La crescita reale del PIL nell'area OCSE è scesa al 0,2% nel secondo trimestre del 2012, rispetto allo 0,4% del primo trimestre. I consumi privati, che hanno contribuito per 0,1 punti percentuali alla crescita del PIL, a fronte di 0,3 punti percentuali nel trimestre precedente, sono stati il driver principale per il rallentamento globale. I contributi dei consumi pubblici e gli investimenti fissi lordi sono stati trascurabili nel secondo trimestre, a fronte di 0,1 punti percentuali nel primo trimestre. Tali effetti sono stati parzialmente compensati da scorte, che hanno contribuito per 0,1 punti percentuali alla crescita complessiva del PIL nel secondo trimestre. Il contributo delle esportazioni nette è stato di 0,1 punti percentuali, invariato rispetto al trimestre precedente. Il tasso di occupazione dell'area OCSE - definita come la percentuale di persone in età lavorativa che lavorano - era pari al 65,0% nel secondo trimestre del Questa cifra è di 0,1 punti percentuali in più rispetto al trimestre precedente e di 0,2 punti percentuale in più rispetto a un anno fa. Ci sono differenze significative per l'evoluzione del tasso di occupazione tra i paesi OCSE. Nel secondo trimestre del 2012, il tasso di occupazione è rimasto stabile negli Stati Uniti (al 67,0%), dopo l'aumento per tre trimestri consecutivi e in Canada è aumentato (di 0,3 punti percentuali, al 72,3%) per il secondo trimestre consecutivo. Per contro, il tasso di occupazione è sceso nella zona euro (di 0,2 punti percentuali toccando il 63,8%), per il quarto trimestre consecutivo. 11

12 Nel 2012 il Pil italiano non solo è arrivato al livello di minimo toccato durante la fase acuta della recessione, all inizio del 2009, annullando completamente quel modesto e faticoso recupero che vi era stato tra il 2010 e il 2011, ma scenderà ulteriormente fino a -2.4 punti percentuali per poi risalire nel 2013 con uno 0.3%. La disoccupazione assestata all 8,4% nel 2011 è salita nel 2012 al 10,6 per cento. Le incertezze che circondano il panorama europeo limiteranno la crescita nei prossimi anni, con una previsione dei crescita della disoccupazione all 11.3% nel 2013 e nel TAVOLA 3 - LA POPOLAZIONE MONDIALE (PRINCIPALI PAESI IN MILIONI DI PERSONE) Francia Germania Italia Giappone Spagna Gran Bretagna Russia Stati Uniti Brasile Cina India Fonte: OECD Factbook

13 II L ECONOMIA SAMMARINESE 13

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15 2.1 - LO SCENARIO MACROECONOMICO PER L ECONOMIA SAMMARINESE Anche nel 2011 non vi è stato alcun recupero per l economia sammarinese, che ha visto, anzi, diminuire ulteriormente il Prodotto Interno Lordo, dopo il crollo del 2009 ed il pessimo risultato del 2010, mentre il tasso di disoccupazione raggiunge il 6,44% con il ricorso alla cassa integrazione guadagni che si mantiene ancora su livelli molto alti, anche se inferiori ai valori del 2009 e del L indice del Prodotto Nazionale Lordo procapite è sceso all 80,48 e non va meglio per gli altri indicatori macroeconomici i quali, continuano a risentire non solo della stagnazione a livello mondiale delle economie occidentali e dal permanere delle difficoltà relazionali con il principale partner commerciale, ma anche della crisi finanziaria che sta coinvolgendo l area Euro e gli altri Stati ad economia avanzata. Con l assistenza tecnica del Fondo Monetario Internazionale nel 2011 si è proceduto, in via sperimentale, a modificare la modalità di calcolo del PIL (in precedenza la contabilità nazionale era basata sui redditi, ora fa riferimento ai consumi e alla spesa). La Tavola 4 mostra i valori del PIL ricalcolati con la nuova metodologia e recepiti dal FMI nella propria relazione di Marzo TAVOLA 4 - PIL A PREZZI COSTANTI E PIL PRO-CAPITE (VARIAZIONI) PIL a prezzi costanti PIL pro capite San Marino* 3,5-3,4-12,8-5,2-2,6. -3,0-10,2-5,8-2,0 Zona Euro 3,0 0,4-4,4 2,0 1,4 2,4-0,2-4,8 1,7 1,1 Germania 3,4 0,8-5,1 4,0 3,1 3,5 1,0-4,8 4,2 3,1 Grecia 3,0-0,2-3,3-3,5-6,9 2,8-0,4-3,5-3,7-7,0 Spagna 3,5 0,9-3,7-0,3 0,4 1,6-0,7-4,4-0,6 0,3 Francia 2,3-0,1-3,1 1,7 1,7 1,6-0,6-3,7 1,1 1,2 Irlanda 5,4-2,1-5,5-0,8 1,4 3,0-3,9-6,2-1,0-1,0 Italia 1,7-1,2-5,5 1,8 0,4 1,0-2,0-6,2 1,3 0,0 Lussemburgo 6,6 0,8-5,3 2,7 1,6 4,9-1,0-7,1 0,8 0,0 Olanda 3,9 1,8-3,7 1,6 1,1 3,7 1,4-4,2 1,1 0,6 Austria 3,7 1,4-3,8 2,1 2,7 3,3 1,0-4,1 1,8 2,3 Portogallo 2,4 0,0-2,9 1,4-1,7 2,1-0,2-3,0 1,3-1,7 Finlandia 5,3 0,3-8,5 3,3 2,7 4,9-0,2-9,0 2,9 2,2 Regno Unito 3,6-1,0-4,0 1,8 0,8 3,0-1,6-4,6 1,1 0,1 Stati Uniti 1,9-0,3-3,1 2,4 1,8 0,9-1,3-3,9 1,6 1,1 Giappone 2,2-1,0-5,5 4,5-0,8 2,1-1,1-5,5 4,5-0,6 Fonte: FMI-World Economic Outlook 10/2012 *fonte: Ufficio Statistica e FMI - il 2011 è una stima 15

16 GRAFICO 2 - INDICE PIL PRO CAPITE SAN MARINO (2007=100) 120,00 100,00 80,00 100,00 97,03 87,17 82,12 80,48 60,00 40,00 20,00 0, Indice Prodotto Interno Lordo pro capite fonte: Fondo Monetario Internazionale Per poter meglio analizzare i fenomeni macroeconomici, viene utilizzato l Indicatore delle Attività Economiche (EAI) che ha, tra le sue prerogative, quella di misurare l andamento dell economia nel breve termine e di aiutare i decisori ad intraprendere le più opportune strategie. L EAI compie una valutazione complessiva del sistema economico e comprende gli indicatori di alta frequenza relativi ai servizi manifatturieri, finanziari, delle attività commerciali (compreso il turismo), delle costruzioni e dei servizi alle imprese. Il Grafico 3 mostra l andamento dell Indicatore delle Attività Economiche, dal 2005 in poi, con il picco di espansione dell economia sammarinese nel 2008 e successivamente, con l innescarsi della crisi, la progressiva perdita di consistenza del sistema economico. Le linee grafiche della parte finale, da maggio 2012 in poi, segnano l intervallo confidenziale, ossia il limite entro il quale si prevede che possa (in base a modelli statistici) espandersi l economia. 16

17 gen-05 mar-05 mag-05 lug-05 set-05 nov-05 gen-06 mar-06 mag-06 lug-06 set-06 nov-06 gen-07 mar-07 mag-07 lug-07 set-07 nov-07 gen-08 mar-08 mag-08 lug-08 set-08 nov-08 gen-09 mar-09 mag-09 lug-09 set-09 nov-09 gen-10 mar-10 mag-10 lug-10 set-10 nov-10 gen-11 mar-11 mag-11 lug-11 set-11 nov-11 gen-12 mar-12 mag-12 lug-12 set-12 nov-12 gen-13 mar-13 mag-13 Relazione Economico Statistica GRAFICO 3 - INDICATORE DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE 115,00 110,00 105,00 100,00 95,00 90,00 85,00 80,00 75,00 Originali simulati limite inferiore 95% limite superiore 95% Annual Change Real GDP (FMI) 2,4 3,8 3,5-3,4-12,8-5,2-2,6-2,0 0,6 Economic Activity Indicator. 4,9 6,0 5,6-6,6-2,6-2,7-3,5. Su queste basi l'eai è in grado di offrire una guida in corso d anno degli sviluppi economici così come una base operativa in grado di aiutare le decisioni governative. La produzione industriale, nel corso degli ultimi anni, ha visto peggiorare quasi tutti i settori economici del comparto manifatturiero, coinvolti nella contrazione economica, mentre il dato di Settembre 2012 raffrontato a Settembre 2011, finalmente porta un valore positivo del +2,3%. Tali segnali sono confermati dall indice PMI manifatturiero (Grafico 4), indicatore che anticipa le tendenze del mondo industriale. Il primo trimestre 2012 è sceso a 41,88 punti contro i 43,33 della rilevazione nel 4 trimestre 2011, mentre il secondo trimestre raggiunge il picco minimo a 33,98; il terzo trimestre 2012 lascia intravvedere una lieve ripresa del settore manifatturiero con un valore di 37,5 che indica comunque una contrazione di tutto il settore economico. L interscambio sammarinese del 2011 vede scendere i volumi totali su livelli molto inferiori al 2005 con una diminuzione del 20,11% per le importazioni e del 1,63% per le esportazioni. 17

18 TAVOLA 5 - ANDAMENTO TRIMESTRALE DEI PREZZI (TASSO DI VARIAZIONE TRIMESTRALE) I II III IV I II III Indice dei prezzi al consumo 101,35 101,98 102,02 103,05 104,06 104,81 105,15 Variazione trimestre precedente. 0,62% 0,04% 1,01% 0,98% 0,72% 0,32% Per quanto riguarda l andamento dell interscambio con i Paesi europei ed extra europei rispetto all Italia abbiamo un Import pari al 17,74% ed un Export pari a circa il 9,53%, in diminuzione rispetto al Nel 2010 rispetto al 2009 si erano ridotte le entrate fiscali dello Stato del 11.74%, mentre nel 2011 la contrazione si limita a -4,87%. L inflazione sta riprendendo a crescere e dopo essere scesa al 2,8% ad agosto 2011, ha ripreso a salire a settembre 2012 al 3,1%. Le componenti energetiche e alimentari sono quelle che determinano le oscillazioni GRAFICO 4 - INDICE PMI MANIFATTURIERO TRIMESTRALE 60,00 55,00 50,00 50, ,00 43,19 43,33 41,88 42,7 40,00 37,26 37,50 35,00 33,98 30,00 1 trim trim trim trim trim trim trim 2012 Indice PMI PMI: 1. oltre il 50% implica crescita ed espansione della produzione industriale (manifacturing) 2. sotto il 50% implica contrazione (declino) della produzione industriale (manifacturing) 3. uguale e altre il 42,7% per un lungo periodo implica che l'intera economia sta espandendo 4. sotto il 42,7% per un lungo periodo implica che l'intera economia sta contraendo. (per quanto riguarda i punti 3 e 4, altre fonti citano un punto di riferimento pari al 41,1% o 41,2%) 18

19 GRAFICO 5 - VARIAZIONI VOLUMI INTERSCAMBIO , , , , , , , ,00 0, Import Vidimato GRAFICO 6 - ANDAMENTO DELL'IMPORT-EXPORT , , , , , , ,00 0, import export 19

20 GRAFICO 7 - IMPORT-EXPORT (ITALIA E PAESI TERZI) 20

21 GRAFICO 8 - IMPORT-EXPORT CON PAESI TERZI 2011 dell indice generale. I prezzi dei trasporti a settembre 2012 sul periodo corrispondente, sono aumentati del +7,2, mentre la voce abbigliamento e calzature è aumentata del +4,7%. La Tavola 6 mostra la crescita dell occupazione e del tasso di disoccupazione totale. A San Marino, il 2011 vede confermata la contrazione occupazionale con un decremento pari al 2,2% che di conseguenza vede aumentare il tasso di disoccupazione al 6,8%. Nel 2011, i dati percentuali relativi all andamento dell occupazione vedono ridursi le unità di lavoro del 2,2%, (Tav.6 e Graf.9). Nell industria i dipendenti si sono ridotti di 278 unità, anche nei servizi l occupazione si è contratta ( 51 unità). Oltre alla crisi occupazionale potrebbe esserci un altro problema per i prossimi anni dovuto all invecchiamento della popolazione in età lavorativa. Lo dimostra il rapporto tra forza lavoro e tasso di partecipazione dove quest ultimo nel corso del 2012 segue parallelamente la linea della forza lavoro. Ciò dimostra che se il tasso non si innalza, l offerta di lavoro, già in crisi, potrebbe contrarsi maggiormente. 21

22 Si ritiene comunque che, se non saranno creati nuovi posti di lavoro, il tasso di disoccupazione continuerà a crescere, poiché si manifesteranno crisi aziendali che il ricorso agli ammortizzatori sociali ha solo posticipato e alla fine una quota dei lavoratori che ne ha usufruito diventerà disoccupata. TAVOLA 6 - CRESCITA DELL'OCCUPAZIONE E TASSO DI DISOCCUPAZIONE: CONFRONTI Crescita dell'occupazione Tasso di disoccupazione San Marino* 6,3 0,0-1,3-1,4-2,2 3,6 4,4 5,6 6,0 6,8 Area Euro 1,8 0,7-1,8-0,5 0,1 7,6 7,7 9,6 10,1 10,2 Germania 1,7 1,3 0,1 0,6 1,4 8,8 7,6 7,7 7,1 6,0 Grecia 1,2 1,1-1,0-2,7-6,6 8,3 7,7 9,4 12,5 17,3 Spagna 3,1-0,5-6,8-2,3-1,9 8,3 11,3 18,0 20,1 21,7 Francia 1,4 0,6-1,2 0,0 0,3 8,4 7,8 9,5 9,7 9,6 Irlanda 3,7-1,1-8,1-4,2-2,1 4,6 6,3 11,8 13,6 14,4 Italia 1,0 0,8-1,6-0,6 0,4 6,1 6,8 7,8 8,4 8,4 Lussenburgo 2,5 2,9 0,9 1,4 2,7 4,4 4,4 5,8 6,2 5,7 Portogallo 0,2 0,5-2,8-1,5-2,8 8,0 7,6 9,5 10,8 12,7 Regno Unito 0,7 0,7-1,6 0,2 0,5 5,4 5,6 7,5 7,9 8,0 Stati Uniti 1,1-0,5-3,8-0,6 0,6 4,6 5,8 9,3 9,6 9,0 Giappone 0,6-0,3-1,5-0,3-0,1 3,8 4,0 5,1 5,0 4,6 Fonte: FMI-World Economic Outlook 10/2012 *fonte: Bollettino di Statistica GRAFICO 9 - ANDAMENTO DEL MERCATO DEL LAVORO ,6 6,0 6,8 6,4 4,4 0, giu-12-1,2-1,3-2,2-2,3 Tasso di disoccupazione Crescita dell'occupazione 22

23 gen-07 mar-07 mag-07 lug-07 set-07 nov-07 gen-08 mar-08 mag-08 lug-08 set-08 nov-08 gen-09 mar-09 mag-09 lug-09 set-09 nov-09 gen-10 mar-10 mag-10 lug-10 set-10 nov-10 gen-11 mar-11 mag-11 lug-11 set-11 nov-11 gen-12 mar-12 mag-12 lug-12 set-12 nov-12 gen-13 mar-13 mag-13 lug-13 set-13 Relazione Economico Statistica GRAFICO 10 - FORZA LAVORO E TASSO DI PARTECIPAZIONE gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 99, , , ,5 Forza Lavoro Tasso di partecipazione GRAFICO 11 - PROSPETTIVE DEL MERCATO DEL LAVORO 106,00 Tasso di occupazione 104,00 102,00 100,00 98,00 96,00 94,00 92,00 90,00 Originali Simulati Limite inferiore 95% Limite superiore 95% Tasso di disoccupazione 23

24 2.1.1 Le previsioni di crescita La situazione economica del Paese è sotto gli occhi di tutti, al momento non ci sono elementi che possano fare ripartire la crescita. La crescita anche per il 2012 sarà negativa con una contrazione a prezzi correnti del -0,88%. Alla luce di questi andamenti, la crescita del Pil nominale per il 2013, in un contesto economico alquanto incerto, sarà, secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, pari al +1,99%. (Tav. 7). Nonostante le suddette previsioni, l'economia sammarinese stenta a decollare, come conferma anche la proiezione dell'indicatore delle Attività Economiche, che vede per il 2012 un decremento del -3,5%, dopo il -2,7% già registrato per il Il Settore Finanziario è quello che ha subito i maggiori contraccolpi della crisi economica, con un indice passato da 104,5 del 2007 a 70,15 del Anche il Commercio ha subito una diminuzione considerevole (da 109,09 del 2007 a 99,94 del 2011), mentre più lieve è stato il calo del settore manifatturiero (da 104,05 del 2007 a 99,94 del 2011). Di questa situazione ne risentono sicuramente le condizioni finanziarie delle imprese e l'avvio di nuovi investimenti. TAVOLA 7 - PROIEZIONI DEL PIL DI SAN MARINO (A PREZZI CORRENTI) * 2012* 2013* Prodotto Interno lordo nominale (in milioni di Euro) Variazioni percentuali. -1,37% -9,06% -5,27% -1,34% -0,88% 1,99% *proiezioni del Fondo Monetario Internazionale Febbraio

25 GRAFICO 12 - INDICE SETTORE MANIFATTURIERO (2009=100) 120,00 100,00 103,04 103,51 97,86 98,22 91,94 97,77 80,00 60,00 40,00 20,00 0, giu-12 GRAFICO 13 - INDICE SETTORE FINANZIARIO (2009=100) 120,00 100,00 80,00 104,05 102,50 85,84 77,73 69,88 67,80 60,00 40,00 20,00 0, giu-12 Un ulteriore difficoltà per il settore finanziario potrebbe venire dalle famiglie che per fronteggiare la risalita dell inflazione e la conseguente perdita del potere d acquisto degli stipendi, potrebbero ridurre la parte di reddito destinata al risparmio. Diverso il discorso che riguarda il settore del commercio costruzioni turismo e servizi alle imprese che presenta dati contrastanti. A fronte di una sostanziale tenuta del settore del commercio, sia per numero di occupati (3.175 addetti a giugno 2012) che per numero di imprese (1.457 a giugno 2012), si registra una caduta del settore delle attività finanziarie ( 15,6% per le imprese, giugno 2012 rispetto a giugno 2011, e 5,0% di occupati, da dicembre 2011 a giugno 2012). Il turismo guadagna posizioni con le presenze nelle strutture ricettive, ma rimane più contenuto nelle presenze di visitatori (+3,1%). Ritmi di crescita dunque deludenti ed in linea con le previsioni. 25

26 GRAFICO 14 - INDICE SETTORE COMMERCIO - COSTRUZIONI - TURISMO E SERVIZI ALLE IMPRESE (2009=100) 120,00 100,00 109,09 104,46 94,53 86,79 91,54 91,74 80,00 60,00 40,00 20,00 0, giu-12 26

27 2.1.2 GFS Il GFS (Government Finance Statistics) è una riclassificazione del bilancio consolidato dello Stato, in base alla metodologia GFSM2011 del Fondo Monetario Internazionale per la compilazione e la presentazione delle statistiche fiscali. Tra gli indicatori chiave delle finanze statali vengono considerati: i disavanzi di bilancio, i debiti lordi, le entrate e le spese del Governo, così come le tasse ed i contributi sociali, che sono le maggiori risorse dell amministrazione centrale. Questi dati sono indicatori cruciali per determinare la salute dell economia di un paese ed in particolare, per gli Stati membri dell Unione Europea EU, infatti, in base al patto di crescita e di stabilità il deficit di bilancio non deve superare il -3% del PIL ed il debito non deve essere superiore al 60% del PIL. Nel 2011 nei paesi dell area Euro il rapporto deficit/pil è diminuito da -6,2% a -4,1%, anche se sono ancora molti i paesi che hanno un deficit superiore alla soglia del -3%. A San Marino il rapporto deficit/pil è pari al 2,5%; mentre il debito pubblico netto è pari al 3,9% del PIL. Nel 2011 si è verificata un importante diminuzione del debito pubblico netto di milioni, portando il rapporto Debito Pubblico Netto/PIL dal 10,45% nel 2010 a 3,9% nel Tale diminuzione è da attribuirsi ad una notevole diminuzione dei debiti correnti (Accounts Payable) di milioni di euro. Le principali voci sono i Debiti per rimborsi al esportazione merci per 82.1 milioni e Debiti verso privati per milioni, derivante dal bilancio dell AASS. Dal lato dei crediti (Accounts Receivable), si è riscontrata una diminuzione di 90.6 milioni principalmente dovuta alle voci Crediti verso privati per 90.2 milioni, sempre derivante dal bilancio dell AASS e per 42.9 milioni della voce Crediti per imposta sulle merci importate. 27

28 TAVOLA - GFS CONSOLIDATED GFS PROVENTI , , ,90 COSTI , , ,80 DEBITO NETTO (CREDITI-DEBITI-PRESTITI) , , ,80 Percentuale sul PIL CONSOLIDATED GFS PROVENTI 35,37% 36,16% 36,17% COSTI 33,59% 36,06% 37,63% DEBITO NETTO (CREDITI-DEBITI-PRESTITI) 9,65% 10,43% 3,90% TAVOLA - BILANCIO PUBBLICO E DEBITO PUBBLICO (IN % SUL PIL) Saldo bilancio pubblico netto Debito pubblico consolidato netto San Marino. 0,8-1,0-2,5. 9,7 10,4 3,9 Area Euro -2,1-6,3-6,2-4,1 70,2 80,0 85,4 87,3 Germania -0,1-3,1-4,1-0,8 66,8 74,5 82,5 80,5 Francia -3,3-7,5-7,1-5,2 68,2 79,2 82,3 86,0 Italia -2,7-5,4-4,5-3,9 106,1 116,4 119,2 120,7 Spagna -4,5-11,2-9,7-9,4 40,2 53,9 61,5 69,3 Gran Bretagna -5,1-11,5-10,2-7,8 52,3 67,8 79,4 85,0 Lussemburgo 3,2-0,8-0,8-0,3 14,4 15,3 19,2 18,3 Portogallo -3,6-10,2-9,8-4,4 71,7 83,2 93,5 108,1 Grecia -9,8-15,6-10,7-9,4 112,9 129,7 148,3 170,6 28

29 La Produzione Industriale L indice della produzione industriale per settore di attività economica, registra per il 2011 un leggero rialzo del +1,3% ed a settembre 2012 fa segnare un aumento tendenziale del +2,3%, su settembre Da gennaio 2012 fino ad agosto 2012 il dato mensile è sempre stato negativo in rapporto allo stesso mese dell anno precedente, solo i mesi di agosto (+1,6%) e settembre (+2,3%) presentano valori positivi. Pur in misura diversa, non vi è macrosettore che non sia stato investito dalla crisi, eccezion fatta per quelli: della produzione di mobili, la produzione di autoveicoli e la produzione della carta. Nel confronto tendenziale del 2011, i maggiori contributi alla variazione dell indice generale provengono dalla componente dei beni di consumo durevoli +5,1%, mentre i beni semidurevoli hanno un valore negativo del -7,9% (Tav.8). GRAFICO 15 - ANDAMENTO INDICE PRODUZIONE INDUSTRIALE 180,00 160,00 140,00 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0,00 Media mobile 3 periodi Indice grezzo 29

30 TAVOLA 8 - PRODUZIONE INDUSTRIALE (ANDAMENTO INDICIZZATO) E PER RAGGRUPPAMENTO DI INDUSTRIE Confezione di articoli di abbigliamento; preparazione, tintura e confezione di pellicce 112,5 105,4 96,9 93,1 51,2 Preparazione e concia del cuoio 21,7.... Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero 97,5 99,3 74,7 72,3 69,4 Fabbricazione della pasta - carta, della carta e del cartone e dei prodotti di carta 146,8 152,2 160,5 176,2 177,4 Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati 96,1 87,0 69,7 84,1 70,9 Fabbricazione dei prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 84,7 84,3 81,2 87,6 87,4 Fabbricazione di articoli in gomma e materia plastiche 231,8 224,0 247,0 273,0 288,5 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali 119,7 114,9 86,8 81,2 93,9 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 114,9 109,6 99,1 102,6 104,6 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici 100,4 100,2 74,2 78,0 80,3 Fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici nca 119,1 100,7 97,8 108,1 100,4 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 205,6 173,9 99,5 154,8 181,0 Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere 328,1 375,3 375,3 403,1 412,0 Indice generale 138,2 140,0 134,2 144,5 146,3 Variazione generale 3,2 1,3-4,1 7,6 1,3 Beni di Consumo Trim Trim Trim Trim Trim Trim 2011 Durevoli 5,1-4,7-4,8-0,9 Semidurevoli -7,9-0,3-1,6 1,0 Durante il 2012 nel confronto tra trimestri, la componente dei beni di consumo durevoli invece, rimane sempre negativa in tutti i periodi considerati. Al contrario, i beni semidurevoli hanno visto, dopo un primo e secondo trimestre negativo, una ripresa nel terzo trimestre, (+1,0%). Nel confronto tra il terzo trimestre e il periodo corrispondente (Tav.9), gli aumenti maggiori hanno riguardato: la Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+7,7%), la Fabbricazione della pasta carta, della carta e del cartone (+12,6%), la Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali (+4,4%) e l Industria del legno, esclusi i mobili (+4,5%). Di contro si sono avute performance negative nei settori: delle Confezioni di articoli di abbigliamento, preparazione, tintura e confezione di pellicce ( 5,4%), Fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici nca, ( 6,8%), Fabbricazione di mobili, altre industrie manifatturiere ( 9,6%), Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali ( 5,8%), Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati (-13,2%). 30

31 TAVOLA 9 - PRODUZIONE INDUSTRIALE (ANDAMENTO MENSILE) Settembre 2012 Settembre 2012 Settembre 2011 Agosto 2012 Confezione di articoli di abbigliamento: preparazione, tintura e confezione di pellicce -5,4% -6,1% Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; fabbricazione di articoli in materiali da intreccio 4,5% -5,3% Fabbricazione della pasta-carta, della carta e del cartone dei prodotti di carta 12,6% -0,4% Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati -13,2% 10,5% Fabricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche ed artificiali -5,8% -6,6% Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche -5,1% 3,5% Fabbricazione di prodotti della lavorazion di minerali 4,4% -8,2% Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti -4,0% 2,2% Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici 2,5% -0,1% Fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici nca -6,8% -0,7% Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 7,7% -7,4% Fabbricazione di mobili; altre industrie manifatturiere -9,6% 0,6% Totale 2,3% -0,5% 31

32 32

33 2.2 LA POPOLAZIONE Nel primo semestre 2012 la popolazione residente a San Marino si attesta su unità, di cui forensi con un incremento del +1,09% sul 1 semestre Al 31 dicembre 2011, relativamente al dato dell anno precedente, si registra un aumento di 305 unità, mentre per quel che riguarda il bilancio demografico, il numero delle nascite si presenta in diminuzione (325 contro le 334 del 2010), mentre per il primo semestre 2011 i nuovi nati sono 156. Resta costante il numero dei decessi, 222 nel 2011 e 222 nel 2010; il saldo naturale diventa di 103 unità, in diminuzione rispetto all anno precedente. Il movimento migratorio, formato dalla differenza tra iscrizioni ed estinzioni anagrafiche in conseguenza di trasferimenti di residenza, risulta essere in aumento con un saldo positivo di 202 unità rispetto alle 144 dell anno precedente. Il dato, pur ridotto rispetto agli anni precedenti, conferma che il fenomeno della crescita demografica è sostenuto anche dall immigrazione. La popolazione residente per Castello (Graf.17), nel 2011 vede abitanti a TAVOLA 10 - BILANCIO DEMOGRAFICO Popolazione residente ad Movimento naturale Movimento migratorio Incremento inizio periodo Netto M F T Nati Vivi Morti Saldo Immigrati Emigrati Saldo Popolazione a fine periodo Incremento % di cui forensi , , , , , , , , , , , ,

34 TAVOLA 11 - POPOLAZIONE RESIDENTE Maschi Femmine Totale Var. % Var. sul 2001 Var. % Var. sul 2001 Var. % Var. sul ,0% 2,0% ,1% 2,1% ,1% 2,1% ,9% 4,0% ,5% 3,7% ,7% 3,8% ,5% 5,5% ,5% 5,2% ,5% 5,4% ,1% 6,6% ,1% 6,4% ,1% 6,5% ,5% 8,2% ,0% 7,5% ,2% 7,8% ,3% 9,6% ,5% 9,0% ,4% 9,3% ,5% 11,2% ,6% 10,8% ,5% 11,0% ,2% 12,6% ,1% 12,0% ,2% 12,3% ,8% 13,5% ,8% 13,0% ,8% 13,2% ,0% 14,6% ,9% 14,0% ,0% 14,3% TAVOLA 12 - POPOLAZIONE SOGGIORNANTE Maschi Femmine Totale Var. % Var. sul 2001 Var. % Var. sul 2001 Var. % Var. sul ,5% 3,5% ,3% 13,3% 935 9,0% 9,0% ,9% -0,5% 558 2,0% 15,5% 931-0,4% 8,5% ,8% 8,3% ,2% 33,1% ,7% 22,3% ,5% 22,9% 643 0,0% 33,1% ,2% 28,7% ,8% 41,1% ,5% 48,4% ,9% 45,2% ,2% 40,8% 734 2,4% 52,0% ,3% 47,1% ,5% 42,9% 773 5,3% 60,0% ,7% 52,6% ,0% 38,7% 817 5,7% 69,2% ,1% 55,8% ,4% 25,6% 804-1,6% 66,5% ,6% 48,6% ,2% 9,1% 774-3,7% 60,2% ,2% 37,9% TAVOLA 13 - POPOLAZIONE PRESENTE TOTALE Maschi Femmine Totale Var. % Var. sul 2001 Var. % Var. sul 2001 Var. % Var. sul ,1% 2,1% ,5% 2,5% ,3% 2,3% ,7% 3,8% ,5% 4,1% ,6% 4,0% ,6% 5,5% ,0% 6,2% ,8% 5,9% ,4% 7,0% ,1% 7,3% ,2% 7,2% ,9% 9,1% ,4% 8,8% ,6% 8,9% ,3% 10,5% ,5% 10,4% ,4% 10,4% ,5% 12,1% ,8% 12,4% ,6% 12,2% ,1% 13,3% ,3% 13,9% ,2% 13,6% ,4% 13,8% ,7% 14,7% ,6% 14,3% ,6% 14,5% ,7% 15,5% ,6% 15,0% 34

35 GRAFICO 16 PERCENTUALE POPOLAZIONE PRESENTE PER CASTELLO 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 32,6% 20,2% 13,4% 9,9% 7,7% 6,5% 3,7% 3,3% 2,8% Montegiardino Chiesanuova Faetano Acquaviva Fiorentino Domagnano San Marino Borgo Maggiore Serravalle Popolazione presente GRAFICO 17 - POPOLAZIONE RESIDENTE PER CASTELLO 35

36 GRAFICO 18 - ETÀ MEDIA DELLA POPOLAZIONE PRESENTE PER CASTELLO 2011 Serravalle (32.53%), a Borgo Maggiore (20.21%), a San Marino (13.23%), a Domagnano (9.97%), a Fiorentino (7.79%), ad Acquaviva (6.49%), a Faetano (3.67%), a Chiesanuova (3.30%) ed infine 900 a Montegiardino (2.80%). Rispetto al 2010, la distribuzione della popolazione nei Castelli vede una diminuzione percentuale nei Castelli di San Marino Città, Chiesanuova e Montegiardino, mentre cresce in tutti gli altri Castelli. La Tavola 11, che mostra la popolazione residente, mette in evidenza come nel 2011 ci sia stato un incremento del + 1,0% (0,8% nel 2010), mentre per quanto riguarda la popolazione soggiornante il dato si presenta meno omogeneo (Tav.12). Si rileva infatti una diminuzione percentuale, rispetto al 2010, del 7,2% per un totale di soggiornanti, di cui 409 maschi e 774 femmine. L incremento annuale della popolazione presente (Tav.13), intesa come la sommatoria di residenti e soggiornanti in territorio, per il 2011 è del +0,6%, mentre il dato riferito agli ultimi dieci anni è del +15,0%. L età media della popolazione per Castello, illustrata dal Grafico 18, mostra che il Castello più anziano è il Castello di San Marino Città con un età media di 45,28 anni, mentre il più giovane è il Castello di Montegiardino con un età media di 39,97 anni. 36

37 GRAFICO 19 - PIRAMIDE D'ETÀ DELLA POPOLAZIONE PRESENTE Maschi Femmine

38 GRAFICO 20 - PIRAMIDE D'ETÀ DELLA POPOLAZIONE PRESENTE Maschi Femmine

39 La struttura della popolazione per sesso e per età (nota anche come piramide della popolazione), viene di solito rappresentata graficamente con un istogramma a canne orizzontali (Grafici 19 e 20). Le piramidi d'età testimoniano, con le loro forme, le trasformazioni strutturali che avvengono nel tempo a livello demografico. Nel nostro caso, l influenza che l intensità e la velocità dell invecchiamento della popolazione hanno nel determinare la struttura della piramide dell età, fa sì che la stessa assuma la forma del tipo a fuso: la parte centrale è più larga non soltanto di quella superiore che va restringendosi verso il vertice, ma anche di quella inferiore verso la base. Rappresenta quindi una popolazione in fase di invecchiamento poiché il numero dei giovani risulta inferiore rispetto a quello degli adulti: la natalità è in diminuzione e non è più assicurata la sostituzione completa di una generazione con quella successiva. Possiamo quindi notare come a San Marino appaia evidente la riduzione della base della piramide a causa di una più bassa natalità, mentre la parte centrale appare rigonfiata per effetto delle maggiori nascite avvenute negli anni La tendenza al rigonfiamento al centro nei prossimi anni, anche per effetto delle immigrazioni che nella fascia d età più critica (21 40 anni Tav.16) ha visto nel 2011 un aumento di 175 unità, è destinata ad accentuarsi verso l alto. Oltre alla piramide, anche gli indicatori demografici e di struttura offrono lo spunto per considerazioni analoghe. Il tasso di natalità, 10,22 per mille nel periodo (Tav.14 e TAVOLA 14 - INDICATORI DEMOGRAFICI Movimento Naturale Speranza di vita Natalità* Nuzialità* Mortalità* M F ,3 7,9 7, ,85 84, ,1 7,6 7, ,94 84, ,9 7,2 7, ,03 84, ,6 7,0 6, ,57 84, ,4 7,1 7, ,00 85, ,1 7,2 7, ,44 85, ,95 7,1 7, ,56 85, ,16 7,1 6, ,11 85, ,73 7,5 7, ,34 85, ,21 7,0 7, ,87 86, ,22 6,8 7, ,02 86,07 * per mille abitanti 39

40 TAVOLA 15 - INDICATORI DI STRUTTURA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE Popolazione per classi d'età anni anni anni 65 e oltre Indice di vecchiaia Indice di dipendenza strutturale Indice di dipendenza strutturale degli anziani 106,67 44,75 23,09 107,01 107,07 45,64 108,19 109,19 110,09 110,08 111,33 112,41 112,41 115,81 45,00 23,26 46,42 46,61 46,95 47,25 48,30 48,81 49,30 50,10 23,60 24,13 24,33 24,60 24,76 25,44 25,83 26,09 26,88 Indice di dipendenza giovanile 21,65 21,74 22,04 22,30 22,28 22,35 22,49 22,86 22,99 23,21 23,21 15), presenta una differenza percentuale positiva rispetto al periodo (+0,01%), mentre diminuisce sia il tasso di nuzialità (6,8) che il tasso di mortalità (7,0). L indice di vecchiaia nel 2011 è pari a 115,81 e l aspettativa di vita per coloro che sono nati nel 2011, è di 81,02 anni per gli uomini e 86,07 per le donne. Un ulteriore elemento da tenere in considerazione è la superiore longevità femminile, che nella fascia d età 85 anni e oltre supera quella maschile di 260 unità. Questa maggiore aspettativa di vita per le donne produce uno sbilanciamento progressivo della piramide e questo fenomeno, unitamente alla strutturazione organica della piramide prevista per il prossimo futuro, impone attenzione nel monitorare l aumento della popolazione straniera residente, che tende a divenire un segmento sempre più significativo della popolazione complessiva anche in considerazione delle esigue dimensioni territoriali. 40

41 TAVOLA 16 - IMMIGRATI PER FASCIA D'ETÀ 41

42 TAVOLA 17 - EMIGRATI PER FASCIA D'ETÀ 42

43 2.2.1 La Popolazione Straniera Al 31 dicembre 2011 gli stranieri residenti sono (2.789 maschi e femmine). Rispetto all'anno precedente gli iscritti all'anagrafe aumentano di 65 unità (+1,33%). Di questi soggetti residenti, il 43,6% sono donne ed il 56,4% uomini. L'incremento è minore rispetto a quello registrato nel 2010 (+134) e complessivamente gli stranieri costituiscono il 15,4% (15,3% nel 2010 e 15,0% nel 2009) della popolazione residente, di cui il TAVOLA 18 - POPOLAZIONE RESIDENTE PER CITTADINANZA (2011) SAN MARINO EUROPA ASIA AFRICA AMERICHE San Marino Italiana Cinese 12 Marocchina 13 Argentina 77 Rumena 114 Iraniana 9 Congolese 5 Brasiliana 25 Totale Ucraina 53 Turca 5 Egiziana 5 Cubana 19 Albanese 33 Indiana 2 Tunisina 5 Statunitens 15 Russa 31 Israeliana 2 Nigeriana 2 e Dominican 9 Polacca 28 Filippina 1 Camerunese 1 a Cilena 6 Francese 24 Giapponese 1 Senegalese 1 Colombian 5 Croata 19 Thailandese 1 Togolese 1 a Messicana 4 Bielorussa 11 Libanese. Benin. Peruviana 3 Moldava 10 Kazakistana. Keniota. Eritrea 3 Slovacca 9 Uzbekistan. Mauriziana. Ecuadoregn 3 Tedesca 5 Cingalese. Somala. a Barbadiana 2 Belga 5 Zambia. Macedone 2 Jugoslava 4 Totale 33 Ivoriana. Kirghiza 2 Ceca 4 Slovena 1 Britannica 4 Totale 33 Panamense 1 Austriaca 4 Guatemalte 1 Ungherese 3 ca Serba. Svedese 3 Palestinese. Spagnola 3 Georgiana. Finlandese 3 Boliviana. Bulgara 3 Australiana. Portoghese 2 Bosniaca 2 Totale 178 Norvegese 1 Lettone 1 Irlandese 1 Greca 1 Svizzera. Olandese. Lituana. Totale

44 GRAFICO 21 - INCIDENZA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE ,4% proveniente dall Italia (13,4% nel 2010) e l 1,9% (1,9% nel 2010) proveniente dal resto del mondo (Tav.18 e Graf.21). L insediamento della popolazione straniera nel nostro Paese (Tav.19 e Graf.22) interessa principalmente i Castelli di Serravalle (36,4%), Borgo Maggiore (19,8%) e San Marino Città (10,3%). Le comunità cresciute maggiormente sono quelle provenienti dall Italia con residenti contro i del 2010 (+32), dall Argentina con 77 residenti, dalla Romania con 114 residenti e dalla Ucraina con 53 residenti. Tra le comunità straniere, i cittadini provenienti dalla Romania e dall Ucraina mostrano un rapporto decisamente favorevole per le donne (22 maschi e 92 femmine per la comunità rumena, 4 maschi e 49 femmine per la comunità ucraina), mentre tra residenti italiani e argentini il rapporto volge a favore degli uomini (rispettivamente e 40 maschi contro e 37 femmine). 44

45 TAVOLA 19 - TOTALE POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE PER CASTELLO Acquaviva Borgo Maggiore Chiesanuova Domagnano Faetano Fiorentino Montegiardino San Marino Serravalle Totale GRAFICO 22 - DISTRIBUZIONE POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE PER CASTELLO (2011) 45

46 2.2.2 La Famiglia Al 31 dicembre 2011 la famiglia sammarinese è suddivisa in nuclei che risultano così distribuiti nei Castelli: 32,4% a Serravalle, il 20,9% a Borgo Maggiore, il 14,0% a San Marino Città, il 9,5% a Domagnano, il 7,5% a Fiorentino, il 6,3% ad Acquaviva, il 3,5% a Faetano, il 3,3% a Chiesanuova ed infine il 2,6% a Montegiardino (Graf.23). Il grafico, che rapporta le suddivisioni degli ultimi cinque anni, evidenzia come la distribuzione dei nuclei familiari nei Castelli abbia un aumento omogeneo ad eccezione del castello di Città che, nel periodo compreso tra il , è passato dal 15,0% del 2007 al 14,0% del 2011, mentre il castello con il maggior aumento di nuclei familiari, rispetto all anno precedente è quello di Borgo Maggiore con 46 nuove famiglie. Le caratteristiche dei capifamiglia per stato civile, vedono una netta prevalenza dei coniugati, (64,3%) nel 2011, collocati principalmente nella fascia di età che va dai 45 ai 49 anni (Tav.20), per il 90,2% maschi. I capi famiglia celibi e nubili che sono (15,8%), si collocano maggiormente nella fascia di età che va dai 30 ai 34 anni e sono per il 58,0% maschi. GRAFICO 22 - FAMIGLIE PER CASTELLO DI RESIDENZA 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% 32,3% 32,4% 20,4% 20,9% 15,0% 14,0% 9,2% 9,5% 7,4% 7,5% 6,3% 6,3% 3,6% 3,5% 3,3% 3,3% 2,5% 2,6%

47 TAVOLA 20 - CAPI FAMIGLIA RESIDENTI PER GRUPPI DI ETÀ, STATO CIVILE E SESSO (2011) Celibi e nubili Coniugati Divorziati Vedovi M F T M F T M F T M F T Da 17 a da 20 a da 25 a da 30 a da 35 a da 40 a da 45 a da 50 a da 55 a da 60 a da 65 a da 70 a da 75 a da 80 a oltre 85 anni Totale GRAFICO 24 - CAPI FAMIGLIA RESIDENTI PER STATO CIVILE (2011) GRAFICO 25 - QUOZIENTE DI FECONDITÀ PER ANNO 46,00 45,03 44,00 42,00 43,44 42,26 40,00 39,40 38,00 38,00 36,00 34,

48 TAVOLA 21 - NUCLEI FAMIGLIARI PER NUMERO DI COMPONENTI componente componenti componenti componenti o più componenti n componenti non specificato Media del n dei componenti 2,34 2,33 2,32 2,31 2,31 Totale famiglie I capifamiglia vedovi sono (12,1%); si collocano principalmente nella fascia d età degli oltre 85 anni e per l 83,9% sono femmine; i capifamiglia divorziati sono 1.106, in aumento rispetto al 2010, (+5,8%), si collocano in prevalenza nella fascia di età che va dai 45 ai 49 anni e sono per il 58,8% femmine. Nel 2011 il quoziente di fecondità (il rapporto esistente fra le donne in età riproduttiva 15/49 anni ed il numero dei bambini nati) si è ulteriormente abbassato ed è pari al 42,26 per mille (Graf.25). Sempre nel 2011 le donne in età riproduttiva (15 49 anni) sono TAVOLA 22 - NATI PER ORDINE DI NASCITA ED ETÀ DELLA MADRE Ordine di nascita Da 16 a 20 anni Da 21 a 25 anni Da 26 a 30 anni Da 31 a 35 anni Da 36 a 40 anni Da 41 a 45 anni Da 46 a 50 anni n.d. Totale % , , , ,62 n.d ,15 Totale ,00 48

49 TAVOLA 23 - MATRIMONI, SEPARAZIONI E DIVORZI Matrimoni Separazioni Divorzi TAVOLA 24 - MATRIMONI PER RITO Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Totale Religioso Civile Non specificato , Totale GRAFICO 26 - ANDAMENTO MATRIMONI PER RITO Religioso Civile Non specificato 49

50 TAVOLA 25 - DURATA DELLA CONVIVENZA SEPARAZIONI Meno di 1 anno anni anni anni anni anni anni e oltre Totale DIVORZI Non specificato Meno di 1 anno anni anni anni anni anni anni e oltre Totale La Tavola 22 mostra l età media della madre per ordine di filiazione. Le fasce d età interessate sono quelle che vanno dai 26 ai 35 anni per il primo figlio e dai 31 ai 40 per il secondo. I primi figli sono il 47,08% del totale delle nascite avvenute nel 2011, mentre i secondi figli sono il 39,08%. Infine la fascia di età della madre in cui si sono avuti più figli è quella che va dai 31 ai 35 anni (34,5%). Riguardo ai matrimoni, nel 2011 ne sono stati celebrati 205 (8 in meno rispetto al 2010), interessante osservare come a partire dal 2002, i matrimoni sono sempre stati superiori ai 200 all anno (Tav.23, 24 e Graf. 26). La Tavola 24 mostra l andamento delle forme celebrative: nella fattispecie, il 2011 ha visto celebrati con rito civile 119 matrimoni e con rito religioso

51 Sempre nel 2011 riprende a crescere il numero delle separazioni (71 contro le 67 del 2010 e le 80 del 2009), ed anche il numero dei divorzi, (81 contro i 61 del 2010). Per quanto riguarda la durata della convivenza il maggior numero di separazioni avviene dopo un periodo di tempo che va dai 10 ai 19 anni, mentre per i divorzi le fasce con la maggiore incidenza sono quelle tra i 4 6 anni e anni (Tav. 25). 51

52 52

53 2.3 - LE ABITAZIONI Il settore delle costruzioni è un indicatore economico altrettanto importante. Il dato quantifica mensilmente il numero di abitazioni, siano esse residenziali o di altro tipo, per le quali la costruzione è già autorizzata (Tav.26). L elevata percentuale delle famiglie sammarinesi proprietarie di abitazione, ha fatto si che la questione abitativa, che rappresenta da sempre un problema sociale ed economico, non abbia mai creato disagi tali da creare conflitti, eccetto alcune criticità emerse negli ultimi anni a causa della crisi economica. Negli ultimi decenni, il costo dei mutui ed il buon rendimento degli investimenti in immobili, avevano sostenuto la domanda immobiliare generando però alcune tensioni dovute ad una rigidità eccessiva nell'incontro tra domanda ed offerta. Il settore immobiliare infatti, ha immesso sul mercato un offerta abitativa superiore alle TAVOLA 26 - TIPOLOGIE DI COSTRUZIONI * Nuove costruzioni Abitazioni urbane Abitazioni rurali Altre costruzioni Totale Ampliamenti e sopraelevazioni Abitazioni urbane Abitazioni rurali Altre costruzioni Totale Totale Generale *Giugno

54 GRAFICO 27 - MOVIMENTO EDILIZIO necessità delle famiglie e questo ha generato non pochi problemi al settore. Fino al 2006, in media, sono stati più di 200 all anno il numero dei soggetti che hanno usufruito del finanziamento prima casa, mentre nel contempo le famiglie hanno visto incrementare il loro numero, sempre in misura superiore ai 200 nuclei. Il numero massimo di domande presentate per ottenere il finanziamento agevolato si è riscontrato nel 2009, con un picco massimo di 300 richieste totali, negli anni successivi si è poi riscontrato un calo, fino a raggiungere le 137 richieste di finanziamento del 2011 (Tavola 27). Anche se l abbassamento dei tassi di sconto effettuati dalla Banca Centrale Europea a partire dalla fine del 2008, ha di fatto reso più accessibili i mutui per l acquisto della casa, il riacutizzarsi della crisi finanziaria potrebbe prevedere un rialzo dei tassi, creando oggettive difficoltà di accesso al mercato delle abitazioni per le giovani famiglie sammarinesi. Gli stanziamenti previsti ed erogati dallo Stato per coloro che acquistano la prima casa sono cresciuti progressivamente e calcolando la percentuale di crescita sul 2001, vediamo come i finanziamenti siano aumentati nel 2011 dell 24,05%, mentre il contributo dello Stato, sempre nel 2011, è aumentato del 69,47% (Tav.27 e Graf.28). Il Grafico 27 che analizza il movimento edilizio relativo ai progetti di nuove costruzioni, conferma quanto detto all inizio e cioè che l offerta di nuove costruzioni supera abbondantemente la domanda. Per quanto riguarda le domande di prestiti prima casa finanziate, 10 sono state 54

55 TAVOLA 27 - STANZIAMENTI E FINANZIAMENTI PER LA PRIMA CASA Numero di domande che hanno usufruito del finanziamento Stanziamenti Cooperative Persone fisiche Società finanziarie Totale Variazione % sul , , ,42% , ,29% , ,96% , ,71% , ,02% , ,37% , ,81% , ,23% , ,48% , ,13% giu , ,00% Suddivisione del finanzimento Cooperative Persone fisiche Società finanziarie Totale Variazione % sul , , , , , ,07 46,03% , , ,00 74,46% , , , ,00 44,35% , , , ,00 53,88% , , , ,00 107,71% , , , ,00 146,91% , , , ,00 143,68% , , , ,00 174,25% , , , ,00 88,67% , , , ,00 24,05% giu , , , ,00-53,28% Contributo a carico dello Stato Cooperative Persone fisiche Società finanziarie Totale Variazione % sul , , , , , ,25-9,61% , , ,99-12,14% , , ,51-3,52% , , , ,49 12,29% , , , ,82 61,55% , , , ,82 119,79% , , , ,77 182,33% , , , ,89 56,23% , , , ,90 37,59% , , , ,00 69,47% giu , , , ,00-19,78% GRAFICO 28 - ANDAMENTO DELLA DOMANDA giu-12 Cooperative Persone fisiche Società finanziarie Totale 55

56 GRAFICO 29 - TIPOLOGIE ABITATIVE PER FAMIGLIA E PER PROPRIETÀ soddisfatte in favore dell edilizia cooperativa, 119 a favore delle persone fisiche e 8 a favore delle Società Finanziarie per conto di soggetti privati. Le famiglie sammarinesi così come viene mostrato dal Grafico 29, vivono nella maggior parte dei casi in abitazioni di loro proprietà. Nello specifico, le famiglie con casa di proprietà sono l 84,44%, mentre il 12,03% è in locazione; di questo 84,44%, il 49,50% gode della piena proprietà, il 35,4% usufruisce del mutuo, mentre l 8,40% è in comproprietà, come emerge dai dati dell Indagine sui consumi e lo stile di vita delle famiglie sammarinesi. 56

57 2.4 - I TRASPORTI Le immatricolazioni dei veicoli vengono utilizzate anche come indicatore economico in quanto sono considerate il principale dato per rilevare i consumi di beni durevoli e dei consumi di servizi. Nel 2011 il movimento totale dei veicoli subisce complessivamente una diminuzione su base tendenziale del -8%, dopo il 10% del 2010 e il 16% del Per quanto riguarda il settore delle autovetture la diminuzione su base annua è stata del 7%. Su base mensile, nel primo semestre 2012 il mercato dei mezzi di locomozione subisce una diminuzione, sia per quanto riguarda i ciclomotori, che i motoveicoli e gli autoveicoli. Nel primo trimestre del 2012 si registra una diminuzione complessiva del 6,5%; in modo particolare nel mese di febbraio sono state immatricolate 168 autovetture, con una contrazione del 44,9% rispetto allo stesso mese del 2011 quando le autovetture immatricolate erano state 305. Non migliora il secondo trimestre, a maggio le auto immatricolate sono 240 contro le 287 dello stesso periodo dell anno precedente ( 16,4%). L'attuale quadro del mercato automobilistico sammarinese è coerente con i segnali che si percepivano dai primi dati statistici del 2011 e che sembravano indicare che la ripresa dell'economia sammarinese, già debole nel 2010, si sarebbe di nuovo contratta nel corso del TAVOLA 28 - MOVIMENTO TOTALE DEI VEICOLI (NUOVE IMMATRICOLAZIONI) Ciclomotori Motoveicoli Autoveicoli Autobus Motocarri Autocarri Rimorchi Macchine agricole n.d Totale

58 Non va meglio infatti il terzo trimestre del 2012 che, escluso il mese di agosto, vede a settembre un calo del 2,5% sul periodo corrispondente. GRAFICO 30 - MOVIMENTO MENSILE DEI PRINCIPALI MEZZI DI LOCOMOZIONE 2011 (NUOVE IMMATRICOLAZIONI) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Ciclomotori Motoveicoli Autoveicoli GRAFICO 31 - MOVIMENTO MENSILE DEI PRINCIPALI MEZZI DI LOCOMOZIONE - I, II, III TRIMESTRE 2012 (NUOVE IMMATRICOLAZIONI) gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 Ciclomotori Motoveicoli Autoveicoli 58

59 2.5 - LA SPESA PER L ISTRUZIONE SCOLASTICA Anche nel corso del 2011 la spesa pubblica per l Istruzione scolastica ha rappresentato una voce importante ed ha assorbito una quota ingente delle risorse del bilancio dello Stato. La spesa corrente per i vari ordini di scuola presenti in territorio nel 2011 è stata pari a ,00 Euro contro i ,00 Euro del 2010 ( 2,99%). La suddivisione delle uscite per i vari livelli di istruzione si presenta in diminuzione per tutti gli ordini. Ad assorbire la maggiore quota di risorse è la scuola elementare (Graf. 32), che rappresenta il 38,3% della spesa complessiva per l istruzione in territorio (38,9% nel 2010). Nel raffrontare i dati con quelli relativi al 2007, l ordine di scuola che ha visto il maggior incremento di risorse, è stata la Scuola Secondaria Superiore (+24,89%). La Tavola 30 mostra la struttura della spesa pubblica secondo le categorie delle risorse dove prevale di gran lunga la spesa per il personale con il 92,4%. Tale predominanza è connaturata alla stessa attività educativa, la quale richiede un ingente impiego di risorse umane. Le altre spese correnti costituiscono il 7,6% della spesa totale. Il maggior numero di studenti lo si riscontra nella Scuola Elementare con studenti, in aumento rispetto al 2010 del +0,58% ed un incremento nel quinquennio pari al +0,06%, (Tav.31). Dal Grafico 32, che riguarda l incidenza della spesa scolastica sulla distribuzione dei costi totali, oltre alla percentuale del 38,30% che riguarda la Scuola Elementare, possiamo osservare che la Scuola dell Infanzia incide per il 24,63%, la Scuola Media Inferiore per il 21,98% e la Scuola Secondaria Superiore per il 15,09%. Il peso della spesa a favore del settore scolastico può essere meglio apprezzato valutando quanto viene speso per ogni singolo studente. Nel 2011 la spesa pro capite per l istruzione in territorio diminuisce in tutti i settori presi in considerazione. 59

60 TAVOLA 29 - SPESA CORRENTE PER I VARI ORDINI DI SCUOLA IN TERRITORIO Increm. % sul 2007 Scuola Infanzia , , , , ,84 12,72% Scuola Elementare , , , , ,81 6,20% Scuola Media Inferiore , , , , ,34 3,92% Scuola Secondaria Superiore , , , , ,52 24,89% Costi Totali , , , , ,51 9,71% Incremento a prezzi correnti in %. 5,47% 6,16% 1,01% -2,99%. A prezzi , , , , ,51 1,11% Incremento a prezzi costanti in %. 2,16% 5,35% -0,54% -5,54%. GRAFICO 32 - INCIDENZA DELLA SPESA SCOLASTICA (2011) Scuola Infanzia 24,63% Scuola Elementare 38,30% Scuola Media Inferiore 21,98% Scuola Secondaria Superiore 15,09% 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60

61 TAVOLA 30 - SPESA PUBBLICA PER L'ISTRUZIONE SECONDO LA CATEGORIA DELLE RISORSE Spesa personale Altre spese correnti Totale ,40% 6,60% 100,00% ,00% 8,00% 100,00% ,17% 12,83% 100,00% ,75% 10,25% 100,00% ,40% 7,60% 100,00% TAVOLA 31 - NUMERO DI STUDENTI PRESENTI NELLE SCUOLE IN TERRITORIO Var. % Increm % sul 2007 Scuola Infanzia ,45% 7,20% Scuola Elementare ,58% 0,06% Scuola Media Inferiore ,73% 10,35% Scuola Secondaria Superiore e Formazione Professionale Totale ,29% 13,93% ,20% 6,10% Incremento %. 2,02% 2,12% 0,64% 1,20%.. TAVOLA 32 - SPESA PRO-CAPITE PER STUDENTE IN TERRITORIO Var. % 2010/2011 Var. % sul 2007 Scuola Infanzia 8.638, , , , ,26-3,42% 5,15% Scuola Elementare 9.319, , , , ,55-0,10% 6,13% Scuola Media Inferiore 9.996, , , , ,76-8,24% -5,83% Scuola Secondaria Superiore 8.141, , , , ,29-8,36% 9,62% 61

62 TAVOLA 33 - CONTRIBUTO LIBRI E ASSEGNI DI MERITO, STUDENTI SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE FUORI TERRITORIO Anno Scolastico Anno pagamento N. studenti aventi diritto Importo erogato , , , , , , , , , ,40 Fonte: Ufficio diritto allo Studio In particolare, il costo pro capite più alto è quello che riguarda uno studente che frequenta la Scuola Elementare con 9.890,55 ma con un decremento del 0,10% rispetto all anno precedente. Subiscono variazioni in diminuzione i costi per gli alunni della Scuola Media Inferiore ( 8,24%), dell Infanzia ( 3,42%), e della Scuola Secondaria Superiore ( 8,36%). GRAFICO 33 - ANDAMENTO INDICIZZATO DELLA SPESA PER IL CONTRIBUTO LIBRI FUORI TERRITORIO (2003=100) 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0, Numero Studenti Importo erogato 62

63 TAVOLA 34 - SPESA SOSTENUTA PER IL TRASPORTO SCOLASTICO FUORI TERRITORIO Anno Scolastico Anno pagamento N. studenti aventi Importo erogato diritto , , , , , , , , , ,24 Fonte: Ufficio diritto allo studio Nel raffronto con l anno 2007, l aumento più consistente, pari al +9,62%, si presenta nella Scuola Secondaria Superiore, mentre quello più contenuto riguarda la Scuola Media Inferiore che segna una riduzione della spesa procapite pari al -5,83%. La Tavola 33 ed il Grafico 33 evidenziano l andamento della spesa che riguarda il contributo libri per gli studenti che frequentano istituti fuori territorio. GRAFICO 34 - ANDAMENTO INDICIZZATO DELLA SPESA PER IL TRASPORTO SCOLASTICO FUORI TERRITORIO (2003=100) 180,0 160,0 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0, Numero studenti Importo erogato 63

64 Nell anno scolastico , gli studenti che frequentano Scuole Secondarie Superiori fuori territorio e che hanno diritto ai contributi, sono 663 contro i 622 studenti dell anno scolastico , conseguentemente aumenta anche la spesa per i contributi del +34,99%. Per quanto riguarda invece la spesa per i trasporti fuori territorio (Tav.34 e Graf. 34), a partire dal , relativamente agli importi erogati, si nota un costante aumento dei costi proporzionato al numero degli studenti. 64

65 2.6 - IL LAVORO Il mercato del lavoro ha subito un notevole ridimensionamento per effetto della crisi. A partire dal quarto trimestre 2008 ad oggi, l occupazione ha subito una preoccupante contrazione. I tassi occupazionali illustrati dalla Tavola 35, consentono analisi e previsioni meno ottimistiche rispetto al recente passato per quanto riguarda l incontro tra domanda ed offerta lavorativa. Nel primo semestre 2012, il tasso di occupazione totale si attesta al 95,20% rispetto al 96,73% della media Il dato dimostra che gli occupati sono in diminuzione rispetto alla popolazione attiva presente, mentre la dinamica del tasso di disoccupazione è stata contenuta dal massiccio ricorso alla Cassa Integrazione e dal calo del tasso di partecipazione maschile. TAVOLA 35 - TASSI media media media media media annuale annuale annuale annuale annuale Tasso di disoccupazione totale Tasso di disoccupazione in senso stretto Tasso di occupazione totale Tasso di occupazione interno M 1,59% 1,81% 3,31% 3,44% 3,78% F 4,50% 4,46% 5,68% 6,45% 7,14% Totale 3,02% 3,11% 4,48% 4,94% 5,47% M 1,08% 1,26% 2,67% 2,82% 3,17% F 1,87% 1,97% 2,70% 3,49% 4,36% Totale 1,47% 1,61% 2,68% 3,16% 3,77% M 118,58% 121,14% 119,14% 116,57% 112,95% F 80,72% 82,46% 82,55% 82,14% 81,29% Totale 99,31% 101,44% 100,48% 98,96% 96,73% M 75,00% 74,77% 73,69% 73,10% 72,52% F 67,50% 67,93% 67,53% 67,32% 67,32% Totale 71,18% 71,29% 70,55% 70,15% 69,86% Tasso di partecipazione M 119,40% 122,10% 121,18% 118,71% 115,34% F 82,04% 83,86% 84,48% 84,65% 84,45% Totale 100,38% 102,62% 102,46% 101,29% 99,51% Tasso di partecipazione interno M 75,82% 75,73% 75,72% 75,24% 74,91% F 68,82% 69,33% 69,46% 69,84% 70,49% Totale 72,26% 72,47% 72,53% 72,48% 72,64% 65

66 L Occupazione Il 2011 vede ridursi la forza lavoro di 337 unità rispetto al Al 31 dicembre 2011 (Tavola 36 e Grafico 35), i lavoratori dipendenti sono ( 469 unità rispetto al 2010 con un decremento percentuale del 2,4%). Da sempre, per il mercato del lavoro sammarinese, il mese di giugno ha rappresentato per l occupazione il punto di massima crescita ed è così anche per il primo semestre 2012, che vede un incremento pari al +1,1%. Differentemente però dal passato, il confronto con il periodo corrispondente vede una TAVOLA 36 - FORZE DI LAVORO Lavoratori Indipendenti Var. % Lavoratori Dipendenti Totale Totale forze Var. % Var. % Disoccupati Var. % Var. % Lavoratori di lavoro ,6% ,9% ,8% ,1% ,5% ,5% ,4% ,0% 503 2,0% ,9% ,4% ,0% ,8% ,5% ,4% ,3% ,4% ,8% 580-5,8% ,3% ,4% ,9% ,3% ,7% ,6% ,4% ,1% ,6% ,9% ,5% ,5% ,0% ,3% ,0% ,6% ,4% ,4% ,3% 553-2,6% ,1% ,3% ,4% ,5% ,9% ,8% ,8% ,9% ,6% ,9% ,3% ,0% ,4% ,5% ,5% ,0% ,3% ,6% ,7% ,1% ,7% ,2% ,7% ,5% ,5% ,1% ,2% ,3% ,8% 577-8,1% ,5% ,1% ,5% ,2% ,3% ,6% ,5% ,7% ,8% ,3% ,4% ,2% ,4% ,8% 573-3,7% ,6% ,3% ,8% ,4% ,4% ,0% ,6% ,2% ,3% ,6% ,4% ,1% ,3% ,4% 978 7,5% ,0% ,3% ,4% ,2% ,0% ,5% giu ,4% ,1% ,9% ,5% ,6% 66

67 GRAFICO 35 - ANDAMENTO DELLE FORZE DI LAVORO (2001=100) 250,0 200,0 150,0 100,0 50,0 0, Lavoratori Indipendenti Lavoratori dipendenti Disoccupati flessione nei lavoratori dipendenti di 446 unità lavorative. Aumenta il numero dei disoccupati: al 31 dicembre 2011 erano 1.115, diminuisce a giugno 2012 ma, se viene confrontata con il periodo corrispondente 2011, la differenza è di 285 disoccupati in più. Costante, sebbene più contenuto, anche il declino dei lavoratori indipendenti; se alla fine del 2010 erano 1.937, nel 2011 sono ( 5 unità e 0,3%), a giugno 2012 diminuiscono ancora del -0,4%. Il totale dei lavoratori al 31 dicembre 2011 si attesta quindi a con una variazione numerica di 474 unità lavorative ed una variazione percentuale del 2,2%. Di questi, il 91% sono lavoratori dipendenti e il 9% lavoratori indipendenti (Graf.37); mentre sempre a dicembre 2011, gli occupati per settore economico di attività sono per il 44,5% nei servizi, per il 28,2% nell industria e per il 21,0% nella Pubblica Amministrazione (Graf. 38). GRAFICO 36 - IMPRESE PER NUMERO DI DIPENDENTI Differenza tra 2012 e

68 GRAFICO 37 - OCCUPATI PER POSIZIONE PROFESSIONALE (DICEMBRE 2011) GRAFICO 38 - OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITÀ (DICEMBRE 2011) 68

69 Riferito a giugno 2012, l incremento numerico dei lavoratori dipendenti nei vari settori di attività, viene evidenziato dalla Tavola 37. Tenendo conto dell influenza della stagione turistica, l aumento più importante lo si riscontra nel settore del commercio con una crescita di 176 unità lavorative, con un aumento di 24 unità sul periodo corrispondente, e nel settore degli alberghi e ristoranti con 30 nuove assunzioni contro le 50 dell anno. Per quanto riguarda il settore legato all industria manifatturiera, che ancora risente della congiuntura negativa, nel primo semestre 2012 l occupazione diminuisce di 139 unità lavorative ma, se viene comparato il dato con quello del periodo corrispondente, i lavoratori in meno sono 300. Complessivamente l industria manifatturiera, dal 2007 fino a giugno 2012 ha perso unità lavorative. A giugno 2012 s i presenta in crescita il settore immobiliare e dei servizi alle imprese che vede aumentare il suo parco lavoratori di 24 unità. Sempre per il p rimo semestre 2012, e sempre per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, il Grafico 39 chiarisce la loro incidenza percentuale per settore di attività. Con il 27,2%, il comparto dell industria manifatturiera conferma comunque il proprio ruolo trainante dell'economia sammarinese, seguono il settore del commercio con il 16,5% e il settore delle attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese con l 11,9%. Osservando l evoluzione del lavoro dipendente nel settore pubblico e privato e la relativa distribuzione (Tav.38, Grafici 40 e 41), si può osservare come il settore pubblico, a partire dal 2001, abbia contenuto le assunzioni diminuendo il proprio peso specifico sull occupazione totale; inoltre dal Grafico 41 è possibile osservare come la percentuale di crescita del lavoro femminile sia aumentata in modo costante nel settore privato, con un impennata in corrispondenza degli anni , che si è mantenuta abbastanza costante nel I dati sul lavoro femminile trovano conferma con il tasso di occupazione totale femminile (comprese le lavoratrici transfrontaliere) che a San Marino nel 2011 è dell 81,29%, contro il 46,9% dell Italia, e contro la media europea (27 Paesi) del 58,2%. 69

70 TAVOLA 37 - INCREMENTO DI POSTI DI LAVORO DIPENDENTE PER SETTORE DI ATTIVITÀ giu-12 Agricoltura Industrie manifatturiere Costruzioni e impianti Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Attività finanziarie Attività immobiliari, informatica, servizi alle imprese Istruzione Sanità e assistenza sociale Altri servizi Non Specificato Settore Pubblico Allargato Totale Variazione numerica Variazione percentuale 4,4% 2,8% -1,2% -1,3% -2,4% 1,1% GRAFICO 39 - INCIDENZA LAVORATORI DIPENDENTI PER SETTORE DI ATTIVITÀ (GIUGNO 2012) Industrie manifatturiere 27,2% Settore pubblico allargato 21,5% Commercio 16,5% Attività immobiliari, informatica, servizi alle imprese 11,9% Altri servizi Costruzioni e impianti Attività finanziarie Trasporti e comunicazioni Alberghi e ristoranti Sanità e assistenza sociale Istruzione Agricoltura Non specificato 5,9% 5,9% 5,0% 2,9% 1,5% 1,2% 0,3% 0,2% 0,0% 0,0% 5,0% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 70

71 TAVOLA 38 - EVOLUZIONE DEL LAVORO DIPENDENTE NEI SETTORI PUBBLICO E PRIVATO Settore Pubblico Allargato Settore Privato M Var.% F Var.% Totale Var.% M Var.% F Var.% Totale Var.% ,0% ,1% ,0% ,1% ,0% ,4% ,1% ,2% ,5% ,6% ,1% ,9% ,7% ,0% ,3% ,8% ,2% ,8% ,3% ,3% ,3% ,6% ,8% ,3% ,6% ,4% ,4% ,6% ,2% ,4% ,4% ,3% ,9% ,8% ,1% ,6% ,3% ,5% ,4% ,9% ,7% ,9% ,0% ,1% ,5% ,2% ,2% ,2% ,1% ,1% ,6% ,8% ,1% ,3% ,8% ,3% ,4% ,0% ,2% ,4% ,2% ,1% ,2% ,2% ,4% ,3% ,5% ,6% ,0% ,5% ,5% ,3% ,0% ,5% ,6% ,5% ,3% ,2% ,3% ,3% ,6% ,6% ,1% ,2% ,5% ,7% ,5% ,5% ,1% ,3% ,1% ,6% ,3% ,6% ,4% ,7% ,5% ,4% ,1% ,3% ,5% ,5% ,4% ,2% ,2% ,2% ,8% ,4% ,3% ,8% ,6% ,0% ,6% ,6% ,2% ,4% ,8% ,2% ,4% ,5% ,2% ,5% ,6% ,1% ,9% ,9% Il trend positivo del lavoro femminile viene ulteriormente confermato dal Grafico 43. Nel concreto, le donne rappresentano il 40,57% dei dipendenti del settore privato ed il 59,89% del settore pubblico allargato. Tornando ai lavoratori dipendenti, assume grande importanza il tema legato al contratto di lavoro (Tav.40). Al 31 dicembre 2011 i lavoratori dipendenti, con durata del contratto di lavoro a tempo indeterminato, sono complessivamente contro i del dicembre 2010, in diminuzione di 189 unità. Di questi, sono occupati nel settore privato ( 134) e nel settore pubblico, in calo di 55 unità lavorative; i lavoratori a tempo determinato sono invece complessivamente 5.735, in calo di 280 unità, di cui nel settore privato e 983 nel settore pubblico. 71

72 GRAFICO 40 - ANDAMENTO DEL LAVORO DIPENDENTE PER SETTORE (2001 = 100) 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0, Settore Pubblico Settore Privato Totale GRAFICO 41 - ANDAMENTO DEL LAVORO DIPENDENTE PER SESSO (2001 = 100) 140,0 120,0 100,0 80,0 60,0 40,0 20,0 0, Settore Privato - M Settore Privato - F Settore Pubblico - M Settore Pubblico - F L incidenza percentuale espressa dal Grafico 45, mostra che nel settore privato i lavoratori con contratto a tempo indeterminato sono il 68,33%, mentre quelli con il contratto a tempo determinato sono il 31,67%. Analogamente nel settore pubblico sono per il 75,41% a tempo indeterminato e per il 24,59% a tempo determinato. Sempre a dicembre 2011, i lavoratori part time sono globalmente 1.965, in aumento di 116 unità rispetto allo scorso anno, per la stragrande maggioranza collocati nel settore privato, dove la rappresentanza femminile si attesta attorno all 82,3%. Le richieste relative al part time trovano realizzazione principalmente nei settori del Commercio (598 lavoratori) e dei Servizi alle imprese (532), mentre sono concentrate maggiormente nelle qualifiche di Impiegati Specializzati e Tecnici (513) ed Operai Generici e Commessi (529) (Tavole 41 e 42). 72

73 GRAFICO 42 - DIPENDENTI PRIVATI PER RAMO (GIUGNO 2012) GRAFICO 43 - LAVORO DIPENDENTE PER GENERE NEI SETTORI PUBBLICO E PRIVATO (GIUGNO 2012) 73

74 TAVOLA 39 - DIPENDENTI PUBBLICI PER ENTE E PRIVATI PER RAMO (GIUGNO 2012) Settore Pubblico Settore Privato Enti Pubblici N dipendenti Ramo di attività N dipendenti P.A Agricoltura 42 I.S.S Industria manifatturiera A.A.S.P. 424 Costruzioni e impianti A.A.S.S. 215 Commercio A.A.S.F.N. 35 Trasporti e comunicazioni 558 Università degli studi 40 Attività finanziarie 968 Centrale del latte 15 Servizi Totale Totale GRAFICO 44 - DIPENDENTI PER ENTE PUBBLICO (GIUGNO 2012) 74

75 La Tavola 43 ed il Grafico 46 individuano nel 2011 i lavoratori dipendenti per grado di qualifica, genere e settore di appartenenza. Questi rappresentano un totale di soggetti nel settore Pubblico Allargato, dove, tra le varie funzioni, la maggiore incidenza percentuale sul totale spetta agli impiegati specializzati e tecnici con il 28,0%. Anche nel settore privato, dove i lavoratori sono , risultano predominanti gli impiegati specializzati e tecnici con un incidenza sul totale del 22,0%. Nel settore pubblico, così come nel settore privato, le donne si concentrano principalmente nella qualifica di impiegati specializzati. Gli uomini invece, in entrambi i settori, TAVOLA 40 - LAVORO DIPENDENTE A TEMPO INDETERMINATO E DETERMINATO (2011) Lavoratori residenti, soggiornanti e Aire Frontalieri Totale lavoratori M F T M F T M F T Tempo Indeterminato di cui: Settore Privato Settore Pubblico Tempo determinato di cui: Settore Privato Settore Pubblico Totale GRAFICO 45 - LAVORO DIPENDENTE A TEMPO INDETERMINATO E DETERMINATO (2011) 75

76 Agricoltura Industrie manifatturiere Costruzioni e impianti Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Attività finanziarie Attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese Istruzione Sanità e assistenza sociale Altri servizi Relazione Economico Statistica TAVOLA 41 - LAVORATORI DIPENDENTI TOTALI PART-TIME PER RAMO DI ATTIVITÀ ECONOMICA (2011) Totale Maschi Femmine Totale TAVOLA 42 - LAVORATORI DIPENDENTI PRIVATI PART-TIME PER QUALIFICA (2011) Settore privato Totale Dirigenti e assimilati M 7 7 F 3 3 Totale Responsabili ed esperti di settore M F Totale Impiegati specializzati e tecnici M F Totale Impiegati operativi M F Totale Operai caporeparto M 2 2 F 0 0 Totale 2 2 Operai specializzati e tecnici M F Totale Operai qualificati M F Totale Operai generici e commessi M F Totale Altri M 1 1 F 3 3 Totale 4 4 Totale generale M F Totale

77 sono in numero maggiore nel comparto degli operai specializzati e tecnici. Per quanto attiene le fasce di età dei lavoratori dipendenti, illustrate dalla Tavola 44 e dal Grafico 47, è possibile notare come nel settore pubblico la fascia dominante di età modale sia rappresentata da quella che va dai 41 ai 50 anni (38,0% sul totale), confermando la stessa rappresentanza anche nel settore privato (33,4% sul totale). Inoltre nella fascia d età dominante, le donne sono prevalenti nel settore pubblico mentre gli uomini lo sono nel settore privato. Nel suo complesso, il settore privato mostra una grandezza relativa della popolazione lavorativa piuttosto simile al settore pubblico, infatti in entrambi i settori, i lavoratori sono collocati in maniera prevalente nella fascia di età 41/50 anni, che presenta una prevalenza numerica rispetto ai lavoratori collocati nelle fasce di età più basse 31/40, ma anche più alte (oltre 50 anni). Per quanto riguarda la collocazione dei lavoratori per titolo di studio, la Tavola 45 evidenzia come nel settore pubblico sia i maschi che le femmine, che sono in possesso di licenza media, sono collocati in larga parte tra gli operai specializzati e tecnici con un incidenza pari a 476 unità; mentre nel settore privato, i maschi con licenza media sono collocati in prevalenza tra gli operai specializzati e tecnici (incidenza pari a unità), mentre le donne per la maggior parte sono occupate tra gli operai generici e commessi (incidenza pari a unità). Come si potrà notare, nel settore privato a parità di titolo di studio, è evidente la differenza di qualifica tra maschi e femmine. I lavoratori in possesso di diploma di qualifica o di maturità e quelli in possesso di laurea, sia nel pubblico che nel privato, sono collocati in misura maggiore nelle qualifiche di impiegati specializzati e tecnici e in quelle di responsabili ed esperti di settore. La composizione dei lavoratori dipendenti totali per titolo di studio, mostrata dalla Tav. 45 e dai Grafici 48, 49 e 50, mette in evidenza il fatto che la maggioranza dei lavoratori 77

78 TAVOLA 43 - LAVORATORI DIPENDENTI PER QUALIFICA E GENERE (2011) Settore pubblico allargato Settore privato M F T M F T Dirigenti e assimilati Dirigenti e assimilati Responsabili ed esperti di settore Responsabili ed esperti di settore Impiegati specializzati e tecnici Impiegati specializzati e tecnici Impiegati operativi Impiegati operativi Operai caporeparto Operai caporeparto Operai specializzati e tecnici Operai specializzati e tecnici Operai qualificati Operai qualificati Operai generici e commessi Operai generici e commessi Altri Altri Totale Totale GRAFICO 46 - LAVORATORI DIPENDENTI TOTALI PER QUALIFICA (2011) Impiegati specializzati e tecnici 23,24 Operai specializzati e tecnici Impiegati operativi Operai generici e commessi Operai qualificati 18,56 16,10 14,73 14,19 Responsabili ed esperti di settore 10,22 Dirigenti e assimilati Operai caporeparto Altri 0,61 0,34 2,00 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 78

79 TAVOLA 44 - LAVORATORI PER FASCIA D'ETÀ (2011) Fasce di età Settore pubblico Settore privato Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Oltre Totale GRAFICO 47 - LAVORATORI PER FASCIA D'ETÀ (2011) 79

80 TAVOLA 45 - LAVORATORI DIPENDENTI PER SETTORE PUBBLICO E PRIVATO PER TITOLO DI STUDIO, QUALIFICA E GENERE (2011) Privato Licenza media o Qualifica titolo inferiore Diplomi Lauree Non specificato M F M F M F M F Dirigenti e assimilati Responsabili ed esperti di settore Impiegati specializzati e tecnici Impiegati operativi Operai caporeparto Operai specializzati e tecnici Operati qualificati Operai generici e commessi Apprendisti e corsisti Altri Totale Pubblico Qualifica Licenza media o titolo inferiore Diplomi Lauree Non specificato M F M F M F M F Dirigenti e assimilati Responsabili ed esperti di settore Impiegati specializzati e tecnici Impiegati operativi Operai caporeparto Operai specializzati e tecnici Operati qualificati Operai generici e commessi Apprendisti e corsisti Altri Totale GRAFICO 48 - LAVORATORI DIPENDENTI PER TITOLO DI STUDIO NEL SETTORE PUBBLICO (2011) Non specificato 3,75% Laurea 18,54% Diploma universitario 6,38% Diploma di maturità 22,44% Diploma di qualifica 18,76% Licenza media inferiore 27,15% Licenza elementare 2,98% 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 80

81 GRAFICO 49 - LAVORATORI DIPENDENTI PER TITOLO DI STUDIO NEL SETTORE PRIVATO (2011) Non specificato 2,29% Laurea 7,18% Diploma universitario 2,00% Diploma di maturità 32,83% Diploma di qualifica 9,69% Licenza media inferiore 38,01% Licenza elementare 8,00% 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00% 40,00% GRAFICO 50 - LAVORATORI DIPENDENTI TOTALI PER TITOLO DI STUDIO (2011) 81

82 dipendenti, sia nel settore pubblico che nel settore privato, possiede il titolo di licenza media e che questa ha una incidenza rispettivamente del 27,15% e del 38,01%. I lavoratori che hanno assolto alla scuola dell obbligo si collocano prevalentemente nelle qualifiche medio basse. Nel settore pubblico chi possiede il diploma di maturità e di qualifica incide rispettivamente per il 27,15% e per il 18,76%, mentre nel settore privato incide per il 38,01% e per il 9,69%, infine chi è in possesso di laurea rappresenta il 18,54% nel pubblico ed il 7,18% nel privato. Le Tavole 46 e 47 mostrano il dato relativo alle assenze per inabilità temporanea nell ambito del settore pubblico e di alcune categorie di attività economiche del settore privato. A livello percentuale, per l assenteismo vengono considerate le malattie, gli infortuni e le gravidanze, mentre non si tiene conto delle varie tipologie di congedi e permessi. TAVOLA 46 - ASSENTEISMO NEL SETTORE PUBBLICO Pubblica Amministrazione 5,03 5,16 5,21 4,75 5,10 Istituto Sicurezza Sociale 6,65 6,84 6,48 5,16 5,59 Azienda di Stato di Produzione (stipendiati) 5,25 2,54 3,55 3,51 3,17 Azienda di Stato dei Servizi 4,61 4,33 5,28 4,83 4,54 Azienda di Stato Filatelica e Numismatica 6,05 3,27 6,75 6,43 7,47 Università degli Studi 4,78 7,92 7,08 3,94 4,08 C.O.N.S. 6,96 6,48 4,83 3,86 2,41 Salariati A.A.S.P. 10,11 9,74 10,98 11,26 10,74 TAVOLA 47 - ASSENTEISMO IN ALCUNE CATEGORIE DI ATTIVITÀ ECONOMICA DEL SETTORE PRIVATO Meccanica generale e di precisione 4,24 4,11 3,51 3,92 3,50 Chimico-farmaceutico 4,85 4,42 4,57 3,91 4,49 Abbigliamento-tessili-pelli 4,17 3,65 3,41 3,35 3,55 Carta e legno 4,09 3,80 3,84 3,70 3,68 82

83 2.6.2 I frontalieri Alla fine del primo semestre 2012, San Marino conta lavoratori frontalieri, in diminuzione ( 372 unità) rispetto al primo semestre dell anno precedente e 59 rispetto a dicembre Anche se la crisi internazionale continua a far sentire i propri effetti, l economia sammarinese nella sostanza, assorbe un elevato numero di lavoratori frontalieri i quali rappresentano una componente importante del mercato del lavoro e una risorsa per lo sviluppo. Attraverso un analisi dei dati statistici a disposizione, è possibile quantificare il fenomeno transfrontaliero ed è anche possibile riscontrare come per l economia sammarinese l effetto di questo tipo di lavoratori, oltre a rivestire un indiscutibile importanza economica, incida anche nel tessuto sociale. TAVOLA 48 - LAVORATORI FRONTALIERI Maschi Femmine Totale Var.% Var. sul 1996 Var.% Var. sul 1996 Var.% Var. sul ,1 7, ,8 9, ,6 7, ,8 19, ,8 26, ,3 20, ,2 29, ,4 54, ,9 34, ,3 37, ,2 71, ,3 43, ,6 38, ,8 98, ,8 60, ,4 54, ,5 107, ,0 63, ,9 51, ,1 103, ,9 60, ,7 56, ,8 109, ,5 66, ,4 63, ,3 143, ,1 78, ,7 69, ,3 123, ,7 79, ,9 83, ,5 157, ,6 96, ,8 93, ,1 183, ,8 110, ,1 83, ,2 184, ,8 102, ,5 75, ,4 180, ,8 94, ,7 62, ,0 163, ,2 80,4 giu ,4 58, ,9 171, ,0 78,5 83

84 GRAFICO 51 - SERIE STORICA LAVORATORI FRONTALIERI 7000 Frontalieri totali Se si considera che l'insieme della popolazione lavorativa attiva, alla fine del primo semestre 2012, è di unità si può facilmente intuire come sia eloquente la cifra di frontalieri che rappresenta il 26,8% del totale (Tav.48). L aspetto quantitativo dei flussi transfrontalieri basterebbe da solo a giustificare l'attenzione che deve essere prestata a questo fenomeno, tuttavia, vista la sua strutturazione, occorrerà valutare attentamente anche l impatto futuro che potrà generare sia in ambito sanitario, sia, in prospettiva, in quello previdenziale. La costante che ha determinato, negli anni precedenti alla crisi, l innalzamento della domanda di lavoro, per cui l offerta di forza lavoro sammarinese non era più sufficiente, è stata l espansione del sistema economico sammarinese, caratterizzata dalla crescita del numero di attività produttive. L apporto del lavoro transfrontaliero, infatti, ha visto negli anni l'aumento più consistente nei rami delle attività manifatturiere e del commercio. Da un raffronto statistico più generale possiamo vedere che, a partire dall anno 1996, il numero dei lavoratori frontalieri è cresciuto in maniera esponenziale passando da a nel 2009, con un incremento del 102,1%, per poi calare in modo repentino fino al 2011, dove si registra una variazione sul 1996 dell 80,4%. 84

85 Il dato, relativo al 1 semestre 2012 che, come detto prima, si presenta in flessione di 59 unità, porta la variazione al 78,5%. Tralasciando l analisi della collocazione dei frontalieri nel settore pubblico, dove le figure professionali sono presenti esclusivamente in campo sanitario, si rileva come nel settore privato i lavoratori frontalieri abbiano un incidenza maggiore nelle qualifiche di manodopera specializzata, dove il valore più consistente lo si riscontra tra gli operai specializzati e tecnici (24,4% Tav.49). Il totale di coloro che ricoprono qualifiche impiegatizie è pari a unità, con un incidenza sul totale del 29,1%, mentre l incidenza di coloro che sono inquadrati nella categoria degli operai è del 61,2% per un totale di unità lavorative. TAVOLA 49 - RAFFRONTO TOTALE DEI LAVORATORI/FRONTALIERI PER QUALIFICA (2011) Settore Privato Settore Pubblico Totale M F T M F T M F T Dirigenti e assimilati Responsabili ed esperti di settore Impiegati specializzati e tecnici Impiegati operativi Operai caporeparto Operai specializzati e tecnici Operai qualificati Operai generici e commessi Altri Totale Generale di cui frontalieri Settore Privato Settore Pubblico Totale M F T M F T M F T Dirigenti e assimilati Responsabili ed esperti di settore Impiegati specializzati e tecnici Impiegati operativi Operai caporeparto Operai specializzati e tecnici Operai qualificati Operai generici e commessi Altri Totale Generale

86 GRAFICO 52 - INCIDENZA PERCENTUALE PER RAMO SUL TOTALE DEI FRONTALIERI Il Grafico 52 mostra l incidenza sul totale del personale transfrontaliero, dove con il 39,7% si colloca prevalentemente nel ramo di attività manifatturiera seguito dal commercio con il 19,2%. I Grafici 53 e 54 mostrano invece i dati relativi al titolo di studio, alla qualifica e all età. Qui è possibile osservare come il titolo di studio prevalente per i frontalieri sia quello della licenza media, quindi un titolo di studio basso, seguito dal diploma. Rispetto al totale degli occupati, la struttura per età dei frontalieri si caratterizza per una sovrarappresentazione della classe di età che va dai 41 ai 50 anni. Infine, la Tavola 50 ed il Grafico 55 analizzano la forza di lavoro transfrontaliera riguardo al genere. Da uno sguardo d insieme possiamo notare che a giugno 2012 la stragrande maggioranza dei frontalieri è di sesso maschile ed è occupata nelle attività manifatturiere. 86

87 GRAFICO 53 - LAVORATORI DIPENDENTI TOTALI/FRONTALIERI PER TITOLO DI STUDIO (GIUGNO 2012) Lavoratori frontalieri Lavoratori residenti e soggiornanti Sammarinesi residenti all'estero Licenza media e titolo inferiore Diploma di maturità e di qualifica Laurea o diploma universitario Non specificato GRAFICO 54 - LAVORATORI DIPENDENTI TOTALI/FRONTALIERI PER FASCE D'ETÀ (GIUGNO 2012) 45,0% 40,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% fino a Oltre 51 Dipendenti totali 0,0% 0,4% 5,6% 8,8% 29,6% 34,4% 21,1% di cui frontalieri 0,0% 0,0% 2,8% 8,5% 34,0% 38,2% 16,5% 87

88 TAVOLA 50 - LAVORATORI FRONTALIERI TOTALI PER RAMO E GENERE M F T M F T Agricoltura Industrie manifatturiere Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Attività finanziarie Attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese giu-12 Istruzione Sanità e assistenza sociale Altri servizi Totale settore privato Settore pubblico Totale dipendenti frontalieri GRAFICO 55 - INCIDENZA LAVORATORI FRONTALIERI TOTALI PER GENERE (2011) 80,0% 73,9% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 51,9% 48,1% 30,0% 26,1% 20,0% 10,0% 0,0% Settore privato Settore pubblico Maschi Femmine 88

89 2.6.3 La Disoccupazione Su base annua, a giugno 2012 rispetto a giugno 2011, il tasso di disoccupazione totale è in aumento con un valore pari al 6,44% contro il 4,77% dell anno precedente. Sale anche il tasso di disoccupazione in senso stretto pari al 4,76% contro il 3,27%. Il dato dimostra che la disoccupazione a San Marino, così come in tutti gli Stati europei, risulta un problema pressante e in continuo incremento. Le percentuali relative alla disoccupazione, nell arco temporale , risultano comunque contenute e di gran lunga inferiori rispetto alla media italiana ed europea. La Tavola 51, unitamente al Grafico 56, dimostrano come nel primo semestre 2012 gli effetti della disoccupazione siano decisamente incisivi e come la crescita della disoccupazione a partire dal 2008, potrebbe, in assenza di efficaci politiche del lavoro, diventare strutturale. Nel 2011 il numero totale dei disoccupati, ovverosia le persone in età lavorativa iscritte nelle pubbliche graduatorie (comprese le graduatorie per l insegnamento), che sono in cerca TAVOLA 51 - LA DISOCCUPAZIONE giu-11 giu-12 Disoccupati totali Disoccupati in senso stretto Tasso di disoccupazione totale 2,92 3,92 4,12 3,36 3,57 3,81 3,62 4,44 5,61 6,03 6,82 4,77 6,44 Tasso di disoccupazione in senso stretto 1,21 1,76 2,11 1,70 1,78 1,63 1,64 2,27 3,22 3,7 4,82 3,27 4,76 GRAFICO 56 - ANDAMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE Disoccupati totali Disoccupati in senso stretto 89

90 di impiego ma che interpongono vincoli all ingresso nel mondo lavorativo, raggiunge le unità, 137 in più rispetto al Se però consideriamo il tasso di disoccupazione in senso stretto, cioè il tasso che considera le persone subito disponibili, quelle cioè che non frappongono ostacoli o condizioni ad entrare nel mondo del lavoro, vediamo che registra un numero di 787 disoccupati. Anche in questo caso i valori sono ai massimi livelli dal Come sempre, nel primo semestre 2012, il quadro della disoccupazione si presenta meno sfavorevole in quanto il fattore legato alla stagione estiva gioca un ruolo determinante soprattutto nelle assunzioni del comparto turistico commerciale. Scende di poco il numero dei disoccupati, 1065, ma rispetto al dato del 1 semestre 2011 aumenta sia la disoccupazione femminile (701 disoccupate contro le 545 del periodo corrispondente) che quella maschile (364 contro 235). Analizzando il tasso di disoccupazione in senso stretto si possono trarre conclusioni analoghe a quanto espresso poc anzi, e cioè di come a San Marino, in assenza di politiche che favoriscano l occupazione, visto il perdurare di condizioni economiche sfavorevoli, le forme di disoccupazione potrebbero diventare strutturali. TAVOLA 52 - DISOCCUPAZIONE PER GENERE, FASCE D'ETÀ E GRADO D'ISTRUZIONE giu-12 M F T M F T M F T M F T Per sesso Incidenza percentuale 33,5% 66,5% 100,0% 27,6% 72,4% 100,0% 34,4% 65,6% 100,0% 34,2% 65,8% 100,0% Per fasce d'età Fino ai 19 anni anni anni anni anni anni e oltre Totale Per grado di istruzione Licenza media e inferiore Diploma maturità e qualifica Laurea e diploma universitario Non specificato Totale

91 GRAFICO 57 - PERCENTUALE DELLA DISOCCUPAZIONE PER GENERE SUL TOTALE (2011) Maschi 34,44 Femmine 65,56 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 GRAFICO 58 - INCIDENZA DELLA DISOCCUPAZIONE PER FASCE D'ETÀ SUL TOTALE (2011) Fino 19 anni 5, anni 31, anni 26, anni 23, anni 11,75 60 anni e oltre 1,26 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 GRAFICO 59 - INCIDENZA DELLA DISOCCUPAZIONE PER GRADO DI ISTRUZIONE SUL TOTALE (2011) Licenza media e inferiore 35,4 Diplomi di qualifica e maturità 41,5 Lauree e diplomi universitari 22,6 Non specificato 0,4 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 45,0 91

92 Fino a 19 anni da 20 a 24 anni da 25 a 29 anni da 30 a 34 anni da 35 a 39 anni da 40 a 44 anni da 45 a 49 anni da 50 a 54 anni da 55 a 59 anni da 60 a 64 anni oltre 64 anni Relazione Economico Statistica Osservando la Tavola 52, è possibile notare come a condizionare la disoccupazione siano i seguenti fattori: il sesso, l età e il grado di istruzione. Anche se le cifre rimangono contenute, seppur commisurate alla dimensione della forza di lavoro, sono le donne ad avere la percentuale più alta sul totale della disoccupazione (65,6% contro il 34,4% degli uomini). Più delicato si presenta l argomento che riguarda le fasce d età. A dicembre 2011, su un totale di disoccupati, ben 350 (216 donne e 134 uomini) sono compresi nella fascia d età che va dai 20 ai 29 anni, mentre 296 disoccupati (211 donne e 85 uomini) vengono ricompresi nella fascia d età che va dai 30 ai 39 anni. Ciò conferma, principalmente, che i giovani incontrano alcune difficoltà nell inserimento nel mondo del lavoro, mentre per le altre fasce d età, il cambiamento nel corso degli anni dei contenuti del mondo del lavoro nel suo complesso sta rendendo più difficile il ricollocarsi in ambiti lavorativi diversi, pertanto in futuro giocherà un ruolo fondamentale la formazione, soprattutto dopo un periodo di crisi come quello attuale. Infine, risultano sempre superiori per le donne i numeri della disoccupazione relativamente al grado d istruzione. Oltre ad esserci differenze nei numeri rispetto al titolo di studio, resta il fatto che sono comunque troppo alte le cifre dei disoccupati in possesso di diploma universitario e laurea. Osservando invece i grafici che riportano l incidenza percentuale della disoccupazione vediamo che, in ordine all età, la fascia anni occupa il 31,39% e la fascia anni il 26,55% (Graf.58), mentre, per ciò che riguarda il grado di istruzione, sono i diplomati ad avere l incidenza più elevata (41,5% Graf.59). GRAFICO 60 - INCREMENTO DISOCCUPATI IN SENSO STRETTO PER FASCIA DI ETÀ Variazione numerica disoccupati

93 2.6.4 La Cassa Integrazione Guadagni, l Indennità Economica Speciale e i Conflitti di lavoro A partire dal 2009, l ampio ricorso alla Cassa Integrazione ha consentito al mercato del lavoro sammarinese di contenere, almeno in parte, l impatto della crisi produttiva. Rispetto al 2008, le ore complessivamente autorizzate di CIG sono quasi triplicate, superando, negli importi erogati, i 10 milioni nel 2009 (rispetto ai circa 4 milioni dell anno prima) e mostrando così una crescita di proporzioni ben superiori rispetto a precedenti fasi cicliche negative. I dati del 2011 si presentano di poco inferiori a quelli del 2010, seppure in diminuzione rispetto ai picchi del 2009, motivazione dovuta all attuale crisi economica per la quale un numero elevato di aziende ha cessato l attività o si è trasferita fuori territorio (Grafici 61 e 62). La particolarità della CIG è quella di consentire l integrazione della retribuzione dei lavoratori, a fronte di eventi temporanei che possono determinare la sospensione o la contrazione della normale attività lavorativa, in attesa della normale ripresa operativa. L ente a cui compete l erogazione della Cassa Integrazione è l'istituto di Sicurezza Sociale. La Cassa Integrazione Guadagni ordinaria viene autorizzata a seguito di eventi temporanei non GRAFICO 61 - ANDAMENTO ORE DI C.I.G GRAFICO 62 - ANDAMENTO IMPORTI C.I.G

94 TAVOLA 53 - CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI LIQUIDATA SUDDIVISA PER CAUSA Ore Importo Ore Importo Ore Importo Causa di forza maggiore , , ,00 Situazioni temporanee di mercato , , ,00 Crisi economiche , , ,00 di cui: Riqualificazione , ,00 0 0,00 Subtotale (cause 2 + 3) , , ,00 Arretrati Totale generale , , , Ore Importo Ore Importo Ore Importo Causa di forza maggiore , , ,00 Situazioni temporanee di mercato , , ,00 Crisi economiche , , ,00 di cui: Riqualificazione 0 0,00 0 0,00 0 0,00 Subtotale (cause 2 + 3) , , ,00 Arretrati , , ,00 Totale generale , , , Ore Importo Causa di forza maggiore ,00 Situazioni temporanee di mercato ,00 Crisi economiche ,00 di cui: Riqualificazione 0 0,00 Subtotale (cause 2 + 3) ,00 Arretrati ,00 Totale generale ,00 GRAFICO 63 - C.I.G. LIQUIDATA PER CAUSA (2011) 94

95 TAVOLA 54 - CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI LIQUIDATA PER ATTIVITÀ ECONOMICA Ore Importi Ore Importi Agricoltura, caccia , ,00 Attività manufatturiere , ,00 Costruzioni , ,00 Commercio all'ingrosso, al dettaglio, riparazione autoveicoli , ,00 Alberghi e ristoranti ,00.. Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni , ,00 Attività finanziarie.... Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca e servizi , ,00 Istruzione.... Sanità e assistenza sociale ,00.. Altri servizi pubblici, sociali e personali ,00 Totale generale , , Ore Importi Ore Importi Agricoltura, caccia , ,00 Attività manufatturiere , ,00 Costruzioni , ,00 Commercio all'ingrosso, al dettaglio, riparazione autoveicoli , ,00 Alberghi e ristoranti ,00 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni , ,00 Attività finanziarie ,00 Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca e servizi , ,00 Istruzione.... Sanità e assistenza sociale.... Altri servizi pubblici, sociali e personali , ,00 Totale generale , , Ore Importi Agricoltura, caccia ,00 Attività manufatturiere ,00 Costruzioni ,00 Commercio all'ingrosso, al dettaglio, riparazione autoveicoli ,00 Alberghi e ristoranti ,00 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni ,00 Attività finanziarie ,00 Attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca e servizi ,00 Istruzione ,00 Sanità e assistenza sociale ,00 Altri servizi pubblici, sociali e personali ,00 Totale generale ,00 imputabili all'imprenditore o ai lavoratori, oppure per situazioni temporanee di mercato. L intervento tutela il lavoratore in caso di perdita della retribuzione e sostiene le imprese in condizioni di difficoltà. Diversi, invece, gli ambiti di intervento della cassa integrazione straordinaria che possono essere ricercati per finalità diverse da quelle previste per l'ordinaria. Possono ritrovarsi nel caso di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, nel caso di particolari crisi settoriali, in casi di dichiarazione di fallimento, di emanazione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa e di sottoposizione all'amministrazione straordinaria. 95

96 GRAFICO 64 - C.I.G. LIQUIDATA PER RAMO DI ATTIVITÀ ECONOMICA (2011) 60,00 56,73 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 20,85 12,11 5,92 1,85 1,04 0,53 0,42 0,31 0,18 0,05 Con la crisi economica tuttora in corso, differentemente dagli anni precedenti in cui era la causa forza maggiore ad assorbire la maggiore percentuale degli importi liquidati, è la causa relativa alla situazione economica temporanea di mercato che con il 64,09% incamera gli importi maggiori (Graf.63). La Tavola 53 mostra nel dettaglio gli importi totali liquidati suddivisi per causa registrando, in particolare, per la causa due, importi consistenti anche se inferiori al Complessivamente la causa di forza maggiore assorbe la cifra di ,0, a fronte di ore, la causa situazioni temporanee di mercato ,0 a fronte di ore, infine la causa che riguarda crisi economica, ristrutturazioni e riconversioni aziendali ,0, per complessive ore. Nell insieme per il 2011, rispetto all anno precedente, assistiamo ad una diminuzione del ricorso alla cassa integrazione ( 25%). Gli importi liquidati per la causa legata alle situazioni temporanee di mercato diminuiscono del 22,1%, diminuiscono anche gli importi legati alla causa di forza maggiore (- 52,0%), aumentano, invece, gli importi riferiti alla causa che riguarda le crisi economiche, (+42,7%). La Tavola 54 ed il Grafico 64, riferiti alla Cassa Integrazione liquidata per ramo di attività economica, mettono in evidenza che i settori che hanno percepito gli importi maggiori sono 96

97 stati quelli del settore Manifatturiero e del settore delle Costruzioni. In totale l Industria Manifatturiera beneficia del 56,7% (55,8% nel 2010) del totale liquidato, mentre il ramo Costruzioni del 20,8% (28,5% nel 2010). In particolare, per quanto riguarda gli importi liquidati, per il settore Costruzioni è prevalente la causa di forza maggiore che costituisce il 68,1% del totale, mentre per il settore Manifatturiero prevale la causa delle situazioni temporanee di mercato con il 72,0% del totale degli importi (Tav.55 e Graf.65). TAVOLA 55 - CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI LIQUIDATA PER RAMO E CAUSA (2011) Agricoltura, caccia e silvicoltura Attività manufatturiere Costruzione e impianti Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di beni personali e casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Attività finanziarie Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, servizi alle imprese Istruzione Sanità e assistenza sociale Altri servizi pubblici, sociali e personali Totale generale Causa di forza maggiore Situazioni temporane e di mercato Riqualificazi one del personale Crisi economica, ristrutturazioni e riconversioni aziendali Stato di ristrutturazione Arretrati Totale aziende Ore liquidate Totale Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato Totale aziende Ore liquidate Importo liquidato

98 Agricoltura Attività manufatturiere Costruzioni Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Attività finanziarie Attività immobiliari e servizi alle imprese Istruzione Sanità e assistenza sociale Altri servizi pubblici, sociali e personali 0,3 0,0 0,0 0,0 0,6 0,0 0,0 1,5 1,3 1,3 0,0 0,0 2,9 0,0 2,2 8,5 0,8 0,0 0,7 0,0 0,0 0,3 0,0 0,4 0,5 0,7 13,5 10,4 11,7 24,4 63,8 72,6 81,7 Relazione Economico Statistica Il ricorso all Indennità Economica Speciale, che viene erogata sempre dall Istituto Sicurezza Sociale (Tav.56) e che viene corrisposta ai lavoratori in regime di mobilità, ha visto, a partire dal 2002, un progressivo aumento degli importi liquidati toccando gli importi massimi nel 2009 con casi per un totale di ore ed un importo pari a ,00, per poi rimanere costante nel 2010 e diminuire nel Nel 2008 il fenomeno presenta un trend in ascesa con un aumento del totale dei casi, delle ore totali e degli importi liquidati. Ma è con il 2009 che si raggiunge il picco di tutte le voci di importo liquidato con un aumento del +165,3%. Per quanto riguarda i conflitti di lavoro (Tavole 57 e 58), dopo che dal 2006 non si erano più avute contrapposizioni ed ore perdute, nel 2009, risulta una manifestazione sindacale che ha determinato la perdita di ore di lavoro, nel 2010 vi è stata sempre una manifestazione sindacale ma con una perdita di ore di lavoro, mentre nel 2011 le manifestazioni sindacali sono 4 con una perdita di ore totali di lavoro. GRAFICO 65 - ANDAMENTO C.I.G. LIQUIDATA PER CAUSA (2011) 90,0 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Causa di forza maggiore Situazioni temporanee di mercato Crisi economica 98

99 TAVOLA 56 - INDENNITÀ ECONOMICA SPECIALE LIQUIDATA Totale casi Totale ore Importo liquidato , , , , , , , , , ,00 GRAFICO 66 - ANDAMENTO IMPORTI LIQUIDATI INDENNITÀ ECONOMICA SPECIALE , , , , , , ,00 0, Importo liquidato 99

100 TAVOLA 57 - CONFLITTI DI LAVORO Numero Lavoratori partecipanti Ore perdute TAVOLA 58 - CONFLITTI DI LAVORO PER RAMO DI ATTIVITÀ ECONOMICA E ORE PERDUTE Industrie manifatturiere Industrie tessili Industrie meccaniche Industrie chimiche Industrie poligrafiche Industrie delle costruzioni e impianti Commercio Credito e assicurazioni Pubblica amministrazione Tutti i rami Tutte le classi TOTALE

101 Gli Infortuni sul Lavoro Lo sviluppo dell economia se da un lato ha migliorato le condizioni economiche dall altro ha contribuito ad aumentare il numero degli infortuni sul lavoro. Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro sono diventati termini di attualità. Nel 2011 l'incremento degli infortuni sul lavoro rispetto al 2010 è del +0,68% (+4,56% sul 2009), mentre diminuiscono gli infortuni in itinere 40,69% (-48,48% sul 2009). E quanto emerge dai dati a disposizione che, per gli infortuni totali avvenuti nel corso del 2011, fanno registrare 733 casi legati ad infortunio sul lavoro e 51 casi di infortuni in itinere, ossia l infortunio che accade al lavoratore per recarsi sul luogo di lavoro, oppure durante il percorso che collega due posti di lavoro e tra il luogo di lavoro e quello di consumazione abituale dei pasti (Tav.59 e Graf. 67). TAVOLA 59 - TIPOLOGIE DI INFORTUNI IN AMBITO LAVORATIVO Infortunio sul lavoro Infortunio in itinere Totale Fonte UOC Pronto Soccorso GRAFICO 67 - ANDAMENTO INFORTUNI IN AMBITO LAVORATIVO Infortunio sul lavoro Infortunio in itinere 101

102 La Previdenza La questione previdenziale assume oggi un importanza maggiore rispetto al passato in quanto il sistema a ripartizione che governa la previdenza sammarinese paga pensioni per un periodo mediamente più lungo visti gli aumenti degli indici di anzianità della popolazione. Attualmente le pensioni sono garantite da una proporzione elevata di lavoratori che non deve mai superare una soglia critica. Modificare il funzionamento del sistema pensionistico diventa uno degli obiettivi principali del nostro sistema poiché la massa di lavoratori che dovrà usufruire della pensione nei prossimi anni sarà molto alta, per questo la legge sulla previdenza complementare, tenendo conto di tutti i dati e degli indicatori a disposizione, con riguardo all età di pensionamento ed al prolungamento della vita lavorativa, cerca di limitare e contenere il depauperamento dei fondi pensionistici ed il mantenimento di un adeguato tenore di vita per i pensionati delle nuove generazioni. Analizzando il sistema pensionistico nel suo complesso, si può notare che aumenta costantemente sia la spesa per le pensioni ordinarie (Tav.60), sia il numero delle pensioni ordinarie erogate che passano dalle del 2010, alle del 2011 (+3,40%), sia l importo medio per pensionato che passa da ,77 del 2010 a ,22 del 2011 con un incremento del +0,89%. Passando all analisi dell andamento indicizzato di pensioni e occupati e del rapporto tra occupati e pensionati (Grafici 68 e 69), si evidenzia come sia costante l aumento del divario tra TAVOLA 60 - SISTEMA PENSIONISTICO ORDINARIO 2008 Var. % 2009 Var. % 2010 Var. % 2011 Var. % Spesa complessiva pensioni ord ,71 5,94% ,22 7,07% ,12 7,92% ,51 4,32% Numero di pensioni ordinarie ,42% ,29% ,32% ,40% Importo medio per pensionato ,79 2,43% ,37 3,66% ,77 4,46% ,22 0,89% Retribuzioni lorde ,52 5,91% ,04-0,19% ,19 2,17% ,96-3,74% Numero di occupati ,38% ,27% ,40% ,21% Importo retribuzione media , ,31 0,08% ,90 4,69% ,35-1,56% Rapporto occupati/pensionati 3,26-1,00% 3,15-3,45% 2,97-5,54% 2,81-5,43% 102

103 l entità delle pensioni erogate rispetto all incremento degli occupati; infatti, il rapporto occupati/pensionati, nel 2011 è del 2,81. Tra gli indicatori sociali (Tav.61 e Graf. 70), l indice di ricambio (126,03 nel 2011), che stima il rapporto tra coloro che stanno per uscire dalla popolazione potenzialmente lavorativa, (fascia d età anni) e il numero di quelli potenzialmente in ingresso sul mercato del lavoro, (fascia d età anni), si presenta in diminuzione, mentre aumenta sia l indice di dipendenza che risente della struttura sociale ed economica della popolazione (50,10), sia l indice di dipendenza degli anziani (26,88). Riguardo all indice di ricambio, un valore pari a 100 costituisce la soglia d equilibrio, mentre valori superiori indicano che le uscite dal mondo del lavoro sono superiori alle entrate. Allo stesso modo, valori superiori a 50 per l indice di dipendenza, indicano una situazione di squilibrio generazionale. Infine, analizzando l andamento dei Fondi pensionistici (Tav.63), si rileva che per il 2011 la gestione ordinaria presenta saldi negativi per il fondo degli Imprenditori e degli Agricoltori, nonostante il contributo dello Stato; mentre per ciò che riguarda il fondo degli Artigiani e dei Commercianti va rilevato come le entrate, senza il concorso dello Stato, sarebbero molto al di sotto della voce relativa alle uscite. TAVOLA 61 - INDICI SOCIALI Indice di ricambio 109,45 111,28 115,92 120,44 119,57 122,29 126,16 126,37 128,44 132,27 126,03 Indice di dipendenza 44,75 45,00 45,64 46,42 46,61 46,95 47,25 48,30 48,81 49,30 50,10 Indice di dipendenza degli anziani 23,09 23,26 23,60 24,13 24,33 24,60 24,76 25,44 25,83 26,09 26,88 103

104 GRAFICO 68 - ANDAMENTO INDICIZZATO DEI PENSIONATI E DEGLI OCCUPATI (2008=100) 115,0 110,0 105,0 100,0 95,0 90,0 85, Pensionati ordinari Occupati GRAFICO 69 - RAPPORTO TRA OCCUPATI E PENSIONATI 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0, Valore Reale 3,94 3,76 3,59 3,48 3,40 3,27 3,29 3,26 3,12 2,97 2,81 GRAFICO 70 - ANDAMENTO DEGLI INDICI SOCIALI 140,00 120,00 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 0, Indice di ricambio Indice di dipendenza Indice di dipendenza degli anziani 104

105 TAVOLA 62 - PENSIONI TOTALI PER TIPOLOGIA Pensioni di invalidità e di anzianità Pensioni sociali e superstiti Pensioni privilegiate (infortuni, malattie prof. e di reversibilità) GRAFICO 71 ANDAMENTO PER TIPOLOGIA DELLE PENSIONI Pensioni di invalidità e di anzianità Pensioni sociali e superstiti Pensioni privilegiate (infortuni, malattie prof. E di reversibilità) 105

106 TAVOLA 63 - ANDAMENTO DEI FONDI PENSIONISTICI Lavoratori Subordinati Entrate , , , , ,29 di cui contributi , , , , ,26 contr. Stato , , , , ,03 Uscite , , , , ,36 Saldo (+/-) , , , , ,93 Commercianti Entrate , , , , ,25 di cui contributi , , , , ,24 contr. Stato , , , , ,01 Uscite , , , , ,88 Saldo (+/-) , , , , ,37 Artigiani Entrate , , , , ,96 di cui contributi , , , , ,44 contr. Stato , , , , ,52 Uscite , , , , ,80 Saldo (+/-) , , , , ,16 Liberi Professionisti Entrate , , , , ,01 di cui contributi , , , , ,58 contr. Stato , , , , ,36 Uscite , , , , ,37 Saldo (+/-) , , , ,64 Imprenditori Entrate , , , , ,98 di cui contributi , , , , ,98 contr. Stato , , , , ,00 Uscite , , , , ,67 Saldo (+/-) , , , , ,69 Agricoltori Entrate , , , , ,00 di cui contributi , , , , ,29 contr. Stato , , , , ,71 Uscite , , , , ,67 Saldo (+/-) , , , , ,67 Agenti-Rappresentanti Entrate , , , , ,72 di cui contributi , , , , ,29 contr. Stato , , , , ,43 Uscite , , , , ,18 Saldo (+/-) , , , , ,54 106

107 2.7 - LE IMPRESE Il sistema produttivo sammarinese è caratterizzato da un numero elevato di aziende di piccole e medie dimensioni. Perdura anche nel 2012 la situazione di crisi per il mondo imprenditoriale sammarinese iniziata nel La crisi finanziaria e quella immobiliare, in parte dovute alle difficoltà nei rapporti politici con il principale partner commerciale, hanno condizionato e penalizzato l attività delle imprese sammarinesi. I nuovi standard internazionali, che indicano la via della trasparenza e della collaborazione, implicano una reimpostazione delle politiche imprenditoriali. La nuova fase recessiva ha messo in risalto la necessità per le imprese produttive di rivolgersi ai mercati esteri che sono in grado di sostenere adeguati livelli di attività economica. GRAFICO 72 - ANDAMENTO DELLE IMPRESE DAL 2001 A GIUGNO giu

108 L intensificazione dei processi di apertura esterna del sistema produttivo si configura come asse portante dell adattamento del sistema economico sammarinese alle nuove condizioni di contesto. In particolare, la capacità di aumentare la propensione all esportazione e di attrarre investimenti esteri produttivi appare un fattore cruciale per sostenere la crescita del PIL nel medio termine. A livello numerico, l economia sammarinese si avvale principalmente di imprese che operano nel settore dei servizi, mentre le attività manifatturiere rappresentano appena l 8,9% del totale delle imprese. GRAFICO 73 - ANDAMENTO IMPRESE PER RAMO Agricoltura Industrie manifatturiere Costruzioni e impianti Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Attività finanziarie Attività immobiliari Istruzione Sanità e assistenza sociale Altri servizi Non specificato

109 Le imprese operano principalmente nei settori del commercio all ingrosso e al dettaglio, delle costruzioni e impianti e dei trasporti e comunicazioni. Le piccole e medie imprese presenti nel comparto dell industria manifatturiera forniscono il 34,61% dei posti di lavoro di tutto il settore privato. La Tavola 64 che illustra la media degli addetti nelle attività economiche, mostra che a giugno 2012 le industrie manifatturiere hanno in media 11,2 addetti per impresa, il settore del commercio ha una media di 2,6 addetti, il settore delle attività finanziarie presenta una media di 11,8 addetti, il settore costruzioni e impianti una media di 3,4 addetti ed, infine, il settore alberghi e ristoranti una media di 7,3 addetti. Nel corso degli ultimi anni, la media degli addetti per attività economica è aumentata. Il primo semestre 2012, si presenta con 183 imprese in meno rispetto a dicembre Complessivamente, nel periodo compreso tra il 31 dicembre 2008 e il 30 giugno 2012, le imprese sono diminuite, sia a causa della crisi economica ma anche a seguito di controlli più rigorosi, di unità. TAVOLA 64 - MEDIA ADDETTI PER SEZIONE DI ATTIVITÀ ECONOMICA 2011 giu-12 Imprese Media addetti Imprese Media addetti Agricoltura 81 0,9 78 1,1 Industrie manifatturiere , ,2 Costruzioni e impianti 400 3, ,4 Commercio , ,6 Alberghi e ristoranti 40 6,5 42 7,3 Trasporti e comunicazioni 176 3, ,7 Attività finanziarie 96 10, ,8 Attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese , ,5 Istruzione 15 3,5 18 3,2 Sanità e assistenza sociale 120 2, ,5 Altri servizi 657 1, ,2 Non specificato 1 1,0.. Totale

110 TAVOLA 65 - NUMERO DI IMPRESE PER FORMA GIURIDICA giu-12 Società Imprese individuali agricole Imprese individuali industriali Imprese individuali artigianali Imprese individuali commerciali Attività libero professionali Cooperative Consorzi Enti vari Altre Totale TAVOLA 66 - IMPRESE PER RAMO E FASCE DI DIPENDENTI (DICEMBRE 2011) Oltre 100 Agricoltura Industrie manifatturiere Costruzioni e impianti Commercio Alberghi e ristoranti Trasporti e comunicazioni Attività finanziarie Attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese Istruzione Sanità e assistenza sociale Altri servizi Non specificato Totale

111 TAVOLA 67 - IMPRESE: VARIAZIONI PERCENTUALI ANNUE giu-12 n. imprese Var.% n. imprese Var.% n. imprese Var.% n. imprese Var.% n. imprese Var.% n. imprese Var.% Agricoltura 103 3,0% 103 0,0% 83-19,4% 80-3,6% 81 1,3% 78-3,7% Industrie manifatturiere 623-0,2% 632 1,4% 609-3,6% 574-5,7% ,8% 482-5,9% Costruzioni e impianti 456 0,4% 461 1,1% 438-5,0% 422-3,7% 400-5,2% 398-0,5% Commercio ,4% ,8% ,2% ,4% ,6% ,0% Alberghi e ristoranti 38 5,6% 39 2,6% 39 0,0% 38-2,6% 40 5,3% 42 5,0% Trasporti e comunicazioni 187 3,3% 197 5,3% 199 1,0% 191-4,0% 176-7,9% 169-4,0% Attività finanziarie 116 2,7% 116 0,0% 116 0,0% 108-6,9% 96-11,1% 81-15,6% Attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese ,1% ,1% ,7% ,2% ,9% ,0% Istruzione 17 13,3% 19 11,8% 15-21,1% 15 0,0% 15 0,0% 18 20,0% Sanità e assistenza sociale 112 4,7% 117 4,5% 120 2,6% 117-2,5% 120 2,6% 126 5,0% Altri servizi 576 5,3% 619 7,5% 651 5,2% 653 0,3% 657 0,6% 651-0,9% Non specificato 11 37,5% 12 9,1% 0-100,0% 0 0,0% 1 0,0% 0-100,0% Totale ,3% ,5% ,7% ,6% ,6% ,3% La Tavola 65 mostra che, negli anni di riferimento, la forma giuridica maggiormente rappresentata rimane quella societaria, la quale presenta anche il maggior numero di cessazioni, mentre aumentano le attività libero professionali e quelle classificate sotto la voce Enti vari. Nel primo semestre 2012, le società rappresentano comunque il 57,7% del totale delle imprese, seguite dalle attività libero professionali con il 13,8%, dalle imprese individuali artigianali con il 9,2%, dalle imprese individuali commerciali con l 8,0% e dagli enti vari con il 7,48%. La natura dimensionale delle imprese sammarinesi è tale per cui solo 13 imprese hanno più di cento dipendenti, di queste, 9 sono presenti nel comparto manifatturiero. Dal 2009 non si registrano incrementi percentuali annui, ma come si può notare dalla Tavola 67, nel primo semestre 2012 il totale delle imprese attive, è risultato pari a contro le dell anno precedente, con un decremento del 3,3%. 111

112 La flessione riguarda la maggioranza dei rami di attività, con esclusione dei settori Sanità, Istruzione, Alberghi e Ristoranti. Tra i diversi settori imprenditoriali, quello più colpito è stato il ramo finanziario con una riduzione del -15,6%, seguito con un -5,9% nel settore manifatturiero e un -5,0% nel ramo immobiliare e dei servizi alle imprese. Il Grafico 74 mostra la distribuzione territoriale delle imprese per Castello. Come si potrà notare, la maggiore concentrazione di imprese, seppur in diminuzione di 236 attività rispetto all anno precedente, si trova nel Castello di Serravalle con attività imprenditoriali (3.207 nel 2008). La scelta dell insediamento, soprattutto per la tipologia d impresa manifatturiera, tiene conto principalmente del fattore logistico in quanto il Castello di Serravalle è il più vicino alla principale arteria stradale che collega San Marino al circondario. A seguire, le maggiori concentrazioni si trovano nei castelli di Borgo Maggiore e di San Marino Città. Per quanto riguarda l incidenza in termini quantitativi dell andamento per settore sul totale delle imprese (Graf.75), a giugno 2012 il ramo che incide maggiormente è quello delle Attività Immobiliari e dei Servizi alle Imprese con il 35,4% (36,5% a giugno 2011), seguono poi i rami del Commercio con il 26,9%, degli Altri servizi con il 12,0%, delle Industrie Manifatturiere con l 8,9% e delle Costruzioni e Impianti con il 7,3%. Per ciò che riguarda invece il numero di dipendenti relativo al ramo di attività economica, riassunto nel Grafico 76, a giugno 2012 è il ramo Industria Manifatturiera che rappresenta con il 34,6% (in diminuzione rispetto al 35,7% del periodo corrispondente) la maggior percentuale di occupazione. Segue il Commercio con il 21,1% (20,4% nel periodo corrispondente), il ramo Attività Immobiliari, Informatica e Servizi alle Imprese con il 15,2% e i rami Costruzioni e Impianti e Altri servizi con il 7,5%. Infine per il settore del commercio, il Grafico 77 rappresenta la distribuzione delle imprese della categoria per il 2011, in particolare il Commercio al dettaglio presenta un incidenza del 54,2% (51,5% nel 2010), mentre il Commercio all ingrosso incide per il 39,7% (42,7% nel 2010). Si nota dunque, rispetto all anno precedente, un incremento del settore del Commercio al dettaglio e una riduzione del settore del Commercio all ingrosso. 112

113 Relazione Economico Statistica GRAFICO 74 - DISTRIBUZIONE DELLE IMPRESE PER CASTELLO GRAFICO 75 - IMPRESE PER RAMO DI ATTIVITÀ ECONOMICA (GIUGNO 2012) 113

114 GRAFICO 76 - DIPENDENTI PER RAMO DI ATTIVITÀ ECONOMICA (GIUGNO 2012) GRAFICO 77 - DISTRIBUZIONE DELLE IMPRESE NEL SETTORE DEL COMMERCIO (2011) 114

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