Curti S.r.l Sito di Valle Lomellina (PV) Via Stazione 113

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1 1 di 28 Curti S.r.l (PV) Via Stazione 113 Report GHG: quantificazione e rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra secondo UNI EN ISO 14064/1:2012 Anno 2013

2 2 di 28 INDICE 1 INTRODUZIONE I cambiamenti climatici: una sfida ed un opportunità Presentazione della Società, del gruppo Euricom e del sito produttivo di Valle Lomellina Obiettivi del documento METODO Il GHG Protocol Livello di aggregazione delle emissioni di GHG a livello di installazione Periodo di tempo coperto dal rapporto Metodo di calcolo delle emissioni Valutazione dell incertezza dei dati CONFINI ORGANIZZATIVI E OPERATIVI Confini organizzativi Confini operativi Emissioni biogeniche Ricalcolo dell Inventario dell anno di riferimento CONCLUSIONI Possibili azioni future per migliorare la qualità dei dati Possibili azioni future per ridurre e mitigare le emissioni GHG dell Organizzazione Modalità di comunicazione degli esiti, modalità e condizioni di calcolo del presente Carbon Footprint ACRONIMI e SIGLE DEFINIZIONI STANDARD E fonti DI RIFERIMENTO RESPONSABILE PREDISPOSIZIONE E AGGIORNAMENTO REPORT GHG. 28

3 3 di 28 1 INTRODUZIONE 1.1 I cambiamenti climatici: una sfida ed un opportunità I cambiamenti climatici sono stati universalmente identificati come una delle maggiori sfide che le nazioni, i governi, i sistemi economici e i cittadini dovranno affrontare nei prossimi decenni: hanno infatti implicazioni rilevanti sia per i sistemi naturali sia per quelli umani, e possono portare ad impatto significativo in merito all uso delle risorse, ai processi produttivi e alle attività economiche L Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) è l organismo internazionale istituito per valutare in maniera comparativa ed indipendente lo stato della ricerca mondiale sui cambiamenti climatici; nel rapporto di valutazione rilasciato nel 2007, IPCC ha concluso che oltre il 90% del fenomeno del riscaldamento globale è causato da attività di origine antropica. La quasi totalità degli scienziati e dei politici mondiali sono d accordo nel sostenere che i gas aventi effetto serra (GHG: Greenhouse Gas) sono la principale causa dei cambiamenti climatici. I principali gas aventi effetto serra risultanti da attività antropiche, così come indicato nel Protocollo di Kyoto, sono l anidride carbonica (CO 2 ), il metano (CH 4 ), l ossido di azoto (N 2 O), e altri gas di origine antropica quali HFC, PFC e SF 6. Il GHG più rilevante è rappresentato dall anidride carbonica (CO 2 ), la quale viene prodotta ogni volta che bruciamo fonti fossili come il carbone, il petrolio e il metano nelle fabbriche, negli uffici e nei veicoli. Perciò, più CO 2 va in atmosfera, più il pianeta si scalda. Questo cambiamento può non sembrare significativo se osservato da un punto di vista locale, mentre ha un effetto sostanziale da un punto di vista globale. La situazione sta peggiorando sensibilmente nelle ultime decadi: contestualmente all incremento della produzione di CO 2, infatti, i pozzi di CO 2 hanno ridotto la loro capacità di assorbimento, principalmente a causa della deforestazione dei polmoni verdi della Terra e dell acidificazione degli oceani. La rendicontazione di un inventario esaustivo dei GHG può migliorare la conoscenza dell organizzazione in merito alle proprie emissioni; tale strumento sta progressivamente diventando un aspetto manageriale rilevante per i rapporti con gli stakeholders e per l emergere di nuove politiche e prescrizioni ambientali che mirano a ridurre le emissioni di GHG. Significative emissioni di GHG sono infatti associabili ad un incremento dei costi aziendali, anche se l organizzazione non è direttamente sottoposta a particolari prescrizioni legislative. Inoltre, gli stakeholders possono percepire le emissioni dirette e indirette legate alle attività svolte dall organizzazione come potenziali passività che devono essere comunque gestite e possibilmente ridotte. Infine, la rendicontazione delle emissioni può aiutare significativamente ad identificare le migliori opportunità di riduzione, conducendo l organizzazione al miglioramento nell utilizzo delle materie prime e dell efficienza energetica, così come allo sviluppo di nuovi servizi in grado di ridurre l impatto dei GHG per clienti e fornitori, aiutando quindi l azienda a posizionarsi meglio in un mercato sempre più sensibile e attento alle problematiche ambientali. La conduzione di un inventario rigoroso è quindi un prerequisito fondamentale per stabilire target per le successive fasi di monitoraggio e rendicontazione.

4 4 di Presentazione della Società, del gruppo Euricom e del sito produttivo di Valle Lomellina Curti S.r.l. con Socio unico è un industria alimentare destinata principalmente alla lavorazione ed al confezionamento del riso. La Società fa parte di Euricom S.p.A. (European Rice Company), holding di un gruppo indirizzato al settore agroindustriale, alla produzione agricola e al comparto alimentare, attivo a livello internazionale, in ambito europeo insediamenti in Francia, Spagna, Portogallo e Grecia.

5 5 di 28 Curti S.r.l., con la sua tradizione pluriennale associata ai marchi: Curti Riso Campiverdi Ornati Rolo Pigino riveste un ruolo primario nella storia dell industria alimentare italiana ponendosi, con la gamma dei suoi prodotti diversificati, ai vertici europei del comparto. La sede societaria nonché lo stabilimento produttivo sono ubicati a Valle Lomellina, in provincia di Pavia, al centro della zona agricola della Lomellina, area profondamente caratterizzata dall attività antropica che nei secoli ha trasformato la regione da territorio paludoso a territorio a predominante vocazione agricola. Tale vocazione si identifica nella coltivazione del riso, che costituisce l elemento che contraddistingue inequivocabilmente la Lomellina. L attività predominante svolta all interno dell insediamento produttivo Curti S.r.l. è la lavorazione del riso grezzo e dei suoi semi lavorati, unitamente al confezionamento dei prodotti finiti destinati all immissione al consumo. Il sito Curti S.r.l. di Valle Lomellina sorge su un area di circa m2, di cui circa m2 coperti, pressoché interamente destinati all esercizio delle attività produttive. Lo stabilimento è stato realizzato nel 1960, fatto oggetto di successivi passaggi di proprietà tra varie ditte del settore sino alla definitiva acquisizione, nel 1995, da parte dell attuale proprietà, ed è costituito dai seguenti reparti principali: riseria confezionamento silos stoccaggio risone grezzo, semilavorati, riso lavorato magazzini imballi e prodotto confezionato centrale termoelettrica a biomasse uffici e spogliatoi centrale termica Dall anno 2013 è inoltre entrata in funzione una linea di produzione e confezionamento di gallette di riso e altri cereali. Il ciclo produttivo dello stabilimento è schematizzabile come segue: INPUT PROCESSO OUTPUT Note Risone da terzi Riso semilavorato da terzi (semigreggio) Energia elettrica 1. Riseria Ricezione e stoccaggio iniziale di materia prima Polveri destinate a combustione nella centrale a biomasse Il risone giunge in stabilimento mediante trasporto su gomma. Dopo la verifica del peso e lo specifico controllo qualitativo, il materiale viene scaricato in un apposita fossa, ubicata all interno di un tunnel coperto Il risone viene poi condotto alle celle di stoccaggio del complesso sili. Le polveri trattenute dai filtri dei sistemi di aspirazione presenti in tale sezione di impianto vengono recuperate e inglobate nella pula destinata a combustione.

6 6 di 28 INPUT PROCESSO OUTPUT Note Risone da terzi Riso semilavorato da terzi (semigreggio) Energia elettrica Risone e riso semilavorato puliti Energia elettrica Risone sbramato Energia elettrica Riso bianco raffinato misto a rotture; Energia elettrica 1. Riseria Pulitura 1. Riseria Sbramatura 1. Riseria Sbiancatura 1. Riseria Selezione del prodotto Risone e riso semilavorato puliti Rifiuti da pulizia riso Sottoprodotti da pulizia riso Polveri destinate a combustione nella centrale a biomasse Risone sbramato Lolla Sottoprodotti da pulizia riso Polveri destinate a combustione nella centrale a biomasse Riso bianco raffinato misto a rotture; Sottoprodotti da sbiancatura (Pula, germe, farinaccio) Polveri destinate a combustione nella centrale a biomasse riso bianco raffinato Polveri destinate a combustione nella centrale a biomasse Il risone, prelevato dalle celle di stoccaggio tramite trasportatori orizzontali, verticali ed elevatore a tazze, viene trasferito ai locali della riseria, ove viene inizialmente pesato e pulito attraverso specifiche apparecchiature costituite da: vagli vibranti, per l asportazione di corpi estranei lunghi e fini (come le paglie), setacci (tarare) per l asportazione di quelle più fini spietratrici, per eliminare eventuali corpi pesanti quali piccole pietre, vetro o corpi metallici, Gli scarti metallici, vetrosi e gli inerti vengono destinati a conferimento esterno come rifiuti. Gli scarti di pulizia del risone vengono sottoposti a macinatura e successivamente gestiti come sottoprodotti. Le polveri trattenute dai filtri dei sistemi di aspirazione presenti in tale sezione di impianto vengono recuperate e inglobate nella pula destinata a combustione. Consiste nell asportazione delle glumelle di rivestimento della cariosside di riso (lolla), tramite azione meccanica di sfregamento, attraverso macchinari chiamati sbramini. La lolla separata a combustione nella centrale termoelettrica a biomasse del sito. In tale fase avviene inoltre la separazione, mediante azione meccanica, del risone sbramato da quello grezzo residuo, e dai grani immaturi Gli scarti di sbramatura del risone diversi dalla lolla vengono sottoposti a macinatura e successivamente gestiti come sottoprodotti. Le polveri trattenute dai filtri dei sistemi di aspirazione presenti in tale sezione di impianto vengono recuperate e inglobate nella pula destinata a combustione. Consiste in un ulteriore abrasione meccanica per asportare la parte più esterna del chicco di riso sbramato, a seconda del grado di lavorazione finale richiesto. Tale operazione viene effettuata utilizzando macchine sbiancatrici. Dall operazione di sbiancatura si ottengono quali sottoprodotti la pula, il germe e il farinaccio che vengono gestiti come sottoprodotti. Il riso bianco lavorato ottenuto, misto alle rotture, viene inviato alla successiva fase di selezione Le polveri trattenute dai filtri dei sistemi di aspirazione presenti in tale sezione di impianto vengono recuperate e inglobate nella pula destinata a combustione. La fase di selezione ha lo scopo di eliminare le difettosità residue presenti nel prodotto finito, Nel processo di selezione meccanica, il riso sbiancato viene inizialmente inviato, al Plansichter, un macchinario vibrante costituito da una serie di vagli di diversi diametri, che permette di separare: la rottura, avviata ai sili di stoccaggio dei sottoprodotti; il riso intero, inviato a successiva selezione ottica per la rimozione delle difettosità cromatiche (grani striati, macchiati e verdi). Il riso bianco intero selezionato viene quindi inviato alle spietratrici e ad un metaldetector per l asportazione di eventuali corpi estranei. il riso misto, avviato ad ulteriore selezione meccanica per eliminare le rotture e i grani gessati e immaturi (risetti). Le rotture, i grani gessati e gli scarti della selezione ottica vengono gestiti come sottoprodotti. Le polveri trattenute dai filtri dei sistemi di aspirazione

7 7 di 28 INPUT PROCESSO OUTPUT Note presenti in tale sezione di impianto vengono recuperate e inglobate nella pula destinata a combustione. riso bianco raffinato energia elettrica riso bianco raffinato pulito energia elettrica riso bianco raffinato proveniente da riseria stabilimento riso bianco raffinato pulito e riso parboiled, proveniente da terzi energia elettrica materiali di imballaggio riso bianco raffinato proveniente da riseria stabilimento riso bianco raffinato pulito e riso parboiled, proveniente da terzi ingredienti liofilizzati, sale marino energia elettrica materiali di imballaggio energia elettrica Energia elettrica Prodotti confezionati da rete distributiva Energia elettrica Biomasse (pula, lolla, polveri) prodotte in stabilimento Biomasse (pula, lolla, paglia di riso) provenienti da terzi Sfridi di rifiuti di imballaggio da 1. Riseria Pulitura finale 1. Riseria Immagazzinamento 2 Confezionamento Confezionamento riso 2. Confezionamento Confezionamento preparati per risotti 2. Confezionamento Immagazzinamento e carico 2. Confezionamento Sconfezionamento prodotti finiti 3. Produzione energia elettrica da biomasse Produzione energia e produzione cenere riso bianco raffinato pulito Riso confezionato Sottoprodotti scarti di confezionamento Rifiuti di imballaggi Riso raffinato bianco / parboiled da risotto porre a pulitura Rifiuti di imballaggi Energia elettrica Emissione CO2 Ceneri da combustione confezionate, destinate a riutilizzo come sottoprodotto Il riso ottenuto dalla selezione meccanica ed ottica viene sottoposto ad una fase di pulitura finale, tramite spietratrici e un metal detector, per l eliminazione di piccole pietre e corpi metallici. Le polveri trattenute dai filtri dei sistemi di aspirazione presenti in tale sezione di impianto vengono recuperate e inglobate nella pula destinata a combustione. Al termine delle varie fasi di raffinazione, il riso bianco e i sottoprodotti ottenuti vengono trasferiti, tramite trasportatori meccanici e pneumatici, ai sili di stoccaggio presso la riseria Il riso bianco raffinato viene trasferito ai sili di stoccaggio del confezionamento, in cui viene stoccato anche il riso parboiled e quello raffinato provenienti da altri stabilimenti Durante la fase di trasferimento del prodotto finito dalla riseria al confezionamento, il riso viene sottoposto ad un ulteriore fase di pulitura. Il riso è confezionato in confezioni di diversa forma e dimensione, raggruppati in colli termo-retratti o in cartoni e infine, nel settore dei pallettizzatori, disposti su palette per il deposito in magazzino prima della spedizione a mezzo autoarticolati e/o motrici. In un area attigua al Reparto Confezionamento è ubicato il Magazzino Imballi, punto di ricezione e immagazzinamento di tutti gli imballi utilizzati in stabilimento I preparati per risotti sono costituiti da una miscela di riso lavorato e di altri ingredienti disidratati o liofilizzati di origine vegetale e animale. Predisposta la miscela di riso e ingredienti secondo ricetta, il prodotto viene confezionato in imballo poliaccoppiato alluminio-plastica, previa inezione di azoto alimentare per creare l atmosfera modificata. Il prodotto finito confezionato è stoccato in bancali nel Magazzino automatizzato prodotti finiti, destinato al successivo caricamento su automezzi (autocarri ed autoarticolati) per l invio alla distribuzione Il processo consiste nel distruggere le confezioni di riso non conforme ai requisiti di idoneità alla vendita per differenti motivi (es. non rispondenza alle specifiche di qualità, imballi difettosi o marcati erroneamente, ecc.), mediante triturazione delle confezioni e successiva separazione degli sfridi da imballo, avviati alla centrale termoelettrica, dal riso confezionato, reimmesso nel ciclo lavorativo primario mediante la rilavorazione in Riseria o inviato a macinazione e destinato poi ad alimentazione animale. All interno del sito è presente una Centrale Termoelettrica alimentata a biomasse vegetali (principalmente lolla di riso, in parte prodotta internamente allo stabilimento ed in parte acquistata da altri stabilimenti risieri) e di rifiuti sia di origine vegetale che in materiale plastico/cartaceo (sia prodotti internamente da confezionamento/sconfezionamento che proveniente

8 8 di 28 INPUT PROCESSO OUTPUT Note Scorie di combustione gestite come rifiuto stabilimento Rifiuti in polietilene da terzi Gas metano (per alimentazione bruciatori ausiliari) Bicarbonato di sodio Urea Imballaggi per ceneri (acido silicico) Energia elettrica Gas metano Energia elettrica 4. Uffici e centrale termica 5. Produzione e confezionamento di gallette Rifiuti assimilabili agli urbani Emissione CO2 Rifiuti assimilabili agli urbani Emissione CO2 da Consorzio Polieco). Tale impianto produce energia elettrica che viene ceduta alla Rete Elettrica Nazionale al netto degli autoconsumi necessari al fabbisogno energetico dell intero stabilimento, e beneficia della qualifica di impianto alimentato da fonti rinnovabili (IAFR) del Decreto 24/10/05. Dal processo di combustione si originano ceneri, che costituiscono un prodotto secondario del processo, grazie all alto contenuto di silice, sotto forma di SiO2, che conferisce al prodotto peculiari proprietà isolanti e idrauliche per le quali viene impiegato rispettivamente nelle fonderie come polvere di copertura dei bagni d acciaio e nei cementifici come additivo per la produzione di refrattari. Le ceneri sono confezionate in sacchi e carton box prima di essere vendute a terzi. Dalla combustione si generano anche scorie, avviate a smaltimento come rifiuto. La linea fumi è dotata di sezione di abbattimento inquinanti che prevede anche l impiego di bicarbonato di sodio e urea Nella palazzina Direzionale, e nella nuova ala ex Albergo della Stazione, sono presenti i principali uffici tecnici, amministrativi e commerciali dell Azienda, con annessi servizi igienici e locali comuni fungenti da archivi, aree di riunione e di riposo per i dipendenti. Ulteriori uffici, prevalentemente tecnico-operativi, sono inoltre ubicati in pressoché tutti i reparti produttivi dello Stabilimento. Inoltre, in prossimità dell'edificio della Centrale Termica, sono stati recentemente realizzati e messi in uso dei nuovi locali comprendenti nuovi spogliatoi per esterni comprensivi di servizi igienici, il locale adibito alle visite mediche ed i locali ristoro e posto fumo. Gli uffici e i servizi igienici sono asserviti da una centrale termica dedicata, a metano, per la fornitura di acqua calda per riscaldamento ed usi igienicosanitari. Sono installate due linee di produzione e confezionamento di gallette di riso e cereali (farro, mais, semi di zucca, girasole, ecc.). Tali linee sono basate sul principio della pressatura a temperatura controllata (intorno ai 250 C) degli ingredienti mediante un sistema di resistenze elettriche.

9 9 di Obiettivi del documento Obiettivo del presente report è analizzare e rendicontare i GHG derivanti dalle attività svolte da Curti S.r.l. nel sito di Valle Lomellina (PV), via Stazione 113. L elaborazione e la validazione da parte di un Organismo Accreditato dell Inventario dei gas serra secondo lo standard UNI EN ISO 14064:2012, insieme all implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale ISO 14001, risponde alla volontà del Gruppo Euricom e della Direzione Aziendale della Società Curti S.r.l di contribuire al puntuale presidio delle problematiche di natura ambientale. Nell aprile 2013 CSQA ha validato la rendicontazione per gli anni di riferimento 2011 e 2012; nel presente report vengono rendicontati i gas serra per l anno 2013.

10 10 di 28 2 METODO La raccolta dei dati e il calcolo dei GHG emessi da Curti S.r.l. nel sito di Valle Lomellina (PV) sono stati sviluppati secondo i principi contenuti nella norma tecnica internazionale di riferimento: UNI EN ISO :2012 Specifiche e guida, al livello dell organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione The Greenhouse Gas Protocol A Corporate Accounting and Reporting Standard", redatto dal World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), da qui in avanti nominato GHG Protocol. BS PAS 2050:2011 Specification for the assessment of the life cycle GHG emissions of products In accordo alla normativa ISO 14064, nella presente rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra sono stati adottati i principi di: Pertinenza Completezza Coerenza Accuratezza Trasparenza Il risultato del calcolo effettuato è il totale di GHG emessi dalle attività svolte Curti S.r.l. nel sito di Valle Lomellina (PV) e riportate in termini di: tonnellate di CO 2 equivalente (tco 2 e), complessive in valore assoluto tonnellate di CO 2 equivalente (tco 2 e), per Scope e attività aziendale tonnellate di CO 2 equivalente (tco 2 e), correlate all unità di riso prodotto e venduto, identificata in 1 t di riso L inventario riporta inoltre le emissioni suddivise per il principali gas serra quali: CO2 (fossile) CO2 (biogenica da land transformation) CH4 (fossile) CH4 (biogenica) N2O Per consentire un miglior confronto dei dati riportati con lo standard internazionale ISO e per consentire una maggiore flessibilità nel loro utilizzo, nel riepilogo conclusivo delle emissioni di GHG è riportata la classificazione secondo le indicazioni sia del GHG Protocol che della norma ISO E' stata condotta una valutazione circa l'impatto della dispersione dei gas fluorurati aventi effetto serra, usati come fluido refrigerante nell impianto di condizionamento: l'impatto di tali gas rispetto all'ammontare totale dell'inventario risulta trascurabile in quanto inferiore allo 0,01%.

11 11 di Il GHG Protocol Le linee guida del GHG Protocol richiedono che le emissioni di GHG siano stimate distinguendo tra quelle dirette e quelle indirette, che sono quindi classificate in tre categorie. I tre campi d applicazione (o Scope) possibili sono: a) Scope 1: emissioni dirette: Emissioni derivanti dalla combustione diretta di combustibili fossili, principalmente il gas utilizzato per il riscaldamento, per la produzione di energia elettrica e termica in sito, per il rifornimento di veicoli di trasporto; le fonti delle emissioni classificate come Scope 1 sono possedute e controllate direttamente dall organizzazione e le conseguenti emissioni avvengono direttamente all interno dei confini scelti. b) Scope 2: emissioni indirette da consumo di energia esterna: Emissioni derivanti dall approvvigionamento e dalla combustione di carburanti per la produzione dell energia elettrica o termica consumata dall organizzazione; Curti possiede una centrale termica a biomasse che soddisfa pienamente il fabbisogno elettrico dello stabilimento e cede l energia eccedente alla rete. Nel presente inventario si è provveduto a calcolare il Carbon Footprint dell elettricità prodotta dalla centrale (kg CO2 eq / kwh) e sono quindi state allocate a Curti la quota parte di emissioni associate all autoconsumo della centrale e al consumo elettrico dello stabilimento di lavorazione del riso. c) Scope 3: altre emissioni indirette: Emissioni derivanti dai prodotti e servizi utilizzati dall organizzazione, quali le emissioni generate dai viaggi di lavoro, dai beni utilizzati, dalla mobilità dei lavoratori, ecc.; nello scope 3 sono incluse anche le emissioni di GHG legate alla catena di approvvigionamento dei combustibili. Il confine dello Scope è concordato dall organizzazione e generalmente è necessario includere nello Scope 3 solo quello che l organizzazione può quantificare e influenzare. Il calcolo delle emissioni sviluppato nel presente documento tiene in considerazione tutti e tre i campi di applicazione (Scope 1, Scope 2 e Scope 3), così come descritto nel documento GHG Protocol. 2.2 Livello di aggregazione delle emissioni di GHG a livello di installazione Lo Stabilimento Curti ha aggregato le proprie emissioni e rimozioni di GHG a livello di installazione mediante, l approccio del controllo, ovvero l organizzazione contabilizza tutte le emissioni e/o rimozioni di GHG quantificate dalle installazioni su cui ha il controllo finanziario od operativo. 2.3 Periodo di tempo coperto dal rapporto Il presente report si riferisce all analisi e alla quantificazione dei GHG effettuata relativamente all anno 2013.

12 12 di Metodo di calcolo delle emissioni All interno dei confini organizzativi ed operativi stabiliti sono state identificate le fonti di emissioni di GHG e sono stati raccolti i dati disponibili, al fine di quantificare le emissioni di GHG. La metodologia di quantificazione utilizzata è il calcolo. La metodologia di calcolo utilizzata è basata sulla moltiplicazione tra il Dato attività, che quantifica l attività, e il corrispondente Fattore di emissione : dove: Emissione di GHG = Dato attività * EF Emissione di GHG è la quantificazione dei GHG emessi dall attività, espressa in termini di tonnellate di CO 2 (tco 2 ) o tonnellate di CO 2 equivalente (tco 2 e) Dato attività è la quantità, generata o utilizzata, che descrive l attività, espressa in termini di energia (J o MWh), massa (Kg) o volume (m 3 o l) EF è il fattore di emissione che può trasformare la quantità nella conseguente emissione di emissione di GHG, espressa in CO 2 emessa per unità di dato attività I valori utilizzati quale dato di attività e fattore di emissione derivano: dati attività: o Stabilimento Curti: dati derivanti da registrazioni primarie riportate sui gestionali aziendali e in alcuni casi ove il dato non era oggetto di misura sia per mancato interesse che per mancata disponibilità di strumenti di misura (es: trasporti delle materie prime) da stime speditive. Sono inoltre state considerate fonti ufficiali quali il MUD per il calcolo dei trasporti necessari per lo smaltimento dei rifiuti, il consuntivo della Centrale Termica UTF per il calcolo dei consumi elettrici e il fatturato CONAI annuale per il calcolo degli imballaggi utilizzati. o Consumi energetici per produzione semilavorati presso terzi: stime a partire da informazioni fornite dagli stabilimenti di semilavorazione di riferimento; per la stima del consumo energetico associato alla lavorazione del paraboiled sono stati presi come riferimento i consumi di metano ed elettricità del principale fornitore ovvero Riso Ticino; per la stima del consumo energetico associato alla lavorazione del semigreggio sono stati presi come riferimento i consumi di elettricità di Coriso. o Km percorsi e relativa modalità per trasporto materia prima e semilavorati: da calcoli sulla base di informazioni registrate nei gestionali aziendali Curti ed Euricom, in merito a luoghi di partenza e arrivo nonchè modalità di trasporto adottata. Le lunghezze dei tragitti sono state determinate mediante: Google maps, per i percorsi terrestri; da sito per i percorsi marittimi, scegliendo il porto di partenza stimato più vicino a quello indicato da Euricom. fattori di emissione: o CO2 equivalente totale e fattori di emissione dei singoli gas serra, di origine fossile e biogenica:

13 13 di 28 Desunti dai processi del database EcoInvent v.2.2, con metodo di calcolo IPCC 2007 Desunti da fonti ufficiali, quali parametri IPCC per le emissioni della autovetture Le emissioni associate al ciclo di vita dell energia elettrica prodotta della centrale a biomasse di Curti sono state calcolate sommando i contributi dei seguenti input: - Approvvigionamento delle biomasse solide; le emissione sono state calcolate con la metodologia ufficiale della commissione europea sui criteri di sostenibilità delle biomasse solide Report from the EU Commision COM(2010) - Sustainability criteria for solid biomass: GHG reduction requirements. Tale metodologia quantifica le emissioni associate alla fase di impianto, coltivazione, trasformazione e trasporto della biomassa. Le emissioni che si generano per la combustione della biomassa stessa sono invece considerate nulle, poiché neutralizzate dagli assorbimento di CO2 durante la fase di crescita delle piante. - Consumo di gas naturale; - Consumo di energia elettrica prelevata dalla rete; - Approvvigionamento e consumo di reagenti (urea e bicarbonato). La somma delle emissioni derivanti dai contributi sopra elencati è stata divisa per la produzione lorda della centrale termica in modo da stimare il Carbon Footprint medio dell energia elettrica prodotta, consumata e ceduta alla rete da parte di Curti. Nel file Foglio di Calcolo per ogni dato in ingresso, sono riportate informazioni relative alle fonti dei dati di attività e dei fattori di emissione. 2.5 Valutazione dell incertezza dei dati La disponibilità del dato di attività considera se i dati sono disponibili, stimati e accurati e se il sistema di registrazione necessita miglioramenti. E assegnata su una scala che va da 1 al 3 come segue: 1 Dati non disponibili 2 Dati stimati Disponibilità del dato attività 3 Dati calcolati accuratamente o misurati in modo affidabile Nell inventario oggetto del presente report sono stati utilizzati quasi esclusivamente dati di attività con grado di disponibilità 3. Solo per il trasporto del riso è stato necessario in parte ricorrere ad una stima dei dati. L affidabilità del fattore di emissione tiene in considerazione se il fattore di emissione risulta da una fonte attendibile quale, ad esempio, un organizzazione nazionale o internazionale, oppure un gruppo indipendente. E assegnata su una scala che va da 1 a 3 come segue:

14 14 di 28 1 Assenza di fattori di emissione 2 3 Affidabilità del fattore di emissione Fattori di emissione riportati in riviste o database scientifici, ma non completamente rappresentativi delle condizioni del sito. Fattori di emissione riportati da organizzazioni nazionali o internazionali o misurati in accordo con gli standard internazionali, e completamente rappresentativi delle condizioni del sito. Nell inventario oggetto del presente report sono stati utilizzati quasi esclusivamente fattori di emissione con grado di affidabilità 3. Relativamente alla produzione del riso si intende in futuro ricercare o calcolare dei fattori di emissione maggiormente specifici per regione geografica di appartenenza. Nel file Foglio di Calcolo per ogni dato in ingresso, sono riportate le seguenti informazioni: Disponibilità del dato di attività Affidabilità del fattore di emissione Affidabilità globale dei dati

15 15 di 28 3 CONFINI ORGANIZZATIVI E OPERATIVI 3.1 Confini organizzativi L organizzazione oggetto di questo studio è lo stabilimento Curti S.r.l. di Valle Lomellina. L approccio scelto per l analisi e quantificazione dei GHG è quello del controllo operativo, per cui sono state contabilizzate tutte le emissioni di GHG sulle quali l organizzazione ha il controllo operativo. Tutte le attività svolte all interno del sito di Valle Lomellina sono sotto il controllo operativo dell organizzazione e sono pertanto incluse nell analisi e nella quantificazione. 3.2 Confini operativi I confini operativi dell analisi sono le attività svolte da Curti S.r.l nel sito di Valle Lomellina (PV), via Stazione 113: sono state quantificate sia le emissioni dirette che indirette di queste attività. All interno dei confini operativi sono stati inclusi i consumi dei mezzi aziendali e dei trasporti per la fornitura di materie prime e imballi in ingresso e per lo smaltimento dei rifiuti in uscita. Sono inoltre considerate le emissioni associate alla produzione del risone grezzo e degli imballi utilizzati e trasformati all interno dello stabilimento. Le emissioni dirette classificabili nello Scope 1 sono quelle derivate da: a) emissioni CO2 da combustione di gas naturale in centrale a biomasse e in centrale termica del sito b) emissioni CO2 da consumo di gasolio per autotrazione mezzi aziendali; c) emissioni CO2 da combustione di urea e bicarbonato di sodio in centrale a biomasse d) emissioni CO2 da combustione rifiuti in centrale a biomasse; Nel processo produttivo non sono presenti processi frigoriferi e dunque non sono contabilizzate nell inventario emissioni significative di gas frigorigeni ad effetto serra (HCFC, HFC). Dal censimento dei liquidi refrigeranti presenti nelle apparecchiature di condizionamento e nelle unità di produzione di aria compressa è risultata la presenza di piccole quantità di fluidi refrigeranti quali ad esempio R134a. R407c; durante il normale funzionamento del processo non sono comunque previste emissioni e perdite in atmosfera di tali gas. Infine non risulta la presenza di SF6 negli interruttori elettrici delle cabine di trasformazione dello stabilimento. Le emissioni indirette legate ai consumi energetici, classificabili nello Scope 2 sono quelle derivate da: a) acquisto di energia elettrica da rete Le emissioni indirette diverse dai consumi energetici, classificabili nello Scope 3 sono quelle derivate da: a) coltivazione materie prime (risone) b) semilavorazione materie prime (riso semilavorato bianco, parboiled) c) produzione di imballi in plastica e catone d) trasporto materie prime e) trasporto dei rifiuti Nella definizione delle emissioni classificabili sotto lo Scope 3 non sono state prese in considerazione, causa non definibilità dello scenario, le emissioni associate alla gestione dei rifiuti.

16 16 di 28 Non è infatti definibile in maniera univoca se i rifiuti inviati a smaltimento vengano riciclati, piuttosto che inviati a discarica o valorizzazione energetica. Non sono state contabilizzate le emissioni associate al trasporto degli imballi dal produttore fino allo stabilimento di Curti, a causa dell indisponibilità di tale informazione nel gestionale aziendale. 3.3 Emissioni biogeniche Ai sensi del punto della Norma ISO le emissioni di GHG biogeniche sono state oggetto di quantificazione separata. Dato che la quantificazione dei gas serra è stata predisposta con un approccio assimilabile all Analisi del Ciclo di Vita, e supportata da software e database dedicati, le emissioni di CO2 biogenica non sono state considerate, in quanto presentano un bilancio netto uguale a zero. Facendo riferimento a quanto suggerito dallo standard sul Carbon Footprint BS PAS 2050:2011, si considera che per ogni molecola di CO2 sprigionata dalla combustione o dalla degradazione di sostanza organica (emissione) si ha nel ciclo di vita della stessa sostanza un assorbimento uguale e contrario. Sono invece considerate e rendicontate le emissioni biogeniche di metano e le emissioni di CO2 da land transformation. Sono inoltre esclusi della presente rendicontazione assorbitori di scarsa rilevanza presenti entro i confini organizzativi dello stabilimento di Valle Lomellina, quale la superficie scoperta non pavimentata a prato e siepi. 3.4 Ricalcolo dell Inventario dell anno di riferimento Ai sensi del punto della Norma ISO , si è provveduto al ricalcolo dell Inventario dell anno di riferimento 2010, e per uniformità di tutti gli anni sottoposti a rendicontazione, allo scopo di perseguire maggiore affidabilità e precisione: con riferimento ai dati di attività, sono stati oggetto di revisione i consumi di gasolio

17 17 di 28 4 CONCLUSIONI Le emissioni totali correlate alle attività svolte da Curti sono pari a: Totale emissione 2010 ( tonnellate CO2 eq. ) ,49 t CO2 eq Totale emissione 2011 ( tonnellate CO2 eq. ) ,46 t CO2 eq Totale emissione 2012 ( tonnellate CO2 eq. ) ,16 t CO2 eq Totale emissione 2013 ( tonnellate CO2 eq. ) ,24 t CO2 eq L andamento totale delle emissioni negli anni cambia principalmente in virtù della quantità del risone lavorato e della tipologia di lavorazioni; la lavorazione paraboiled infatti richiede input energetici significativamente più elevati. Le emissioni si ripartiscono come segue fra gas serra di origine fossile e di origine biogenica: Anno Emissioni di origine fossile Emissioni di origine biogenica T CO2 eq. Percentuale T CO2 eq. Percentuale ,17 50,10% ,32 49,90% ,29 50,84% ,18 49,16% ,36 50,89% ,80 49,11% ,36 50,89% ,80 49,11% ,28 50,48% ,97 49,52% Le emissioni biogeniche sono quasi esclusivamente dovute al metano che si produce nei processi di degradazione anaerobica della sostanza organica durante la fase di coltivazione del riso. Le emissioni fossili sono invece dovute sia ai processi combustivi che generano CO2, che allo sprigionamento di N2O dovuto alle concimazioni azotate per la coltivazione del riso. La ripartizione fra emissioni fossili e biogeniche è rimasta essenzialmente invariata negli anni rendicontati. La tabella successiva descrive il contributo dei diversi ambiti di emissione al risultato globale.

18 18 di Scope Attività Emissioni (t CO2eq) % Emissioni (t CO2eq) % Emissioni (t CO2eq) % Emissioni (t CO2eq) % 1 Consumo di metano per riscaldamento 186,60 0,04% 175,90 0,05% 134,48 0,04% 126,23 0,03% Mezzi aziendali 130,99 0,03% 150,22 0,04% 144,39 0,04% 185,91 0,04% 2 Consumo di energia elettrica 823,05 0,18% 757,47 0,23% 912,86 0,24% 730,66 0,16% Produzione riso ,54 92,06% ,61 90,24% ,51 90,37% ,63 91,44% 3 Lavorazione semilavorati ,24 4,83% ,31 5,17% ,24 5,04% ,49 4,66% Trasporto riso 3.196,10 0,69% 2.391,75 0,71% 3.892,99 1,04% 5.162,46 1,13% Produzione imballaggi ,95 2,17% ,00 3,55% ,83 3,22% ,02 2,55% Trasporto rifiuti 11,47 0,00% 10,64 0,00% 8,96 0,00% 6,84 0,00% TOTALE ,93 100,00% ,91 100,00% ,26 100,00% ,24 100,00%

19 19 di 28 Il contributo maggiore al totale delle emissioni è apportato dalla fase di produzione del riso; le emissioni dirette e i trasporti in generale hanno un impatto poco significativo. Sono maggiormente significative le emissioni di consumo energetico dei semilavorati e la produzione degli imballi. Negli anni rendicontati nell inventario non si osservano significativi scostamenti nel contributo delle attività monitorate; è comunque da notare un leggero aumento dell impatto delle emissioni associate alla lavorazione dei semilavorati, a causa di una maggiore incidenza del riso paraboiled. Alla pagina successiva si riportano infine le emissioni dei ciascuno dei principali gas ad effetto serra, di origine sia fossile che biogenica. Dati i fattori di emissione utilizzati, non è stato possibile determinare i singoli gas serra emessi del parco auto aziendale e per il consumo di energia elettrica. Tale lacuna risulta comunque quantitativamente poco significativa.

20 20 di 28 INVENTARIO 2010 Scope Attività Consumi Unità di misura CO2 fossile CO2 biogenica (land transformation) CH4 fossile CH4 biogenico N2O Scope 1 Consumo di metano per riscaldamento m ,91-422,29-1,65 Scope 3 Produzione del riso ton , , , , ,07 Lavorazione semilavorati (elettricità) kwh ,27 20, ,89 321,95 234,85 Lavorazione semilavorati (metano) m , ,81-135,39 Trasporto riso via terra tkm ,51 19, ,93-52,78 Trasporto riso via mare tkm ,01 17, ,53-31,45 Produzione imballaggi (plastica) kg , , ,34 10,03 Produzione imballaggi (cartone) kg , , , ,99 546,94 Trasporto rifiuti tkm ,74 0,12 14,18-0,31 TOTALE TOTALE kg , , , , ,48 TOTALE TOTALE kg CO2 eq , , , , ,01 PERCENTUALE % 37,49% 0,00% 2,07% 49,89% 10,54% Scope Attività Consumi INVENTARIO 2011 Unità di misura CO2 fossile CO2 biogenica (land transformation) CH4 fossile CH4 biogenico N2O Scope 1 Consumo di metano per riscaldamento m ,10-398,08-1,56 Scope 3 Produzione del riso ton , , , , ,27 Lavorazione semilavorati (elettricità) kwh ,76 16, ,64 256,04 186,77 Lavorazione semilavorati (metano) m , ,93-104,57 Trasporto riso via terra tkm ,22 12, ,10-34,42 Trasporto riso via mare tkm ,76 16, ,87-28,23 Produzione imballaggi (plastica) kg , , ,25 10,00 Produzione imballaggi (cartone) kg , , , ,80 697,61 Trasporto rifiuti tkm 8.517,14 0,09 11,09-0,24 TOTALE TOTALE kg , , , , ,68 TOTALE TOTALE kg CO2 eq , , , , ,99 PERCENTUALE % 38,31% 0,00% 2,12% 49,16% 10,41%

21 21 di 28 INVENTARIO 2012 Scope Attività Consumi Unità di misura CO2 fossile CO2 biogenica (land transformation) CH4 fossile CH4 biogenico N2O Scope 1 Consumo di metano per riscaldamento m ,71-304,35-1,19 Scope 3 Produzione del riso ton , , , , ,87 Lavorazione semilavorati (elettricità) kwh ,96 17, ,23 273,77 199,70 Lavorazione semilavorati (metano) m , ,08-113,48 Trasporto riso via terra tkm ,49 12, ,34-33,72 Trasporto riso via mare tkm ,33 37, ,46-66,51 Produzione imballaggi (plastica) kg , , ,00 11,23 Produzione imballaggi (cartone) kg , , , ,81 673,09 Trasporto rifiuti tkm 8.517,14 0,09 11,09-0,24 TOTALE TOTALE kg , , , , ,03 TOTALE TOTALE kg CO2 eq , , , , ,37 PERCENTUALE % 38,26% 0,00% 2,23% 49,11% 10,39%

22 22 di 28 Scope Attività Consumi INVENTARIO 2013 Unità di misura CO2 fossile CO2 biogenica (land transformation) CH4 fossile CH4 biogenico N2O Scope 1 Consumo di metano per riscaldamento m ,46-267,18-1,05 Scope 3 Produzione del riso ton , , , , ,61 Lavorazione semilavorati (elettricità) kwh ,35 19, ,04 318,43 232,28 Lavorazione semilavorati (metano) m , ,39-127,05 Trasporto riso via terra tkm ,77 18, ,69-50,85 Trasporto riso via mare tkm ,57 46, ,85-82,54 Produzione imballaggi (plastica) kg , , ,00 11,23 Produzione imballaggi (cartone) kg , , , ,81 673,09 Trasporto rifiuti tkm 6.497,87 0,07 8,46-0,19 TOTALE TOTALE kg , , , , ,87 TOTALE TOTALE kg CO2 eq , , , , ,07 PERCENTUALE % 37,79% 0,00% 2,22% 49,51% 10,47%

23 23 di 28 In ogni anno di rendicontazione il gas serra più rappresentativo è stato il metano biogenico, che si sprigiona a causa della degradazione anaerobica della sostanza organica nella coltivazione del riso, seguito dalla CO2 di origine fossile e quindi da N2O. Rapportando le emissioni di CO2 equivalente al volume di riso prodotto e venduto (comprensivo sia di quello venduto confezionato che di quello venduto sfuso) nel corso dell anno si ottiene quanto segue: Anno Emissioni totali (t CO2 eq) Riso prodotto e venduto (t) Indicatore di performance (t CO2 eq / t riso) , ,00 3, , ,00 2, , ,00 2, , ,00 3,11 Si evidenzia che il valore di Emissione di CO2 equivalente per volume di riso prodotto e venduto, come sopra calcolato, non può essere considerato come il quantitativo di CO2 emessa specificamente per la produzione di 1 kg di riso, ma solo come mero riferimento medio statistico della CO2 emessa rispetto al riso confezionato. Considerando un bilancio tra le emissioni legate ai consumi energetici dell organizzazione, (Scope 1 e 2) espressi come: Emissioni da combustione di gas naturale sul sito in centrale biomasse e centrale termica; Emissioni per consumo di energia elettrica; Emissioni del parco auto aziendale; e le emissioni di CO2 evitate per l immissione in rete di distribuzione nazionale di energia elettrica da fonti rinnovabili, caratterizzate da una ridotta emissione, che hanno consentito la mancata produzione di pari quantità di energia elettrica secondo il mix nazionale, si ottiene il seguente bilancio:

24 24 di 28 Grandezza UM Energia elettrica prodotta (produzione lorda) MWh Emissioni da consumo di metano t CO2 eq Emissioni da Mezzi aziendali t CO2 eq Emissioni da Consumo di energia elettrica t CO2 eq Totale emissioni da consumo energetico (Scope 1 e 2) Energia elettrica ceduta a terzi CO2 risparmiata per immissione di energia verde in rete - netta Bilancio CO2 da gestione energetica del sito t CO2 eq MWh t CO2 eq t CO2 eq In base al calcolo sopra riportato, Curti ha elaborato la seguente asserzione riferita ai propri prodotti a basi di riso: Lavorato nello stabilimento di Curti srl a Valle Lomellina (PV), certificato ISO 14064, questo riso è il primo in Europa prodotto da un processo a bilancio CO2=zero, dove le emissioni di gas serra da consumo energetico sono pienamente compensate dal beneficio ottenuto grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili, facendo propri i valori dei trattati di Durban e Kyoto. 4.1 Possibili azioni future per migliorare la qualità dei dati Sulla base di quanto precedentemente esposto, nell aggiornamento del calcolo del carbon footprint dell Organizzazione potrebbero essere sviluppate le seguenti azioni per migliorare la raccolta dati e la rendicontazione delle emissioni di GHG, quali in particolar modo: a) Cercare inventari di fattori di emissione più specifici per la realtà aziendale, in particolare in merito alle modalità di coltivazione del riso. Ove possibile cercare fattori di emissione riscontrati specificamente per le materie prime/ imballi di cui si approvvigiona l Organizzazione. A tal proposito è in corso d opera il calcolo del Carbon Footprint a livello di Prodotto; tale studio consentirà in futuro di avere fattori di emissioni specifici per ogni varietà di riso. b) Integrare nella rendicontazione le emissioni evitate grazie agli interventi di efficientamento energetico in corso d opera. 4.2 Possibili azioni future per ridurre e mitigare le emissioni GHG dell Organizzazione Alcune azioni utili per ridurre e mitigare le emissioni GHG dell Organizzazione possono essere, ad esempio:

25 25 di 28 a) utilizzare per il riscaldamento locali e la produzione di acqua calda parte del calore prodotto dalla centrale a biomasse, anziché mediante la combustione di metano in centrale termica; Tale intervento tecnico è stato realizzato nel corso dell anno 2013; il presente inventario ha già evidenziato un riscontro in termini di risparmio di metano consumato. b) Compatibilmente con le specifiche del cliente privilegiare, ove possibile, l utilizzo di materiali di imballo riciclato, anziché vergine; c) compatibilmente con le specifiche del cliente ridurre la grammatura dei materiali di imballo e/o il quantitativo impiegato per singola confezione; d) privilegiare l approvvigionamento di risone coltivato con tecniche che riducano il consumo di acqua (e quindi le condizioni di anaerobiosi/anossia che favoriscono la liberazione di metano biogenico), carburanti agricoli, fertilizzanti; e) dare preferenza, a parità di condizioni di fornitura, a quei fornitori in grado di dimostrare di aver adottato piani ed interventi per la riduzione delle emissioni di gas serra. f) privilegiare, ove possibile, fornitori a ridotta distanza dallo stabilimento; g) acquistare energia elettrica da rete prodotta da fonti rinnovabili. 4.3 Modalità di comunicazione degli esiti, modalità e condizioni di calcolo del presente Carbon Footprint L azienda intende comunicare gli esiti, le modalità e le condizioni di calcolo adottate nel presente Carbon Footprint, una volta validato da Ente terzo, sia mediante il proprio sito internet aziendale sia mediante distribuzione controllata a soggetti prescelti (in particolare clienti). In ogni caso l azienda porrà particolare attenzione ad evitare rischi di erronea comunicazione ovverosia di comunicazione di informazioni che non rispecchino il campo di applicazione, il contenuto e le convenzioni adottate nel presente report. A questo scopo Curti intende rispettare le linee guida sulla comunicazione ambientale fornite dalla norma ISO

26 26 di 28 5 ACRONIMI E SIGLE CF Carbon Footprint CO 2 Anidride Carbonica CO 2 e CO 2 equivalente EF Fattore di emissione EU ETS European Union Emissions Allowance Trading Procedure GHG Greenhouse Gas (Gas avente effetto serra) GWP Global Warming Potential (potenziale di riscaldamento globale) HFC Idrofluorocarburi IPPC L'Intergovernmental Panel on Climate Change è il forum scientifico formato nel 1988 da scienziati esperti nel campo dei cambiamenti climatici di due organismi delle Nazioni Unite (l'organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP)) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. Il suo ruolo è di omogeneizzare le informazioni scientifiche, tecniche e socioeconomiche rilevanti per migliorare la percezione del rischio dei cambiamenti climatici di origine antropica ISO International Standards Organisation WBCSD World Business Council for Sustainable Development 6 DEFINIZIONI Altra emissione di GHG Confini Confini operativi Confini organizzativi Controllo Emissione di GHG diversa dalle emissioni indirette di GHG da consumo energetico, che è conseguenza delle attività di un organizzazione, ma che scaturisce da sorgenti di GHG di proprietà o controllate da altre organizzazioni I confini per la rendicontazione dei GHG possono avere diverse dimensioni, ad esempio organizzativi, geografici, lavorativi. I confini dell inventario determinano quali emissioni sono contabilizzate e riportate Sono i confini che determinano le emissioni dirette ed indirette associate alle attività possedute o controllate da un organizzazione. L organizzazione può stabilire quali attività causano emissioni dirette e indirette e decidere quali emissioni indirette debbano essere incluse nella rendicontazione Sono i confini che determinano le attività possedute o controllate dall organizzazione, in base all approccio scelto E la possibilità di decidere in maniera diretta sulle attività. Più specificatamente, può essere definito sia come controllo operativo sia come controllo finanziario Unità che permette di confrontare la forza radiante di un GHG con quella del CO 2 equivalente biossido di carbonio Dati di attività Misure quantitative di attività che risultano dalle emissioni di GHG Emissione diretta Emissione di GHG da sorgenti di gas serra di proprietà o controllate di GHG dall organizzazione Massa totale di un GHG rilasciato in atmosfera nell arco di uno specificato Emissione di GHG periodo di tempo. Emissione Emissione di GHG derivante dalla produzione di elettricità, calore o vapore indiretta di GHG importati e consumati dall organizzazione Fattore di Fattore che correla dati di attività ad emissioni di GHG emissione

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