Piano Comunale di emergenza per il rischio idrogeologico COMUNE DI VILLANOVAFRANCA PIANO COMUNALE D EMERGENZA PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

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1 COMUNE DI VILLANOVAFRANCA PIANO COMUNALE D EMERGENZA PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

2 INDICE SISTEMATICO Indice generale 1. DATI GENERALI...7 Tabella 1 Dati generali sede comunale...7 Tabella 2 Dati Sindaco...7 Tabella 3 Dati popolazione...8 Tabella 4 Dimensione del territorio comunale...8 Tabella 5 Cartografia di riferimento del territorio comunale...8 Tabella 6 Riferimenti altimetrici...9 Tabella 7 Morfologia del territorio comunale...9 Tabella 8 Comuni limitrofi...9 Tabella 9 Rete viaria DATI CLIMATICI (AMBITO PROVINCIALE) IDROGRAFIA...10 Tabella 11 Idrografia comunale DIGHE E INVASI...11 Tabella 13 Dighe e invasi IL RISCHIO IDROGEOLOGICO PREMESSA GENERALE...12 Tabella 14 Eventi alluvionali rilevati...12 Tabella 15 Aree a rischio idrogeologico...12 Tabella 16 - Aree storicamente inondabili GLI EVENTI METEOROLOGICI IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO ZONE E LIVELLI DI ALLERTA...16 Tabella 17 - Tabella riassuntiva delle criticità...17 Tabella 18 - Schema dei livelli di criticità della Regione Sardegna

3 3. GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE GLI SCENARI DI RISCHIO SCENARIO AREE DI RACCOLTA (ADR) STRUTTURE DI ACCOGLIENZA (SDA) PERCORSI POPOLAZIONE DA EVACUARE...24 Tabella 19 - Popolazione da evacuare e soccorritori necessari...24 Tabella 20 - Popolazione con disabilità da evacuare dalla Zona 1B AREA AMMASSAMENTO SOCCORSI (AAS) PRESIDIO MEDICO AVANZATO (PMA) SCENARIO ALTRE STRUTTURE...25 Tabella 21 - Strutture operative presenti e/o attivabili all interno del Comune...25 Tabella 22 - Strutture operative esterne al Comune e attivabili secondo il principio di sussidiarietà...26 Tabella 23 - Strutture ricettive interne ed esterne al Comune per il ricovero della popolazione evacuata CANCELLI...26 Tabella 24 - Cancelli esterni...26 Tabella 25 Cancelli interni PROCEDURE E MODALITÀ DI ATTIVAZIONE STATO DI ATTENZIONE...28 Tabella 26 Presidi Operativi STATO DI PREALLARME...29 Tabella 27 Funzioni e composizione del Centro Operativo Comunale...29 Tabella 28 Sistemi di allarme ALLARME...32 Tabella 29 Funzioni e composizione del Centro Operativo Comunale...33 Tabella 30 Sistemi di allarme

4 5.4. EMERGENZA INFORMAZIONE AI CITTADINI...39 Tabella 31 Informativa ai cittadini SISTEMI DI ALLARME...41 Tabella 32 - Sistemi di allarme DATI SULLA STRUTTURA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE...41 Tabella 33 Sede del Comune...41 Tabella 34 - Sede del Centro Operativo Comunale...41 Tabella 35 Composizione del Centro Operativo Comunale...42 Tabella 36 - Organizzazioni di Volontariato e Professionalità ENTI GESTORI DEI SERVIZI ESSENZIALI...44 Tabella 37 Elenco Enti gestori dei servizi essenziali DESCRIZIONE PARTICOLEGGIATA DELLE AREE INDIVIDUATE AREE DI RACCOLTA (ADR)...46 Tabella 38 - Area di Raccolta AdR Tabella 39 - Area di Raccolta AdR Tabella 40 - Area di Raccolta AdR AREE O STRUTTURE DI ACCOGLIENZA (SDA)...48 Tabella 41 Strutture di Accoglienza (SdA) INTERNE...48 Tabella 42 Strutture di Accoglienza (SdA) ESTERNE AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORSI (AAS)...51 Tabella 43 Descrizione delle Aree di Ammassamento Soccorsi (AAS1) PRESIDIO MEDICO AVANZATO (PMA)...51 Tabella 44 - Presidio Medico Avanzato (PMA1) PUNTI DI ATTERRAGGIO ELICOTTERI...52 Tabella 45 - SERVIZIO ELISOCCORSO...52 Tabella 46 Caratteristiche dell area di atterraggio elicotteri PUNTI DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO RAPIDO

5 Tabella 47 - Punti di approvvigionamento idrico rapido MATERIALI E MEZZI MATERIALI E MEZZI DI ENTI...54 Tabella 48 Elenco mezzi e materiali STRUTTURE E AZIENDE PRIVATE CHE POSSONO ESSERE UTILI IN CASO DI EMERGENZA E NECESSITÀ TRASPORTO FERITI, PORTATORI DI HANDICAP...55 Tabella 49 Altri mezzi di trasporto feriti, portatori di handicap STRUTTURE A RISCHIO...55 Tabella 50 - Case di cura/ospedali/ospizi...55 Tabella 51 - Scuole...56 Tabella 52 - Strutture militari...57 Tabella 53 - Impianti sportivi e luoghi ricreativi...57 Tabella 54 - Edifici di interesse culturale...58 Tabella 55 - Industrie, impianti artigianali e commerciali (compresi stabilimenti ad alto rischio)...59 Tabella 56 - Chiese, monasteri, luoghi di culto...59 Tabella 57 - Aziende agricole e allevamenti (presenti sul territorio)...60 Tabella 58 - Agriturismo, turismo rurale, B&B, ecc...64 Tabella 59 - Portatori di handicap o persone non autosufficienti STRUTTURE SANITARIE OSPEDALE NOSTRA SIGNORA DI BONARIA...67 Tabella 60 Capacità ospedaliera dell ospedale Nostra Signora Di Bonaria...67 Tabella 61 Altri servizi ospedalieri dell ospedale Nostra Signora Di Bonaria OSPEDALE G. BROTZU...67 Tabella 62 Capacità ospedaliera dell ospedale G.Brotzu...68 Tabella 63 Altri servizi ospedalieri dell ospedale G. Brotzu OSPEDALE MARINO...69 Tabella 64 Capacità ospedaliera dell ospedale Marino...69 Tabella 65 Altri servizi ospedalieri dell ospedale Marino

6 12.4 SERVIZIO ELISOCCORSO...70 Tabella 66 Informazioni elisoccorso ALLEGATI ALLEGATO 1 : DIMENSIONAMENTO AREA AMMASSAMENTO SOCCORSI ALLEGATO 2 : MATERIALE FOTOGRAFICO ALLEGATO 3 PUNTI CRITICI ALLEGATO 4- RISORSE DEL COMUNE DI VILLANOVAFRANCA...77 Tabella 68 Attrezzature varie ALLEGATO 5 - RUBRICA TELEFONICA RAPIDA...77 ORDINANZE E AVVISI

7 1. DATI GENERALI Il centro urbano di Villanovafranca, localizzato al confine tra la Marmilla e la Trexenta, e facilmente individuabile sopra un altura in posizione dominante la Marmilla e parte della Trexenta. Ai piedi della collina scorre il Flumini Mannu facilmente riconoscibile dagli alberi presenti lungo l alveo e che contrastano con la restante parte del paesaggio brullo o coltivato a cereali. La struttura urbana, formatasi attorno al polo determinato dall incrocio di due direttrici viarie ortogonali, ha mantenuto tale orditura nelle piu recenti espansioni aprendosi invece a ventaglio nella zona di sviluppo verso la vallata. Le teorie sulle origini dell abitato e del nome sono diverse ed incerte, essendo un territorio abitato fin dalla preistoria. Si pensa infatti che la villa sia nata all'atto dell'attribuzione delle concessioni in epoca medievale oppure che sia sorta in funzione rurale come tutte le altre "Villanovae" sarde e abbia completato il suo nominativo con l'aggiunta del termine "Franca" nel momento in cui ricevette i benefici. Il paese ha ancora oggi un economia prevalentemente agro-pastorale, con aziende che allevano suini, ovini e bovini, e con la coltivazione di grano, cereali, mandorle e zafferano. Situato al confine tra la provincia di Cagliari, Villanovafranca si raggiunge percorrendo la s.s. 131 fino allo svincolo per la S.S. 197 e attraverso la strada provinciale 36 da Mandas e la s.p. 35 da Guasila. Tabella 1 Dati generali sede comunale Sede Comunale Dati Via/piazza e numero civico Piazza Risorgimento n 18 Telefono fisso (centralino) Telefono : 070/ Telefax Fax: 070/ utvillanovafranca@tiscali.itt Telefono Ufficio Tecnico Telefono Ufficio Polizia Municipale 070/ Telefono Ufficio anagrafe Telefono Ufficio Servizi Sociali Tabella 2 Dati Sindaco Sindaco Dati Cognome e Nome Figus Daniela Telefono ufficio 070/

8 Cellulare 345/ / / Tabella 3 Dati popolazione Demografia Dati al 31/12/2013 Popolazione residente Di cui maschi Di cui femmine Di cui in area urbana Di cui in area rurale 11 Totale nuclei familiari Di cui in area urbana Di cui in area rurale 9 Tabella 4 Dimensione del territorio comunale SUPERFICIE Dati (Kmq) Complessiva 27,57 - Di cui area urbana e area nuda 0,69 - Di cui boschiva 2,16 - Di cui agricola 24,7 Tabella 5 Cartografia di riferimento del territorio comunale Cartografia Numero sezione N foglio IGM 1: Mogoro 540 Mandas N foglio IGM 1: II Villamar III Mandas Pauli Arbarei Sezione CTR 1: Villamar San Simone 8

9 Villanovafranca Tabella 6 Riferimenti altimetrici ALTIMETRIA Estensione in Km Percentuale sul totale Da quota 0 a 200 m.s.l.m % Da quota 201 a 400 m.s.l.m % Tabella 7 Morfologia del territorio comunale MORFOLOGIA Estensione (kmq) Percentuale sul totale (%) Porzione territorio prevalentemente pianeggiante % Porzione di territorio prevalentemente collinare % Porzione di territorio prevalentemente montuoso % Tabella 8 Comuni limitrofi Limiti amministrativi Nord Est Sud Ovest Dati Las Plassas - Barumini Escolca Gesico - Guasila Guasila - Villamar Villamar Tabella 9 Rete viaria Rete viaria comunale Dati (Km) Estensione Totale 57,36 - Di cui statale 2 - Di cui provinciale 16,23 - Di cui comunale 9,21 - Di cui vicinale ad uso pubblico 29,92 9

10 1.1. DATI CLIMATICI (AMBITO PROVINCIALE) Tabella 10 Escursioni termiche provinciali Periodo estrema media massima ( C) minima ( C) massima ( C) minima ( C) Media ultimi Inverno anni Primavera Estate Autunno IDROGRAFIA Tabella 11 Idrografia comunale Nome corso d acqua Lunghezza principale Zona di Allerta Bacini di riferimento Sottobacini di riferimento Flumini Mannu ,88 Gora di Baccu Margiani 1816,88 Riu Baccu Margiani 1696,17 Riu Cardamoni 221,89 Riu Tellas 835,88 Riu Sa Canna ,88 Bacino del Campidano S02 005S01 005A03 Baccu Tufau 1140,14 Diramazioni varie 6451,433 L idrografia superficiale dell area è caratterizzata dalla presenza di corsi d acqua di non rilevante entità, la maggior parte dei quali a carattere torrentizio e stagionale. L andamento di tali corsi d acqua è variabile, in alcuni casi è stato rettificato ed incanalato artificialmente. I principali corsi d acqua che in occasione di intense precipitazioni hanno generato situazioni di criticità sono i seguenti: 1 Flumini Mannu; 10

11 1.3. DIGHE E INVASI Tabella 13 Dighe e invasi Nome Corso d acqua Caratteristiche Utilizzo Ente Gestore Diga Sa Forada Rio Sa Forada de Superficie del bacino EIPLA Ente de s Acqua s Acqua imbrifero: kmq 1,40; Autonomo del Tipologia diga: Pietrame a Flumendosa secco; Quota coronamento: m. s.l.m. 190,5; Altezza diga: m 27; Volume corpo diga: mc ; Sviluppo coronamento: m 398,40; Volume totale di invaso: Mmc 1,40; Portata di massima piena (prog.): mc/s 112; Diga sul Flumini Rio Flumini Superficie del bacino EIPLA Ente Mannu a Casa Mannu imbrifero: kmq 1,40; Autonomo del Fiume Tipologia diga: Gravità Flumendosa massiccia in cls; Quota coronamento: m. s.l.m. 78,60; Altezza diga: m 13,20; Sviluppo coronamento: m 304,00; Volume totale di invaso: Mmc 1,08; Portata di massima piena (prog.): mc/s 600; 11

12 2. IL RISCHIO IDROGEOLOGICO 2.1. PREMESSA GENERALE Con riferimento all intero territorio nazionale gli eventi idrogeologici calamitosi (frane e inondazioni) sono periodicamente ricorrenti, estremamente diffusi e, tra quelli naturali, sono forse i più gravi perché sono in grado di svolgere un azione devastante a largo raggio sul territorio antropizzato. La seguente tabelle riporta in sintesi le informazioni relative ad eventi di tipo alluvionale e a frane verificatesi sul territorio comunale: Tabella 14 Eventi alluvionali rilevati Tipologia Località e/o Aree colpite Data Alluvione Centro urbano 2009 Alluvione Periferia 2009 Alluvione Periferia 2013 Fiume Dai dati sopra riportati si può facilmente notare come il territorio comunale sia stato raramente interessato da eventi di dissesto idrogeologico ma che nell anno 2009 e 2013 hanno provocato seri danni a infrastrutture viarie. Analizzando i dati e le schede contenute nel Piano di Assetto Idrogeologico elaborato dalla Regione Sardegna emerge con chiarezza che il territorio comunale è interessato direttamente dai seguenti rischi. Tabella 15 Aree a rischio idrogeologico Pericolo idraulico Località e/o Aree colpite Hi0 Hi1 Hi2 Hi3 Hi4 Rischio idraulico Località e/o Aree colpite R1 R2 R3 R4 Hi4 12

13 Rischio geomorfologico Località e/o Aree colpite Rg1 Rg2 Rg3 Rg4 Rg5 Loc. Gemeurra X Loc. Palaxirca X Loc. Pranu Loddi X Loc. Baccu Margiani X Loc. Monte Pilloni X Loc. Calacasu X Loc. Calacasu X Loc. Molino X Pericolo geomorfologico Località e/o Aree colpite Hg1 Hg2 Hg3 Hg4 Loc. Gemeurra X Loc. Palaxirca X Loc. Pranu Loddi X Loc. Baccu Margiani X Loc. Monte Pilloni X Loc. Calacasu X Loc. Calacasu X Loc. Molino X Inoltre, a seguito dell analisi storica dei fenomeni verificatisi e soprattutto dopo aver approfondito quanto avvenuto durante le alluvioni del 04 e 27/28 novembre 2008, 17/19 Novembre 2013, emerge con chiarezza che all interno del territorio comunale, oltre alle zone già inserite nel PAI, si trovano aree a rischio così come meglio sintetizzato Tabella 16 - Aree storicamente inondabili Zona Anno Via Isonzo

14 Al verificarsi di eventi meteorologici particolarmente intensi alcune zone del territorio risultano potenzialmente inondabili a causa di possibili fenomeni di rigurgito di sezioni di imbocco delle condotte interrate GLI EVENTI METEOROLOGICI I fenomeni temporaleschi rappresentano un tipo di rischio molto particolare se considerato nell ottica delle attività di Protezione Civile. A tal proposito la Regione Sardegna, con propria direttiva del 27 marzo 2006, ha dato una prima regolamentazione circa il sistema regionale di allertamento per il rischio idrogeologico. Il concetto di evento meteorologico estremo che può costituire fonte diretta di rischio per il territorio comunale è applicabile ad una vasta gamma di fattori quali, ad esempio: 1. Precipitazioni Piogge molto abbondanti e concentrate in archi di tempo ridotti; Grandinate di forte intensità; Nevicate abbondanti o protratte per lungo tempo 2. Temperature Gelo estremo; Ondate di caldo; 3. Vento di elevata velocità; 4. Visibilità ridotte (nebbie). Le previsioni meteorologiche vengono riassunte negli Avvisi Meteo e sono basate su complessi modelli numerici che simulano l evoluzione dei vari parametri fisici che caratterizzano l atmosfera. Questi parametri, raccolti da una serie di strumenti, rappresentano le variabili di un sistema di equazioni differenziali da risolvere nel tempo sulle tre componenti spaziali. Le previsioni sono predisposte al fine di consentire ai singoli servizi meteo e/o ai centri Funzionali di produrre e interpretare le proprie previsioni. Anche il Dipartimento della Protezione Civile si avvale di tali studi per emettere quotidianamente il Bollettino di Vigilanza Meteo e Avvisi Meteo ai fini di protezione civile delle Regioni dove non sia operativo il Centro Funzionale (caso della Regione Sardegna). Occorre, inoltre, evidenziare che le condizioni meteorologiche possono essere fonte di esaltazione ovvero di mitigazione degli effetti causati da altri eventi. Un esempio classico in tal senso è costituito dall azione del vento in occasione del rilascio in atmosfera di sostanze tossiche o in occasione di incendi boschivi. 14

15 2.3. IL SISTEMA DI ALLERTAMENTO Le fonti normative che dispongono la costituzione e l organizzazione di una rete di allerta per le amministrazioni e la popolazione sono le seguenti: La Direttiva Nazionale del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 recante Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile; Direttiva Assessoriale del 27 marzo 2006; La Direttiva P.C.M. del 3 dicembre 2008 recante Organizzazione e funzionamento di sistema presso la sala situazioni Italia del dipartimento della Protezione Civile ; Il decreto P.C.M. del 3 dicembre 2008 recante Indirizzi operativi per la gestione dell emergenza. La Direttiva Nazionale del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 individua le autorità a cui compete la decisione e la responsabilità di allertare il sistema della protezione civile in caso di calamità, catastrofi ed altri eventi. Stabilisce gli strumenti e le modalità con cui le informazioni relative all insorgenza del rischio idrogeologico ed idraulico devono essere raccolte e rese disponibili ai soggetti istituzionali di protezione civile, sancendo i rapporti funzionale tra il sistema della protezione civile ed organizzando il sistema di allerta nazionale. Con questa direttiva si costituisce l architettura istituzionale del sistema di allerta nazionale per il rischio idrogeologico e idraulico. A seguito di questo la Regione Autonoma della Sardegna con propria Direttiva dell Assessore alla Difesa dell Ambiente del 27/03/2006 ha dato le prime linee guida per l individuazione sul territorio regionale di quanto in precedenza contenuto dalla Direttiva Nazionale. I soggetti istituzionali coinvolti sono la Presidenza del Consiglio dei Ministri - il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e le Presidenze delle Giunte regionali attraverso soggetti e strutture a tal fine individuati e/o delegati. Tali soggetti per espletare le loro funzioni si avvalgono di : Centri Funzionali; Strutture regionali; Centri di Competenza. 15

16 La rete dei centri funzionali è composta da un Centro Funzionale Centrale presso il Dipartimento di Protezione Civile e dai Centri Funzionale Decentrati (non ancora presente in Sardegna). I centri funzionali costituiscono una rete per il sistema di allertamento nazionale ai fini di protezione civile di supporto alle decisioni delle autorità preposte all allertamento delle diverse componenti del Servizio Nazionale di Protezione Civile e alle diverse fasi di gestione dell emergenza, attraverso le attività in tempo reale di previsione, monitoraggio, sorveglianza degli eventi e dei conseguenti effetti relativi sul territorio. la finalità dei centri funzionali è quelle di fornire un servizio di supporto alle attività competenti per le allerte e la gestione dell emergenza, continuativo per tutti i giorni dell anno, h 24. Attraverso la Regione, i centri funzionali sono raccordati con le Sale Operative Regionali e Provinciali, oltre che con le altre strutture preposte alle informazioni per l attività decisionale ed operativa ai fini di protezione civile ZONE E LIVELLI DI ALLERTA Sulla base dei dati conoscitivi idrogeologici, idraulici e geomorfologici disponibili, il territorio della Sardegna è stato suddiviso in zone di allerta, che comprendono ambiti territoriali significativamente omogenei per l atteso manifestarsi della tipologia e della severità degli eventi meteo idrologici intensi e dei relativi effetti. Le zone di allerta corrispondono a quelle individuate dal progetto nazionale dei Centri Funzionali ricomprese nei 7 sub bacini idrografici in cui è stata suddivisa l Isola. Tenendo presente che gli eventi di natura idraulica o idrogeologica hanno spesso un tempo di latenza e sviluppo tali da renderli prevedibili, nel senso di poterne seguire l evoluzione attraverso attività di monitoraggio che preannunciano i tempi di manifestazione, si definiscono in ottemperanza a quanto previsto nella Direttiva Assessoriale 27/03/ i seguenti livelli di criticità, rispetto alle quali saranno attuate le azioni previste dal piano Comunale. 1) Situazione di criticità ordinaria: è quella che può essere affrontata con mezzi e procedure ordinarie, fatta salva l attenzione da porre in relazione all evolversi dell evento. Non viene emesso alcun avviso da parte del Servizio Protezione Civile Regionale. 2) Criticità moderata: è assunta sulla base degli avvisi meteo e dei bollettini di criticità del Centro Funzionale Centrale presso il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Per durate brevi 16

17 (fino a 6 ore) gli effetti sono limitati a probabili smottamenti in zone ad elevata pericolosità idrogeologica (PAI), ad aggravamento delle condizioni di smaltimento dei sistemi fognari nei centri urbani ed alla sollecitazione del reticolo idrografico minore. Per durate più lunghe (da 6 a 24 ore) si ha una saturazione del suolo con aumento della pericolosità di frana, un aggravamento delle condizioni dei reticoli principali dei bacini di medie e grandi dimensioni ed una diminuzione dei volumi di laminazione delle piene dei serbatoi artificiali, con conseguente necessità di scarico da parte dei soggetti gestori. 3) Criticità elevata: è assunta sulla base degli avvisi meteo e dei bollettini di criticità del Centro Funzionale Centrale presso il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Per durate brevi (fino a 6 ore) si determina un probabile aggravamento delle situazioni indicate nel caso di criticità moderata con forte sollecitazione del reticolo idrografico minore ed esondazioni in zone ad elevata pericolosità idraulica. Probabili onde di piena nei bacini di piccole dimensioni (A < 100 km²) e medie dimensioni (100 < A < 500 km²). Per durate più lunghe (da 6 a 24 ore) si può attendere la formazione di piena nei reticoli idrografici principali dei bacini di medie e grandi dimensioni (A >=500 km²) e il repentino innalzamento dei livelli sulle aste principali anche a seguito dello scarico dei volumi d acqua da parte dei gestori dei serbatoi artificiali. In tutti i casi, anche in assenza di avvisi da parte del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, ove la situazione dovesse evolvere verso criticità superiore, sono attuate le procedure corrispondenti a quel livello di criticità su iniziativa del Servizio Regionale di Protezione Civile. Tabella 17 - Tabella riassuntiva delle criticità Livello di Criticità Fenomeni Scenari d evento Effetti di danno Temporali accompagnati da Meteo fulmini, rovesci di pioggia e grandinate, colpi di vento e Allagamento dei locali interrati Ordinaria (codice 0) trombe d aria Può essere affrontata con mezzi e procedure ordinarie, fatta salva l attenzione da porre all evolversi dell evento Eventi meteoidrologici localizzati ed anche intensi Geo Idro Possibilità di innesco di fenomeni di scorrimento superficiale localizzati con interessamento di coltri detritiche, cadute di masse ed alberi Fenomeni di ruscellamento superficiale, rigurgiti fognari, piene improvvise nell idrografia Interruzioni puntuali e provvisori della viabilità in prossimità di piccoli impluvi e a valle dei fenomeni di scorrimento superficiale Occasionali danni a persone e casuali perdite di vite umane 17

18 secondaria e urbana Frequenti fenomeni di instabilità dei versanti di tipo superficiale di limitate dimensioni; Geo Localizzati fenomeni tipo colate detritiche con possibile riattivazione do conoidi Moderata (codice 1) Assunta sulla base degli avvisi meteo e dei bollettini di criticità Eventi meteoidrologici intensi e persistenti Limitati fenomeni di inondazione connessi al passaggio della piena con coinvolgimento delle aree prossimali al corso d acqua e moderati fenomeni di erosione; Fenomeni localizzati di deposito Interruzioni puntuali e provvisorie della viabilità in prossimità di piccoli impluvi e a valle dei fenomeni di scorrimento superficiale; Danni a singoli edifici o piccoli centri abitati interessati da fenomeni di instabilità dei versanti; Idro del trasporto con formazione di sbarramenti temporanei; Allagamenti e danni ai locali Occlusione parziale delle sezioni di deflusso delle acque Divagazioni d alveo, salto di meandri, occlusioni parziali o totali delle luci dei ponti. Diffusi ed estesi fenomeni di instabilità dei versanti Danni alle attività agricole ed agli insediamenti Geo Possibilità di riattivazione di frane, anche di grande residenziali ed industriali sia prossimali che distali rispetto al corso d acqua Elevata (Codice 2) Assunta sulla base degli avvisi meteo e dei Eventi meteoidrologici diffusi, intensi e dimensioni, in aree note, legate a contesti geologici particolarmente critici Danni o distruzione di centri abitati, di rilevati ferroviari o stradali, di opere di contenimento, regimazione o di attraversamento bollettini di criticità persistenti Possibili perdite di vite umane e danni a persone Localizzati fenomeni tipo colate detritiche con parziale riattivazione di conoidi Idro Divagazione d alveo, salto di meandri, occlusioni parziali o totale delle luci dei ponti 18

19 Il sistema di allertamento in Sardegna è, quindi, assicurato dal Centro Funzionale Centrale, presso il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e dalla Sala operativa del Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna. A ciascun livello di criticità corrispondono codici di allerta (codice 0,1,2,3) e azioni da attivare progressivamente. Lo stato di allerta è adottato dal Direttore del Servizio Protezione Civile, a seguito del ricevimento dell avviso di criticità corrispondente da parte del Centro Funzionale Centrale presso il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. L allerta riporta per intero l avviso di criticità. Gli eventuali aggiornamenti dell avviso che intervengono nel periodo di validità dell allerta non danno luogo all adozione di una nuova allerta salvo che non ricorrano i presupposti per una modifica del Piano Comunale Speditivo di Emergenza per il corrispondente livello (leggi: l avviso di criticità può cambiare, ma non necessariamente cambia il livello di allerta). Tabella 18 - Schema dei livelli di criticità della Regione Sardegna Codice di criticità Documento Destinatari Livello di allerta Nessun bollettino o avviso Nessuna allerta Criticità ordinaria emesso dal Centro Funzionale Nessuno (fase di (codice 0) Regionale preallerta) 1. Direzione Generale Bollettino di criticità moderata C.F.V.A. - R.A.S. e relativo codice emesso dal 2. Direzione Generale Criticità moderata Centro Funzionale Regionale Ente Foreste (EE.FF.) - (codice 1) (CFR) Servizio Protezione R.A.S. Attenzione Civile Regionale 3. Province 4. Comuni 1. Sala operativa Bollettino di criticità elevata e Regionale del CFVA - Criticità elevata relativo codice emesso dal CFR R.A.S. (codice 2) Servizio Protezione Civile 2. Direzione Generale Preallarme Regionale EE.FF. - R.A.S. 3. Province 19

20 4. Comuni 5. Servizio del Genio Civile 6. Gestori dei serbatoi artificiali 7. Uffici Territoriali Governativi (UTG) 8. Consorzi di bonifica Informazione sulla evoluzione (negativa) della situazione Criticità elevata (codice 3) (EMERGENZA) a cura del CFR Servizio Protezione Civile Regionale e contestuale 1. UTG 2. Province 3. Comuni Allarme dichiarazione di stato di allarme da parte del Sindaco 3. GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE Gli obiettivi indispensabili che il Sindaco, in qualità di Autorità comunale di Protezione Civile, deve conseguire per fronteggiare una situazione di emergenza, nell'ambito della direzione unitaria dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione sono: 1. Garantire la funzionalità del sistema di allertamento locale di informazione ai cittadini; 2. Assicurare il coordinamento operativo locale attraverso l attività: Del Presidio Operativo Comunale; Del Centro Operativo Comunale (COC); 3. Assicurare la funzionalità delle telecomunicazioni; 4. Ripristinare la viabilità e i trasporti assicurando il controllo e la gestione del traffico; 5. Attivare idonee e semplici misure di salvaguardia della popolazione e in particolare; Informare periodicamente e in modo diretto la popolazione; Realizzare Sistemi di allarme diffusi e riconosciuti per la popolazione; Censire la popolazione; Individuare e verificare la funzionalità delle aree di emergenza (Aree e strutture di raccolta, Aree e strutture di accoglienza, Aree ammassamento soccorsi, ecc.); Allestire e gestire le Aree di emergenza; Soccorrere ed evacuare la popolazione garantendone poi l assistenza; 20

21 6. Ripristinare i servizi essenziali; 7. Salvaguardare le strutture ed infrastrutture a rischio; Tali obiettivi si possono raggiungere attraverso due fasi. La prima è rappresentata dall individuazione degli scenari di rischio sulla base non solo dei dati contenuti nel Piano di Assetto Idrogeologico ma anche da un analisi storica di dettaglio sui fenomeni registrati. In questo modo è stato possibile individuare: le aree a rischio con una delimitazione veritiera e affidabile; il numero e la tipologia dei soggetti a rischio; l entità delle forze necessarie, in termini di uomini e mezzi, per garantire i soccorsi e le attività di messa in sicurezza anche precauzionali; la dislocazione dei cancelli necessari per isolare le aree a rischio; l individuazione dei percorsi dalle aree a rischio alle aree di attesa. La seconda fase è rappresentata dall individuazione del c.d. Chi fa cosa. In base agli scenari di rischio descritti si sono individuate le procedure da attivare per garantire: l efficienza dei soccorsi; l informazione alla popolazione in ogni fase; l assistenza alla popolazione. 4. GLI SCENARI DI RISCHIO In base a quanto contenuto nel Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Sardegna e, soprattutto, da quanto desunto da un attenta analisi storica dei fenomeni idrogeologici verificatisi fino al 2013 si possono tracciare due scenari di rischio. Lo scenario 1 è stato individuato sulla base delle aree a rischio elevato derivanti dall analisi dei dati storici (Via Isonzo) e alla presenza di canali tombinati e vecchi percorsi fluviali. Lo scenario 2 è stato individuato considerando le perimetrazioni Ri3 e Ri4 (Rischio idrogeologico alto) del vigente Piano di Assetto Idrogeologico, inoltre sono stati prese in considerazione le possibili varianti elaborate dalle amministrazioni comunali SCENARIO 1 Inondazione di Via Isonzo 21

22 Tramite l ufficio anagrafe del comune si è potuto verificare che il numero di persone interessate da un eventuale evento idrogeologico è di 26 unità. A tale proposito vengono individuate la seguente area di attesa AdR2 capace di accogliere sino ad un massimo di 1000 persone per un attesa di poche ore AREE DI RACCOLTA (ADR) Vie interessate AdR di riferimento Ricettività, ubicazione e referente per l apertura Ricettività con possibilità: Via Isonzo di pernotto: 0 persone Piazza Aldo Moro per attesa breve: 1000 persone Ubicazione Piazza Aldo Moro o Referente : responsabile materiali e mezzi Per periodi di permanenza più lunghi viene individuata la seguente struttura di accoglienza. 22

23 STRUTTURE DI ACCOGLIENZA (SDA) INTERNE Vie interessate Via Isonzo SdA (denominazione e tipo) Scuole Via XX Settembre Ricettività, ubicazione e referente Attesa lunga: 268 persone Villanovafranca, Via XX Settembre Tel Fax ESTERNE Vie interessate Via Isonzo SdA (denominazione e tipo) Hotel Tarthesh Ricettività, ubicazione e referente 115 posti letto in 29 camere. Guspini Via Parigi sn Tel Fax PERCORSI Vengano predisposti i seguenti percorsi dedicati verso le aree di raccolta: PERCORSO 1) Destinazione Assegnazione Percorso Da via AdR Operatori Soggetto Forze dell ordine, Via Isonzo / Piazza Aldo Piazza associazioni di Moro Isonzo Aldo 3 volontariato locale Percorso pedonale e Moro e provinciali carrabile 23

24 PERCORSO 2) Destinazione Assegnazione Da via AdR Operatori Soggetto Forze dell ordine, Piazza 3 associazioni di Isonzo Aldo volontariato locale Moro e provinciali Percorso Via Isonzo S.P. 36 Via A. De Gasperi Via Regina Margherita Percorso pedonale e carrabile POPOLAZIONE DA EVACUARE Tabella 19 - Popolazione da evacuare e soccorritori necessari Tipologia popolazione da evacuare Popolazione civile autosufficiente Popolazione non autosufficiente Soccorritori necessari Via Dal n al n n persone n Ente Forze dell ordine con l ausilio 25 8 delle associazioni Isonzo Tutta di volontariato locale e 3 3 provinciale Totale Tabella 20 - Popolazione con disabilità da evacuare dalla Zona 1B Via e civico Tipologia disabilità Destinazione Automezzo necessario Numero Soccorritori individuati Via Isonzo, 28 Problemi di Scuola Via XX Autovettura 1 Via Isonzo, 14 deambulazione. Settembre 1 Via Isonzo,

25 AREA AMMASSAMENTO SOCCORSI (AAS) Ubicazione Zone servite Dimensionamento Servizi presenti Campo sportivo Via Verdi Intero comune Vedi allegato Vedi scheda PRESIDIO MEDICO AVANZATO (PMA) Ubicazione Zone Servite Dimensionamento Servizi presenti Via G. Galilei Intero comune Vedi scheda Vedi scheda 4.2. SCENARIO 2 Frane diffuse nei pressi della S.S. n 197 e Loc. Baccu Margiani Aree non abitate 4.3. ALTRE STRUTTURE Tabella 21 - Strutture operative presenti e/o attivabili all interno del Comune Struttura Operativa Recapito Numero operatori Mezzi e attrezzature disponibili Polizia Municipale 070/ Automezzo Fiat Grande Punto Carabinieri Veicolo 4X4 Organizzazioni di volontariato 118 Vedi elenco allegato 25

26 Tabella 22 - Strutture operative esterne al Comune e attivabili secondo il principio di sussidiarietà Struttura operativa Recapito Numero Mezzi e attrezzature disponibili Operatori Provincia del Medio Campidano / Vedi scheda mezzi e attrezzature CFVA Fuoristrada e mezzi AIB Forze di Polizia Autovetture Tabella 23 - Strutture ricettive interne ed esterne al Comune per il ricovero della popolazione evacuata Nome della N di camere N totale Via e numero Città struttura /unità abitative posti letto civico Hotel Tarthesh Guspini Via Parigi sn Hotel Monreale Sardara Via Oristano 195 Hotel Ester Villacidro Via dei Mille 65 Hotel Holiday Inn Cagliari Viale Umberto Ticca Hotel Panorama Cagliari Viale Diaz 231 Telefono e fax Tel Fax Tel Fax Tel Fax Tel Fax Tel Fax CANCELLI In caso di emergenza si dispone che vengano predisposti i seguenti cancelli esterni che regolano il traffico veicolare. Tabella 24 - Cancelli esterni N Incrocio tra Assegnazione Finalità via via Operatori Soggetto 26 1 SP 36 SP 35 3 Blocco del traffico in direzione Villanovafranca tranne mezzi di soccorso, incanalamento del

27 traffico veicolare verso SP 35 e Guasila 13 SS 197 Circonvalla zione Las Plassas 2 14 SS 197 S.P Pressi Gora Baccu Margiani 1 16 Pressi Loc. Baccu Tuili 1 17 Pressi Loc. Pranu Loddi 1 18 Pressi Loc. Pranu Loddi 1 19 Pressi Loc. Monte Pilloni 1 20 Pressi Loc. Monte Pilloni 1 Polizia Stradale o Carabinieri Blocco del traffico in direzione Villanovafranca tranne mezzi di soccorso, incanalamento del traffico veicolare verso Tuili Blocco del traffico in direzione Villanovafranca tranne mezzi di soccorso, incanalamento del traffico veicolare verso Las Plassas e Villamar Blocco del traffico in direzione Loc. Pranu Loddi tranne mezzi di soccorso Blocco del traffico in direzione Loc. Pranu Loddi tranne mezzi di soccorso Tabella 25 Cancelli interni N Incrocio tra Assegnazione Finalità via via Operatori Soggetto 2 Tirso Circonvall azione 2 3 Flumendosa 2 4 Tevere 2 5 Piave 2 6 Po 2 Forze dell Ordine incanalamento del traffico veicolare verso S.P. n 36 incanalamento del traffico veicolare verso S.P. n 36 oppure Via Convento 27

28 7 Dante 2 8 G. Deledda S.P Regina Elena Mulargia 2 10 XX La Settembre Marmora 2 11 S.P. 36 G. Galilei 2 12 S.P. 36 Circonvall azione 2 incanalamento del traffico veicolare verso Via G. Deledda incanalamento del traffico veicolare verso Via Regina Elena incanalamento del traffico veicolare verso Via la Marmora incanalamento del traffico veicolare verso Via G. Galilei incanalamento del traffico veicolare verso S.P PROCEDURE E MODALITÀ DI ATTIVAZIONE 5.1. STATO DI ATTENZIONE Il Sindaco, ricevuto l avviso di criticità (ATTENZIONE) ed il relativo codice di allerta (CODICE 1) da parte del Servizio Regionale di Protezione Civile predispone le seguenti azioni: dichiara lo stato di attenzione; attiva immediatamente il Presidio operativo idrogeologico comunale al fine di attivare il servizio di monitoraggio del territorio; chiede la collaborazione del Presidio operativo idrogeologico del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale appartenente alla Stazione competente di Sanluri per il monitoraggio e controllo dei fiumi e dei torrenti attraverso il monitoraggio non strumentale. Il Presidio operativo comunale svolge al riguardo le seguenti azioni in tempo reale: mantiene i contatti con i sindaci e/o i Presidi territoriali dei comuni limitrofi; mantiene i contatti con le strutture operative presenti nel territorio comunale; mantiene i contatti con la Prefettura UTG di Cagliari; mantiene i contatti con la Provincia del Medio Campidano; 28

29 mantiene i contatti con la Regione attraverso la sala operativa regionale integrata (SORI); preavvisa, anche telefonicamente, i responsabili delle funzioni di supporto del C.O.C.; valuta attentamente l evolversi dell evento in atto e la sua possibile evoluzione; in caso di necessità dispone l invio di squadre tecniche per sopralluoghi nelle aree a rischio indicate nella cartografia allegata. Il Presidio comunale è ubicato presso la sede del COC sita in Piazza Municipio n 3 Tabella 26 Presidi Operativi Presidio Operativo Nominativo Referente Recapiti Presidio Operativo Comunale Ing. Valerio Porcu 347/ Presidio Operativo Idrogeologico del CFVA Ispettore Ugas Fernando Lo stato di Attenzione cesserà al ricostituirsi di una condizione di normalità con il ritorno allo stato ordinario (CODICE 0) oppure con il passaggio allo Stato di Pre-Allarme a seguito delle comunicazioni pervenute dal Presidio idrogeologico comunale e dal Presidio idrogeologico del CFVA STATO DI PREALLARME Il Sindaco provvede a dichiarare lo Stato di Preallarme: 1. a seguito del peggioramento della situazione nei punti critici monitorati dal Presidio territoriale già attivato nello Stato di Attenzione; 2. al ricevimento da parte del Servizio regionale di Protezione Civile della comunicazione di avviso di allerta per rischio idrogeologico con criticità elevata e CODICE 2. Il sindaco provvede ad attivare e presiedere il Centro Operativo Comunale presso la sede individuata in Piazza Risorgimento n 18 così composto: Tabella 27 Funzioni e composizione del Centro Operativo Comunale Funzione Referente Recapito Compiti Tecnica di valutazione e pianificazione Ing. Valerio Porcu 070/ / Verifica i possibili effetti dell evento e la sua evoluzione aggiornando lo scenario di rischio 29

30 Coordina il monitoraggio a vista nei punti critici, nelle zone esondabili da parte delle squadre tecniche comunali e da parte del personale del CFVA Predispone gli interventi tecnici urgenti nelle zone esondabili Predispone gli uomini ed i mezzi necessari per i primi interventi Materiali e mezzi Ing. Valerio Porcu 070/ / Contatta i gestori dei trasporti pubblici e privati informandoli dell evolversi dell evento Contatta ditte specializzate per gestire gli interventi di somma urgenza Censisce la popolazione con particolari patologie nelle zone a rischio e verifica la Dott.ssa Maura Orrù 070/ disponibilità di strutture sanitarie ad accogliere tali soggetti in caso di evacuazione Sanità, assistenza Protezione sociale e Civile veterinaria VILLANO VAFRANC A 347/ Mette in sicurezza eventuali allevamenti di animali presenti nelle zone a rischio Follesa Giovanni Ing. Valerio 070/ Mantiene i contatti con il 118 e le Autorità 30

31 Porcu 347/ Sanitarie Regionali (ASL 6 di Sanluri) Verifica il corretto utilizzo delle vie di fuga dalle aree a rischio verso le aree di raccolta Strutture operative locali e viabilità Sig. Sergio Zaccheddu 070/ Verifica la funzionalità delle aree di raccolta Predispone e allerta gli uomini per l attivazione dei cancelli e la regolamentazione del traffico Contatta i referenti locali degli enti gestori Prov. Medio delle telecomunicazioni Telecomunicazioni Campidano Damiano Predispone, in collaborazione con il Serpi SOUP, l utilizzo delle frequenze radio di soccorso Protezione Civile Volontariato VILLANO VAFRANC A 347/ Allerta le Associazioni di Volontariato locale e la Provincia per la formazione delle prime squadre di intervento Follesa Giovanni Censisce la popolazione residente nelle aree esposte a rischio Assistenza alla popolazione Porru Pierangelo 070/ Verifica l effettiva disponibilità delle strutture ricettive in caso di prolungamento del periodo di evacuazione Contatta i responsabili delle strutture scolastiche 31

32 Predispone specifici comunicati stampa per i mass media locali per una corretta e costante informazione della popolazione Il Sindaco provvede a verificare la funzionalità del seguente sistema di allarme predisposto per l avviso alla popolazione garantendone la costante informazione Tabella 28 Sistemi di allarme Tipologia Sistema di allarme Bando Pubblico Megafono Referente e recapito Messaggio standard ATTENZIONE!!! Si informa la popolazione che il sindaco, a seguito di apposita allerta per rischio idrogeologico, ha decretato lo stato di Preallarme. Si invita la popolazione residente nelle Porru Pierangelo Centralino Comunale: aree a rischio a predisporsi per un eventuale evacuazione precauzionale e a non intralciare la circolazione stradale. Si prega di voler prestare la massima attenzione ai successivi comunicati di aggiornamento della situazione. Prov. Medio Campidano Sala Operativa Il Sindaco, anche attraverso il Presidio idrogeologico, procederà ad informare costantemente la Sala Operativa Regionale Integrata (SORI), la Prefettura UTG di Cagliari e la Provincia del Medio Campidano di ogni evoluzione del fenomeno. Lo stato di Preallarme cesserà al ricostituirsi di una condizione di normalità con il ritorno allo stato ordinario (CODICE 0) oppure con il passaggio allo Stato di Allarme ALLARME In Sindaco provvede a dichiarare lo stato di allarme: 32

33 1. a seguito del peggioramento della situazione nei punti critici monitorati dal Presidio territoriale già attivato nello Stato di Preallarme; 2. al ricevimento da parte del Servizio regionale di Protezione Civile della comunicazione di avviso di allerta per rischio idrogeologico con criticità elevata e CODICE 3. Il Sindaco provvede inoltre, attraverso il COC, a: comunicare ai Sindaci dei Comuni limitrofi, alla Sala Operativa Regionale Integrata (SORI), alla Prefettura UTG, alla Provincia del Medio Campidano l avvenuta attivazione dello Stato di Allarme; disporre l allontanamento immediato della popolazione residente e/o presente nelle zone a rischio di esondazione e/o frana secondo quanto previsto dagli scenari di rischio previa verifica in tempo reale della funzionalità delle aree di soccorso individuate nello scenario di rischio; informa tutta la popolazione dell avvenuta attivazione della fase di allarme impartendo anche le disposizioni per il corretto e sicuro raggiungimento delle aree e strutture di raccolta temporanea. Le funzioni del COC provvederanno a svolgere i seguenti compiti: Tabella 29 Funzioni e composizione del Centro Operativo Comunale Funzione Referente Recapito Compiti Mantiene i contatti con gli enti gestori delle reti di monitoraggio e con le squadre che effettuano i sopralluoghi nelle aree a rischio Tecnica di valutazione e pianificazione Ing. Valerio Porcu 070/ / Provvede ad aggiornare lo scenario di rischio sulla base dei dati che vengono acquisiti Garantisce attraverso i Vigili del Fuoco l intervento tecnico urgente e la messa in sicurezza degli edifici nell area a rischio Materiali e mezzi Ing. Valerio Porcu 070/ / Coordina l impiego dei mezzi necessari per lo svolgimento delle operazioni di 33

34 evacuazione Mobilita le ditte preventivamente individuate per assicurare interventi di somma urgenza Coordina l impiego delle attrezzature comunali per far fronte all emergenza Raccorda le attività tra le diverse componenti sanitarie locali e regionali Organizza il trasferimento dei disabili dalle aree a rischio alle strutture Sanità, assistenza Ing. Valerio 070/ individuate sociale e veterinaria Porcu 347/ Censisce il fabbisogno di farmaci per i cittadini sfollati presso le aree di attesa Provvede alla messa in sicurezza del patrimonio zootecnico Coordina con le autorità competenti l ordine pubblico, la circolazione del traffico, l accesso al COC; Strutture operative locali e viabilità Sig. Sergio Zaccheddu 070/ Attiva i cancelli nelle aree a rischio Coordina il flusso delle auto dei cittadini da allontanare dalle aree a rischio negli spazi preventivamente adibiti Telecomunicazioni Prov. Medio Campidano Damiano Serpi Mantiene le comunicazioni in emergenza e verifica l utilizzo ed il funzionamento delle apparecchiature radio in dotazione alle componenti e alle strutture operative 34

35 Verifica con i relativi gestori la funzionalità della rete delle telecomunicazioni Volontariato Protezione Civile VILLANO VAFRANC A 347/ Coordina l invio delle squadre di volontari locali per le operazioni previste dalle altre funzioni Richiede alla Provincia l invio di ulteriori Follesa Giovanni squadre di volontari per le operazioni necessarie Organizza il trasferimento della popolazione, anche scolastica, da allontanare nelle aree di raccolta e, eventualmente, nelle strutture di accoglienza Gestisce i servizi e l assistenza alla Assistenza alla popolazione Porru Pierangelo 070/ popolazione presso le aree di attesa richiedendo eventualmente anche gli effetti letterecci e il servizio cucina Formalizza la copertura amministrativa ai gestori delle strutture ricettive; Invia i comunicati stampa ai mass media locali sull evolversi della situazione e informa i cittadini interessati in modo diretto Il Sindaco provvede a verificare la funzionalità del seguente sistema di allarme predisposto per l avviso alla popolazione garantendone la costante informazione 35

36 Tabella 30 Sistemi di allarme Tipologia Sistema di allarme Referente e recapito Messaggi standard Bando Pubblico Megafono Porru Pierangelo Centralino Comunale: Prov. Medio Campidano Sala Operativa ATTENZIONE!!! Si informa la popolazione che il sindaco, a seguito di apposita allerta per rischio idrogeologico, ha decretato lo stato di ALLARME. I cittadini residenti nelle Zone e vie devono raggiungere al più presto l area di raccolta presso seguendo le indicazioni del personale preposto all evacuazione. Si raccomanda di portare con sé un documento di identità e i medicinali d uso. Si raccomanda la massima collaborazione e tranquillità nelle operazioni. Verranno comunicate ulteriori informazioni non appena possibile. Il Sindaco, anche attraverso il Presidio idrogeologico, procederà ad informare costantemente la Sala Operativa Regionale Integrata (SORI), la Prefettura UTG di Cagliari e la Provincia del Medio Campidano di ogni evoluzione del fenomeno. Lo stato di Allarme cesserà al ricostituirsi di una condizione di normalità con il ritorno allo stato ordinario (CODICE 0) oppure con il passaggio allo Stato di Emergenza. 36

37 5.4. EMERGENZA In Sindaco provvede a dichiarare lo stato di Emergenza quando: 1. a seguito dello stato di allarme si verificano i primi fenomeni di esondazione e allagamento; 2. si registrano fenomeni di esondazione e allagamento senza preavviso alcuno e quindi senza aver già dichiarato lo stato di Preallarme e/o di allarme. Il Sindaco provvede in entrambi i casi a: 1. rapportarsi in tempo reale con la Prefettura - UTG, con la Sala Operativa Regionale Integrata e con la Provincia del Medio Campidano per l invio immediato delle Colonne Mobili di Protezione Civile, e con il COM e CCS se eventualmente attivati per il supporto necessario; 2. disporre l immediato soccorso della popolazione attraverso le funzioni del COC; 3. richiedere il supporto di ulteriori squadre operative al COM e CCS se eventualmente attivati; 4. rapportarsi costantemente con il Servizio di Polizia Locale e i Carabinieri per la individuazione dei presidi e delle eventuali interdizioni viabilistiche della zona interessata dall emergenza; 5. richiedere l intervento urgente dei vari settori del Comune, coordinandone l azione; 6. disporre i presidi delle aree di ricovero o smistamento ove convogliare la popolazione, garantendone le direttrici di flusso secondo quanto previsto dagli scenari di rischio; 7. coordinare l eventuale necessità di provvedere all evacuazione di immobili particolarmente colpiti; 8. disporre e coordinare le associazioni di volontariato per il soccorso alla popolazione; Nel caso il C.O.C. sia già insediato e con un quadro della situazione sufficientemente chiaro, sulla base degli elementi già acquisiti o derivanti da ulteriori sopralluoghi disposti dal C.O.C, gli obiettivi prioritari da perseguire sono: 1. Attivazione di tutte le funzioni di supporto necessarie a rispondere all emergenza; 2. Organizzazione del pronto intervento per il primo soccorso dei cittadini coinvolti dall evento. In caso di presenza di feriti gravi o, comunque, con necessità di interventi di urgenza medico infermieristica la specifica assistenza sarà attuata in secondo modalità d intervento concordate tra il Responsabile della funzione di supporto sanità, assistenza sociale e veterinaria e i referenti dell'a.s.l. anche richiedendo alla 37

38 Provincia del Medio Campidano l allestimento e la gestione del PMA presso l area individuata da ciascun scenario di rischio; 3. Attuazione del presidio dell area colpita dall evento con l impiego del personale del Servizio di Polizia Locale, delle altre Forze dell Ordine e con il supporto eventuale delle Associazioni di Volontariato. In tale contesto dovranno essere effettuate le opportune deviazioni del traffico veicolare, nonché costituiti i cosiddetti cancelli, al fine di agevolare le operazioni dei soccorsi ed ottimizzare il flusso di traffico lungo le vie di fuga; 4. Raggiungimento delle aree di attesa da parte della popolazione. La presente operazione verrà diretta da personale del Servizio di Polizia Locale, eventualmente supportato dai volontari; 5. Assistenza alla popolazione confluita nelle aree di attesa attraverso l invio immediato nelle stesse di un primo gruppo di operatori costituito da personale volontario e, se del caso, da personale sanitario. Il gruppo avrà il compito di focalizzare la situazione ed impostare i primi interventi. Si provvederà inoltre alla distribuzione di generi di prima necessità quali acqua, generi alimentari, coperte ed indumenti. Una particolare assistenza dovrà essere prestata nei confronti di persone anziane, bambini e soggetti diversamente abili durante le operazioni di soccorso alla popolazione. 6. Verifica e ripristino della funzionalità dei servizi essenziali, nonché messa in sicurezza degli impianti o tratti di rete danneggiati, al fine di assicurare l erogazione di acqua, elettricità, gas e servizi telefonici. Dovrà, inoltre, essere garantito, ove possibile il corretto smaltimento dei rifiuti. Il coordinamento delle operazioni è affidato al Responsabile della funzione di supporto servizi essenziali. 7. Attuazione di un idoneo sistema di informazione al cittadino attraverso la diffusione di specifici messaggi a mezzo di bando pubblico e/o altoparlanti a bordo dei veicoli del Servizio di Polizia Locale o eventualmente dalle Associazioni di Volontariato e del bando comunale. 8. Successivamente, a secondo dei casi, bisognerà provvedere: 9. all ispezione degli edifici situati nell area interessata dall evento, al fine di verificarne l agibilità e, quindi, accelerare il rientro della popolazione, attraverso la funzione di censimento danni a cose ; 10. al censimento ed alla tutela dei beni culturali, predisponendo specifiche squadre di tecnici per la messa in sicurezza di reperti o altri beni artistici in aree sicure. 11. la speditiva rilevazione dei danni attraverso la compilazione della apposita scheda censimento danni. 38

39 Lo stato di Emergenza cesserà al ricostituirsi delle condizioni di normalità con il ritorno della popolazione evacuata presso le proprie abitazioni e potrà avvenire anche gradatamente. La cessazione dello stato di emergenza è decretata dal sindaco con apposita comunicazione alla Sala Operativa regionale Integrata (SORI), alla Prefettura UTG e alla Provincia del Medio Campidano nonché al COM e al CCS se attivati. 6. INFORMAZIONE AI CITTADINI Una delle risorse più importanti per affrontare eventi estremi di natura idrogeologica e idrica, è l informazione. Di seguito sono riportate alcune informazioni ai cittadini sulle misure da attivare in caso di inondazione: 39

40 Tabella 31 Informativa ai cittadini 40

41 6.1. SISTEMI DI ALLARME Tabella 32 - Sistemi di allarme Soggetto detentore del sistema Referente Telefono e Cellulare del referente Modalità di allertamento alla popolazione Comune di Villanovafranca Porru Pierangelo Centralino Comunale: Bando Pubblico e sirena. Prov. Medio Campidano Coordinatore Sala Operativa Damiano Serpi Megafono 7. DATI SULLA STRUTTURA COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Tabella 33 Sede del Comune Sede Istituzionale del Comune Dati Note Via/Piazza e numero Civico Piazza Risorgimento n 18 Coordinate Geografiche 39 38' 42,44 N 09 00' 05,25 E Quota 285 m s.l.m.m. Uffici Presenti nell edificio Anagrafe, Ufficio Tecnico, Polizia Municipale, Ufficio Ragioneria, Ufficio Tributi, Assistente Sociale, Ufficio Segreteria, Segreterio Comunale, Sindaco. Uffici periferici Biblioteca Comunale: Piazza Risorgimento Telefono: 070/ Tabella 34 - Sede del Centro Operativo Comunale Sede del COC (Centro Operativo Comunale) Dati Note Via/Piazza/Località e numero Civico Piazza Risorgimento n 18 Ufficio Tecnico Telefono e telefax Dimensioni 1 stanza 6*9 = 54 mq Accesso disabili, parcheggio esterno 41

42 Dotazioni strumentali Coordinate Geografiche Linea telefonica, internet, fax, energia elettrica, acqua 39 38' 42,44 N 09 00' 05,25 E Tabella 35 Composizione del Centro Operativo Comunale Composizione COC Referente Telefono Telefax Tecnica di valutazione e Ing. Valerio 070/ pianificazione Porcu 347/ Fax: 070/ Materiali e mezzi Ing. Valerio 070/ Porcu 347/ Fax: 070/ Sanità, assistenza sociale e Ing. Valerio 070/ veterinaria Porcu 347/ Fax: 070/ Strutture operative locali e Sig. Sergio viabilità Zaccheddu 070/ Fax: 070/ Protezione Civile VILLANOVAF Volontariato RANCA Follesa Giovanni 347/ Assistenza alla popolazione Figus Daniela 345/ / / Fax: 070/ Tabella 36 - Organizzazioni di Volontariato e Professionalità Dati Generali Responsabile servizio Protezione Civile Referente Dati Follesa Giovanni 42

43 Sostituto del referente Pablo Cao Telefono o Cellulare 347/ Telefax 070/ Indirizzo di recapito h 24 telefax Soggetto Dati Follesa Giovanni Numero telefax 070/ Sistema di reperibilita h 24 Referente Sostituto del Referente Dati Follesa Giovanni Pablo Cao Telefono/Cellulare 070/ / Dati Particolari Risorse Umane (solo rischio AIB) Numero Note Autisti 12 Di cui 8 con la pat C Operatori Aib 8 Vedette 14 Operatori radio 8 Autobottisti 3 Risorse di mezzi Tipologia Quantità Periodo di disponibilità Veicolo AIB Defender 90 4x /365 Veicoli trasporto persone FIAT PUNTO 1 365/365 Collegamento radio CH 32 1 GIUGNO-OTTOBRE 43

44 FORESTALE SALA OPERATIVA VILLACIDRO 1 VEICOLARE 1 PORTATILE 365/365 Veicolo trasporto attrezzature Doblò 1 365/ ENTI GESTORI DEI SERVIZI ESSENZIALI Tabella 37 Elenco Enti gestori dei servizi essenziali Denominazione Sede Referente Telefono Fax ENEL Utenze Ordinarie Cagliari Responsabile COR di turno N.R TERNA SPA Torino Resp. Centro teleconduzione TELECOM Presidio territoriale di Responsabile Roma Security turno (orari ufficio) TELECOM Incident and crisis center Responsabile Milano group turno (fuori orario d ufficio) TELECOM Responsabile locale Cagliari Sanluri ABBANOA (lunedì venerdì Responsabile dalle alle turno ) 44 Sanluri (lunedì venerdì dalle alle e h 24 sabato e Responsabile turno

45 domenica) Villacidro (dal lunedì al venerdì dalle alle e Responsabile turno h 24 sabato e domenica) Isili ( dal lunedì al venerdi dalle ore 08:00 alle ore Responsabile turno :00) Isili (dal lunedì al venerdì dalle ore 14:00 alle ore Responsabile turno :00 e h 24 sabato e domenica) TIM Varie sedi Operatore di turno VODAFONE Varie sedi Operatore di turno 190 Su indicazione operatore WIND Varie sedi Operatore di turno 155 Su indicazione operatore HG3 Varie sedi Operatore di turno Su indicazione operatore 45

46 9. DESCRIZIONE PARTICOLEGGIATA DELLE AREE INDIVIDUATE 9.1. AREE DI RACCOLTA (ADR) Tabella 38 - Area di Raccolta AdR1 Numero o identificativo dell area o struttura 1 Nominativo area o struttura Piazza Falò Tipologia area o struttura Piazza pubblica Ubicazione area o struttura incrocio Via G.B. Pergolesi / Vico G.B. Pergolesi Vie di accesso all area o struttura Ingresso sulla Via G.B. Pergolesi / Via E.Lussu Zone servite dall area o struttura Ricettività dell area o struttura 480 persone (senza pernottamento) Dimensioni dell area o struttura Coordinate Geografiche del punto centrale dell area o struttura Tipo di delimitazione dell area Servizi presenti nell area Proprietà dell area o struttura Detentore Chiavi 867 mq 39 38' 30,34 N 08 59' 55,57 E nessuna illuminazione pubblica Comunale Non pertinente Quota 278 m s.l.m.m. Tabella 39 - Area di Raccolta AdR2 Numero o identificativo dell area o struttura Nominativo area o struttura Tipologia area o struttura Ubicazione area o struttura Vie di accesso all area o struttura 2 Parco giochi Area verde Piazza Aldo Moro Ingresso sulla Via Isonzo,Via Tagliamento e Via Regina Margherita 46

47 Zone servite dall area o struttura Ricettività dell area o struttura Dimensioni dell area o struttura Coordinate Geografiche del punto centrale dell area o struttura Tipo di delimitazione dell area Servizi presenti nell area Proprietà dell area o struttura Detentore Chiavi Via Isonzo 1000 persone (senza pernottamento) 1800 mq 39 38' 37,32 N 09 00' 14,44 E nessuna Fognatura, corrente elettrica, acqua potabile, illuminazione pubblica Comunale Non pertinente Quota 277 m s.l.m.m. Tabella 40 - Area di Raccolta AdR3 Numero o identificativo dell area o struttura 3 Nominativo area o struttura Piazza centrale Tipologia area o struttura Piazza Pubblica Ubicazione area o struttura Piazza Risorgimento Ingresso via XX Vie di accesso all area o struttura Settembre, Via Umberto I, Via V. Porru Zone servite dall area o struttura perosne senza Ricettività dell area o struttura possibilità di accoglienza per la notte Dimensioni dell area o struttura 555 mq Coordinate Geografiche del punto centrale dell area o struttura 39 38' 43,35 N 09 00' 04,50 E Tipo di delimitazione dell area nessuna Fognatura, corrente Servizi presenti nell area elettrica, acqua potabile, illuminazione pubblica Proprietà dell area o struttura Comunale Detentore Chiavi Non pertinente Quota 285 m s.l.m.m. 47

48 9.2. AREE O STRUTTURE DI ACCOGLIENZA (SDA) Tabella 41 Strutture di Accoglienza (SdA) INTERNE Numero o identificativo dell area o struttura 1 Nominativo area o struttura Scuole Via G. Galilei Tipologia area o struttura Immobile pubblico Ubicazione area o struttura Via G. Galilei Vie di accesso all area o struttura Ingresso sulla Via G. Galilei Zone servite dall area o struttura Ricettività dell area o struttura 150 senza possibilità di accoglienza per la notte 2 Aule (8,87*3,50) = 62,09 mq 2 Aule *(6.85*6.98)=95,63 mq Dimensioni dell area o struttura 1 Aula *(3,45*6.98)=24,08 mq Coordinate Geografiche del punto centrale dell area o struttura Tipo di delimitazione dell area Servizi presenti nell area Proprietà dell area o struttura Detentore Chiavi primo piano 3 Aule *(6.85*6.98)=143 mq 39 38' 40,28 N 08 59' 58,95 E Muratura Fognatura, corrente elettrica, acqua potabile, illuminazione pubblica Comunale Responsabile Materiali e Mezzi Quota 283 m s.l.m.m. Numero o identificativo dell area o struttura Nominativo area o struttura Tipologia area o struttura Ubicazione area o struttura Vie di accesso all area o struttura 2 Scuole Via XX Settembre Immobile pubblico Via XX Settembre Ingresso sulla Via XX Settembre 48

49 Zone servite dall area o struttura Ricettività dell area o struttura Via Isonzo 268 persone Dimensioni dell area o struttura Coordinate Geografiche del punto centrale dell area o struttura Tipo di delimitazione dell area Servizi presenti nell area Proprietà dell area o struttura Detentore Chiavi Piano terra n 6 aule (6.98*6=41.88 m2)= mq Ambiente (5.95*4.74)= mq Ambiente (5.52*9.11)= mq 39 38' 42,30 N 09 00'10,81 E Muratura Fognatura, corrente elettrica, acqua potabile, illuminazione pubblica Comunale Responsabile Materiali e Mezzi Piano primo n 6 aule (6.98*6=41.88 mq)= mq Salone (22.63*8.64)= 195 mq Ambiente (5.95*4.74)= mq Quota 283 m s.l.m.m. Numero o identificativo dell area o struttura 3 Nominativo area o struttura Palestra Via XX Settembre Tipologia area o struttura Immobile pubblico Ubicazione area o struttura Vico I La Marmora Vie di accesso all area o struttura Ingresso sul Vico I La Marmora Zone servite dall area o struttura Ricettività dell area o struttura 120 con possibilità di accoglienza per la notte Dimensioni dell area o struttura 1 sala (24x11,50), mq 276, 6 servizi, 3 servizi disabili Coordinate Geografiche del punto centrale dell area o struttura 39 38' 43,74 N 09 00'11,41 E Tipo di delimitazione dell area Muratura Quota 283 m s.l.m.m. 49

50 Servizi presenti nell area Proprietà dell area o struttura Detentore Chiavi Fognatura, corrente elettrica, acqua potabile, illuminazione pubblica Comunale Responsabile Materiali e Mezzi Tabella 42 Strutture di Accoglienza (SdA) ESTERNE Nome della struttura N di N totali posti Via e numero camere/unità Città letto civico abitative Hotel Tarthesh Guspini Via Parigi sn Hotel Monreale Sardara Via Oristano 195 Hotel Ester Villacidro Via dei Mille 65 Viale Hotel Holiday Inn Cagliari Umberto Ticca Hotel Panorama Cagliari Viale Diaz 231 Telefono e fax Tel Fax Tel Fax Tel Fax Tel Fax Tel Fax

51 9.3. AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORSI (AAS) Tabella 43 Descrizione delle Aree di Ammassamento Soccorsi (AAS1) Numero o identificativo dell area o struttura 1 Nominativo area o struttura Campo Sportivo Tipologia area o struttura Campo Sportivo Ubicazione area o struttura Via G. Verdi Vie di accesso all area o struttura Ingresso dalla Via G. Verdi Zone servite dall area o struttura Intero comune Ricettività dell area o struttura Vedi allegato 1 Dimensioni dell area o struttura 55.20*100= 5531 m2 Cancello d ingresso da 3.18 m Coordinate Geografiche del punto centrale dell area o struttura Tipo di delimitazione dell area Servizi presenti nell area Proprietà dell area o struttura 39 38' 20,85 N 09 00'00,10 E Recinzione in muratura Fognatura, corrente elettrica, acqua potabile Comunale Quota 280 m s.l.m.m PRESIDIO MEDICO AVANZATO (PMA) Tabella 44 - Presidio Medico Avanzato (PMA1) Numero o identificativo del PMA 1 Nominativo PMA P.M.A. 1 Tipologia PMA Occasionale Ubicazione PMA Via G. Galilei Vie di accesso al PMA Via G. Galilei Zone servite dal PMA Intero comune Ricettività del PMA 12 posti Dimensioni dell area individuata per il PMA 8.80*30 = 264 mq Coordinate Geografiche del punto centrale dell area per il PMA 39.38'37,85 N 8 59'59,45 E Tipo di delimitazione dell area murature 51

52 Servizi presenti nell area Proprietà dell area Fognatura, corrente elettrica, Acqua potabile, illuminazione pubblica. Comunale 9.5. PUNTI DI ATTERRAGGIO ELICOTTERI Tabella 45 - SERVIZIO ELISOCCORSO Ubicazione Telefono Telefax Referente S.O. 118 CAGLIARI c/o Ospedale Brotzu Dr. Giovanni Maria Fois Tabella 46 Caratteristiche dell area di atterraggio elicotteri Località Tipologia (campo sportivo, radura, sede stradale, piattaforma, ecc.) Coordinate geografiche del punto (Lat. Long. UMT) Distanza dalla sede stradale Note Proprietà Circonvallazio ne / Via Petrarca Campo agricolo 39 38' 47,25 N 9 00'24,38 E Quota 289 m s.l.m.m. m. 10 privata Sig. Flavio Santacruz 9.6. PUNTI DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO RAPIDO Tabella 47 - Punti di approvvigionamento idrico rapido Località Tipologia (rete idrica, pozzo, lago, sorgente, diga, bacino, vascone, ecc.) Coordinate geografiche del punto (Lat. Long. Distanz a del punto dalla Tipo raccordo e dimensione 52

53 UMT) sede stradale ,65 Furtei localià Santu Miali Diga Sa Forada de s Acqua N ,77 m 100 E ,19 Furtei Diga sul Flumini Mannu a Casa Fiume N ,59 m 100 E N Piazza Aldo Moro Rete idrica E Quota 272 m.s.l.m. 0 m UNI 45 N E N 1 UNI 70 C/O deposito ABBANOA Rete idrica Quota 235 m.s.l.m. 3 m N 2 UNI 45 S ARRIU E CANNA Pozzo N E Quota 231 m.s.l.m. 50 m dalla s.p. 0 m dalla strada di accesso Necessita di utilizzare una pompa con almeno 9 mt di tubo. 53

54 10. MATERIALI E MEZZI MATERIALI E MEZZI DI ENTI Tabella 48 Elenco mezzi e materiali Proprietà Sede Mezzi e attrezzature disponibili Referente Telefono Comune di Villanovafranca Vedere Allegato 4 1 torre faro; 1 ducato cabinato; 1 ducato cassonato 1 fuoristrada con modulo AIB; Provincia del Medio Campidano Strada c2 bis zona industriale Villacidro 140 letti completi; 1 motopompa; 1 autocarro polivalente Serpi Damiano Floris Sergio x4; 2 minibus; 1 cucina da campo; 1 PMA completo; 1 tensostruttura STRUTTURE E AZIENDE PRIVATE CHE POSSONO ESSERE UTILI IN CASO DI EMERGENZA E NECESSITÀ Denominazione Sede Mezzi disponibili Tipologia Referente Telefono Fax MASCIA M. PAOLA VIA V. PORRU N 8 ESCAVATORE E CAMION Movimento Terra Mascia M. Paola MASCIA M. PAOLA CARIA MAURO VICO I DE GASPERI ESCAVATORE E CAMION Movimento Terra Caria Mauro CARIA MAURO PERRA VICO R. ELENA Furgone 18 Noleggio Perra 338 PERRA 54

55 PRIAMO N 7 posti Autobus Priamo PRIAMO CARIA IVAN VIA TAGLIAMENTO Furgone 9 posti Noleggio Autobus Caria Ivan CARIA IVAN MASCIA M. PAOLA VIA V. PORRU N 8 CAMION Trasporti vari Mascia M. Paola MASCIA M. PAOLA CARIA MAURO VICO I DE GASPERI CAMION Trasporti vari Caria Mauro CARIA MAURO TRASPORTO FERITI, PORTATORI DI HANDICAP Tabella 49 Altri mezzi di trasporto feriti, portatori di handicap Soggetto Referente Telefono e PROCIV Villanovafranca Follesa Giovanni Cellulare 347/ Automezzi a disposizione Doblò Ubicazione mezzi e tempi di attivazione dalla chiamata Sede 20 minuti Volontari AVIS Furtei Schirru Gianluigi Ambulanza Furtei - Scuola Elementare (35 minuti) 11. STRUTTURE A RISCHIO Tabella 50 - Case di cura/ospedali/ospizi Modalità Denominazione Località e Coordinate geografiche Referen te Persone presenti Telefono e Cellulare Fax trasporto in caso di evacuazio Area di attesa ne CASA ANZIANI VIA G. GALILEI n 29 N E PILI ROSEL LA Autobus e mezzi di soccorso Ex scuole medie CASA ANZIANI 55

56 Tabella 51 - Scuole Modalit Località e à Area di Denominazione Coordinat e geografich Referente Persone presenti Telefono e Cellulare Fax trasporto in caso di attesa o struttura di e evacuazi ricovero one Istituto comprensivo elementari medie e Via G. Galilei n 2 N E QUOTA 276 m.s.l.m. Dirigente: Dott.ssa Orru Lucia Fiduciaria: Podda Maria Dolores 147 Uff Istitut o compr ensivo eleme ntari e medie Via G. Galilei n 2 N E QUOTA 276 m.s.l.m. Secondo quanto previsto dal Piano Scuola materna Valeria Vacquer Via Lamarmor a 25 / Scuol a mater na Valeri a Vacqu er Via Lamarm ora 25 56

57 Tabella 52 - Strutture militari Modalità Denominaz ione Località e Coordinate geografiche Referente Presenza massima Telefono e Cellulare Fax trasporto in caso di evacuazi Area di attesa o struttura di ricovero one Caserma carabinieri N E Comandan te di Strazione Mezzi propri Caserma carabinieri Quota 278 m.s.l.m. Tabella 53 - Impianti sportivi e luoghi ricreativi Denominazione Località e Coordinate geografiche Referente Persone presenti Telefono e Cellulare Fax Modalità trasporto in caso di Area di attesa o struttura di evacuazione ricovero Kartodromo S. Lorenzo Su Mulinu N E Cocco Celestino Pili Antonella 800 persone n.d. Autobus, pulmini e mezzi di soccorso Ex scuole medie Quota 294 m.s.l.m. Maneggio N E Figus Daniela n.d. 345/ / /

58 Quota 280 m.s.l.m. Campo sportivo Via Verdi Figus Daniela n.d. 345/ / / Secondo quanto previsto dal Piano Campetti Polivalenti Via Verdi Figus Daniela n.d. 345/ / / Tiro a Volo Loc. Pranu Scalitta Figus Daniela n.d. 345/ / / Autobus, pulmini e Ex scuole medie mezzi di soccorso Tabella 54 - Edifici di interesse culturale Denominazione Località e Coordinate geografiche Referente Persone presenti Telefono e Cellulare Fax Modalità trasporto in caso di Area di attesa o struttura di evacuazione ricovero Biblioteca Piazza Risorgimento Figus Daniela 50 persone 345/ / / Secondo quanto previsto dal Piano Nuraghe Mulinu su Loc. Mulinu N Su Castagna Antonello 150 persone Autobus, pulmini e mezzi di Ex scuole medie E soccorso Quota

59 m.s.l.m Tabella 55 - Industrie, impianti artigianali e commerciali (compresi stabilimenti ad alto rischio) Denominazi one Località e Coordinate geografiche Referente Capienza Massima Telefono e Cellulare Fax Modalità trasporto in caso di evacuazione Area di attesa o struttura di ricovero Frantoio Area PIP Porru Mauro n.d. Fran toio Area PIP Infissi Infissi Area PIP Area PIP Madeddu Lorenzo Desogus Gian Battista n.d n.d. Infis si Infis si Area PIP Area PIP Secondo quanto previsto dal Piano Tabella 56 - Chiese, monasteri, luoghi di culto Denominaz ione Località e Coordinate geografiche Referente Capienza Massima Telefono e Cellulare Fax Modalità trasporto in caso di evacuazi one Area di attesa o struttura di ricovero San Lorenzo San Sebastiano Via Lorenzo Via Settembre San XX Don Medda Francesco Don Medda Francesco 250 persone 130 persone San Lore nzo San Seba stian o Via San Lorenzo Via XX Settembr e Secondo quanto previsto dal Piano 59

60 Tabella 57 - Aziende agricole e allevamenti (presenti sul territorio) Denominazione azienda Località Coordinate geografiche (lat. N operatori N capi Long. SANTA PAOLO CRUZ Corti Beccias n.d. 3 Azienda agricola SANTA PAOLO CRUZ Riu Pisanu n.d. 3 Azienda agricola SABA IVANO Loc. Riu Amatoriu N 39,64528 E 9,01327 n.d. 0 Bovini MASCIA ANTONIO Su Pranu De Su Boscu N 39,64255 E 8,992 n.d. 88 Ovini/Caprini SORGIA EVANDRA Su Pranu De Su Boscu N 39,64255 E 8,992 n.d. 39 Ovini/Caprini PERRA ALESSIO Fontangiano N 39, E 9, n.d. 697 Ovini/Caprini PORCU ERMENEGILDO Is Spantanus N 39, E 9, n.d. 350 Ovini/Caprini PITZALIS RITA Is Spantanus N 39, E 9, n.d. 220 Ovini/Caprini SABA FAUSTO Riu Amatoriu N 39,64528 E 9,01327 n.d. 20 Ovini/Caprini SABA SALVATORANGELO Riu Amatoriu N 39,64528 E 9,01327 n.d. 82 Ovini/Caprini SABA FAUSTO Riu Amatoriu N 39,64528 E 9,01327 n.d. 170 Ovini/Caprini 60

61 PORCU EDOARDO Conca Bacca N 39, E 9, n.d. 184 Ovini/Caprini PORCU MASSIMO Conca Bacca N 39, E 9, n.d. 161 Ovini/Caprini CARIA LEONARDO, RENATO, Monte Narba N 39, E 9, n.d. 549 Ovini/Caprini EUGENIO S.D.F. PERRIA ORLANDO Pedrutzu N 39, E 9, n.d. 13 Ovini/Caprini SABEDDU FRANCESCO Riu Sa Canna N 39,64004 E 9, n.d. 0 Ovini/Caprini SABA ENRICO Riu Pisanu N 39, E 9, n.d. 124 Ovini/Caprini MURA LUISA MARIA Riu Amatoriu N 39,64653 E 9,01474 n.d. 181 Ovini/Caprini SABEDDU TERENZIO Riu Amatoriu N 39,64653 E 9,01474 n.d. 86 Ovini/Caprini FIGUS RINALDO Pranu Loddi N 39, E 8, n.d. 61 Ovini/Caprini SORGIA QUIRINO Pedrutzu N 39, E 9, n.d. 21 Ovini/Caprini MURGIA IANNICO Riu Pisanu N 39, E 9, n.d. 168 Ovini/Caprini CARIA IGNAZIO Pranu Scallitta N 39,63094 E n.d

62 8,99908 Ovini/Caprini CARIA GIANLUCA Pranu Scallitta N 39,63094 E 8,99908 n.d. 197 Ovini/Caprini DESOGUS BRUNELLO Pranu Loddi N 39, E 8, n.d. 435 Ovini/Caprini CORRIAS FRANCESCO Riu Pisanu N 39, E 9, n.d. 377 Ovini/Caprini IBBA RAFFAELE Riu Pisanu N 39,643 E 9,0194 n.d. 135 Ovini/Caprini IBBA SIMONE Riu Pisanu N 39,643 E 9,0194 n.d. 401 Ovini/Caprini PORCU GIANCARLO Baccu Squidda N 39,65961 E 9,00969 n.d. 297 Ovini/Caprini COMINA TULLIO Baccu Squidda N 39,65961E 9,00969 n.d. 13 Ovini/Caprini PORCU MARIO Fiume N 39, E 8, n.d. 105 Ovini/Caprini SABA GABRIELE Tuppedili N 39,64413 E 9, n.d. 447 Ovini/Caprini GENNARI LUIGI Tuppedili N 39,64413 E 9, n.d. 23 Ovini/Caprini SANNA FRANCESCO Via G. Galilei 5 N 39,64486 E 9,02146 n.d. 385 Ovini/Caprini 62

63 MARRAS LUISELLA Via Donizetti 28 N 39,64178 E 9,02308 n.d. 53 Ovini/Caprini PUTZU ANTONELLO Sergai N 39,66434 E 9,02806 n.d. 193 Ovini/Caprini MELONI IGNAZIA Riu Pisanu N 39,64302 E 9,01968 n.d. 122 Ovini/Caprini CAU SALVATORE Su Forraxi N 39, E 9,01024 n.d. 17 Suini MARRAS PIETRO Via Piave 23 N 39,63805 E 9,0396 n.d. 17 Suini MASCIA ALESSIO Su Pranu De Su Boscu N 39,64255 E 8,992 n.d. 27 Suini MURGIA ROBERTO Pranu Loddi N 39,65104 E 8,99627 n.d. 3 Suini PERRA FRANCESCO S'Occiau N 39,63481 E 9,0141 n.d. 8 Suini PORCU ERMENEGILDO Is Spantanus N 39, E 9, n.d. 20 Suini SABA FAUSTO Riu Amatoriu N 39,64528 E 9,01327 n.d. 15 Suini SABA SALVATORANGELO Riu Amatoriu N 39,64528 E 9,01327 n.d. 18 Suini SABA IVANO Riu Amatoriu N 39,64528 E 9,01327 n.d. 9 Suini CABRAS SANDRINO Pranu Loddi N 39,64902 E n.d. 20 Suini 63

64 8,9946 DANESE OMBRETTA Su Pranu De Su Boscu N 39,64255 E 8,992 n.d. 0 Suini CARIA EFISIO Pranu Scallitta N 39,63094 E 8,99908 IBBA RAFFAELE Riu Pisanu N 39,643 E 9,0194 n.d. n.d. 0 Suini 10 Suini PORCU GIANCARLO Baccu Squidda N 39,65961 E 9,00969 n.d. 2 Suini PORCU GIUSEPPE Fiume N 39, E 8, n.d. 13 Suini PORCU MARIO Fiume N 39, E 8, n.d. 3 Suini SERGI LUIGI Riu Amatorio N 39, E 9, n.d. 1 Suini SANNA FRANCESCO Via G. Galilei 5 N 39,64486 E 9,02146 n.d. 2 Suini MARRAS LUISELLA Via Donizetti 28 N 39,64178 E 9,02308 n.d. 2 Suini PUTZU ANTONELLO Sergai N 39,66434 E 9,02806 n.d. 3 Suini PUTZU TIZIANA S'Ecca Sa Guardia N 39, E 9, n.d. 27 Suini Tabella 58 - Agriturismo, turismo rurale, B&B, ecc. Denominazione Località e Coordinate Referente Persone presenti Telefono e Cellulare Modalità trasporto in Area di attesa o struttura di 64

65 geografiche caso di evacuazione ricovero SU GAGLIARDU LOC. RIU AMATORIU Saba Ivano Mezzi propri e Ex scuole medie mezzi di soccorso Tabella 59 - Portatori di handicap o persone non autosufficienti 65

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