Cinque diffusori di acido formico a confronto
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- Fabiola Colli
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1 Cinque diffusori di acido formico a confronto Jean-Daniel Charrière, Anton Imdorf e Boris Bachhofen Centro Svizzero di Ricerche Apicole Stazione di Ricerche Lattiere, Liebefeld, CH-3003 Berna Negli ultimi due anni sul mercato sono apparsi diversi diffusori per il trattamento a lungo termine con acido formico di colonie di api. Per questo motivo è stato effettuato un test comparativo tra i 5 diffusori più venduti in Svizzera, ossia: Apidea, Burmeister, FAM- Liebefeld, Wyna-Deluxe e tavolette di Krämer. E stata esaminata l efficacia di una duplice applicazione effettuata in agosto e in settembre. Materiale e metodi I test sono stati compiuti in tre apiari dell altopiano, in arnie svizzere. In due apiari sono stati effettuati test con 5 diffusori, mentre in un terzo ne sono stati esaminati 4. Ciascun diffusore è stato inserito contemporaneamente in 4 o 5 colonie. Nelle colonie la caduta di acari è stata rilevata su tutto l arco del periodo di prova almeno una volta la settimana ricorrendo a fogli diagnostici protetti da una griglia. I diffusori sono stati impiegati conformemente alle allegate istruzioni per l uso (tab. 1). Per ogni diffusore è stato effettuato un trattamento in agosto e in settembre. Il primo trattamento è iniziato, a seconda dell apiario, fra il 13 e il 20 agosto e il secondo fra il 16 e il 19 settembre. In novembre è stato rilevato il grado di successo mediante un trattamento di controllo con acido ossalico nelle colonie senza covata (Imdorf e collaboratori, 1997). Gli acari caduti durante il trattamento e nelle successive due settimane sono stati registrati come acari caduti nel quadro del trattamento. La caduta complessiva di acari a seguito dei due trattamenti con acido formico e dal trattamento di controllo corrisponde al 100%. Per poter valutare la perdita delle regine, dopo ogni trattamento le colonie sono state esaminate al riguardo. Non sono stati tenuti in considerazione aspetti soggettivi come ad esempio la praticità d applicazione dei diffusori o il tempo necessario per il trattamento. Informazioni sui singoli diffusori: Apidea Diffusore piatto con involucro in plastica e spugna di viscosa come materiale di supporto. Il coperchio è costituito da due lastre che si possono spostare per regolare i fori di evaporazione. Per il trattamento il diffusore viene collocato sopra i favi di covata. Tra i favi di covata e il diffusore vengono collocate due assicelle di legno dello spessore di 10 mm. Centro Svizzero di Ricerche Apicole (1998) 1
2 Burmeister L acido formico è versato in un piccolo contenitore ed evapora tramite uno stoppino in cartone assorbente. Il diffusore viene fissato su un telaino e appeso direttamente come secondo favo dopo la covata. Le istruzioni per l uso sono state fornite dalla ditta Lenggenhager. FAM- Liebefeld Diffusore piatto con involucro e coperchio, da collocare nel mielario vuoto, direttamente sui favi di covata, senza assicelle. La superficie di evaporazione è regolabile mediante un dischetto rotante. Il materiale assorbente è in spugna di viscosa. Wyna-Deluxe Diffusore piatto, custruito interamente in acciaio inossidabile. I 10 orifizi di evaporazione sul fondo possono essere aperti o chiusi singolarmente. Questo diffusore spezialmente concepito per le arnie svizzere funge da coperchio sovrastante i favi di covata. Il materiale destinato ad assorbire l acido formico è in spugna di viscosa. Tavolette di Krämer Questa tavoletta in fibra morbida imbevuta di acido formico è ricoperta da uno spesso involucro di plastica. Prima dell applicazione nell involucro viene praticato un certo numero di fori al fine di permettere l evaporazione. Successivamente la tavoletta è posta direttamente sopra il nido intercalando due assicelle di 2 cm. Anche sopra le tavolette occorre inserire due assicelle di uguali dimensioni. Per entrambi i trattamenti viene impiegata la stessa tavoletta, che non può più essere riutilizzata l anno successivo. Le istruzioni per l uso sono della ditta Andermatt-Biocontrol AG. Centro Svizzero di Ricerche Apicole (1998) 2
3 Tabella 1: Istruzioni per l uso dei singoli diffusori 1 trattamento AF 2 trattamento AF Diffusore Dosaggio (giorni) Durata Superficie di evaporazione Dosaggio Durata (giorni) Superficie di evaporazione Apidea 120 ml 70% 7 25 cm ml 70% cm 2 Burmeister 60 ml 60% 7 stoppino 13 cm 200 ml 60% 21 FAM-Liebefeld 130 ml 70% 7 Apertura ml 70% 14 stoppino 13 cm Apertura 3 (2 giorni) quindi 4 Wyna-Deluxe 130 ml 70% 7 4 fori 130 ml 70% 14 8 fori Tavol. Krämer pronta per l'uso 7 3 fori / parte stessa tavoletta fori / parte Risultati Efficacia del primo trattamento In media l efficacia del primo trattamento varia fra il 37 e il 75 % (tab. 2). La tavoletta di Krämer, il diffusore Burmeister e in misura minore il diffusore Apidea non hanno mostrato un grado d efficacia sufficiente. Per quanto riguarda il diffusore Burmeister probabilmente il dosaggio di 60 ml di acido formico non era sufficiente e dovrebbe quindi essere aumentato. Un altra ragione potrebbe essere data dall elevata temperatura durante il trattamento. In queste condizioni vi è, da parte delle api, una ventilazione più intensa che potrebbe provocare un sensibile calo della concentrazione di acido formico nell aria. Una reazione analoga è stata constatata durante dei test con l impiego di timolo. E preciso fare notare che per garantire la salute delle api invernali è molto importante ridurre sensibilmente e al più presto la popolazione di varroa. Efficacia del secondo trattamento Come già riscontrato in esperimenti precedenti, l efficacia registrata durante il trattamento di settembre è risultata nettamente superiore a quella di agosto nonostante le temperature più basse. La popolazione di varroa sopravvissuta al primo trattamento è stata ridotta in media dell 85 fino al 92 % (tab. 2). L efficacia del secondo trattamento può quindi essere definita buona per tutti i diffusori. Efficacia dei due trattamenti L efficacia media dei due trattamenti varia, a seconda del diffusore, fra il 92 e il 98 % (tab. 2, fig. 1). Soltanto il diffusore Burmeister ha mostrato un efficacia leggermente inferiore (92 %). I risultati di questo test e le esperienze degli ultimi anni mostrano che malgrado l acido formico venga applicato in modo uniforme, il successo del trattamento varia considerevolmente da colonia a colonia (fig. 1) e da un apiario all altro (tab. 3). Nonostante la relativa buona efficacia dei diffusori, durante il trattamento di controllo il 44 % delle colonie presentava una caduta di oltre 50 acari. In questi casi diventa assolutamente necessario procedere a un trattamento combinato di acido formico, in agosto e settembre, e acido ossalico in novembre. (Imdorf e Charrière, 1998). Quest operazione permette di prevenire l aumento precoce della popolazione di varroa nell anno successivo. Esiste pure la possibilità di rinunciare all applicazione di acido ossalico effettuando, l anno successivo, due o tre ritagli di covata di fuchi (Charrière e collaboratori, 1998). Centro Svizzero di Ricerche Apicole (1998) 3
4 Fig. 1: Efficacia media e oscillazione dei valori per i 5 diffusori testati 100% 80% 60% 40% 20% 0% Apidea Burmeister FAM- Liebefeld Tavoletta di Krämer Wyna- Deluxe 1 tratt. AF 2 tratt. AF massimo - minimo Tabella 2: Efficacia media e perdite di regine dovute all uso dei diversi diffusori di acido formico. Efficacia (%) Caduta Perdita Diffusore n. 1 tratt. 2 tratt. Totale Varroa regine AF AF AF Controllo 1 AF 2 AF Apidea Burmeister FAM-Liebefeld Tavol. Krämer Wyna-Deluxe Per valutare l efficacia del secondo trattamento gli acari di varroa rimanenti dopo il trattamento di agosto corrispondono al 100%. Centro Svizzero di Ricerche Apicole (1998) 4
5 Tabella 3: Efficacia media dei diffusori nei singoli apiari Apiario Efficacia (%) Diffusore Annigen Grangeneuve Schwand Apidea Burmeister FAM-Liebefeld Tavoletta di Krämer Wyna-Deluxe Caduta totale di Varroa / colonia non testato Perdite di regine In occasione del primo trattamento, i diffusori FAM-Liebefeld e Wyna-Delux hanno provocato la morte di 3, rispettivamente 2 regine, ma si sono rivelati i più efficaci. Questo indica che per le condizioni climatiche del momento (dai 3 ai 4 C superiori alla media), le superfici di evaporazione erano troppo grandi. Di conseguenza le istruzioni per l uso del diffusore FAM- Liebefeld sono già state modificate. Durante il secondo trattamento, effettuato anch esso con una temperatura di 2 a 3 C superiore alla media stagionale, la superficie di evaporazione del diffusore FAM-Liebefeld è stata leggermente ridotta e soltanto dopo due giorni regolata su una misura normale che ha permesso di evitare perdite di regine e di raggiungere nel contempo un buon grado di successo. L unico a non provocare perdite di regine è stato il diffusore Apidea. Le esperienze raccolte sull arco di più anni con l applicazione di acido formico hanno mostrato che qualsiasi sia il diffusore utilizzato è praticamente impossibile escludere una perdita di regine. Riepilogo Con un applicazione ottimale, nelle arnie svizzere l efficacia media dei diversi diffusori testati è comparabile e può essere definita buona. Il successo del trattamento può tuttavia variare sensibilmente di colonia in colonia. Per questo motivo è necessario intervenire sulla rimanente popolazione di varroa, effettuando un trattamento con acido ossalico in novembre, quando le colonie sono prive di covata, oppure ritagliando due o tre volte la covata di fuchi la primavera successiva. Centro Svizzero di Ricerche Apicole (1998) 5
6 Ringraziamento Desideriamo ringraziare Alfred Feuz, Felix Lehmann, Alfred Sciboz e Johann Liechti per la preziosa collaborazione dimostrata nell ambito di questo test. Secondo: Charrière J. D., Imdorf A., Bachofen B. (1998) Acido formico - Cinque diffusori a confronto. L'Ape 81 (9-10) Bibliografia: J.D. Charrière, B. Bachofen (1998) Le retrait du couvain de mâles operculé: une mesure efficace pour diminuer l infestation de varroa dans le colonies. Revue Suisse d Apiculture 92 (7) A. Imdorf, J.D. Charrière, B. Bachofen (1997) Kontrolle der Wirksamkeit von Bekämpfungsmethoden gegen Varroa jacobsoni mit Hilfe der Oxalsäure. Apiacta 23 (3) A. Imdorf, J.D. Charrière (1998) Come è possibile mantenerli al di sotto della soglia nociva?. LApe 81 (5-6) Centro Svizzero di Ricerche Apicole (1998) 6
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