CASSA DI RISPARMIO DI PARMA E PIACENZA S.p.A. Sede legale ed amministrativa in Via Università 1, PARMA Capitale sociale Euro

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1 CASSA DI RISPARMIO DI PARMA E PIACENZA S.p.A. Sede legale ed amministrativa in Via Università 1, PARMA Capitale sociale Euro ,00 interamente versato Codice fiscale, partita I.V.A. e numero iscrizione Registro delle Imprese di Parma: Numero iscrizione Albo delle Banche: Codice ABI Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Capogruppo del Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole iscritto all Albo dei Gruppi Bancari al n Soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Crédit Agricole S.A. SUPPLEMENTO AL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE depositato presso la CONSOB in data 21 dicembre 2015, a seguito di approvazione comunicata con nota n /15 del 10 dicembre Il presente documento costituisce un supplemento (il Supplemento al Documento di Registrazione o il Supplemento ) al documento di registrazionedi Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. (l Emittente o la Banca ), depositato presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa S.p.A. ( CONSOB ) in data 5 giugno 2015, a seguito di approvazione comunicata con nota n /15 del 5 giugno 2015 (il Documento di Registrazione ). Il presente Supplemento al Documento di Registrazione è stato predisposto in conformità ed ai sensi dell'art. 16 della direttiva 2003/71/CE (la Direttiva o la Direttiva Prospetti ), secondo quanto previsto dall articolo 94 comma 7 del D.Lgs. 58 del 24 febbraio 1998 e successive modifiche (il TUF ). Il Supplemento al Documento di Registrazione è stato predisposto, in occasione dell approvazione del Prospetto di Base relativo al programma di offerta di prestiti obbligazionari subordinati Tier II, con eventuale rimborso anticipato o ammortamento, denominato Cariparma S.p.A. Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Cariparma S.p.A. Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Step Up Cariparma S.p.A. Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile Cariparma S.p.A. Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto di Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A., tenuto conto della particolare rischiosità di tali strumenti, al fine di, inter alia, fornire agli investitori informazioni aggiornate sul gruppo bancario che fa capo all'emittente (il Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole o il Gruppo ) in relazione alla pubblicazione in data 27 agosto 2015 della Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata del Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole al 30 giugno 2015 (la Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata del Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole al 30 giugno 2015 ). L'informativa completa sull'emittente e sull'offerta e/o quotazione (ove prevista) di strumenti finanziari può essere ottenuta solo sulla base della consultazione congiunta del Documento di Registrazione, del Supplemento al Documento di Registrazione, della rilevante nota informativa, ogni relativo supplemento e della documentazione indicata come inclusa mediante riferimento.

2 Si veda inoltre il Capitolo "Fattori di Rischio" nel Documento di Registrazione, per l'esame dei fattori di rischio con riferimento all Emittente, e nella rilevante nota informativa, per l'esame dei fattori di rischio che devono essere presi in considerazione con riferimento agli strumenti finanziari di volta in volta oggetto dell offerta (i Titoli ). La pubblicazione del Supplemento al Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il Supplemento al Documento di Registrazione, il Documento di Registrazione, la rilevante nota informativa, ogni relativo supplemento e la documentazione indicata come inclusa mediante riferimento sono a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede legale dell'emittente, in via Università, 1, Parma, presso il Servizio Segreteria Generale, in via Cavestro n. 3, Parma, nonché presso tutte le filiali dell'emittente. Tali documenti sono inoltre consultabili presso tutte le filiali e sul sito web dell'emittente Ulteriori luoghi di messa a disposizione dei documenti menzionati saranno indicati nelle condizioni definite. Una copia cartacea dei documenti sopra menzionati verrà consegnata gratuitamente ad ogni potenziale investitore che ne faccia espressa richiesta. Tali richieste dovranno essere inviate all'emittente, all attenzione del Servizio Affari Societari Prospetto Informativo Prestiti Obbligazionari, all'indirizzo via Cavestro Parma o via e- mail tramite accesso dal sito Ai sensi dell'art. 95-bis comma 2 del TUF gli investitori che hanno già concordato di sottoscrivere gli strumenti finanziari prima della pubblicazione del Supplemento hanno il diritto, esercitabile in due giorni lavorativi dopo la pubblicazione del suddetto Supplemento, di revocare la loro accettazione, sempre che i nuovi fatti, errori o imprecisioni previsti dall'articolo 94 comma 7 del TUF siano intervenuti prima della chiusura definitiva dell'offerta al pubblico o della consegna degli strumenti finanziari. Al momento della pubblicazione del Supplemento al Documento di Registrazione sono in corso le seguenti offerte: Obbligazione a Tasso Fisso Step Up: Codice ISIN IT Emissione n.871^ Obbligazione a Tasso Fisso Step Up: Codice ISIN IT Emissione n.872^ Obbligazione a Tasso Fisso: Codice ISIN IT Emissione n.873^ Obbligazione a Tasso Fisso: Codice ISIN IT Emissione n.874^

3 Indice PERSONE RESPONSABILI... 4 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ... 4 MOTIVAZIONI DEL SUPPLEMENTO AL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE... 5 PARTE 1 - MODIFICHE ALLA COPERTINA DEL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE... 7 PARTE 2 MODIFICHE AI FATTORI DI RISCHIO... 9 PARTE 3 MODIFICHE ALLE INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE PARTE 4 MODIFICHE ALLE INFORMAZIONI SULL EMITTENTE PARTE 5 MODIFICHE ALLE INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE PARTE 6 MODIFICHE ALLE INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITA E LE PASSIVITÀ, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL EMITTENTE PARTE 7 MODIFICHE AI DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO

4 PERSONE RESPONSABILI Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A., con sede in Via Università 1, Parma, si assume la responsabilità dei dati e delle informazioni contenuti nel presente Supplemento al Documento di Registrazione. DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A., dichiara che, avendo adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni ed i dati contenuti nel Supplemento al Documento di Registrazione sono, per quanto a propria conoscenza, conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso. 4

5 MOTIVAZIONI DEL SUPPLEMENTO AL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE Il Supplemento al Documento di Registrazione, depositato presso la CONSOB in data 21 dicembre 2015, a seguito di approvazione comunicata con nota n /15 del 10 dicembre 2015, ai sensi dell articolo 94 comma 7 del TUF, è stato redatto, in occasione dell approvazione del Prospetto di Base relativo al programma di offerta di prestiti obbligazionari subordinati Tier II, con eventuale rimborso anticipato o ammortamento, denominato Cariparma S.p.A. Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Cariparma S.p.A. Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Fisso Step Up Cariparma S.p.A. Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Variabile Cariparma S.p.A. Obbligazioni Subordinate Tier II a Tasso Misto di Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A., tenuto conto della particolare rischiosità di tali strumenti, al fine di, inter alia, fornire agli investitori informazioni aggiornate sul Gruppo in relazione alla pubblicazione in data 27 agosto 2015 della Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata del Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole al 30 giugno Ogni riferimento al "Documento di Registrazione" nel Documento di Registrazione deve intendersi, salvo ove diversamente indicato, come un riferimento al Documento di Registrazione come integrato e/o modificato dal Supplemento al Documento di Registrazione depositato presso la CONSOB in data 21 dicembre 2015, a seguito di approvazione comunicata con nota n /15 del 10 dicembre Il Documento di Registrazione è modificato ed integrato nei modi di volta in volta indicati nei relativi paragrafi del Supplemento al Documento di Registrazione. Il Supplemento al Documento di Registrazione riporta le titolazioni corrispondenti ai Capitoli e ai Paragrafi del Documento di Registrazione oggetto di modifiche o integrazioni. In particolare, la copertina del Documento di Registrazione deve intendersi modificata secondo quanto previsto alla Parte 1 del Supplemento al Documento di Registrazione ( Parte 1 - Modifiche alla Copertina del Documento di Registrazione ). I Fattori di Rischio contenuti nel Paragrafo 3.1 del Capitolo 3 del Documento di Registrazione devono intendersi modificati secondo quanto previsto alla Parte 2 del Supplemento al Documento di Registrazione ("Parte 2 - Modifiche ai Fattori di Rischio "). Le Informazioni Finanziarie Selezionate contenute nel Paragrafo 3.2 del Capitolo 3 del Documento di Registrazione devono intendersi modificate secondo quanto previsto alla Parte 3 del Supplemento al Documento di Registrazione ( Parte 3 - Modifiche alle Informazioni finanziarie selezionate ). Le Informazioni sull Emittente contenute nei Capitolo 4 del Documento di Registrazione devono intendersi modificate secondo quanto previsto alla Parte 4 del Supplemento al Documento di Registrazione ( Parte 4 - Modifiche alle informazioni sull Emittente ). Le Informazioni sulle Tendenze Previste contenute nel Capitolo 7 del Documento di Registrazione devono intendersi modificate secondo quanto previsto alla Parte 5 del Supplemento al Documento di Registrazione ( Parte 5 - Modifiche alle Informazioni sulle Tendenze Previste ). Le Informazioni Finanziarie Rigurdanti le Attività e le Passività, la Situazione Finanziaria e i Profitti e le Perdite dell Emittente contenute nel Capitolo 11 del Documento di Registrazione devono intendersi modificate secondo quanto previsto alla Parte 6 del Supplemento al Documento di Registrazione ( Parte 6 - Modifiche alle Informazioni Finanziarie Rigurdanti le Attività e le Passività, la Situazione Finanziaria e i Profitti e le Perdite dell Emittente ). 5

6 I Documenti Accessibili al Pubblico contenuti nel capitolo 14 del Documento di Registrazione devono intendersi modificati secondo quanto previsto alla Parte 7 del Supplemento al Documento di Registrazione ( Parte 7 Modifiche ai Documenti Accessibili al Pubblico ) Ai sensi dell'art. 95-bis, secondo comma, del TUF gli investitori che hanno già concordato di sottoscrivere gli strumenti finanziari prima della pubblicazione del Supplemento al Documento di Registrazione, hanno il diritto, esercitabile in due giorni lavorativi dopo la pubblicazione del suddetto Supplemento al Documento di Registrazione, di revocare la loro accettazione sempre che i nuovi fatti, errori o imprecisioni previsti dall'articolo 94, comma 7, del TUF siano intervenuti prima della chiusura definitiva dell'offerta al pubblico o della consegna degli strumenti finanziari. Al momento della pubblicazione del Supplemento al Documento di Registrazione sono in corso le seguenti offerte: Obbligazione a Tasso Fisso Step Up: Codice ISIN IT Emissione n.871^ Obbligazione a Tasso Fisso Step Up: Codice ISIN IT Emissione n.872^ Obbligazione a Tasso Fisso: Codice ISIN IT Emissione n.873^ Obbligazione a Tasso Fisso: Codice ISIN IT Emissione n.874^ 6

7 PARTE 1 - MODIFICHE ALLA COPERTINA DEL DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE La copertina del Documento di Registrazione deve intendersi integralmente sostituita della seguente: CASSA DI RISPARMIO DI PARMA E PIACENZA S.p.A. Sede legale ed amministrativa in Via Università 1, PARMA Capitale sociale Euro ,00 interamente versato Codice fiscale, partita I.V.A. e numero iscrizione Registro delle Imprese di Parma: Numero iscrizione Albo delle Banche: Codice ABI Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Capogruppo del Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole iscritto all Albo dei Gruppi Bancari al n Soggetta all'attività di direzione e coordinamento di Crédit Agricole S.A. DOCUMENTO DI REGISTRAZIONE depositato presso la CONSOB in data 5 giugno 2015, a seguito di approvazione comunicata con nota n /15 del 5 giugno Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. (l Emittente o la Banca ) ha predisposto il presente documento di registrazione (il Documento di Registrazione, in cui si devono ritenere comprese le informazioni indicate come ivi incluse mediante riferimento), nonché il supplemento al Documento di Registrazione depositato presso la CONSOB in data 21 dicembre 2015 a seguito di approvazione comunicata con nota n /15 del 10 dicembre 2015 (il Supplemento al Documento di Registrazione o il Supplemento ), in conformità ed ai sensi della Direttiva 2003/71/CE (la Direttiva Prospetti o la Direttiva ) e all art. 14 del Regolamento 2004/809/CE (il Regolamento CE ), così come successivamente modificati ed integrati, nonché degli Schemi allegati a quest ultimo. Il documento contiene informazioni sull Emittente per la durata di dodici mesi a decorrere dalla sua data di approvazione. Il presente Documento di Registrazione, il Supplemento al Documento di Registrazione, insieme alla documentazione predisposta per l'offerta e/o quotazione (ove prevista) degli strumenti finanziari di volta in volta rilevanti, redatta in conformità alla Direttiva (i.e. la nota informativa sugli strumenti finanziari anche facente parte di programmi di emissione, che contiene i rischi e le informazioni specifiche connesse agli strumenti finanziari oggetto dell offerta (la Nota Informativa ), la nota di sintesi, contenente in breve i rischi e le caratteristiche essenziali connessi alla Banca e agli strumenti finanziari oggetto dell offerta (la Nota di Sintesi ), le condizioni definitive che saranno predisposte dall Emittente in occasione di ciascuna emissione e pubblicate prima dell inizio dell offerta (le Condizioni Definitive ) insieme alla Nota di Sintesi relativa ad ogni singola emissione, nonché la documentazione indicata come inclusa mediante riferimento nei medesimi), costituisce un prospetto di base ai sensi e per gli effetti della Direttiva. 7

8 L'informativa completa sull'emittente e sull'offerta e/o quotazione (ove prevista) di strumenti finanziari può essere ottenuta solo sulla base della consultazione congiunta del Documento di Registrazione, del Supplemento al Documento di Registazione, della Nota Informativa, ogni relativo supplemento e della documentazione indicata come inclusa mediante riferimento. Si veda inoltre il Capitolo "Fattori di Rischio" nel Documento di Registrazione, come modificato dal Supplemento al Documento di Registrazione, per l'esame dei fattori di rischio con riferimento all Emittente, e nella rilevante Nota Informativa, per l'esame dei fattori di rischio che devono essere presi in considerazione con riferimento agli strumenti finanziari di volta in volta oggetto dell offerta (i Titoli ). La pubblicazione del Documento di Registrazione non comporta alcun giudizio della CONSOB sull'opportunità dell'investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il presente Documento di Registrazione e il Supplemento al Documento di Registrazione sono a disposizione del pubblico gratuitamente, dalla data di pubblicazione dello stesso e per tutta la durata della sua validità, presso la sede sociale e tutte le filiali dell'emittente e sono consultabili sul sito Internet dell'emittente nonché presso la sua sede legale. 8

9 PARTE 2 MODIFICHE AI FATTORI DI RISCHIO Taluni dei rischi descritti nel Paragrafo 3.1 nel Capitolo 3 del Documento di Registrazione vengono modificati come segue: FATTORI DI RISCHIO - Il rischio denominato Rischio legato alla crisi economico finanziaria deve intendersi integralmente sostituito dal seguente: Rischio connesso alla crisi economico/finanziaria ed all'impatto delle attuali incertezze del contesto macroeconomico L andamento dell Emittente è influenzato dalla situazione economica generale, nazionale e dell intera area Euro, e dalla dinamica dei mercati finanziari e, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell economia delle aree geografiche in cui l Emittente opera. In particolare, la capacità reddituale e la solvibilità dell Emittente sono influenzati dall andamento di fattori quali le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, i tassi di cambio, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l inflazione e i prezzi delle abitazioni. Variazioni avverse di tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico-finanziaria, potrebbero condurre l Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Il quadro macroeconomico è attualmente connotato da significativi profili di incertezze, in relazione: (a) alle tendenze dell economia reale con riguardo alle prospettive di ripresa e consolidamento delle dinamiche di crescita economica nazionale e di tenuta delle economie in quei paesi, come Stati Uniti e Cina, che hanno mostrato una crescita anche consistente negli ultimi anni; (b) ai futuri sviluppi della politica monetaria della BCE, nell area Euro, e della FED, nell area del dollaro, ed alle politiche, attuate da diversi Paesi, volte a favorire svalutazioni competitive delle proprie valute; (c) alla sostenibilità dei debiti sovrani di alcuni Paesi e alle connesse tensioni che si registrano, in modo più meno ricorrente, sui mercati finanziari. In particolare, si richiamano, in proposito: (i) i recenti sviluppi della crisi relativa al debito sovrano della Grecia - che hanno posto rilevanti incertezze, non rientrate del tutto, sulla futura permanenza della Grecia nell area euro, se non, in una prospettiva estrema, per il possibile contagio, tra i mercati dei debiti sovrani, dei diversi paesi, sulla stessa tenuta del sistema monetario europeo fondato sulla moneta unica, (ii) le recenti turbolenze sui principali mercati finanziari asiatici, tra cui, in particolare quello cinese. Sussiste pertanto il rischio che la futura evoluzione dei richiamati contesti possa produrre effetti negativi sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell Emittente. - Il rischio denominato Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito deve intendersi integralmente sostituito dal seguente: Rischio connesso al deterioramento della qualità del credito Si segnala che al 30 giugno 2015, lo stock di crediti deteriorati del Gruppo, al lordo delle rettifiche di valore, ha registrato un incremento del 3,99%, con una differenza di 196 milioni rispetto alla chiusura del precedente esercizio, in sensibile ridimensionamento rispetto al trend di incremento registratosi nel primo semestre L incidenza dello stock dei crediti deteriorati netti sul totale 9

10 FATTORI DI RISCHIO crediti verso la clientela a fine esercizio è pari al 8,4% rispetto al 8,0% del Inoltre, l incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti verso la clientela, è pari al 13%, con un trend di crescita più spiccato per le categorie sofferenze ed inadempienze probabili, in presenza di una riduzione significativa della categoria dei crediti scaduti/sconfinanti. Il tasso di copertura complessivo dei crediti deteriorati si presenta in crescita al 39,8% (ex 39,0% al 31 dicembre 2014) nonostante il crescente peso della componente ipotecaria del Portafoglio. Le sofferenze nette sono pari a circa milioni rispetto ai milioni di dicembre 2014, con un livello di copertura in crescita a 57,8% rispetto al 57,6% a fine Le inadempienze probabili nette ammontano a circa milioni di cui ex incagli circa milioni ed ex crediti ristrutturati circa 640 milioni. Al 31 dicembre 2014, i crediti deteriorati del Gruppo, al netto delle rettifiche di valore complessive, registrano una crescita del 30,3%, posizionandosi a milioni rispetto ai dell esercizio precedente. L incidenza dello stock dei crediti deteriorati netti sul totale crediti a fine esercizio è pari al 8,0% rispetto al 6,3% del 2013, con un livello di copertura pari a 39,0%. Le sofferenze nette sono pari a milioni rispetto ai 919 milioni di dicembre 2013, con un livello di copertura in crescita a 57,6% (+1,3%) a fronte di un aumento dell incidenza sugli impieghi totali che raggiunge il 2,9% (+0,4%). Le partite incagliate nette ammontano a milioni, con un incidenza sui crediti complessivi alla clientela del 2,8% in crescita rispetto al 2,1% del 2013, e con un tasso di copertura del 23,0%, in diminuzione rispetto all anno precedente nel quale si attestava a 27,3%. I crediti ristrutturati netti sono pari a 628 milioni, in crescita rispetto ai 374 milioni dell esercizio precedente, e rappresentano il 1,7% del monte dei crediti verso la clientela. Per maggiori informazioni, si rinvia alle pagine 55 e seguenti delle note illustrative del Bilancio Consolidato Semestrale Abbreviato dell Emittente, come di seguito definito, relativo all esercizio chiuso al 30 giugno 2015, alle pagine 37 e seguenti della Relazione sulla gestione consolidata del bilancio consolidato dell Emittente, relativo all esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 e al successivo Capitolo 3.2 del presente Documento di Registrazione. In dettaglio, si veda la tabella sotto riportata: Indicatori di rischiosità creditizia(1) Dati di sistema grandi banche al (2) Dati di sistema grandi banche al (2) Variazione Indicatori Cariparma Dati di sistema grandi banche al (2) Variazione Indicatori Cariparma Crediti deteriorati lordi/crediti lordi verso clientela Crediti deteriorati netti/crediti netti verso clientela Sofferenze lorde/crediti lordi verso la clientela Sofferenze nette/crediti netti verso la clientela 13,1% 16,9 12,4% 15,8% 0,7 10% 13,7% 2,4 8,4% n.d. 8,0% 10,8%(3) 0,4 6,3% 10,0%(3) 1,7 7,0% 9,0 6,5% 8,3% 0,5 5,5% 6,9% 1,0 3,1% n.d. 2,9% 4,5%(3) 0,2 2,5% 4,0%(3) 0,4 10

11 FATTORI DI RISCHIO Rapporto di copertura crediti deteriorati Rapporto di copertura delle sofferenze Sofferenze nette/patrimonio totale di vigilanza (total capital) Sofferenze nette / Patrimonio netto Costo del credito 39,8% 41,7 39,0% 40,8% 0,8 40,1% 37,3% -1,1 57,8% 57,4 57,6% 56,9% 0,2 56,3% 55,0% 1,3 36,4% n.d. 34,1% n.d. 2,3 29,4% n.d. 4,7 24% n.d. 22,9% n.d. 1,1 20,0% n.d. 2,9 0,5% n.d. 1,2% n.d. -0,7 1,4% n.d. -0,2 (1) Gli indici sono costruiti sulla base dei dati patrimoniali ed economici riesposti nei prospetti contabili riclassificati di cui alle pagine 25 e 34 del bilancio consolidato del Gruppo. (2) Fonte: rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato dalla Banca d Italia n 2 di novembre 2015, tavola 4.1 pag. 37, n 1 di aprile 2015, tavola 3.1 pag. 21 e n 1 del maggio 2014, tavola 3.1 pag. 26. (3) I dati sono tratti dall Appendice alla relazione annuale della Banca d Italia 2014, riferita all intero sistema bancario italiano. I dati al 2014, sono dati provvisori. La Banca ha tuttavia perseguito il miglioramento della qualità del credito attraverso il monitoraggio continuo del portafoglio, valutando il rispetto della strategia di rischio concordata con un attenzione particolare verso i maggiori rischi assunti. - Il rischio denominato Rischio connesso all evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario deve intendersi integralmente sostituito dal seguente: Rischio connesso all evoluzione della regolamentazione del settore bancario ed alle modifiche intervenute nella disciplina sulla risoluzione delle crisi bancarie A novembre 2014 è entrato in funzione il sistema unico europeo di vigilanza bancaria (Single Supervisory Mechanism = SSM). Con questo meccanismo la Banca Centrale Europea (BCE) si assume il compito di vigilanza su 130 grandi banche sistemiche dell'eurozona. Il Gruppo ricade sotto la vigilanza della BCE. Occorrerà appurare quali saranno i potenziali effetti dell'introduzione dell'ssm sul Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole. L Emittente è inoltre soggetto ad un articolata e stringente regolamentazione, nonché all attività di vigilanza, esercitata dalle istituzioni preposte (in particolare, Banca d Italia e CONSOB). Sia la regolamentazione applicabile, sia l attività di vigilanza, sono soggette, rispettivamente, a continui aggiornamenti ed evoluzioni della prassi. Oltre alla normativa di matrice sovranazionale e nazionale e di natura primaria o regolamentare in ambito finanziario e bancario, l Emittente è soggetta a specifiche normative, in tema, tra l altro, di antiriciclaggio, usura, tutela del cliente (consumatore). 11

12 FATTORI DI RISCHIO La fase di forte e prolungata crisi dei mercati ha portato all adozione di discipline più rigorose da parte delle autorità internazionali. In tale contesto, a partire dall 1 gennaio 2014, parte della Normativa di Vigilanza è stata modificata in base alle indicazioni derivanti dai c.d. accordi di Basilea III, principalmente con finalità di un significativo rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi, del contenimento del grado di leva finanziaria e dell introduzione di policy e di regole quantitative per l attenuazione del rischio di liquidità negli istituti bancari. In particolare, per quanto concerne l innalzamento dei requisiti patrimoniali, gli Accordi di Basilea III prevedono una fase transitoria con livelli minimi di patrimonializzazione via via crescenti; a regime, ovvero a partire dal 2019, tali livelli contemplano per le banche un common equity tier one ratio pari almeno al 7% delle attività ponderate per il rischio, un tier capital ratio pari almeno al 8,5% e un total capital ratio pari almeno al 10,5% delle suddette attività ponderate per il rischio (tali livelli minimi includono il c.d. capital conservation buffer, vale a dire un cuscinetto di ulteriore capitalizzazione obbligatoria). Si segnala inoltre che la BCE ha avviato la revisione della valutazione sugli istituti di credito europei più significativi per lo SREP 2015; in tale contesto la BCE ha inviato una bozza di comunicazione alla controllante Crédit Agricole S.A. che riporta anche i livelli di Fondi Propri previsti per Cariparma, i quali alla data del Supplemento al Documento di Registrazione risultano rispettati. Per quanto concerne la liquidità, gli Accordi di Basilea III prevedono, tra l altro, l introduzione di un indicatore di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, o LCR ), avente come obiettivo la costituzione e il mantenimento di un buffer di liquidità che consenta la sopravvivenza della banca per un periodo temporale di trenta giorni in caso di grave stress, e di un indicatore di liquidità strutturale (Net Stable Funding Ratio, o NSFR ) con orizzonte temporale pari a un anno, introdotto per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Relativamente a questi indicatori, si segnala che: - per l indicatore LCR è previsto un valore minimo del 60% a partire dal 1 ottobre 2015, con un minimo in progressivo aumento fino a raggiungere il 100% dal 1 gennaio 2018 secondo il regolamento UE n. 575/2013; - per l indicatore NSFR, è prevista una soglia minima del 100% da rispettare a partire dal 1 gennaio Basilea III, oltre ai requisiti di capitale ponderati per il rischio, introduce a partire dal 1 gennaio 2015, un indicatore minimo di leva finanziaria (leverage ratio) pari ad almeno il 3% del totale attività con l obiettivo di porre un limite alla crescita del leverage delle banche ed evitare che i metodi usati per la stima dei coefficienti di ponderazione sottostimino i rischi effettivi e quindi il fabbisogno di capitale. Nonostante l evoluzione normativa summenzionata preveda un regime graduale di adattamento ai nuovi requisiti prudenziali, gli impatti sulle dinamiche gestionali dell Emittente potrebbero essere significativi. Tra le novità normative si segnalano i Decreti Legislativi n. 180 e 181 del 16 novembre 2015 attuativi della la Direttiva 2014/59/UE (la Direttiva Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD) del Parlamento europeo e del Consiglio, pubblicati il 16 novembre 2015 sulla Gazzetta Ufficiale, in ordine alla istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento che s inserisce nel contesto della definizione di un meccanismo unico di risoluzione delle crisi e del Fondo unico di risoluzione delle crisi bancarie. 12

13 FATTORI DI RISCHIO Tra gli aspetti innovativi della BRRD si evidenzia l introduzione di strumenti e poteri che le Autorità nazionali preposte alla risoluzione delle crisi bancarie (le Autorità ) possono adottare per la risoluzione di una situazione di crisi o dissesto di una banca. Ciò al fine di garantire la continuità delle funzioni essenziali dell ente, riducendo al minimo l impatto del dissesto sull economia e sul sistema finanziario nonché i costi per i contribuenti ed assicurando che gli azionisti sostengano le perdite per primi e che i creditori le sostengano dopo gli azionisti purchè nessun creditore subisca perdite superiori a quelle che avrebbe subito se la banca fosse stata liquidata con procedura ordinaria di insolvenza. In particolare, in base ai suddetti decreti attuativi si registra il passaggio da un sistema di risoluzione della crisi basato su risorse pubbliche (c.d. bail-out) a un sistema in cui le perdite vengono trasferite agli azionisti, ai detentori di titoli di debito subordinato, ai detentori di titoli di debito non subordinato e non garantito, ed infine ai depositanti per la parte eccedente la quota garantita, ovvero per la parte eccedente Euro ,00 (c.d. bail-in ). Pertanto, con l applicazione dello strumento del bail-in, i sottoscrittori potranno subire la riduzione, con possibilità di azzeramento del valore nominale, nonché la conversione in titoli di capitale delle obbligazioni, anche in assenza di una formale dichiarazione di insolvenza dell Emittente. I suddetti decreti attuativi sono entrati in vigore in data 16 novembre 2015, fatta eccezione per le disposizioni relative allo strumento del bail-in per le quali è stata prevista l applicazione a partire dal 1 gennaio Peraltro, le disposizioni in materia di bail in potranno essere applicate agli strumenti finanziari già in circolazione, ancorché emessi prima della suddetta data. Al riguardo si rinvia al Rischio connesso all utilizzo del bail in inserito nel Capitolo 2 della relativa nota informativa. Da ultimo si segnala che l implementazione delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive) del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive) e l istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n.806/2014 del 15 luglio 2014), potrà comportare un impatto sulla posizione economica e patrimoniale della Banca in quanto impone l obbligo di costituire specifici fondi con risorse finanziarie che dovranno essere fornite, a partire dall'esercizio 2015, tramite contribuzioni a carico degli enti creditizi. La Banca ha contabilizzato un accantonamento straordinario, pari a 7,1 milioni, per il Fondo Unico di Risoluzione Bancaria (istituito nell ambito delle nuove normative europee in tema di crisi bancarie,volte a garantire un supporto finanziario qualora si debba procedere alla ristrutturazione di un istituto di credito senza pesare sui contribuenti). In relazione all accantonamento al Fondo Unico di Risoluzione Bancaria, si è valutato che l assenza di recepimento nell ordinamento nazionale di quanto disposto dalla Direttiva e dal Regolamento Delegato UE 2015/63 del 21 ottobre 2014 (applicabile dal 1 gennaio 2015), non sia un elemento sostanziale ai fini di considerare l obbligazione legale come già insorta nel primo semestre L accantonamento è stato pertanto stimato sulla base delle informazioni e degli elementi attualmente disponibili, rimanendo alcune incertezze nell ambito del processo di recepimento nella normativa nazionale. Sebbene l Emittente si impegni ad ottemperare al complesso sistema di norme e regolamenti, il suo mancato rispetto, ovvero eventuali mutamenti di normative e/o cambiamenti delle modalità di interpretazione e/o applicazione delle stesse da parte delle competenti autorità, potrebbero comportare possibili effetti negativi rilevanti sui risultati operativi e sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell Emittente. 13

14 PARTE 3 MODIFICHE ALLE INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE Il Paragrafo 3.2 nel Capitolo 3 del Documento di Registrazione deve intendersi integralmente sostituito dal seguente: 3.2 INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE Si riporta di seguito la tabella contenente i principali indicatori economico-finanziari consolidati relativi al Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole, ricavabili dalla Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno 2015 e dai bilanci consolidati del Gruppo relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 e 2013, approvati dal Consiglio di Amministrazione rispettivamente in data 24 marzo 2015 e 25 marzo Il bilancio consolidato semestrale abbreviato (il Bilancio Consolidato Semestrale Abbreviato ) al 30 giugno 2015 contenuto nella Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno 2015, è stato assoggettato a revisione contabile limitata da parte della Società di Revisione mentre i bilanci consolidati del Gruppo relativi agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2014 e 31 dicembre 2013 sono stati assoggettati a revisione legale dei conti completa da parte della Società di Revisione. Il bilancio consolidato del Gruppo relativo al 31 dicembre 2014 è stato approvato dall Assemblea dei soci della Banca tenutasi in data 29 aprile Si riporta di seguito una tabella contenente gli indicatori della situazione economico-finanziaria del Gruppo al 30 giugno 2015, al 31 dicembre 2014 e quelli relativi all esercizio Tabella 1: Patrimonio di vigilanza e coefficienti patrimoniali consolidati Fondi Propri e coefficienti di solvibilità Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 CET 1) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali e al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio * Filtri prudenziali del CET1 (+/-) Elementi da dedurre dal CET Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di disposizioni transitorie Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio Elementi da dedurre dall AT Regime transitorio - Impatto su AT

15 Fondi Propri e coefficienti di solvibilità (+/-), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nell'at1 per effetto di disposizioni transitorie Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) Totale Capitale di classe 1 (Tier 1 - T1) Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali e al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio * Filtri prudenziali del T2 (+/-) Elementi da dedurre dal T Regime transitorio - Impatto su T2 (+/- ), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2 per effetto di disposizioni transitorie Totale capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) Totale fondi propri Attività di rischio Ponderate Di cui per il rischio di credito di controparte e di aggiustamento della valutazione del credito COEFFICIENTI DI CAPITALE Common Equity Tier 1 Ratio** 11,0% 11,2% 10,4% Tier 1 Ratio** 11,0% 11,2% 10,9% Total Capital Ratio** 13,3% 13,5% 13,4% * dati 2013 calcolati ai sensi di Basilea 2, il CET1 è da intendersi come Core Tier1 ** le soglie minime previste dalla normativa sono pari: (i) con riferimento al Common Equity Tier al 7%; (ii) con riferimento al Tier 1 Ratio al 8,5%; e (iii) con riferimento al Total Capital Ratio al 10,5%. Tali soglie sono già comprensive del cosiddetto capital conservation buffer, pari al 2,5% rispetto alle soglie minime previste dalla normativa. I Fondi Propri consolidati al 30 giugno 2015 comprendono la quota di risultato di periodo computabile ovvero al netto di oneri e dividendi prevedibili. Con riferimento a questi ultimi, in 15

16 assenza di formali deliberazioni dei Consiglio di Amministrazione in merito alle politiche di distribuzione dei dividendi, come previsto dalla normativa (art. 26 del CRR) ai meri fini del calcolo (e senza che questo sia in alcun modo vincolante rispetto alle decisioni che verranno prese in sede di approvazione dei bilanci annuali) è stata considerata la percentuale di distribuzione più alta tra quella dell ultimo esercizio e la media degli ultimi tre esercizi. Il Common Equity Tier 1 (CET1), il Tier 1 ed il Total Capital Ratio consolidati del Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole risultano rispettivamente pari a 11,0%, 11,0% e 13,3%, confermando la solidità patrimoniale del Gruppo. I ratios beneficiano sia dell inclusione della quota computabile del risultato di periodo, sia della costante attenzione al contenimento delle RWA 1 e delle azioni a questo scopo intraprese dal Gruppo. Si segnala inoltre che la BCE ha avviato la revisione della valutazione sugli istituti di credito europei più significativi per lo SREP 2015; in tale contesto la BCE ha inviato una bozza di comunicazione alla controllante Crédit Agricole S.A. che riporta anche i livelli di Fondi Propri previsti per Cariparma, i quali alla data del Supplemento al Documento di Registrazione risultano rispettati. I dati al 31 dicembre 2014 non sono confrontabili con quelli al 31 dicembre 2013 in quanto la normativa di riferimento ha subito un radicale cambiamento così come meglio specificato nella Parte F - Informazioni sul Patrimonio del Bilancio al Infatti, a partire dal 1 gennaio 2014, è entrata in vigore la regolamentazione di Basilea 3 che, tra le altre disposizioni, disciplina anche la nuova modalità di determinazione del Patrimonio di Vigilanza (cosiddetto Fondi Propri ) e stabilisce per i relativi indicatori patrimoniali differenti livelli minimi. L attuazione della nuova disciplina prudenziale seguirà un regime di applicazione transitorio (cosiddetto Phased-in ) che, nella maggior parte dei casi, è articolato su 4 anni (dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2017) seppure con alcune importanti eccezioni per le quali sono previsti tempi di applicazione più lunghi (es. norme transitorie su partecipazioni in assicurazioni, filtro prudenziale su titoli di stato, grandfathering degli strumenti di capitale non più computabili). Relativamente alle nuove modalità di composizione dei Fondi Propri le principali novità riguardano innanzitutto la suddivisione del Tier 1 in Common Equity Tier 1 (CET1) e Tier 1 aggiuntivo. Nel primo comparto rientreranno gli strumenti di maggiore qualità in termini di capacità di assorbire le perdite e grado di subordinazione in caso di crisi (come ad esempio il capitale, le riserve, i sovrapprezzi di emissione ecc.) mentre nel secondo verranno classificati alcune tipologie di strumenti finanziari che avranno un grado di subordinazione superiore a quelli del CET1, ma inferiore a quelli del Tier 2. Oltre a ciò il CET1 subirà anche un incremento in termini di volumi rispetto a quanto dettato da Basilea 2 dal momento che verranno inglobate delle componenti che prima erano classificate nel Tier 2 (ad esempio le leggi speciali di rivalutazione). Per quanto concerne invece i nuovi livelli minimi riferiti ai coefficienti patrimoniali, il Common Equity Tier 1 Capital Ratio dovrà essere pari al 4,5% rispetto alle attività di rischio ponderate, mentre con riferimento al Tier One Capital Ratio la normativa prevede per il 2014 un periodo di transizione nel quale tale indicatore non dovrà essere inferiore al 5,5% per poi passare dal 2015 al 6%; il limite del Total Capital Ratio è rimasto invariato all 8%. I dati relativi al Common Equity Tier 1 (CET1) e il Tier 1 aggiuntivo non sono disponibili in bilancio. Oltre a stabilire dei livelli minimi di capitalizzazione più elevati, la normativa di Basilea 3 ha anche previsto l introduzione del Buffer di Conservazione del Capitale che rappresenta un ulteriore cuscinetto (pari al 2,5%) a presidio del capitale con l obiettivo di dotare le banche di mezzi patrimoniali di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire 1 Nel corso del 2013 il Gruppo Cariparma Crédit Agricole aveva ottenuto, ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, l autorizzazione del Regolatore all utilizzo dei sistemi di rating interni secondo l approccio avanzato (Internal Rating Based - Advanced AIRB), per le esposizioni creditizie al Dettaglio (c.d. portafoglio Retail ) di Cariparma. 16

17 disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito. Aggiungendo tale buffer i coefficienti patrimoniali assumeranno livelli minimi pari al 7% per il Common Equity Tier 1 Capital Ratio, all 8,5% per il Tier 1 Capital Ratio ed al 10,5% per il Total Capital Ratio. Quindi l entrata in vigore il 1 gennaio 2014 della nuova disciplina per le banche e le imprese di investimento (Regolamento UE n. 575/2013; Circ. 285 Banca d Italia) ha avuto riflessi significativi sui ratios patrimoniali, producendo impatti sia sulla determinazione dei Fondi Propri che sulla determinazione delle attività ponderate per il rischio (RWA) e rendendo non significativo il confronto rispetto al Il Common Equity Tier 1 Ratio ed il Tier 1 Ratio al 31 dicembre 2014 si attestano all 11,2 % mentre il Total Capital Ratio è pari a 13,5%. In ogni caso la dinamica dei ratios, in aumento se messi in relazione al 2013, beneficia dell utile 2014 non distribuito che ha portato il Capitale primario di classe 1 (CET1) a milioni di euro in aumento rispetto a milioni di euro dell anno precedente. Si segnala che, a gennaio 2014, il Gruppo Bancario Cariparma Crédit Agricole ha esercitato e comunicato a Banca d Italia la scelta di non includere in alcun elemento dei fondi propri i profitti e/o le perdite non realizzate provenienti dalle esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria AFS (Banca d Italia, bollettino di vigilanza n. 12, dicembre 2013). Lato Fondi Propri, si segnala la riduzione dell eccedenza tra il valore delle perdite attese e il valore delle rettifiche di valore complessive (shortfall) dal capitale di qualità primaria. Si ricorda infatti che nel corso del 2013 il Gruppo Cariparma Crédit Agricole aveva ottenuto, ai fini della determinazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, l autorizzazione del Regolatore all utilizzo dei sistemi di rating interni secondo l approccio avanzato (Internal Rating Based - Advanced AIRB), per le esposizioni creditizie al Dettaglio (c.d. portafoglio Retail ) di Cariparma. Risultati del c.d. Comprehensive Assessment Come già evidenziato tra i fatti di rilievo del 2014, il Gruppo Cariparma, in quanto parte del Gruppo internazionale Crédit Agricole (Gruppo CA), è stato assoggettato, in via preparatoria al Single Supervisory Mechanism, all esercizio del Comprehensive Assessment. Tale esercizio, condotto dalla Banca Centrale Europea di concerto con l Autorità di vigilanza italiana con riferimento alle principali banche italiane, si è concluso sostanzialmente nel luglio 2014, con pubblicazione dei risultati a livello di Gruppo Bancario Crédit Agricole in data 26 ottobre 2014; non sono state pubblicate articolazioni di tali risultati a livello delle singole banche del Gruppo CA. Tale esercizio è stato articolato in tre fasi di attività di verifica: (i) (ii) (iii) un analisi dei rischi a fini di vigilanza; un esame della qualità degli attivi (Asset Quality Review); uno Stress Test per verificare la tenuta dei bilanci bancari in scenari di stress. Lo Stress test è stato condotto considerando due scenari ipotetici per il triennio : uno di base (baseline), ripreso dalle previsioni della Commissione europea del febbraio del 2014, e uno avverso (adverse). La simulazione è stata condotta sui dati di bilancio di fine 2013, modificati per tenere conto dei risultati dell AQR. 17

18 Nello scenario di base l adeguatezza del capitale delle banche del Gruppo CA è stata valutata rispetto a un requisito dell 8%; nello scenario avverso il requisito considerato è stato del 5,5%, anche in questo caso superiore al minimo regolamentare. Il Gruppo Cariparma ha tenuto conto dell esito del Comprehensive Assessment nella redazione dei propri conti annuali, valutando tutti i dati e le informazioni rese disponibili dalla Capogruppo francese man mano che gli stessi acquisivano i necessari requisiti di attendibilità e integrando pienamente nel costo del credito 2014 gli impatti derivanti dall Asset Quality Review (Individual File Review). Tabella 2: Principali indicatori di rischiosità creditizia Indicatori di rischiosità creditizia(1) Dati di sistema grandi banche al (2) Dati di sistema grandi banche al (2) Variazione Indicatori Cariparma Dati di sistema grandi banche al (2) Variazione Indicatori Cariparma Crediti deteriorati lordi/crediti lordi verso clientela Crediti deteriorati netti/crediti netti verso clientela Sofferenze lorde/crediti lordi verso la clientela Sofferenze nette/crediti netti verso la clientela Rapporto di copertura crediti deteriorati Rapporto di copertura delle sofferenze Sofferenze nette/patrimoni o totale di vigilanza (total capital) Sofferenze nette / Patrimonio netto 13,1% 16,9 12,4% 15,8% 0,7 10% 13,7% 2,4 8,4% n.d. 8,0% 10,8%(3) 0,4 6,3% 10,0%(3) 1,7 7,0% 9,0 6,5% 8,3% 0,5 5,5% 6,9% 1,0 3,1% n.d. 2,9% 4,5%(3) 0,2 2,5% 4,0%(3) 0,4 39,8% 41,7 39,0% 40,8% 0,8 40,1% 37,3% -1,1 57,8% 57,4 57,6% 56,9% 0,2 56,3% 55,0% 1,3 36,4% n.d. 34,1% n.d. 2,3 29,4% n.d. 4,7 24% n.d. 22,9% n.d. 1,1 20,0% n.d. 2,9 18

19 Costo del credito 0,5% n.d. 1,2% n.d. -0,7 1,4% n.d. -0,2 (1) Gli indici sono costruiti sulla base dei dati patrimoniali ed economici riesposti nei prospetti contabili riclassificati di cui alle pagine 25 e 34 del bilancio consolidato del Gruppo. (2) Fonte: rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato dalla Banca d Italia n 2 di novembre 2015, tavola 4.1 pag. 37, n 1 di aprile 2015, tavola 3.1 pag. 21 e n 1 del maggio 2014, tavola 3.1 pag. 26. (3) I dati sono tratti dall Appendice alla relazione annuale della Banca d Italia 2014, riferita all intero sistema bancario italiano. I dati al 2014, sono dati provvisori. Al 31 dicembre 2014, l incidenza dello stock dei crediti deteriorati netti sul totale crediti a fine esercizio è pari al 8,0% rispetto al 6,3% del 2013, con un livello di copertura pari a 39,0%. Il livello di copertura delle sofferenze nette è in crescita a 57,6% (+1,3%) a fronte di un aumento dell incidenza sugli impieghi totali che raggiunge il 2,9% (+0,4%). Al 30 giugno 2015, l incidenza dei crediti deteriorati netti sul totale dei crediti verso la clientela, è pari a 8,4%, mentre l incidenza dei crediti deteriorati lordi sul totale dei crediti verso la clientela, è pari al 13%, con un trend di crescita più spiccato per le categorie sofferenze ed inadempienze probabili, in presenza di una riduzione significativa della categoria dei crediti scaduti/sconfinanti. Il tasso di copertura complessivo dei crediti deteriorati, al 30 giugno 2015, si presenta in crescita al 39,8% (39,0% al 31 dicembre 2014) nonostante il crescente peso della componente ipotecaria del Portafoglio. Il rapporto di copertura delle sofferenze, al 30 giugno 2015, risulta pari a 57,8% (+0,2%). Nelle tabelle di seguito è indicata la composizione dei crediti deteriorati; le maggiori rettifiche addebitate al conto economico, in particolare nell ambito della svalutazione collettiva sul portafoglio in bonis al 30 giugno 2015, al 31 dicembre 2014 e al 31 dicembre 2013, che tengono conto delle nuove indicazioni emanate dall EBA negli Impementing Technical Standard (EBA/ITS/2013/03 del 24 luglio 2014) e riguardante le modalità di rilevazione in bilancio delle esposizioni creditizie non performing, forborne e forbearance Esposizion e lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Sofferenze Inadempienze probabili 2 - di cui ex Incagli - di cui ex Crediti Nell ambito dei propri poteri regolamentari, la Banca d Italia ha emanato nel gennaio 2015 il 7 aggiornamento della Circolare 272 del 30 luglio 2008 Matrice dei conti che, tra le altre modifiche, ha rivisto le categorie del credito deteriorato al fine di allineare la normativa italiana alle definizioni di non-performing exposures (NPE) e di forbearance introdotte dagli Implementing Technical Standards (ITS) emanati dall European Banking Authority - EBA. Mentre non sono state introdotte significative novità in relazione alla categoria delle sofferenze e degli scaduti e/o sconfinati deteriorati, le precedenti categorie degli incagli e dei ristrutturati sono state abolite e in sostituzione delle stesse è stata introdotta la categoria delle inadempienze probabili, secondo cui: la classificazione in tale categoria è, innanzitutto, il risultato del giudizio della banca circa l improbabilità che, senza il ricorso ad azioni quali l escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione va operata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. Non è, pertanto, necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia (il mancato rimborso), laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore). 19

20 ristrutturati Crediti scaduti / sconfinanti Crediti deteriorati Crediti in bonis Totale Al 30 giugno 2015, si registra incremento dello stock dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di 196 milioni di euro (+3,99%) rispetto alla chiusura del precedente esercizio, in sensibile ridimensionamento rispetto al trend di incremento registratosi nel primo semestre Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizion e netta Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Sofferenze Incagli Crediti ristrutturati Crediti scaduti / sconfinanti Crediti deteriorati Crediti bonis in Totale Al 31 dicembre 2014, i crediti deteriorati, al netto delle rettifiche di valore complessive, registrano una crescita del 30,3%, posizionandosi a milioni rispetto ai milioni dell esercizio precedente. Le sofferenze nette sono pari a milioni rispetto ai 919 milioni di dicembre Le partite incagliate nette ammontano a milioni, con un incidenza sui crediti complessivi alla clientela del 2,8% in crescita rispetto al 2,1% del 2013, e con un tasso di copertura del 23,0%, in diminuzione rispetto all anno precedente nel quale si attestava a 27,3%. Tale variazione deriva da una significativa modifica incrementale nell asset mix complessivo, rispetto alla situazione del precedente esercizio, dei crediti assistiti da garanzie ipotecarie. I crediti ristrutturati netti sono pari a 628 milioni, in crescita rispetto ai 374 milioni dell esercizio precedente, e rappresentano il 1,7% del monte dei crediti verso la clientela. In controtendenza i crediti scaduti/sconfinati, che registrano una diminuzione rispetto al 2013 collocandosi a 214 milioni, pari allo 0,6% del totale crediti alla clientela. Il relativo grado di copertura, pari al 3,6%, risulta comunque in aumento, conformemente alle politiche del Gruppo. 20

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CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.p.A. CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.p.A. Sede Legale e Direzione Generale in Asti, Piazza Libertà n. 23 - Iscritta all Albo delle Banche autorizzate al n. 5142 - Capogruppo del Gruppo Bancario Cassa di Risparmio

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