Non siamo ciò che la vita ci ha fatto, siamo quello che faremo della nostra vita

Transcript

1 Edizione del: 28/04/16 Dir. Resp.: Antonio Ardizzone Estratto da pag.: 49 Sezione: DIFESA ITALIA, Tiratura: Diffusione: Lettori: Foglio: 1/ Servizi di Media Monitoring 32 Peso: 12% Il presente documento è ad uso esclusivo del committente.

2 28 APRILE 2016 Non siamo ciò che la vita ci ha fatto, siamo quello che faremo della nostra vita Il Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa parte per Orlando, per partecipare alla seconda edizione dei giochi militari Invictus Games, dall 8 al 12 maggio prossimo Il binomio sport e disabilità è un tema su cui la Difesa italiana da tempo pone attenzione. Ad ispirare l interesse della Difesa, la certezza che la disabilità trova un alleato irrinunciabile nello sport. Noi siamo l'unico Paese che dà ai militari questa possibilità perché profondamente convinti che lo sport rappresenti un elemento fondamentale anche per uscire da una condizione difficile, ha detto la ministra della Difesa Roberta Pinotti, nell incontro con i diciassette atleti che dall 8 al 12 maggio prossimo parteciperanno ai giochi internazionali paralimpici Invictus Games ad Orlando. Erano presenti, insieme al capo di di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, tutti i vertici delle forze armate, a salutare i loro campioni: militari con disabilità permanenti per cause di servizio, appartenenti a Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri.

3 A Londra 2014, prima edizione degli Invictus Games, il Gruppo, fondato proprio in quell anno grazie ad un protocollo fra Difesa e Cip, ha conquistato 5 medaglie (2 oro, 1 argento, 1 bronzo). Lo sport aiuta non solo al recupero fisico, ma anche contro i disturbi correlati, compresi quelli di carattere psicologico. Oltre all aspetto prettamente sportivo, è fondamentale valorizzare l aspetto inclusivo e riabilitante anche a livello sociale: lo sport paralimpico ha infatti un irrinunciabile importanza nel recupero dei militari disabili anche sotto quel punto di vista. E quanto emerso dagli interventi che si sono susseguiti, durante l incontro della ministra della Difesa Roberta Pinotti, visibilmente emozionata, con quei 17 dell Invictus Games, nella biblioteca di Palazzo Esercito. Diciassette atleti, soldati che hanno subito ferite gravi nel corso delle missioni in teatri operativi internazionali, ma che non solo non hanno ceduto a debolezze comprensibili, bensì hanno cambiato la propria vita con forza e coraggio mettendocela tutta, dimostrando soprattutto a se stessi che la determinazione con cui lavoravano nelle missioni di pace è la stessa con cui ora portano in alto il nome dell Italia in competizioni sportive internazionali. Combattono ancora, con impegno, ha detto il generale Graziano. Sono un orgoglio nazionale, esempio da portare nelle scuole, ha confermato l avvocato Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano. Il capitano della squadra, tenente colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d Oro al Valor Militare, ha detto: non importano i risultati, per me la squadra ha già vinto, mentre Roberta Pinotti gli consegnava la bandiera tricolore. La ministra, mentre riceveva la maglia degli Invictus, ha posto l accento sullo spirito e sull entusiasmo che caratterizzano il gruppo: «Con la vostra grinta sportiva date un messaggio importante alla Patria. Siete straordinari, avete superato un trauma e avete raggiunto risultati importanti. Siete un grande esempio per tutti quelli che rischiano di perdere la fiducia. Gli impegni di Governo non mi consentono di accompagnarvi - ha concluso - però sappiate che è come se ci fossi, quindi un grandissimo in bocca al lupo. Dieci le discipline nelle quali si cimenteranno gli atleti del GSPD: tre di squadra (basket e rugby in carrozzina e sitting volley) e sette individuali, tra cui nuoto, tiro con l arco e atletica. Complessivamente ad Orlando saranno circa 600 gli atleti in gara in rappresentanza di 15 diversi Paesi tra cui Stati Uniti, Inghilterra, Olanda, Afghanistan, Estonia, Canada e Australia. Quasi a ripetere le combinazioni che si ritrovano nelle missioni internazionali. Là, nei Paesi ove si va per aiutare le popolazioni a riacquistare sicurezza, si lavora spalla a spalla in cooperazione; ora andranno a lavorare in competizione, per portare a casa la medaglia nel nome della propria Nazione. La presentazione della seconda edizione degli Invictus Games, condotta dalla presentatrice televisiva Benedetta Rinaldi, ha visto come ospiti anche la conduttrice televisiva Cristina Chiabotto, l attore Ciro Esposito, Maurizio Piccirilli, autore del libro "Ferita Afghana" e diversi campioni olimpici provenienti dai gruppi sportivi militari. Tra loro il caporale Sara Cardin, campionessa del mondo di karate; il sergente Ilaria Blanchi, campionessa del Mondo Ginnastica Ritmica; il sottocapo 1^ Classe Alessandro Torre, campione Italiano nuoto per salvamento; l appuntato Carlo Molfetta, Medaglia d oro Olimpica di Taekwondoo ai giochi di Londra e il campione olimpico di judo delle Fiamme Oro, Giuseppe Maddaloni. Siamo stati contagiati dall entusiasmo di Monica Contrafatto, che ora appartiene al Ruolo d Onore e presta servizio a Roma, presso il Dipartimento Impiego Personale dell Esercito dello

4 Stato Maggiore. Caporal maggiore scelto dell Esercito, Monica contrasse la disabilità nel 2012, in Afghanistan, a seguito di un attacco terroristico. Perdere una gamba è stata una vera tragedia, ci racconta Monica. Ricoverata in ospedale, ho sempre cercato di mantener il mio ottimismo, anche se era dura; ma lo Sport mi ha dato la possibilità di vivere la mia seconda vita; allenamento e allenamento, ogni giorno, con forza e con spirito positivo. Avviata all attività sportiva nel 2014, praticando l atletica su pista. Finora ha partecipato ad Invictus Games Londra, ai Giochi dello sport d Impresa di Riccione nel 2015, dove si è classificata prima nei 100 mt. Piani. Nella stessa disciplina, si è poi classificata seconda ai Campionati italiani di atletica leggera di Grosseto nel 2015, nonché quinta ai Mondiali di Atletica Leggera di DOHA (Qatar). Ed ora partecipa alla seconda edizione degli Invictus Games, insieme alla caporal maggiore Pellegrina Caputo ed ai colleghi: maresciallo A. s UPS (CC) Buonaventura Bove, colonnello (EI) Carlo Calcagni, 1 maresciallo (EI) Simone Careddu, maresciallo (CC) Giovanni Dati, maresciallo A s UPS (CC) Loreto Di Loreto, tenente colonnello (AM) Armando Marco Iannuzzi, caporalmaggiore capo (EI) Domenico La Manna, caporalmaggiore capo scelto (EI) Moreno Marchetti, maresciallo capo (CC) Fabio Marsiliani, tenente colonnello (EI) Roberto Punzi, 1 caporalmaggiore (EI) Domenico Russo, tenente colonnello (AM) Fabio Tomasuolo, sergente (EI) Andrea Adorno, tenente colonnello (EI) Pasquale Barriera, accompagnati anche dall'hashtag #IoNonMiArrendo. E poi, a seconda dei risultati, li rivedremo alle Paralimpiadi di Rio 2016.

5 "Un vero soldato non si arrende mai" 27 APRILE 2016 Un guardrail gli tranciò i piedi, ora Moreno Marchetti parteciperà agli Invictus Games. L' atleta gareggia per il Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa di Paolo Salvatore Orrù In un giorno che sarebbe dovuto essere uno qualunque del 2010 mi sono svegliato in una stanza d ospedale con i piedi amputati, tremendo. Ma anche quando sembra che non abbia più nulla da dare o da dire, la vita può ricominciare. Lo sa bene Moreno Marchetti, un soldato che dopo il dramma ( dovuto a un banale incidente d auto ), ha saputo ritrovare, grazie all Esercito e alla sua grande forza di volontà, la gioia di vivere un altra vita. L'altra vita di Moreno Marchetti L altra vita la sta vivendo da atleta: dopo aver partecipato a missioni di pace (nelle file della Brigata Sassari e dei bersaglieri dell Ariete) ad altro rischio in Kossovo, Libano e Iraq, Moreno ora si allena nel comprensorio polisportivo militare di Generale Rossi di Cagliari. E diventato in poco tempo uno degli atleti di punta del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa (GSPD), un associazione che favorisce il recupero psico-fisico dei militari di tutte le armi che, operando in Patria o al di fuori dei confini nazionali, hanno contratto lesioni o malattie invalidanti e permanenti nell'adempimento del proprio dovere. Tutto gli crollò addosso come un castello di carte La natura tutto ad un tratto era diventata matrigna, insopportabile per un uomo che aveva deciso di vivere come un soldato. Tutto gli era crollato addosso come un castello di carte, insieme ai piedi erano svanite anche le speranze per un futuro migliore. Non sapevo se sarei mai più riuscito a camminare, dice, mentre un ombra si palesa per un attimo in un viso altrimenti sereno. Se gli angeli esistono, per Moreno si chiamano tutti Davide Melis, un atleta dell associazione sportiva A.S.D.A.O: è lui l uomo che riuscito con le sue parole e con i fatti a fargli riprendere in mano la vita. La struttura fisica del gigante di Ierzu (Ogliastra-Sardegna) e un nuovo paio di zampe di metallo e plastica fanno il miracolo.

6 Oggi gareggia in tutte le parti del mondo Oggi, il bersagliere si cimenta negli stadi di tutto il mondo: è specialista nel getto del peso e si difende da par suo anche nel lancio del giavellotto e del disco. Ho iniziato il mio percorso di lanciatore con il tecnico dell Amsicora Francesco Tumatis, con lui ho cominciato a cogliere le prime soddisfazioni, spiega. I risultati sono venuti abbastanza presto: nel maggio 2013 a Grosseto durante i Campionati Paralimpici Assoluti Italiani, ho vinto due medaglie di bronzo, una nel getto del peso, l altra nel lancio del disco. Successivamente ci sono state altre gare di minore risalto, ma dove la sua stella è sempre riuscita a farsi scorgere su uno dei gradini che contano. Ad oggi sono pluri primatista italiano nei lanci per la mia categoria e sono stato campione italiano assoluto nel giavellotto e nel disco, conferma. Il suo sogno? Partecipare alle Paralimpiadi Parteciperà alle Paralimpiadi? Vorrei ma per ora non posso: devo migliorare i miei record per riuscirci. E sì, perché i suoi incubi sono diventati sogni realizzati o da realizzare. Di sicuro, lui vuole sempre andare oltre, del resto il motto del suo gruppo sportivo - per Aspera, ad Astra" (attraverso le difficoltà, verso le stelle) - glielo impone. E siccome la vita va vissuta a pieno, il bersagliere vuole imparare a cavalcare. Non si dica che io so andare a cavallo afferma serio ma, questo sì, sono stato il primo bi amputato a salire in sella con un qualche risultato. Per aspera, ad Astra", Moreno.