INDICE DEL DOCUMENTO. Piano di Sicurezza e Coordinamento. Relazione generale Fasi di Lavoro - Rischi. Pag. 1

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2 INDICE DEL DOCUMENTO Capitolo 1. PREMESSA NOTIZIE PRELIMINARI INQUADRAMENTO NORMATIVO CONTENUTI DEL PIANO STRUTTURA DEL PIANO... 7 Capitolo 2. ANAGRAFICA DI CANTIERE DESCRIZIONE DELL INTERVENTO CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE CARATTERISTICHE DELL OPERA IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI IMPRESE ESECUTRICI RAPPORTO UOMINI/GIORNO Capitolo 3. CONTESTO AMBIENTALE RISCHI INTRINSECI ALL AREA INTERESSATA DAI LAVORI Caratteristiche dell area Presenza di opere aeree Presenza di opere nel sottosuolo Attività e insediamenti limitrofi RISCHI TRASMESSI ALL AMBIENTE CIRCOSTANTE Interferenze con la viabilità esistente Emissione di agenti inquinanti Capitolo 4. FASI DI LAVORO SUCCESSIONE DELLE LAVORAZIONI Capitolo 5. RISCHI INDIVIDUATI E MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE CONSIDERAZIONI GENERALI NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Criteri e metodologie adottati Prevenzioni generali MISURE GENERALI DI PROTEZIONE CONTRO IL RISCHIO DI CADUTA DALL ALTO MISURE DI SICUREZZA CONTRO I RISCHI DI INCENDIO ED ESPLOSIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ESCAVAZIONE MECCANICA IMPIEGO DI SOSTANZE E PRODOTTI PERICOLOSI RISCHI INDIVIDUATI NELLE LAVORAZIONI E RELATIVE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE Capitolo 6. ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE SERVIZI LOGISTICI ED IGIENICO-ASSISTENZIALI DEPOSITO GAS, CARBURANTI, OLI LAVORAZIONI FISSE REQUISITI GENERALI IMPIANTI, MACCHINE E ATTREZZATURE DIVIETO DI INTERVENTO SU ORGANI IN MOVIMENTO UTENSILERIA ED ATTREZZATURE DI CANTIERE UTILIZZO DEI MEZZI IN CANTIERE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Pag. 1

3 6.9. GESTIONE DELLE EMERGENZE SEGNALETICA GENERALE PREVISTA IN CANTIERE Capitolo 7. DOCUMENTAZIONE Documenti base Documentazione macchine e attrezzature Documentazione impianto elettrico di cantiere Documentazione opere provvisionali Documentazione di prevenzione incendi Documentazione rifiuti Documentazione relativa alle imprese Capitolo 8. COORDINAMENTO LAVORAZIONI E FASI DISPOSIZIONI PER LA COOPERAZIONE E IL COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI DI DIVERSE IMPRESE DISPOSIZIONI PER LA CONSULTAZIONE RAPPRESENTANTI PER LA SICUREZZA RIUNIONI DI COOPERAZIONE E COORDINAMENTO ATTIVITÀ FORMAZIONE E INFORMAZIONE DEI LAVORATORI Capitolo 9. SERVIZIO ANTINCENDIO E DI PRONTO SOCCORSO PREVENZIONE INCENDI O ESPLOSIONI REGOLE DI COMPORTAMENTO IN CASO DI INCENDIO REGOLE FONDAMENTALI PER L'USO DEGLI ESTINTORI PROCEDURE DI PRONTO SOCCORSO IN CASO DI INFORTUNIO Presidi di primo intervento Modalità di comportamento in caso di infortunio Procedura di intervento Compiti e procedure di pronto soccorso per gli addetti all emergenza Numeri telefonici utili in caso di emergenza Capitolo 10 STIMA DEI COSTI PER LA SICUREZZA NOTIFICA PRELIMINARE ELENCO ELABORATI Pag. 2

4 Capitolo 1. PREMESSA 1.1. NOTIZIE PRELIMINARI La presente relazione è relativa al 1 STRALCIO dei lavori di costruzione delle reti fognarie nelle Frazioni Valmorbia, Dosso e Zocchio del Comune di Vallarsa, e riguarda gli interventi nelle Frazioni Valmorbi e Dosso, oltre alla costruzione dell impianto di depurazione tipo Imhoff e del collettore di scarico nel torrente Leno. Il Piano di Sicurezza e di Coordinamento, definito contestualmente alla progettazione esecutiva dell opera, è orientato alla predisposizione organizzativa dell attività cantieristica per assicurare le migliori condizioni di lavoro a tutela della integrità psico-fisica dei lavoratori chiamati ad operarvi. In considerazione delle caratteristiche dell opera il Piano, già in fase di progettazione, stabilisce i principali adempimenti ritenuti necessari affinchè l organizzazione e l allestimento del cantiere nonché lo svolgimento dei lavori previsti avvenga in condizioni di ordine e sicurezza; il piano tende inoltre ad integrare la sicurezza nel processo esecutivo delle varie fasi di lavoro. Chiaramente gli adempimenti richiesti e le prescrizioni operative individuate non esauriscono in alcun modo il complesso dei doveri e degli obblighi da parte delle Imprese appaltatrici e dei lavoratori autonomi interessati alla esecuzione dei lavori; costoro saranno tenuti al loro puntuale rispetto in virtù delle disposizioni di legge e dei patti contrattuali. Il Piano, se necessario, sarà aggiornato nel corso dello svolgimento dei lavori in relazione alle esigenze tecniche di lavorazione e organizzative nonché per varianti, modifiche di progetto, imprevisti e adeguamenti dei programmi. Potrà altresì essere integrato sulla base di prescrizioni o disposizioni emanate dalle autorità competenti, per nuove normative, per nuovi rischi non pianificati o per l'apporto di migliorie e/o correzioni su proposta delle Imprese interessate affidatarie dell'esecuzione dei lavori INQUADRAMENTO NORMATIVO La redazione del, a cura del Committente, scaturisce come adempimento obbligatorio dal D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, in attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Scopo della normativa è quello di introdurre regole che garantiscano il miglior coordinamento e gestione delle problematiche di sicurezza attraverso l introduzione di elementi di programmazione della sicurezza CONTENUTI DEL PIANO I contenuti minimi del Piano di sicurezza e coordinamento sono individuati nell allegato XV al D.Lgs 81 Contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, di seguito riportati: Contenuti minimi Il PSC é specifico per ogni singolo cantiere temporaneo o mobile e di concreta fattibilità; i suoi contenuti sono il risultato di scelte progettuali ed organizzative conformi alle prescrizioni dell'articolo 15 del presente decreto Il PSC contiene almeno i seguenti elementi: Pag. 3

5 a) l'identificazione e la descrizione dell'opera, esplicitata con: 1) l'indirizzo del cantiere; 2) la descrizione del contesto in cui é collocata l'area di cantiere; 3) una descrizione sintetica dell'opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche; b) l'individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, esplicitata con l'indicazione dei nominativi del responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e, qualora già nominato, del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ed a cura dello stesso coordinatore per l'esecuzione con l'indicazione, prima dell'inizio dei singoli lavori, dei nominativi dei datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi; c) una relazione concernente l'individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi in riferimento all'area ed all'organizzazione dello specifico cantiere, alle lavorazioni interferenti ed ai rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici propri dell attività delle singole imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi; d) le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive, in riferimento: 1) all'area di cantiere, ai sensi dei punti e ; 2) all'organizzazione del cantiere, ai sensi dei punti e ; 3) alle lavorazioni, ai sensi dei punti e ; e) le prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni, ai sensi dei punti , e ; f) le misure di coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva di cui ai punti e ; g) le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi; h) l'organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze é di tipo comune, nonché nel caso di cui all'articolo 104, comma 4; il PSC contiene anche i riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi; i) la durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità dell'opera lo richieda, delle sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei lavori, nonché l'entità presunta del cantiere espressa in uomini-giorno; l) la stima dei costi della sicurezza, ai sensi del punto Il coordinatore per la progettazione indica nel PSC, ove la particolarità delle lavorazioni lo richieda, il tipo di procedure complementari e di dettaglio al PSC stesso e connesse alle scelte autonome dell'impresa esecutrice, da esplicitare nel POS Il PSC é corredato da tavole esplicative di progetto, relative agli aspetti della sicurezza, comprendenti almeno una planimetria e, ove la particolarità dell'opera lo richieda, un profilo altimetrico e una breve descrizione delle caratteristiche idrogeologiche del terreno o il rinvio a specifica relazione se già redatta. Pag. 4

6 L'elenco indicativo e non esauriente degli elementi essenziali utili alla definizione dei contenuti del PSC di cui al punto , è riportato nell'allegato XV Contenuti minimi del PSC in riferimento all'area di cantiere, all'organizzazione del cantiere, alle lavorazioni In riferimento all'area di cantiere, il PSC contiene l'analisi degli elementi essenziali di cui all'allegato XV.2, in relazione: a) alle caratteristiche dell'area di cantiere, con particolare attenzione alla presenza nell'area del cantiere di linee aeree e condutture sotterranee; b) all'eventuale presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere, con particolare attenzione: b1) a lavori stradali ed autostradali al fine di garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori impiegati nei confronti dei rischi derivanti dal traffico circostante, b 2) al rischio di annegamento; c) agli eventuali rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l'area circostante In riferimento all'organizzazione del cantiere il PSC contiene, in relazione alla tipologia del cantiere, l'analisi dei seguenti elementi: a) le modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni; b) i servizi igienico-assistenziali; c) la viabilità principale di cantiere; d) gli impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo; e) gli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; f) le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 102; g) le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 92, comma 1, lettera c); h) le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali; i) la dislocazione degli impianti di cantiere; l) la dislocazione delle zone di carico e scarico; m) le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti; n) le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione In riferimento alle lavorazioni, il coordinatore per la progettazione suddivide le singole lavorazioni in fasi di lavoro e, quando la complessità dell'opera lo richiede, in sottofasi di lavoro, ed effettua l'analisi dei rischi aggiuntivi, rispetto a quelli specifici propri dell attività delle imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi, connessi in particolare ai seguenti elementi: a) al rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere; b) al rischio di seppellimento da adottare negli scavi; c) al rischio di caduta dall'alto; d) al rischio di insalubrità dell'aria nei lavori in galleria; e) al rischio di instabilità delle pareti e della volta nei lavori in galleria; Pag. 5

7 f) ai rischi derivanti da estese demolizioni o manutenzioni, ove le modalità tecniche di attuazione siano definite in fase di progetto; g) ai rischi di incendio o esplosione connessi con lavorazioni e materiali pericolosi utilizzati in cantiere; h) ai rischi derivanti da sbalzi eccessivi di temperatura. i) al rischio di elettrocuzione; l) al rischio rumore; m) al rischio dall'uso di sostanze chimiche Per ogni elemento dell'analisi di cui ai punti , , , il PSC contiene: a) le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive richieste per eliminare o ridurre al minimo i rischi di lavoro; ove necessario, vanno prodotte tavole e disegni tecnici esplicativi; b) le misure di coordinamento atte a realizzare quanto previsto alla lettera a) Contenuti minimi del PSC in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni ed al loro coordinamento Il coordinatore per la progettazione effettua l'analisi delle interferenze tra le lavorazioni, anche quando sono dovute alle lavorazioni di una stessa impresa esecutrice o alla presenza di lavoratori autonomi, e predispone il cronoprogramma dei lavori. Per le opere rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 e successive modifiche, il cronoprogramma dei lavori ai sensi del presente regolamento, prende esclusivamente in considerazione le problematiche inerenti gli aspetti della sicurezza ed é redatto ad integrazione del cronoprogramma delle lavorazioni previsto dall'articolo 42 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n In riferimento alle interferenze tra le lavorazioni, il PSC contiene le prescrizioni operative per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti e le modalità di verifica del rispetto di tali prescrizioni; nel caso in cui permangono rischi di interferenza, indica le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, atti a ridurre al minimo tali rischi Durante i periodi di maggior rischio dovuto ad interferenze di lavoro, il coordinatore per l'esecuzione verifica periodicamente, previa consultazione della direzione dei lavori, delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi interessati, la compatibilità della relativa parte di PSC con l'andamento dei lavori, aggiornando il piano ed in particolare il cronoprogramma dei lavori, se necessario Le misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva, sono definite analizzando il loro uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi Il coordinatore per l'esecuzione dei lavori integra il PSC con i nominativi delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi tenuti ad attivare quanto previsto al punto ed al punto e, previa consultazione delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi interessati, indica la relativa cronologia di attuazione e le modalità di verifica. Pag. 6

8 1.4. STRUTTURA DEL PIANO Il Piano è costituito da diversi capitoli all interno dei quali sono descritti: i dati relativi all opera da realizzare ed al cantiere previsto; le informazioni sul contesto ambientale su cui insiste il cantiere con gli eventuali apprestamenti specifici previsti a seguito della relativa valutazione dei rischi; la descrizione dei lavori; la valutazione dei rischi e le relative misure attuative di prevenzione; le prescrizioni circa le corrette modalità di gestione del Piano di Sicurezza e Coordinamento da parte delle singole imprese operanti in cantiere; le prescrizioni di carattere generale cui devono attenersi le singole imprese; le azioni di coordinamento e cooperazione da attuare tra tutti i soggetti interessati, in caso di presenza contemporanea in cantiere di più imprese o lavoratori autonomi; le prescrizioni di sicurezza di carattere generale, di interesse per tutte le fasi lavorative. la valutazione dei costi per la sicurezza. Capitolo 2. ANAGRAFICA DI CANTIERE 2.1. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO In sintesi le opere previste in questo primo stralcio riguardano: - la realizzazione delle canalizzazioni per la raccolta delle acque bianche e nere all interno degli abitati di Valmorbia e Dosso; - la realizzazione del collettore per acque bianche, che si svilupperà lungo la strada comunale tra Valmorbia e Dosso e in parte lungo la S.S. 46 Del Pasubio, nel quale confluiranno i ramali interni di Valmorbia e Dosso, che convoglierà le acque nel canale di deflusso esistente, dove attualmente già scaricano i reflui di Valmorbia; - la realizzazione di parte del collettore principale per le acque nere, nel tratto che si sviluppa lungo la S.S. 46 del Pasubio tra l incrocio con la strada comunale per la frazione Dosso per poi proseguire, oltrepassato il cimitero di Valmorbia, lungo una strada agricola esistente, che dovrà essere sistemata, fino al previsto impianto di depurazione tipo Imhoff, che verrà a situarsi a valle della Strada Statale, a Nord dell abitato di Valmorbia; - la costruzione dell'impianto di depurazione, di tipo Imhoff, dotato di griglia automatica, con scarico dei reflui tramite un collettore direttamente nel torrente Leno; - la sistemazione della strada d'accesso all'impianto, che ricalcherà sostanzialmente il tracciato di un'esistente strada agricola, che dovrà avere dimensioni e caratteristiche tali da consentire di operare ai mezzi impiegati nelle operazioni di manutenzione e spurgo; - la realizzazione di alcune opere complementari quali: - l'esecuzione dell'allacciamento idrico ed elettrico della zona dell'impianto; - una condotta idrica a servizio della Frazione Dosso, in sostituzione dell'esistente. - il ripristino degli allacciamenti privati all interno delle Frazioni di Valmorbia e Dosso: E prevista l esecuzione sia di scavi di sbancamento sia di scavi a sezione ristretta. I rilevati saranno realizzati prevalentemente con materiale proveniente dagli scavi, e solo in casi particolari con materiale proveniente da cave. Pag. 7

9 2.2. CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE Le opere di progetto comportano l esecuzione sia di scavi di sbancamento, sia di scavi a sezione ristretta, che interesseranno sia materiali sciolti, sia materiali cementati, sia formazioni rocciose, come indicato nella relazione geologica redatta dal dott. Ioli CARATTERISTICHE DELL OPERA Oggetto: Localizzazione del cantiere Lavori di realizzazione delle reti fognarie nelle frazioni Valmorbia e Dosso del Comune di Vallarsa. Il cantiere si svilupperà lungo la S.S. 46 Del Pasubio, all interno dei centri abitati di Valmorbia e Dosso, a valle dell abitato di Valmorbia per la sistemazione della strada di accesso all impianto Imhoff, per la realizzazione dell impianto Imhoff stesso e per la costruzione della condotta di scarico direttamente nel torrente Leno. Pag. 8

10 ZONE D INTERVENTO Incrocio tra strada comunale per Frazione Dosso e S.S. 46 Del Pasubio Tratto terminale da Valmorbia con zona innesto strada accesso Imhoff su strada Statale Pag. 9

11 Strada esistente da sistemare per accesso imhoff Zona impianto Imhoff Pag. 10

12 Tratto terminale esistente fognatura a Valmorbia Canale esistente di raccolta fognatura a Valmorbia Pag. 11

13 2.4. IDENTIFICAZIONE DEI SOGGETTI Committente Ente: Comune di Vallarsa Indirizzo: Via Roma, 13 - Frazione Raossi VALLARSA Telefono / Fax: / Progettista preforo Nome e Cognome: Piero Paolo Susana Qualifica: ingegnere Indirizzo: SITECO ingegneria e architettura Via Pasqui, ROVERETO (TN) Telefono / Fax: / Relazione geologica Nome e Cognome: Pio Ioli Qualifica: geologo Indirizzo: Via Venezia, 2/A ROVERETO Telefono / Fax: Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione Nome e Cognome: Qualifica: Indirizzo: Piero Paolo Susana ingegnere SITECO ingegneria e architettura Via Pasqui, ROVERETO (TN) Telefono / Fax: / IMPRESE ESECUTRICI In base alla tipologia dei lavori si presume che, per la realizzazione dell intera opera, siano impegnate almeno le seguenti imprese: n 1 per l effettuazione dei movimenti di materie, per la posa delle condotte fognarie, idriche e delle opere a queste connesse; n. 1 per l esecuzione delle opere in conglomerato cementizio armato e semplice e per l esecuzione dei rivestimenti delle murature; n 1 per la realizzazione delle fondazioni special i; n 1 per la posa delle barriere stradali; n 1 per l esecuzione delle pavimentazioni bitumin ose; n. 1 per la realizzazione dell impianto di grigliatura; Pag. 12

14 n. 1 per l esecuzione dell impianto semaforico di regolazione dell accesso alla Imhoff RAPPORTO UOMINI/GIORNO Allo scopo di valutare l entità del parametro uomini/giorno si considera che per l esecuzione dell opera sono previsti 300 giorni consecutivi, con una presenza media giornaliera di 4 addetti. Tenuto conto del numero di giornate lavorative in un mese, pari a 22, si stima pertanto indicativamente un valore di: 4 x 300 x (22/30) = 880 uomini/giorno Capitolo 3. CONTESTO AMBIENTALE In questo capitolo sono analizzate le situazioni di rischio presenti nelle aree interessate dai lavori o quelle trasmesse dall'ambiente circostante. Delle situazioni, dei rischi e delle misure di prevenzione si dovrà tenere conto nell'organizzazione e nella gestione dell'attività lavorativa RISCHI INTRINSECI ALL AREA INTERESSATA DAI LAVORI Caratteristiche dell area Descrizione Corsi d acqua NO Alberi / arbusti SI La realizzazione degli scavi di sbancamento e degli scavi a sezione ristretta comporterà in alcune zone la necessità di provvedere alla preventiva rimozione delle piante ed arbusti attualmente esistenti. Questo avverrà in particolare nelle zone interessate dall ampliamento della strada d accesso alla Imhoff e nell area di costruzione della Imhoff stessa Presenza di opere aeree Presenza di opere aeree SI E presente lungo parte della Statale l impianto di illuminazione Apprestamenti nonché una linea telefonica su pali. Dovranno essere adottate specifici previsti modalità di scavo tali da non interferire con suddette linee Presenza di opere nel sottosuolo Presenza di opere nel sottosuolo in cantiere SI Apprestamenti specifici previsti Sono presenti condotte idriche e fognarie. In sede esecutiva si dovranno adottare gli accorgimenti necessari a mantenere efficienti le reti per le quali è previsto il mantenimento. Sono presenti anche alcuni tombini per la raccolta delle acque stradali lungo la Statale: qualora fossero interferenti con il costruendo collettore per acque nere, dovranno essere abbassati di quota o comunque deviati. Pag. 13

15 Attività e insediamenti limitrofi Descrizione Cantieri NO Non sono previsti al momento altri cantieri di lavoro in prossimità del tratto stradale interessato dai lavori. Insediamenti industriali / artigianali NO Non vi sono insediamenti industriali o artigianali nelle immediate vicinanze del cantiere. Civili abitazioni SI Nelle zone all interno dei centri abitati sono presenti edifici di civile abitazione. Durante l esecuzione dei lavori i percorsi di accesso alle abitazioni dovranno essere opportunamente delimitati. Il traffico veicolare dovrà essere temporaneamente precluso lungo le vie interessate dalla realizzazione delle reti RISCHI TRASMESSI ALL AMBIENTE CIRCOSTANTE Interferenze con la viabilità esistente Interconnessione con la viabilità esterna SI Descrizione In considerazione dell importanza della S.S. 46 il cantiere dovrà essere organizzato in modo da consentire preferibilmente il transito anche durante l esecuzione dei lavori. Potrà essere valutata, concordemente con il Servizio Gestione Strade della P.A.T., la possibilità di periodiche interruzioni del transito, che in questo caso potrà avvenire dalla S.P. n. 85, Sinistra Leno, che garantisce, con limitato disagio, l accesso anche alle frazioni di Zocchio e Valmorbia. Qualora durante particolari lavorazioni la circolazione dovesse avvenire a senso unico alternato, il traffico potrà essere regolato o mediante l installazione di un impianto semaforico o tramite movieri. Pag. 14

16 Emissione di agenti inquinanti Descrizione Agenti inquinanti SI L attività del cantiere può comportare la trasmissione dei seguenti rischi verso l ambiente circostante: Apprestamenti specifici previsti Emissione/inalazione e contatto occhi/pelle di polveri derivanti dalle attività di movimentazione del materiale in cantiere; Emissione/inalazione di gas di scarico dei mezzi impiegati in cantiere; Inquinamento delle acque e dei suoli a seguito dello sversamento di rifiuti liquidi; Danno ambientale - paesaggistico a seguito dell abbandono di rifiuti solidi. Le principali misure di sicurezza da seguire per limitare l emissione di agenti inquinanti verso l esterno delle aree di cantiere son le seguenti: Emissione gas di scarico: Ridurre l emissione nell aria dei gas di scarico prodotti dai motori dei mezzi di cantiere, adottando opportuni sistemi di abbattimento degli agenti inquinanti; Evitare di bruciare residui di lavorazione e/o imballaggi che provocano l emissione di fumo e gas; Prevedere una rotazione del personale addetto in quelle lavorazioni in cui è maggiore l esposizione a gas di scarico; Provvedere ad una manutenzione regolare dei mezzi impegnati in cantiere, avendo cura di spegnere il motore ogni qual volta siano previste pause apprezzabili; Tenere a disposizione del personale idonei DPI da impiegare in caso di necessità (respiratori facciali dotati di filtro) Pag. 15

17 Capitolo 4. FASI DI LAVORO 4.1. SUCCESSIONE DELLE LAVORAZIONI L opera è complessa e prevede l esecuzione di diverse tipologie di lavorazioni, quali scavi di sbancamento e a sezione ristretta, posa di tubazioni in ghisa, gres, cls e pead, esecuzione di fondazioni speciali, opere in conglomerato cementizio armato, ecc. La successione delle fasi è stata impostata in modo da ridurre al minimo le interferenze, e questo si potrà ottenere in particolare, pur in presenza di sovrapposizioni temporali, operando su zone d intervento distanziate. Si ritiene che il lavoro sia scomponibile nelle seguenti fasi principali: - esecuzione delle opere provvisionali (berlinese imbocco su S.S. 46 e micropali di fondazione; - realizzazione dei muri in c.a. e dei muri di controripa; - esecuzione della strada di accesso alla Imhoff; - realizzazione dell impianto Imhoff; - realizzazione del tratto di collettore principale lungo la Statale e delle reti fognarie nelle frazioni Dosso e Valmorbia; - realizzazione della condotta di scarico diretto nel torrente Leno: - opere complementari (alimentazione idrica Dosso, allaccio idrico impianto depurazione, predisposizione allaccio elettrico impianto depurazione); - posa dell impianto di grigliatura automatica; Si precisa che il progetto prevede che il materiale necessario per l effettuazione dei ritombamenti della strada di accesso all impianto Imhoff provenga dagli scavi, anche a sezione ristretta, con solo un eventuale integrazione di materiale proveniente da cave di prestito. Per questo motivo si è previsto di iniziare fin da subito, contestualmente alle fondazioni speciali, gli scavi a sezione ristretta e la posa delle condotte fognarie: così operando si disporrà presumibilmente di quantità di materiali adeguate ad eseguire i riempimenti a tergo delle murature necessari per la costruzione della strada. Gli scavi a sezione ristretta saranno ritombati subito dopo la posa delle condotte, e le pavimentazioni ripristinate fino allo strato di collegamento. Lo strato di usura sarà realizzato alla fine dei lavori, una volta completati gli assestamenti, previa scarifica della pavimentazione esistente lungo la Statale. Si descrivono di seguito dettagliatamente le varie fasi previste: Allestimento cantiere per realizzazione strada accesso e impianto Imhoff La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere Allestimento di servizi sanitari del cantiere Allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi Realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere (fase) Realizzazione della recinzione, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e degli accessi al cantiere, per mezzi e lavoratori. La recinzione dovrà essere di altezza non minore a quella richiesta dal vigente regolamento edilizio, realizzata con lamiere grecate, reti o altro efficace sistema di confinamento, adeguatamente sostenute da paletti in legno, metallo, o altro infissi nel terreno. Macchine utilizzate: 1) Dumper. Pag. 16

18 Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Addetto alla realizzazione della recinzione, al fine di impedire l'accesso involontario dei non addetti ai lavori, e degli accessi al cantiere, per mezzi e lavoratori. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione della recinzione e degli accessi al cantiere; Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali a tenuta; d) mascherina antipolvere; e) indumenti ad alta visibilità; f) calzature di sicurezza con suola imperforabile. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore per "Operaio polivalente"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Scala doppia; d) Scala semplice; e) Sega circolare; f) Smerigliatrice angolare (flessibile); g) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Cesoiamenti, stritolamenti; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello; Ustioni. Allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere (fase) Allestimento di servizi igienico-assistenziali costituiti da locali, direttamente ricavati nell'edificio oggetto dell'intervento, in edifici attigui, o in strutture prefabbricate appositamente approntate, nei quali le maestranze possono usufruire di refettori, dormitori, servizi igienici, locali per riposare, per lavarsi, per il ricambio dei vestiti. Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogrù. Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Addetto all'allestimento di servizi igienico-sanitari costituiti da locali, direttamente ricavati nell'edificio oggetto dell'intervento, in edifici attigui, o in strutture prefabbricate appositamente approntate, nei quali le maestranze possono usufruire di refettori, dormitori, servizi igienici, locali per riposare, per lavarsi, per il ricambio dei vestiti. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto all'allestimento di servizi igienico-assistenziali del cantiere; Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) Rumore per "Operaio polivalente"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Ponte su cavalletti; d) Ponteggio mobile o trabattello; e) Scala doppia; f) Scala semplice; g) Sega circolare; h) Smerigliatrice angolare (flessibile); i) Trapano elettrico; Pag. 17

19 Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Scivolamenti, cadute a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Ustioni. Allestimento di servizi sanitari del cantiere (fase) Allestimento di servizi sanitari costituiti dai presidi (cassetta di pronto soccorso, pacchetto di medicazione, camera di medicazione) e dai locali necessari all'attività di pronto soccorso in cantiere indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvvisio. Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogrù. Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere; addetto all'allestimento di servizi sanitari costituiti dai presidi (cassetta di pronto soccorso, pacchetto di medicazione, camera di medicazione) e dai locali necessari all'attività di pronto soccorso in cantiere indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvvisio. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto all'allestimento di servizi sanitari del cantiere; Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) Rumore per "Operaio polivalente"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Ponte su cavalletti; d) Ponteggio mobile o trabattello; e) Scala doppia; f) Scala semplice; g) Sega circolare; h) Smerigliatrice angolare (flessibile); i) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Scivolamenti, cadute a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Ustioni. Allestimento depositi, zone per stoccaggio materiali e per impianti fissi (fase) Allestimento di depositi per materiali e attrezzature, zone scoperte per lo stoccaggio dei materiali e zone per l'istallazione di impianti fissi di cantiere (betoniera, silos, sebatoi). Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogrù. Lavoratori impegnati: 1) Addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Addetto all'allestimento delle zone del cantiere per lo stocaggio di materiali, di deposito di materiali e delle attrezzatura e per l'istallazione di impianti fissi quali betoniera, silos, banco dei ferraioli, ecc.. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto all'allestimento di depositi, zone per lo stoccaggio dei materiali e per gli impianti fissi; Devono essere forniti ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) occhiali di sicurezza. Pag. 18

20 Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) Rumore per "Operaio polivalente"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Ponte su cavalletti; d) Ponteggio mobile o trabattello; e) Scala doppia; f) Scala semplice; g) Sega circolare; h) Smerigliatrice angolare (flessibile); i) Trapano elettrico; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Scivolamenti, cadute a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Ustioni. Realizzazione berlinese a valle statale ed esecuzione micropali di fondazione La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Perforazioni per micropali Posa armatura per micropali Getto di calcestruzzo per micropali Realizzazione della carpenteria di cordoli in c.a. Lavorazioni e posa ferri di armatura di cordoli in c.a. Getto di calcestruzzo di cordoli in c.a. Perforazioni per micropali (fase) Perforazione per micropali tipo Radice con sonda a rotazione su carro cingolato. Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Dumper; 3) Sonda di perforazione. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alle perforazioni per micropali (tipo RADICE); Addetto alle perforazione per micropali tipo Radice con sonda a rotazione su carro cingolato. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto alle perforazioni per micropali (tipo RADICE); Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; d) otoprotettori; e) mascherina con filtro antipolvere; f) indumenti protettivi (tute). Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Getti, schizzi; b) Movimentazione manuale dei carichi; c) Rumore per "Operaio comune polivalente"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni. Pag. 19

21 Posa armatura per micropali (fase) Posa di armatura all'interno dei fori eseguiti nel terreno per la realizzazione di micropali. Macchine utilizzate: 1) Autocarro; 2) Autogrù. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla posa di armatura per micropali; Addetto alla posa di armatura all'interno dei fori eseguiti nel terreno per la realizzazione di micropali. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto alla posa di armatura per micropali. Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cintura di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta di materiale dall'alto o a livello; b) Scivolamenti, cadute a livello; c) Rumore per "Ferraiolo o aiuto ferraiolo"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponte su cavalletti; c) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Scivolamenti, cadute a livello; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi. Getto di calcestruzzo per micropali (fase) Esecuzione di getti di calcestruzzo per micropali. Lavoratori impegnati: 1) Addetto al getto di calcestruzzo per micropali; Addetto all'esecuzione di getti di calcestruzzo per micropali. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto al getto di calcestruzzo per micropali. Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute). Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore per "Carpentiere"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Compressore con motore endotermico; d) Impianto di iniezione per miscele cementizie; e) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; Scoppio; Elettrocuzione; Getti, schizzi; Inalazione polveri, fibre; Movimentazione manuale dei carichi. Realizzazione della carpenteria di cordoli in c.a. (fase) Realizzazione della carpenteria di cordoli in c.a. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della carpenteria di cordoli in c.a.; Pag. 20

22 Addetto alla realizzazione della carpenteria per strutture in elevazione, come travi, pilastri, sbalzi, ecc. e successivo disarmo. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione della carpenteria di cordoli in c.a.; Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute). Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Rumore per "Carpentiere"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Scala semplice; d) Sega circolare; e) Smerigliatrice angolare (flessibile); Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello; Ustioni. Lavorazioni e posa ferri di armatura di cordoli in c.a. (fase) Lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) di tondini di ferro per armature di cordoli in c.a. Macchine utilizzate: 1) Autogrù. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla lavorazione e ferri di armatura di cordoli in c.a.; Addetto alla lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) di tondini di ferro per armature di cordoli in c.a. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto alla lavorazione e ferri di armatura di cordoli in c.a.; Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cintura di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Punture, tagli, abrasioni; c) Rumore per "Ferraiolo o aiuto ferraiolo"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponte su cavalletti; c) Scala semplice; d) Trancia-piegaferri; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Scivolamenti, cadute a livello; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione. Getto di calcestruzzo di cordoli in c.a. (fase) Esecuzione di getti di calcestruzzo per la realizzazione di cordoli in c.a. Macchine utilizzate: 1) Autobetoniera; 2) Autopompa per cls. Lavoratori impegnati: Pag. 21

23 1) Addetto al getto di calcestruzzo di cordoli in c.a.; Addetto all'esecuzione di getti di calcestruzzo per la realizzazione di cordoli in c.a. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto al getto di calcestruzzo di cordoli in c.a.; Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute). Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Rumore per "Carpentiere"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Gruppo elettrogeno; d) Scala semplice; e) Vibratore elettrico per calcestruzzo; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; Movimentazione manuale dei carichi. Muri di sostegno in c.a. La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Realizzazione della carpenteria per muri di sostegno in c.a. Lavorazione e posa ferri di armatura per muri di sostegno in c.a. Getto di calcestruzzo per muri di sostegno in c.a. Realizzazione di vespaio per muri controterra Rivestimento in pietrame di muri in c.a. Realizzazione della carpenteria per muri di sostegno in c.a. (fase) Realizzazione della carpenteria carpenterie per la realizzazione di muri di sostegno in c.a. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione della carpenteria per muri di sostegno in c.a.; Addetto alla realizzazione della carpenteria per strutture in elevazione, come travi, pilastri, sbalzi, ecc. e successivo disarmo. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione della carpenteria per muri di sostegno in c.a.; Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute). Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore per "Carpentiere"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio mobile o trabattello; c) Scala semplice; d) Sega circolare; e) Smerigliatrice angolare (flessibile); Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Scivolamenti, cadute a livello; Ustioni. Pag. 22

24 Lavorazione e posa ferri armatura per muri di sostegno in c.a. (fase) Lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) e posa nelle casserature di tondini di ferro per armature di muri di sostegno in c.a.. Macchine utilizzate: 1) Autogrù. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per muri di sostegno in c.a.; Addetto alla lavorazione (sagomatura, taglio, saldatura) e posa nelle casserature di tondini di ferro per armature di muri di sostegno in c.a.. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto alla lavorazione e posa ferri di armatura per muri di sostegno in c.a.; Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile; d) cintura di sicurezza; e) occhiali o schermi facciali paraschegge. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Punture, tagli, abrasioni; b) Rumore per "Ferraiolo o aiuto ferraiolo"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponte su cavalletti; c) Scala semplice; d) Trancia-piegaferri; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Scivolamenti, cadute a livello; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi; Cesoiamenti, stritolamenti; Elettrocuzione. Getto di calcestruzzo per muri di sostegno in c.a. (fase) Esecuzione di getti in calcestruzzo per la realizzazione di muri di sostegno in c.a. Macchine utilizzate: 1) Autobetoniera; 2) Autopompa per cls. Lavoratori impegnati: 1) Addetto al getto di calcestruzzo per muri di sostegno in c.a.; Addetto all'esecuzione di getti in calcestruzzo per la realizzazione di muri di sostegno in c.a. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto al getto di calcestruzzo per muri di sostegno in c.a.; Devono essere forniti al lavoratore adeguati dispositivi di protezione individuale: a) guanti; b) casco; c) stivali di sicurezza; d) cinture di sicurezza; e) indumenti protettivi (tute). Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Rumore per "Carpentiere"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Andatoie e Passerelle; b) Attrezzi manuali; c) Gruppo elettrogeno; d) Ponteggio mobile o trabattello; e) Scala semplice; f) Vibratore elettrico per calcestruzzo; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Elettrocuzione; Inalazione fumi, gas, vapori; Incendi, esplosioni; Irritazioni cutanee, reazioni allergiche; Movimentazione manuale dei carichi. Pag. 23

25 Realizzazione di vespaio per muri controterra (fase) Realizzazione di spessore drenante in pietrame a granulometria variabile, da posizionarsi alle spalle del muro di sostegno in c.a., con interposte tubazioni drenanti. Macchine utilizzate: 1) Dumper. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla realizzazione di vespaio per muri controterra; Addetto alla realizzazione di spessore drenante in pietrame a granulometria variabile, da posizionarsi alle spalle del muro di sostegno in c.a., con interposte tubazioni drenanti. Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto alla realizzazione di vespaio per muri controterra; Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Movimentazione manuale dei carichi; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Scala semplice; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Movimentazione manuale dei carichi. Rivestimento in pietrame di muri in c.a. (fase) Realizzazione di rivestimenti in pietrame di strutture in c.a. Macchine utilizzate: 1) Argano a bandiera. Lavoratori impegnati: 1) Addetto alla posa di rivestimenti esterni; Misure Preventive e Protettive generali, aggiuntive a quelle specifiche riportate nel successivo capitolo: a) DPI: addetto alla posa di rivestimenti esterni; Devono essere forniti, al lavoratore, adeguati dispositivi di protezione individuale: a) casco; b) guanti; c) occhiali protettivi; d) calzature di sicurezza con suola antisdrucciolo e imperforabile e puntale d'acciaio; e) otoprotettori. Rischi a cui è esposto il lavoratore: a) Caduta dall'alto; b) Caduta di materiale dall'alto o a livello; c) Rumore per "Posatore pavimenti e rivestimenti"; Attrezzi utilizzati dal lavoratore: a) Attrezzi manuali; b) Ponteggio metallico fisso; c) Scala semplice; d) Taglierina elettrica; Rischi generati dall'uso degli attrezzi: Punture, tagli, abrasioni; Urti, colpi, impatti, compressioni; Caduta dall'alto; Caduta di materiale dall'alto o a livello; Scivolamenti, cadute a livello; Movimentazione manuale dei carichi; Elettrocuzione; Inalazione polveri, fibre; Ustioni. Realizzazione della strada La Lavorazione è suddivisa nelle seguenti Fasi e Sottofasi: Formazione di rilevato stradale Pag. 24

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