Parità e pari opportunità, tra norme e parole. di Valeria Maione per Ordine dei geologi
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1 Parità e pari opportunità, tra norme e parole di Valeria Maione per Ordine dei geologi
2 Obiettivi della lezione Introdurre i concetti di parità e di pari opportunità nella loro accezione comune e nei contenuti scientifici Evidenziarne l applicazione in Italia e in Europa Dimostrare che si tratta di concetti che hanno origini diverse, si applicano a contesti e realtà diverse, non necessariamente e soltanto al genere
3 Una Carta molto speciale La nostra Costituzione è il frutto di un lungo e condiviso lavoro al quale hanno partecipato 21 donne, donne di differenti estrazioni sociali, con i più disparati percorsi formativi e politici, animate da uno spirito di servizio e da una passione che emergono chiaramente dagli atti. Significativo è un episodio che vede due proposte provenienti da partiti contrapposti ma che riescono ad ottenere l obiettivo comune
4 Articoli da considerare Articolo 2 - pari dignità sociale e eguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini senza distinzione di sesso la Repubblica si impegna a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitino di fatto la libertà e l eguaglianza Articolo 37 la lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni spettanti ai lavoratori
5 Articolo 119 del Trattato di Roma (27 marzo 1957, nascita del Mercato Comune Europeo) Ciascuno Stato membro assicura durante la prima tappa, e in seguito mantiene, l applicazione del principio della parità delle retribuzioni tra lavoratori di sesso maschile e quelli di sesso femminile per uno stesso lavoro La sottoretribuzione delle donne rappresenta una delle principali forme di dumping sociale, attraverso la quale il datore di lavoro riduce i propri costi, e dunque il prezzo finale del prodotto, rendendolo concorrenziale a danno della manodopera femminile
6 Raccomandazione Consiglio dei Ministri della CEE n. 635/1984 Concetto di azione positiva (affirmative action measure) : eliminare o compensare gli effetti negativi che esercita sul lavoro femminile la tradizionale divisione dei ruoli tra uomini e donne all interno della famiglia e nella società incoraggiare la presenza delle donne in tutti i settori della vita lavorativa nei quali sono sottorappresentate e ai livelli superiori di responsabilità, per ottenere una ottimale utilizzazione di tutte le risorse umane
7 Quarta Conferenza mondiale sulle donne (Pechino 1995) ü acquisizione di poteri e responsabilità da parte delle donne (empowerment) ü integrazione della differenza di genere nelle politiche di ogni livello e valutazione del loro impatto equitativo di genere (mainstreaming) ü incentivazione nuove politiche: dell occupazione, dei tempi di vita e dell organizzazione del lavoro (conciliazione); promozione, mediante percorsi formativi, della cultura di genere e valorizzazione della differenza di genere ü prevenzione e tutela della salute, prevenzione e repressione della violenza (molestie sessuali e mobbing)
8 Le azioni positive Legge 10 aprile 1991 n. 125: Azioni positive per la realizzazione della parità uomo donna nel lavoro Legge 25 febbraio 1993 n. 215: Azioni positive in tema di imprenditoria femminile Legge 8 marzo 2000 n. 53: Disposizioni per il sostegno della maternità e paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città
9 in particolare La 125/1991 Azioni positive per la realizzazione della parità uomo-donna nel lavoro introduce l obbligo per tutti gli enti pubblici di adottare piani di azioni positive, ma non prevede alcuna sanzione in caso di inadempimento. Pertanto, tale disposizione è rimasta largamente priva di applicazione Il D. Lgs. 196/2000 Disciplina dell attività delle consigliere e dei consiglieri di parità [ ], specifica che i piani di azioni positive favoriscono il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussiste un divario fra generi non inferiore ai due terzi e prevede che in occasione tanto di assunzioni quanto di promozioni, a fronte di analoga qualificazione e preparazione professionale tra candidati di sesso diverso, l eventuale scelta del candidato di sesso maschile è accompagnata da un esplicita ed adeguata motivazione
10 Azione positiva (x effetti prodotti) Strategica, se produce un cambiamento permanente nell organizzazione, modificando alle radici le discriminazioni indirette mediante interventi sulla struttura e sull organizzazione del lavoro, nonché sulla cultura manageriale Simbolica, se permette a un gruppo di accedere a livelli di responsabilità o a lavori storicamente preclusi, provocando la rottura dello stereotipo, nell ottica di trasformarsi successivamente in azione strategici Di sensibilizzazione, se propedeutica ad un progetto di intervento; per esempio, i gender studi e
11 Azioni positive (tipologie x obiettivo) Ø verticali (quando si pongono l obiettivo di far accedere le donne a posizioni elevate nella gerarchia) Ø orizzontali (quando si pongono l obiettivo di superare la segregazione professionale in determinati settori, creando occupazione mista ed equilibrata) Ø miste (quando si pongono entrambi gli
12 Fattori che influenzano le AP il tempo (cambiamento organizzativo modifica dei comportamenti individuali) le energie umane e finanziarie a disposizione il potere decisionale di chi guida il processo di cambiamento la rilevanza dei ruoli e dei livelli organizzativi interessati dal cambiamento il grado di condivisione o di resistenza dei vertici gerarchici (in molti comparti, le dirigenze maschili vedono in maniera superficiale e distorta le politiche di pari opportunità)
13 Le leggi delle donne che hanno cambiato l Italia (fondazione Legge 26 agosto 1950 n. 860: Tutele fisica ed economica delle lavoratrici madri Legge 9 gennaio 1963 n.7 : Divieto di licenziamento delle lavoratrici per causa di matrimonio Legge ) marzo 1963 n. 66: Accesso a tutte le cariche professionali e agli impegni pubblici Legge 9 dicembre 1977 n. 903: Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro N. Iotti, 2013)
14 Concetto di discriminazione Discriminazione diretta se una persona è trattata meno favorevolmente in base al sesso di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata un altra in una situazione analoga Discriminazione indiretta: un criterio o una prassi apparentemente neutri che possono mettere in una situazione di particolare svantaggio le persone di un determinato sesso, rispetto a persone dell altro sesso, a meno che detta disposizione (criterio o prassi) sia giustificata oggettivamente da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano
15 Genesi dell approccio alla discriminazione Negli Stati Uniti ed in ambito anglosassone si è cominciato ad occuparsi della discriminazione razziale per passare a quella di genere, ciò è avvenuto anche nella teoria economica In Italia ed in ambito Mediterraneo si è cominciato dalla discriminazione di genere per passare a quella razziale, ciò è avvenuto anche in ambito giuslavoristico la cosa potrebbe essere riconducibile alla realtà contestuale e storica nella quale si verifica la discriminazione (non necessariamente ed esclusivamente agita sulle donne)
16 Istituzioni di tutela Legge 22 maggio 1990 n. 164: istituisce la Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna DPC 11 dicembre 2003: istituisce l UNAR Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali a difesa delle differenze A livello locale esistono Commissioni e Comitati, nelle pubbliche amministrazioni sono attualmente operativi i Comitati unici di Garanzia che si occupano di violenze e mobbing, discriminazioni, benessere organizzativo
17 Congedi parentali - Legge n.53/2000 Possibilità anche per i maschi di assentarsi per la cura dei propri figli; di fatto i maschi fanno scarso utilizzo dei congedi parentali e non si fanno carico dei compiti di cura familiare, quei lavoratori che ricorrono alla legge e chiedono i congedi sono considerati dai loro colleghi poco maschi e dal datore di lavoro poco attenti all interesse aziendale, la loro scelta risulta perciò penalizzante Permane il rischio del cosiddetto mommy track ovvero che le lavoratrici imbocchino volutamente o meno un binario di basse prospettive di carriera quando utilizzano le previste forme di flessibilità che consentono la conciliazione I datori di lavoro sono in ritardo nelle politiche family-friendly e propendono per misure di childcare (servizi interni di asilo-nido, convenzioni o supporti finanziari) rispetto ad interventi quali telelavoro, job-sharing, congedi parentali, sostegno dei fabbisogni dei dipendenti, counselling
18 Una storia esemplare: le consigliere di parità La legge 863/84 prevede la partecipazione alle Commissioni regionali per l impiego di un membro nominato dal Ministero del lavoro con funzione di Consigliere per l attuazione dei principi di parità. Identico membro è previsto dalla legge 56/87 nella Commissione centrale per l impiego (pura immagine)
19 le consigliere di parità (segue) La legge 196/2000 potenzia le funzioni delle Consigliere razionalizzandone le funzioni e prevedendo le necessarie dotazioni finanziarie e operative L art. 46 del Decreto Legislativo n. 198/2006 riprende la legge 196 e ribadisce le funzioni delle Consigliere ( autority contro le discriminazioni e promozione di azioni positive)
20 La legge 120/2011 (Golfo-Mosca) Gli organi sociali delle società quotate in scadenza dal 12 agosto 2012, e fino all agosto del 2022, dovranno essere rinnovati riservando una quota di almeno un quinto al genere meno rappresentato Si sono messi in movimento numerosi organismi e associazioni
21 Il difficile cammino di una legge elettorale paritaria Nel 1985 la Corte Costituzionale dichiara inammissibile la riserva di quote nelle liste Nel 2001 viene inserito nella parte sulle autonomie locali della Costituzione un richiamo alla necessità di rimuovere gli ostacoli e promuovere la parità di genere nelle cariche elettive Nel 2003 si modifica l art. 51 aggiungendo, sempre rispetto all accesso alle cariche
22 Nel 2012 la legge 215 stabilisce per Democrazia Paritaria (segue) A partire dal 2003 la Corte Costituzionale cambia la propria giurisprudenza dichiarando legittimi gli interventi di riequilibrio di genere nella rappresentanza politica Nel 2010 ancora la Corte ritiene conforme la doppia preferenza di genere prevista per la prima volta dalla legge elettorale della Regione Campania
23 Una precisazione Lo Stato è competente in materia di legislazione elettorale per gli enti locali ma non per le Regioni che debbono approvare autonomamente proprie leggi Ad oggi hanno approvato leggi per la tutela della democrazia paritaria Campania, Piemonte, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria, Veneto, Calabria, Lazio, Puglia
24 Notizie interessanti In questi giorni sono state azzerate alcune giunte calabresi in quanto non avevano neppure una presenza femminile Altre impugnative sono in atto e la sentenza appena emessa fa presupporre che avranno risultati altrettanto positivi FORSE I TEMPI SONO MATURI?!
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