L economia reale dal punto di vista della Camera di Commercio di Pescara

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1 L economia reale dal punto di vista della Camera di Commercio di Pescara Rapporto 29

2 A cura dell Ufficio Studi e Statistica

3 PRESENTAZIONE La Giornata dell Economia, giunta alla settima edizione, ha sempre rappresentato l appuntamento annuale per fornire elementi e spunti di riflessione sulle caratteristiche e l identità del nostro territorio e sulle tendenze evolutive del sistema produttivo locale. Un ampia serie di indicatori statistici definiva il posizionamento competitivo della provincia all interno dello scenario regionale e nazionale. Ma oggi l'analisi prospettica dell'economia locale trova ostacoli quasi insormontabili negli eventi che hanno colpito il nostro territorio. Infatti nel momento culminante della crisi economica mondiale il terremoto ha colpito con tutta la sua forza il territorio aquilano e di riflesso tutta l'economia abruzzese. Lo studio delle vicende economiche del 28 è un'analisi storiografica che poco avrà a riflettersi sugli anni futuri per la frattura che si è creata nel succedersi degli eventi. I timidi segnali di ripresa rilevati nella nostra provincia nel corso del 27 sono stati bruscamente interrotti dalla crisi economica mondiale. L'andamento dei dati mette in risalto un 28 con un forte rallentamento della crescita e la presenza di diffusi segnali di difficoltà che coinvolgono, seppure con gradi diversi, tutti i settori produttivi. E' evidente il trasferimento della crisi dalla finanza alla cosiddetta "economia reale". La chiusura dell anno ci pone di fronte ad una situazione molto difficile che si sta accentuando, purtroppo, nei primi mesi del 29, soprattutto nel settore manifatturiero. Lo scenario che caratterizza la provincia di Pescara, e l intera 2

4 regione, nel prossimo triennio si pone all interno di un quadro nazionale recessivo, che nel 29 sperimenterà una caduta più intensa di quella verificata nel 28, seguita da una lenta ripresa visibile solo a partire dal 21. La crisi economica ha portato problemi aggiuntivi, con il suo aggravarsi, relativi alla riduzione della domanda interna ed internazionale, al "Credit crunch" alla modifica di alcuni mercati: finanza, materie prime, immobiliare. Si è fatta più agguerrita la concorrenza internazionale al ridursi della domanda, si è diffusa una grande sfiducia non solo dei mercati, ma anche dei "policy makers". Abbiamo avuto fenomeni di razionamento del credito. Occorre mettere in campo una serie di azioni per contrastare il pericolo della crescente disoccupazione e sostenere il credito e la finanza d impresa. Per rilanciare l attività economica provinciale sarà fondamentale l'andamento della ricostruzione post terremoto, per l industria delle costruzioni e per il settore turistico, che solo se vedranno politiche robuste di sostegno potranno riprendersi. Ezio Ardizzi Presidente Camera di Commercio di Pescara 3

5 INDICE Presentazione Pag Il sistema imprenditoriale La demografia delle imprese Le imprese artigiane Le imprese extracomunitarie L imprenditoria femminile Fallimenti e liquidazioni L occupazione La struttura occupazionale L Indagine Excelsior La formazione continua Le unità locali e gli addetti Impatto occupazionale e localizzazione delle imprese La ricchezza Il valore aggiunto Reddito e tenore di vita Il reddito lordo disponibile Il patrimonio delle famiglie I consumi L internazionalizzazione Il commercio estero di beni Il commercio estero di servizi La bilancia tecnologica dei pagamenti Il turismo Il sistema creditizio L innovazione Brevetti italiani Brevetti europei Ricerca & Sviluppo Gli indicatori infrastrutturali Le previsioni per il

6 1. IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1.1 La demografia delle imprese Secondo i dati del Registro Imprese della Camera di Commercio di Pescara, lo stock di imprese della nostra provincia continua a crescere: le imprese iscritte al risultano Le imprese di nuova costituzione sono state 2.373, a fronte di 2.39 cessazioni. Pertanto il saldo complessivo è risultato positivo per 64 unità, anche se inferiore a quello registrato lo scorso anno (358), per effetto del minor numero di iscrizioni e del maggior numero di cancellazioni. Prendendo in considerazione l arco temporale 2-28, si evidenzia una progressiva espansione del tessuto imprenditoriale pescarese, come mostrato dal grafico seguente: Andamento imprese Registrate. Anni Nello stesso intervallo, il saldo complessivo tra imprese di nuova iscrizione e cancellate, mostra una flessione dopo la battuta d arresto dello scorso anno. Saldo imprese registrate. Anni

7 I contributi positivi al saldo totale 28 sono attribuibili all aggregato delle Imprese non classificate 1, che fornisce l apporto più consistente (+ 539), ai settori delle Costruzioni (+9), e della Prod. e distribuz. energia elettr., gas e acqua (+2). Tutti gli altri settori mostrano saldi negativi o nulli. Settore ATECO Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni Saldo Tasso di natalità Tasso di mortalità Tasso di sviluppo A Agricoltura, caccia e silvicoltura ,66 4,63-1,97 B Pesca,piscicoltura e servizi connessi ,22 1,98-9,76 C Estrazione di minerali ,33 3,33, D Attivita' manifatturiere ,92 6, -1,9 E Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua ,43 7,14 14,29 F Costruzioni ,69 6,49,2 G Comm.ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa ,54 7,63-2,9 H Alberghi e ristoranti ,35 6,72 -,37 I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz ,91 6,93-4,2 J Intermediaz.monetaria e finanziaria ,55 8,55, K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca ,78 7,25-1,47 L Pubbl.amm.e difesa;assic.sociale obbligatoria 3,,, M Istruzione ,13 6,88-3,75 N Sanita' e altri servizi sociali ,86 2,48 -,62 O Altri servizi pubblici,sociali e personali ,14 4,57 -,43 X Imprese non classificate ,4 6,26 21,78 TOTALE ,71 6,52,18 Fonte: Infocamere, Banca Dati Stock-View I grafici seguenti illustrano l andamento e la consistenza dei saldi dei diversi settori economici nell intervallo temporale Saldo Agricoltura, caccia e silvicoltura Si tratta di una categoria residuale in cui confluiscono sostanzialmente le imprese che presentano una sfasatura temporale tra il momento dell iscrizione e quello di inizio effettivo dell attività. 6

8 Saldo Pesca, piscicoltura e servizi connessi Saldo Estrazione di minerali Saldo Prod. e distribuzione energia elettrica, gas e acqua Saldo Attività manifatturiere

9 Saldo Costruzioni Saldo Commercio ingr. e dett.; rip. beni pers. e per la casa Saldo Alberghi e ristoranti Saldo Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni

10 Saldo Intermediaz. monetaria e finanziaria Saldo Pubb. Amm. e difesa; assic. sociale obbligatoria Saldo Istruzione Saldo Attiv. Immob., noleggio, informat., ricerca

11 Saldo Istruzione Saldo Sanità e altri servizi sociali Saldo Pubb. Amm. e difesa; assic. sociale obbligatoria Saldo Altri servizi pubblici, sociali e personali

12 Saldo Imprese non classificate Saldo Totale In termini di imprese attive, i comparti dei servizi, dell agricoltura e delle costruzioni si confermano quelli ad incidenza più alta sul totale. La provincia di Pescara si è avviata da tempo su un sentiero di terziarizzazione della propria economia, in cui appare forte la componente di servizi di tipo tradizionale - in particolare del commercio - piuttosto che dei servizi ad alto contenuto tecnologico. Settore ATECO Attive Incidenza % sul totale A Agricoltura, caccia e silvicoltura ,6 B Pesca, piscicoltura e servizi connessi 71,2 C Estrazione di minerali 26,1 D Attività manifatturiere ,5 E Prod. E distrib. energ. elettr., gas e acqua 17, F Costruzioni ,7 G Comm. ingr. e dett. - rip. beni pers. e per la casa ,9 H Alberghi e ristoranti ,7 I Trasporti, magazzinaggio e comunicaz ,5 J Intermediaz. monetaria e finanziaria 677 2,1 K Attiv. immob., noleggio, informat., ricerca ,4 L Pubbl. amm. e difesa; assic. sociale obbligatoria, M Istruzione 144,5 N Sanita' e altri servizi sociali 144,5 O Altri servizi pubblici, sociali e personali ,8 X Imprese non classificate 182,6 TOTALE Fonte: elaborazioni su dati Infocamere, Banca Dati Stock-View 11

13 Imprese attive per settori di attività. Provincia di Pescara. Anno 28 Commercio 31,8% Imprese non classificate,6% Agricoltura 16,2% Industria 1,8% Costruzioni 14,% Servizi 26,7% Volendo misurare la vitalità del nostro sistema economico in termini di tasso di natalità e mortalità delle imprese, si evidenzia una vivace dinamica imprenditoriale, con valori piuttosto elevati in entrambi i sensi: il tasso di natalità risulta pari al 6,71% ed il tasso di mortalità al 6,52%, per cui il tasso globale di crescita delle imprese si attesta allo,18%, inferiore a quello dello scorso anno (1,3%), ma superiore a quello nazionale (-,3%), ed al valore medio regionale (-,1%). Tra le province abruzzesi, Pescara si colloca al secondo posto dopo Teramo (,3%), mentre Chieti e L Aquila registrano tassi di sviluppo negativi. Camera di Commercio Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni Tasso di natalità Tasso di mortalità Tasso di sviluppo CHIETI ,8 6,2 -,4 L'AQUILA ,4 6,6 -,1 PESCARA ,7 6,5,2 TERAMO ,2 6,9,3 ABRUZZO ,5 6,5 -,1 ITALIA ,7 7,1 -,3 Fonte: elaborazioni su dati Infocamere, Banca Dati Stock-View Volendo analizzare i tassi di sviluppo per settori di attività economica, risultano positivi i tassi di sviluppo di: Imprese non classificate (21,8%) Produzione e distribuzione energ. elettr., gas e acqua (14,3%) Costruzioni (,2%) Al contrario, si registrano valori negativi del tasso di sviluppo nei seguenti settori: Pesca, piscicoltura e servizi connessi (-9,8%) Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (-4%) Istruzione (-3,8) Commercio ingrosso e dettaglio, rip. beni pers. e per la casa (-2,1%) 12

14 Agricoltura, caccia e silvicoltura (-2%) Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (-1,5%) Attività manifatturiere (-1,1%) Sanità e altri servizi sociali (-,6%) Altri servizi pubblici sociali e personali (-,4%) Alberghi e ristoranti (-,4%) Risultano nulli i tassi di sviluppo di: Estrazioni di minerali Intermediazione monetaria e finanziaria Pubbl. ammin. e difesa; assic. sociale obbligatoria I grafici seguenti mostrano il trend dei tassi di sviluppo dei diversi settori economici nel periodo Tasso di sviluppo Agricoltura, caccia e silvicoltura Tasso di sviluppo Pesca,piscicoltura e servizi connessi,,5 1, 1,5 2, 2,5 3, 1,3 2,8 2,6 1,8 1,1 2,6 2,3 2, 5,, 5, 1, 15, 2, 1, 5,8 4,9 3,1 3,1 4,1 15,6 9, Tasso di sviluppo Estrazione di minerali Tasso di sviluppo Attività manifatturiere 4, 2,, 2, 4, 6, 3,1 5,9, 3,1 3,3, 3,3 3,3,5,,5 1, 1,5,1 1,5 1,8,6,2 1,5 1,9 1,1 8, 2, , 15, 1, 5,, 5, 1, Tasso di sviluppo Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua 7,1 7,7 18,2, 1, 7,1 7,1 14, , 3, 2, 1,, 1, Tasso di sviluppo Costruzioni 3, 3,7 2,5 2,5 2, 1,8,2,

15 Tasso di sviluppo Commercio ingrosso e Tasso di sviluppo Alberghi e ristoranti dett.; riparazione beni personali e per la, casa,2,5 1,,5,4,2 1,1,7 1,, 1,,,5 1,1,3 1,3 1,2 1, 1,4 1,5 1,7 2, 1,5 2,1 2, 2, 2,5 2, , Tasso di sviluppo Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni Tasso di sviluppo Intermediazione monetaria e finanziaria 1,, 1, 2, 3, 4, 5,,3 1,8,2, 1, 3, 3,7 4, 1, 8, 6, 4, 2,, 2, 4, 7,7 1,4 2,1 1,8,2 1,2 4,8, , 2, 1,, 1, 2, Tasso di sviluppo Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca 1,3,2 2,3,,6 1,1 1,4 1,5 6, 4, 2,, 2, 4, Tasso di sviluppo Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 3,7 2,5,8 3,8,,,, ,, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 3, Tasso di sviluppo Istruzione,7 1,3 2,2 2,6 5,,6 3,8 1,,5,,5 1, 1,5 2, 2,5 3, Tasso di sviluppo Sanita' e altri servizi sociali,4 2,4,2 1,5,,,6,

16 Tasso di sviluppo Imprese non classificate 5, 42,9 4, 3, 3,7 29,7 32,5 29,1 29,2 26,7 21,8 2, 1,, , 2,5 2, 1,5 1,,5, 2,8 Tasso di sviluppo globale Economia provinciale,6 1,5 2, 2,9 1,3 1, ,18 In termini di forma giuridica, il tessuto produttivo provinciale appare caratterizzato da una prevalenza di imprese con la forma giuridica di ditta individuale, che rappresentano complessivamente il 59,3% del totale delle imprese iscritte nel 28. Le società presentano un incidenza del 38,4% sul totale, suddivise in società di capitali (17,6%) e società di persone (2,8%). Imprese registrate per forma giuridica. Anno 28 altre forme 2,3% società di capitali 17,6% ditte individuali 59,3% società di persone 2,8% I dati del 28 confermano la crescente rilevanza delle società di capitali, e l irrobustimento del tessuto produttivo provinciale. Forma giuridica Tasso di crescita società di capitali 4,5 società di persone,1 ditte individuali -1, Infatti: le ditte individuali scendono da a 21.35, con un saldo negativo di 23 unità ed un tasso di sviluppo dello -,1% (contro il valore pari al,4% dello scorso anno); le società di persone passano da a unità, ma registrano un tasso di crescita dello,1%, superiore a quello negativo dello scorso anno (-,8%); 15

17 le società di capitali continuano ancora a crescere, passando da 5.95 a unità nel 28, con un tasso di sviluppo pari al 4,5%, anche se ad un ritmo inferiore rispetto a quello rilevato lo scorso anno (6%). Dunque il tessuto imprenditoriale locale si sta evolvendo verso formule imprenditoriali più complesse sotto il profilo della forma giuridico-organizzativo e sotto il profilo finanziario ed economico. 1.2 Le imprese artigiane Analizzando i dati relativi alle imprese artigiane, si evidenzia la forte vocazione artigiana della nostra provincia: al netto delle imprese agricole, il 26,9% delle imprese attive è costituito da tale tipologia di impresa, che evidenzia un trend crescente dal 21 in poi, fino a raggiungere le unità nel 28. Imprese artigiane. Provincia di Pescara Le imprese artigiane si concentrano soprattutto nei settori delle Costruzioni (33,2%), Attività manifatturiere (26,6%) e Altri servizi pubblici, sociali e personali (14,5%). IMPRESE ARTIGIANE PROVINCIA DI PESCARA, anno 28 Settore ATECO Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni A Agricoltura, caccia e silvicoltura B Pesca,piscicoltura e servizi connessi 1 1 C Estrazione di minerali D Attivita' manifatturiere F Costruzioni G Comm. ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa H Alberghi e ristoranti I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz J Intermediaz. monetaria e finanziaria 4 3 K Attiv. immob., noleggio, informat.,ricerca M Istruzione N Sanita' e altri servizi sociali 1 1 O Altri servizi pubblici,sociali e personali X Imprese non classificate TOTALE Fonte: StockView, Infocamere, anno 28 16

18 Imprese artigiane per sezioni di attività. Anno 28 J Intermediaz.monetaria e finanziaria,% N Sanita' e altri servizi sociali,1% M Istruzione K,2% Attiv.immob.,noleggio,inf ormat.,ricerca 6,% O Altri servizi pubblici,sociali e personali 14,4% I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz. 7,8% H Alberghi e ristoranti,4% G Comm.ingr.e dett. rip.beni pers.e per la casa 9,9% X Imprese non classificate,4% A Agricoltura, caccia e silvicoltura,9% B Pesca,piscicoltura e servizi connessi,% C Estrazione di minerali,% D Attivita' manifatturiere 26,7% F Costruzioni 33,2% Considerando l evoluzione complessiva del comparto nel corso del 28, si evidenzia un andamento leggermente espansivo dello stesso: il saldo iscrizioni-cessazioni risulta pari a 34 unità, contro le 27 dello scorso anno, risultante dall effetto combinato delle maggiori iscrizioni (+4) e minori cancellazioni (-3); il tasso di natalità risulta pari all 8%, a fronte di un tasso di mortalità del 7,6%; il tasso di sviluppo è dello,4%, in leggero rialzo rispetto allo scorso anno (,3%). In termini di forma giuridica, oltre l 8% delle imprese artigiane assume la forma di ditta individuale. 17

19 IMPRESE ARTIGIANE, anno 28 Camera di Commercio: PESCARA Classe di Nat. Giuridica Registrate Attive SOCIETA' DI CAPITALE 22 2 SOCIETA' DI PERSONE IMPRESE INDIVIDUALI COOPERATIVE CONSORZI 6 5 TOTALE Fonte: StockView, Infocamere, anno 28 L artigianato, nonostante il contesto economico caratterizzato dalla globalizzazione dei mercati che sembrerebbe lasciare poco spazio alle piccole imprese, ha garantito negli ultimi decenni, ed anche nei periodi di congiuntura più sfavorevole, un significativo apporto alla crescita occupazionale ed al riequilibrio territoriale, soprattutto in virtù della capacità di adattamento alle mutevoli condizioni della domanda. Anzi, l artigianato può essere considerato non solo uno dei principali motori dell economia nazionale ed europea, ma anche uno strumento per eludere gli effetti più perversi della globalizzazione, grazie alla sua capacità di coniugare tradizione e modernità e di contrastare pertanto le tendenze alla standardizzazione ed omologazione. 1.3 Le imprese extracomunitarie Nel 28 continua l espansione delle imprese extracomunitarie: gli immigrati si stanno dimostrando capaci di conquistare spazi economici sempre più significativi, anche al di là di quelli comunemente fissati dagli stereotipi correnti, che relegano gli stranieri ai livelli di qualificazione professionale più bassi. In provincia di Pescara tale tipologia di impresa ha raggiunto uno stock di unità, registrando un incremento del 5,3% rispetto al 2, e confermandosi stabile rispetto al 26, con un incidenza del 7,8% sull intera struttura imprenditoriale. I settori fortemente caratterizzati dalla presenza extracomunitaria sono l edilizia, il commercio e la ristorazione, che insieme rappresentano il fenomeno per oltre il 61% del totale. 18

20 Il settore di gran lunga più rappresentato è quello del commercio, che conta il 42,7% di tutti gli imprenditori extracomunitari e che ha evidenziato, nel periodo 2-28, un incremento del 48,1% Imprenditori extracomunitari della provincia di Pescara Oltre il 71% degli imprenditori extracomunitari è compreso nella fascia di età che va dai 3 ai 49 anni. Per quanto riguarda la nazionalità extraeuropea di provenienza, prevalgono, in termini numerici, gli imprenditori provenienti dall America Centrale e del Sud (24,1%), e dall Africa Occidentale (14,8%). Imprenditori extracomunitari per nazionalità di provenienza. Anno 28 America Centrale e del Sud 24% Australia e Oceania 4% America Settentrionale 2% Giappone % Canada 4% Albania 4% Turchia % Altri Paesi d'europa 24% Africa Centrale, Orientale e Meridionale 2% Altri Paesi Estremo Oriente 4% Cina 9% Vicino e Medio Oriente 2% Africa Occidentale 15% Africa Settentrionale 6% 19

21 1.4 L imprenditoria femminile L Osservatorio sull imprenditoria femminile, realizzato da Unioncamere a partire dai dati del Registro Imprese, si compone di due distinte aeree di indagine: la prima, Imprese Femminili, fornisce statistiche sulle imprese partecipate prevalentemente da donne; la seconda, relativa alle Cariche Femminili, fornisce statistiche sulle cariche assunte da donne e da donne titolari di azioni/quote di capitale. L Osservatorio si propone di dare una misura della partecipazione femminile nelle imprese, prendendo spunto dalla definizione data dalla legge 215/92 Azioni positive per l imprenditoria femminile e dalle successive disposizioni del Ministero delle Attività produttive. In base a tali norme, il grado di partecipazione femminile è desunto in base ai seguenti elementi: la natura giuridica dell impresa; l eventuale quota di capitale sociale detenuta da ciascun socio donna; la percentuale di donne presenti tra i titolari, i soci e gli amministratori dell impresa. Inoltre le imprese sono state poi classificate in base alla maggiore o minore capacità di controllo esercitato dalle donne, cioè in base alla maggiore o minore presenza femminile. In generale, sono state considerate femminili le imprese nelle quali la partecipazione delle donne alla compagine imprenditoriale supera il 5%. 2 tata Al 31 dicembre 28, in provincia di Pescara, la componente femminile rappresenta il 26,8% del totale delle imprese attive della provincia. Si tratta di un valore inferiore alla media regionale, pari al 28,5%, ma superiore a quella nazionale (24,1%). 2 D altro lato, va considerato che le imprese non definibili femminili non possono essere considerate automaticamente maschili, cioè partecipate prevalentemente da uomini: molte imprese sono infatti partecipate da soggetti giuridici e non da persone fisiche. 2

22 Le imprese femminili sono caratterizzate, per quel che riguarda la natura giuridica, da una forte presenza di ditte individuali: il 68,5% delle imprese femminili attive presenta la forma giuridica di impresa individuale. L altra quota consistente delle imprese femminili è rappresentata dalle società di persone, con un peso del 2,9% sul totale. Sommando la percentuale delle ditte individuali e delle società di persone si ottiene che circa il 9% delle imprese femminili è compreso in queste due tipologie. Le società di capitali raggiungono quota del 9% del totale, con un incremento del 2,4% rispetto al 27. Valori marginali sono espressi dalla presenza delle cooperative e di altre forme giuridiche. IMPRESE FEMMINILI, 2 semestre 28 Camera di Commercio: PESCARA Status: Attive Imprese Classe di Nat. Giuridica attive Incid. % sul totale SOCIETA' DI CAPITALE 763 9,2 SOCIETA' DI PERSONE ,9 IMPRESE INDIVIDUALI ,5 COOPERATIVE 16 1,3 CONSORZI 2, ALTRE FORME 8,1 TOTALE Fonte: Stock-View, Infocamere 28 Imprese femminili per natura giuridica. Anno 28 COOPERATIVE 1,3% CONSORZI,% ALTRE FORME,1% SOCIETA' DI CAPITALE 8,% SOCIETA' DI PERSONE 2,8% IMPRESE INDIVIDUALI 69,8% In relazione alla misura della presenza femminile, si evidenzia come la quasi totalità delle imprese femminili attive (96,6%) è concentrata nella tipologia della forma esclusiva, ovvero con una coincidenza totale tra impresa e figura femminile che la governa: il dato può essere spiegato in gran parte con la netta prevalenza di imprese individuali, e con la conseguente sovrapposizione tra titolare (donna) dell impresa e impresa stessa. La tipologia della forma forte assorbe il 3,1% delle imprese femminili, mentre appare trascurabile (,3%) la percentuale delle imprese femminili a forma maggioritaria. 21

23 Imprese femminili attive per tipologia di presenza. Anno 28 maggioritaria,3% forte 3,1% esclusiva 96,6% IMPRESE FEMMINILI, 2 semestre 28 Camera di Commercio di PESCARA Status: Attive Presenza femminile Imprese Incid. % attive sul tot. Maggioritaria 22,3 Forte 259 3,1 Esclusiva ,6 TOTALE Fonte: Stock-View, Infocamere 28 I settori a maggiore presenza femminile sono quello commerciale (31,3%), quello agricolo (21,2%), e quello degli altri servizi pubblici, sociali e personali (11,1%). La presenza di imprese femminili raggiunge valori significativi anche nei settori delle attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca (1,1%), delle attività manifatturiere (9,6%), mentre il settore degli alberghi e ristoranti registra una percentuale inferiore (6,1%). Appare evidente, comunque, una consistente presenza femminile nel comparto dei servizi in generale. 22

24 IMPRESE FEMMINILI, 2 semestre 28 Camera di Commercio: PESCARA Settore ATECO Imprese attive Incidenza % sul tot. A Agricoltura, caccia e silvicoltura ,2 B Pesca,piscicoltura e servizi connessi 1,1 C Estrazione di minerali 5,1 D Attivita' manifatturiere 797 9,6 E Prod.e distrib.energ.elettr.,gas e acqua 1, F Costruzioni 49 4,9 G Comm.ingr.e dett.-rip.beni pers.e per la casa ,3 H Alberghi e ristoranti 59 6,1 I Trasporti,magazzinaggio e comunicaz ,5 J Intermediaz.monetaria e finanziaria 148 1,8 K Attiv.immob.,noleggio,informat.,ricerca 841 1,1 M Istruzione 46,6 N Sanita' e altri servizi sociali 81 1, O Altri servizi pubblici,sociali e personali ,1 X Imprese non classificate 54,6 TOTALE , Fonte: Stock-View, Infocamere 28 Per quanto riguarda le cariche femminili, ovvero la presenza di donne negli incarichi dirigenziali d impresa, la componente femminile è pari a unità e rappresenta il 24,5% del totale regionale. CARICHE FEMMINILI, 2 semestre 28 Camera di Commercio: PESCARA Classe di Cariche Cariche Incidenza % sul totale Titolare ,2 Socio di capitale 956 5,5 Socio ,8 Amministratore , Altre cariche 946 5,5 TOTALE , Fonte: Stock-View, Infocamere 28 Per quanto riguarda la tipologia delle cariche che le donne ricoprono, le donne impegnate in imprese femminili come titolari (33,2%) ed amministratrici (31%) rappresentano complessivamente oltre il 64% dei casi. La percentuale di donne che ricoprono la carica di socio di persone è pari al 24,8% del totale, mentre la quota di donne che rivestono la carica di socio di capitale risulta di gran lunga inferiore (5,5%). 23

25 Imprese femminili attive per tipologia di carica ricoperta. Anno 28 Amministratore 31,% Altre cariche 5,5% Titolare 33,2% Socio 24,8% Socio di capitale 5,5% Con riferimento alla composizione delle cariche femminili per classi di età, si rileva che oltre la metà (53,3%) delle imprenditrici appartiene alla fascia di età 3-49 anni; la classe successiva dai 5 ai 69 anni rappresenta più di un terzo del totale (33,5%), mentre la componente più giovane, che comprende la fascia dai 18 ai 29 anni rappresenta una quota pari solo al 6,9% del totale. Imprese femminili per classi di età. Anno 28 >= 7 anni 6,1% da 18 a 29 anni 6,9% * n.c.,2% < 18 anni,% da 3 a 49 anni 53,3% da 5 a 69 anni 33,5% 24

26 CARICHE FEMMINILI, 2 semestre 28 Camera di Commercio: PESCARA Eta' Cariche Incid. % sul tot. da 3 a 49 anni ,3 da 5 a 69 anni ,5 da 18 a 29 anni ,9 >= 7 anni ,1 * n.c. 36,2 < 18 anni 8, TOTALE Fonte: Stock-View, Infocamere 28 Con riferimento alle cariche femminili per tipologia di forma giuridica, risultano prevalenti le ditte individuali, con unità (33,4%), e le società di persone con 7.79 unità (41,1%), mentre le società di capitali rappresentano solo il 2,5% del totale. CARICHE FEMMINILI, 2 semestre 28 Camera di Commercio: PESCARA Classe di Nat. Giuridica Cariche Incid. % sul tot. SOCIETA' DI CAPITALE ,5 SOCIETA' DI PERSONE ,1 IMPRESE INDIVIDUALI ,4 COOPERATIVE 75 4,4 CONSORZI 47,3 ALTRE FORME 69,4 TOTALE , Fonte: Stock-View, Infocamere Fallimenti e liquidazioni Indipendentemente dal profilo dell imprenditore, un ulteriore elemento di conoscenza del tessuto produttivo proviene dall analisi dello stato di attività delle imprese. In particolare, le dinamiche di entrata in stato di liquidazione e fallimento forniscono indicazioni utili a valutare il loro stato di salute e, più in generale, la congiuntura economica. Entrambi gli stati, infatti, preludono alla chiusura dell attività, ma mentre la liquidazione rappresenta una fase fisiologica della vita dell impresa, il fallimento è indice di una fine dell attività generalmente più traumatica. Al 31/12/28 si registrano 41 imprese entrate in fallimento, con un aumento del 17,1% rispetto allo scorso anno, poco al di sopra dell incremento medio regionale (16%), e molto al di sotto di quello nazionale (45,5%). Nella graduatoria delle province abruzzesi, Pescara si colloca al terzo posto dopo L Aquila (4,7%) e Teramo (18,2%), mentre Chieti è l unica provincia a registrare una riduzione del numero dei fallimenti (-2,2%). 25

27 Anche se rapportato al numero delle imprese registrate il fenomeno appare in rialzo: l incidenza percentuale delle imprese fallite passa,1% allo,12%. Distribuzione per provincia delle imprese entrate in fallimento per anno di entrata in fallimento. Situazione al L'AQUILA CHIETI PESCARA TERAMO ABRUZZO ITALIA Fonte: Infocamere Imprese entrate in fallimento. Provincia di Pescara Diverso andamento mostra il fenomeno delle imprese che hanno avviato negli anni scorsi un procedimento di liquidazione dell attività. L analisi al 31/12/28 segna infatti una diminuzione del ricorso alla liquidazione rispetto all anno precedente: 434 casi contro i 486 del 27. Il peso delle imprese entrate in liquidazione sul totale delle imprese registrate appare stabile all 1,2%. Distribuzione per provincia delle imprese entrate in liquidazione per anno di entrata in liquidazione - Situazione al 31/12/ L'AQUILA CHIETI PESCARA TERAMO ABRUZZO ITALIA Fonte: Infocamere 26

28 Imprese entrate in liquidazione. Provincia di Pescara

29 2. L OCCUPAZIONE 2.1 La struttura occupazionale Nel 28 la dinamica occupazionale della provincia di Pescara mostra tutti gli indicatori in salita: in particolare, crescono le forze lavoro, il numero degli occupati e le persone in cerca di occupazione, ed aumenta il tasso di disoccupazione. Le forze di lavoro ammontano a circa 134. unità, di cui 78. maschi e 56. femmine. Il numero cresce rispetto al 27 ed è il risultato dell aumento sia delle persone in cerca di occupazione (di circa 1.6 unità), sia del numero degli occupati (di oltre 13. unità). Il numero degli occupati risulta cresciuto e pari a 125. unità, con un tasso di occupazione 1 del 46%, superiore a quello dell anno precedente (41,8%). Anche il tasso di occupazione anni (6,1%) aumenta rispetto al 27 (54,5%), ed è superiore a quello della regione (59%), dell Italia (58,7%), ed al secondo posto, dopo Teramo (6,6%), nella graduatoria delle province abruzzesi. Occupati in complesso e tasso di occupazione anni per sesso, regione e provincia. Anno 28 (dati in migliaia ed in percentuale) REGIONI E PROVINCE Occupati Tasso di occupazione anni Maschi Femmine Maschi e femmine Maschi Femmine ABRUZZO ,2 46,7 59, L'Aquila ,8 46,5 57,7 Teramo ,8 48,4 6,6 Pescara ,6 49, 6,1 Chieti ,6 43,9 57,7 ITALIA ,3 47,2 58,7 Fonte: indagine ISTAT sulle forze lavoro Maschi e femmine Il numero delle persone in cerca di occupazione ammonta a circa 9mila unità, con un tasso di disoccupazione 2 pari al 6,5%, superiore al 5,8% del 27, e leggermente più basso della media regionale (6,6%) e italiana (6,7%). L aumento del tasso di disoccupazione risulta dunque dovuto alla crescita sia del numero delle persone in cerca di occupazione che delle forze lavoro. Nella graduatoria delle province abruzzesi per tasso di disoccupazione Pescara si colloca terza dopo Teramo (5,3%) e Chieti (6%); segue infine l Aquila con il tasso più elevato (8,6%). 1 Il tasso di occupazione è espresso dal rapporto percentuale degli occupati sulla popolazione di 15 anni e oltre. 2 Il tasso di disoccupazione è espresso dal rapporto percentuale delle persone in cerca di occupazione sulla forza lavoro. 28

30 Persone in cerca di occupazione e tasso di disoccupazione per sesso, regione e provincia. Anno 28 (dati in migliaia e percentuale) Persone in cerca di occupazione Tasso di disoccupazione REGIONI E PROVINCE Maschi e Maschi e Maschi Femmine Maschi Femmine femmine femmine ABRUZZO ,1 8,7 6,6 L'Aquila ,5 11,6 8,6 Teramo ,9 7,4 5,3 Pescara ,3 8, 6,5 Chieti ,9 7,8 6, ITALIA ,5 8,5 6,7 Fonte: indagine ISTAT sulle forze lavoro 12 Tasso di disoccupazione Pescara, Abruzzo, Italia. Anni Pescara Abruzzo Italia Il tasso di disoccupazione femminile (8%) risulta ancora notevolmente superiore a quello maschile (5,3%), ed in diminuzione rispetto al 27 (1%), per effetto della riduzione del numero delle donne in cerca di occupazione e, soprattutto, dell aumento delle forze lavoro femminili (+ 11. unità). 29

31 Tassi di disoccupazione maschile e femminile della provincia di Pescara. Anni tasso di disoccupazione maschile tasso di disoccupazione femminile La partecipazione dei pescaresi al mercato del lavoro, espressa dal tasso di attività anni, risulta pari al 64,2%, superiore al valore dello scorso anno (57,9%), e al di sopra della media regionale (63,1%), della media italiana (63%), ed al valore di tutte le altre province abruzzesi. Forze di lavoro in complesso e tasso di attività ani per sesso, regione e provincia. Anno 28 (dati in migliaia e percentuale) Forze di lavoro Tasso di attività anni REGIONI E PROVINCE Maschi e Maschi e Maschi Femmine Maschi Femmine femmine femmine ABRUZZO ,1 51,2 63,1 L'Aquila ,6 52,6 63,2 Teramo ,7 52,3 64, Pescara ,6 53,2 64,2 Chieti ,4 47,6 61,5 ITALIA ,4 51,6 63, Fonte: indagine ISTAT sulle forze lavoro 3

32 2.2 L Indagine Excelsior 27 L indagine Excelsior 3, realizzata da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, rileva i fabbisogni e le previsioni occupazionali delle imprese italiane, con riferimento alle diverse caratteristiche professionali richieste. I risultati dell indagine evidenziano la tenuta dell occupazione della provincia di Pescara anche nel 28, nonostante la congiuntura economica non favorevole: gli imprenditori hanno dichiarato programmi di assunzione che comportano la creazione di 5.6 nuovi posti di lavoro, con un tasso di crescita atteso pari allo,5%. Tuttavia l entità del saldo tra entrate e uscite (28) è più contenuta rispetto al 27 (62) ed al 26 (82), segnalando come il sistema imprenditoriale, pur continuando ad investire nelle risorse umane, risenta degli effetti del ciclo economico. In particolare: il saldo occupazionale è attivo e pari a 28 unità, dato dalla differenza tra 5.6 entrate e 4.79 uscite; il flusso in entrata, pari al 9,2%, appare uguale a quello dello scorso anno, mentre il flusso in uscita (8,7%) appare superiore (6,3%), determinando un tasso di crescita (,5%) inferiore rispetto a quello preventivato lo scorso anno (1,2%), alla media regionale (1,3%), e nazionale (1%); cresce la percentuale dei nuovi dipendenti destinati alle imprese di servizi (dal 56,3% al 66,6%), mentre si riduce la quota degli occupati nell industria (dal 22,4 al 2%) e nel settore delle costruzioni (dal 19,3% al 13,4%); il comparto degli Alberghi, ristoranti, servizi di ristorazione e servizi turistici presenta la dinamica occupazionale più favorevole registrando il tasso di variazione più elevato (3,8%) rispetto ai servizi (,3%) ed all industria (,7%); nell ambito dell Industria presentano i tassi più elevati di variazione dell occupazione: le Industrie dei metalli, chimica, lavorazione dei minerali, energia (1,8%); le altre attività industriali (tessile-abbigliamento, carta e stampa, alimentari, legno) (1,6%). Appare in crisi il settore delle costruzioni (-,6%), così come il settore manifatturiero della meccanica (-,6%). nell ambito dei Servizi presentano le prospettive migliori: Alberghi, ristoranti, servizi di ristorazione e servizi turistici (3,8%); i servizi avanzati alle imprese (2,4%). Registra, invece, una forte battuta d arresto il comparto del commercio al dettaglio e all ingrosso-riparazioni con un tasso di variazione atteso dell occupazione negativo (- 1,1%). In recupero, infine, le attività dei Trasporti e attività postali (,5%) e del Creditoassicurazioni, servizi operativi, sanità e istruzione (,4%), che lo scorso anno registravano un tasso negativo (rispettivamente 1,3% e,4%). in relazione alla dimensione aziendale: le imprese 1-9 dipendenti offrono maggiori opportunità occupazionali (1%), inferiori però a quelle dello scorso anno (3,6%); 3 Unioncamere, attraverso l indagine Excelsior, intervista ogni anno oltre 1. imprese con almeno un dipendente di tutti i settori economici e di tutte le tipologie dimensionali, per chiedere di rendere noto in modo analitico il proprio fabbisogno di occupazione per l anno in corso. L indagine si riferisce alla domanda di lavoro dipendente, ad esclusione delle forme di collaborazione continuativa. 31

33 le imprese con classe dimensionale più elevata (1-49 dipendenti) producono posti di lavoro in misura inferiore (,2%); le imprese con 5 dipendenti e oltre presentano un leggero tasso di espansione, a fronte del tasso negativo (-,1%) dello scorso anno; in relazione al titolo di studio richiesto: sostanzialmente stabile, rispetto allo scorso anno, la richiesta di laureati (dal 1,9% al 1,6% del totale); in notevole crescita la domanda di assunti in possesso di un diploma di scuola superiore (dal 3% al 42,5%); in diminuzione la richiesta di un titolo di studio di istruzione e formazione professionale (dal 17,6% al 16,4%); in discesa anche la domanda del diploma della scuola dell obbligo, che riguarda il 3,5% delle assunzioni, contro il 41,5% dello scorso anno; la richiesta di laureati, diplomati e persone in possesso di un livello di istruzione e formazione professionale si concentra soprattutto nel settore dei servizi, mentre le imprese industriali e delle costruzioni richiedono soprattutto persone con il livello della scuola dell obbligo. sotto il profilo dei livelli di inquadramento, cresce la richiesta di: dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici (18,2% contro il 15,2% dello scorso anno); operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (dal 36,7% al 38,8%); Al contrario, appare in declino la richiesta di: impiegati, addetti alle professioni commerciali ed ai servizi, il cui ricorso scende dal 36,4% al 32,7%; personale non qualificato (dall 11,7% al 1,4%). in discesa la percentuale delle assunzioni a tempo indeterminato, pari al 4,7% delle assunzioni programmate, contro il 54,1% dello scorso anno. Sembra aumentare, di contro, la tendenza delle aziende all utilizzo, tra le diverse fattispecie contrattuali, delle assunzioni a tempo determinato, che passano dal 35,2% al 49,6%. Le assunzioni a tempo indeterminato si ripartiscono per il 17,5% nell industria, il 12,6% nelle costruzioni ed il 69,4% nei servizi; quelle a tempo determinato per il 19,1% nell industria, il 1,4% nelle costruzioni, ed il 7,5% nei servizi. diminuisce il ricorso alle assunzioni part-time, pari al 13,5% delle assunzioni previste contro il 16,3% rilevato lo scorso anno, soprattutto nel settore dei servizi, in cui si passa dal 24,5% al 18% del totale delle assunzioni, mentre nel comparto dell industria si registra un leggero aumento di tale tipologia di contratto (dal 5,7% al 6,1%); le imprese segnalano difficoltà di reperimento per il 27,4% delle assunzioni preventivate, nell industria e costruzioni (27,9%) più che nei servizi (27,2%), per motivazioni legate a: mancanza della necessaria qualificazione (44,5%); concorrenza tra imprese/ridotta presenza delle figure professionali richieste (37,6%); insufficienti motivazioni economiche (13,3%); presenza di turni/notte/festivi (2,7%); mancanza di strutture formative (,3%); altri motivi (1,5%). le assunzioni di personale extracomunitario oscillano tra un minimo di 5 fino ad un massimo di 72 unità, venendo a rappresentare, in quest ultimo caso, il 16,9% del totale delle assunzioni previste, contro il 25% dello scorso anno. La richiesta di extracomunitari è maggiore nel settore dell industria e costruzioni (22,9%) più che dei servizi (13,2%). In particolare si prevede che le attività delle costruzioni potrebbero assorbire da sole fino a 16 unità sulle 37 preventivate per l intero settore, mentre il credito-assicurazioni, servizi operativi, sanità e istruzione ed il commercio al dettaglio, ingrosso e riparazioni rispettivamente fino a 12 unità e fino a 8 unità delle 35 preventivate per il comparto dei servizi. 32

34 2.3 La formazione continua Un aspetto particolarmente interessante emerso dall indagine Excelsior è quello dell attenzione rivolta dalle imprese alle iniziative finalizzate all adeguamento professionale dei dipendenti, in un ottica di apprendimento continuo (long life learning) e di miglioramento costante delle prestazioni lavorative. Gli aspetti rilevati riguardano sia il numero di formati, che la spesa sostenuta per la formazione. Nel 27 risultano formati complessivamente in provincia dipendenti, il 21,4% in più rispetto al 26. Anche il costo totale della formazione risulta cresciuto (+ 33,7%) e pari a 8,7 milioni di euro. Nella graduatoria delle province abruzzesi Pescara è al terzo posto, dopo Chieti e L Aquila, per numero dei dipendenti formati, ed al secondo posto, dopo Chieti, per ammontare delle risorse destinate alla formazione. Numero di formati e costo della formazione per settore di attività, provincia e classe dimensionale ABRUZZO ANNO 26 Formati dipendenti Costo totale formazione (euro) TOTALE Industria Costruzioni Commercio Turismo Servizi L'Aquila Teramo Pescara Chieti Sud ed isole Italia Dipendenti 1 49 Dipendenti >=5 Dipendenti Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 28 Con riferimento alla distribuzione per settori di attività, si evidenzia che in Abruzzo la quota più elevata di formati si concentra nel comparto dell industria, che assorbe il 4,4% del totale dipendenti formati. Seguono i servizi (37,8%), il commercio (1,6%), le costruzioni (9,1%), il turismo (2,1%). Per quanto riguarda la ripartizione del costo complessivo di formazione per settori di attività, si evidenzia che ben il 46,3% della spesa complessiva in formazione è destinata al settore dei 33

35 servizi, il 39,1% all industria, il 7% del Commercio, il 6,4% delle Costruzioni, e l 1,2% del Turismo. Numero dei formati per settore di attività. Regione Abruzzo, anno 27 Servizi 37,8% Industria 4,4% Turismo 2,1% Commercio 1,6% Costruzioni 9,1% Per quanto riguarda la dimensione aziendale, infine, emerge che il 63,1% dei dipendenti abruzzesi formati - ed il 68,9% del costo complessivo della formazione speso in regione - appartiene ad imprese con classe dimensionale più elevata (> 5 dipendenti): la formazione è ancora appannaggio delle imprese di maggiori dimensioni. Formati per classi di addetti. Regione Abruzzo, anno Dipendenti 2,7% >=5 Dipendenti 63,1% 1 49 Dipendenti 16,2% 34

36 2.4 Le unità locali e gli addetti Le unità locali ubicate nella provincia di Pescara rappresentano, complessivamente, poco più del 26% di quelle presenti nella regione Abruzzo. Il numero delle unità locali con 1-9 addetti della provincia di Pescara è pari al 26,2% delle unità locali abruzzesi di pari dimensione; inferiore appare l incidenza delle unità locali con 1-19 e 2-49 addetti (rispettivamente 24,3% e 21,7%), scendendo ulteriormente per le unità locali con 5 e più addetti (2,1%). La distribuzione degli addetti nelle unità locali della provincia di Pescara non è molto difforme dalla ripartizione rilevata per le unità locali: gli addetti alle unità locali pescaresi di dimensione 1-9 addetti rappresentano il 25,4% degli addetti alle unità locali di tutta la regione Abruzzo. Inferiore è il peso relativo degli addetti alle unità locali con 1-19 e 2-49 addetti (24,4% e 21,5%), ed ancora più basso il peso degli addetti occupati nelle unità locali con più di 5 addetti (19,9%). Gli occupati nelle unità locali pescaresi rappresentano il 23,5% degli addetti nelle unità locali della regione Abruzzo. 2.5 Impatto occupazionale e localizzazione delle imprese L analisi della distribuzione territoriale delle unità locali delle imprese consente di valutare in quale misura le decisioni strategiche assunte all interno o al di fuori di un area influiscano sullo sviluppo di un determinato territorio, in termini di crescita economica e sociale locale. Partendo dai dati forniti dal Registro delle Imprese, è possibile analizzare il grado di attrattività di una provincia, rapportando il numero di dipendenti che lavorano in unità locali di imprese che hanno sede in un altra provincia con il totale dei dipendenti impiegati nel territorio analizzato. E possibile, inoltre, valutare il grado di delocalizzazione, rapportando i dipendenti che lavorano in unità locali fuori provincia con la totalità dei dipendenti occupati nella provincia considerata. Il territorio di Pescara, con dipendenti che lavorano in unità locali di imprese con sede fuori provincia, pari al 24,5% del totale dei dipendenti provinciali, presenta un grado di attrazione superiore alla media regionale (18,8%) e nazionale (2,1%), al secondo posto dopo L Aquila (31,9%) nella graduatoria delle province abruzzesi. I fenomeni di attrazione e delocalizzazione rispetto al territorio in cui vi è la sede legale. Anno 26 ATTRAZIONE DELOCALIZZAZIONE Dipendenti in UL di imprese Dipendenti in UL fuori territorio Regioni e con sede fuori dal territorio* di imprese con sede nel territorio* province Valori Assoluti Valori % Valori Assoluti Valori % L'Aquila , ,8 Teramo , , Pescara , ,4 Chieti , ,2 Abruzzo , ,5 Nord Ovest , ,7 Nord Est , ,8 Centro , ,6 Sud e Isole , ,9 TOTALE** , ,1 * La somma dei dipendenti extra-provinciali è superiore al totale regionale. La differenza misura il numero di dipendenti in unità locali di imprese con sede fuori dalla provincia, ma all'interno della regione. ** Tale valore indica il totale dei dipendenti in unità locali di imprese con sede fuori dalla provincia. Fonte: Unioncamere, Elaborazione su Registro delle Imprese e REA 28 35

37 Per quanto riguarda il fenomeno della delocalizzazione, risulta che le imprese della provincia di Pescara sono capaci più di quelle di tutte le altre province della regione, di creare occupazione in altre aree territoriali: il 14,4% dei dipendenti delle nostre imprese operano in unità locali extra-provinciali. Tale percentuale, notevolmente superiore alla media regionale (5,5%), risulta tuttavia inferiore al valore nazionale (2,1%). 36

38 3. LA RICCHEZZA 3.1 Il valore aggiunto L analisi dei dati sul Pil pro-capite e sul valore aggiunto emersi dall indagine Unioncamere-Istituto Tagliacarne evidenzia una discreta performance della provincia di Pescara nell intervallo temporale 24-28, senza mostrare un radicale riposizionamento competitivo del nostro territorio. In termini di Pil pro-capite 1 - indicatore rappresentativo del benessere economico e del livello di sviluppo di un area Pescara, con un valore pari a 21.56,2 euro, si conferma una realtà a sviluppo intermedio, scivolando di 5 posizioni, rispetto al 21, nella graduatoria dei tassi di crescita delle province italiane, fino alla 68 ma del 28. Si riduce il divario rispetto al Pil pro-capite dell Abruzzo (da 58 a 93,8 euro in meno rispetto al 27) e dell Italia (da 5.46 a 4.718,4 euro in meno). La dinamica appare crescente rispetto al 27, e l incremento registrato nell ultimo anno (3,4%) è superiore alla media regionale (2,2%), nazionale (1,8%), oltre che a quello di tutte le province abruzzesi. Ponendo il dato Italia=1, il numero indice del PIL pro-capite della provincia di Pescara risulta pari, nel 28, a 82. Graduatoria provinciale secondo il Pil pro-capite a prezzi correnti 27 e 28 e differenza di posizioni con il 21 Pro Numeri Differenza Pro Numeri capite indici di posto N rispetto al d'ordine Province capite indici (euro) (ITA=1) 21 (euro) (ITA=1) N. d'ordine Province Differenza di posto rispetto al 21 1 Milano ,2 15,8 1 Milano ,2 151,9 2 Bologna ,8 137,2 2 Bologna 36.36,7 138,4 3 Bolzano ,2 13,2 3 3 Roma ,9 129,1 5 4 Modena ,1 129,3 4 Bolzano ,9 129,1 2 5 Roma ,8 128,3 3 5 Modena ,1 128,3 1 6 Aosta ,5 127,3 3 6 Reggio nell'emilia ,2 127,5 1 7 Firenze ,2 124,7 7 Aosta ,3 127,4 2 8 Reggio nell'emilia ,8 124,2 3 8 Mantova ,3 126,3 2 9 Parma ,2 124, 6 9 Brescia ,3 124, Brescia 32.4,2 123, Bergamo ,6 122,6 6 1 Secondo la definizione adottata dal Sistema Europeo dei Conti SEC95 il prodotto interno lordo ai pressi di mercato viene definito come "il risultato finale dell attività di produzione delle unità produttrici residenti. Corrisponde alla produzione totale di beni e servizi dell economia, diminuita dei consumi intermedi ed aumentata dell IVA gravante e delle imposte indirette sulle importazioni. E altresì pari alla somma dei valori aggiunti ai prezzi di mercato delle varie branche di attività economica, aumentata dell IVA e delle imposte indirette sulle importazioni, al netto dei servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati". Il Pil pro-capite è calcolato rapportando il Pil rapportato alla consistenza demografica. 37

39 Graduatoria provinciale secondo il Pil pro-capite a prezzi correnti 27 e 28 e differenza di posizioni con il 21 Pro Numeri Differenza Pro Numeri capite indici di posto N rispetto al d'ordine Province capite indici (euro) (ITA=1) 21 (euro) (ITA=1) N. d'ordine Province 38 Differenza di posto rispetto al Bergamo ,9 123, 5 12 Parma ,8 121, Verona , 12, Padova ,3 12, 7 14 Padova ,4 12, 6 14 Trieste ,7 119, Trieste 31.1, 119, Verona ,6 119, Cuneo 3.578,3 117, Trento 3.562,3 116, Trento 3.518,5 117, Cuneo 3.414,4 115, Vicenza 3.421,5 117, 7 18 Rimini 3.343,8 115, Forlì Cesena 3.331,2 116, Treviso 3.274, 115,2 1 2 Pordenone 3.55,5 115,6 7 2 Lecco 3.25,3 115, Venezia ,4 115, Piacenza 3.59,2 114, Treviso ,3 114, Pordenone ,7 114, Piacenza ,4 114, Forlì Cesena , 113, Varese ,9 114, Vicenza ,3 112, Belluno 29.71,9 114, Venezia ,2 112, Ravenna ,4 114, Novara ,2 111, Novara ,4 113, Pisa ,5 111, Lecco 29.39,8 113, 1 28 Varese ,2 111, Torino , 112, Torino ,3 111,2 5 3 Rimini 29.71,4 111,8 8 3 Belluno , 111, Siena , 111, Ravenna 29.11,3 11, Pisa ,5 11, Siena ,2 19,9 33 Vercelli , 19, Genova 28.66,6 18, Ancona ,6 19, 4 34 Vercelli , 18, Udine ,1 18, Sondrio ,8 18, Sondrio 28.11,2 17, Udine ,8 17, Prato ,5 17, Ancona ,8 17, 7 38 Cremona ,9 16, 1 38 Prato 28.64,9 16, Genova 27.56,8 16, 5 39 Lodi 28.28,3 16,7 2 4 Gorizia ,5 15,8 3 4 Gorizia 27.78,4 15, Biella 27.47,5 15, Livorno 27.77,5 15, Arezzo ,4 15, Como ,2 15, 7 43 Alessandria ,5 15, Savona ,4 13, Como ,1 15, 9 44 Alessandria ,2 13, Savona ,1 14, Cremona 27.87, 13, Lodi 27.3, 13, Arezzo 27.79, 13, 6 47 Livorno , 13, Biella ,6 12, Ferrara ,4 11, Ferrara 26.27,7 1, 3 49 Lucca 26.19,6 1, Grosseto ,5 99, Pesaro e Urbino 26.55,3 1,2 4 5 Pesaro e Urbino ,9 99, Pistoia ,2 98, Pavia ,2 99, Rovigo ,4 98, Lucca ,6 98, Pavia ,4 97, Rovigo ,5 98, La Spezia ,2 97, Macerata ,7 97, Macerata ,2 97, 55 Pistoia 25.41,3 96, Perugia 25.88,7 96, La Spezia ,1 95, Grosseto 25.17, 96, Asti 25.17,8 95, Asti ,9 95, Perugia 25.2,1 95,2 7 6 Imperia ,4 91,9 1 6 Ascoli Piceno ,4 94,9 2

40 Graduatoria provinciale secondo il Pil pro-capite a prezzi correnti 27 e 28 e differenza di posizioni con il 21 Pro Numeri Differenza Pro Numeri capite indici di posto N rispetto al d'ordine Province capite indici (euro) (ITA=1) 21 (euro) (ITA=1) N. d'ordine Province Differenza di posto rispetto al Verbano Cusio Ossola , 89, Verbano Cusio Ossola ,7 9, 2 62 Terni ,7 87, Terni ,1 86, Latina ,1 86, Frosinone 22.71,8 86, Massa Carrara , 86, Latina , 85, Chieti ,4 85, Chieti ,6 85, 3 66 Frosinone , 85,1 66 Teramo ,4 83, Teramo ,2 82, Massa Carrara ,9 83, 3 68 Pescara 21.86,1 81, Pescara 21.56,2 82, 5 69 Sassari 2.93,8 8, Viterbo ,5 81,9 4 7 Viterbo 2.9,9 8,4 3 7 Cagliari 21.29,1 8, 1 71 Cagliari 2.84, 8, Sassari 2.865,7 79, L'Aquila 2.338,9 78, L'Aquila 2.636,4 78, Rieti 2.62,2 77, Ragusa 2.8,3 76, Ragusa , 75, Isernia ,3 75, Campobasso ,2 74, Rieti ,7 74, Isernia ,8 73, Campobasso 19.57,1 74, Bari ,6 72, Bari ,7 72, Potenza ,9 72, Potenza ,6 72, Catanzaro ,1 71, 3 79 Catanzaro ,3 71,4 3 8 Oristano 18.33,5 7, Siracusa ,7 71, 2 81 Siracusa ,2 7, Taranto ,2 7, Nuoro ,6 69, Avellino ,5 69, Matera , 68, Oristano ,1 69, Taranto ,9 68, Matera ,9 69, Avellino , 68,5 85 Nuoro ,3 68, Palermo ,3 68, Salerno 17.77,5 67, Messina ,9 67, Palermo ,6 67,1 88 Salerno ,3 67, 88 Messina ,6 66, Catania 17.14,2 65, Catania ,6 66,7 9 9 Napoli , 64, 4 9 Caltanissetta ,8 66, Reggio di Calabria ,4 63, Brindisi 17.14,6 64, Cosenza ,7 63, Cosenza ,9 63, Caltanissetta ,7 63, Napoli ,8 63, Brindisi ,4 63, Vibo Valentia , 63, Caserta 16.13,8 62, 4 95 Benevento ,7 63, Lecce 15.96,2 61, Reggio di Calabria ,2 61, Benevento ,2 61, Foggia ,4 61, Vibo Valentia ,1 61, Trapani ,7 6, Crotone ,3 59, Caserta ,1 6,2 1 Foggia 15.53,2 59,6 2 1 Lecce ,2 59, Trapani ,9 59, Enna ,3 59, 1 12 Enna ,1 58,7 12 Crotone ,2 58, Agrigento ,5 56,1 13 Agrigento 14.79,8 56,3 Fonte: Unioncamere- Istituto Tagliacarne 39

41 La dinamica provinciale del Valore Aggiunto 2 della provincia di Pescara evidenzia un andamento crescente: tra il 26 ed il 27 tale valore passa da a 5.829,7 milioni di euro, ma l incremento registrato (4,5%) risulta inferiore a quello di Teramo (5,5%) e Chieti (6,1%), alla media regionale (5,2%), e nazionale (4,9%). Valore aggiunto a prezzi correnti per settore di attività economica. Anno 27. Dati in milioni di euro Industria Industria in Province e regioni Agricoltura Totale Servizi Totale senso Costruzioni Industria stretto L'Aquila 169,3 1.74,6 33, , , , Teramo 167, ,6 432,2 2.63, , ,2 Pescara 15,6 1.26, 446, 1.472, 4.252, ,7 Chieti 224, 2.516,7 446, , , ,1 Abruzzo 666, , , , , , Nord Ovest 5.649, , , , , , Nord Est 6.916, , , , 23.45, ,9 Centro 4.665, , , , , ,4 Sud e Isole 11.11, , , 67.3, , ,5 Dati non ripartibili, 928,3, 928,3 58,1 1.58,4 Italia , , 84.11, , , ,1 Fonte: elaborazioni Unioncamere-Tagliacarne L esame della composizione percentuale del Valore Aggiunto per settori evidenzia come la provincia di Pescara sia interessata da un consistente fenomeno di terziarizzazione: il 72,9% del valore aggiunto risulta, infatti, prodotto dal settore Servizi. Tale comparto risulta consistente, ed è, in proporzione, più rilevante di quanto non sia a livello regionale e nazionale. 2 Secondo la definizione adottata dal Sistema Europeo dei Conti SEC95 il valore aggiunto è l'aggregato che consente di apprezzare la crescita del sistema economico in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità per impieghi finali. È la risultante della differenza tra il valore della produzione di beni e servizi conseguita dalle singole branche produttive ed il valore dei beni e servizi intermedi dalle stesse consumati (materie prime e ausiliarie impiegate e servizi forniti da altre unità produttive). Corrisponde alla somma delle remunerazioni dei fattori produttivi e degli ammortamenti. Può essere calcolato ai prezzi di base o ai prezzi di mercato: - V.A. ai prezzi di base: è il saldo tra la produzione e i consumi intermedi; la produzione è valutata ai prezzi di base, cioè al netto delle imposte sui prodotti e al lordo dei contributi ai prodotti. La produzione valutata ai prezzi di base si differenzia da quella valutata al costo dei fattori: quest'ultima, è infatti al netto di tutte le imposte (sia quelle sui prodotti, sia le altre imposte sulla produzione), ed al lordo di tutti i contributi (sia i contributi commisurati al valore dei beni prodotti, sia gli altri contributi alla produzione). - V.A. ai prezzi di mercato: è il valore aggiunto ai prezzi di base aumentato delle imposte sui prodotti, Iva esclusa, e al netto dei contributi ai prodotti. 4

42 Composizione del Valore Aggiunto per settori. Anno 28 Agricoltura 1,8% Industria 25,2% Servizi 72,9% Il totale Industria assume un peso pari al 25,2% del totale al secondo posto tra le province abruzzesi dopo L Aquila ed inferiore alla media regionale (31,7%) e nazionale (27,5%), ma superiore al valore della ripartizione Centro (22,3%). Tuttavia, nell ambito dell Industria in senso lato, il settore delle Costruzioni, che spiega il 7,7% del valore aggiunto complessivo, rappresenta la quota più alta di tutte le province abruzzesi, superiore al valore regionale, nazionale e ripartizionale. Il contributo del settore primario alla formazione del valore aggiunto provinciale, infine, appare modesto (1,8%), inferiore a quello delle altre province della regione. Composizione del Valore Aggiunto per settori. Anno 27 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1,, Pescara Abruzzo Centro Italia 76,1 72,9 7,4 65,6 25,1 21,4 17,6 16,8 7,7 6,6 1,8 2,7 5,5 6,1 1,6 2,1 Agricoltura Industria in s.s. Costruzioni Servizi 41

43 Composizione percentuale del Valore aggiunto a prezzi correnti per settori di attività economica. Anno 27 Industria Regioni Agricoltura In senso e Province Costruzioni Totale stretto Servizi Totale L'Aquila 3,1 19,5 5,5 25,1 71,8 1, Teramo 2,9 28,2 7,5 35,7 61,4 1, Pescara 1,8 17,6 7,7 25,2 72,9 1, Chieti 2,9 32,5 5,8 38,3 58,8 1, Abruzzo 2,7 25,1 6,6 31,7 65,6 1, Nord Ovest 1,3 26,1 5,6 31,7 67,1 1, Nord Est 2,2 26,8 6,3 33,1 64,7 1, Centro 1,6 16,8 5,5 22,3 76,1 1, Sud e Isole 3,5 13,8 7,1 2,9 75,7 1, Dati non ripartibili, 61,5, 61,5 38,5 1, Italia 2,1 21,4 6,1 27,5 7,4 1, Fonte: Unioncamere-Istituto Tagliacarne Unioncamere, in collaborazione con l istituto Tagliacarne, ha eleborato anche una stima del valore aggiunto artigiano, ai prezzi base, della provincia di Pescara, considerando le imprese iscritte alla sezione artigiana del Registro delle Imprese e rispondenti alle caratteristiche indicate dalla legge quadro n. 443 dell 8 agosto La tabella successiva mostra i dati del valore aggiunto artigiano disaggregati per settore di attività. Valore aggiunto dell'artigianato a prezzi correnti per settore di attività economica. Anno 26. Dati in milioni di euro Informatica Servizi alle Province Industria in Commercio Trasporti e Costruzioni e serv. alle famiglie e e Regione s.s. e riparazioni comunicaz. imprese altre attività Totale L'Aquila 143,4 178,2 67,9 65,2 31,8 33,5 519,9 Teramo 36, 256, 84,5 85,9 45,6 42,8 874,8 Pescara 253,2 244,7 85,1 11,2 44,7 43, 771,9 Chieti 323,8 233,7 18,2 123,9 43,7 49,1 882,3 Abruzzo 1.8,4 912,6 345,6 376,1 165,7 168,4 3.48,9 Nord Ovest , , ,1 6.48, ,8 3.7, ,2 Nord Est , , , ,9 2.23,4 2.11, ,1 Centro , ,6 3.81, , ,4 2.65, ,9 Sud e Isole 9.742, ,6 3.82,9 4.58, , , ,8 TOTALE 62.83, , , ,4 8.3,3 9.9, , Fonte: Unioncamere - Istituto Tagliacarne 42

44 Nel 26 il valore aggiunto provinciale artigiano ammonta a 7.771,9 milioni di euro. In particolare la percentuale maggiore (32,8%) risulta prodotta dal comparto dell Industria in s.s., seguita dai settori delle Costruzioni (31,7%), Trasporti e comunicazioni (13,1%), Commercio e riparazioni (11%), Informatica e servizi alle imprese (5,8%), Servizi alle famiglie e altre attività (5,6%). Dai dati emerge una maggiore concentrazione del valore aggiunto prodotto rispetto ai valori regionale e nazionale per le imprese operanti nei settori di Costruzioni, Trasporti e comunicazioni, Informatica e Servizi alle imprese; una concentrazione inferiore per l Industria in s.s., Commercio e Riparazioni, Servizi alle famiglie ed altre attività. Si evidenzia, rispetto all anno precedente, un incremento complessivo del valore aggiunto artigiano dell 8,1%: l apporto determinante a tale risultato è dato dalla voce Costruzioni, il cui valore risulta più che raddoppiato, registrando un incremento del 51,1%. 3.2 Reddito e tenore di vita Il reddito lordo disponibile Il reddito disponibile può essere considerato un indice della ricchezza globale della popolazione residente in provincia, la cui distribuzione è misurata dal reddito disponibile pro-capite, ottenuto rapportando il valore totale del reddito disponibile alla popolazione residente. L Istituto Tagliacarne, inoltre, al fine di valutare in maniera più approfondita il livello di sviluppo raggiunto dalle economie locali, ha considerato come unità di analisi la famiglia, che meglio rappresenta l effettiva entità su cui si basano le decisioni di spesa e di risparmio di un sistema economico nel suo insieme. Con milioni di euro le famiglie pescaresi, nel 26, detengono il 23,5% del corrispondente reddito totale regionale, contro il 29,9% di Chieti, il 24,1% dell Aquila, ed il 22,5% di Teramo. La dinamica evidenzia un incremento del 3%, inferiore alla media regionale (4%), alle province di Teramo (4,5%) e Chieti (6%), ed in linea con il valore nazionale (3,1%). Reddito lordo disponibile complessivo delle famiglie per provincia. Anni 26 e 27. Dati espressi in milioni di euro Regioni e province Variaz.% 27/26 L'Aquila ,1 Teramo ,5 Pescara , Chieti , Abruzzo , Nord Ovest ,6 Nord Est ,8 Centro ,1 Sud e Isole , ITALIA ,1 Fonte: elaborazioni Unioncamere-Tagliacarne 43

45 Rapportando il reddito lordo complessivo delle famiglie al numero delle stesse si ottiene il reddito lordo disponibile per famiglia, che ammonta, nel 27, a circa euro, al 3 posto nella graduatoria delle province abruzzesi. La tabella seguente mostra il reddito disponibile per famiglia secondo il numero dei componenti: all aumentare del numero degli stessi aumenta il reddito disponibile. Reddito lordo delle famiglie per famiglia per numero di componenti. Anno 27. Dati assoluti (euro) Regioni e province 1 componente 2 componenti 3 componenti 4 componenti 5 e + componenti Totale L'Aquila , , , , , ,1 Teramo 21.46, , , , , ,7 Pescara 21.82, , , 53.68, , ,7 Chieti , , , , , ,6 Abruzzo , 34.3,2 44.8, , , ,6 Nord Ovest , , , , , ,3 Nord Est 29.12, , , , , ,2 Centro , , , , , ,5 Sud e Isole 2.152, , , 47.56, , ,6 ITALIA , , , , , ,8 Fonte: Unioncamere- Istituto Tagliacarne Il reddito disponibile pro-capite della provincia di Pescara è pari a euro, contro i nazionali, ed i regionali, con un incremento del 2% rispetto al 26, inferiore alla variazione regionale (3,2%), e nazionale (2,4%). Reddito lordo disponibile procapite delle famiglie per provincia Anni 26 e 27. Dati in euro Regioni Variaz. % 27/26 e province L'Aquila ,6 Teramo ,3 Pescara , Chieti ,6 Abruzzo ,2 Nord Ovest ,8 Nord Est ,8 Centro ,6 Sud e Isole ,8 ITALIA ,4 Fonte: Unioncamere-Istituto Tagliacarne 44

46 3.2.2 Il patrimonio delle famiglie Unioncamere e l Istituto Tagliacarne hanno effettuato una stima del patrimonio delle famiglie, che, prendendo a base l indagine campionaria sui bilanci delle famiglie della Banca d Italia, intende fornire una misura della ricchezza delle famiglie italiane. La classificazione delle voci che compongono la ricchezza delle famiglie viene così articolata: Attività reali 1. Fabbricati 2. Terreni Attività finanziarie 1. Depositi 2. Valori mobiliari 3. Riserve. Sommando i valori delle attività reali e finanziarie si ottiene la ricchezza lorda delle famiglie, che la Banca d Italia depura dell ammontare dei debiti verso gli altri settori, in modo da ottenere una stima della ricchezza netta. Valore del patrimonio delle famiglie per provincia Anno 27. Dati in milioni di euro Attività reali Attività finanziarie Totale Abitazioni Terreni Totale Depositi Riserve Totale generale Regioni e province Valori mobiliari L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole TOTALE Fonte: Unioncamere-Istituto Tagliacarne Nel 27 Pescara, con 36.1 milioni di euro, si colloca al 3 posto nella graduatoria delle province abruzzesi per valore del patrimonio delle famiglie, dopo Chieti e L Aquila. Il patrimonio delle famiglie pescaresi è composto per il 65,2% da attività reali e per il 34,8% da attività finanziarie. Ben il 97,2% delle attività reali è costituito da abitazioni; si tratta di una percentuale superiore al valore regionale (95,8%), nazionale (96%) e di tutte le province abruzzesi. D altro lato la quota relativa ai terreni (2,8%) è la più bassa tra le province abruzzesi, ed inferiore alla media regionale (4,2%) e nazionale (4%). La categoria delle attività finanziarie è rappresentata quasi in ugual misura dalle voci depositi (37,9%) e valori mobiliari (37,8%); seguono le riserve (24,3%). 45

47 Composizione del patrimonio delle famiglie della provincia di Pescara. Anno 27 Attività finanziarie 34,8% Attività reali 65,2% I dati evidenziano un atteggiamento prudente delle famiglie della provincia, che tendono ad investire nelle attività reali più che in quelle finanziarie, concentrando le proprie disponibilità in forme di tutela del risparmio più sicure, soprattutto in una fase di incertezza sulla situazione economica nazionale. Composizione delle Attività reali. Provincia di Pescara. Anno 27 Composizione delle Attività finanziarie. Provincia di Pescara. Anno 27 Terreni 2,8% Abitazioni 97,2% Riserve 22,1% Depositi 44,2% Valori mobiliari 33,7% La composizione delle attività finanziarie appare simile a quella della regione (depositi 4,6%; valori mobiliari 36,2% e riserve 23,2%), ma si differenzia notevolmente da quella italiana, in cui i depositi assorbono una percentuale molto più piccola delle attività finanziarie totali (24,6%), ed i valori mobiliari rappresentano una quota molto più alta (55,5%) del totale. Nella graduatoria nazionale per valore medio del patrimonio per famiglia Pescara si colloca, nel 27, al 75 posto, perdendo una posizione rispetto al

48 Graduatoria provinciale secondo il valore medio del patrimonio per famiglia nel 27 e differenza con il 24 N ordine Province Valore per famiglia (in euro) Numeri Indice (ITA=1) Differenza di posto rispetto al 24 N ordine 47 Province Valore per famiglia (in euro) Numeri Indice (ITA=1) Differenza di posto rispetto al 24 1 Aosta , Trieste ,1 2 2 Milano , Ascoli Piceno ,8 5 3 Forlì , Livorno ,7 2 4 Sondrio , Pisa ,5 5 Rimini , Grosseto ,9 5 6 Modena , Perugia ,5 7 Cuneo , Arezzo ,8 6 8 Piacenza ,5 6 Pesaro e Urbino ,9 9 Bologna , Gorizia ,8 2 1 Venezia , Viterbo ,6 11 Mantova , Massa Carrara , Biella , L'Aquila ,8 13 Belluno , Agrigento , Genova , Latina , Bolzano , Terni , Padova , Salerno , Ravenna , Sassari , Parma , 2 7 Rieti , Imperia , Palermo ,4 2 Verona , 2 72 Frosinone , Como , Foggia , Reggio Emilia , Bari , Vercelli , Pescara , Vicenza ,2 76 Lecce , 1 25 Trento , Napoli , Pavia , Taranto , Lecco , Chieti , Brescia ,2 6 8 Caserta , Savona , Avellino ,7 1 3 Verbania , Campobasso , 6 31 Lucca , Teramo , Ferrara , Isernia , Treviso , Nuoro ,5 34 Torino , Caltanissetta , Cremona ,1 87 Brindisi , Rovigo , Catania , Bergamo , Matera , Roma ,6 5 9 Cagliari , Asti , Catanzaro ,8 4 4 Alessandria , Ragusa , Pistoia , 5 93 Messina , Pordenone , 3 94 Trapani , Prato , Oristano , Firenze , Siracusa , Udine , Benevento ,1 46 Varese , Crotone , Siena , Cosenza ,3

49 Graduatoria provinciale secondo il valore medio del patrimonio per famiglia nel 27 e differenza con il Novara ,4 2 1 Potenza ,5 49 Macerata , Reggio di Calabria ,4 5 Ancona , Enna ,1 51 Lodi , Vibo Valentia , 52 La Spezia ,7 2 ITALIA , Fonte: Unioncamere-Istituto Tagliacarne I consumi L andamento della spesa per consumi mostra un aumento dei consumi interni finali (alimentari e non) delle famiglie del 3,9%, del tutto in linea con l incremento regionale (3,9%) e nazionale (3,9%). Consumi finali interni totali. Milioni di euro. Anni Pescara ABRUZZO In particolare i consumi alimentari crescono (2,9%) nella stessa misura della media regionale, ma in misura inferiore alla media nazionale (3,4%). L incremento della componente non alimentare dei consumi, invece, appare del tutto allineata alla variazione regionale (4,1%) e nazionale (4,1%). 48

50 Consumi finali interni alimentari. milioni di euro. Anni Consumi finali non alimentari. milioni di euro. Anni Pescara Abruzzo Pescara Abruzzo La disaggregazione per tipologia di consumi mostra che la componente maggioritaria dei consumi totali è rappresentata dai consumi non alimentari (82,5%), contro una quota minoritaria (17,5%) assorbita dai consumi alimentari. Composizione dei consumi finali interni. Anno 21 Consumi alimentari 17,4% Composizione dei consumi finali interni. Anno 26 Consumi alimentari 17,5% Consumi non alimentari 82,6% Consumi non alimentari 82,5% Esaminando la serie storica si evidenzia una composizione pressocchè invariata della struttura dei consumi: all inizio ed alla fine dell intervallo considerato sia la componente alimentare che quella non alimentare presentano un peso sostanzialmente immutato sui consumi totali (pari rispettivamente al 17,4% ed all 82,6%). 49

51 Consumi finali interni per tipologia e provincia. Dati in milioni di euro. Anni 25 e 26 Province e Regioni Non Non Alimentari Totale Alimentari Alimentare Alimentare Totale L'Aquila 71, ,8 3.86, 732, ,2 4.13,9 Teramo 683, , ,9 72,7 3.63, ,8 Pescara 724, , 4.11,1 744, ,8 4.26,6 Chieti 882, , , 95, , ,8 Abruzzo 2.999, , , 3.85, , ,1 Nord Ovest , , , , , ,6 Nord Est , , , , , ,8 Centro ,3 15.6, , , , ,1 Sud e Isole 5.161, , , , , ,4 Italia , , , , , ,9 Fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati ISTAT 5

52 4. L INTERNAZIONALIZZAZIONE 4.1 Il commercio estero di beni La provincia di Pescara è caratterizzata da una forte impermeabilità agli scambi internazionali, presentando sia una bassa propensione all esportazione che un basso grado di apertura agli scambi con l estero. La propensione all esportazione 1 - indicatore che esprime l incidenza delle esportazioni sulla ricchezza prodotta - assume infatti un valore molto contenuto (7,3), decisamente inferiore al dato meridionale (12,9), già di per sé non elevato, e pari circa ad un quarto di quello nazionale (26,4). Anche prendendo in considerazione il complesso degli scambi con l estero (esportazioni e importazioni), l economia locale si conferma poco permeabile rispetto ai flussi esteri: il grado di apertura 2, infatti, assume un valore pari a 16,4 contro il 28,4 del Mezzogiorno ed il 53,4 del complesso del paese. Propensione all'esportazione e grado di apertura. Anno 27 Propensione all'esportazione Grado di apertura ,6 53, ,3 16,4 29,5 12,9 28,4 26,4 Pescara Abruzzo Mezzogiorno Italia 1 La propensione all esportazione è calcolata come rapporto tra esportazioni e valore aggiunto. 2 Il grado di apertura è calcolato come rapporto tra la somma di esportazioni e importazioni e valore aggiunto. 51

53 Propensione all'export e grado di apertura al commercio estero per l' industria in senso stretto e il totale economia nelle province italiane. Anni Province e regioni Export industria in senso stretto su Val. agg. Manifatt. Anno 26 Export totale su Val. agg. totale. Anno 26 Importexport totale su Val. agg. totale. Anno 26 Export industria in senso stretto su Val. agg. Manifatt. Anno 27 Export totale su Val. agg. totale. Anno 27 Importexport totale su Val. agg. totale. Anno 27 L'Aquila 17,3 19,9 34,2 88,8 17,4 29,9 Teramo 68,9 18,9 31,2 69, 19,8 31,6 Pescara 39,6 6,7 15,2 41,1 7,3 16,4 Chieti 186, 55,3 84, 19, 61,9 92,3 Abruzzo 116,2 27,3 44,1 116,6 29,5 46,6 Nord Ovest 122, 31,3 67,9 123,2 32,5 69,2 Nord Est 133,6 35,1 59,7 134,5 36,8 62,7 Centro 11,2 18,1 37,2 19,8 18,8 38,2 Sud e Isole 84,6 11,8 26,7 9,5 12,9 28,4 Non specificata 63,8 457, ,9 44,5 443,5 1.81,5 Italia 117,4 25,2 51,9 119, 26,4 53,4 Fonte: Elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati Istat Nel 27, tuttavia, sia la propensione all esportazione che il grado di apertura appaiono in rialzo. Il grafico seguente mostra il trend dei due indicatori nel periodo Propensione all'esportazione e grado di apertura della provincia di Pescara ,1 16,4 14,3 14,6 15,2 6,8 6,6 6,7 6,7 7, Propensione all'esportazione Grado di apertura Prendendo in esame solo l industria in senso stretto, la propensione all esportazione (41,1) risulta molto più bassa del valore regionale (116,6) e nazionale (119), anche se in crescita rispetto al 23 (39,6). Nel 28 le esportazioni pescaresi - che rappresentano una modesta quota del totale export regionale (5,8%) - registrano un incremento (4,7%) inferiore a quello rilevato lo scorso anno ((11,8%), in linea con la media regionale (4,9%) e superiore a quella nazionale (,3%). Le importazioni, al contrario, si riducono (-7,3%), in misura superiore rispetto all andamento regionale (-4,6%) e nazionale (1,1%). 52

54 Commercio estero delle province italiane. Valore delle importazioni ed esportazioni e variazione percentuale. Valori in euro. IMPORTAZIONI ESPORTAZIONI Province e regioni 27 definitivo 28 provvisorio Var. 28 provvisorio/ 27 definit. 27 definitivo 28 provvisorio Var. 28 provvisorio/ 27 definit. L'Aquila , ,2 Teramo , ,2 Pescara , ,7 Chieti , ,1 Abruzzo , ,9 Nord Ovest , ,7 Nord Est , ,5 Centro , ,1 Sud e Isole , ,4 Non specificata , , Italia , ,3 Fonte: Istat Dal punto di vista settoriale, i capitoli merceologici con più forte appeal sui mercati esteri sono: Articoli di abbigliamento ed accessori (circa un terzo dell export totale); Macchine ed apparecchi meccanici; Prodotti chimici, della gomma e plastica. Il sistema moda si conferma la voce più richiesta all estero, rappresentando una quota consistente, pari al 32,7% del totale esportazioni, con un peso notevolmente superiore rispetto alla regione (9,9%), alla circoscrizione (6,3%) ed all intero paese (11,2%). Particolare rilievo assume anche il comparto delle macchine per impieghi speciali. Tuttavia, il settore metalmeccanico, che rappresenta una percentuale notevole del totale delle esportazioni pescaresi (38,9%), evidenzia un peso molto inferiore ai corrispondenti valori nazionale (52,5%) e regionale (63,6%). Esportazioni delle province italiane per macrosettore. Anno 28. Valori in euro. Valori assoluti e composizione percentuale sul totale export provinciale Agricoltura e Pesca Alimentare Sistema moda Legno/carta Chimica gomma plastica Metalmeccanico Altro industria Totale Aq , , , , , , , Te , , , , , , , Pe , , , , , , , Ch , , , , , , , Abr , , , , , , , Nord Ovest , , , , , , , Nord Est , , , , , , , Centro , , , , , , , Sud e Isole , , , , , , , Non specif , , , , , , , Italia , , , , , , , Fonte: elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati Istat 53

55 Con riferimento alla composizione delle esportazioni per area geografica di destinazione, risulta che i principali mercati di sbocco verso cui si indirizzano i prodotti della nostra provincia sono quelli europei (59,2% del totale). Più in dettaglio le esportazioni verso l Unione Europea a 15 paesi rappresentano il 33,3% dell export totale, le esportazioni verso i Paesi entrati nella UE nel 24 il 5,1% del totale, le esportazioni verso i Paesi entrati nella UE nel 27 l 1,3%, le esportazioni verso gli Altri Paesi europei il 19,6% delle esportazioni totali. Esportiamo, inoltre, in percentuale maggiore rispetto all Abruzzo ed all Italia, verso: i paesi africani (8,2% contro rispettivamente il 2,6% ed il 4,9%); l America settentrionale (13,6% contro il 7,2% ed il 7%); l America centrale e meridionale (4% contro l 1,7% ed il 3,3%). Esportazioni della provincia di Pescara. Anno 28 4,% 5,6% 7,6% 1,7% 33,3% Unione Europea a 15 paesi Paesi entrati nella UE nel 24 Pesi entrati nella UE nel 27 Altri Paesi europei 13,6% Africa America settentrionale America centrale e meridionale 8,2% 19,6% 1,3% 5,1% Vicino e Medio oriente Altri paesi dell'asia Oceania e altro Esportazioni delle province italiane per area geografica. Anno 28. Valori in euro. Valori assoluti e composizione percentuale sul totale export provinciale. Regioni e province Unione Europea a 15 paesi Paesi entrati nella UE nel 24 Pesi entrati nella UE nel Altri Paesi europei Africa America settentrionale L'Aquila , , , , , ,4 Teramo , , , , , ,7 Pescara , , , , , ,6 Chieti , , , , , ,1 Abruzzo , , , , , ,2 Nord Ovest , , , , , , Nord Est , , , , , ,4 Centro , , , , , ,8 Sud e Isole , , , , , ,5 Non specific , , , , , ,2 Italia , , , , , , Regioni e province America centrale e meridionale Vicino e Medio oriente Altri paesi dell'asia Oceania e altro Regioni e province Totale Export L'Aquila , , , ,1 L'Aquila Teramo , , , ,3 Teramo Pescara , , , ,7 Pescara

56 Esportazioni delle province italiane per area geografica. Anno 28. Valori in euro. Valori assoluti e composizione percentuale sul totale export provinciale. Chieti , , , ,4 Chieti Abruzzo , , , ,6 Abruzzo Nord Ovest , , , ,2 Nord Ovest Nord Est , , , ,3 Nord Est Centro , , , ,2 Centro Sud e Isole , , , ,3 Sud e Isole Non specific , , , ,4 Non specificata Italia , , , ,7 I talia Fonte: elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati ISTAT Per quanto riguarda le importazioni, l alimentare (11%), e il legno-carta (17,8%) si confermano i settori che registrano una domanda di prodotti in misura notevolmente superiore ai corrispondenti valori regionali e nazionali. La domanda di prodotti relativa al settore metalmeccanico pescarese (27,5%) risulta, invece, nettamente inferiore sia rispetto alla regione (52,3%) che all Italia (41,7%). Importazioni delle province italiane per macrosettore. Anno 28. Valori in euro. Valori assoluti e composizione percentuale sul totale import provinciale. Agricoltura e Chimica gomma Alimentare Sistema moda Legno/carta Pesca plastica Metalmeccanico Altro industria Totale Aq , , , , , , , Te , , , , , , , Pe , , , , , , , Ch , , , , , , , Abruz , , , , , , , Nord Ovest , , , , , , , Nord Est , , , , , , , Centro , , , , , , , Sud e Isole , , , , , , , Non specif , , , , , , , Italia , , , , , , , Fonte: elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati ISTAT Anche per quanto riguarda i mercati di approvvigionamento, predominano i paesi comunitari, che assorbono una quota pari al 69,6% del totale degli acquisti. La quota di prodotti importati dall America Settentrionale (1,5%) e dall America Centrale e Meridionale (7,2%) è superiore a quella abruzzese (rispettivamente 7,1% e 1,6%), ed italiana (3,6% e 2,9%). Importiamo, invece, in misura inferiore all Abruzzo ed all Italia: dall Africa (2,3% contro 3,7% e 1,1%); da Altri paesi dell Asia (7,2% contro 15,7% e 1,4%); dai Paesi entrati nella UE nel 27 (,3% contro 1,2% e 1,4%); Altri Paesi europei (5,1% contro 5,3% ed 11,2%). 55

57 Importazioni delle province italiane per area geografica. Anno 28. Valori in euro. Valori assoluti e composizione percentuale sul totale export provinciale. Regioni e province Unione Europea a 15 paesi Paesi entrati nella UE nel 24 Pesi entrati nella UE nel 27 Altri Paesi europei Africa America settentrionale L'Aquila , , , , , ,4 Teramo , , , , , ,3 Pescara , , , , , ,5 Chieti , , , , , ,4 Abruzzo , , , , , ,1 Nord Ovest , , , , , ,6 Nord Est , , , , , ,9 Centro , , , , , ,6 Sud e Isole , , , , , ,4 Non specific , , , , , , Italia , , , , , ,6 Regioni e province America centrale e meridionale Vicino e Medio oriente Altri paesi dell'asia Oceania e altro Regioni e province Totale Export L'Aquila , , , , L'Aquila Teramo , , , , Teramo Pescara , , , ,5 Pescara Chieti , , , , Chieti Abruzzo , , , ,1 Abruzzo Nord Ovest , , , ,3 Nord Ovest Nord Est , , , ,4 Nord Est Centro , , , ,4 Centro Sud e Isole , , , ,1 Sud e Isole Non specific , , , ,3 Non specificata Italia , , , ,6 Italia Fonte: elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati ISTAT Importazioni della provincia di Pescara. Anno 28 7% 3% 7% 1% 57% Unione Europea a 15 paesi Paesi entrati nella UE nel 24 Pesi entrati nella UE nel 27 11% Altri Paesi europei Africa 2% America settentrionale 5% % 7% America centrale e meridionale Vicino e Medio oriente Altri paesi dell'asia Oceania e altro 56

58 La tabella seguente riporta la graduatoria dei primi 3 partner commerciali della provincia di Pescara per valore delle esportazioni e delle importazioni, e le variazioni percentuali registrate per ognuno di essi tra il 27 ed il 28. Primi 3 Paesi per valore delle esportazioni e delle importazioni. Anni 27 e 28, valori in euro. ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI var.% var.% 1 Stati Uniti ,5 1 Germania ,5 2 Russia (Federazione di) ,2 2 Stati Uniti ,2 3 Germania ,1 3 Francia ,1 4 Francia , 4 Spagna , 5 Regno Unito ,5 5 Paesi Bassi ,5 6 Spagna ,2 6 Ecuador ,2 7 Austria ,8 7 Cina ,8 8 Tunisia ,6 8 Svezia ,6 9 Belgio ,1 9 Regno Unito ,1 1 Grecia ,1 1 Ungheria ,1 11 Svizzera ,8 11 Belgio ,8 12 Turchia ,6 12 Turchia ,6 13 Polonia ,6 13 Austria ,6 14 Egitto ,8 14 Polonia ,8 15 Giappone ,7 15 Ceca, Repubblica ,7 16 Canada ,1 16 Tunisia ,1 17 Hong Kong ,8 17 Canada ,8 18 Ucraina ,3 18 Giappone ,3 19 Corea del Sud ,6 19 Svizzera ,6 2 Albania , 2 Danimarca , 21 Cina ,4 21 Brasile ,4 22 Israele ,4 22 Ucraina ,4 23 Emirati Arabi Uniti ,9 23 India ,9 24 Norvegia ,3 24 Emir. Arabi Uniti ,3 25 Croazia ,9 25 Argentina ,9 26 Romania ,4 26 Albania ,4 27 Lituania ,6 27 Vietnam ,6 28 Messico ,3 28 Lussemburgo ,3 29 Paesi Bassi ,7 29 Pakistan ,7 3 Paesi non specif.(extra UE) ,6 3 Australia ,6 Fonte: elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati ISTAT Nella graduatoria delle prime 3 merci per valore delle esportazioni e delle importazioni, al primo posto per valore esportato si confermano, nel 28, gli Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle e pellicce), con oltre 119 milioni di euro. Segue la voce Altre macchine per impieghi speciali con oltre 38 milioni di euro. Dal lato delle importazioni, la Pasta da carta, carta e cartone registra l importo maggiore, con oltre 59 milioni di euro. Da segnalare anche la voce Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura, al 2 posto con oltre 36 milioni di euro,anche se in diminuzione (-32,1%) rispetto al 27. In quantitativi importanti si importano, inoltre, Articoli in materie plastiche (-6,4%) e Prodotti chimici di base (-7,4%). 57

59 Prime 3 merci per valore delle esportazioni e delle importazioni. Anni 27 e 28, valori in euro. ESPORTAZIONI var.% 1 Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle e pellicce) , 2 Altre macchine per impieghi speciali ,4 3 Articoli di coltelleria, utensili e oggetti diversi, in metallo ,4 4 Prodotti farmaceutici e prodotti chimici e botanici per usi medicinali ,7 5 Prodotti chimici di base ,2 6 Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori ,3 7 Cisterne, serbatoi e contenitori in metallo; radiatori e caldaie per il riscaldamento centrale ,1 8 Altri prodotti alimentari , 9 Bevande ,8 1 Manufatti vari n.c.a ,2 11 Altre macchine di impiego generale ,7 12 Altri prodotti in metallo ,5 13 Carrozzerie per autoveicoli; rimorchi e semirimorchi ,6 14 Articoli di carta e di cartone , 15 Pasta da carta, carta e cartone ,7 16 Articoli di maglieria ,4 17 Strumenti ed apparecchi di misurazione, di controllo, di prova, di navigazione e simili (escluse le apparecchiature di controllo dei processi industriali) ,9 18 Carni e prodotti a base di carne ,6 19 Articoli in materie plastiche ,2 2 Mobili ,2 21 Pesci ed altri prodotti della pesca ,5 22 Manufatti tessili confezionati, esclusi gli articoli di vestiario ,4 23 Tubi ,8 24 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica, esclusi i motori per aeromobili, veicoli e motocicli ,3 25 Aeromobili e veicoli spaziali ,1 26 Tessuti ,5 27 Apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità ,3 28 Motori, generatori e trasformatori elettrici , 29 Macchine utensili ,7 3 Apparecchi di illuminazione e lampade elettriche ,2 IMPORTAZIONI var.% 1 Pasta da carta, carta e cartone ,2 2 Prodotti dell'agricoltura, dell'orticoltura e della floricoltura ,1 3 Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle e pellicce) ,9 4 Articoli in materie plastiche ,2 5 Prodotti chimici di base ,3 6 Articoli di carta e di cartone ,7 7 Altri prodotti tessili ,3 8 Prodotti della siderurgia ,9 9 Pesci conservati e trasformati e prodotti a base di pesce ,5 1 Altre macchine per impieghi speciali ,9 11 Autoveicoli ,3 12 Carni e prodotti a base di carne ,2 13 Altre macchine di impiego generale ,5 14 Carrozzerie per autoveicoli; rimorchi e semirimorchi , 15 Prodotti lattiero caseari e gelati ,3 16 Saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la lucidatura; profumi e prodotti per toletta ,9 17 Altri prodotti chimici ,5 18 Animali vivi e prodotti di origine animale ,8 19 Articoli di coltelleria, utensili e oggetti diversi, in metallo ,1 2 Strumenti ed apparecchi di misurazione, di controllo, di prova, di navigazione e simili (escluse le apparecchiature di controllo dei processi industriali) ,1 58

60 Prime 3 merci per valore delle esportazioni e delle importazioni. Anni 27 e 28, valori in euro. 21 Altri prodotti alimentari ,1 22 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica, esclusi i motori per aeromobili, veicoli e motocicli ,9 23 Apparecchi medicali e chirurgici e apparecchi ortopedici , 24 Prodotti farmaceutici e prodotti chimici e botanici per usi medicinali , 25 Preparati e conserve di frutta e di ortaggi ,5 26 Pesci ed altri prodotti della pesca ,3 27 Legno tagliato, piallato e/o trattato ,4 28 Tessuti ,8 29 Apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità ,6 3 Strumenti ottici e attrezzature fotografiche ,5 Fonte: elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati ISTAT Per avere indicazioni sul contenuto tecnologico dei beni commercializzati, i prodotti sono stati classificati, in base alla tassonomia di Pavitt, in tre gruppi: 1) agricoltura e materie prime; 2) prodotti tradizionali e standard; 3) prodotti specializzati ed high tech. L analisi dei dati evidenzia che il modello di specializzazione del commercio internazionale della provincia pescarese è fondato sui prodotti tradizionali e standard, che rappresentano il 66,2% delle importazioni ed il 74,1% delle esportazioni. Al contrario, appare particolarmente bassa, rispetto alla media regionale, ed al valore nazionale, la quota dell interscambio relativa ai prodotti specializzati ed high tech, pari al solo 23,4% delle importazioni ed al 24,3% delle esportazioni. Importazioni ed esportazioni per contenuto tecnologico dei beni commercializzati. Tassonomia di Pavitt. Valori assoluti in euro e composizione percentuale sul totale provinciale. Anno 28 IMPORTAZIONI Regioni e province Agricoltura e materie prime Prodotti tradizionali e standard Prodotti specializzati e high tech L'Aquila , , , , Teramo , , , , Pescara , , , , Chieti , , , , Abruzzo , , , , Nord Ovest , , , , Nord Est , , , , Centro , , , , Sud e Isole , , , , Non specificata , , , , Italia , , , , ESPORTAZIONI Regioni e province Agricoltura e materie prime Prodotti tradizionali e standard Prodotti specializzati e high tech L'Aquila , , , , Teramo , , , , Pescara , , , , Chieti , , , , Abruzzo , , , , Nord Ovest , , , , Nord Est , , , , Centro , , , , Sud e Isole , , , , Non specificata , , , , Italia , , , , Fonte: elaborazioni Istituto Tagliacarne su dati ISTAT Totale Totale 59

61 4.2 Il commercio estero di servizi Nel settore dei servizi, la bilancia commerciale della provincia di Pescara registra, nel 27, un saldo negativo. In base ai risultati dell Ufficio Italiano Cambi, i crediti per servizi derivanti dalle transazioni con l estero ammontano ad oltre 157 milioni di euro, ed i debiti a 181 milioni, dando origine ad un disavanzo pari ad oltre 24 milioni di euro. Tale risultato è l effetto combinato dell aumento dei debiti, cresciuti di oltre 51 milioni di euro, non compensato dall incremento dei crediti, che registrano un incremento di circa sei milioni. Pescara rappresenta la quota più alta sia dei crediti (47,1%) che dei debiti (33,3%) sul corrispondente valore regionale, e presenta il saldo negativo più basso tra le province abruzzesi, caratterizzate tutte da un disavanzo della bilancia commerciale dei servizi. Di conseguenza anche il saldo regionale risulta negativo per circa 211 milioni di euro. Sia dal lato dei crediti che dei debiti, le voci più consistenti sono rappresentate da Viaggi, ed Altri servizi alle imprese, che da sole costituiscono il 92,8% del totale dei crediti ed il 94,5% dei debiti derivanti da transazioni con l estero. Gli unici settori che registrano saldi positivi sono relativi alle voci Assicurazioni, e Servizi per il governo. Commercio Internazionale dei Servizi - Servizi per provincia e per tipo di transazione - Saldi. Valori in migliaia di euro. Anno 27 Regioni e province Assicurazioni Comunicazioni Costruzioni 6 Royalties e Licenze Servizi finanziari Servizi Informatici L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Dati non ripartibili TOTALE Regioni e Servizi Servizi Altri servizi province per il Governo personali alle imprese Trasporti Viaggi TOTALE L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Dati non ripartibili TOTALE N.B: poiché per i trasporti non sono disponibili i dati per provincia e regione i totali sono parziali. Il valore complessivo dei trasporti è evidenziato nell aggregato Dati non ripartibili. Fonte: Ufficio Italiano dei Cambi, Bollettino statistico, 26

62 Il grafico seguente mostra l andamento delle voci relative al commercio internazionale dei servizi nel periodo Commercio internazionale dei servizi. Saldo 27 migliaia di euro Crediti Debiti Saldo La Bilancia tecnologica dei pagamenti La Bilancia dei Pagamenti della Tecnologia è un sottoinsieme della Bilancia dei Pagamenti, e registra i flussi di incassi e di pagamenti riguardanti le transazioni con l estero di tecnologia non incorporata in beni fisici, nella forma di diritti di proprietà industriale ed intellettuale, come brevetti, licenze, marchi di fabbrica, know-how e assistenza tecnica. I flussi registrati nella BPT rappresentano un indicatore dell input (i pagamenti) e dell output (gli incassi) di tecnologia. Un indicatore del possibile mismatch esistente tra domanda ed offerta di tecnologia sul territorio nazionale, con riferimento specifico alle imprese private, è individuabile nel saldo della BPT. L esame della serie storica mostra che negli ultimi cinque anni il saldo regionale è risultato sempre negativo; al contrario il saldo per l Italia è positivo, superando, nel 27, gli 816 milioni di euro. 61

63 Saldo della bilancia dei pagamenti della tecnologia. Abruzzo. Migliaia di euro Saldo Bilancia dei pagamenti della tecnologia. Italia. Migliaia di euro Il saldo globale abruzzese è negativo per oltre 43 milioni di euro, e presenta saldi negativi per tutti i servizi, ad eccezione di Studi tecnici e di Engineering, Formazione del personale, Invio di tecnici Esperti, e di quello di Cess./Acq di invenzioni, che registra un saldo nullo. Tale saldo ha subito un netto peggioramento rispetto allo scorso anno, registrando una crescita del disavanzo del 22,5%, dovuta alla riduzione degli incassi ed all aumento dei pagamenti. 62

64 Saldi della bilancia dei pagamenti della tecnologia per servizio. Regione Abruzzo. Migliaia di euro. Anno TOTALE Altri Regolam. Tecnol. Servizi di Ricerca Sviluppo Invio di Tecnici Esperti Formaz. del Personale Studi Tecnici ed Enginee ring Ass. Tecnica Connessa a Cessioni e Diritti di sfrutta Cess/Acq di Marchi di Fabbrica, Modelli e Disegni Diritti di sfrutta mento Marchi di fabbrica, Modelli e Know How Cess/Acq di Invenzioni Diritti di sfrutta mento di Brevetti Cess/Acq di Brevetti Gli incassi risultano diminuiti del 6,7%: all interno della categoria le componenti che registrano la riduzione maggiore sono Diritti di sfruttamento Marchi di Fabbrica, Modelli e Disegni (-83,2%), e Servizi di ricerca e Sviluppo (-35,5%). Dal lato dei pagamenti, cresciuti complessivamente del 16,6%, le voci che hanno evidenziato un incremento consistente sono Diritti di sfruttamento di brevetti, Cess./Acq. di Marchi di Fabbrica, Modelli e Disegni e Invio di Tecnici Esperti. Bilancia tecnologica dei pagamenti - Saldi ripartiti per regione e servizio. Anno 27. Dati in migliaia di euro REGIONE AREA GEOGRAFICA Cess/acq di Brevetti Diritti di sfruttamento di Brevetti Cess/Acq di Invenzioni Know How Diritti di sfruttamento Marchi di fabbrica, Modelli e Disegni Cess/Acq di Marchi di Fabbrica, Modelli e Disegni Ass.Tecnica Connessa a Cessioni e Diritti di sfruttamento Studi Tecnici ed Engineering Formaz. del Personale Invio di Tecnici Esperti Servizi di Ricerca Sviluppo Altri Regolam. Tecnol. TOTALE PIEMONTE VALLE D'AOSTA LOMBARDIA TRENTINO ALTO ADIGE VENETO FRIULI VEN. GIULIA LIGURIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE

65 Bilancia tecnologica dei pagamenti - Saldi ripartiti per regione e servizio. Anno 27. Dati in migliaia di euro CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE NON SPECIFICATO ITALIA Fonte: Ufficio Italiano dei Cambi, La Bilancia dei Pagamenti della Tecnologia, 27 64

66 5. IL TURISMO Nel 27 si sono registrati, in provincia di Pescara, arrivi, con una riduzione dello,4% rispetto all anno precedente (,6%), percentuale inferiore alla media regionale (-1,1%), ed in controtendenza rispetto alla crescita rilevata a livello nazionale (3,3%). Registra i risultati peggiori la provincia dell Aquila (-8,3%), mentre Teramo (4,2%) e Chieti (,9%) evidenziano un incremento degli arrivi Arrivi nella provincia di Pescara. Anni Le presenze turistiche registrate ammontano a , con un incremento dello,9% rispetto all anno precedente, superiore alla media regionale (-1,1%), ma inferiore alla media nazionale (2,7%). Teramo presenta l aumento più consistente (2,6%), mentre L Aquila e Chieti registrano una riduzione delle presenze (rispettivamente -9,5% e -2,7). Arrivi e presenze nel complesso degli esercizi ricettivi per provincia e residenza della clientela. Anno 27 Regioni e province ITALIANI STRANIERI TOTALI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze L'AQUILA TERAMO PESCARA CHIETI ABRUZZO NORD OVEST NORD EST CENTRO SUD E ISOLE ITALIA Fonte: ISTAT 65

67 Scendono le presenze negli esercizi alberghieri (-,9%), che rappresentano il 96,3% dei flussi totali, mentre salgono notevolmente le presenze negli esercizi extralberghieri (9,8%), che tuttavia costituiscono una quota modesta - anche se crescente - del totale dei flussi provinciali (3,7%). Presenze in provincia di Pescara. Anni Relativamente alla provenienza geografica, durante l anno è diminuita leggermente la numerosità della componente italiana (-,3%), mentre è aumentata quella straniera (8,2%). Arrivi e presenze negli esercizi alberghieri per provincia e residenza della clientela. Anno 27 Regioni e province ITALIANI STRANIERI TOTALI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze L'AQUILA TERAMO PESCARA CHIETI ABRUZZO NORD OVEST NORD EST CENTRO SUD E ISOLE ITALIA Fonte: ISTAT Le strutture alberghiere continuano a rappresentare la tipologia di esercizio ricettivo preferita dalla totalità dei turisti, in particolare dal 97,4% degli italiani e dal 9,3% degli stranieri. 66

68 Arrivi e presenze negli esercizi complementari per provincia e residenza della clientela. Anno 27 Regioni e province ITALIANI STRANIERI TOTALI Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze L'AQUILA TERAMO PESCARA CHIETI ABRUZZO NORD OVEST NORD EST CENTRO SUD E ISOLE ITALIA Fonte: ISTAT La permanenza media è leggermente aumentata (da 3,3 a 3,4 giorni); in particolare quella degli italiani è stabile a 3,3 giorni, mentre quella degli stranieri è passata da 3,7 a 3,8 giorni. Volendo analizzare gli effetti valutari prodotti dal fenomeno turistico attraverso i dati forniti dall Ufficio Italiano Cambi relativi alla Bilancia dei Pagamenti turistica 1, contabilizzando tra i crediti le spese per turismo che i viaggiatori stranieri hanno effettuato nella nostra provincia e tra i debiti le spese turistiche che i pescaresi hanno effettuato all estero, si evidenzia che: la spesa dei viaggiatori stranieri continua a scendere (-9%)%, attestandosi, nel 28, su un valore di 111 milioni di euro; Spesa dei viaggiatori stranieri per provincia visitata. Serie Dati in milioni di euro Regioni e province L'AQUILA TERAMO PESCARA CHIETI ABRUZZO NORD OVEST NORD EST CENTRO SUD ISOLE DATI NON RIPARTIBILI ITALIA Si tratta della parte della Bilancia dei Pagamenti che registra le transazioni in quei beni e servizi che costituiscono le spese turistiche. 67

69 Fonte: Banca d Italia - Ufficio Italiano Cambi Spesa dei viaggiatori stranieri nella provincia di Pescara. Serie (milioni di euro) la spesa dei viaggiatori pescaresi all estero rimasta stabile tra il 24 ed il 25 e crescente a partire dall anno successivo registra una battuta d arresto, con un decremento dell 1,5% nel 28; Numero dei pernottamenti dei viaggiatori stranieri per provincia visitata. Serie Dati in migliaia Regioni e province L'AQUILA TERAMO PESCARA CHIETI ABRUZZO NORD OVEST NORD EST CENTRO SUD ISOLE DATI NON RIPARTIBILI ITALIA Fonte: Banca d Italia - Ufficio Italiano Cambi Spesa dei viaggiatori residenti nella provincia di Pescara all'estero. Serie (milioni di euro)

70 il saldo della spesa del turismo internazionale, dopo il surplus rilevato nel triennio 24-26, presenta un deficit crescente, pari a 19 milioni di euro nel 28. Saldo della spesa del turismo internazionale per provincia. Serie Dati in milioni di euro Regioni e province L'AQUILA TERAMO PESCARA CHIETI ABRUZZO NORD OVEST NORD EST CENTRO SUD ISOLE DATI NON RIPARTIBILI ITALIA Fonte: Banca d Italia - Ufficio Italiano Cambi Saldo della spesa del turismo internazionale. Serie (milioni di euro) IL SISTEMA CREDITIZIO Il sistema creditizio opera, in provincia di Pescara, con un numero di sportelli in costante aumento, raggiungendo nel 27 la cifra di 171 sportelli. La serie storica relativa ai depositi a risparmio della provincia di Pescara nel periodo evidenzia, tranne che per il rallentamento verificatosi nel 22, un trend crescente, in linea con l andamento regionale e nazionale. 69

71 Sportelli bancari attivi Anni Regioni e province L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole ITALIA Fonte: elaborazione Istituto Tagliacarne su dati Banca d'italia Depositi provincia di Pescara. Migliaia di euro Regioni e province Depositi per localizzazione della clientela Anni (migliaia di euro) L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole ITALIA Fonte: Banca d Italia 7

72 Anche gli impieghi per localizzazione della clientela mostrano una tendenza espansiva nel periodo , con una crescita dell 11,4% rispetto al 26, inferiore a quella rilevata lo scorso anno (13,9%), superiore alla media regionale (5,3%), ma inferiore al dato medio nazionale (9,5%). Impieghi provincia di Pescara. Migliaia di euro Regioni e province Impieghi per localizzazione della clientela Anni (migliaia di euro) L'Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole ITALIA Fonte: Banca d Italia Passando all analisi della qualità del credito - misurata dal rapporto tra sofferenze ed impieghi - l indicatore si conferma sostanzialmente stabile (da 5,1 a 5,2%) rispetto al 26, ed in linea con la media regionale (5%). Continua ad evidenziarsi, tuttavia, il permanere di un consistente gap rispetto al valore nazionale (3,1%), con la conseguente perdita di competitività delle imprese della nostra provincia. 71

73 Sofferenze su impieghi Anni (valori percentuali) Regioni e province L'Aquila 2,4 18,1 14, 9,5 9,2 9,8 8,4 6,5 7, Teramo 12, 8,2 6,6 5,8 6,2 6,7 5,6 6,1 5,3 Pescara 11, 8,8 7,7 7, 7,9 8,4 5,9 5,1 5,2 Chieti 9,3 7,7 6,9 5,8 6, 6,6 5, 3,9 3,4 Abruzzo 12,8 1,2 8,4 6,8 7,1 7,7 6, 5,3 5, Nord Ovest 4,2 3,1 2,6 2,7 2,7 2,7 2,2 2,1 1,9 Nord Est 4, 3,4 2,5 2,5 3,2 3,3 2,6 2,5 2,4 Centro 7,4 6,7 5, 4,9 5,2 5,3 4,6 4,4 3,9 Sud Isole 2,9 16,3 13,9 12,2 11,7 11,2 7,7 6,9 6,2 ITALIA 7,5 5,9 4,7 4,5 4,6 4,7 3,6 3,4 3,1 Fonte: Banca d Italia Rapporto sofferenze su impieghi. Pescara Abruzzo Italia

74 7. L INNOVAZIONE 7.1 Brevetti italiani Il brevetto è un titolo in forza del quale viene conferito un monopolio temporaneo di sfruttamento sul trovato oggetto del brevetto stesso, consistente nel diritto esclusivo di realizzarlo, di disporne e di farne oggetto di commercio. Possono costituire oggetto di brevetto: le invenzioni industriali; i modelli di utilità; i modelli ornamentali. Il marchio d impresa è un segno distintivo che serve ad identificare inequivocabilmente i prodotti o i servizi che un impresa produce o mette in commercio. I brevetti ed i marchi possono essere registrati attraverso una domanda da presentarsi alla locale Camera di Commercio, ovvero all Ufficio Italiano Brevetti e Marchi facente capo al Ministero dello Sviluppo Economico. I grafici seguenti mostrano l andamento delle varie tipologie di domande presentate in provincia di Pescara nel periodo Il numero delle domande depositate appare in crescita, rispetto allo scorso anno, per disegni, in diminuzione per invenzioni, modelli di utilità e marchi Domande depositate per invenzioni. Provincia di Pescara Inoltre la Provincia di Pescara è al primo posto, nella graduatoria delle province abruzzesi, per numero di domande presentate per tutte le tipologie, ad eccezione delle invenzioni, in cui si colloca al secondo posto, dopo Chieti. 73

75 Domande depositate per modelli di utilità. Provincia di Pescara Domande depositate per disegni. Provincia di Pescara Domande depositate per marchi. Provincia di Pescara

76 7.2 Brevetti europei Nel 27 Pescara è l ultima, tra le province abruzzesi, per numero di brevetti pubblicati dall EPO (European Patent Office): 2 su un totale di 32 relativi all Abruzzo. Anche se si considera il periodo Pescara si colloca all ultimo posto della graduatoria delle province abruzzesi, con soli 3 brevetti su 264 complessivi. Numero dei brevetti pubblicati dall EPO (European Patent Office). Anni Regioni e province L AQUILA TERAMO PESCARA CHIETI ABRUZZO NORD OVEST NORD EST CENTRO SUD E ISOLE TOTALE PROVINCE ITALIANE Stranieri che hanno brevettato in partnership con italiani TOTALE BREVETTI ITALIA Fonte: Osservatorio Brevetti Unioncamere su dati EPO (European Patent Office) Rapportando però il numero di brevetti alla popolazione, Pescara si posiziona all ultimo posto della graduatoria delle province abruzzesi, con un valore pro-capite di 4,8 brevetti per milione di abitanti, contro i 24,6 della media regionale, ed al di sotto del valore di Chieti (48,4), L Aquila (22,3) e Teramo (16,5) Numero di brevetti europei pubblicati dall'epo. Valori pro capite per milione di abitanti. Anno 27 Italia 71,2 Abruzzo 24,6 Pescara 4,8 Chieti 48,4 Teramo 16,5 L'Aquila 22,

77 Numero di brevetti europei pubblicati dall'epo (European Patent Office) Valori pro capite per milione di abitanti (*) Regioni e province L AQUILA 11,73 15,1 21,84 16,79 26,65 31,34 32,83 19,66 22,3 TERAMO 13,99 1,47 1,45 24,28 24,3 23,75 1,9 19,97 16,5 PESCARA 6,81 25,47 1,17 6,68 9,86 6,52 3,24 24,12 4,8 CHIETI 24,82 25,51 41,89 37,91 26,6 37,91 31,94 6,4 48,4 ABRUZZO 15,7 19,62 22,59 22,48 21,88 25,68 2,35 32,88 24,6 NORD OVEST 97,92 13,1 16,32 11,7 18,41 126,17 124,5 128,26 123,2 NORD EST 84,48 93,53 9,41 1,44 15,76 11,71 115,67 114,31 128, CENTRO 3,71 36,92 39,41 4,57 39,97 52,37 42,11 54,83 58,1 SUD E ISOLE 4,39 5,13 5,33 4,93 6,4 5,38 6,42 7,39 8,4 TOTALE 48,7 53,25 54,17 57,19 58,16 66,8 65,16 68,81 71,2 Fonte: Osservatorio Brevetti Unioncamere su dati EPO (European Patent Office) (*) Popolazione residente media annua da bilancio demografico ISTAT (media di inizio e fine periodo) Dal dato totale sono esclusi gli stranieri che hanno brevettato in partnership con italiani Si evidenzia, dunque, che la provincia di Pescara è ancora molto lontana dal circuito dell innovazione. 7.3 Ricerca & Sviluppo I dati rilevati annualmente dall ISTAT sono relativi alla spesa ed al personale impegnato nell attività di ricerca e sviluppo sia della Pubblica Amministrazione che dei privati. In Abruzzo, nel 26, sono stati rilevati, nel settore della Ricerca e Sviluppo, addetti. Rapportando i dati al valore della popolazione, si evidenzia che, nella regione Abruzzo, ci sono 2,6 addetti alla R&S ogni 1. abitanti, valore al di sotto del dato nazionale (3,2). La distribuzione tra i vari settori istituzionali è mostrata dal grafico seguente. Personale addetto alla R&S per settore istituzionale. Abruzzo. anno 26 Università 44,1% Amministraz. pubbliche 12,5% Istituzioni private non profit,4% Imprese 43,% 76

78 In regione si sono spesi in R&S circa 284 milioni di euro, pari all 1% del PIL, in linea con il dato medio italiano (1,1%). La quota maggiore di spesa è assorbita dalle imprese private (44,7%); seguono le Università (37,1%), le Amministrazioni Pubbliche (17,8%), ed infine le Istitituzioni private non profit (,3%). Spesa per R&S intra muros per settore istituzionale. Abruzzo. anno 26 Università 37,1% Amministraz. pubbliche 17,8% Istituzioni private non profit,3% Imprese 44,7% 77

79 8. GLI INDICATORI INFRASTRUTTURALI La provincia di Pescara presenta una elevata dotazione di infrastrutture rispetto alla media nazionale e regionale: ponendo uguale a 1 la media nazionale, la provincia presenta un indice di dotazione infrastrutturale pari a 124,9, anche se inferiore alla media abruzzese (13,1) ed al terzo posto della graduatoria regionale, dopo L Aquila (176,5) e Chieti (14,3). Distinguendo tra le varie tipologie, la nostra provincia presenta un indice più elevato della media nazionale, ma inferiore a quella regionale, relativamente alle infrastrutture economiche, ed inferiore sia alla media nazionale che regionale, relativamente alle infrastrutture sociali. In particolare, Pescara si colloca sopra la media nazionale e regionale per i porti (173,9) e le reti bancarie e di servizi vari (14,2). Indicatori di dotazione infrastrutturale per provincia ottenuti come rapporto fra offerta e domanda potenziale di ciascuna categoria infrastrutturale (n.i. Italia=1). Anno 28 Regioni e Province Rete stradale Porti Aeroporti Rete ferroviaria Strutture e reti per la telefonia e la telematica Reti bancarie e di servizi vari Impianti e reti energetico ambientali Strutture per l'istruzione Strutture Strutture Culturali Sanitarie e ricreative TOTALE TOTALE AL NETTO DEI PORTI L'Aquila 269,4, 569,7 175,1 88,3 113,1 89, 18,3 9,3 19,1 176,5 196,1 Teramo 196,8 13,4, 58,6 92,9 9,2 97,6 18,4 85,3 53,4 79,6 87, Pescara 127,5 173,9 287,7 113,5 94,3 14,2 95,5 68,8 93,8 9,4 124,9 119,5 Chieti 124,1 51,2, 179,3 82,3 17,1 7,5 83,6 98,6 156,7 14,3 1,2 Abruzzo 174,7 127,1 264,9 134,6 89, 13,8 85,5 112,4 92,5 116,2 13,1 13,4 Nord Ovest 99,7 7,2 75,3 76,4 11,8 13,4 97,5 13,2 1,1 139,5 96,7 99,6 Nord Est 14,5 79,1 18,9 19,7 98,6 11,1 124,2 19,8 96,3 66,9 1,8 13,2 Centro 92,1 63,8 129,4 121,5 12,9 12,6 87,8 96,1 11,1 15,6 1,3 14,3 Sud e Isole 12,6 253,9 14,4 11, 97,8 86,4 94, 96,3 11,6 15,7 114,4 98,9 ITALIA 1, 1, 1, 1, 1, 1, 1, 1, 1, 1, 1, 1, Fonte:Istituto Tagliacarne La nostra provincia, invece, si colloca sopra la media nazionale, ma al di sotto di quella regionale, in relazione ad altre infrastrutture economiche e sociali, quali la rete stradale (127,5), gli aereoporti (287,7), la rete ferroviaria (113,5) i porti (99,6), gli impianti e le reti energetico-ambientali (97,3), le strutture culturali e ricreative (54,8). 78

80 Infrastrutture per la mobilità. Pescara, Abruzzo, Italia. Anno ,7 264,9 174,7 173,9 127,5 127,1 134,6 1, 1, 1, 113,5 1, Rete stradale Porti Aeroporti Rete ferroviaria Pescara Abruzzo Italia Pescara presenta un indice infrastrutturale inferiore alla media nazionale, ma superiore a quella regionale, relativamente alle seguenti tipologie: strutture e reti per la telefonia e la telematica (94,3), impianti e reti energetico-ambientali (95,5), strutture per l istruzione (68,8), strutture culturali e ricreative (9,4). Infine la provincia pescarese si colloca al di sotto sia della media regionale, che nazionale, per quanto riguarda le strutture sanitarie (93,8). Altre infrastrutture economico sociali. Pescara, Abruzzo, Italia. Anno ,3 112,4 116,2 1 14,2 13, ,5 89, 93,8 92,5 9,4 85,5 Strutture e reti Reti bancarie e di per la telefonia e servizi vari la telematica Pescara Abruzzo Italia Impianti e reti energetico ambientali 68,8 Strutture per l'istruzione Strutture sanitarie Strutture culturali e ricreaive 79

81 9. LE PREVISIONI PER IL 212 Gli scenari previsionali delle economie locali derivanti dal modello Unioncamere-Prometeia sono elaborati sulla base di un modello statistico multiprovinciale di tipo top-down, ovvero che comprende tutte le regioni ed assume come dato esogeno l andamento dell economia delle regioni italiane. La principale base informativa del modello è rappresentata dai conti provinciali dell ISTAT, che comprendono il valore aggiunto e l occupazione. In sintesi, il modello di previsione di Unioncamere stima tutti gli indicatori della provincia di Pescara in crescita, come evidenziato dai grafici seguenti. 1,5 1,5,5 1 1,5 2 2,5 3 1, Tassi di crescita medi annui. Provincia di Pescara 1,5 2,4 1,, Occupazione Valore aggiunto Scenari di previsione al 212 Provincia di Pescara Tassi di crescita medi annui del periodo: Valore aggiunto, 2,4 1, Occupazione 1, 1,5,3 Valori % a fine periodo: Esportazioni/Valore aggiunto 7,3 7,3 7,4 Tasso di occupazione 39,7 38,5 38,9 Tasso di disoccupazione 6,5 8,7 8,3 Tasso di attività 42,4 42,2 42,4 Valori pro capite a fine periodo: Valore aggiunto per abitante (in migliaia di euro) 15,3 14,4 14,6 Valore aggiunto per occupato (in migliaia di euro) 39,9 39,2 39,8 Fonte: Unioncamere, - Prometeia, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane

82 Tassi di crescita medi annui. Provincia di Pescara Tasso di occupazione Tasso di disoccupazione Tasso di attività ,4 42,2 42,4 39,7 38,5 38, ,5 8,7 8, Più in dettaglio, l evoluzione attesa per la provincia di Pescara per gli anni appare favorevole, con un tasso di crescita del valore aggiunto pari all 1%, leggermente al di sotto di quello previsto per l Abruzzo (1,1%), dell Italia (1,3%), e di poco al di sopra di quello previsto per il Mezzogiorno (,8%). Previsioni per il 212 1,4 1,2 1,,8,6,4,2, Pescara Abruzzo Mezzogiorno Italia Occupazione,3,2,4,5 Valore aggiunto 1 1,1,8 1,3 Passando ad esaminare il valore aggiunto per abitante, espresso in migliaia di euro, si prevede per la provincia di Pescara un incremento di tale indicatore fino a 14.6 euro, uguale al valore 81

83 previsto per l Abruzzo, con un surplus di 2.3 euro rispetto al Mezzogiorno (12.3), e con un distacco sempre maggiore (-4.1 euro) dal valore nazionale. Le previsioni relative al valore aggiunto per occupato, che forniscono una misura della produttività del lavoro, mostrano tale indicatore in crescita, evidenziando un valore più elevato (39,8%) rispetto all Abruzzo ed al Mezzogiorno (38,9%), ma inferiore all Italia (46,1%). Previsioni per il 212 Pescara Abruzzo Mezzogiorno Italia Italia Mezzogiorno Abruzzo Pescara Valore aggiunto per occupato 46,1 38,9 38,9 39,8 Valore aggiunto per abitante 18,7 12,3 14,6 14,6 Per quanto riguarda le esportazioni, persiste, per la provincia di Pescara, un basso grado di propensione all esportazione (7,4%), espresso dal rapporto esportazioni su valore aggiunto, con un significativo scostamento rispetto alla previsione relativa all Abruzzo (27,7%), al Mezzogiorno (12,7%) ed all Italia (24,7%). Per quanto riguarda la dinamica occupazionale, le previsioni mostrano per la provincia di Pescara un incremento del tasso di crescita medio annuo dell occupazione (,3%), poco al di sopra di quello della regione (,2%), e leggermente al di sotto di quello previsto per il Mezzogiorno (,4%) e l Italia (,5%). Più in dettaglio, il tasso di occupazione (38,93%) ed il tasso di attività (42,4%) registrano, per il periodo , valori superiori a quelli della regione (rispettivamente 37,7% e 41,1%), del Mezzogiorno (31,1% e 36,2%) e dell Italia (38,8% e 42,2%). Il tasso di disoccupazione (8,3%) risulta in linea con quello regionale (8,4%) e nazionale (8,2%), ma notevolmente al di sotto dal valore previsto per il Mezzogiorno (14,1%). 82

84 Previsioni per il Pescara Abruzzo Mezzogi Italia orno Tasso di occupazione 38,9 37,7 31,1 38,8 Tasso di disoccupazione 8,3 8,4 14,1 8,2 Tasso di attività 42,4 41,1 36,2 42,2 83

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