Diverse come due gocce d acqua

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1 Roma, 28 luglio 2014 COMUNICATO STAMPA Diverse come due gocce d acqua Dimostrata su scala microscopica l esistenza di due distinte forme d acqua allo stato liquido: i risultati spiegherebbero le anomalie dell elemento più prezioso e abbondante della Terra. La ricerca internazionale, coordinata da Francesco Sciortino della Sapienza, è pubblicata su Nature Physics Le cose semplici sono spesso le più complesse. Non fa eccezione l acqua, la sostanza chimica virtualmente pura onnipresente nella vita quotidiana. L acqua infatti ha un comportamento che diverge da quello di tutti gli altri liquidi esistenti in natura. Per esempio come solido ha una densità inferiore che come liquido (si spiega così il galleggiamento del ghiaccio), ha un calore specifico molto alto (è in assoluto il liquido che impiega più tempo per riscaldarsi), ha una tensione superficiale elevata (le gocce d acqua rimangono integre su molte superfici, come sulle foglie delle piante, e non si espandono come gli altri liquidi). Per spiegare tale comportamento non convenzionale, eʹ stata ipotizzata l esistenza di due strutture liquide dell acqua. Secondo questa teoria, al disotto di un punto critico, prossimo alla temperatura di cristallizzazione, lʹacqua assumerebbe, pur rimanendo liquida, due forme diverse e si separerebbe in due fasi differenti per densità. Lʹacqua meno densa galleggerebbe sopra lʹacqua più densa (come lʹolio galleggia sullʹacqua) nonostante i due liquidi siano composti da molecole identiche. Secondo i ricercatori cioʹ è reso possibile dalla particolare configurazione delle molecole dell acqua che, avendo una struttura aperta, possono sviluppare diversi tipi di legami e dare origine a due reti di catene molecolari. Il comportamento non convenzionale dell acqua sarebbe legato quindi alla prevalenza dell una sull altra rispetto al variare delle condizioni fisiche. Tuttavia dimostrare sperimentale questa teoria è complicato perché avvicinandosi alla temperatura del punto critico, che permetterebbe di osservare le due acque in maniera distinta, l acqua inizia rapidamente il processo di cristallizzazione. Un team internazionale Sapienza Università di Roma CF PI Capo Ufficio Stampa: Alessandra Bomben Addetti Stampa: Christian Benenati - Marino Midena - Barbara Sabatini - Stefania Sepulcri Addetto Comunicazione: Danny Cinalli Piazzale Aldo Moro 5, Roma T (+39) F (+39) comunicazione@uniroma1.it stampa@uniroma1.it

2 Pag 2 coordinato dal fisico della Sapienza Francesco Sciortino in collaborazione con Frank Smallenburg e con Laura Filion della Università di Utrecht, per superare questa difficoltà ha simulato un liquido composto da particelle di dimensioni nano o microscopiche che interagiscano tra loro come le molecole di acqua. Negli ultimi anni spiega Francesco Sciortino è in atto un forte sviluppo nella sintesi di particelle colloidali con interazioni direzionali che stanno aprendo la strada per la costruzione di materiali intelligenti e programmabili. Tali particelle permettono non solo di riprodurre su scala più grande il mondo molecolare ma anche di estendere e controllare le interazioni che hanno luogo tra esse. Tramite simulazioni al calcolatore i ricercatori hanno mostrato che anche lʹacqua colloidale presenta gli stessi comportamenti non convenzionali della vera acqua: essa è infatti caratterizzata da un massimo della densità al crescere della temperatura e quindi da un cristallo meno denso del liquido. A questo punto, sfruttando la possibilità di disegnare lʹinterazione tra le particelle colloidali, il team ha riprodotto la transizione tra le due forme di acqua senza l ostacolo dalla formazione del ghiaccio. I risultati ottenuti non solo confermano lʹipotesi che lʹacqua possa formare due strutture liquide distinte, ma suggerisce il modo in cui realizzare una sua verifica sperimentale (per esempio tramite l utilizzo di particelle colloidali tetravalenti di DNA). In definitiva aggiunge Francesco Sciortino seguendo la suggestione letteraria di Andrea Camilleri, possiamo dire che l acqua non assume, come gli altri liquidi, solo la forma del suo contenitore, ma, su scala molecolare, ha anche forme sue proprie. Ora i fisici teorici lanciano la sfida agli sperimentali: provare ad allontanare il più possibile il punto critico da quello di cristallizzazione dell acqua, o addirittura creare le condizioni perché l acqua non ghiacci a basse temperature. Sarà la conferma empirica dell esistenza di due acque liquide. Erasing no man s land by thermodynamically stabilizing the liquid liquid transition in tetrahedral particles Frank Smallenburg, Laura Filion and Francesco Sciortino doi: /nphys3030 Info: Francesco Sciortino T (+39) francesco.sciortino@uniroma1.it

3 Fisica: a La Sapienza dimostrata la duplice forma dell'acqua 12:54 28 LUG 2014 (AGI) - Roma, 28 lug. - Il detto popolare 'identici come due gocce d'acqua' non esiste nel mondo della fisica, cioe' nella realta'. Scienziati dell'universita' La Sapienza di Roma hanno dimostrato, su scala microscopica, l'esistenza di due distinte forme d'acqua allo stato liquido: i risultati spiegherebbero le anomalie dell'elemento piu' prezioso e abbondante della Terra. La ricerca internazionale, coordinata da Francesco Sciortino della Sapienza, e' pubblicata su Nature Physics. L'acqua ha un comportamento che diverge da quello di tutti gli altri liquidi esistenti in natura. Per esempio come solido ha una densita' inferiore che come liquido (si spiega cosi' il galleggiamento del ghiaccio), ha un calore specifico molto alto (e' in assoluto il liquido che impiega piu' tempo per riscaldarsi), ha una tensione superficiale elevata (le gocce d'acqua rimangono integre su molte superfici, come sulle foglie delle piante, e non si espandono come gli altri liquidi). Per spiegare tale comportamento non convenzionale, e' stata ipotizzata l'esistenza di due strutture liquide dell'acqua. Secondo questa teoria, al disotto di un punto critico prossimo alla temperatura di cristallizzazione l'acqua assumerebbe, pur rimanendo liquida, due forme diverse e si separerebbe in due fasi differenti per densita'. L'acqua meno densa galleggerebbe sopra l'acqua piu' densa (come l'olio galleggia sull'acqua) nonostante i due liquidi siano composti da molecole identiche. Secondo i ricercatori cio' e' reso possibile dalla particolare configurazione delle molecole dell'acqua che, avendo una struttura aperta, possono sviluppare diversi tipi di legami e dare origine a due "reti" di catene molecolari. Il comportamento non convenzionale dell'acqua sarebbe legato quindi alla prevalenza dell'una sull'altra rispetto al variare delle condizioni fisiche. Tuttavia dimostrare sperimentale questa teoria e' complicato perche' avvicinandosi alla temperatura del punto critico, che permetterebbe di osservare le due acque in maniera distinta, l'acqua inizia rapidamente il processo di cristallizzazione. Un team internazionale coordinato dal fisico della Sapienza Francesco Sciortino in collaborazione con Frank Smallenburg e con Laura Filion della Universita' di Utrecht, per superare questa difficolta' ha simulato un liquido composto da particelle di dimensioni nano o microscopiche che interagiscano tra loro come le molecole di acqua. "Negli ultimi anni - spiega Francesco Sciortino - e' in atto un forte sviluppo nella sintesi di particelle colloidali con interazioni direzionali che stanno aprendo la strada per la costruzione di materiali intelligenti e programmabili. Tali particelle permettono non solo di riprodurre su scala piu' grande il mondo molecolare ma anche di estendere e controllare le interazioni che hanno luogo tra esse". Tramite simulazioni al calcolatore i ricercatori hanno mostrato che anche l'acqua colloidale presenta gli stessi comportamenti non convenzionali della vera acqua: essa e' infatti caratterizzata da un massimo della densita' al crescere della temperatura e quindi da un cristallo meno denso del liquido. A questo punto, sfruttando la possibilita' di disegnare l'interazione tra le particelle colloidali, il team ha riprodotto la transizione tra le due forme di acqua senza l'ostacolo dalla formazione del ghiaccio. I risultati ottenuti non solo confermano l'ipotesi che l'acqua possa formare due strutture liquide distinte, ma suggerisce il modo in cui realizzare una sua verifica sperimentale (per esempio tramite l'utilizzo di particelle colloidali tetravalenti di DNA). "In definitiva - aggiunge Sciortino - seguendo la suggestione letteraria di Andrea Camilleri, possiamo dire che l'acqua non assume come gli altri liquidi solo la forma del suo contenitore, ma, su scala molecolare, ha anche forme sue proprie". Ora i fisici teorici lanciano la sfida agli sperimentali: provare ad "allontanare" il piu' possibile il punto critico da quello di cristallizzazione dell'acqua, o addirittura creare le condizioni perche' l'acqua non ghiacci a basse temperature. Sara' la conferma empirica dell'esistenza di due acque liquide. (AGI).

4 Ricostruiti i due 'volti' dell'acqua liquida Le danno proprietà uniche in natura 28 luglio, 09:26 Ricostruiti per la prima volta i due 'volti' dell'acqua liquida, ovvero le due differenti forme di organizzazione che le sue molecole possono assumere in prossimità della temperatura di cristallizzazione. Il risultato è stato ottenuto grazie ad una simulazione basata su particelle 'sosia' dell'acqua, messe a punto da un gruppo internazionale di ricercatori coordinato da Francesco Sciortino, dell'università Sapienza di Roma. I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Physics. Lo studio conferma dunque la teoria delle 'due acque' che era stata elaborata più di 15 anni fa per spiegare le proprietà fisiche anomale che rendono l'oro blu unico tra i liquidi presenti in natura. L'acqua, infatti, allo stato solido ha una densità inferiore che allo stato liquido (si spiega così il galleggiamento del ghiaccio), ha un calore specifico molto alto (è il liquido che impiega più tempo per riscaldarsi) e inoltre ha una tensione superficiale elevata (le gocce rimangono integre su molte superfici e non si espandono). La teoria elaborata per spiegare queste anomalie ipotizza l'esistenza di due strutture liquide dell'acqua: al di sotto di un punto critico prossimo alla temperatura di cristallizzazione, l'acqua assumerebbe, pur rimanendo liquida, due forme diverse e si separerebbe in due fasi differenti per densità. Ciò sarebbe possibile per la configurazione delle molecole dell'acqua che, avendo una struttura aperta, possono sviluppare diversi tipi di legami formando due 'reti' di catene molecolari. Dimostrare sperimentalmente questa tesi è sempre stato difficile, proprio perchè l'acqua a quella temperatura critica tende a cristallizzare. Il gruppo di Sciortino ha superato questo problema usando delle particelle colloidali che simulano il comportamento dell'acqua. Sfruttando la possibilità di disegnare le interazioni fra loro, i ricercatori hanno riprodotto la transizione tra le due forme di acqua senza l'ostacolo della formazione del ghiaccio. I risultati confermano che l'acqua può formare due strutture liquide distinte, e inoltre suggerisce come realizzare una sua verifica sperimentale (per esempio usando particelle colloidali di Dna).

5 Ricostruiti i due volti dell'acqua liquida: le danno proprietà uniche in natura Ricostruiti per la prima volta i due 'volti' dell'acqua liquida, ovvero le due differenti forme di organizzazione che le sue molecole possono assumere in prossimità della temperatura di cristallizzazione. Il risultato è stato ottenuto grazie ad una simulazione basata su particelle 'sosia' dell'acqua, messe a punto da un gruppo internazionale di ricercatori coordinato da Francesco Sciortino, dell'università Sapienza di Roma. I risultati sono pubblicati sulla rivista Nature Physics. Lo studio conferma dunque la teoria delle 'due acque' che era stata elaborata più di 15 anni fa per spiegare le proprietà fisiche anomale che rendono l'oro blu unico tra i liquidi presenti in natura. L'acqua, infatti, allo stato solido ha una densità inferiore che allo stato liquido (si spiega così il galleggiamento del ghiaccio), ha un calore specifico molto alto (è il liquido che impiega più tempo per riscaldarsi) e inoltre ha una tensione superficiale elevata (le gocce rimangono integre su molte superfici e non si espandono). La teoria elaborata per spiegare queste anomalie ipotizza l'esistenza di due strutture liquide dell'acqua: al di sotto di un punto critico prossimo alla temperatura di cristallizzazione, l'acqua assumerebbe, pur rimanendo liquida, due forme diverse e si separerebbe in due fasi differenti per densità. Ciò sarebbe possibile per la configurazione delle molecole dell'acqua che, avendo una struttura aperta, possono sviluppare diversi tipi di legami formando due 'reti' di catene molecolari. Dimostrare sperimentalmente questa tesi è sempre stato difficile, proprio perchè l'acqua a quella temperatura critica tende a cristallizzare. Il gruppo di Sciortino ha superato questo problema usando delle particelle colloidali che simulano il comportamento dell'acqua. Sfruttando la possibilità di disegnare le interazioni fra loro, i ricercatori hanno riprodotto la transizione tra le due forme di acqua senza l'ostacolo della formazione del ghiaccio. I risultati confermano che l'acqua può formare due strutture liquide distinte, e inoltre suggerisce come realizzare una sua verifica sperimentale (per esempio usando particelle colloidali di Dna).

6 Il segreto dell acqua: dimostrata esistenza di due distinte forme d acqua Dimostrata su scala microscopica l esistenza di due distinte forme d acqua allo stato liquido: i risultati spiegherebbero le anomalie dell elemento più prezioso e abbondante della Terra. La ricerca internazionale, coordinata da Francesco Sciortino della Sapienza, è pubblicata su Nature Physics Le cose semplici sono spesso le più complesse. Non fa eccezione l acqua, la sostanza chimica virtualmente pura onnipresente nella vita quotidiana. L acqua infatti ha un comportamento che diverge da quello di tutti gli altri liquidi esistenti in natura. Per esempio come solido ha una densità inferiore che come liquido (si spiega così il galleggiamento del ghiaccio), ha un calore specifico molto alto (è in assoluto il liquido che impiega più tempo per riscaldarsi), ha una tensione superficiale elevata (le gocce d acqua rimangono integre su molte superfici, come sulle foglie delle piante, e non si espandono come gli altri liquidi). L ipotesi dell esistenza di due strutture liquide dell acqua Per spiegare tale comportamento non convenzionale, è stata ipotizzata l esistenza di due strutture liquide dell acqua. Secondo questa teoria, al disotto di un punto critico, prossimo alla temperatura di cristallizzazione, l acqua assumerebbe, pur rimanendo liquida, due forme diverse e si separerebbe in due fasi differenti per densità. L acqua meno densa galleggerebbe sopra l acqua più densa (come l olio galleggia sull acqua) nonostante i due liquidi siano composti da molecole identiche. Secondo i ricercatori ciò è reso possibile dalla particolare configurazione delle molecole dell acqua che, avendo una struttura aperta, possono sviluppare diversi tipi di legami e dare origine a due reti di catene molecolari. Il comportamento non convenzionale dell acqua sarebbe legato quindi alla prevalenza dell una sull altra rispetto al variare delle condizioni fisiche. Tuttavia dimostrare sperimentale questa teoria è complicato perché avvicinandosi alla temperatura del punto critico, che permetterebbe di osservare le due acque in maniera distinta, l acqua inizia rapidamente il processo di cristallizzazione. Un team internazionale coordinato dal fisico della Sapienza Francesco Sciortino in collaborazione con Frank Smallenburg e con Laura Filion della Università di Utrecht, per superare questa difficoltà ha simulato un liquido composto da particelle di dimensioni nano o microscopiche che interagiscano tra loro come le molecole di acqua. Negli ultimi anni spiega Francesco Sciortino è in atto un forte sviluppo nella sintesi di particelle colloidali con interazioni direzionali che stanno aprendo la strada per la costruzione di materiali intelligenti e programmabili. Tali particelle permettono non solo di riprodurre su scala più grande il mondo molecolare ma anche di estendere e controllare le interazioni che hanno luogo tra esse. Tramite simulazioni al calcolatore i ricercatori hanno mostrato che anche l acqua colloidale presenta gli stessi comportamenti non convenzionali della vera acqua: essa è infatti caratterizzata da un massimo

7 della densità al crescere della temperatura e quindi da un cristallo meno denso del liquido. A questo punto, sfruttando la possibilità di disegnare l interazione tra le particelle colloidali, il team ha riprodotto la transizione tra le due forme di acqua senza l ostacolo dalla formazione del ghiaccio. I risultati ottenuti non solo confermano l ipotesi che l acqua possa formare due strutture liquide distinte, ma suggerisce il modo in cui realizzare una sua verifica sperimentale (per esempio tramite l utilizzo di particelle colloidali tetravalenti di DNA). In definitiva aggiunge Francesco Sciortino seguendo la suggestione letteraria di Andrea Camilleri, possiamo dire che l acqua non assume, come gli altri liquidi, solo la forma del suo contenitore, ma, su scala molecolare, ha anche forme sue proprie. Ora i fisici teorici lanciano la sfida agli sperimentali: provare ad allontanare il più possibile il punto critico da quello di cristallizzazione dell acqua o addirittura creare le condizioni perché l acqua non ghiacci a basse temperature. Sarà la conferma empirica dell esistenza di due acque liquide.

8 Ricerca all'università Sapienza La forma dell'acqua Lunedì 28 Luglio 2014 Dimostrata su scala microscopica l'esistenza di due distinte forme d'acqua allo stato liquido: i risultati spiegherebbero le anomalie dell'elemento più prezioso e abbondante della Terra. La ricerca internazionale, coordinata da Francesco Sciortino della Sapienza, è pubblicata su «Nature Physics» Le cose semplici sono spesso le più complesse. Non fa eccezione l'acqua, la sostanza chimica virtualmente pura onnipresente nella vita quotidiana. L'acqua infatti ha un comportamento che diverge da quello di tutti gli altri liquidi esistenti in natura. Per esempio come solido ha una densità inferiore che come liquido (si spiega così il galleggiamento del ghiaccio), ha un calore specifico molto alto (è in assoluto il liquido che impiega più tempo per riscaldarsi), ha una tensione superficiale elevata (le gocce d'acqua rimangono integre su molte superfici, come sulle foglie delle piante, e non si espandono come gli altri liquidi). Per spiegare tale comportamento non convenzionale, è stata ipotizzata l'esistenza di due strutture liquide dell'acqua. Secondo questa teoria, al disotto di un punto critico, prossimo alla temperatura di cristallizzazione, l'acqua assumerebbe, pur rimanendo liquida, due forme diverse e si separerebbe in due fasi differenti per densità. L'acqua meno densa galleggerebbe sopra l'acqua più densa (come l'olio galleggia sull'acqua) nonostante i due liquidi siano composti da molecole identiche. Secondo i ricercatori ciò è reso possibile dalla particolare configurazione delle molecole dell'acqua che, avendo una struttura aperta, possono sviluppare diversi tipi di legami e dare origine a due «reti» di catene molecolari. Il comportamento non convenzionale dell'acqua sarebbe legato quindi alla prevalenza dell'una sull'altra rispetto al variare delle condizioni fisiche. Tuttavia dimostrare sperimentalmente questa teoria è complicato perché avvicinandosi alla temperatura del punto critico, che permetterebbe di osservare le due acque in maniera distinta, l'acqua inizia rapidamente il processo di cristallizzazione. Un team internazionale coordinato dal fisico della Sapienza Francesco Sciortino in collaborazione con Frank Smallenburg e con Laura Filion della Università di Utrecht, per superare questa difficoltà ha simulato un liquido composto da particelle di dimensioni nano o microscopiche che interagiscano tra loro come le molecole di acqua. «Negli ultimi anni spiega Francesco Sciortino - è in atto un forte sviluppo nella sintesi di particelle colloidali con interazioni direzionali che stanno aprendo la strada per la costruzione di materiali intelligenti e programmabili. Tali particelle permettono non solo di riprodurre su scala più grande il mondo molecolare ma anche di estendere e controllare le interazioni che hanno luogo tra esse». Tramite simulazioni al calcolatore i ricercatori hanno mostrato che anche l'acqua colloidale presenta gli stessi comportamenti non convenzionali della vera acqua: essa è infatti caratterizzata da un massimo della densità al crescere della temperatura e quindi da un cristallo meno denso del liquido. A questo punto, sfruttando la possibilità di disegnare l'interazione tra le particelle colloidali, il team ha riprodotto la transizione tra le due forme di acqua senza l'ostacolo dalla formazione del ghiaccio. I risultati ottenuti non solo confermano l'ipotesi che l'acqua possa formare due strutture liquide distinte, ma suggerisce il modo in cui realizzare una sua verifica sperimentale (per esempio tramite l'utilizzo di particelle colloidali tetravalenti di DNA). «In definitiva aggiunge Francesco Sciortino - seguendo la suggestione letteraria di Andrea Camilleri, possiamo dire che l'acqua non assume, come gli altri liquidi, solo la forma del suo contenitore, ma, su scala molecolare, ha anche forme sue proprie». Ora i fisici teorici lanciano la sfida agli sperimentali: provare ad «allontanare» il più possibile il punto critico da quello di

9 cristallizzazione dell'acqua, o addirittura creare le condizioni perché l'acqua non ghiacci a basse temperature. Sarà la conferma empirica dell'esistenza di due acque liquide. (Fonte Università Sapienza)

10 Fisica: dimostrata la duplice forma dell acqua lunedì 28 luglio 2014, 12:17 di F.F. Il detto popolare identici come due gocce d acqua non esiste nel mondo della fisica, cioè nella realtà. Scienziati dell Università La Sapienza di Roma hanno dimostrato, su scala microscopica, l esistenza di due distinte forme d acqua allo stato liquido: i risultati spiegherebbero le anomalie dell elemento più prezioso e abbondante della Terra. La ricerca internazionale, coordinata da Francesco Sciortino della Sapienza, è pubblicata su Nature Physics. L acqua ha un comportamento che diverge da quello di tutti gli altri liquidi esistenti in natura. Per esempio come solido ha una densità inferiore che come liquido (si spiega così il galleggiamento del ghiaccio), ha un calore specifico molto alto (è in assoluto il liquido che impiega più tempo per riscaldarsi), ha una tensione superficiale elevata (le gocce d acqua rimangono integre su molte superfici, come sulle foglie delle piante, e non si espandono come gli altri liquidi). Per spiegare tale comportamento non convenzionale, è stata ipotizzata l esistenza di due strutture liquide dell acqua. Secondo questa teoria, al disotto di un punto critico prossimo alla temperatura di cristallizzazione l acqua assumerebbe, pur rimanendo liquida, due forme diverse e si separerebbe in due fasi differenti per densità. L acqua meno densa galleggerebbe sopra l acqua più densa (come l olio galleggia sull acqua) nonostante i due liquidi siano composti da molecole identiche. Secondo i ricercatori ciò è reso possibile dalla particolare configurazione delle molecole dell acqua che, avendo una struttura aperta, possono sviluppare diversi tipi di legami e dare origine a due reti di catene molecolari. Il comportamento non convenzionale dell acqua sarebbe legato quindi alla prevalenza dell una sull altra rispetto al variare delle condizioni fisiche. Tuttavia dimostrare sperimentale questa teoria è complicato perché avvicinandosi alla temperatura del punto critico, che permetterebbe di osservare le due acque in maniera distinta, l acqua inizia rapidamente il processo di cristallizzazione. Un team internazionale coordinato dal fisico della Sapienza Francesco Sciortino in collaborazione con Frank Smallenburg e con Laura Filion della Universita di Utrecht, per superare questa difficoltà ha simulato un liquido composto da particelle di dimensioni nano o microscopiche che interagiscano tra loro come le molecole di acqua. Negli ultimi anni spiega Francesco Sciortino è in atto un forte sviluppo nella sintesi di particelle colloidali con interazioni direzionali che stanno aprendo la strada per la costruzione di materiali intelligenti e programmabili. Tali particelle permettono non solo di riprodurre su scala più grande il mondo molecolare ma anche di estendere e controllare le interazioni che hanno luogo tra esse. Tramite simulazioni al calcolatore i ricercatori hanno mostrato che anche l acqua colloidale presenta gli stessi comportamenti non convenzionali della vera acqua: essa è infatti caratterizzata da un massimo della densità al crescere della temperatura e quindi da un cristallo meno denso del liquido. A questo punto, sfruttando la possibilità di disegnare l interazione tra le particelle colloidali, il team ha riprodotto la transizione tra le due forme di acqua senza l ostacolo dalla formazione del ghiaccio. I risultati ottenuti non solo confermano l ipotesi che l acqua possa formare due strutture liquide distinte, ma suggerisce il modo in cui realizzare una sua verifica sperimentale (per esempio tramite l utilizzo di particelle colloidali tetravalenti di DNA). In definitiva aggiunge Sciortino seguendo la suggestione letteraria di

11 Andrea Camilleri, possiamo dire che l acqua non assume come gli altri liquidi solo la forma del suo contenitore, ma, su scala molecolare, ha anche forme sue proprie. Ora i fisici teorici lanciano la sfida agli sperimentali: provare ad allontanare il più possibile il punto critico da quello di cristallizzazione dell acqua, o addirittura creare le condizioni perché l acqua non ghiacci a basse temperature. Sarà la conferma empirica dell esistenza di due acque liquide.

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