RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 1 SOMMARIO

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2 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 1 Rivista degli Stenografi fondata a Firenze nel 1877 n. 41, aprile/giugno 1998 Organo trimestrale della Fondazione Francesco e Zaira Giulietti Redazione e Amministrazione Piazzale Donatello Firenze Tel. 055/ Fax 055/ Direttore responsabile Dr. Marco Morganti Direttore editoriale Prof. Paolo A. Paganini Responsabile tecnico Nerio Neri Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Capezzuoli Andrea Innocenzi Mariavittoria Nicodemi Anna Nocentini Attilio Ottanelli Paolo A. Paganini Aldo Patritti Mario Spigoli Marta Zangheri Stampa Litografia Piccardi S. & C. Strada in Chianti (FI) a cura dello Studio Panda di Firenze Grafica della coperta di Nicola Dini Tiratura copie Copia non commerciabile Autorizzazione del Tribunale di Firenze n del 22/7/1987 Nella foto di questa pagina: «Ora di studio», 1872, opera di Giuseppe Frattelloni di Caltanissetta, scultore in Firenze, collocata nell atrio della Fondazione. SOMMARIO 2 Anna Nocentini - Marta Zangheri Alla scoperta del Fondo Giulietti alla Marucelliana. 9 La Fondazione ricorda Francesco Giulietti nel ventesimo della morte. 10 Mario Spigoli Memorabile edizione del 50 Campionato EUSI. 11 Mario Spigoli Il terremoto e l EUSI. 12 Attilio Ottanelli Cimelio Pitmaniano dall America all Italia. 14 Genesi dell inquinamento (lettura stenografica). 15 Parole ad una premiazione (lettura stenografica). 16 Il giornale è una spesa necessaria? (lettura stenografica). 17 La città dell orso (lettura stenografica). 18 Attilio Ottanelli Una stenografa nella vita avventurosa di Jack London? 19 Gerardo Bianchi: un protagonista del secolo. 21 Concluse le gare itineranti di Milano 22 La Fédération Française de Sténographie. 23 Lettere in redazione. 25 Dilettiamoci un po Aldo Patritti Lo Script contro l anarchia nel mondo della scrittura. 30 L angolo dei giochi. 31 Sono diecimila le lingue parlate nel mondo. La collaborazione è aperta a tutti. I manoscritti e le fotografie non si restituiscono in nessun caso. Gli articoli firmati riflettono le opinioni dei loro autori: non necessariamente queste coincidono con le opinioni della Direzione. La Direzione si riserva di apportare eventuali tagli agli articoli ricevuti, per motivi di spazio. Fondazione Francesco e Zaira Giulietti per lo studio, la promozione e la divulgazione della stenografia Gabelsberger-Noe Riconosciuta con D.P.R. n. 310 del Sede legale Piazzale Donatello Firenze Tel. 055/ Fax 055/ Codice fiscale Trib. Firenze Reg. P.G. n. 65 Consiglio di Amministrazione Presidente Dr. Marco Morganti Vice Presidente Dr. Sergio Giunti Segretario Cav. Bruno Piazzesi Consiglieri Dr. Gianluca Formichi Prof. Paolo Galluzzi Prof. Andrea Innocenzi Nerio Neri Prof. Paolo A. Paganini Prof. Giorgio Spellucci Collegio Revisori Dr. Salvatore Proto Dr. Gianluca Borrani Dr. Enzo Rook La Rivista viene distribuita gratuitamente ai Provveditorati agli studi, Istituti tecnici e professionali per il commercio, Istituti magistrali, Licei classici e scientifici, Scuole a insegnamento di stenografia e dattilografia, Associazioni stenografiche e a tutti gli interessati di stenografia sia italiani che esteri. Contributo sostenitore a partire da L da versare sul Conto Corrente Postale n intestato a Rivista degli Stenografi, Piazzale Donatello 25, Firenze.

3 2 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI ALLA SCOPERTA DEL FONDO GIULIETTI ALLA MARUCELLIANA di Anna Nocentini e Marta Zangheri della Biblioteca Marucelliana di Firenze La donazione alla Marucelliana della biblioteca privata del Professor Francesco Giulietti 1, è costituita da circa 3000 monografie (comprese fra il XVI e il XX secolo), circa 3000 fascicoli di periodici, nonché da un ricco fondo manoscritto e da una raccolta di ritagli e cartoline. Tra il cospicuo numero di manoscritti e carteggi, ancora in fase di esame, segnaliamo, per la loro notevole importanza, i Lavori preparatori per la pubblicazione di una stenografia italiana (1863) di mano di Enrico Noe, alcune lettere autografe del Papini e due quaderni-diari manoscritti del Giulietti che riportano ampie notizie sulla sua vita e sulle sue opere. È soprattutto grazie all interessamento di Zaira Giunti, moglie del Giulietti e sua preziosa collaboratrice, aver fatto sì che venisse rispettata la volontà espressa nel testamento del marito di consegnare alla Marucelliana questa sua ricca biblioteca 2. La parte a stampa del fondo, oggetto del nostro ordinamento, rappresenta senza ombra di dubbio, un prezioso arricchimento e completamento del patrimonio librario della Marucelliana e documenta la vivace personalità del Giulietti, insigne studioso di stenografia e uomo di vasta cultura e molteplici interessi. All interno della sua biblioteca, infatti, accanto alle numerose opere di stenografia, che ne costituiscono senz altro la parte più cospicua, trovano spazio anche pubblicazioni di carattere religioso, filosofico, agiografico, esoterico, storico-geografico, scientifico, letterario e linguistico con particolare attenzione agli studi danteschi e a quelli di esperanto, tanto che si può tranquillamente affermare che non esista campo dello scibile che non abbia sollecitato la sua curiosità. 1 Per la vita e le opere di Francesco Giulietti ( ) vedi il Volume ricordo di Francesco Giulietti a cura di Andrea Innocenzi, Montecatini Terme, La donazione Giulietti è stata autorizzata con D.P.R. n. 964 del 12 agosto 1982.

4 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 3 Ecco così che, accanto alla pregevole cinquecentina Della fabrica del mondo di M. Francesco Alunno da Ferrara. Libri dieci. (Venetia, appresso Paulo Ugolino, 1593) bella edizione peraltro non presente nel nucleo storico della Marucelliana, si ritrovano opere di erudizione del seisettecento, pregevoli edizioni francesi, collezioni di opere teatrali e numerosi testi letterari del Novecento fra i quali diversi scritti di Giovanni Papini, anch egli estimatore dell arte stenografica 3, quasi tutti con dedica manoscritta dell Autore al Giulietti. Arricchiscono la raccolta edizioni popolari a dispense della Sonzogno e della Nerbini, e molti volumetti delle più note collezioni economiche di carattere enciclopedico della fine ottocento-primo novecento oggi divenute oggetto di grande interesse non solo per comprendere le iniziative pedagogico-popolari del momento, ma anche i loro risvolti politici 4. A queste ultime appartengono alcuni esemplari dei Manuali Hoepli di carattere stenografico che vanno ad arricchire la storica collana della Marucelliana, costituita da circa 1800 pezzi, entrata a far parte del patrimonio della Biblioteca alla fine dell 800, quando più forte si sentì l esigenza di affiancare ai testi storicoumanistici opere di carattere pratico-manualistico che rispondevano all esigenza di educare e formare in fretta una manodopera specializzata 5. La ricca e completa documentazione stenografica, che costituisce la parte più consistente e originale della donazione Giulietti, rappresenta quindi una importante acquisizione proprio perchè si ricollega a questa tradizione fine ottocentesca che testimonia una tradizione di apertura della Biblioteca Marucelliana verso le esigenze anche di un pubblico di diversa provenienza e formazione culturale 6 che vide nascere accanto ai Manuali Hoepli anche il particolare fondo Arte Industriale e il settore dei Banchi, tutte sezioni queste ricche di testi stenografici come, per citarne solo alcuni a titolo informativo, la Guida per lo studio della stenografia del Nicoletti (Milano, 1897), il Dizionario etimologico stenografico del Molina (Milano, 1908) entrambi in edizioni Hoepli, le Lezioni di stenografia del Farulli (Firenze, 1911) e Francesco Giulietti, Lezioni di stenografia, 13 a ed., Firenze, Copertina realizzata da Ezio Anichini. quelle del Ciabatti (Firenze, 1914) del fondo Arte Industriale e la pubblicazione del Noe I primi sei decenni del sistema Gabelsberger (Trieste, 1883) nella sezione Banchi fino ad arrivare ai tanti testi stenografici ad uso delle scuole iniziati a pervenire in Biblioteca a seguito della legge sul deposito legale che risale al Molte delle opere di stenografia presenti nei vecchi cataloghi sono pervenute poi dalla consistente quanto eterogenea donazione di Gemma Giovannini Magonio che nel 1910, assieme alle sue carte, affidò alla Marucelliana un discreto numero di opere di carattere stenografico forse appartenute alla sorella Bianca che fece parte dell Istituto Stenografico Toscano e fu collaboratrice di Gustavo Farulli e dello stesso Giulietti 7. 3 Francesco Giulietti, Giovanni Papini e la stenografia, in Bollettino dell Accademia Italiana di Stenografia, A. XII, n..2, fasc. 68 (marzo-aprile 1937), p Giuseppina Monetini, La letteratura popolare nell Italia postunitaria: le collane La scienza del popolo e la Biblioteca utile della Treves, in Ricerche storiche, A. XXV, n. 3, (settembre-dicembre 1995), p Prefazione di Giovanni Spadolini in Alessandro Assirelli, Un secolo di Manuali Hoepli , Milano, Hoepli, Franca Arduini e Anna Nocentini, A proposito della mostra dei manuali Hoepli della Biblioteca Marucelliana in Biblioteche oggi, Vol. X, n. 4, (luglio-agosto 1992), p Per notizie su Bianca Giovannini ( ) vedi il discorso commemorativo nel trigesimo della morte Alla memoria di Bianca Giovannini, pubblicato a Firenze a cura dell Istituto Stenografico Toscano, 1909.

5 4 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI Ordinamento del fondo a stampa Allo stato attuale tutto il fondo a stampa è stato inventariato, ordinato, collocato con segnatura GL (Fondo Giulietti) e sistemato nei magazzini librari della Biblioteca. Il reperimento delle opere della raccolta è reso possibile tramite la consultazione del topografico a volume suddiviso in più settori corrispondenti alle diverse materie rappresentate nella collezione. Ogni settore è stato così contraddistinto da una lettera alfabetica (indicante la materia), seguita dal numero progressivo (indicante la posizione dell opera). In particolare, per la consistente sezione riservata alla stenografia, abbiamo ritenuto opportuno ripartire la materia in più parti (contraddistinte da numeri romani) relative ai diversi periodi storico-geografici secondo dei criteri da noi ritrovati nella Storia della stenografia (Padova, 1925) di Giuseppe Aliprandi e nella Storia delle scritture veloci dall antichità ad oggi (Firenze, 1968) dello stesso Giulietti che se ne era sicuramente servito nell ordinamento delle opere della sua biblioteca come è riscontrabile da alcune sigle a matita, a volte presenti, sulle pubblicazioni del fondo. Per la parte poi relativa alla stenografia in Italia, ulteriori suddivisioni interne (contraddistinte da lettere alfabetiche) relative ai diversi sistemi stenografici, ai congressi, alla dattilografia, alla didattica, alla legislazione e alla statistica si sono rese necessarie soprattutto per poter inserire in un giusto contesto tutto quel materiale che, pur privo di una ufficiale veste tipografica, ci è sembrato, data anche la specializzazione della raccolta, importante e degno di sistemazione. Ad ogni sezione di materia e ad ogni ulteriore suddivisione fanno seguito le opere miscellanee e le riviste. Per l identificazione dei dati necessari alla registrazione delle opere, a volte non sempre reperibili dal testo o di difficile interpretazione, ci siamo avvalse, oltre alle succitate opere dell Aliprandi e del Giulietti, anche del fondamentale repertorio in due volumi di Giuseppe Aliprandi Bibliografia della stenografia (Firenze, ). Francesco Giulietti, Elementa provo de esperanta steografio lau la sistemo de F. X. Gabelsberger, Florenco, GL.B.: opere del Giulietti GL.D.: opere su Dante GL.E.: opere in esperanto (con un appendice di stenografia in esperanto) 8 GL.S.: opere di stenografia: GL.S.I.: storia della scrittura e origine dell alfabeto GL.S.II.: opere di carattere generale sulla storia della stenografia, pubblicazioni a carattere biografico e commemorativo GL.S.III.: stenografia nel periodo antico e medioevale GL.S.IV. : stenografia nel periodo moderno (XVII-XX sec.) con le sue principali scuole (inglese, francese, tedesca, ecc.) GL.S.V.: stenografia in Italia: A: sistemi geometrici B: sistemi fonetici C: sistemi corsivi (con un appendice sulle società stenografiche sorte a sostegno del sistema Gabelsberger) D: sistemi misti E: sistemi minori F: congressi G: dattilografia H: didattica, legislazione e statistica GL.S.R.: Riviste stenografiche GL.V.: Opere di vario argomento. Breve excursus della sezione stenografica Dal momento che la parte stenografica costituisce i due terzi dell intero fondo a 8 Francesco Giulietti, La stenografia dell esperanto in Bollettino dell Accademia italiana di stenografia, A. VIII, n. 4-5 (1932), p

6 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 5 stampa ed è quella che maggiormente arricchisce il patrimonio bibliografico della Marucelliana, ci è sembrato opportuno, in questa sede, segnalare alcune fra le opere più significative seguendo, nella loro presentazione, il percorso stabilito nel nostro ordinamento. Dopo una prima parte introduttiva (GL.S.I), riservata alle opere sulla storia della scrittura e sull origine dell alfabeto, per la quale citiamo le opere del Faulmann, Illustrirte geschichte der schrift (Wien, 1880) e del Diringer, L alfabeto nella storia della civiltà (Firenze, 1937), troviamo un ampia documentazione di storie generali della stenografia (GL.S.II) nella quale figurano, non solo testi fondamentali quali quelli di Olof Werling Melin, Stenografiens Historia (Stockholm, ), Albert Navarre, Histoire générale de la sténographie et de l Ecriture à travers les ages (Paris, 1909), Arthur Mentz, Geschichte der Stenographie (Berlin, 1920), Christian Johnen, Allgemeine Geschichte der Kurzschrift (Berlin, 1924), Enrico Majetti, Disegno storico della stenografia (Napoli, 1910), ma anche numerose ed altrettanto interessanti pubblicazioni a carettere biografico e commemorativo. Nella parte riservata al periodo antico e medievale (GL.S.III) trovano Pierre Carpentier, Alphabetum Tironianum, seu Notas Tironis explicandi methodus..., Lutetiae Parisiorum, apud Hippolytum Ludovicum Guerin & Jacobum Guerin, spazio, accanto a testi sulla tachigrafia greca e la brachigrafia romana, l Alphabetum Tironianum seu Notas Tironis pubblicato a Parigi nel 1747 da D. P. Carpentier, seguito dalle Note Tironiane di G. L. Perugi (Roma, 1911) e da Die Tironischen Noten di A.Mentz (Berlin, 1944) tutte opere queste esplicative del sistema abbreviativo ideato da Marco Tullio Tirone (c. 100 a.c-2 d.c). Dopo il periodo medievale, poco documentato in questo fondo, si passa poi alle opere relative alla nascita della stenografia moderna (GL.S.IV) attraverso le sue tre diverse scuole: quella inglese, quella francese e quella tedesca con le loro diffusioni in altri paesi. La scuola inglese, ad indirizzo geometrico, iniziata da John Willis, è presente nella raccolta col sistema fonetico di Samuel Taylor ( ) in numerose applicazioni e riduzioni come quella alla lingua francese nell opera di Théodore Pierre Bertin, Système universel et complet de sténographie ou maniere abregée d ecrire applicable a tous les idiomes posseduta nella IV edizione parigina dell anno XII dell era francese ( ). Del contemporaneo e competitore del Taylor, William Fordice Mavor ( ) è invece l Universal Sthenography or a pratical system of short hand (London, 1780) posseduta nella nuova edizione del 1820 mentre fra i principali elaboratori e modificatori della stenografia del Taylor, troviamo Isaac Pitman ( ) con il suo sitema fonetico di tipo geometrico applicato poi a quasi tutte le lingue e John Robert Gregg ( ), ideatore in concorrenza al Pitman, di un nuovo sistema fonetico documentato nel fondo dall opera dello stesso Gregg The basic principles of Gregg shorthand (New York, 1923) e dalla prima edizione del Manuale della stenografia Gregg di Frank Aldworth e Isa Giorgi (New York, 1928). Per la scuola francese, che vide tra i suoi precursori l abate Jacques Cossard e Jean Felicité Coulon de Thévenot con il suo Abrégé de la tachigraphie (Paris, 1827), ricordiamo anche il Traité élémentaire de sténographie (Lyon, 1838) di M. Silvin e la Sténographie exacte, ou l art

7 6 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI d écrire aussi vite que l on parle. (Paris, 1815) di Louis Conen de Prépéan che con il suo nuovo sistema ottenne un largo successo assieme a quello di Emile Duployé ( ) pubblicato per la prima volta nel 1867 nell opera Sténographie Duployé, presente nel fondo nella trentunesima edizione (Parigi, 1910). Alla scuola tedesca si riferiscono le opere di Franz Xavier Gabelsberger ( ) Anleitung zur deutschen Redezeichenkunst oder Stenographie (Munchen, 1834) e, ad ulteriore modificazione del suo sistema, il Neue Vervollkommungen in der deutschen Redezeichenkunst oder Stenographie presente nella sua seconda edizione stampata a Monaco nel In questo settore trovano spazio anche le opere dei seguaci del Gabelsberger e fra questi Rudolf Dowerg con la sua opera Entwicklungsgeschichte der Gabelsgergerschen Systems (Wolfenbuttel, 1915) nonchè le numerose applicazioni del sistema gabelsberger alle diverse lingue di cui citiamo il noto album in più opuscoli Stammbuch des Gabelsbergerschen Systems (Wolfenbuttel, ). Fra i sistemi minori di scuola tedesca, troviamo, ancora in questa sezione, quello di Christian Heinrich Roller ( ) derivato dall Arends ed esposto nel Compendio della stenografia universale popolare di A. Heer (Bellinzona, 1906). Dopo una serie di pubblicazioni sui vari sistemi stenografici di altri paesi che si rifanno alle tre scuole principali e che chiudono questo quarto settore, si passa alla quinta parte della sezione stenografica dedicata alla stenografia in Italia (GL.S.V.) che vede raccolte nelle sue prime cinque suddivisioni (A, B, C, D, E) le pubblicazioni relative ai diversi sistemi stenografici italiani e alla loro diffusione. La sezione si apre con la riproduzione facsimilare dell opera del 1797 di Pietro Molina, La scrittura elementare, ossia l arte di scrivere con le sole radici dell alfabeto (Padova, 1953) che introduce i sistemi italiani ad indirizzo geometrico in cui ritroviamo anche l Amanti con il suo Sistema universale e completo di stenografia (Parigi, 1809), Vincenzo Pino con gli Elementi di stenografia italiana (Milano, 1811), Filippo Delpino con il Sistema di stenografia italiana (Torino, 1819) e Antonio Milanesio col Trattato teorico pratico di stenografia italiana secondo il sistema universale del Taylor (Torino, 1819). Dopo il Milanesio seguono Luigi Caterino con gli Elementi dell arte stenografica (Napoli, 1822), Carlo Filippo Dupuy con il suo Metodo migliorato di stenografia italiana (Como, 1826) e Taddeo Consoni con il Nuovo sistema universale e completo di stenografia italiana (Padova, 1826). Sempre in questo settore trovano spazio il Nuovo metodo di stenografia di Carlo Narducci (Lodi, 1838) e, basata sul metodo Dupuy- Consoni, La stenografia ossia metodo teorico-pratico per scrivere con la stessa celerità con cui si parla di Antonio Magnaron (Trieste, 1848). Ancora di scuola tayloriana segnaliamo il Sistema di stenografia di Carlo Tealdi (Firenze, 1849), le Lezioni di stenografia di Luigi Vincenzo Baculo (Napoli, 1849), il Trattato di stenografia di Giuseppe Tatafiore (Napoli, 1850), quello di Biagio del Giudice Vignetta satirica tratta dalla rivista La Stenografia, A. XIV (1885), n. 7. Breve Trattato di stenografia (Napoli, 1849) e altri ancora fino ad arrivare all opera di Giuseppe Fumagalli, La stenografia imparata da se stesso in due mesi (Milano, 1872) che chiude questa parte della stenografia italiana ad indirizzo geometrico. Per la stenografia italiana ad indirizzo fonetico si segnala invece la Fonografia ossia stenografia fonetica di I. Pitman adattata alla lingua italiana (Roma, 1883) di Giuseppe Francini ( ) presente nel fondo in più edizioni. Nella parte riservata al sistema corsivo ideato dal Gabelsberger, che è senz altro la più documentata, si segnalano oltre al Sistema perfezionato della stenografia italiana (Trieste, 1849) del Grion, le numerose opere di Enrico Carlo Noe ( ) quali la Stenografia italiana secondo il sistema Gabelsberger (Dresda, 1863), il Manuale di stenografia secondo il sistema di Gabelsberger applicato alla lingua italiana (Trieste, 1865) alle quali fanno seguito un gran numero di manuali tecnico- pratici ad uso scolastico a cura degli allievi e seguaci del Noe fra i quali ricordiamo fra i tanti Camillo Benevolo, Leone Bolaffio, Ezio Carocci, Roberto Ciabatti, Ferdinando Cavalca, Guido Du Ban, Gustavo Farulli ed Enrico Molina.

8 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 7 Fra i sistemi corsivi che si rifanno al Gabelsberger-Noe si ritrovano quelli di Luigi Perelli presentato nella sua Stenografia fonetica (Milano, 1881), Marco Vegezzi con la Stenografia italiana con lezioni di semigrafia (Bergamo, 1876), Pietro Pasqualucci con Tutti stenografi (Roma, 1888), Eduardo Tucci con il Sistema celere di scrittura fonetica (Lanciano, 1892), Ettore Penco con la Stenografia universale (Milano, 1904), Domenica Pioletti Minuto con il Sistema stenografico Pioletti (Torino,1967) e Andrea Innocenzi con la sua scrittura sillabica in Le scritture dell avvenire (Viterbo,1960). A chiusura delle opere relative ai sistemi corsivi seguono le tante pubblicazioni relative all attività delle molte società stenografiche che sorsero nelle varie città italiane a sostegno del sistema gabelsbergeriano. Fra i sistemi misti ad indirizzo fonetico corsivo si ritrova invece la Fonostenografia italiana (Roma, 1911) di Erminio Meschini ( ), la Stenografia moderna: metodo alfabetico basato sui segni della scrittura ordinaria del 1908 di Nicola D Urso, la Stenografia italiana corsiva pubblicata nel 1911 e presente nel fondo in seconda edizione (Torino, 1913) di Giovanni Vincenzo Cima ( ). Ancora nei sistemi misti, il Sistema tipostenografico del monaco agostiniano Serafino Marchionni ( ) del quale è presente nel fondo anche la prima stesura della Stenotachigrafia del 1903 in un opuscolo in autografia di solo otto pagine stampate con il copista automatico. Nella parte riservata ai sistemi minori italiani segnaliamo la Stènital stenografia italia- La stenografia di Gabelsberger all Esposizione Nazionale di Torino nel 1884, Giornale-Album compilato da Giuseppe Cavalli, Torino, na (Roma, 1950) di Abramo Mosciaro, il Trattato di stenografia razionale eclettica pubblicata a Milano di Beno De Vecchis, la Velocigrafia o stenografia semplificata di Flaviano Rodriguez posseduta nel fondo nella seconda edizione napoletana del 1957, il Corso di stenografia Stenogram (Genova, 1966) di Matteo Graniero, la Stenografia italiana secondo il sistema di Guglielmo Stolze rifatto e adattato alla lingua italiana (Berlino, 1875) di Gustavo Michaelis e la Stenografia popolare pratica (Prato, 1907) di Giulio Merz basata sul sistema Roller. Ancora fra i sistemi minori si ricordano il Sistema di stenografia corsiva italiana con simboli elastici (Padova, 1955) di Guido Amodio, il Corso pratico di stenografia Barbieri per la lingua italiana (Vigevano, 1932) di Giovanni Barbieri basato su un misto di sistemi Gabelsberger e Meschini, la Stenografia in tre lezioni (Tortona, 1899) di Ugo Basso, Veloce: La Stenometagrafia italiana (Tunisi, 1933) di Amedeo Forti, la Stenografia mondiale (Torino, 1909) di A. Heide, il Progetto di un nuovo metodo di stenografia italiana (Roma, 1933) di L. Lupi basato su un connubio fra sistema Pitman e Gabelsberger-Noe, il Manuale di stenografia italiana di Luigi Nuzzi nella quinta edizione napoletana del 1943, lo Stenografo in un mese, il più semplice metodo di stenografia (Jesi, 1904) di Giovanni Zannini, il Compendio di stenografia razionale eclettica (Milano, 1932) di Vincenzina Vincenzi e, più recente, lo Steno-Libro (Casale Monferrato, 1955) di Giuseppe Ricolfi. Nel settore sesto (GL.S.V.F.) della parte dedicata alla stenografia in Italia ritroviamo le pubblicazioni relative ai vari congressi, ai convegni e alle esposizioni italiane di stenografia ai quali presero parte le maggiori personalità del mondo stenografico. Tra queste ricordiamo gli Atti del primo Congresso degli stenogra-

9 8 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI fi: scuola Gabelsberger- Noe tenuto in Firenze nel maggio 1887 (Firenze, 1888) e, anche per la loro suggestiva e gradevole veste tipografica in stile tardo-liberty, il giornale-album La stenografia di Gabelberger- Noe all Esposizione nazionale di Torino nel 1884: e l album-ricordo La stenografia all Esposizione nazionale di Palermo ambedue stampati a Torino a cura di Giuseppe Cavalli. Per il settore riservato alle macchine per stenografare (GL.S.V.G.) segnaliamo nella sua seconda edizione stampata a Roma nel 1932, il Manuale di stenografia sistema Michela di C. De Alberti e il saggio storico di Emilio Budan I precursori delle moderne macchine da scrivere (Venezia, 1911). Dopo la parte riservata alle numerose e altrettanto significative pubblicazioni di carattere didattico, legislativo e statistico troviamo un ricco ed interessante settore interamente dedicato alle riviste stenografiche (GL.S.R.) quasi tutte non possedute dalla Marucelliana prima della donazione Giulietti. Fra le circa cento testate di periodici stenografici italiani e stranieri, si segnalano, per la loro importanza e completezza, oltre alla ricca raccolta della Rivista degli stenografi ( ) di Firenze che integra la collezione della Marucelliana posseduta dal 1910 anche La stenografia: sistema Gabelsberger-Noe di Livorno (dal 1883 al 1920), il Bollettino stenografico italiano di Venezia (dal 1906 al 1926), le due serie dalla rivista La stenografia popolare pubblicate a Venezia e Roma (dal ; ), Lo stenografo di Padova (dal 1927 al 1943), la Stenografia di Roma (dal 1949 al 1978) e la Revue stenographique edita a Bruxelles (dal 1924 al 1931). La stenografia all Esposizione Nazionale di Palermo , Album-ricordo compilato da Giuseppe Cavalli, Torino, s.d. *** Il lavoro di ordinamento e collocazione di questo particolare fondo venuto, come è stato già detto, ad arricchire il patrimonio librario della Marucelliana già dal 1982, ma mai sistemato per varie e continue vicissitudini, è stato reso possibile grazie ad un progetto finalizzato della Marucelliana del Questo progetto, portato avanti con un concertato programma di equipe, ci ha consentito di procedere senza interruzioni nelle varie fasi (inventariazione, ordinamento, collocazione, cartellinatura e magnetizzazione) e di arrivare alla totale ricostruzione del fondo nella sua interezza ed omogeneità. Ci auguriamo che l obbietivo da noi raggiunto possa, pur con i limiti dovuti alla specificità della materia e i tempi brevi assegnati al progetto, costituire un primo lavoro per gli studiosi che vogliano approfondire gli studi su questo argomento. Ci proponiamo anche poter integrare presto questo primo lavoro con un cd-rom che consenta, attraverso la scansione ottica del topografico a volume della collezione Giulietti, la ricerca per intestazione autore e permetta così una migliore accessibilità e fruizione da parte degli utenti della Marucelliana di questo fondo speciale che, proprio come tale, poteva correre il rischio di rientrare, come spesso succede nelle nostre Biblioteche, a far parte del loro cosiddetto patrimonio sommerso. 9 Al progetto hanno partecipato anche le colleghe Maria Pia Ballerini, Annamaria Conti e Maria Ucchino alle quali va tutto il nostro ringraziamento per averci permesso, con il loro contributo ed impegno, a portare a termine questo non facile lavoro.

10 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 9 Sabato 17 ottobre p.v., presso la sede del Gruppo Editoriale Giunti, Villa «La Loggia», via Bolognese 165, Firenze, alle ore 10, La Fondazione «Francesco e Zaira Giulietti» ricorderà, in una pubblica cerimonia, Francesco Giulietti (Firenze, 19 gennaio Montecatini Terme, 29 agosto 1978), stenografo parlamentare, maestro e storiografo delle scritture veloci. Fu tra l altro presidente dell Istituto Stenografico Toscano (in vari periodi fra il 1904 e il 1921), presidente onorario di associazioni stenografiche, membro di numerosi organismi stenografici, cultore dell Esperanto, al quale applicò il sistema stenografico Gabelsberger-Noe. LA FONDAZIONE RICORDA FRANCESCO GIULIETTI NEL VENTESIMO DELLA MORTE driguez: Giulietti storico e didatta ore Andrea Innocenzi: Giulietti e l Esperanto ore Paolo A. Paganini: Giulietti segreto: poesie, meditazioni e fogli sciolti Seguirà un drink offerto dalla Fondazione ore Anna Nocenti- Il programma di massima della manifestazione prevede i seguenti interventi: ore Marco Morganti: Saluto ai partecipanti ore Angelo M. Quitadamo: Giulietti e le istituzioni ore Flaviano Roni e Marta Zangheri: Lo straordinario patrimonio del Fondo Giulietti alla Marucelliana Nel pomeriggio, sempre nella stessa sede, la Fondazione Giulietti, in collaborazione con la Federazione Stenografica Italiana Gabelsberger-Noe, l Associazione Stenografica Magistrale Italiana Gabelsberger-Noe, l Ente Unitario Stenografia Italiana, l Accademia Aliprandi e l Associazione Italiana Resocontisti Stenografi, organizzerà un incontro sul tema «La situazione Stenografica nella Scuola e nel Lavoro». Saranno presenti docenti, professionisti e i rappresentanti dei Sistemi stenografici italiani. Sarà un occasione per dibattere ed esaminare la situazione didattica e professionale della stenografia, alla luce degli attuali programmi e dell attuale realtà occupazionale e lavorativa. Per eventuali informazioni rivolgersi a: Fondazione Giulietti, Piazzale Donatello 25, Firenze, tel. 055/ , fax 055/

11 10 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI Il 13 maggio scorso, alle ore 18, nella sala di Palazzo Baviera in Senigallia, con la proclamazione, da parte del Presidente dell EU- SI, Prof. Dott. Angelo Maria Quitadamo, dei vincitori e con la consegna delle targhe inviate dal Presidente della Repubblica e dal Presidente della Camera dei Deputati, dei trofei Ada Garbislander e Raffaele Palandri, si è concluso, con notevole successo di partecipazione, il 50 Campionato Nazionale Polivalente e la 1 a Olimpiade Multimediale EUSI Sulle gare polivalenti e sulla multimedialità della scrittura si sono alternati circa 3500 ragazzi degli Istituti Tecnici, Professionali e Licei (statali e non) provenienti da molte Regioni Italiane. Una interessante partecipazione è stata quella dei Professionisti, Indipendenti, delle Associazioni Culturali e dei Centri di Formazione Professionale. Ottima è risultata l organizzazione delle quattro sale informatiche che contenevano 96 computers Pentium II con 50 stampanti forniti ed installati dalla Soc. Lemon. MEMORABILE EDIZIONE DEL 50 CAMPIONATO EUSI Da non trascurare la preziosa collaborazione che ogni anno, la Preside dell IPC Podesti di Ancona, Prof.ssa Anna Barbadoro, dà alla nostra manifestazione. Quest anno ha messo a disposizione del Campionato, oltre alle attrezzature per le Gare di Calcolo e di Dattilografia, i computers necessari per poter svolgere al meglio la gara di Grafica. L EUSI rivolge un particolare ringraziamento ai Direttori Generali del Ministero della Pubblica Istruzione che con la loro disponibilità hanno contribuito al Patrocinio inviato dal Ministro On. Berlinguer. La preparazione del Campionato (che inizia nel periodo settembreottobre) da sempre ha comportato l impegno dei colleghi volontari che dedicano, gratuitamente, il loro tempo libero per la riuscita della manifestazione. Pertanto un ringraziamento e un sincero plauso, per il notevole lavoro svolto per la preparazione e lo svolgimento della 50 a edizione, va alla collega Presidente delle Giurie, Prof.ssa Maria Basurto. Un amichevole e affettuoso ringraziamento va al Presidente dell EUSI, Prof. Dott. Angelo Maria Quitadamo che, con i suoi preziosi consigli ed interventi ha notevolmente contribuito alla riuscita della manifestazione. Aquesto punto è doveroso citare i colleghi e coloro che hanno attivamente collaborato e lavorato durante tutto il periodo della manifestazione. Segreteria a Roma - Silvia Giuliani, Alessio Mustarelli e Tiziano Maggi. Segreteria informatica in Senigallia - Prof.ssa Maria Basurto. Segreteria organizzativa - Silvia Giuliani, Sara Salvatori. Segreteria amministrativa - Eleonora Pagano. Segreteria operativa per la formazione delle graduatorie ed attestati, Massimiliano e Alessio Mustarelli. Sala gare dattilo, steno, calcolo, ecc. - Prof. Renzo Mancari. Gestione sale informatiche (N. 4 con 96 Pentium II e 50 stampanti) Massimiliano Mustarelli - Vittorio Alfieri - Alessio Mustarelli - Tiziano Maggi - Giuseppe Reale - Giacomo Spigoli. Internet - Claudio Traù. Grafica - Prof. G. Fapio. Dettatore Ufficiale - Prof. Dott. Giorgio Spellucci. Componenti la giuria per la correzione degli elaborati di gara: Professori: E. Camba - S. Nania - E. Caleffi - C. Russo - M. Tamburi - B. Vivaldi - E. Di Marino - E. Ziino - M. Monica (francese) - C. Franzini (inglese); Collab. esterno Chiara Mustarelli (spagnolo). In questa occasione non si possono dimenticare i colleghi che, da sempre, fino all anno scorso, hanno dato la loro preziosa disponibilità e che, per ragioni familiari o di

12 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 11 lavoro, non sono potuti intervenire al 50 anniversario della manifestazione: Professori: Teresa Secchi - Mario Franco - Gabriella Baiocco - Fiammetta Bo - Giosué Rondinella - Giovanni Bucceri - Ursula Bücher - ecc. A questi amici carissimi, un caloroso e affettuoso ringraziamento. Agli amici della Fondazione F. e Z. Giulietti. Dott. Marco Morganti, Prof. Paolo A. Paganini, Prof. Andrea Innocenzi, Sig. Nerio Neri e a tutti i componenti il Consiglio di Amministrazione e Collegio Revisori, l affettuosa riconoscenza del Comitato Organizzatore. Non è possibile dimenticare il Presidente della Repubblica e il Presidente della Camera dei Deputati che hanno voluto onorare la manifestazione con l invio di due meravigliose targhe d argento. Un saluto particolare, ai Presidi, ai Consigli d Istituto e ai Professori che hanno preparato egregiamente i propri alunni al fine di farli gareggiare al meglio. Chiudo questi brevi ma sentiti ringraziamenti ricordando che nell arco dei trascorsi 50 anni di attività moltissimi altri colleghi hanno dato la loro gratuita disponibilità ed esperienza al fine di valorizzare i contenuti altamente didattici e competitivi dei trascorsi Campionati Nazionali. A loro va tutta la mia ammirazione e riconoscenza. Mario Spigoli Presidente delle Gare EUSI Quando nel settembre 1997, il Comitato organizzatore iniziava i lavori per l organizzazione del 50 Campionato Nazionale Polivalente e la 1 a Olimpiade multimediale 1998, non pensava affatto di dover fare i conti con il terremoto che avrebbe colpito due delle più belle regioni d Italia: l Umbria e le Marche. Quando questo avvenne, il movimento tellurico sembrava che non finisse mai, il sisma aveva tragicamente e dolorosamente colpito città e paesi delle due regioni che la stampa e la televisione, ad ogni scossa, gemellava tragicamente. Anche quando le scosse colpivano solamente l Umbria, le agenzie di informazione a questa abbinavano immancabilmente anche la regione Marche. Tutto questo, malgrado il fatto che la città di Senigallia non fosse interessata al sisma, provocò un rallentamento delle iscrizioni e la rinuncia di alcune scuole che avevano già aderito. Di fronte a queste difficoltà psicologiche, il Comitato organizzatore decise di riunirsi per stabilire se continuare le attività preparatorie per le date fissate o prendere in esame l eventualità di differire la data delle gare nel mese di ottobre. Il Presidente dell EUSI, constatato che tutto era pronto per l inizio della competizione e con il conforto della Senigallia vacanze, si oppose ad un eventuale spostamento di date. Così il Comitato organizzatore, all unanimità, decise di andare avanti senza deludere coloro che volevano ugualmente gareggiare. Così iniziarono le gare con la soddisfazione dei ragazzi che, nei locali della P.T. di Senigallia, trovarono un parco informatico veramente eccezionale con 96 Pentium II e 50 stampanti con delle postazioni multimediali. Il Comitato organizzatore che, causa le continue notizie di terremoto IL TERREMOTO E L EUSI in Umbria, si aspettava una scarsa affluenza, si è trovato invece ad affrontare una notevole partecipazione di scuole e discenti: veramente un successo senza precedenti. A questo punto possiamo dirlo con soddisfazione: l EUSI ha sconfitto la psicosi del terremoto dando serenità alla manifestazione che si è conclusa nella affollatissima Sala Baviera alla presenza dei Presidi, dei Professori accompagnatori e dei ragazzi vincitori. Il Presidente della Repubblica ed il Presidente della Camera dei Deputati hanno voluto onorare la nostra manifestazione nazionale inviando due importanti targhe in argento. La targa del Presidente della Repubblica è andata all alunna Manuela Celli dell Istituto Professionale di Stato Stringher di Udine, mentre la targa del Presidente della Camera dei Deputati è andata all alunna Zara Zilli dell Istituto Tecnico Commerciale di Stato Pacioli di Fidenza. Con notevole commozione sono stati assegnati i due trofei (Prof.ssa Ada Garbislander - Prof. Raffaele Palandri). Il primo all Istituto Professionale Statale Filippo Re di Reggio Emilia; il secondo all Istituto Tecnico Commerciale Marco Polo di Verona. Per la prima volta ha gareggiato un alunno non vedente dell Istituto Professionale Statale A. Motolese di Martina Franca (TA) conquistando il primo posto assoluto nella difficile prova strutturata. L EUSI ringrazia tutti coloro che hanno contribuito al successo della manifestazione, dalle giurie agli informatici di sala, dai Professori assistenti alla segreteria, ai ragazzi che hanno partecipato, ai Presidi e ai Professori accompagnatori che con la loro presenza ed attività hanno annullato la terribile psicosi del sisma. Mario Spigoli

13 12 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI Grazie alla gentile iniziativa della Signora Cristiana Neri Downey di New York, abbiamo potuto esaminare, e lo riproduciamo nella pagina a fronte, un «cimelio» familiare stenografico pitmaniano. Si tratta del certificato, o attestato, di superamento dell esame di conoscenza teorica della Stenografia Pitman, rilasciato nel 1929 a Miss Mary Downey, irlandese, stabilitasi poi negli Stati Uniti. Come si rileva dallo stesso certificato, le commissioni esaminatrici erano composte di membri della Società degli insegnanti abilitati per la Stenografia Pitman; le prove per gli esami venivano loro trasmesse in busta chiusa. Esso fu emesso dal Phonetic Institute (Istituto Fonetico) di Bath, Somerset, Inghilterra, città nella quale Pitman ebbe la sua residenza dal 1839 fino alla sua scomparsa (1897). Il certificato di stenografo pratico, Full Certificate for Theoretical and Practical knowledge, ve- CIMELIO PITMANIANO DALL AMERICA ALL ITALIA Hand (Stenografia fonetica), 1837; nel 1842 uscì il primo numero del suo Phonetic Journal (Rivista fonetica)». Ricca di particolari biografici, di notizie sulle numerose pubblicazioni e sul progressivo notevole successo di tutte le sue attività, come cultore, editore, organizzatore dei suoi istituti, è invece (nell edizione ridotta consultata successivamente) la biografia di Alfred Baker: The life of Sir Isaac Pitman (inventor of Phonography) 3. Nel capitolo finale sono illustrati gli sviluppi nella formazione di società, filiali, istituti, in Inghilterra e in altri paesi, dal 1897 al 1948, realizzando così gli ideali del Fondatore della House of Pitman per la promozione dell istruzione scientifica, commerciale e tecnica. Quale contributo alla conoscenza della personalità di Isaac Pitman, dalla biografia del Baker riprendiamo quanto segue. Il primo numero del mensile Phonetic Journiva rilasciato soltanto dopo il conseguimento di quello per la teoria, Theory Certificate, e di quello successivo del corso di addestramento, Speed Certificate. Per quanto attiene i fondamenti, le caratteristiche e lo sviluppo del sistema non possiamo che rimandare alla «Storia delle scritture veloci» 1 di Francesco Giulietti, capitolo XVII, «La fonografia inglese (Pitman e Gregg)» e agli altri punti indicati nel suo indice analitico. Riguardo alla diffusione, il Giulietti ci dice con la sua «Storia» che, «favorito da una larga pubblicità, dall attività dei familiari e dei seguaci, il sistema Pitman riuscì ben presto ad affermarsi in Inghilterra, America ed Australia, soppiantando l ormai vecchio Taylor, tanto che di Attilio Ottanelli fu detto che la sua comparsa segnava The New Era, la nuova èra, della stenografia». Per il merito di tale diffusione, nel 1894 la Regina Vittoria conferì a Isacco Pitman il titolo di Sir. * * * Il volume The Great encyclopaedia of universal knowledge 2, nella sua ristrettezza di 1144 pagine di testo, molto probabilmente dovuta alle difficoltà dell epoca della sua pubblicazione (1944?), dà per Sir Isaac Pitman ( ) le seguenti informazioni: «Inventore del sistema stenografico che reca il suo nome; nato a Trowbridge (Wiltshire, Inghilterra). La sua prima pubblicazione fu Stenographic Sound-

14 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 13 nal, datato gennaio 1842, si componeva di otto pagine che furono autografate dal Pitman, nell ufficio dello stampatore, dopo un ora di prove con la penna litografica, essendo quella la sua prima esperienza del genere. Cinquant anni dopo usciva il settimanale Pitman s Shorthand Weekly ed egli impugnò nuovamente la penna litografica per tracciare lui stesso la parte «fonografica» della prima pagina. Poco dopo il conferimento del titolo di Sir, il Pitman si ritirò dalla compartecipazione societaria con i due figli e ad essi trasferì i diritti d autore delle sue opere. Per ben 57 anni era stato impegnato nell attività connessa all invenzione della sua Phonography e per 52 aveva diretto il suo Phonetic Journal. Per un periodo di circa due anni e mezzo si dedicò quindi con indomita tenacia al suo lavoro per la riforma dell ortografia della lingua inglese, spendendo più di mille sterline l anno per la promozione della sua iniziativa. E ciò fino alla fase finale della sua malattia. 1 Ed. Casa editrice Giunti-Barbera, Firenze, Ed. Casa editrice Odham Press Limited, Londra. 3 Ed. Sir Isaac Pitman & Sons Ltd, Londra, 1948 (?).

15 14 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI LETTURA STENOGRAFICA GENESI DELL INQUINAMENTO Trascrizione e autografia di J. Roccaforte, Chicago, Il., USA.

16 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 15 LETTURA STENOGRAFICA PAROLE AD UNA PREMIAZIONE Giuseppe Farulli Giuseppe Farulli, nato a Firenze nel 1890, era figlio di Gustavo, uno dei fondatori e secondo presidente dell Istitutoto Stenografico Toscano. Giornalista e stenografo, aveva iniziato la carriera a 23 anni. Fu presidente dell Associazione Nazionale Giornalisti Stenografi e del Gruppo Lombardo Giornalisti Stenografi (V. R.d.St. n. 12/1990, p. 22).

17 16 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI LETTURA STENOGRAFICA IL GIORNALE È UNA SPESA NECESSARIA? CURIOSITÀ

18 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 17 LETTURA STENOGRAFICA LA CITTÀ DELL ORSO G. Romano ANEDDOTO SU DANTE G. Colli

19 18 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI Dopo la formulazione dell ipotesi che Edgar Wallace conoscesse la stenografia (v. «R.d.St.», n. 38/ 1997) 1, la riscoperta casalinga di un edizione originale del romanzo «Burning Daylight» mi ha suggerito l idea di fare una analoga ricerca riguardante John Griffith (Jack) London ( ). Avevo letto da qualche parte che nel capitolo VI di quel romanzo vi era un riferimento alla stenografia. Di fatto vi si legge che Daylight, il protagonista, ex cercatore d oro, giocatore e poi affarista, comincia a rendersi conto della professionalità della sua stenografa, che di grammatica ne sa più degli uomini d affari e dei laureati. La trama porta al matrimonio, ma Daylight non le detta romanzi come Dostojewski. Idue cenni biografici che ho potuto consultare 2 dicono che London, nato a San Francisco, andò giovanissimo nel Klondike (Canada) a cercare l oro 3, fu marinaio e giramondo per parecchi anni, pugile, corrispondente di guerra nel conflitto russo-giapponese e nel Messico, e famoso romanziere. «Martin Eden», questo il titolo di uno dei suoi romanzi, forse il primo, è UNA STENOGRAFA NELLA VITA AVVENTUROSA DI JACK LONDON? unico impiegato, e a tutto il resto di accessori che si trovano nel luogo ove un superuomo intraprende affari rischiosi.... La conosceva come «Miss Mason», e questo era tutto, benché si rendesse conto che nel lavoro di stenografa sembrava svelta e precisa. Questa impressione era comunque del tutto vaga poiché non aveva conosciuto altre stenografe e, naturalmente, credeva che fossero tutte veloci e precise. Una mattina, mentre firmava la corrispondenza, si imbatté in un I shall 5. Scorrendo rapidamente la pagina alla ricerca di costruzioni simili trovò molti I will. Quell I shall era il solo. E si faceva notare. Egli premé due volte il pulsante del campanello e un momento dopo entrava Dede Mason. «Ho detto così, Miss Mason?», domandò allungandole la lettera e mostrando la frase incriminata. Il volto di Dede, in piedi lì come un imputato, tradì un senso di fastidio. «È un mio errore, sono spiacente», disse. E aggiunse rapidamente: «Ma non è un errore, lo sapete». «Da che cosa lo desumete?», incalzò Daylight. «Non suona giusto, secondo il mio modo di pensare». Dede aveva già raggiunpermeato di tratti di vita vissuta dallo stesso London 4. Molte delle ambientazioni, situazioni e personaggi delle altre trame narrative sono stati anch essi ispirati dalla realtà e da esperienze personali. Non è probabilmente molto noto in Italia e non ne fanno cenno i profili biografici, che London non fu soltanto romanziere. Fra i quattordici romanzi di cui ho trovato notizia, ve n è uno, Il tallone di ferro (The iron heel), che in appendice al volume originale Burning Daylight (Radiosa Aurora) è classificato con altri cinque fra i «Social studies» (Studi sociali). Risulta inoltre autore di sei pubblicazioni di Short stories (racconti o novelle). London aveva iniziato a scrivere dopo aver ottenuto un premio letterario per il quale presentò la descrizione di un tifone incontrato durante un viaggio verso il Giappone e il Mare di Behring. a cura di Attilio Ottanelli Questo l aveva incoraggiato a studiare per migliorare la sua cultura e lo stile dei suoi scritti. Morì appena quarantenne dopo aver vissuto per qualche anno nel suo ranch sul Monte Sonoma al nord di San Francisco, da lui descritto in Burning Daylight e in The Valley of the Moon (La Valle della Luna). Solo o con la stenografa di Burning Daylight, come Dostojewski che aveva sposato la sua segretaria stenografa Anna Gregorievna? Se qualche lettore può dare una risposta alla domanda, dopo aver letto l estratto dal volume originale qui di seguito riportato, la Rivista non mancherà di pubblicarla. Dede Mason entrò nella vita di Daylight in un modo alquanto impercettibile. L aveva accettata impersonalmente insieme agli arredi d ufficio, al fattorino, a Morrison, il capo, confidente ed

20 RIVISTA DEGLI STENOGRAFI 19 to la porta; ora si voltò con la lettera in mano, e disse: «Va bene ugualmente». «Ma allora sarebbero sbagliati tutti quegli I will», argomentò Daylight. «Esatto!», fu l audace risposta. «Devo cambiarli?». Daylight ripeté a voce alta la frase della lettera: «I shall be over to look that affair up on Monday» 6. Lo fece con aria seria di persona importante, ascoltando attentamente il suono delle sue parole. Poi scosse la testa. «Non suona bene, Miss Mason. Proprio non suona bene, perché nessuno mi scrive in quel modo. Dicono tutti I will - anche alcune persone istruite. Non è vero?». «Sì», confermò Dede; e uscì per andare alla sua macchina per scrivere a fare la correzione. Accadde quel giorno che tra le diverse persone con le quali Daylight sedé per uno spuntino vi era un giovane inglese, ingegnere minerario. Se fosse avvenuto in qualsiasi altra occasione, la circostanza gli sarebbe passata inosservata, ma fresco della discussione con la sua stenografa egli fu immediatamente colpito dall I shall dell inglese. Nel corso della conversazione la locuzione fu ripetuta più volte, e Daylight fu sicuro che non vi erano errori. Dopo la colazione avvicinò McIntosh, uno dei commensali che egli sapeva aveva studiato in un college essendo noto per la sua reputazione di giocatore di football. «Senti, Bonny», chiese Daylight. «Com è corretto dire: I shall be over to look over that affair up on Monday, oppure I will be over to look that affair up on Monday?». L ex capitano di football si concentrò penosamente per un minuto. «Magari lo sapessi!», confessò. «Io come dico?». «Oh, I will, naturalmente». «Allora è certamente giusta l altra forma. Io in grammatica son sempre stato una frana». Sulla strada del rientro in ufficio, Daylight entrò in una libreria e comprò una grammatica. E per un ora intera, con i piedi sulla scrivania, si affannò a scorrerne le pagine. «Mi taglino la testa se quella ragazza non ha ragione», si disse ad alta voce alla fine delle sue ricerche. Per la prima volta lo colpì l idea che c era qualcosa in quella stenografa. Fino allora l aveva considerata soltanto come un elemento facente parte dell arredo dell ufficio. Ma ora aveva dimostrato che di grammatica ne sapeva più degli uomini d affari e dei laureati. Essa era divenuta una persona ben distinta dalle altre. Sembrava che nella sua coscienza essa spiccasse come quell I shall che si notava nella pagina dattilografata. E iniziò a osservarla. Quella sera, Daylight fece di tutto per vederla all uscita, e per la prima volta si rese conto che essa era ben formata e vestiva con proprietà. Egli non sapeva nulla di abbigliamento femminile e non si rese conto dei dettagli della sua linda camicetta e del suo impeccabile abito su misura. Vide soltanto l effetto generale come nel bozzetto di un opera d arte. Aveva un aspetto right, appropriato. Non c era niente che non fosse corretto, irreprensibile. «È un bel pezzettino!», fu il suo verdetto quando la porta d uscita dall ufficio si chiuse dietro di lei. Traduzione di A. O. dall edizione 1910 della MacMillan Company di New York. 1 Deduzione da un profilo biografico, a chiarimento di quanto scritto da Francesco Giulietti: «Edgar Wallace, altro scrittore che si valse della stenografia per i suoi romanzi...» («Storia delle scritture veloci», ed. Giunti Barbera, Firenze, 1945, pag. 427). 2 «The Great Encyclopaedia of Universal Knowledge», ed. Odham Press Ltd., Londra, 1945 (?); G. Orlandi: «Voices of the English Speaking World», ed. Signorelli, Milano, 1938; nota introduttiva al romanzo «Smoke Bellew», The Readers Library Co. Ltd., Londra. 3 Ricche miniere d oro vi furono scoperte nel Nel periodo furono pubblicati in Italia almeno quattordici suoi romanzi. Nei profili biografici sono citati «Martin Eden», «John Barleycorn», «White Fang (Zanna Bianca)», «The call of the wild (Il richiamo della foresta)», «The Valley of the Moon (La Valle della luna)», «Before Adam (Prima di Adamo)». 5 I, pronuncia ai, corrisponde al pronome italiano io. Shall e will (v. più avanti) sono verbi ausiliari difettivi per la formazione del (1) futuro semplice, o predicente, poco usato, che esprime un semplice avvenire, e del (2) futuro volitivo, che esprime la volontà di chi parla. Nel primo caso si ha shall alla 1 a persona e will alle altre due: nel secondo caso si ha will alla 1 a e shall alle altre. Correntemente, in America, già dal tempo di London e poi in Inghilterra, alla 1 a persona, particolarmente nel parlato, shall è sostituito con will e si ha la contrazione I ll per I will e I shall. 6 Passerò lunedì per esaminare quella faccenda. Dede Mason al ranch della Valle della Luna (illustrazione del romanzo Burning Daylight - ed. 1910).

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