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1 COMUNE DI TROINA (EN) PIANO FORMATIVO ANTICORRUZIONE 2016/2018 L arma competitiva del ventunesimo secolo sarà la formazione accompagnata dalle competenze della nostra forza lavoro Lester Thurow Approvato con deliberazione di G.C. n. del

2 INDICE ART. 1 OBIETTIVI ART. 2 AMBITO DI APPLICAZIONE ART. 3 QUADRO NORMATIVO ART.4 SOGGETTI DESTINATARI ART.5 ARGOMENTI ART.6 PROGRAMMAZIONE ART.7 MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI E FINANZIAMENTO ART.8 ROTAZIONE DEI RESPONSABILI ART.9 MONITORAGGIO DELL ATTIVITA FORMATIVA

3 ART.1 OBIETTIVI Il Comune di TROINA, in esecuzione della legge 190/2012 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell illegalità nella pubblica amministrazione, ha approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 169 dell 01/12/2014 il piano triennale di prevenzione della corruzione e programma triennale per la trasparenza e l integrità per il triennio 2014/2016 aggiornato, successivamente, per il triennio 2015/2017, con deliberazione di Giunta Comunale n. 144 del 23/09/2015. Tra le misure da attuare, particolare importanza viene data alla formazione del personale, come previsto dalla legge, attraverso il piano della formazione rivolto particolarmente ai dipendenti che operano nelle aree a maggior rischio di corruzione. In base al piano nazionale anticorruzione nel Piano, come aggiornato per il nuovo triennio, sono state individuate, tra le altre, le seguenti aree a rischio di corruzione : 1) Acquisizione e progressione del personale. 2) Affidamento di lavori, servizi e forniture, nonché incarichi. 3) Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetti economici diretti e immediati. 4) Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetti economici, diretti o indiretti, sui destinatari. 5) Ulteriori aree a rischio di corruzione come si evince dal Piano triennale per la prevenzione della corruzione quale quello inerente gli abusi edilizi- accertamento infrazioni- riscossione sanzioni- procedimenti di accertamento infrazioni in materia di edilizia ambiente, commercio, attività produttive, pubblica incolumità, igiene e sanità, inquinamento idrico, atmosferico, abbandono rifiuti. Processo trasversale a più Settori (Tecnico III e IV Settore, VI Settore SUAP, P.M.) ed inerente la Concessioni di contributi economici. La formazione del personale è necessaria per: a) fornire ai dipendenti gli strumenti per operare nel rispetto della normativa dettata dalla legge 190/2012, ma anche dai codici di comportamento e dal D.lgs. 33/2013, in materia di Trasparenza. b) mettere in condizione i partecipanti di poter identificare situazioni che possano determinare fenomeni corruttivi, poterle affrontare ed essere in condizione di prevenire il fenomeno adottando misure idonee. Il Piano formativo riveste, quindi, particolare importanza, in quanto mira a fornire ai dipendenti gli strumenti cognitivi finalizzati al pieno rispetto delle norme anticorruttive ed all individuazione e prevenzione di comportamenti anche potenzialmente corruttivi, affrontando il tema dei valori etici che costituiscono la base su cui si deve fondare il lavoro del Comune, di servizio al cittadino. Il bilancio di previsione annuale deve prevedere appositi stanziamenti e gli opportuni interventi di spesa finalizzati a garantire la formazione. 1

4 ART.2 AMBITO DI APPLICAZIONE Il presente Piano formativo si applica a tutti i dipendenti del Comune a tempo determinato, a tempo indeterminato, lavoratori socialmente utili o legati all Ente da altro tipo di rapporto previsto dalle norme in materia di assunzione alle dipendenze di una pubblica amministrazione. ART.3 QUADRO NORMATIVO La legge 190/2012 ha apportato notevoli modifiche al codice penale, inasprendo le pene previste nei casi di accertata corruzione: - con l introduzione all art. 346 bis c.p. una nuova fattispecie di reato traffico di influenze. Il suddetto articolo punisce la condotta di chi fuori dei casi di concorso nei reati di cui agli artt. 319 e 319 ter, sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale o l incaricato di un pubblico servizio, ovvero per remunerarlo, in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri d ufficio o all omissione o al ritardo di un atto del suo ufficio con il fine di ottenere una qualche utilità ; - con la prefigurazione all art. 318 del c.p. di un reato di mera condotta che si perfeziona alternativamente o con l accettazione della promessa o con il ricevimento dell utilità promessa, condotta che viene quindi integrata attraverso un accordo (pactum sceleris) fra il corrotto ed il corruttore, ovvero quando avviene concretamente la remunerazione con denaro o altra utilità. Di conseguenza, la retribuzione deve essere indebita, cioè priva di una qualsiasi giustificazione da parte dell ordinamento. - con l eliminazione del riferimento al compimento di atti, spostando l accento sull esercizio delle funzioni o dei poteri del pubblico funzionario, permettendo così di perseguire il fenomeno dell asservimento della pubblica funzione agli interessi privati qualora la dazione del denaro o di altra utilità è correlata alla generica attività, ai generici poteri ed alla generica funzione cui il soggetto qualificato è preposto e non più quindi solo al compimento o all omissione o al ritardo di uno specifico atto. Oggi quindi viene criminalizzata anche la corruzione impropria attiva. Con l espressione esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri si deve intendere genericamente qualunque attività che sia esplicazione diretta o indiretta dei poteri inerenti all ufficio. Dunque, sono compresi anche tutti quei comportamenti, attivi od omissivi, che violano i doveri di fedeltà, imparzialità ed onestà che devono essere rigorosamente osservati da tutti coloro i quali esercitano una pubblica funzione. 2

5 La Legge ha poi modificato anche norme del Codice civile, all art. 2635, inserendo nella rubrica il richiamo alla corruzione tra privati e l applicabilità della norma anche a condotta che non costituisca più grave reato. Inoltre la L. 190/2012 ha rafforzato il principio della Trasparenza dell azione amministrativa, rendendolo obbligatorio, poi sostanziato nel D.Lgs 33 del 2013, come strumento di controllo e accesso agli atti da parte di chiunque, comportando questo anche un effetto per la prevenzione del fenomeno corruttivo. ART.4 SOGGETTI DESTINATARI La formazione, obbligatoria, compete: - al Responsabile per la prevenzione della corruzione che deve possedere un adeguata formazione. La formazione deve riguardare le attività che lo stesso è chiamato a svolgere e, in particolare, la predisposizione del piano anticorruzione, il monitoraggio costante dei procedimenti e del rispetto dei termini di legge e l adozione di adeguati meccanismi di prevenzione e contrasto di condotte irregolari anche assolvendo gli obblighi di trasparenza. - ai Referenti anticorruzione che nel Comune sono i Responsabili dei Settori. Essi sono tenuti a controllare i comportamenti e le condotte che presentano una criticità sul piano della corruzione; pertanto è necessaria una loro formazione specifica in materia di etica, legalità, codici di comportamento e individuazione dei rischi, ecc. Con il piano formativo si mira a fornire gli strumenti affinché i referenti possano presidiare le attività dei propri collaboratori ed essere promotori di una corretta gestione dei procedimenti nel rispetto dei principi etici e comportamentali. - ai Dipendenti che operano in settori e servizi particolarmente esposti alla corruzione, cosi come indicato al comma 11 della legge 190/2012. Per questi soggetti la formazione e l informazione devono essere mirate alla conoscenza dei Codici di comportamento dei dipendenti, del Piano triennale per la prevenzione della corruzione, delle modalità di pubblicazione nel sito comunale dei procedimenti amministrativi e della trasparenza amministrativa. Qualora il soggetto obbligato sia impossibilitato a partecipare all attività formativa programmata, deve fornire adeguata giustificazione scritta e partecipare ad altra come da indicazione che gli sarà data, assolvendo all obbligo di formazione come previsto nel presente Piano. 3

6 ART.5 ARGOMENTI Il Piano triennale per la prevenzione della corruzione comunale ha individuato le aree a rischio, così come indicato dall art.1, comma 16 della legge 190/2012, nonché i procedimenti che corrispondono a: processi finalizzati all acquisizione e alla progressione del personale; Processi finalizzati all affidamento di lavori, servizi, forniture nonché all affidamento di ogni altro tipo di commessa o vantaggi pubblici disciplinati dal D.Lgs. 163/2006; Processi finalizzati all adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario; Processi finalizzati all adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario; Processi relativi agli abusi edilizi- accertamento infrazioni- riscossione sanzioni- procedimenti di accertamento infrazioni in materia di edilizia ambiente, commercio, attività produttive, pubblica incolumità, igiene e sanità, inquinamento idrico, atmosferico, abbandono rifiuti. Processo trasversale a più Settori (Tecnico III e IV Settore, VI Settore SUAP, P.M.) ed inerenti la concessioni di contributi economici. Nel Piano Triennale dell Ente all art.17 si prevede che Il Responsabile del Settore Risorse Umane, unitamente ai Responsabili dell Ente, ai fini di quanto previsto nel P.T.P.C., predispone il Piano Triennale di Formazione inerente le attività sensibili alla corruzione al fine specifico di prevenzione del rischio e lo sottopone all Autorità Locale Anticorruzione per la conseguente adozione con proprio Decreto. Nel Piano Triennale di Formazione, che riveste qualificazione formale di atto necessario e strumentale, sono: a) definite le materie oggetto di formazione relative alle attività indicate all articolo 15 del PTPC, nonché ai temi della legalità e dell etica; b) individuati i Funzionari, i dipendenti che svolgono attività nell ambito delle materie sopra citate; c) decise le attività formative, prevedendo la formazione teorica ed applicata, con espressa valutazione dei rischi; d) individuati i Docenti, preferibilmente che abbiano svolto attività in Pubbliche Amministrazioni nelle materie a rischio di corruzione; e) effettuati il monitoraggio della formazione e la valutazione dei risultati conseguiti. Il Piano deve essere redatto in maniera schematica e comunicato all Organo di Controllo Interno ed alle Organizzazioni sindacali. 4

7 Gli argomenti oggetto di formazione per il triennio 2016/2018 saranno quelli iniziali trattati, in via generale, nel corso di formazione del personale in videoconferenza dell A.G. Formazione, sull anticorruzione, trasparenza, codice di comportamento e normativa privacy, che ha avuto luogo nel maggio 2015, come di seguito elencati e con un diverso grado di approfondimento, in relazione alle responsabilità del ruolo ricoperto: a) legge 190/2012 e il PTPC; b) D.Lgs 33/2013 e il PTTI ; c) compiti e diversi profili di responsabilità dei soggetti interessati; d) codici di comportamento e anticorruzione; e) gestione del rischio; f) codice etico e promozione della legalità nella pubblica amministrazione; g) normativa incarichi e rischio corruzione; h) ruolo del sito web del Comune; i) normativa penale sulla corruzione; j) il profilo e la tutela del whistleblower; l) controlli interni; m) normativa sui procedimenti amministrativi; n) altri argomenti richiesti dai Responsabili dei Settori. ART.6 PROGRAMMAZIONE La programmazione delle attività formative rivolta al personale dipendente è realizzata distinguendo interventi di formazione obbligatoria di livello generale e di livello specifico, in conformità a quanto previsto dal Piano Nazionale Anticorruzione (P.NA), approvato con delibera dell Autorità Nazionale Anticorruzione n. 72/ I corsi di formazione di livello generale sono rivolti a tutto il personale del Comune. In tale ambito verranno trattate tematiche legate ai principi di etica e legalità, ai contenuti della Legge 190/2012, del P.T.P.C., dei codici di comportamento e del codice disciplinare, le tematiche relative alla 1 Il P.N.A prevede due livelli di formazione: - "livello generale, rivolto a tutti i dipendenti: riguarda l'aggiornamento delle competenze (approccio contenutistico) e le tematiche dell'etica e della legalità (approccio valoriale); - livello specifico, rivolto al responsabile della prevenzione, ai referenti, ai componenti degli organismi di controllo, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio: riguarda le politiche, i programmi e i vari strumenti utilizzati per la prevenzione e tematiche settoriali, in relazione al ruolo svolto da ciascun soggetto nell'amministrazione". 5

8 trasparenza nella pubblica amministrazione e il P.T.T.I., il profilo delle incompatibilità e del conflitto d'interesse e i reati dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione, al fine di offrire un'informazione generale su come prevenire, reprimere e contrastare il fenomeno della corruzione. La formazione di livello specifico, invece, sarà una formazione più mirata, calata nelle singole realtà lavorative, calibrata sulle specifiche attività a rischio di corruzione. In questo ambito, la formazione dovrà tenere conto dello specifico target a cui viene rivolta: gli interventi formativi saranno necessariamente diversificati, per rispondere meglio e in modo più efficace alle diverse realtà. I corsi di formazione di livello specifico, riguardano i Responsabili di Settore, nonché il personale appartenente ad altre categorie, in quanto coinvolti nei procedimenti afferenti alle Aree di rischio elencate nell'art. 1, c. 16, L. n. 190/2012 e nell'art. 15 del P.T.P.C. 2 del Comune: 2 L'art. 15 del P.T.P.C.,in conformità di quanto indicato nell'art. 1 comma 16, della Legge n, 190/2012, individua le materie sottoposte a rischio di corruzione di seguito elencate: 1) le materie in generale oggetto di Incompatibilità; 2) le materie oggetto del Codice di Comportamento dei Dipendenti dell Ente, compresa la rotazione del personale e le situazioni di Conflitto di Interesse; 3) le retribuzioni dei Responsabili ed i tassi di assenza e di maggiore presenza del Personale; 4) la Trasparenza e le materie oggetto di informazioni rilevanti con le relative modalità di pubblicazione; 5) le attività ove devono essere assicurati livelli essenziali nelle prestazioni, mediante la pubblicazione, nei siti web istituzionali del Comune, delle informazioni relative ai procedimenti amministrativi; 6) le attività oggetto di autorizzazione o concessione; 7) le attività nelle quali si sceglie il contraente per l affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, anche con riferimento alla formazione delle Commissioni; 8) le attività oggetto di concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a Persone ed Enti, pubblici e privati; 9) i concorsi, le mobilità, l utilizzo di graduatorie di altri Enti e le prove selettive per l assunzione del Personale, nonché le progressioni di carriera, anche in relazione alla formazione delle Commissioni; 10) le assegnazioni di beni confiscati alla mafia; 11) le attività connesse alla revisione della spesa (spending review); 12) il rilascio di documenti, in special modo a soggetti non aventi titolo; 13) il rilascio di cittadinanza italiana; 14) i trasferimenti di residenza; 15) gli smembramenti dei nuclei familiari; 16) il controllo informatizzato delle presenze negli Uffici; 17) le mense scolastiche; 18) le opere pubbliche; 19) la pianificazione urbanistica:strumenti urbanistici; attività edilizia privata, cimiteriale e condono edilizio, in particolare le attività istruttorie; 20) gli interventi ambientali; 21) il trasporto di materiali in discarica; 22) il trasporto e smaltimento di rifiuti; 23) il rilascio di autorizzazioni allo svolgimento di attività di vendita su aree pubbliche; 24) le attività di accertamento e di verifica dell elusione e dell evasione fiscale; 25) l erogazione dei servizi sociali e le relative attività progettuali; 26) le attività di Polizia Locale, con specifico riferimento a: 6

9 a) procedimenti sanzionatori relativi agli illeciti amministrativi e penali accertati nelle materie di competenza nazionale, regionale, provinciale e comunale della Polizia Municipale, nonché il rispetto dei termini, perentori, ordinatori o semplici, previsti per il compimento dei relativi atti, compreso il rispetto delle garanzie di legge riconosciute ai soggetti interessati; b) attività di accertamento ed informazione svolta per conto di altri Enti o di altri Settori dell Ente; c) pareri, nulla osta ed atti analoghi, obbligatori e facoltativi, vincolanti e non, relativi ad atti e provvedimenti da emettersi da parte di altri Enti o altri Settori del Comune; d) autorizzazioni e/o concessioni di competenza della Polizia Locale; e) gestione dei beni e delle risorse strumentali assegnati alla Polizia Locale, nonché la vigilanza sul loro corretto uso da parte del Personale dipendente; 27) protezione civile. Il personale da avviare ai percorsi formativi di livello specifico è individuato sulla base delle indicazioni dei Responsabili di Settore, che devono comunicare al Responsabile della prevenzione della corruzione i nominativi del personale da formare con indicazione delle attività svolte fra quelle considerate a maggior rischio di corruzione e di illegalità. In ogni caso l'individuazione dei partecipanti ai singoli percorsi formativi programmati sia di livello generale che specifico avverrà, anche nelle successive fasi di aggiornamento, nel rispetto dei criteri di rotazione, al fine di garantire la formazione di tutto il personale maggiormente esposto al rischio. Dato atto che nell anno 2015 è stato garantita la formazione di carattere generale dei Responsabili di Settore, nel triennio di riferimento si prevede di realizzare l'attività formativa in materia di anticorruzione e trasparenza, sia di livello generale che specifico, con le seguenti modalità: - nel biennio verrà garantita la formazione di carattere generale del resto del personale almeno in ragione del 50% per ciascun anno; - nell anno 2016 si terrà la formazione di carattere specifico dei Responsabili di Settore; - nel biennio si terrà la formazione di carattere specifico del resto del personale coinvolto nei procedimenti afferenti alle Aree di rischio. ART. 7 MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI E FINANZIAMENTO La formazione di cui al presente piano verrà assicurata: - mediante percorsi formativi "in house" predisposti dal Comune di TROINA, con professionalità interne e/o esterne; - mediante i percorsi formativi esterni realizzati: dalla Scuola Nazionale dell'amministrazione (SNA), ai sensi dell'art. 1, c. 11 della Legge n. 190/2013 e del D.P.R , n. 70; 7

10 da Enti e Società specializzati nella formazione del personale delle Pubbliche Amministrazioni; da altri enti pubblici. Le modalità di realizzazione degli interventi formativi ritenute più opportune verranno individuate di volta in volta dal Responsabile della prevenzione della corruzione, tra quelle sopra indicate, tenuto conto del contenuto e dei destinatari delle specifiche iniziative formative. Per poter garantire la fruizione dei corsi da parte di tutti i dipendenti, sarà necessario organizzare più giornate formative, senza impattare sulla regolare attività degli uffici. La frequenza ai corsi è obbligatoria. I dipendenti segnalati dal Segretario e dai Responsabili PO, sono tenuti a partecipare all attività di formazione. In sede di valutazione annuale si terrà conto della partecipazione dei dipendenti alle attività formative. Considerata l'importanza strategica della formazione quale strumento di prevenzione della corruzione ed al fine di dare attuazione agli obblighi imposti dalla legge n. 190/2012, sono stati previsti opportuni stanziamenti di spesa in sede di Bilancio di Previsione 2016/2018. Stante il carattere obbligatorio dell'attività formativa prevista dalla L. 190/2012, la relativa spesa è sottratta dall'ambito applicativo dell'art. 6, comma 13, del D.L. 78/2010. La programmazione degli interventi formativi di cui al presente piano tiene conto, in ogni caso, dei principi di contenimento della spesa pubblica ed è realizzata attraverso un efficiente utilizzo delle risorse umane e finanziarie disponibili, garantendo al contempo la qualità delle azioni formative. ART.8 ROTAZIONE DEI RESPONSABILI La legge 190/2012 all art. 1, comma 10, lett. b) prevede la possibile rotazione dei dipendenti che operano nelle attività a più elevato rischio di corruzione. In previsione dell attuazione di tale adempimento è necessario attivarsi con la formazione del personale destinato a ruotare in attuazione al principio contrattuale dell equivalenza delle mansioni; ciò al fine di non ridurre o compromettere la qualità delle prestazioni del personale nel nuovo incarico da ricoprire. 8

11 ART.9 MONITORAGGIO DELL ATTIVITA FORMATIVA Il responsabile della prevenzione sovrintende alla programmazione delle attività di formazione ed alla verifica dei suoi risultati effettivi. I Responsabili di Settore dovranno rendicontare al Responsabile dell'anticorruzione in merito ai corsi di formazione ai quali hanno partecipato i dipendenti del Settore di competenza e relazionare sulle necessità riscontrate. Dell'attività di formazione realizzata nell'anno di riferimento sarà dato atto nella relazione di cui all'art. 1, comma 14, L. 190/2012 e all'art. 4 del P.T.P.C. dell Ente da pubblicare sul sito istituzionale Amministrazione trasparente. IL SEGRETARIO GENERALE Cacciato Insilla Dott.ssa Domenica Responsabile per la prevenzione della corruzine e della trasparenza 9

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