Polarstern, 17 gennaio 2005, 21:50. Polarstern, 18 gennaio 2005, 20:05

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Polarstern, 17 gennaio 2005, 21:50. Polarstern, 18 gennaio 2005, 20:05"

Transcript

1 1 Polarstern, 17 gennaio 2005, 21:50 L aria è fresca ma non fredda. Pochissimo vento, il mare increspato da lunghissime onde, alte qualche metro ma lunghe cinquanta, cento, che arrivano da est con regolarità, enormi rotoli che passano sotto alla nave, la sollevano lentamente, la fanno ricadere. Su su su, lentamente. Poi giuuuu e di nuovo su. Mi godo l aria sulla faccia, le ultime luci del tramonto, laggiù, lontano. Di nuovo ti ricordi di quanto è bella la natura, di come sono varie le nuvole, scure all orizzonte, blu e rosate. Di nuovo riscopri il piacere delle sensazioni, la presenza del mare, gli albatros che sfrecciano via a pochi centimetri dall acqua, volteggiando rapidi e maestosi attorno alla nave. Oggi ho perso il diario che avevo scritto per questo viaggio. L arrivo a Punta Arenas, salpare nello stretto di Magellano. Tutto in fumo, per uno stupido problema di copia. Meno male che le fotografie sono già tutte duplicate. Ma di fronte a questo smisurato cielo, di fronte agli albatros e alle onde che non ho mai visto, tutto assume un importanza relativa. Finisco la mia birra e torno dentro. Polarstern, 18 gennaio 2005, 20:05 Oggi il mare è grigio, quasi dello stesso colore del cielo, solo un poco più plumbeo. Mi pare chiaro, le nuvole sono un velo uniforme che ricopre tutto sopra le nostre teste e il mare lo riflette. L unica differenza è la stessa che ricorre fra una stampa e una diapositiva, la trasmissione e la riflessione. Il cielo è la dia del mondo e il mare la stampa. Io sono proprio nel mezzo alle due, godendomi il meglio dell una e dell altra. Prima di perdere il diario volevo tenere conto dei fatti. Quello che succede a bordo. Cosa faccio ogni giorno. Anche gli eventi più insignificanti. Tanto a bordo tutto prende un senso, anche le piccole cose, la vita si riduce talmente all essenziale che parlare del tempo diventa un attività capitale. Il mare. Potrei passare ore a guardare il mare, ad apprezzarne la mutevolezza. Un giorno è arrabbiato, un giorno è calmo. Oggi è color ferro, l altro giorno era nero. Arrivando a Punta Arenas un blu profondissimo, così intenso da spazzarti via. Questo è un motivo per cui amo il mare, perché pur essendo sempre se stesso esiste in mille forme, sempre diverse. Mi pare un altra ottima metafora della vita e nel variare della forma delle onde vedo il riflesso degli alti e bassi del mio umore. Questo è il bello del mare, che è sempre nuovo. Ma cosa farai in nave per un mese? Guardo il mare. La gente ti guarda strano, pensa che un mese di nave sia orribile. Forse non sanno che puoi guardare il mare tutto il tempo e non stancarti mai. È come avere un amante diversa tutti i giorni, vi sembra poco? Altro che routine, finalmente potete cambiare donna ogni giorno che passa, a volte anche dopo poche ore, finalmente potete realizzare il vostro sogno di Casanova e don Giovanni, possederle tutte quante.

2 2 Mai più essere limitato ad una cosa, un lavoro, una moglie, una vita, ma con uno sguardo abbracciare il mondo intero, l esistenza tutta, tutte le città che ancora non hai visto, le storie che non ti hanno raccontato, tutte le donne del mondo. Per questo osservare il mare e descrivere che tempo fa non è un attività noiosa e ripetitiva, ma è invece un atto d amore. La donna di oggi è grigia scura, solo un po più scura del cielo. Non c è un filo di vento fra i suoi capelli, la superficie della pelle è quindi quasi perfettamente liscia. Non è piatta però, lunghissime onde che avanzano lente e metodiche la riempono di morbide e liscie curve. Il meteorologo ci ha appena spiegato che siamo al centro di un sistema di bassa pressione e che quindi l aria è immobile. Le onde che notiamo sono originate del sistema di venti di un fronte che si trova molto più a ovest e si sta spostando verso di noi. In pratica vediamo i resti di una tempesta lontana. A dir la verità non sono onde, ma ciò che i francesi a ragione distinguono e chiamano houle. Ci ho messo anni a capire cosa fosse e me ne sto rendendo conto per davvero solo adesso, in questi mari. Non mi stupisce che in italiano non esista una parola simile, il Mediterraneo che circonda tutte le nostre coste è troppo piccolo per avere dei sistemi di risonanza che generano delle strutture così lunghe. I francesi, che hanno si un pezzettino di Costa Azzurra ma il cui vero mare comincia a Finisterre invece lo conoscono bene. Ci vuole uno spazio sconfinato e una burrasca lontana, ma soprattutto tanto tanto spazio per far propagare le sollecitazioni e trasformarle in queste lunghissime montagne d acqua. Non sono onde, è tutto il bacino che oscilla. Il risultato è che la nave, così stabile nei forti venti degli altri giorni, nei bei cavalloni neri spumeggianti, le punte spazzate via dal vento forte, adesso oscilla di diversi metri, lentamente lentamente, per diversi secondi, prima di ripartire in senso opposto, senza fine. Il movimento peggiore se soffri di mal di mare, sostiene il mio zione. Le navi grosse e le onde lunghe. Bleah, è lì che vomiti. Però per ora non mi da fastidio, e non sembra causar problemi nemmeno ai miei compagni di viaggio, anche se vedo molti cerotti incollati dietro le orecchie e molti ingoiano la loro pastiglia tutte le sere. Morbida donna, lenta e liscia, grigio scuro. Cosa diventerai domani? Quando ti stancherai di cullare questo granello galleggiante e ci mostrerai quello che sei nei tuoi momenti d ira? Quando ti mostrerai burrasca, livida e paurosa, soffiando maestosa la tua forza? Sarà un peccato non poterti dare il benvenuto ritto sul ponte, là fuori, fra gli schizzi, ma non ti preoccupare, anche se dietro un vetro starò a guardarti per dirti benvenuta con un sorriso. Polarstern, 19 gennaio 2005, 17:35 Il vento ha rinforzato e continua ad aumentare. Le onde sono serrate e spumeggianti, di un blu spento e scuro. Il cielo grigio chiaro, con striature nere. Gli albatros sembrano approfittarne, planano più vicini alla nave, quasi

3 3 sembra di poterli toccare. Quando sono vicini finalmente ti rendi conto delle dimensioni effettive, dell imponenza di questi uccelli. Volteggiano alti, quasi immobili nell aria. Poi scendono giù, rasenti, quasi toccando il mare con la punta delle ali. Sfrecciano via velocissimi sfiorando le onde schiumanti, seguendo perfettamente il rilevo mutevole del mare. Sono a loro agio proprio dove l aria e l acqua si toccano, in quel sottilissimo strato che non è né mare né cielo, fatto di schizzi e di sale, quel confine impercettibile fra i due mondi. Oggi ci hanno seguito in molti, e diventeranno sempre più numerosi avvicinandoci al fronte polare. Albatros ed altri uccelli più piccoli, bianchi e neri, velocissimi. Poi il maestoso damier du cap grigio. Improvvisamente si sono posati sulla superficie del mare. Si sono lasciati galleggiare fra le onde già forti, placidi. Una coppia ha iniziato a darsi teneri colpi di becco, come baci. I re dei cieli australi si è trasformato in un placido anatroccolo. Polarstern, 19 gennaio 2005, 21:25 Salgo sul ponte, stringendomi la giacca addosso, chiudendo i lacci del cappuccio, infilando i guanti e serrando i polsi. Il vento è forte e mi entra comunque nella giacca, la pioggia si trasforma in proiettili dolorosi negli occhi. I pantaloni mi sbattono nel vento. Mi rendo conto di come si potrebbe resistere per poco tempo in tali condizioni, senza essere ben equipaggiati e coperti, senza una capanna in cui ripararsi e scaldarsi. Gli albatros loro non fanno una piega. Sfrecciano via velocissimi nel nuovo vento, i più grossi che abbia visto fino ad ora, sempre più numerosi. Anche loro si godono il tempo, l acqua e il mare. Riscopro l essere primitivo che è in me, il contatto con la forza della natura. Non ci sono più, il vento mi ingoia, mi polverizza, mi trasforma in schizzi che partono via. Mi fondo con il grigio e il nero, divento un albatros che nella sua planata fra mare e cielo si cancella lui pure in un onda schiumante. Faccio un rutto. Il sapore che mi arriva in bocca mi disgusta. Un misto di cetriolo andato a male, cattivo alito, grasso d agnello e cipolla. Questa sera abbiamo mangiato gyros con salsa bianca; I pezzi di carne colavano unto speziato e la crema era spessa e densa come maionese. Lo tsatzichi di cetrioli yogurt trasformato in una bomba di colesterolo. Il cibo a bordo è ottimo, non so come riescano a non farlo sembrare congelato, ma è veramente indigesto. In pura tradizione tedesca, che ho imparato a conoscere. Impressione confermata da Felix si mangia esattamente come vent anni fa in Germania. Incomincio a non poterne più, bisogna che mi contenga. ci vorrà ancora del tempo per tornare alle mie zuppette d verdura, la sera prima di addormentarmi. Verdura bollita e un filo d olio nuovo. Prendiamo la colazione. A dir la verità è un pranzo, ma visto che mi alzo alle undici per il mio stomaco addormentato è una prima colazione. Oggi

4 4 bistecca di maiale affumicata con salsa di birra e knödel di pane e patate. Rollmops, varie insalate con varie creme, di quelle che ti fanno venire mal di testa tutto il pomeriggio. Panna e frutti di bosco. Poi a cena sto gyros abominevole che mi porta in bocca lo stesso sapore che deve esserci nella fossa di depurazione delle acque. Nel cesso c è scritto di non gettare nulla nello scarico, per non danneggiare le piante che assicurano il riciclo della fossa biologica. Se domani cago lo stesso veleno che ho in bocca questa sera stermino tutte le gentili pianticelle mangia cacca. Polarstern, 20 gennaio 2005, 03:25 Il vento ha rinforzato ancora, le onde hanno iniziato a spazzare il ponte. Si intuisce l orizzonte nella notte che non è mai scurissima, ma il mare agitato è livido. Il vento gelido alza lunghe spruzzate che sembrano esalazioni bianche e che vengono subito scaraventate lontano. L acqua spumeggia, si alza, si abbassa. Stai attaccato a solo qualche metro da dove le onde irrompono sul ponte, a tratti, sembra che da un momento all altro ti possano afferrare e portar via. Ti chiedi perché è proprio là, in mezzo alle onde nere, che ti senti in pace. Polarstern, 20 gennaio 2005, 12:20 Sono totalmente al di fuori dal tempo. Non so che giorno è, non so che ora è, da quando sono a bordo. Non saprei dire quello che è successo ieri o l altro giorno, quanto tempo è passato, cosa abbiamo fatto un certo momento. Tutto si mischia nella memoria. Non c è passato, non c è prima o dopo. La retta del tempo in genere è una linea dritta dietro di noi, riusciamo sempre più o meno a mettere in fila il treno dei ricordi, un vagone dopo l altro. Certo spesso la nostra retta del tempo non è così diritta, anzi va un po a strappi, si annoda e poi riparte, fa delle volte e a tratti si cancella, ma fino a qualche giorno fa è pur sempre rimasta un entità discretamente lineare. Adesso c è una pianura sconfinata, i ricordi sono tutti sullo stesso piano. Come una distesa di sabbia infinita, senza il mare da una parte e la terra dall altra, solo sabbia a perdita d occhio e tante conchiglie disseminate sull arena, le piccole azioni che non si sono perse nella routine, che non sono diventate i granelli di sabbia del sostrato generale. Le date che metto a queste note quindi di fatto non servono a niente, e forse sarebbe meglio non indicarle e basta. Quando rimetterò piede a terra tutti i ricordi saranno confusi in un unica grande sensazione, i giorni saranno trasformati in uno solo, i confini fra le ore di luce e di notte saranno spalmati via, la memoria gommata su di un mese di mare. Perdere il senso del tempo... mi chiedo come possa avvenire. Forse il décalage degli orari, un pranzo che è una colazione, un giorno che inizia con la luce e le tenebre che calano nel mezzo della tua giornata, i lunghi turni

5 5 di notte con le nere onde ribollenti. Forse il fatto che i giorni si ripetono uguali gli uni agli altri, la regolarità aritmetica dei turni. Non hai impegni, non hai scadenze, con i piedi non hai altro che i 118 metri della nave da percorrere, con lo sguardo l oceano intero. In questo ripetersi incessante, in questo spazio tanto minuscolo quanto smisurato, le piccole cose riassumono la loro importanza, recuperi il piacere delle sensazioni elementari. Tutte le sovrastrutture umane si perdono e ritorni puro come un bimbo, stupefatto di ogni emozione che ti tocca. Ridiventi un uomo antico, regolato dai venti, gli spruzzi, il volo degli albatros e nient altro. Che importanza ha allora sapere cos è il tempo? Perdere totalmente la cognizione del tempo. La sensazione è strana, ma non spiacevole. In passato avevo letto da qualche parte che è proprio così che i bambini percepiscono il tempo, prima di crearsi le strutture del prima e del dopo. Un piano invece che una retta, tutti i ricodi allo stesso livello. Non deve essere nemmeno troppo lontano dalla percezione degli animali. Mi pare meglio così, ogni ricordo è lì, basta allungare la mano per prenderlo dalla libreria, aprirlo e assaporarlo di nuovo. Le conchiglie lontane piano piano si consumano e diventano esse stesse sabbia, la sensazione diffusa che pervade il tutto. Senza tristezza, cancellare il filo d Arianna che ci ha guidato tutta la vita equivale a non avere più rimorsi, a concentrarsi sul presente, l adesso, l attimo che sfugge, lui si, come sabbia fra le dita. Vuol dire recuperare il presente e assaporarlo appieno. Vuol dire diventare il volo degli albatros fra il mare e il cielo. Polarstern, 21 gennaio 2005, 13:37 Questa mattina, alle quattro, subito prima di andare a dormire era già l alba. Una luce grigia sul mare, il giorno già quasi fatto. Stare svegli nella notte e accorgersi che all ora di andare a letto il giorno incomincia, mi riporta all atmosfera di una festa, quando gli ultimi ritardatari salutano e vanno via, qualcuno si attarda ancora, fra le sedie vuote, i tavoli con le bottiglie finite, l alba inizia ad illuminare i festoni con i primi chiarori. La luce tenue che lascia stupiti, com è possibile che all ora di andare a dormire inizi un nuovo giorno? Mi sembra di essere in quei giorni strani alla fine delle vacanze estive, quel attimo un po malinconico, la sensazione che qualcosa è finito e bisogna andare via, la stanchezza negli occhi, la testa pesante. Oggi giornata di sole brillante e mare turchese. Il vento è comunque freddo e morde le mani e le orecchie. Lassù, sul ponte più alto, al riparo dal vento, sdraiato sulla vernice gommosa antiscivolo, gli occhi ti si riempono di luce, il sole ti scalda la pelle, ti sbottoni la giacca, resti fermo come un insetto. Con un minimo di astrazione elimini il borbottare di sottofondo dei motori, riesci a concentrarti solo sul rumore delle onde. Lo scafo che esce dall acqua, il canto lento delle onde. Con un po di fantasia sei su di un veliero, un giorno

6 6 di tempo straordinario per queste la latitudini, un giorno di sole come capita una volta ogni chissà quanto. Il mare è calmo, quasi piatto. Per la prima volta non un onda increspa la superficie dell acqua. Anche gli albatros e gli altri uccelli si sono calmati, e si lasciano galleggiare placidamente, come gruppetti di anatroccoli. Quasi nemmeno una nuvola in cielo, tantissima luce, che fa strizzare gli occhi. Il bianco della nave è di una purezza accecante, il blu dei container e l arancione delle gru feriscono gli occhi. Polarstern, 22 gennaio 2005, 12:45 Oggi belle onde formate. Giorno di sole, cielo di una purezza siderale. L aria è gelida, quando respiri ti si forma una nuvoletta di vapore davanti alla bocca. Gli iceberg non dovrebbero essere lontani, abbiamo già passato il fronte polare sotto al quale restano intrappolate le isole di ghiaccio; dovrei guardare qualche immagine satellitare per vedere dove sono, quando sarà il primo incontro. Questa notte è previsto gran vento. Le tre del mattino. Già da un paio d ore a l est si intravede il chiarore dell alba. Le ore di buio si riducono ogni giorno che passa, i tramonti sono lunghissimi, il sole pare immobile fra il mare e il cielo, riluttante a lasciare l uno per l altro, indeciso nel prolungarsi di quell attimo di voluttà. Poi la notte chiara, l orizzonte appena distinguibile, il mare nero su di un cielo blu profondo. La luna e qualche stella sconosciuta. Il chiarore che si fa più intenso, si tinge di colori delicati, di rosa e di giallo, il cielo che resta notturno, il mare che è liquido metallo blu. Le tre del mattino. Sto guardando semiaddormentato i valori che scorrono sul monitor. Sveglia, sei il pilota di un aeroplano e devi tenere sotto controllo i tuoi strumenti. Incrocia le verifiche. Profondità della sonda. Il profilo continua a disegnarsi correttamente. Un colpo d occhio alle spie di acquisizione. Profondità. Verifica a che livello fare la prossima bottiglia. Non ti addormentare. Fissa gli occhi sulla profondità, non fartela scappare. Controlla il fondo, soprattutto non devi toccare il fondo. Non ti addormentare. Controlli incrociati. Occhio al fondo. All improviso il profilo di risalita della salinità fa un salto, perde qualche psu, si stabilizza parallelamente a quello di risalita. Duemila metri di profondità, tocca aspettare ancora un bel po prima di vedere cosa è successo. Quando la ctd esce dall acqua gli strumenti sotto la rosetta sono ricoperti di filamenti giallastri. La pompa ha aspirato qualcosa ed è piena di materia organica. Mi metto un guanto, temendo che sia urticante. Sono dei fili giallastri con dei riflessi rossicci, gommosi ed estremamente elastici ed appiccicosi. Non riesco a capire se sono tentacoli o secrezioni, assomigliano a delle colate di cera su di una bottiglia con una candela, ma la materia è elastica. Ne metto

7 7 un paio in una bottiglia con l acqua di mare e si appallottono tutti come delle matasse collose. Vanno a fondo, ma probabilmente a duemila metri hanno una galleggiabilità neutra. Abbiamo messo a bordo un alien. Questa notte mi uscirà dalla pancia e si mangerà tutti i membri dell equipaggio, uno ad uno. Saremo tutti ricoperti di tentacoli collosi giallo rossicci. Forse no, troppo cinematografico. Però potrei avere un allergia devastante, avere le braccia ricoperte da bolle... sono eccitato come un bimbo. Continuo a guardare il mio alien e a mostrarlo alle persone. Nessuno dei biologi sa dirmi che cosa sia. Magari abbiamo pescato qualcosa che non è mai stato osservato, potremmo pubblicare un articolo sul tentaculus busdraghis. Mi pare un peccato che prima o poi dovrò svuotare la bottiglia in mare e riaffidare i resti di questo essere all oceano e ai segreti degli abissi. Polarstern, 25 gennaio 2005, 12:55 Maledizione devo lavorare al computer per il mio dottorato e non riesco a godermi la missione, mettere la testa fuori almeno una volta al giorno, scoprire le persone, scattare le infinite foto possibili e nemmeno scrivere questo diario. Per fortuna ci sono dei momenti di felicità primordiale, di emozione intensa, di fronte allo spettacolo del mare. Degli istanti di bellezza purissima, acquavite di emozione. Questa mattina ho finito il quarto con un po di ritardo, visto che abbiamo cambiato il cavo dell adcp che non voleva più funzionare. Ormai lo so, cominca ad albeggiare alle due del mattino, anzi, non c è più una vera e propria notte, un chiarore diffuso a sud, tingendo il cielo basso di giallo e di rosa e lasciando il blu immutato pieno di stelle sopra le nostre teste. Quando sono uscito alle quattro passate e ho potuto finalmente gettare uno sguardo fuori dalla nave. Il sole era giusto giusto all orizzonte, punto infuocato striato di nubi, in quello spazio sottilissimo giusto fra le nuvole e il mare. Una linea di luce rosso gialla finissima e lunghissima, attaccata all orizzonte, fre il grigio delle nuvole che si tinge appena di rosa e il mare, ovunque blu azzurro, nerissimo in una striscia all orizzonte. Un dipinto di luce perfetto, a bande, azzurro, nero, rosso, giallo, rosa e grigio. Un dipinto che è rimasto là per moltissimo tempo, mutando lievemente e lentamente, nel canto lieve delle onde del mare calmo e nell aria pura, fino a che il freddo e la stanchezza mi hanno riportato alla mia cabina. L altra notte invece quanto tempo è passato? non ne ho idea l aria ha preso un aspetto lievemente lattigginoso, biancastro. Praticamente di colpo si è levata la nebbia, rendendo indistinti i contorni della nave, nuovo olandese fantasma. Il mare fumava. Col passare delle ore la luce ha cominciato a penetrare, diffusa, illuminando la nebbia di un lucore biancastro, che assorbe le onde formate e nere, le mischia dentro di se, le nasconde allo sguardo. Un senso di connubio fra mare e bruma, di dolce accordo, di femminilità. L aria è gelida e quando respiri senti quasi male sotto la fronte. le orecchie e la punta delle dita bruciano. Si sente un sapore di pioggia e freddo che mi ricorda certi

8 8 inverni a Parigi, con la purezza dell aria rarefatta di alta montagna. Sarà l evaporazione, sarà la temperatura bassa, sarà che quest aria circola intorno all Antartide senza essere respirata o inquinata da nessuno, ma sembra di nascere di nuovo, nella gelida purezza di questo abbraccio di nebbia. Polarstern, 26 gennaio 2005, 23:41 Metto la sveglia alle nove, dopo sole quattro ore di sonno. Mi tiro su di forza di volontà, notando che Nicolas è ancora nella cabina. Abbiamo finito la sezione e per un paio di giorni i quarti saranno più tranquilli. Mi butto sotto la doccia, lavando bene la barba che inizia ad essere davvero lunga. Mi metto per la prima volta le calzamaglie da montagna, i pantaloni pesanti, allaccio con accortezza gli scarponi da trekking, mi infilo i pantaloni impermeabili e la giacca col cappuccio, guanti di pile e papalina. Verifico che l attrezzatura fotografica è a posto e sono fuori. Verso le dieci passeremo proprio accanto a Elephant Island, non voglio perdermi un solo attimo di Antartide, voglio essere lassù quando lo avvistiamo, voglio fotografarlo a più non posso. Nebbia. Nebbia fitta e visibilità a 100 metri. Scoraggiato torno in sala computer e mi rimetto al mio modello. Che sfiga, dopo certe giornate di sole incredibile e dieci chilometri di visibilità, il giorno che saremo ad un passo dalla meta la natura si nasconde dietro un fitto velo di bruma. Lavoro un ora, poi mi sembra che la nebbia sia meno fitta e esco a prendere una boccata d aria. Eccola, proprio davanti a me, un picco di roccia nera con le vette che si perdono nelle nuvole grigie e nella spessa e gelida bruma antartica. Rocce nerissime e biancore di ghiacciai abbarbicati sui picchi appuntiti. Eccola Cornwallis Island, con i suoi scogli scuri, non una traccia di vita, roccia nera e ghiacci eterni, qualche iceberg che deriva intorno. E poi subito dietro Elephant Island, più piatta, con i ghiacciai che entrano nell acqua e si staccano in grandi pezzi di ghiaccio galleggiante, le spiaggie grigie e rocciose. Lo spettacolo è magnifico. Totalmente diverso da come me lo immaginavo, credevo che l Antartide in estate vivesse una breve primavera, qualche pianta, gli animali. Mi aspettavo isole morbide e marroni come quelle delle stretto di Magellano invece quello che mi si stampa per tutta la vita negli occhi sono i picchi neri e appuntiti, terrificanti, di questa terra totalmente selvaggia e ostile, incontaminata, tetra, spavalda. Corro sul ponte più alto, sperando che non passi in fretta. A tribordo la nebbia è più fitta, ma un iceberg enorme emerge dalla brume, un gigante tubulare giovane, con la sua struttura a strati ancora perfettamente visibile, bianco e grigio. E poi accanto uno, due, tre, decine d altri, di tutte le forme e dimensioni, gli iceberg antichi che pure nella nebbia brillano di blu intenso, perché si sono arricchiti d acqua e sono tutti appuntiti e frastagliati, i giganti squadrati, enormi piattaforme galleggianti, la graniglia piccola, i pezzi di

9 9 iceberg che si sono staccati e che seguono le scie dei grandi, un galleggiante monte innevato su cui centinaia di pinguini si arrampicano e fanno lo scivolo. Il mare liscio come una tavola, grigio scurissimo. Nuvole e nebbia, la distesa di mare e ghiacci a tribordo e le scogliere nere e i ghiacciai eterni a babordo. Un freddo che nemmeno senti più, delle immagini che già lo sai non ti faranno dormire per giorni, che ti vengono selvaggiamente stampate a fuoco nella retina. Le balene spruzzano lunghi getti d acqua, emergono con il dorso e schizzano onde con un colpo di coda. I pinguini saltellano dentro e fuori l acqua, ogni tanto qualcuno ucciso dai predatori galleggia alla deriva, gli uccelli continuano a volteggiarci intorno, senza posa. Gli iceberg vanno lenti alla deriva, in combinazioni sempre nuove, svanendo nella nebbia. Le rocce nere fanno da sentinelle, ammantate dai ghiacci accecanti. Il mondo di là mi sembra lontanissimo. Le piccole preoccupazione, le meschinità di ogni giorno, quanto sono insignificanti. La verità qui è più vera, ti ferisce di emozione. In queste isole deserte e ostili, battute dal mare e dai venti, mi pare di trovare qualcosa che ho sempre cercato. Mi sembra di non esser mai stato così vivo. Polarstern, 30 gennaio 2005, 20:53 Tante, troppe cose sono successe in questi ultimi tre o quattro giorni. Uno di quei momenti decisivi, che si fa fatica a credere che esistano fuori da cinematografi e dalla carta stampata. Vedere certe cose, le sensazioni vissute che ti stravolgono completamente e non sarai mai più quello di prima, non puoi più tornare indietro, vivi su di un altro pianeta, un pianeta fatto di ghiacci e di vento, di mare gelido, di sole accecante, di nebbia e solitudine. Un mondo di infinita bellezza. Talmente tante cose sono successe che è illusorio cercare di tenerne conto cronologicamente. Le sensazioni sono così forti che non sarà mai possibile renderle in nessun scritto, foto o racconto. Per capire bisogna esser stati là, alle sei del mattino, sul ponte spazzato dal vento fortissimo, le migliaia di iceberg che brillano al sole e la nave che avanza maestosa verso il continente antartico, ammantato di ghiacci, di neve e di nubi. Bisogna aver sentito le sensazioni sulla pelle, il morso del gelo, il suono del ghiaccio che si rompe, l odore dei pinguini, il contatto con le cose. Riuscirò a tenerne traccia? Riuscirò a scrivere di questo mondo nuovo? Per il momento mi guardo intorno ma vedo solo montagne desolate e ghiacci, parlo con le persone, ma è come se mi avessero infilato una diapositiva davanti agli occhi, ho due immagini sovrapposte, il mondo reale che ha perso il senso del reale e il mondo dei ghiacci che mi ha preso e non mi abbandona più. Quando mi dico che mi si è rotto qualcosa dentro non sto mistificando, a volte mi pare di essere impazzito.

10 10 Polarstern, 31 gennaio 2005, 15:50 Ha nevicato tutta la notte, a grossi fiocchi turbinanti nell oscurità. Anche durante il giorno la neve ha continuato a cadere sul mare grigio, ma senza restare attaccata alla nave. Poca onda, poco vento. Cielo cenerino. Le immagini cominciano ad essere meno brucianti, la mente meno eccitata, i ricordi si stratificano e prendono il loro posto. Posso iniziare a scrivere, i resti dopo una festa durata diversi giorni, le cartacce trasportate dal vento. King George Island. I ghiacciai sono là di fronte, a poche centinaia di metri. A ridosso delle spiagge di Admirality Bay le casupole della base Polacca, colline brulle, appena spruzzate di verde, giallo e bruno dei licheni e muschi che d estate combattono contro il clima implacabile. Rocce nere, montagne vulcaniche, ricoperte di ghiaccio che a tratti arriva fino in mare. Qualche piccolo iceberg costella lo specchio calmo della baia. I pinguini saltano fuori dall acqua, con un rapido spruzzo. Per certi versi mi ricorda l Islanda, ma la sensazione è amplificata all infinito. Quest atmosfera primordiale, il mondo prima che l uomo lo percorra con i propri passi e lasci la sua traccia ovunque sia passato. La sensazione di solitudine, di natura allo stato puro, incontaminata, in tutto il suo splendore. La natura selvaggia e indomita, fatta di roccia nera e ghiaccio brillante. Un senso di vuoto e di tutto allo stesso tempo, nessun punto di riferimento particolare, non una casa, non una strada, non un palo o una recinzione. Solo le insignificanti capanne costruite fra i ghiacci e il mare, in quella sottile striscia di terra abitabile fra l inferno gelido dell entroterra e il mare agitato. Un senso di spazi enormi e vuoti, di colline pietrose, distese di ghiaccio disseminate di crepacci, picchi neri ammantati dalle nuvole. I biologi tedeschi stanno installando delle trappole per catturare dei pesci da usare per degli studi di acclimatazione. Gli ornitologi hanno avvistato elefanti di mare, foche, orche e balene. Io me li sono persi tutti, salvo i pinguini ormai familiari e i damier du cap sempre più numerosi, che volano in stormi attorno alla nave. Costeggiamo l isola per qualche ora e le nuvole e la nebbia si diradano, regalando un sole che fa strizzare gli occhi e bruciare la pelle. Per la prima volta mi metto gli occhiali da sole, e ringrazio il mio babbo per avermeli fatti portare. L ora dello sbarco si avvicina, piano piano la gente comincia a raggrupparsi sul ponte, vicino ai gommoni, per godersi il sole e la vista magnifica, ma anche per essere fra i primi a metter piede sull isola. Ci sarà da tenere un coltello fra i denti, la nave è lontana dalla costa e i posti sui gommoni che fanno la spola saranno pochi. Saturnino, il marinaio gallego con cui scambio quattro chiacchiere quando sta alla gru durante i lunghi quarti notturni di CTD, viene come al solito a lamentarsi che deve lavorare. Ma in realtà gli fa piacere parlare un po spagnolo in una rompighiaccio tedesca. No me gusta este viento. Ahora no

11 11 hay holas, pero esta tarde... esta tarde si. Mucho viento. No me gusta nada. Mi dice che è inutile aspettare sul ponte, che i gommoni verranno calati in acqua con la gru e che noi ci caleremo dalla scala del pilota, che è giusto accanto alla stanza della CTD. Gran cosa parlare tante lingue. Mi avvicino a Felix, visto che dovremo andare in giro in gruppi di almeno due e tre persone è con lui che mi sono messo d accordo, perché ha un buon occhio fotografico e seppur armato di compatta è deciso ad andare in caccia di immagini. E poi perché è talmente emozionato che sembra un bambino a cui stanno per regalare un lecca-lecca più grande di lui, e io non devo avere un espressione troppo diversa. Ci perdiamo gli ultimi dieci minuti di sole, ma quando gli altoparlanti annunciano le istruzioni di sbarco siamo i primi della fila, con già i giubbotti di salvataggio allacciati e l ora di sbarco segnata nel registro. Aspettiamo con impazienza i marinai che si infilano le loro tute stagne, quasi degli scafandri. Stivali termosaldati ai pantaloni, maniche strette ai polsi e cappuccio chiuso attorno al viso. Gomma arancione e nera spessa e imbottita. Un primo gommone parte per preparare una passerella di sbarco sulla spiaggia ma sul secondo, quando quasi non riesco più a contenere l impazienza, saremo io, Felix e Nicolas a salire sotto lo sguardo invidioso degli altri. La base è ad una mezzora di gommone, e gli ultimi dovranno aspettare un paio d ore. Il marinaio finalmente mi fa cenno, e sono io il primo a calarsi per la lunga scala fatta di corda e di legno, sul fianco della nave. Già questa è una piccola avventura ed una grande emozione, calarsi qualche metro su di una scala a pioli agganciata alla fiancata di una nave, reso goffo dalle scarpe da trekking, dallo zaino pieno di macchine e obiettivi, dai diversi strati di vestiti, cercando con il piede il gommone che si muove di quà e di là, sapendo che sei ad un passo dalle acque assassine, se caschi in acqua sei praticamente spacciato. Sullo zodiac non scatto foto perché l acqua irrompe a bordo e gli schizzi volano in tutte le direzioni. È un peccato, perché riflesso sul viso degli stessi marinai e dei miei compagni vedo la stessa emozione che mi pervade, la luce che gli brilla negli occhi deve essere la stessa che illumina i miei. La nave che si allontana, con tutto l equipaggio che ci guarda con i visi lunghi, il gommone che salta ad ogni onda, gli schizzi come se fosse estate, l aria gelida che ti si infila nelle maniche della giacca. La terra sempre più vicina, gli scogli neri e appuntiti, un piccolo faro, le spiagge grigie con pezzi di ghiaccio arenati, un iceberg che sembrava piccolo dal Polarstern e che si rivela un immensa montagna di ghiaccio, le casupole arancioni della base di Jubany, gli argentini che ci salutano con la mano alzata. Salto sulla pedana di legno costruita dai marinai per non farci entrare con le gambe in acque e sono subito sulla spiaggia. Mi butto in ginocchio e afferro qualche ciottolo nero, giusto per rendermi conto che è vero, che sono davvero in Antartide. Poi risalgo la spiaggia facendo scricchiolare la ghiaia sotto gli scarponi. Mi viene incontro un uomo sorridente sotto la barba brizzolata, una giacca arancione sgargiante con scritto Tenente Coronel Perez, Ejercito

12 12 Argentino. Hola, que tal? Español? No, italiano... Ahhh, italiano! Si illumina tutto alla mia risposta e dopo un gran sorriso mi abbraccia stretto dandomi qualche pacca sulle spalle. Mi fa strada su di una rampa di cemento fino alla casupola dei sommozzatori, dove un altro militare mi accoglie e mi fa cenno di entrare. Una bellissima faccia vissuta, gli occhi chiari e trasparenti come l immensità di questi luoghi, la pella scura, bruciata dal sole che passa attraverso il buco nell ozono, una tuta verde militare e un bellissimo cappello blu che assomiglia a quelli degli aviatori. Hola soy Mencho, tu de donde eres, de Napoli? Maradona.... Mi sa che vivere qui ti rende profeta. Al tavolo sono seduti altri due militari, bevendo mate. Appena mi vedono lo riempono di acqua calda e me lo porgono. Lo sapevo, era una settimana che ci pensavo. Da quando mi hanno detto che saremmo sbarcati in una base argentina ho sognato di bermi un mate in Antartide. Assaporo il profumo dell erba, il liquido caldo che mi scalda la bocca, l amaro che ho così atteso. Mi raccontano un po della base, in estate sono numerosi, un centinaio di persone, ed ogni due settimane circa arriva una nave con qualche visitatore, qualcuno parte per un altra base, qualcuno arriva per restare. L inverno è lungo e solitario. Mi mostrano le tute da sommozzatore, le cose che pescano durante le immersioni nelle acque gelide, la camera iperbarica. Mi mettono alle strette parlando di calcio, ma mi riprendo con un altra sorsata di mate. Potrei stare ore a parlare con questi uomini, sulle facce hanno dipinto qualcosa che non si vede nelle persone del mondo di là, tutto questo splendore e questa solitudine, la luce che ti abbaglia, gli spazi immensi, gli hanno stampato qualcosa negli occhi che non puoi ignorare e che cerco di assorbire. Cerco di capire, di immaginare. Cosa vuol dire vivere in Antartide? Passare un inverno in una base battuta dal vento e dal ghiaccio? Quanto vorrei avere anche io quello sguardo in cui si mischiano i venti con i ghiacci, quell espressione attonita, la pella abbronzata, la meraviglia di un vissuto fuori dal comune. Quanto vorrei restare in questa base e non ripartire più. Polarstern, 1 febbraio 2005, 02:03 Jubany è in una baia abbastanza chiusa e protetta, un fiordo stretto e lungo, un ghiacciaio che occupa due terzi dello spazio e una distesa ampia e spoglia di ciottoli neri, con alle spalle un alto picco basaltico. In questa parte sgombra sorge la base. Tornando verso il mare c è una sottile striscia di terreno in cui qualche lichene e erba faticosamente cerca di tingere il nero con colori pastello. A partire dal faro la zona è protetta e sotto controllo per lo studio delle piante e è proibito l accesso, anche se naturalmente nessuna recinzione lo impedirebbe. Cerco di fare qualche foto di squa, mi avvicino lentamente, in ginocchio, per non spaventarli. Spiccano il volo e mi dico che dovevo essere più lento, è importante non disturbare i poveri uccelli, qui sono a casa loro e io vengo a

13 13 disturbare la loro pace. Volteggiano sopra la mia testa e mi vengono addosso in picchiata, fermandosi ad un metro dal viso. Istintivamente mi proteggo la faccia con il braccio e mi cago sotto, perché venirsi venire addosso un bolide di un metro e mezzo di apertura alare, elegante come un rapace, incazzato nero contro di te, non lascia presagire niente di buono. Due, tre, quattro volte. Fortunatamente si fermano prima di toccarti, ma non li conosco e non so fino a che punto possano arrivare. Dopo quattro o cinque attacchi sempre più ravvicinati faccio marcia indietro e batto ritirata. Avete vinto voi. Avvicinatevi al nido di uno squa e capirete cosa significa uccello altamente territoriale. Dirà qualche giorno dopo Olivier. Una volta con un colpo di zampe in pieno viso sono rimasto dieci minuti a terra vedendo le stelle. Continuiamo sulla spiaggia, scavalcando qualche tellus, marciando attentamente sulla neve per evitare buchi e crepacci, arrampicandoci sugli scogli e arrancando sui ciottoli irregolari. Mi stupisce come sia lenta la marcia, un paio di militari mi hanno detto che a sette chilometri c è una colonia di pinguini. Mi dico che in un ora e mezza ci posso essere ma in realtà in un ora facciamo poche centinaia di metri. Mi immaginavo che non ci sarebbero state strade e sentieri, ma non avrei pensato a tanta fatica per pochi metri. Finalmente vediamo un pinguino sulla spiaggia, sdraiato tranquillo. Ci mettiamo a quattro zampe, poi direttamente sui gomiti, i sassi appuntiti che fanno male sotto tutto il corpo. Appena ci nota, proprio come mi aveva messo in guardia Doris, spara un bel fiotto di merda gialla. Meno male che sono troppo lontano per potermela beccare addosso. Ci avviciniamo lentamente, anche se ogni tanto si alza allarmato riusciamo ad andargli abbastanza vicino. Si sposta un po e mi tocca strisciare sulla sua cacca, ancora una volta esattamente come pronosticato da Doris: Vedrai, per fare le tue foto starai sempre sdraiato nella merda. L accesso alla spiaggia dove ci sono gli elefanti di mare è troppo difficoltoso, passando per le morbide colline subito alle spalle della spiaggia sarebbe un attimo, ma è la zona protetta. Torniamo indietro passando dietro la base. Sotto la chiesa e a due passi dal cinema mas austral del mundo un enorme scheletro di balena, solo le mandibole devono fare un paio di metri. Le ossa sono comunque ovunque, perfettamente spolpate. Qui tutti mangiano tutti, la catena della vita gira implacabile, a folle intensità. Un pinguino sfugge appena ad una foca, scivolando su per un iceberg. Gli uccelli si attaccano l uno con l altro. I leoni di mare vicini si riposano dopo il bottino. Verso il ghiacciaio il paesaggio si fa totalmente lunare. Né un lichene, né un erba. Niente ghiaccio, solo una distesa enorme, un pietraio grigio scuro dove solo gli squa e le petrelle volteggiano senza sosta. Il mare è colmo di piccoli e grandi pezzi di ghiaccio, che si arenano sulla spiaggia. Lascio stare la macchina fotografica, non ha senso. Mi godo il ghiacciaio a due passi, la baia quieta con una nave della marina argentina in rada. Mi riviene alla mente Tabard, che sosteneva che un fotografo non è un uomo che ama i tramonti, ma le stampe. Sono contento perché non ho voglia di far fotografie, ma solo di guardarmi

14 14 attorno, e vivere il posto. L Antartide riesce pure a farti dimenticare la tua più grande passione. Torno a malincuore verso il punto di sbarco, sono stato il primo ad arrivare e mi hanno fatto capire che cortesemente dovrò essere fra i primi a partire. Fortunatamente l equipaggio è in ritardo, perché uno dei gommoni sta portando i due coreani alla vicina base della madrepatria. Ne approfitto per chiacchierare con dei ragazzi che stanno facendo delle misure della marea. Sulla spiaggia, uno con l acqua fino alla vita, dentro una tutona rossa, che lo trasforma in una specie di cartone animato, le mani dalle lunghe dita impacciate sembrano enormi zamponi. Non fanno parte della base, ma sono l equipaggio della nave all ancora ed è facile fare conoscenza. Ancora una volta sono barbuti, come la maggior parte delle persone, che bello, mi sento a casa. Non riescono a credere che a bordo del Polarstern la metà delle persone siano di sesso femminile: Sono tre mesi che non vediamo una ragazza, e abbiamo ancora due mesi di mare. Mi fanno chiamare un paio di studentesse che francamente non sono niente di che, per non dire la verità che è poco gentile, ed è incredibile come siano contenti di parlargli, come gli sbavino dietro. Dopo tre mesi di mare anche la più bruttona ti pare una principessa. Chiamano alla radio, qualcuno dalla nave si lamenta che non stanno lavorando. Bastardi, ci stanno guardando col cannocchiale. Una delle ragazze dice hola nella radio e il militare della nave al sentire una voce femminile risponde con un hola così carico di piacere che non lo dimenticherò mai. Un misto di sorpresa, di cavalleria, di desiderio, di invito. Un saluto che racconta una storia intera. Nel frattempo qualcuno è andato a cercare un mate, che ci beviamo in piedi, nella sera che cade gelida e attacca il viso, con lo spettacolo immenso del ghiacciaio di fronte, intrecciando per un attimo la mia vita con quella di questi ragazzi, ed è chiaro, lo sappiamo tutti che è un mate eccezionale. Già sul gommone, i saluti dalla spiaggia con le braccia agitate forte, Mencho che mi grida di scrivergli e subito le capanne si fanno lontane, il ghiacciaio, il pinguino, gli squa così aggressivi, fino a scomparire dietro la punta di terra dove ho strisciato nella merda di pinguino. Sulla bocca del fiordo il mare è grosso e il gommone salta sulle onde. L acqua è gelida e mi inzuppa i guanti di pile in pochi secondi. Addosso sono asciutto, ma il gelo penetra ovunque. Stiamo zitti e attaccati gli uni agli altri, gli schizzi negli occhi, le spalle incassate contro il vento, quasi tremando, ma non sono l unico a ridere ad ogni ondata che ci riempe i piedi. Giusto il tempo per qualche patata e una sogliola e già salpiamo, nella notte, verso nuove, fantastiche mete. Vedo attorno a me che anche qualcun altro è cambiato per sempre, che non sono il solo a cui è scattato qualcosa nella testa. Con Felix la nostra conoscenza superficiale si è saldata in qualcosa che ricorderemo tutta la vita, e andiamo avanti tutta sera con il riso negli occhi a darci pacche sulle spalle e parlare parlare parlare, troppo pieni di sensazioni per poter stare zitti.

15 15 Polarstern, 2 febbraio 2005, 12:30 Oggi nebbia. Sono giorni grigi, dormo qualche ora appena, mi sveglio e mangio, passo il pomeriggio a lavorare al computer, ceno, una siesta di un ora e lavoro tutta sera fino al quarto notturno, gli occhi che bruciano davanti allo schermo, il cervello in pappa. Nemmeno esco, nemmeno vedo il mare. L unico svago dal dormire-mangiare-computer sono le bottiglie che riempo ad ogni stazione di prelevamento. Non vado al bar a scoprire le persone, non scatto foto, mi perdo l incontro serale sul ponte e trovo appena il tempo per scrivere qualche riga. Nemmeno vedo il mare. L unica cosa che mi ricorda che sono sull oceano è il rollio della nave, il movimento incessante della sedia su cui sono seduto, i corridoi che si arrotolano su se stessi quando torno alla cabina. Oggi il rollio è particolarmente intenso. con gli occhi gonfi del troppo poco sonno ho messo il naso fuori per cinque minuti. Una nebbia fitta e luminosa, di un bianco abbagliante, che mi fa strizzare gli occhi. Nella bruma delle impressionanti colline d acqua, forse le più grosse che abbiamo trovato per il momento, se il meteorologo ci ha azzeccato ancora una volta dovrebbero fare circa sei metri, ricordo di una tempesta non troppo lontana. Quando la nave prende il ritmo giusto spancia esattamente su di una nuova onda e spara una cascata di schizzi enorme. Penso subito ad una foto, ma torno a testa bassa ai miei lavori forzati. Polarstern, 3 febbraio 2005, 12:45 Quanti giorni sono passati? Nel ripetersi dei giorni tornati tutti uguali, le giornate passate a rovinarsi davanti al computer ho di nuovo perso il senso del tempo. Quegli attimi saturi, incredibili, quei giorni di pieno risveglio, già sembrano appartenere ad un epoca remota. Ma mi basta distogliere un attimo la mente che ritrovo le immagini con tutta la loro forza, le sensazioni e i suoni, lo stupore. Mi basta pensarci che di nuovo sono di un altro pianeta. Sto dormendo del sonno buio e senza sogni in cui precipito appena tocco il letto, come uno svenimento. Sento la voce di Claude che penetra gli strati oscuri in cui sono avvolto e mi raggiunge fino al punto lontano in cui è parcheggiata la mia mente. Corri Fabiano, corri, il y a des images à faire... Con estrema fatica mi tiro su dalla cuccetta. Sento Nicolas che mi chiede con voce impastata che ore sono. Le sei. Grugnisce qualcosa, si rigira dall altra parte e ricomincia subito a russare. Le sei. Fortunatamente la sera precedente mi sono addormentato più presto del solito ma alle sei del mattino normalmente sono a letto da un ora e mezza e il sonno arretrato non aiuta minimamente a sconvolgere il ritmo faticosamente acquisito. Mi vesto con estrema lentezza, cercando di essere il più veloce possibile. Non so bene cosa mi aspetta, dalla mia cuccetta vedo solo una gran luce che non posso guardare perché mi ferisce gli occhi addormentati. Magari c è qualche balena veramente vicino alla nave, o un capidoglio, o la costa già

16 16 vicina. Devo correre. Mi sembra di essere invischiato nei meandri di me stesso, ogni azione è uno sforzo contro le forza di gravità che mi attira verso il suolo, il sonno che mi richiude le palpebre. Infilo le calze imbottite da montagna, la maglietta aderente e la calzamaglia termica. Un altra maglietta, i pantaloni di velluto Visconte di Modrone che ho ancora dai tempi del liceo, tutti consumati sul culo. Una felpa, il maglione più pesante che ho, preso nel negozio andino della rue Mouffetard, in un altra vita. Sovrapantaloni taglia vento, scarponi Garmont, la giacca da sci con le maniche ben strette sui polsi. Infilo la papalina, il cappuccio del maglione e quello della giacca, che chiudo stretto sul mento. Guanti di pile e zaino delle macchine in spalla. Sembra la vestizione di un cavaliere e ho l impressione di aver messo ore a prepararmi. Cammino goffo come un astronauta verso la parta. Esco fuori e la luce mi investe con violenza. Strizzo gli occhi nel sole e salgo le scale nel vento fortissimo, tenendomi aggrappato con la mano. Ma già li vedo. Decine, centinaia, migliaia di iceberg tutto intorno alla nave, ovunque tu possa guardare. Non avevo nemmeno mai immaginato qualcosa di simile, una tale quantità di isole galleggianti. Alle sei passate il sole è già alto e forte, ma la luce conserva comunque il tocco caldo e un poco della componente orizzontale classica del mattino. L atmosfera leggermente sognante, una leggera foschia, un lucore nuovo dopo la breve notte. Gli iceberg vicini e lontani, gli enormi tabulari e gli antichi appuntiti e frastagliati, si tingono leggermente di miele. Vedo un enorme arco di ghiaccio sotto il quale la nave potrebbe passare senza problemi, cattedrale di cristallo ritta in mezzo al mare. L oceano è blu, costellato di frammenti di ghiaccio di tutte le forme e dimensioni. Nonostante il vento la superficie del mare è quasi piatta, di un blu splendente. Le nuvole in cielo tessono lunghi fili bianchi e dorati. La luce ti avvolge. Il vento ti spazza via e fai fatica a stare in piedi. Ti soffia addosso senza posa, gelido, riempendoti gli occhi di lacrime che volano via. Quasi impossibile tenere ferma la macchina fotografica o stare dritti, gli occhi fanno male. All orizzonte, perfettamente perpendicolare alla rotta della nave, una catena compatta e infinita di montagne bianche, completamente ammantate di neve e ghiacci. La penisola Antartica. Sembrano i picchi più alti delle Alpi, in pieno inverno, ma con il mare che arriva giusto sotto. Ora capisco le parole di Hervet: Davvero sbarcheremo a O Higgins? Là si che sarà davvero magnifico, le isole sono tutt altra cosa, sul continente vedrai il vero Antartide. Ora capisco. Ora capisco la tua delusione Hervet, perché mi dici: Guarda che non sputo sopra Jubany, ma ti prometto che l Antartide può essere ancora più grandioso, mille volte più impressionante. Sulle isole la sensazione prevalente è la forza devastante della roccia nera, l origine vulcanica, l inospitalità, i terreni brulli e spogli, rocciosi, l equilibrio fra fuoco e ghiaccio delle montagne nere. Invece qui è tutto il contrario, le montagne sono completamente bianche, la sensazione è di purezza e di maestà, di portentoso spettacolo la cui bellezza mozza il fiato. La nave pare avanzare lenta ma potente, puntando decisa direttamente

17 17 sulle montagne e i ghiacci. Per quanto scruti l orizzonte non riesco assolutamente a vedere la base, ho l impressione che non ci sia assolutamente niente di niente, che il ghiaccio e la neve entrino direttamente in acqua, che non ci sia nessuna baia con un pur misero pezzetto di terra su cui attaccare una casupola di lamiera, che di fronte ci sia solo mare e montagne di ghiaccio. Ma la nave avanza dritta e decisa, senza schivare gli iceberg, perfettamente perpendicolare al muro di neve, di picchi gelidi, di ghiacciai senza fine. Nella testa sento una musica, chiarissima. Musica classica, non c è dubbio. Anche se è una musica che non ho sentito in nessun teatro, in nessun concerto, la riconosco subito. Una marcia trionfale, al passo con le onde sollevate dalla prua della nave, l avvicinarsi delle montagne, questo andare incontro a testa alta verso queste vette bianche che sono la cosa che ho visto che più si avvicina al concetto di divino. Mi pare che tutto il resto della mia vita, tutto quello che ho fatto fino ad ora, non è stato che una lunga preparazione a questo giorno. Tutti i desideri insoddisfatti, i sogni di viaggi, le aspettative, gli spazi sempre più aperti, le sensazioni assaporate o immaginate non siano state altro che un preludio a questo momento. Ed è in assoluto questa l immagine più forte che conservo di questo viaggio. Le ore passate sul ponte avvicinandoci alla penisola Antartica. Il vento fortissimo nella luce accecante del mattino, il sole splendente sul cielo striato di lunghe nuvole, il mare fatto di acqua e frammenti infiniti di ghiaccio, la nave che punta dritta sulle montagne totalmente bianche e pure, regali, questa musica trionfale che ti riempe da cima a fondo, la consapevolezza che niente, niente prima è stato tanto grande come questo momento. Polarstern, 6 febbraio 2005, 22:18 Il tempo passa, i giorni scorrono via insieme all acqua sotto lo scafo della nave. Nelle giornate passate al computer la vita viene quasi risucchiata via, restano solo pochi momenti a cui aggrapparsi, per il resto ti trasformi in una nuvola fatta di niente. Dopo cena sono uscito, facendo fatica ad aprire la porta contro il vento. Gli schizzi sollevati dalla prua della nave mi hanno investito in pieno, risvegliando i sensi intorpiditi. La terra di fuoco che si scorge all orizzonte ci accoglie con qualche bel colpo di vento. Forza otto dice puntuale monsieur meteo. L acqua è nera, increspata di bianco. Le onde sono belle e formano maestosi pennacchi di schiuma all incontro della nave. Le petrelles geantes volteggiano attorno al ponte, tanto vicino che sembra di poterle toccare allungando la mano. La luce è ancora una volta magnifica. Riecco il vento gelido che ti strappa le lacrime dagli occhi. Riecco le sensazioni forti, la potenza degli elementi contro il corpo, il contatto degli schizzi sulla pelle, la barba che sa di mare, il vento che mi scompiglia i capelli. Ecco le nuvole nere, la terra lontana, la solitudine che mi avvolge amica, la solitudine che ti fa sentire vivo, che ti conferma che solo questo ti appaga, che solo qui riesci a dimenticare.

18 18 Poche ore fa è stata fatta l ultima ctd. La campagna è finita. In basso, nella sala dove si preparano i mouillage, è gran festa. Mi arrivano le risa e le grida, la musica forte, gli schiocchi dei boccali. Io me ne sto qua, facendo girare i miei programmi, ma non mi importa poi tanto. Tante cose sono cambiate, ma tante restano sempre uguali. Il sorriso ce l ho solo di fronte al mare nero, le feste mi mettono in corpo solo un enorme tristezza.

6. La Terra. Sì, la terra è la tua casa. Ma che cos è la terra? Vediamo di scoprire qualcosa sul posto dove vivi.

6. La Terra. Sì, la terra è la tua casa. Ma che cos è la terra? Vediamo di scoprire qualcosa sul posto dove vivi. 6. La Terra Dove vivi? Dirai che questa è una domanda facile. Vivo in una casa, in una certa via, di una certa città. O forse dirai: La mia casa è in campagna. Ma dove vivi? Dove sono la tua casa, la tua

Dettagli

Attimi d amore. Scende come la pioggia un petalo di rose e quando ti vedo perdo la testa per te mia cara ragazza

Attimi d amore. Scende come la pioggia un petalo di rose e quando ti vedo perdo la testa per te mia cara ragazza Attimi d amore Scende come la pioggia un petalo di rose e quando ti vedo perdo la testa per te mia cara ragazza Distesa davanti alla collina Occhi verdi come il prato distesa e non pensi a nulla. Ricordo

Dettagli

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO

CONOSCERE IL PROPRIO CORPO CONOSCERE IL PROPRIO CORPO Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune

Dettagli

IL TEMPO METEOROLOGICO

IL TEMPO METEOROLOGICO VOLUME 1 CAPITOLO 4 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE IL TEMPO METEOROLOGICO 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: tempo... Sole... luce... caldo...

Dettagli

LA NATURA E LA SCIENZA

LA NATURA E LA SCIENZA LA NATURA E LA SCIENZA La NATURA è tutto quello che sta intorno a noi: le persone, gli animali, le piante, le montagne, il cielo, le stelle. e tante altre cose non costruite dall uomo. Lo studio di tutte

Dettagli

DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione -

DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione - PROVA DI ITALIANO DOLCI RICORDI - Adattamento e riduzione - Molti anni fa vivevo con la mia famiglia in un paese di montagna. Mio padre faceva il medico, ma guadagnava poco perché i suoi malati erano poveri

Dettagli

4. Conoscere il proprio corpo

4. Conoscere il proprio corpo 4. Conoscere il proprio corpo Gli esseri viventi sono fatti di parti che funzionano assieme in modo diverso. Hanno parti diverse che fanno cose diverse. Il tuo corpo è fatto di molte parti diverse. Alcune

Dettagli

Mafia, amore & polizia

Mafia, amore & polizia 20 Mafia, amore & polizia -Ah sì, ora ricordo... Lei è la signorina... -Francesca Affatato. -Sì... Sì... Francesca Affatato... Certo... Mi ricordo... Lei è italiana, non è vero? -No, mio padre è italiano.

Dettagli

Amore in Paradiso. Capitolo I

Amore in Paradiso. Capitolo I 4 Amore in Paradiso Capitolo I Paradiso. Ufficio dei desideri. Tanti angeli vanno e vengono nella stanza. Arriva un fax. Lo ha mandato qualcuno dalla Terra, un uomo. Quando gli uomini vogliono qualcosa,

Dettagli

Ciao!! Un cielo stellato così come lo puoi vedere con i tuoi occhi. Il cielo visto da un potente telescopio molto lontano dalle città

Ciao!! Un cielo stellato così come lo puoi vedere con i tuoi occhi. Il cielo visto da un potente telescopio molto lontano dalle città 1 Ciao!! Quando guardi il cielo ogni volta che si fa buio, se è sereno, vedi tanti piccoli punti luminosi distribuiti nel cielo notturno: le stelle. Oggi si apre l immaginario Osservatorio per guardare...

Dettagli

Claudio Bencivenga IL PINGUINO

Claudio Bencivenga IL PINGUINO Claudio Bencivenga IL PINGUINO 1 by Claudio Bencivenga tutti i diritti riservati 2 a mia Madre che mi raccontò la storia del pignuino Nino a Barbara che mi aiuta sempre in tutto 3 4 1. IL PINGUINO C era

Dettagli

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore

Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Traccia: Obbiettivo dell incontro: accompagnare i bambini verso la comprensione che per credere in Gesù dobbiamo amarlo e non dubitare mai del suo Amore Per la preghiera: vedi in allegato. Sviluppo dell

Dettagli

Maschere a Venezia VERO O FALSO

Maschere a Venezia VERO O FALSO 45 VERO O FALSO CAP I 1) Altiero Ranelli è il direttore de Il Gazzettino di Venezia 2) Altiero Ranelli ha trovato delle lettere su MONDO-NET 3) Colombina è la sorella di Pantalone 4) La sera di carnevale,

Dettagli

E LE CANDELE A COSA SERVONO?

E LE CANDELE A COSA SERVONO? Con un phon Spingendo le eliche con la mano Con un ventilatore Soffiando Girando il perno Con il vento Spingendo i personaggi cl. cl. 3 e e Goldoni ins. ins. E.De Biasi Tolgo le eliche, tengo il perno

Dettagli

Poesie, filastrocche e favole per bambini

Poesie, filastrocche e favole per bambini Poesie, filastrocche e favole per bambini Jacky Espinosa de Cadelago Poesie, filastrocche e favole per bambini Ai miei grandi tesori; Elio, Eugenia ed Alejandro, coloro che ogni giorno mi fanno crescere

Dettagli

Quanti nuovi suoni, colori e melodie, luce vita e gioia ad ogni creatura splende la sua mano forte e generosa, perfetto è ciò che lui fa

Quanti nuovi suoni, colori e melodie, luce vita e gioia ad ogni creatura splende la sua mano forte e generosa, perfetto è ciò che lui fa TUTTO CIO CHE FA Furon sette giorni così meravigliosi, solo una parola e ogni cosa fu tutto il creato cantava le sue lodi per la gloria lassù monti mari e cieli gioite tocca a voi il Signore è grande e

Dettagli

GLI AUSTRALOPITECHI. Tra gli animali che vedi nelle figure, sai dire quale è una scimmia? Cerchia l animale giusto e collega i nomi ai disegni.

GLI AUSTRALOPITECHI. Tra gli animali che vedi nelle figure, sai dire quale è una scimmia? Cerchia l animale giusto e collega i nomi ai disegni. GLI AUSTRALOPITECHI Prerequisiti: orientarsi nel tempo fra passato, presente e futuro, usare gli strumenti sussidiari al testo (cartine, immagini, tabelle ) Obiettivi: studio dell evoluzione dell uomo

Dettagli

GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA VOLUME 1 CAPITOLO 0 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: Terra... territorio...

Dettagli

CIAO, SONO LA BEFANA. TI VOGLIO RACCONTARE UNA DELLE TANTE STORIE CHE RACCONTANO SU DI ME. E COME TUTTE LE STORIE LA MIA COMINCIA CON

CIAO, SONO LA BEFANA. TI VOGLIO RACCONTARE UNA DELLE TANTE STORIE CHE RACCONTANO SU DI ME. E COME TUTTE LE STORIE LA MIA COMINCIA CON NON SONO TANTO BELLA. HO UN NASO LUNGO E BITORZOLUTO, MA SONO TANTO, TANTO BUONA. CIAO, SONO LA BEFANA. TI VOGLIO RACCONTARE UNA DELLE TANTE STORIE CHE RACCONTANO SU DI ME. E COME TUTTE LE STORIE LA MIA

Dettagli

ADE CERCA MOGLIE. Completa. Rispondi

ADE CERCA MOGLIE. Completa. Rispondi IL DIO ADE Il dio Ade è fratello del dio Zeus. Ade è il re dei morti. Per gli antichi greci, dopo la morte, gli uomini vanno negli Inferi. Gli Inferi sono un luogo buio e triste che si trova sotto terra.

Dettagli

MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE VOLUME 1 CAPITOLO 2 ... ... ... ... ... ...

MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE VOLUME 1 CAPITOLO 2 ... ... ... ... ... ... VOLUME 1 CAPITOLO 2 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE ACQUE INTERNE 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: valle... ghiacciaio... vulcano... cratere...

Dettagli

Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1)

Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1) Abbi il piacere di leggere fino alla fine...(poi pensa... E scegli l opzione numero 1) Cos è il virtu@le? Un giorno entrai di fretta e molto affamato in un ristorante. Scelsi un tavolo lontano da tutti,

Dettagli

BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA Beati voi, beati voi, beati voi, beati voi. BEATI VOI

BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA Beati voi, beati voi, beati voi, beati voi. BEATI VOI BEATI VOI MI FA#-7 LA MI LA MI FA#-7 LA6 MI LA MI FA#-7 Se sarete poveri nel cuore, beati voi: LA6 MI sarà vostro il Regno di Dio Padre. MI FA#-7 Se sarete voi che piangerete, beati voi, LA6 MI perché

Dettagli

CHE COSA TI FA VENIRE IN MENTE QUESTA PAROLA?

CHE COSA TI FA VENIRE IN MENTE QUESTA PAROLA? CHE COSA TI FA VENIRE IN MENTE QUESTA PAROLA? Mi fa pensare all'oscurità, perchè l'ombra è oscura, nera e paurosa. Penso ad un bambino che non ha paura della sua ombra perchè è la sua. Mi fa venire in

Dettagli

CLAUDE MONET, SCOGLI ALLA BELLE-ILE (1886)

CLAUDE MONET, SCOGLI ALLA BELLE-ILE (1886) CLAUDE MONET, SCOGLI ALLA BELLE-ILE (1886) I bambini osservano e descrivono l opera: Il pittore ha disegnato gli scogli ma anche il mare con il pennello a pitturare. Ci sono le rocce assomigliano alle

Dettagli

Angeli - Voglio Di Piu' Scritto da Joel Lunedì 11 Agosto 2008 01:19

Angeli - Voglio Di Piu' Scritto da Joel Lunedì 11 Agosto 2008 01:19 01 - Voglio Di Piu' Era li', era li', era li' e piangeva ma che cazzo hai non c'e' piu',non c'e' piu',non c'e' piu' e' andato se ne e' andato via da qui Non c'e' niente che io possa fare puoi pensarmi,

Dettagli

Racconti di me. Un regalo

Racconti di me. Un regalo 1 Racconti di me di Cetta De Luca Un regalo Io non regalo oggetti. Magari un sogno, un emozione qualcosa che rimanga nella vita di valore. A volte solo un ricordo, a volte me stessa. 2 Apparenza Tu che

Dettagli

Ciao! Una sola raccomandazione: non fissare mai il Sole direttamente, può danneggiarti gli occhi!

Ciao! Una sola raccomandazione: non fissare mai il Sole direttamente, può danneggiarti gli occhi! 1 Ciao! Il tuo Osservatorio di Monte Rosa si apre questa mattina e così inizia questa avventura alla scoperta del Cielo, per conoscere e comprendere quel che succede nell Universo, di cui la nostra Terra

Dettagli

HOLTER MONITOR. Illustrazione di Matteo Pericoli 2002

HOLTER MONITOR. Illustrazione di Matteo Pericoli 2002 HOLTER MONITOR Illustrazione di Matteo Pericoli 2002 Lui. Che strano apparecchio, mi sembrava un lettore di cd, ma vedo che ha dei fili che finiscono sotto la tua maglietta... A che cosa servono? Lei.

Dettagli

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati).

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati). CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati). HEY! SONO QUI! (Ovvero come cerco l attenzione). Farsi notare su internet può essere il tuo modo di esprimerti. Essere apprezzati dagli altri è così

Dettagli

TEMPO TEMPO. Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse!

TEMPO TEMPO. Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse! TEMPO Oggi la maestra ha chiesto ai bambini e alle bambine di pensare a una frase con la parola tempo. Quante idee diverse! OGGI IL TEMPO È BRUTTO. PER FARE QUESTO DISEGNO HO IMPIEGATO TANTO TEMPO. TANTO

Dettagli

Bambini vecchiette signori e signore venite a giocare con tutti i colori (2 volte)

Bambini vecchiette signori e signore venite a giocare con tutti i colori (2 volte) La canzone dei colori Rosso rosso il cane che salta il fosso giallo giallo il gallo che va a cavallo blu blu la barca che va su e giù blu blu la barca che va su e giù Arancio arancio il grosso cappello

Dettagli

LA BALLERINA. Chiara Boscolo IIIA

LA BALLERINA. Chiara Boscolo IIIA Sulle ali del tempo, sorvolo il vento. Viaggio per conoscere i luoghi del mondo. Il sentiero è la scia dell arcobaleno. Nei miei ricordi il verde della foresta, il giallo del sole, l azzurro ed il blu

Dettagli

Auguri mamma! Festa della mamma 2014

Auguri mamma! Festa della mamma 2014 Festa della mamma 2014 Quest anno dedichiamo alla mamma un intero libro. Si tratta de L abbraccio di David Grossman, splendido nell edizione Mondadori illustrata da Michal Rovner. Il nostro libro si presenterà

Dettagli

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo. Riflessioni sulla felicità.. Non so se sto raggiungendo la felicità, di certo stanno accadendo cose che mi rendono molto più felice degli anni passati. Per me la felicità consiste nel stare bene con se

Dettagli

Incredibile Romantica. Dimentichiamoci Questa Città

Incredibile Romantica. Dimentichiamoci Questa Città Siamo Solo Noi Siamo solo noi che andiamo a letto la mattina presto e ci svegliamo con il mal di testa che non abbiamo vita regolare che non ci sappiamo limitare che non abbiamo più rispetto per niente

Dettagli

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 questionario di gradimento PROGETTO ESSERE&BENESSERE: EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014 classi prime e seconde - Scuola Secondaria di I grado di Lavagno CLASSI PRIME Mi sono piaciute perché erano

Dettagli

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale

Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Internet i vostri figli vi spiano! La PAROLA-CHIAVE: cacao Stralci di laboratorio multimediale Ins: nel laboratorio del Libro avevamo detto che qui, nel laboratorio multimediale, avremmo cercato qualcosa

Dettagli

IL COLORE DELL ACQUA. Che cosa vuol dire trasparente? IL SAPORE DELL ACQUA I bambini dicono

IL COLORE DELL ACQUA. Che cosa vuol dire trasparente? IL SAPORE DELL ACQUA I bambini dicono Scuola dell infanzia di Legoli la casa sull albero Ins. Giorgi Michela- Sartini Antonella Parte prima IL SAPORE DELL ACQUA I bambini dicono L acqua del mare è salata perché c è il sale Si sente bene che

Dettagli

Roberta Santi AZ200. poesie

Roberta Santi AZ200. poesie AZ200 Roberta Santi AZ200 poesie www.booksprintedizioni.it Copyright 2012 Roberta Santi Tutti i diritti riservati T amo senza sapere come, né quando né da dove, t amo direttamente, senza problemi né orgoglio:

Dettagli

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013

domenica 24 febbraio 13 Farra, 24 febbraio 2013 Farra, 24 febbraio 2013 informare su quelle che sono le reazioni più tipiche dei bambini alla morte di una persona cara dare alcune indicazioni pratiche suggerire alcuni percorsi Quali sono le reazioni

Dettagli

Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna...

Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna molto probabilmente avrei un comportamento diverso. Il mio andamento scolastico non è dei migliori forse a causa dei miei interessi (calcio,videogiochi, wrestling ) e forse mi applicherei

Dettagli

Gli strumenti della geografia

Gli strumenti della geografia Gli strumenti della geografia La geografia studia lo spazio, cioè i tanti tipi di luoghi e di ambienti che si trovano sulla Terra. La geografia descrive lo spazio e ci spiega anche come è fatto, come vivono

Dettagli

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE. UNA METAFORA PER SPIEGARE I DSA La psicologa americana ANIA SIWEK ha sviluppato in anni di pratica professionale un modo semplice ed efficace di spiegare i DSA ai bambini,

Dettagli

checkin Tre marescialli e un caporale sul tetto del mondo In Antartide con gente viaggi 40 GenteViaggi

checkin Tre marescialli e un caporale sul tetto del mondo In Antartide con gente viaggi 40 GenteViaggi checkin a v v e n t u r a g l i a l p i n i d o p o l a s p e d i z i o n e s u l m o n t e v i n s o n Tre marescialli e un caporale sul tetto del mondo Un impresa unica, fin nei minimi particolari. «Immagini

Dettagli

«Mamma, dopo che il dottore ti ha detto

«Mamma, dopo che il dottore ti ha detto Indice Cominciamo 7 La curiosità di Alice 9 Un po di imbarazzo 25 Innamorarsi 43 Fare l amore 55 Concepimento 71 Gravidanza 83 La nascita 95 Il nostro corpo: le donne 111 Il nostro corpo: gli uomini 127

Dettagli

Scuola Secondaria di I grado di Lavagno Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani LAVAGNO - VR

Scuola Secondaria di I grado di Lavagno Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani LAVAGNO - VR Scuola Secondaria di I grado di Lavagno Istituto Comprensivo don Lorenzo Milani LAVAGNO - VR PERSONE DA AIUTARE Ci sono persone che piangono dal dolore, li potremmo aiutare, donando pace e amore. Immagina

Dettagli

pag. 1 Quand'ero piccolo mi ammalai: mi sentivo sempre stanco, volevo sempre bere e fare pipì

pag. 1 Quand'ero piccolo mi ammalai: mi sentivo sempre stanco, volevo sempre bere e fare pipì pag. 1 Quand'ero piccolo mi ammalai: mi sentivo sempre stanco, volevo sempre bere e fare pipì pag. 2 La mamma diceva che ero dimagrito e così mi portò dal medico. Il dottore guardò le urine, trovò dello

Dettagli

L ENERGIA. Suona la sveglia. Accendi la luce. Ti alzi e vai in bagno. Fai colazione. A piedi, in bicicletta o in autobus, vai a scuola.

L ENERGIA. Suona la sveglia. Accendi la luce. Ti alzi e vai in bagno. Fai colazione. A piedi, in bicicletta o in autobus, vai a scuola. L ENERGIA Suona la sveglia. Accendi la luce. Ti alzi e vai in bagno. Fai colazione. A piedi, in bicicletta o in autobus, vai a scuola. La giornata è appena iniziata e hai già usato tantissima ENERGIA:

Dettagli

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2 Scuola media di Giornico L affettività e la sessualità, tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio Progetto sostenuto dal GLES 2 Dai sensi all azione Sensi Sensazioni Emozioni Sentimenti

Dettagli

NONA LEZIONE L AUTOSTOP

NONA LEZIONE L AUTOSTOP NONA LEZIONE L AUTOSTOP NONA LEZIONE 96 L autostop Scendi pure tu dalla macchina? Devo spingere anch io? Sì, se vuoi. Ma scusa, quanto è distante il distributore di benzina? Non lo so qualche chilometro.

Dettagli

La dura realtà del guadagno online.

La dura realtà del guadagno online. La dura realtà del guadagno online. www.come-fare-soldi-online.info guadagnare con Internet Introduzione base sul guadagno Online 1 Distribuito da: da: Alessandro Cuoghi come-fare-soldi-online.info.info

Dettagli

IL PIRATA BUCAGNACCIO

IL PIRATA BUCAGNACCIO SCUOLA DELL INFANZIA DI MELEDO ANIMAZIONE MUSICA-LETTURA BAMBINI-GENITORI IL PIRATA BUCAGNACCIO da Storie in un fiato di R.Piumini ENTRARE NEL CLIMA L insegnante consegna delle bacchettine con frange azzurre

Dettagli

Manuel Loi ----------------------------------------------------- Lorenzo Di Stano

Manuel Loi ----------------------------------------------------- Lorenzo Di Stano Manuel Loi Vedo un campo di spiche di grano tutto giallo, con un albero di pere a destra del campo, si vedeva un orizzonte molto nitido, e sotto la mezza parte del sole all'orizonte c'era una collina verde

Dettagli

Scopri il piano di Dio: Pace e vita

Scopri il piano di Dio: Pace e vita Scopri il piano di : Pace e vita E intenzione di avere per noi una vita felice qui e adesso. Perché la maggior parte delle persone non conosce questa vita vera? ama la gente e ama te! Vuole che tu sperimenti

Dettagli

La nuova adozione a distanza della Scuola. Secondaria di Primo Grado di Merone.

La nuova adozione a distanza della Scuola. Secondaria di Primo Grado di Merone. La nuova adozione a distanza della Scuola Secondaria di Primo Grado di Merone. Riflessione sull Associazione S.O.S. INDIA CHIAMA L' India è un' enorme nazione, suddivisa in tante regioni (circa 22) ed

Dettagli

1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini:

1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini: Pag. 1 1. Ascolta la canzone e metti in ordine le immagini: Pag. 2 Adesso guarda il video della canzone e verifica le tue risposte. 2. Prova a rispondere alle domande adesso: Dove si sono incontrati? Perché

Dettagli

- Siamo lontani - Andremo lontano. - Lontani - Nessuno ci avvicina

- Siamo lontani - Andremo lontano. - Lontani - Nessuno ci avvicina Voce fuori campo: Nell ora presente,noi siamo forse alla vigilia del giorno nel quale l Austri si butterà sulla Serbia e dall ora l Austria e la Germania gettandosi sui serbi e sui russi è l Europa in

Dettagli

PRONOMI DIRETTI (oggetto)

PRONOMI DIRETTI (oggetto) PRONOMI DIRETTI (oggetto) - mi - ti - lo - la - La - ci - vi - li - le La è la forma di cortesia. Io li incontro spesso. (gli amici). Non ti sopporta più. (te) Lo legge tutti i giorni. (il giornale). La

Dettagli

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana

PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri Certificazione di competenza in lingua italiana giugno 2011 PARLARE Livello MATERIALE PER L INTERVISTATORE 2 PLIDA Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri

Dettagli

Non ho idea se è la prima volta che vedi un mio prodotto oppure se in passato le nostre strade si sono già incrociate, poco importa

Non ho idea se è la prima volta che vedi un mio prodotto oppure se in passato le nostre strade si sono già incrociate, poco importa Benvenuto/a o bentornato/a Non ho idea se è la prima volta che vedi un mio prodotto oppure se in passato le nostre strade si sono già incrociate, poco importa Non pensare di trovare 250 pagine da leggere,

Dettagli

INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI

INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI Lo scrittore Jacopo Olivieri ha incontrato gli alunni delle classi quarte e quinte della scuola A. Aleardi del plesso di Quinto nelle giornate del 18 e 19 febbraio

Dettagli

LABORATORIO SUI COLORI INSIEME A BETTY E MORENA

LABORATORIO SUI COLORI INSIEME A BETTY E MORENA OTTOBRE-NOVEMBRE 2009 LABORATORIO SUI COLORI INSIEME A BETTY E MORENA CAMPO DI ESPERIENZA PRIVILEGIATO: LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE OBIETTIVI Scoprire i colori derivati:(come nascono, le gradazioni,

Dettagli

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Mentore Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario Vision Creare un futuro migliore per le Nuove Generazioni Come? Mission Rendere quante più persone possibili Libere Finanziariamente Con

Dettagli

IRINA E GIOVANNI. La giornata di Irina

IRINA E GIOVANNI. La giornata di Irina IRINA E GIOVANNI La giornata di Irina La mia sveglia suona sempre alle 7.00 del mattino: mi alzo, vado in bagno e mi lavo, mi vesto, faccio colazione e alle 8.00 esco di casa per andare a scuola. Spesso

Dettagli

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World LOCUZIONI AL MONDO Il mistero di ogni persona (22/4/2013 24/4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World 2 Sommario 1. La decisione della SS. Trinità al tuo

Dettagli

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI EDUCAZIONE ALLA LEGALITA 1. LE REGOLE OBIETTIVI Sapere: Che la convivenza tra soggetti diversi ha bisogno di regole. Conoscere il significato della parola Regola della forte connessione tra regole e valori.

Dettagli

Articolo giornale campo scuola 2014

Articolo giornale campo scuola 2014 Articolo giornale campo scuola 2014 Condivisione, stare assieme sempre, conoscersi? In queste tre parole racchiuderei la descrizione del campo estivo. Sono sette giorni bellissimi in cui si impara prima

Dettagli

L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014

L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014 L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014 Partendo da lontano: appunti di viaggio di Beatrice Vitali Berlino è così: c è sempre qualcuno scalzo c

Dettagli

TELEFONO AZZURRO. dedicato ai bambini COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO?

TELEFONO AZZURRO. dedicato ai bambini COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO? COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO? 1 Ehi, ti e mai capitato di assistere o essere coinvolto in situazioni di prepotenza?... lo sai cos e il bullismo? Prova a leggere queste pagine. Ti potranno essere utili.

Dettagli

L albero di cachi padre e figli

L albero di cachi padre e figli L albero di cachi padre e figli 1 Da qualche parte a Nagasaki vi era un bell albero di cachi che faceva frutti buonissimi. Per quest albero il maggior piacere era vedere i bambini felici. Era il 9 agosto

Dettagli

una città a misura di bambino IGNAZIO MARINO SINDACO I GNAZIOM ARI NO.IT

una città a misura di bambino IGNAZIO MARINO SINDACO I GNAZIOM ARI NO.IT una città a misura di bambino IGNAZIO MARINO SINDACO I GNAZIOM ARI NO.IT Ciao mi chiamo Ignazio Marino, faccio il medico e voglio fare il sindaco di Roma. La nostra città mi piace molto, ma negli ultimi

Dettagli

VIAGGIO ALLA SCOPERTA. della Malattia di Crohn e della Colite Ulcerosa. Leggi le avventure di Ricky e Susy. Scopri come affrontarle e dominarle!

VIAGGIO ALLA SCOPERTA. della Malattia di Crohn e della Colite Ulcerosa. Leggi le avventure di Ricky e Susy. Scopri come affrontarle e dominarle! VIAGGIO ALLA SCOPERTA della Malattia di Crohn e della Colite Ulcerosa. Scopri come affrontarle e dominarle! Impara cose importanti. Trova gli alleati per il tuo viaggio! Scopri le armi in tuo possesso.

Dettagli

A SCUOLA IN BICICLETTA

A SCUOLA IN BICICLETTA A SCUOLA IN BICICLETTA Come si fa? di Michele Mutterle Tuttinbici FIAB Vicenza Michele Mutterle A scuola in Prima di tutto: procurati una bici! Che deve essere Comoda Giusta per la tua età perfettamente

Dettagli

IL 23 FEBBRAIO SIAMO ANDATI ALLA SCUOLA CARMINATI PER PARLARE CON I RAGAZZI DI 2B DELL ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.

IL 23 FEBBRAIO SIAMO ANDATI ALLA SCUOLA CARMINATI PER PARLARE CON I RAGAZZI DI 2B DELL ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. IL 23 FEBBRAIO SIAMO ANDATI ALLA SCUOLA CARMINATI PER PARLARE CON I RAGAZZI DI 2B DELL ARTICOLO 3 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. COME AL SOLITO CI SIAMO MESSI IN CERCHIO ABBIAMO ASCOLTATO LA FIABA DEI Mille

Dettagli

Mario Basile. I Veri valori della vita

Mario Basile. I Veri valori della vita I Veri valori della vita Caro lettore, l intento di questo breve articolo non è quello di portare un insegnamento, ma semplicemente di far riflettere su qualcosa che noi tutti ben sappiamo ma che spesso

Dettagli

Rilevazione degli apprendimenti. Anno Scolastico 2004 2005 PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Classe Seconda. Codici. Scuola:... Classe:..

Rilevazione degli apprendimenti. Anno Scolastico 2004 2005 PROVA DI ITALIANO. Scuola Primaria. Classe Seconda. Codici. Scuola:... Classe:.. Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione Rilevazione degli apprendimenti Anno Scolastico 2004

Dettagli

Estate_. - Se fosse per te giocheremmo solo a pallamuso. - aggiunse Morbidoso, ridendo.

Estate_. - Se fosse per te giocheremmo solo a pallamuso. - aggiunse Morbidoso, ridendo. Estate_ Era una giornata soleggiata e piacevole. Né troppo calda, né troppo fresca, di quelle che ti fanno venire voglia di giocare e correre e stare tra gli alberi e nei prati. Bonton, Ricciolo e Morbidoso,

Dettagli

Zucca zuccone tutta arancione

Zucca zuccone tutta arancione Zucca zuccone tutta arancione La festa di Halloween, tradizione dei paesi anglosassoni, è oramai entrata nella nostra società; i bambini sono molto attratti dalle icone paurose di questo festeggiamento:

Dettagli

che hanno racconto come protagonisti degli animali una morale linguaggio semplice frasi brevi insegnamento parlano e si comportano come gli uomini

che hanno racconto come protagonisti degli animali una morale linguaggio semplice frasi brevi insegnamento parlano e si comportano come gli uomini LA favola È un racconto breve ha come protagonisti degli animali che parlano e si comportano come gli uomini un linguaggio semplice frasi brevi molti dialoghi una morale cioè un insegnamento hanno pregi

Dettagli

Pompei, area archeologica.

Pompei, area archeologica. Pompei, area archeologica. Quello che impressione è l atteggiamento di queste persone nell ultimo momento di vita. Cercano di coprirsi da qualcosa. Si intuisce che il motivo principale della causa è il

Dettagli

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014 2222222222222222222222222222222222222222 2222222222222222222222222222222222222222 NEWSLETTER N. 26 maggio 2014 Un benvenuto ai nuovi lettori e ben ritrovato a chi ci segue da tempo. Buona lettura a tutti

Dettagli

33 poesie. una dedicata al calcio e una alla donna

33 poesie. una dedicata al calcio e una alla donna 33 poesie una dedicata al calcio e una alla donna Salvatore Giuseppe Truglio 33 POESIE una dedicata al calcio e una alla donna www.booksprintedizioni.it Copyright 2012 Salvatore Giuseppe Truglio Tutti

Dettagli

Il coraggio di cambiare ciò che non era

Il coraggio di cambiare ciò che non era Il coraggio di cambiare ciò che non era Riccobono Stefania IL CORAGGIO DI CAMBIARE CIÒ CHE NON ERA racconto Alle persone che amo... con immenso amore. Prologo arrivo a New York, Luglio Una calda mattina

Dettagli

Come fare una scelta?

Come fare una scelta? Come fare una scelta? Don Alberto Abreu www.pietrscartata.com COME FARE UNA SCELTA? Osare scegliere Dio ha creato l uomo libero capace di decidere. In molti occasioni, senza renderci conto, effettuiamo

Dettagli

Colori e pensieri per i. bambini emiliani 04/06/2012. Colori e pensieri per i bambini emiliani 04/06/2012

Colori e pensieri per i. bambini emiliani 04/06/2012. Colori e pensieri per i bambini emiliani 04/06/2012 Colori e pensieri per i Colori e pensieri per i bambini emiliani bambini emiliani 04/06/2012 04/06/2012 Ass. Culturale B-Side in Spazio Luce, Milano. Da una idea di: Dott.ssa Anna La Guzza, Psicologa Noi

Dettagli

All. 1 UDL Il viaggio - Elaborati alunnni Francesca Pulvirenti 1

All. 1 UDL Il viaggio - Elaborati alunnni Francesca Pulvirenti 1 All. 1 1 All. 2 2 All. 3 Visione I sequenza: La partenza I. Chi sono queste persone? Che cosa fanno? Come sono? E. sono i parenti e gli amici. X. Sono contenti perché sperano che trovano lavoro. E. stanno

Dettagli

NELLA FORMA ATTIVA IL SOGGETTO COMPIE L AZIONE ESPRESSA DAL VERBO. Angela intervista Laura

NELLA FORMA ATTIVA IL SOGGETTO COMPIE L AZIONE ESPRESSA DAL VERBO. Angela intervista Laura NELLA FORMA ATTIVA IL SOGGETTO COMPIE L AZIONE ESPRESSA DAL VERBO Angela intervista Laura chi compie l azione azione compiuta oggetto su cui passa l azione NELLA FORMA PASSIVA, INVECE, IL SOGGETTO SUBISCE

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI

SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI SCUOLA DELL INFANZIA G.RODARI Camminando all interno della nostra scuola, scopriamo una porta che dà sul nostro giardino aperta! Andiamo a curiosare Ma cosa c è lì per terra?... Una lettera.misteriosa,

Dettagli

Illustrazioni, ideazione grafica e impaginazione realizzate da MoaiStudio di Canovi Christian e Roggerone Maurizio www.moaistudio.

Illustrazioni, ideazione grafica e impaginazione realizzate da MoaiStudio di Canovi Christian e Roggerone Maurizio www.moaistudio. Illustrazioni, ideazione grafica e impaginazione realizzate da MoaiStudio di Canovi Christian e Roggerone Maurizio www.moaistudio.com Storia di Milena Lanzetta SE C È UN GIORNO DELLA SETTIMANA CHE FILIPPO

Dettagli

Sean e le na Storia per la Buona Notte Scarpe Luccicose

Sean e le na Storia per la Buona Notte Scarpe Luccicose Sean e le Una Storia per la Buona Notte Scarpe Luccicose da Drynites Sean e le Scarpe Luccicose Sean era così timido che quando arrivava il postino a consegnargli una lettera, era troppo timido per salutare.

Dettagli

Gli uomini, gli animali, le piante hanno bisogno dell acqua per vivere.

Gli uomini, gli animali, le piante hanno bisogno dell acqua per vivere. 3 scienze L ACQUA Gli uomini, gli animali, le piante hanno bisogno dell acqua per vivere. L acqua si trova nel mare, nel lago, nel fiume. mare lago fiume Gli uomini bevono l acqua potabile. acqua potabile

Dettagli

L acqua si infiltra. Scuola Primaria- Classe Prima. Dante - Pontedera- I. C. Pacinotti - Insegnante Natalina Grasso

L acqua si infiltra. Scuola Primaria- Classe Prima. Dante - Pontedera- I. C. Pacinotti - Insegnante Natalina Grasso L acqua si infiltra Scuola Primaria- Classe Prima Dante - Pontedera- I. C. Pacinotti - Insegnante Natalina Grasso Schema per costruire il diario di bordo riguardo a precise situazioni di lavoro scelte

Dettagli

!"#$%&%'()*#$"*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente

!#$%&%'()*#$*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente !"#$%&%'()*#$"*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente Il Terzo Pilastro del Biker Vincente La Mountain Bike e la Vita Ciao e ben ritrovato! Abbiamo visto nelle ultime due lezioni, come i dettagli siano fondamentali

Dettagli

Ciao bambini! Mi chiamo Riky e vorrei farvi alcune domande per conoscere ciò che pensate sui rischi naturali.

Ciao bambini! Mi chiamo Riky e vorrei farvi alcune domande per conoscere ciò che pensate sui rischi naturali. Progetto P.RI.S.M.A. Percezione del rischio e sostenibilità nella montagna di Alpe Adria Novembre 2010 Ciao bambini! Mi chiamo Riky e vorrei farvi alcune domande per conoscere ciò che pensate sui rischi

Dettagli

Attraversando il deserto un cammino di speranza

Attraversando il deserto un cammino di speranza Attraversando il deserto un cammino di speranza Kusi Evans e Albert Kwabena mi colpiscono da subito in una burrascosa giornata di febbraio lungo le rive di un canale che stanno disboscando con la loro

Dettagli

SE IO FOSSI UN ALBERO E INVENTASSI UNA STORIA DAL MIO DISEGNO...TI RACCONTEREI CHE...

SE IO FOSSI UN ALBERO E INVENTASSI UNA STORIA DAL MIO DISEGNO...TI RACCONTEREI CHE... SE IO FOSSI UN ALBERO E INVENTASSI UNA STORIA DAL MIO DISEGNO...TI RACCONTEREI CHE... Una volta si fece la festa degli alberi nel bosco e io e una bimba, che non lo sapevo chi era, giocavamo con gli alberi

Dettagli

1 Gli effetti della forza di Coriolis

1 Gli effetti della forza di Coriolis LA FORZA DI CORIOLIS di Giulio Mazzolini 2012 1 Gli effetti della forza di Coriolis È un effetto noto che i venti nell emisfero nord deviano sempre verso destra, invece nell emisfero sud deviano sempre

Dettagli

IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni

IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni IL SOGNO di GIUSEPPE Canzoni CANZONE: QUESTO VESTITO BELLISSIMO Giacobbe: Ecco, figlio qui per te una cosa certo che ti coprirà, ti scalderà, e poi sarà un pensiero mio per te. Ti farà pensare a me, al

Dettagli

CANSIGLIO!!! BUON divertimento!!!

CANSIGLIO!!! BUON divertimento!!! C CIAO A TUTTI!! Noi siamo i ragazzi e le ragazze della 5^A & della 5^B della Scuola Primaria Callisto Zorzi di Verona. Il 15 & il 16 maggio abbiamo trascorso due fantastiche giornate in un luogo speciale.

Dettagli