3. INIZIATIVE FINANZIABILI 4. AGEVOLAZIONI
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- Berto Monti
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1 ALLEGATO 1 Programmazione Sezione Valorizzazione dei luoghi del commercio Misura 5 Programmi di Qualificazione Urbana - Percorsi urbani del commercio Premessa 1. Finalità 2. Beneficiari 3. Iniziative finanziabili 4. Agevolazioni 5. Criteri di selezione delle domande e punteggio attribuibile 6. Termini dei procedimenti 7. Esclusioni, revoche e rinunce 8. Vincoli
2 PREMESSA La Regione Piemonte riconosce al commercio un ruolo centrale nelle scelte di programmazione territoriale e individua in esso un attività economica e produttiva capace di svolgere una funzione di integrazione e valorizzazione delle risorse del territorio. Per questo si propone di sostenere interventi di qualificazione urbanistico-commerciale in ambiti urbani del territorio piemontese tramite strumenti di valorizzazione del commercio urbano, denominati Programmi di Qualificazione Urbana (P.Q.U.). La D.C.R. 29/10/99, n , modificata dalla D.C.R. 23/12/2003, n e dalla D.C.R. 24/03/06, n ha disciplinato gli Indirizzi generali e i criteri di programmazione urbanistica per l insediamento del commercio al dettaglio in sede fissa in attuazione del decreto legislativo 31/03/98, n. 114 e, all articolo 18 del relativo Allegato A, ha definito gli interventi per la valorizzazione degli addensamenti commerciali urbani e per il recupero delle piccole e medie imprese nonché i contenuti del P.Q.U. Il P.Q.U. punta essenzialmente a incentivare una integrazione tra le risorse organizzative, economiche, strutturali, creative, etc., di cui dispongono i diversi soggetti istituzionali, economici e sociali, che operano in aree a particolare vocazione commerciale. L obiettivo è quello di supportare il mantenimento e/o lo sviluppo dei sistemi distributivi urbani locali, attraverso un miglioramento dei fattori di accessibilità, attrattività, animazione, organizzazione degli attori del luogo su cui si vuole intervenire. La programmazione regionale intende proporre un modello di valorizzazione del commercio urbano attraverso il P.Q.U. - Percorsi urbani del commercio inteso come strumento capace di coinvolgere in modo sistemico Comuni e operatori del settore, al fine di razionalizzare l esistente, coordinando gli strumenti urbanistici vigenti e integrandoli, ove necessario, per fornire nuove chiavi di lettura del territorio. L obiettivo è quello di favorire la competitività tra i luoghi del commercio ponendo la qualificazione commerciale di addensamenti urbani al centro dell attenzione programmatica dei Comuni e permettendo di affrontare contemporaneamente il tema della produzione di reddito da parte del centro urbano, evitando le conseguenze del degrado. Il presente Programma è rivolto ai Comuni polo, sub-polo e intermedi, così come elencati all Allegato 2 della D.C.R. 29/10/99, n e s.m.i. 1. FINALITA Gli obiettivi della presente misura sono: valorizzare i luoghi del commercio ed in particolare i Percorsi urbani del commercio, attraverso la riqualificazione urbanistica-commerciale dei luoghi naturali del commercio urbano, quali sedi naturali di attività commerciali ed economiche in senso lato; il termine naturale rimanda al concetto di spontaneità, tradizione e storia dei luoghi del commercio cittadino; sostenere e contribuire al rilancio dell identità dei luoghi e percorsi naturali del commercio; favorire e sostenere il commercio di vicinato e quindi le micro e piccole imprese del commercio in sede fissa, nell ottica anche di garantire al cittadino consumatore
3 servizi di prossimità in un momento di forte presenza della grande distribuzione organizzata; ridurre il fenomeno della dismissione degli usi commerciali nei contesti urbani, a causa del quale si può avere una forte perdita identitaria, dunque culturale in senso lato; favorire la creazione dei cosiddetti centri commerciali naturali, ritenendo che essi possano costituire una reale alternativa alla grande distribuzione organizzata; sviluppare la competitività dei centri commerciali naturali rispetto alla grande distribuzione organizzata, assicurando complementarietà e integrazione anche rispetto agli esercizi su area pubblica dei mercati urbani; favorire l esigenza di adottare misure volte alla tutela dell ambiente e del consumatore, anche in linea con le politiche comunitarie in materia. Gli interventi sono rivolti alla qualificazione urbanistico-commerciale di luoghi naturali del commercio urbano all interno di un addensamento commerciale A.1 (Addensamento storico rilevante), A.2 (Addensamento storico secondario) o A.3 (Addensamento commerciale urbano forte) di Comuni polo, sub-polo e intermedi. Gli interventi ammissibili sono: realizzazione di Aree pedonali per favorire la fruizione dei luoghi naturali del commercio; sistemazione urbanistica di porzioni del territorio urbano di interesse strategico per il commercio ovvero di Percorsi del commercio, sedi naturali di esercizi commerciali e attività economiche e pertanto costituenti una parte rilevante del tessuto commerciale cittadino, con esclusione dei fabbricati. 2. BENEFICIARI Destinatari della presente Misura 5 sono: i Comuni polo i Comuni sub-polo i Comuni intermedi così come individuati dalla D.C.R. 29/10/99, n e s.m.i., promotori di P.Q.U. - Percorsi urbani del commercio nelle seguenti zone di insediamento commerciale: Addensamenti A.1 Addensamenti A.2 Addensamenti A.3 così come individuati dalla D.C.R. 29/10/99, n e s.m.i. Ogni Comune può presentare una sola domanda di finanziamento. Le aree di intervento progettuali già ammesse a finanziamento nelle precedenti programmazioni (a titolo esemplificativo, ma non esaustivo P.Q.U., C.I.P.E., P.S.R., etc.) non possono essere oggetto di nuovo finanziamento. E possibile la riapertura del bando nella medesima annualità in caso di incompleto utilizzo delle risorse disponibili.
4 3. INIZIATIVE FINANZIABILI Sono ammissibili alle agevolazioni di cui alla presente Misura 5 le iniziative sotto individuate, articolate per tipologia di intervento: a) la risistemazione viaria finalizzata anche alla pedonalizzazione, compresa la sistemazione dei portici; b) il rifacimento o la realizzazione di impianti di illuminazione pubblica, purché di proprietà comunale; c) infrastrutture fognarie per lo smaltimento delle acque meteoriche; d) la realizzazione di arredi urbani e la sistemazione o creazione di aree da destinare a verde pubblico e ludico-ricreative. Saranno comunque ritenuti ammissibili solo gli interventi che l Amministrazione regionale riterrà strettamente funzionali alla realizzazione del progetto complessivo. E escluso l abbattimento, la sistemazione o la costruzione ex-novo di fabbricati pubblici o privati e degli elevati dei portici. 4. AGEVOLAZIONI Per la realizzazione degli interventi di cui al presente provvedimento, la Regione Piemonte si avvale della Sezione denominata Valorizzazione dei luoghi del commercio nell ambito del Fondo per lo sviluppo e la qualificazione delle piccole imprese, istituita con D.G.R. n del 28/12/2012 ai sensi della L.R. n. 13 del 27/07/2011. La gestione amministrativa delle istanze viene effettuata dal Settore Valorizzazione e Sostegno del Commercio piemontese della Regione Piemonte, mentre la gestione finanziaria viene affidata a Finpiemonte S.p.A. Per gli interventi di cui al presente atto è previsto un finanziamento al 100% dell investimento complessivo ritenuto ammissibile, così suddiviso: una quota a rimborso pari all 80% dell importo ammesso e rideterminato a seguito del ribasso d asta una quota a fondo perduto fino al 20% dell importo eventualmente rideterminato a consuntivo. L erogazione delle quote avverrà nel seguente modo: la quota a rimborso verrà erogata in due tranche, la prima pari al 40% in seguito alla trasmissione agli uffici regionali del contratto d appalto e del verbale di inizio lavori; la seconda pari al 40% in seguito alla presentazione di uno stato di avanzamento lavori, pari almeno al 40% dell importo contrattuale. Le tranche a rimborso dovranno essere restituite entro il trenta di giugno di ogni anno secondo un piano di rientro di otto rate costanti per ciascuna tranche a partire dall anno successivo all erogazione delle medesime. la quota a saldo, a fondo perduto, verrà erogata ad avvenuta trasmissione della contabilità finale dei lavori e del provvedimento di approvazione del collaudo tecnico-amministrativo. E previsto un limite minimo di spesa ammissibile pari ad Euro ,00 ed un limite massimo pari ad Euro ,00.
5 I soggetti beneficiari hanno diritto ai finanziamenti esclusivamente nei limiti delle disponibilità finanziarie previste per ciascuna annualità, che per la programmazione ammonta ad Euro ,00 a cui si aggiungono le economie e le somme non utilizzate nell ambito della programmazione (a titolo esemplificativo per ribassi d asta, rinunce, revoche), che siano disponibili al momento della predisposizione della graduatoria finale. Nel caso in cui l importo ammesso a finanziamento sia inferiore all importo progettuale complessivo presentato dal Comune, quest ultimo dovrà garantire la compartecipazione finanziaria per la parte eccedente il finanziamento ovvero presentare formale rinuncia al finanziamento regionale, entro quindici giorni dalla comunicazione dell avvenuta ammissione. 5. CRITERI DI SELEZIONE DELLE DOMANDE E PUNTEGGIO ATTRIBUIBILE Le domande saranno ammesse a finanziamento nei limiti delle disponibilità dei fondi secondo l ordine decrescente di punteggio ottenuto. Ai fini della formulazione della graduatoria, i punteggi attribuibili sono i seguenti: 1. punti da 0 a 10 in base al grado di completezza ed esaustività della documentazione presentata, con particolare attenzione al contenuto del Documento programmatico redatto dall Amministrazione comunale che, sentite le associazioni di categoria del commercio, illustri e descriva nel dettaglio gli obiettivi del progetto in rapporto alla situazione territoriale ed economica, al fine di poter valutare la sostenibilità dell intervento, anche in relazione alla capacità di attrazione del Percorso urbano del commercio per il quale si chiede il finanziamento. Il Documento programmatico dovrà essere approvato con apposita Deliberazione dell Amministrazione comunale e contenere le seguenti sezioni: Prima parte - Analisi: sono esaminati e valutati tutti gli elementi e i fattori utili a individuare le criticità e i punti di forza della struttura e dell articolazione del sistema distributivo del Comune in cui si propone un P.Q.U. Percorsi urbani del commercio ; tali elementi sono posti in relazione all offerta distributiva locale degli altri territori con i quali esso si pone in competizione. Seconda parte - Piano strategico del percorso urbano del commercio: sulla base delle informazioni raccolte e degli elementi valutati, vengono definiti gli obiettivi strategici, le misure e gli interventi che si ritiene siano prioritari, le strategie che si intendono perseguire, i soggetti che, oltre all Amministrazione Comunale, verranno coinvolti nel piano di valorizzazione, gli interventi strutturali e immateriali, accompagnati dall indicazione delle risorse necessarie e dei tempi di realizzazione preventivabili. A titolo indicativo il Documento programmatico deve: a) fornire una sintetica descrizione del territorio comunale e delle sue caratteristiche salienti; b) definire la porzione di territorio comunale oggetto del P.Q.U. Percorsi urbani del commercio e motivare le ragioni della scelta;
6 c) descrivere la situazione normativa, la domanda e l offerta commerciale e i servizi esistenti in rapporto ai competitori; d) descrivere l evoluzione dell offerta commerciale locale e la situazione della domanda potenziale e valutarne il rapporto in relazione ai competitori; e) evidenziare i punti di forza/debolezza del sistema distributivo locale rispetto ai competitori; f) identificare gli attori del processo di valorizzazione e, programmandoli anche su più anni, pianificarne gli obiettivi, le priorità, le strategie, le azioni, le risorse e le tempistiche necessarie ed opportune; g) individuare e motivare le linee e gli assi strategici su cui fondare gli interventi strutturali pubblici e gli interventi strutturali dei singoli; h) identificare e programmare eventuali più approfondite analisi della domanda, nonché l insieme degli interventi immateriali concertati tra gli attori; i) stabilire, gli ambiti, la tempistica e le modalità di controllo e monitoraggio degli interventi programmati. Qualora il Documento di cui sopra sia condiviso dalle Associazioni territoriali di categoria del commercio, mediante formale dichiarazione, verrà attribuito un ulteriore punteggio pari a punti da 0 a 20 in base al grado di adeguatezza e completezza del progetto tecnico, in base alla chiarezza ed esaustività degli elaborati progettuali e della formulazione, suddivisa per tipologie di opere, del computo metrico estimativo; 3. punti da 0 a 5 in base al numero di esercizi di vicinato presenti nel percorso urbano del commercio oggetto del finanziamento in rapporto al numero complessivo degli esercizi presenti nell addensamento. A tal fine nel Documento programmatico dovrà essere indicato il numero di esercizi presenti nel percorso rispetto al numero complessivo e la presenza eventuale di un Organismo Associato d Impresa del commercio, che operi in quell ambito commerciale; 4. punti 3 per i Comuni che non abbiano mai beneficiato di finanziamenti regionali per la qualificazione urbanistico-commerciale. La valutazione delle istanze e l ammissione a finanziamento sarà effettuata dal Settore Valorizzazione e Sostegno del Commercio Piemontese della Regione Piemonte, in base alla chiarezza ed esaustività del Documento programmatico, degli elaborati progettuali e della formulazione, suddivisa per tipologie di opere, del computo metrico estimativo. 6. TERMINI DEI PROCEDIMENTI L Amministrazione regionale disporrà i provvedimenti necessari per la conclusione dei procedimenti di cui alla presente Misura 5, entro i seguenti termini: entro 120 giorni dalla data di scadenza del bando il provvedimento di approvazione della graduatoria di concessione dei finanziamenti ai Comuni. Il termine di 120 giorni risulta necessario stante la complessità delle istruttorie legate al controllo dei requisiti dei soggetti richiedenti, alla valutazione delle iniziative proposte, all analisi
7 dettagliata del progetto ed alla determinazione della spesa ammissibile in rapporto al costo progettuale entro 60 giorni dalla presentazione del progetto esecutivo comunicazione di nullaosta al proseguimento dell iter per la realizzazione dell intervento ammesso entro 30 giorni dalla presentazione del contratto d appalto e del verbale di inizio lavori l erogazione della prima tranche della quota a rimborso pari al 40% della spesa complessiva entro 60 giorni dalla presentazione dello stato di avanzamento dei lavori e del certificato di pagamento per almeno il 40% dell importo contrattuale l erogazione della seconda tranche della quota a rimborso pari al 40% della spesa complessiva entro 60 giorni dalla presentazione dell eventuale variante in corso d opera comunicazione di nulla-osta al proseguimento dell iter per la realizzazione dell intervento ammesso entro 60 giorni dalla presentazione della contabilità finale l erogazione del saldo del finanziamento 7. ESCLUSIONI, REVOCHE E RINUNCE L esclusione della domanda avverrà nei seguenti casi: mancato invio della documentazione prevista nel bando; presentazione della domanda fuori dei termini o con modalità diverse da quanto previsto nel bando. La revoca dei benefici avverrà nei seguenti casi: a) mancato rispetto dei tempi previsti per la presentazione dei documenti, nonché del termine stabilito per la conclusione dell intervento, salvo giustificati motivi non imputabili all amministrazione comunale; b) progetto realizzato in maniera difforme da quanto originariamente previsto senza la preventiva autorizzazione; c) concessione, per il medesimo investimento, di altre agevolazioni di qualsiasi natura, prevista da norme statali, regionali e comunitarie; d) dati non conformi a quanto dichiarato nella domanda; e) mancato versamento anche di una sola delle quote a rimborso entro il termine stabilito. Il mancato pagamento entro i termini prescritti di una quota annuale, comporta la revoca dell intero contributo e il divieto per il beneficiario inadempiente di accedere ad altri contributi erogati dallo stesso Settore. I termini prorogati dall Amministrazione regionale si intendono perentori. La revoca comporta la restituzione dei benefici concessi, maggiorati degli interessi legali. Il beneficiario può rinunciare al finanziamento, anche prima della conclusione dei lavori, con formale comunicazione all Amministrazione regionale, restituendo i benefici eventualmente fruiti, maggiorati degli interessi legali. La Regione può eseguire ispezioni atte ad accertare l effettivo svolgimento del progetto di investimento. 8. VINCOLI
8 I Comuni devono vincolare le opere ricadenti negli interventi oggetto del presente provvedimento alla destinazione d uso ammessa a beneficio, per almeno cinque anni dalla data di fruizione del saldo dell agevolazione, pena la revoca parziale o totale del finanziamento. Il concetto di destinazione d uso è da intendersi non nell accezione urbanistica, bensì in relazione all investimento finanziato. I soggetti beneficiari sono tenuti a fornire tutte le informazioni e l eventuale documentazione richiesta ai fini del controllo. Sono previsti controlli: - documentali: del 100% sui progetti definitivi presentati dai comuni in fase istruttoria e della documentazione amministrativa a corredo del progetto definitivo, del 100% sui progetti esecutivi e sugli atti amministrativi, attestazioni, dichiarazioni a corredo del progetto esecutivo, del 100% sui contratti di appalto e sugli atti amministrativi, attestazioni, dichiarazioni a corredo del contratto medesimo, del 100% delle eventuali perizie di variante e della documentazione amministrativa prodotta a corredo della variante, del 100% dell avanzamento degli interventi presentati, del 100% sulla documentazione amministrativa (atti comunali, eventuale documentazione illustrativa del progetto svolto) e contabile (atti di liquidazione e mandati di pagamento a favore dei professionisti); - in situ: sopralluoghi da effettuarsi presso la sede dell intervento finanziato, per la verifica dell attuazione puntuale del progetto e del mantenimento dei vincoli previsti dal bando. Il campione viene estratto successivamente all ammissione a finanziamento. I controlli in situ vengono effettuati nella misura del 10% degli ammessi in graduatoria entro la chiusura del procedimento di liquidazione. I controlli in situ ex post sono effettuati annualmente sul campione del 5% dei beneficiari in graduatoria. Resta facoltà del Settore competente effettuare controlli in ogni fase progettuale, nel caso di riscontro di situazioni critiche.
A relazione dell'assessore De Santis:
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