S A N I T A R I A I N F O R M A Z I O N E D I. Le malattie parodontali: cosa sono e come si curano. Con il patrocinio di:

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1 NTESTZONE STUDO DENTSTCO Con il patrocinio di: Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Ferrara Q U D E R N D N F O R M Z O N E S N T R Le malattie parodontali: cosa sono e come si curano Trattandosi di informazioni mediche il libretto ed i suoi contenuti sono riservati esclusivamente al paziente cui è stato consegnato. contenuti non sono sostitutivi della diagnosi e delle terapie che devono inevitabilmente essere legate al singolo caso clinico.

2 LE MLTTE PRODONTL: COS SONO E COME S CURNO LE MLTTE PRODONTL Le malattie parodontali sono delle patologie croniche del sistema parodontale caratterizzate da infiammazione gengivale, formazione di tasche parodontali, mobilità dentaria, riassorbimento dell osso alveolare con perdita, negli stadi più avanzati, degli elementi dentari. Le malattie parodontali colpiscono la maggior parte della popolazione adulta dopo i anni di età (2). nizia con un gengivite in gioventù che, se non curata, degenera, fino ad arrivare alla parodontite. La parodontite è sempre preceduta dalla gengivite; la prevenzione della gengivite, pertanto, consente un efficace opera di prevenzione della parodontite (2). La classificazione attualmente utilizzata per le malattie parodontali (nternational Workshop for the Classification of Periodontal disease 1999; rmitage GC, 1999) distingue (6) : -malattie gengivali (indotte da placca; lesioni gengivali non indotte da placca); -parodontite cronica (localizzata, generalizzata); -parodontite aggressiva (localizzata, generalizzata); -parodontite come manifestazione di malattie sistemiche; -malattie parodontali necrotizzanti; -ascesso parodontale; -parodontite associata a lesioni endodontiche, deformita o condizioni di sviluppo o acquisite. valori di prevalenza nella popolazione italiana sono molto alti (circa 60%) e quelli delle forme gravi o avanzate sono elevati (10-14%) (6). La gengivite è una patologia infiammatoria dei tessuti molli di sostegno dei denti; si manifesta con sanguinamento spontaneo e/o provocato, ipertrofia gengivale (cioè aumento di volume gengivale), edema, assenza di tasca parodontale (quindi non c è la compromissione del tessuto osseo di sostegno del dente); riconosce un eziologia multifattoriale soprattutto batterica con l interazione di tre cofattori principali: suscettibilità dell ospite, fattori ambientali e comportamentali. La gengivite, se trattata, è reversibile (2). umento del volume gengivale, edema, sanguinamento dovuto alla presenza di placca e tartaro quindi batteri ssenza di compromissione del tessuto osseo di sostegno del dente (segnato con tratteggio giallo il livello dell osso rispetto alle radici evidenziate con l azzurro) Eliminazione della causa principale delle gengivite, attraverso una adeguata igiene orale professionale Mantenimento del risultato nel tempo se il paziente mantiene alti livelli di igiene orale domiciliare e sedute di controllo dal dentista

3 LE MLTTE PRODONTL: COS SONO E COME S CURNO La parodontite invece, si manifesta con perdita radiografica di osso; segno patognomonico è la tasca parodontale. La distruzione delle strutture di sostegno del dente è il risultato dell inefficace azione dei sistemi di difesa dell ospite in risposta all accumulo della placca microbica. Questo processo patogeno è diverso per estensione e gravità da individuo ad individuo ed all interno dello stesso individuo (2). La manifestazione clinica si associa ad aumento del volume gengivale, edema, sanguinamento dovuto alla presenza di placca e tartaro quindi batteri Rispetto alla gengivite abbiamo la perdita del tessuto osseo di sostegno del dente (segnato con tratteggio giallo il livello dell osso rispetto alle radici evidenziate con l azzurro) l segno patognomonico è la tasca parodontale. Si può notare la sonda parodontale che penetra all interno del solco gengivale. Tratteggiato in giallo la simulazione del livello dell osso, che è minore intorno al dente, come indicato dalla penetrazione della sonda (simulato con tratteggio nero) Se si scostano i tessuti gengivali si può notare l assenza di osso intorno all elemento dentario Fattori di rischio per le malattie parodontali Le parodontiti non adeguatamente trattate possono portare alla perdita degli elementi dentari Placca batterica - La colonizzazione delle superfici dentali da parte dei batteri è riconosciuta come il fattore eziologico principale per lo sviluppo delle malattie parodontali (2). Fattori genetici e familiari - L ereditarietà gioca un ruolo importante in almeno la metà dei pazienti affetti da malattie parodontali (2). Tartaro La presenza di placca batterica mineralizzata, specie sottogengivale, impedisce un adeguata rimozione della placca maggiormente patogena e impedisce ai pazienti di attuare un adeguato controllo della stessa (2). Fumo - Più si fuma maggiore è il rischio di sviluppare la malattia, per di più in forma grave (2). Patologie sistemiche - l diabete insulino dipendente, la sindrome di Down, l artrite reumatoide, l infezione da HV sono patologie che rendono l individuo più suscettibile alla malattia parodontale (2). La stessa maggiore suscettibilità può essere anche causata dall utilizzo di taluni farmaci come gli steroidi, le ciclosporine, i contraccettivi orali, i calcio antagonisti (2). Le malattie parodontali rappresentano, inoltre, un fattore di rischio per le cardiopatie coronariche, il diabete, il parto pretermine e la nascita di neonati di basso peso rispetto all età gestazionale (2).

4 Come approcciarsi alla curare delle malattie parodontali LE MLTTE PRODONTL: COS SONO E COME S CURNO Obiettivo principale del dentista di fronte ad un paziente con malattia parodontale è quello di arrestare la progressione della malattia ed evitare o ridurre l insorgenza di eventuali recidive. La terapia delle parodontiti deve tener in adeguata considerazione la multifattorialità della malattia e comprendere procedure e trattamenti clinici volti a trattare il problema nella sua complessità (1). Per un corretto accertamento diagnostico sono necessari (2) : - una dettagliata anamnesi; - un esame obiettivo locale; - l esecuzione di esami radiografici; - l esecuzione eventuale di esami di laboratorio e esame microbiologico. Raccomandazioni per il controllo della progressione delle malattie pardontali (6). l controllo della placca dentale è una componente fondamentale nella gestione delle malattie parodontali. L istruzione dei pazienti sulle tecniche di igiene orale domiciliare deve essere parte integrante di ogni piano di trattamento per la cura delle stesse. La frequenza dei richiami va personalizzata sulla base del livello di rischio del paziente che dovrebbe essere sempre inserito in un programma di mantenimento corretto. Se il paziente non e in grado di mantenere una buona igiene orale, il trattamento della parodontite non previene la progressione della malattia (6). Per una corretta igiene orale è indispensabile lavarsi i denti con spazzolino e dentifricio dopo ogni pasto, quindi, almeno tre volte al giorno e utilizzare quotidianamente il filo interdentale in maniera corretta. Esiste evidenza scientifica che le corrette abitudini di igiene orale vadano acquisite durante l'infanzia, per poi essere rafforzate durante l'adolescenza. (1). n particolare, si consiglia di (1) : spazzolare i denti dopo ogni pasto per un tempo di almeno 2-3 minuti, usare uno spazzolino dalla testina medio-piccola in modo da arrivare in tutte le zone della bocca; è preferibile che sia provvisto di setole artificiali di durezza media, sostituire lo spazzolino almeno ogni due mesi, spazzolare accuratamente tutti i denti sia quelli anteriori che quelli posteriori, completare la pulizia dei denti mediante l'uso regolare del filo interdentale che rappresenta un sistema insostituibile per eliminare la placca batterica dalle zone interdentali che non possono essere raggiunte dalle setole dello spazzolino, oppure gli scovolini interdentali o altri ausili per la pulizia di eventuali manufatti protesici, usare possibilmente un dentifricio a base di fluoro. L uso dei collutori e dello spazzolino elettrico possono essere d ausilio nel controllo della placca. i fini della tutela della salute orale e utile suggerire ai pazienti che non abbiano un adeguato controllo di placca l utilizzo di collutori come supporto alle tradizionali tecniche di rimozione meccanica dei biofilm orali pur tenendo in debita considerazione l eventuale insorgenza di possibili effetti collaterali quali la colorazione delle superfici dentarie derivante dall utilizzo della clorexidina Gli spazzolini elettrici, a testina tonda e movimento oscillante, se utilizzati con metodica corretta, possono rimuovere la placca più efficacemente degli spazzolini manuali (6).

5 Terapia causale LE MLTTE PRODONTL: COS SONO E COME S CURNO La detartrasi è una metodica di igiene professionale di tipo meccanico volto alla rimozione della placca batterica e dei depositi di tartaro dalle superfici dentali sopragengivali; si esegue con strumenti manuali (scaler o curette) o strumenti meccanici (strumenti sonici o ultrasonici). volte sono necessarie più sedute (1). La levigatura radicolare è una metodica di igiene professionale di tipo meccanico utilizzata per rimuovere il tartaro sottogengivale, adeso alla superficie delle radici dei denti ed a rendere queste ultime lisce e compatibili con i tessuti parodontali; può essere fatta a cielo chiuso, cioè senza scollamento della gengiva, o a cielo aperto, cioè mediante il sollevamento di lembi chirurgici gengivali per migliorare l accesso e la visibilità del sito da trattare (1). l controllo degli agenti causali viene perseguito e raggiunto attraverso il controllo della placca batterica sopragengivale (mediante l'igiene orale domiciliare, l utilizzo di collutori, gel o paste a base di clorexidina e la detartrasi) e della placca batterica sottogengivale (levigatura radicolare) e con l eventuale ausilio di farmaci locali o sistemci (1). Ogni paziente visitato deve essere indirizzato verso una buona pratica di igiene orale. E doveroso intercettare precocemente eventuali patologie sistemiche che possono determinare l insorgenza e/o la progressione della malattia parodontale. lla stessa stregua, è doveroso adottare ogni misura atta a disincentivare l abitudine al fumo (2). Nei soggetti che non riescono a controllare con l igiene orale personale, il processo infiammatorio a carico dei tessuti gengivali e nei soggetti con patologie sistemiche favorenti l insorgenza di malattia parodontale, è indicata l igiene orale professionale almeno 2 volte all anno. Negli stessi individui, è, altresì, consigliato il controllo chimico della placca batterica, tramite sciacqui con colluttori (2). La terapia meccanica non chirurgica è la base del trattamento delle malattie parodontali e consiste nella strumentazione meccanica, sopra e sottogengivale, delle superfici radicolari, allo scopo di renderle biologicamente compatibili. possibili effetti collaterali del trattamento sono (6) : - recessione gengivale; - ipersensibilita dentale; - batteriemia transitoria. La maggior parte dei pazienti affetti da parodontite, con corretto controllo di placca, può essere trattata con successo con terapia non chirurgica se associata a una efficace terapia di supporto (6).

6 LE MLTTE PRODONTL: COS SONO E COME S CURNO Terapia chirurgica La terapia chirurgica deve essere considerata un mezzo aggiuntivo alla terapia causale e alla terapia meccanica non chirurgica. La scelta della tecnica chirurgica avverrà dopo un attenta valutazione della cooperazione del paziente e della risposta dei tessuti. La mancanza di un efficace ed efficiente igiene domiciliare e inadeguata collaborazione del paziente esclude il paziente dal trattamento chirurgico (2). Chirurgia muco-gengivale: lo scopo è quello di correggere i difetti di morfologia, posizione e/o quantità dei tessuti molli parodontali. Tali difetti possono essere trattati con interventi a lembo o con innesti tissutali. Le indicazioni principali sono la copertura delle superfici radicolari esposte e l'aumento di volume e di quantità del tessuto gengivale per esigenze estetiche, protesiche od ortodontiche (2). Esempio di intervento muco-gengivale conseguente alla presenza di una recessione RECESSONE (SCOPERTUR SUPERFCE RDCOLRE) L SUPERFCE RDCOLRE E STT RCOPERT GENGV DENT MPORTNTE! Non è sempre possibile ottenere la copertura totale della recessione, lo stesso spessore e colore della gengiva adiacente Chirurgia rigenerativa: lo scopo è ottenere un guadagno di tessuto di supporto attorno ad elementi dentari gravemente compromessi dalla malattia parodontale (2). Esempio di intervento di rigenerazione dei tessuti di sostegno del dente SMULZONE DEL DFETTO OSSEO NNESTO D MTERLE NEL DFETTO OSSEO PER FVORRE L SU RGENERZONE GENGV SMULZONE POSZONE OSSO MPORTNTE! Non è sempre possibile ottenere la completa ricostruzione dei tessuti. E possibile che a seguito dell intervento si possa creare una recessione gengivale DENT Chirurgia resettiva: procedura chirurgica caratterizzata dall apertura di un lembo di accesso e dall effettuazione di ostectomia ed osteoplastica, finalizzata ad ottenere una corretta anatomia dei tessuti molli e duri adiacenti agli elementi dentali (5). Esempio di intervento di chirurgia resettiva SMULZONE POSZONE OSSO GENGV DENT L DSTNZ TR L MRGNE GENGVLE ED L LVELLO DELL OSSO E ECCESSV E S CRE UN TSC RDUZONE CHRURGC DELL TSC PRODONTLE PER RENDERE DETERGBLE L DEN- TE E NON FVORRE L DESONE BTTERC MPORTNTE! possibili effetti collaterali del trattamento sono la recessione gengivale e l inestetismo per il conseguente allungamento della corona clinica del dente. n sostanza, il dente sembra più lungo in quando si va a scoprire una certa parte di radice dello stesso

7 Obiettivo primario della terapia chirurgica è quello di instaurare una morfologia gengivale, ossea, dentale fisiologica in modo da aumentare la conservazione a lungo termine del parodonto (2). La terapia chirurgica deve essere considerata un mezzo aggiuntivo alla terapia meccanica non chirurgica. La scelta della tecnica chirurgica avviene valutando l anatomia dei difetti e l architettura gengivale. La mancanza di un efficace ed efficiente igiene domiciliare esclude il paziente dal trattamento chirurgico (6). La terapia parodontale chirurgica puo essere presa in considerazione, dopo una prima fase di trattamento non chirurgico, quando permangono tasche profonde con sanguinamento al sondaggio, per correggere i difetti di morfologia, posizione e/o quantità dei tessuti molli parodontali e per ripristinare una corretta ampiezza biologica. l fine e migliorare la prognosi degli elementi dentari attraverso la riduzione degli indicatori di rischio delle malattie parodontali e facilitare il mantenimento di una corretta igiene orale per il paziente (6). Le controindicazioni alla terapia chirurgica parodontale sono condizioni di salute generale non idonee, scarso controllo di placca e non adeguata collaborazione del paziente (6). Richiami successivi alla terapia causale e chirurgica LE MLTTE PRODONTL: COS SONO E COME S CURNO lla fine della terapia causale e correttiva, il paziente deve essere inserito in un sistema di richiami finalizzato alla prevenzione di eventuali recidive della malattia. L intervallo fra i vari appuntamenti deve essere, sempre, rapportato alla capacità del paziente di mantenere un adeguato standard di igiene (un programma di mantenimento basato su richiami ogni tre mesi è, nella maggior parte dei pazienti, efficace per prevenire la recidiva di malattia) (2). Gli interventi chirurgici come anche le sedute di detartrasi e levigatura radicolare non sono risolutivi delle malattie parodontali. E possibile mantenere i risultati ottenuti soltanto se il paziente ha ottimi standard di igiene orale domiciliari e se si sottopone ad adeguati controlli nel tempo RFERMENT BBLOGRFC (1) Sito del Ministero della Salute: sorrisosalute/ paginamenusorrisosalute.jsp?menu=patologie&lingua=italiano (2) Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la pre- venzione delle patologie orali in età adulta - Ministero della Salute Dicembre 2009 (3) Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la pre- venzione delle patologie orali in età evolutiva - Ministero della Salute 10 otto- bre 2008 (4) Linee guida in Odontoiatria - Comitato ntersocietario di Coordi- namento delle ssociazioni Odontostomatologiche taliane (CC) (5) Nomenclatore odontoiatrico taliano Commissione Nazionale per gli iscritti all albo degli Odontoiatri (CO Nazionale) e Comitato ntersocietario di Coordinamento delle ssociazioni Odontostomatologiche taliane (CC) (6) Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età adulta - ggiornamento anno Ministero della Salute Dicembre 2009

8 QUDERN D NFORMZONE SNTR Le malattie parodontali: cosa sono e come si curano Realizzato nel mese di febbraio Tutti i diritti sono riservati. Tratto dall e-book Presentiamo l odontoiatria italiana. utori Marcello Chiozzi, Chiara Ferrari. Editore Narcissus Self Publishing. Codice SBN utore Dr. Marcello Chiozzi Odontoiatria e Protesi Dentale. Segretario Sindacale dell ssociazione Nazionale Dentisti taliani della Sezione Provinciale di Ferrara. Opera realizzata da Benedetta, all età di 7 anni, il 28 febbraio 2015 Questo volume è utilizzabile soltanto dai soci ND o O di Ferrara come informazione sanitaria per i propri pazienti. contenuti non possono essere modificati. Tutte le immagini e i disegni sono stati realizzati e sono di proprietà dell autore. E vietata la riproduzione parziale o totale, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma di parti dell opera, senza l autorizzazione scritta dell autore. Prot. NDFE 20/16 del Prot. OFE 25/16 del 16 febbraio 2016 Corso Porta Po, 68/d Ferrara (FE) Tel Fax aioferrara@libero.it andiferrara@libero.it info@odontoiatriestensi.it Con il patrocinio di: Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Ferrara