Referendum 17 Aprile Ing. Alex Borlini

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1 Referendum 17 Aprile 2016 Ing. Alex Borlini

2 Il testo del Referendum Volete voi che sia abrogato l'art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale", come sostituito dal comma 239 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)", limitatamente alle seguenti parole: "per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale"?

3 Il testo in «discussione» Art. 6 comma 17 del D.lgs. 152 del 2006 Il divieto è altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette. I titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Sono sempre assicurate le attività di manutenzione finalizzate all adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell ambiente, nonché le operazioni finali di ripristino ambientale.

4 Da dove viene Le leggi che l hanno «creato» e modificato

5 Disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon Golfo del Messico, 20 Aprile 2010

6 Comma inserito con D. lgs. 128/2010 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69 Art. 2 Comma 3. All'articolo 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, sono apportate le seguenti modificazioni: h) dopo il comma 11, sono aggiunti i seguenti commi: 17- Ai fini di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9. Il divieto è altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia marine dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette, oltre che per i soli idrocarburi liquidi nella fascia marina compresa entro cinque miglia dalle linee di base delle acque territoriali lungo l'intero perimetro costiero nazionale. Al di fuori delle medesime aree, le predette attività sono autorizzate previa sottoposizione alla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui agli articoli 21 e seguenti del presente decreto, sentito il parere degli enti locali posti in un raggio di dodici miglia dalle aree marine e costiere interessate dalle attività di cui al primo periodo. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano ai procedimenti autorizzatori in corso alla data di entrata in vigore del presente comma. Resta ferma l'efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati alla stessa data. Dall'entrata in vigore delle disposizioni di cui al presente comma è abrogato il comma 81 dell'articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n. 239.

7 Legge 7 agosto 2012, n. 134 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante Misure urgenti per la crescita del Paese Art. 35 comma 1. L'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è sostituito dal seguente: «17. Ai fini di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni dell Unione europea e internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9. Il divieto è altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l'intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette, fatti salvi i procedimenti concessori di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge n. 9 del 1991 in corso alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 29 giugno 2010 n. 128 ed i procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi, nonché l'efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati alla medesima data, anche ai fini della esecuzione delle attività di ricerca, sviluppo e coltivazione da autorizzare nell'ambito dei titoli stessi, delle eventuali relative proroghe e dei procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi. Le predette attività sono autorizzate previa sottoposizione alla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui agli articoli 21 e seguenti del presente decreto, sentito il parere degli enti locali posti in un raggio di dodici miglia dalle aree marine e costiere interessate dalle attività di cui al primo periodo, fatte salve le attività di cui all articolo 1, comma 82- sexies, della legge 23 agosto 2004, n. 239, autorizzate, nel rispetto dei vincoli ambientali da esso stabiliti, dagli uffici territoriali di vigilanza dell Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse, che trasmettono copia delle relative autorizzazioni al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare. Dall'entrata in vigore delle disposizioni di cui al presente comma è abrogato il comma 81 dell'articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, i titolari delle concessioni di coltivazione in mare sono tenuti a corrispondere annualmente l'aliquota di prodotto di cui all'articolo 19, comma 1 del decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 625, elevata dal 7% al 10% per il gas e dal 4% al 7% per l'olio. Il titolare unico o contitolare di ciascuna concessione è tenuto a versare le somme corrispondenti al valore dell'incremento dell'aliquota ad apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello Stato, per essere interamente riassegnate, in parti uguali, ad appositi capitoli istituiti nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero dello sviluppo economico, per assicurare il pieno svolgimento rispettivamente delle azioni di monitoraggio e contrasto dell'inquinamento marino e delle attività di vigilanza e controllo della sicurezza anche ambientale degli impianti di ricerca e coltivazione in mare.».

8 Legge n. 208 del 2015 Legge di stabilità All articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, il secondo e il terzo periodo sono sostituiti dai seguenti: «Il divieto è altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia dalle linee di costa lungo l intero perimetro costiero nazionale e dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette. I titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Sono sempre assicurate le attività di manutenzione finalizzate all adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell ambiente, nonché le operazioni finali di ripristino ambientale».

9 Legge 221 del 2015 Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell uso eccessivo di risorse naturali 1. All articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, all ultimo periodo, le parole da: «del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare» fino alla fine del periodo sono sostituite dalle seguenti: «, rispettivamente, del Ministero dello sviluppo economico, per lo svolgimento delle attività di vigilanza e controllo della sicurezza anche ambientale degli impianti di ricerca e coltivazione in mare, e del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio e del mare, per assicurare il pieno svolgimento delle azioni di monitoraggio, ivi compresi gli adempimenti connessi alle valutazioni ambientali in ambito costiero e marino, anche mediante l impiego dell Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), delle Agenzie regionali per l ambiente e delle strutture tecniche dei corpi dello Stato preposti alla vigilanza ambientale, e di contrasto dell inquinamento marino».

10 In sintesi Aggiunto il comma nel Testo Unico Ambientale: - Divieto nelle aree protette e a 12 miglia da esse - Divieto per i soli idrocarburi liquidi nella fascia marina compresa entro 5 miglia lungo l'intero perimetro costiero nazionale. Comma sostituito: - Il divieto lungo il perimetro costiero passa da 5 a 12 miglia senza eccezioni - Innalzata aliquota di prodotto dal 7% al 10% - Rimarcata l efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati anche ai fini delle eventuali relative proroghe - Rimarcato il divieto entro le 12 miglia del perimetro costiero - i titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento

11 Referendum

12 Nasce il Referendum L'articolo 75 della Costituzione riserva l'iniziativa referendaria ai cittadini ( elettori) o alle Regioni (5 Consigli regionali). Si tratta di un fatto storico: per la prima volta nella fase repubblicana dell'italia un referendum nasce grazie all'impegno delle Regioni. Ben 9 (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto), senza particolari colori politici, ma con l'unica caratteristica di essere affacciate sul mare.

13 Gli esiti del Referendum

14 Cosa succede se SI NO o Astensionismo Le concessioni entro le 12 miglia marine devono interrompersi alla loro scadenza Le concessioni entro le 12 miglia marine potranno essere rinnovate per la durata «di vita utile del giacimento»

15 Una considerazione «diversa» sull esito del SI «L emendamento oggetto di Referendum non è abrogativo della precedente normativa, in quanto costituisce solo una deroga alla disciplina ordinaria di cui alla legge 9/1991. L'emendamento ha natura di legge-provvedimento che, in deroga alla normativa di cui alla legge del '91, proroga sine die la durata delle concessioni già rilasciate. Eliminato l'emendamento con il Referendum ritornerebbe la piena applicabilità della legge del 91.» Michele Emiliano, Presidente della Puglia Legge 9/ Articolo 9. (Concessione di coltivazione. Disposizioni generali), comma 8. Al fine di completare lo sfruttamento del giacimento, decorsi i sette anni dal rilascio della proroga decennale, al concessionario possono essere concesse, oltre alla proroga prevista dall'articolo 29 della legge 21 luglio 1967, n. 613, una o più proroghe, di cinque anni ciascuna se ha eseguito i programmi di coltivazione e di ricerca e se ha adempiuto a tutti gli obblighi derivanti dalla concessione o dalle proroghe.

16 DIRETTIVA 94/22/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 30 maggio 1994 relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi Art. 4 - Gli Stati membri adottano le disposizioni necessarie affinché: la durata dell'autorizzazione non superi il periodo necessario per portare a buon fine le attività per le quali essa è stata concessa. Tuttavia le autorità competenti possono prorogare la durata dell'autorizzazione se la durata stabilita non è sufficiente per completare l'attività in questione e se l'attività è stata condotta conformemente all'autorizzazione;

17 Una concessione «sine die»?

18 La «logica» delle concessioni Ci sono risorse che appartengono allo Stato. Lo Stato può decidere se queste risorse posso essere sfruttate e come. Può quindi decidere di concedere ad un privato la possibilità di sfruttare queste risorse, con un pagamento e per un periodo limitato. La concessione per un PERIODO serve per permettere al privato di ammortizzare i propri costi, il proprio investimento. La durata è LIMITATA perché a termine della concessione possono essere variate le condizioni economiche, sociali, ambientali, tecniche e i termini della concessione potrebbero essere riconsiderati a maggior vantaggio si spera- dello Stato della collettività. Così succede anche per brevetti e licenze

19 per la durata di vita utile del giacimento Una concessione «per la durata di vita utile del giacimento» (l esaurimento) potrebbe diventare una concessione «eterna» Nella libera scelta «imprenditoriale»: o o rallento l estrazione? o la interrompo? quando si può dire che è esaurito? Sono sempre assicurate le attività di manutenzione finalizzate all adeguamento tecnologico necessario alla sicurezza degli impianti e alla tutela dell ambiente, nonché le operazioni finali di ripristino ambientale».

20 Come avviene la dismissione di un sito di produzione offshore? I pozzi esplorativi e di produzione sono costituiti da una serie concentrica di tubature di acciaio inserite e cementate nella roccia man mano che sezioni successive vengono perforate. Quando la produzione è sospesa, tutti i pozzi vengono richiusi ermeticamente e in sicurezza, con un programma di chiusura mineraria approvato dalle competenti Autorità Minerarie (D.P.R. 128/ 1959, D.M. 06/08/91, D.P.R. 886/79, D.Lgs. 624/96). Per chiudere il pozzo, viene pompato nel foro del pozzo a diverse profondità uno speciale cemento liquido che viene poi solidificato, in modo da sigillare in maniera ermetica le formazioni geologiche attraversate. Le sezioni superficiali delle tubature vengono poi tagliate al di sotto della superficie (se in mare, circa due metri sotto il fondale marino) e rimosse, non lasciando quindi alcuna traccia visibile del pozzo. Durante la dismissione dei siti di produzione, tutte le parti che possono causare un potenziale impatto sull ambiente vengono recuperate e bonificate (D.lgs. 152/2006). L area circostante viene quindi riportata al suo stato originario, condividendo con gli Enti pubblici a livello nazionale e locale il piano di ripristino che, per quanto riguarda i pozzi marini, prevede la completa rimozione delle piattaforme di produzione con fondi accantonati dalla società per questo specifico scopo. Tratto da Petroceltic International Plc E una società irlandese che opera nel settore dell esplorazione e produzione di idrocarburi

21 L Enciclica «Laudato Sì»

22 «sostituita progressivamente e senza indugio» 165. Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili, molto inquinanti specie il carbone, ma anche il petrolio e, in misura minore, il gas, deve essere sostituita progressivamente e senza indugio. In attesa di un ampio sviluppo delle energie rinnovabili, che dovrebbe già essere cominciato, è legittimo optare per l'alternativa meno dannosa o ricorrere a soluzioni transitorie. Tuttavia, nella comunità internazionale non si raggiungono accordi adeguati circa la responsabilità di coloro che devono sopportare i costi maggiori della transizione energetica. Negli ultimi decenni le questioni ambientali hanno dato origine a un ampio dibattito pubblico, che ha fatto crescere nella società civile spazi di notevole impegno e di generosa dedizione. La politica e l industria rispondono con lentezza, lontane dall essere all altezza delle sfide mondiali. In questo senso si può dire che, mentre l umanità del periodo post-industriale sarà forse ricordata come una delle più irresponsabili della storia, c è da augurarsi che l umanità degli inizi del XXI secolo possa essere ricordata per aver assunto con generosità le proprie gravi responsabilità.

23 «un posto privilegiato gli abitanti del luogo» 183- Ma nel dibattito devono avere un posto privilegiato gli abitanti del luogo, i quali si interrogano su ciò che vogliono per sé e per i propri figli, e possono tenere in considerazione le finalità che trascendono l interesse economico immediato. Bisogna abbandonare l idea di interventi sull ambiente, per dar luogo a politiche pensate e dibattute da tutte le parti interessate. La partecipazione richiede che tutti siano adeguatamente informati sui diversi aspetti e sui vari rischi e possibilità, e non si riduce alla decisione iniziale su un progetto, ma implica anche azioni di controllo o monitoraggio costante. C è bisogno di sincerità e verità nelle discussioni scientifiche e politiche, senza limitarsi a considerare che cosa sia permesso o meno dalla legislazione.

24 «rallentare» 191. Quando si pongono tali questioni, alcuni reagiscono accusando gli altri di pretendere di fermare irrazionalmente il progresso e lo sviluppo umano. Ma dobbiamo convincerci che rallentare un determinato ritmo di produzione e di consumo può dare luogo a un altra modalità di progresso e di sviluppo. Gli sforzi per un uso sostenibile delle risorse naturali non sono una spesa inutile, bensì un investimento che potrà offrire altri benefici economici a medio termine. Se non abbiamo ristrettezze di vedute, possiamo scoprire che la diversificazione di una produzione più innovativa e con minore impatto ambientale, può essere molto redditizia. Si tratta di aprire la strada a opportunità differenti, che non implicano di fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto di incanalare tale energia in modo nuovo.

25 Le voci della Chiesa

26 Conferenza Episcopale Italiana «Infine, l attenzione all aspetto sociale ha portato i Vescovi a confrontarsi anche sulla questione ambientale e, in particolare, sulla tematica delle trivelle ossia se consentire o meno agli impianti già esistenti entro la fascia costiera di continuare la coltivazione di petrolio e metano fino all esaurimento del giacimento, anche oltre la scadenza della concessioni concordando circa l importanza che essa sia dibattuta nelle comunità per favorirne una soluzione appropriata alla luce dell enciclica Laudato si' di papa Francesco.» Dal Comunicato del 21 marzo della Conferenza Episcopale Italiana Permanente (14-16 marzo)

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28 VOTATE SI, LE FERITE DI QUESTA TERRA SONO GIÀ MOLTE Mons. Filippo Santoro Arcivescovo metropolita di Taranto Presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Conferenza episcopale italiana

29 la Chiesa, che si batte per la verità, non può rimanere sorda e muta di fronte a quanto va avvenendo, soprattutto facendo sentire la propria voce attraverso i fedeli laici che, nel secolare e nel politico, realizzano la propria vocazione cristiana. Né, tantomeno, la Chiesa può restarsene immobile di fronte all eventualità che le mezze verità possano porre a repentaglio il Creato, che papa Francesco ha invitato a considerare la "casa comune Mons. Vincenzo Bertolone Arcivescovo metropolita di Catanzaro - Squillace Presidente della Conferenza Episcopale Calabra Tratto dalla lettera indirizzata al presidente della commissione regionale antimafia, Arturo Bova

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31 Cosa interessa

32 Entro le 12 miglia: - 21 Concessioni - Quasi esclusivamente gas - Aziende coinvolte: ENI, Adriatica idrocarburi, ENI mediterranea idrocarburi, Ionica gas ed Edison - Produzione 2015: circa 1,8 giga metri cubi di gas - 2,5% del consumo nazionale Aggregazione dati Mise

33 Indipendenza energetica?

34 Bilancio Italiano Gas Naturale G m 3 Fonte: Elaborazione AEEG su dichiarazioni degli operatori e dati Ministero dello sviluppo economico

35 Bilancio Italiano Gas Naturale G m 3 Fonte: Elaborazione AEEG su dichiarazioni degli operatori e dati Ministero dello sviluppo economico

36 Bilancio Italiano Gas Naturale 2015 Fonte: Elaborazione AEEG su dichiarazioni degli operatori e dati Ministero dello sviluppo economico

37 Fonte: ASPO Italia

38 Fonte: ASPO Italia

39 Fonte: ASPO Italia dati in Gmc Confronto tra: Riserve certe, probabili e possibili ufficiali di Gas Naturale (a fine 2014); riserve recuperabili (ottenute come somma del 100% delle certe, del 50% delle probabili, del 20% delle possibili); consumo di Gas Naturale nel Fonti: MISE-DGRME

40 Cosa significa? - Il gas naturale ha fatto la fortuna dell Italia - oggi le riserve ancora recuperabili sono pari a 88,5 GSmc e non bastano neppure per coprire il fabbisogno nazionale per un anno e mezzo - legge dei ritorni decrescenti: vengono scoperti prima i giacimenti più grandi e accessibili, poi quelli più piccoli e difficili da coltivare. Così con il passare del tempo le scoperte rallentano sempre più (mentre i costi di estrazione aumentano) - Possiamo escludere che non ci saranno crisi petrolifere in futuro e che non avremo mai maggior bisogno di quel gas (non tanto) di quanto ne abbiamo adesso? - Accelerando l estrazione non si rischia di rimanere «a secco» e alla mercé di paesi politicamente instabili come quelli del Nord Africa e del Medio Oriente? Problema per l indipendenza energetica? Si, il No al Referendum

41 L attuale situazione «Contemporaneamente però a generare ulteriori pressioni rischia di essere il Gnl, che potrebbe ritrovare la rotta dell Europa dopo che in Asia il prezzo spot si è dimezzato, scendendo addirittura sotto 10 $/Mbtu: un livello poco tempo fa impensabile e che inizia a far vacillare i piani per esportare Gnl dagli Stati Uniti.»

42 Costo del gas per una famiglia Fonte: Autorità per l Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico

43 Questione di Royaltyes? Italia: 10% Norvegia: 78% Regno Unito: tra il 68 e l 82% Danimarca, dove non esiste più il sistema delle royalties, il prelievo fiscale arriva fino al 77 per cento. E anche nei Paesi a bassa produzione simili all Italia, come Irlanda e Francia, le tasse pagate dalle società per produrre gas e petrolio arrivano fino al 50 per cento Legambiente: se pure l Italia avesse portato le royalties al 50%, nel 2015 ci saremmo trovati con un gettito da 1,4 miliardi anziché 352 milioni. In Italia, entro una certa soglia, la produzione di gas e petrolio in Italia è completamente esentasse: sotto primi 80 milioni di metri cubi estratti in mare, non si paga nulla. Fonte: Behind Energy

44 Quali soluzioni? - La Sufficienza, il Risparmio e l Efficienza Energetica - L energia da fonti rinnovabili copre infatti oltre un quinto della produzione primaria richiesta e rappresenta la prima fonte di generazione elettrica. - Le fonti rinnovabili trovano ormai impiego diffuso sia per la produzione di calore (settore termico, che concentra il 50% circa dei consumi complessivi di energia da FER), sia per la produzione di energia elettrica (settore elettrico, 45%), sia infine come biocarburanti per l autotrazione (settore trasporti, 5%).

45 Potenza e Produzione elettrica da fonti rinnovabili in Italia Fonte: GSE

46 Produzioni da fonti rinnovabili in Italia GWh Fonte: GSE

47 Gli altri stati

48 In Francia succede che - una moratoria immediata sulla ricerca di idrocarburi nel Mediterraneo, sia nelle acque territoriali della Francia che nella Zona economica esclusiva (Piattaforma continentale) - estensione di questa moratoria all insieme del Mediterraneo nel quadro della convenzione di Barcellona sulla protezione dell ambiente marino e della costa mediterranea».

49 In Croazia succede che "La Croazia per salvaguardare le sue coste ha sospeso i progetti per le piattaforme per la ricerca del petrolio nel mare Adriatico e penso che dovrete anche voi in Italia e sul l'altra sponda del nostro mare prendere in considerazione questa eventualità. Questo é un grande pericolo per il mare adriatico". Llija Zelalic, delegato dell'ambasciata di Croazia in Italia, nel corso del convegno che si sta tenendo sulla Fregata Maestrale ad Ortona (Chieti) sulla Macroregione Adriatico-Ionica.

50 L occupazione

51 L occupazione «oil and gas» in Italia - Il Censimento Industria e Servizi 2011 ci dice che complessivamente in Italia gli occupati nel settore estrattivo (oil and gas) erano circa 13 mila, scesi a poco meno di 12 mila nel 2014 secondo Eurostat. - Secondo Assomineraria si parla complessivamente in Emilia Romagna di quasi addetti tra compagnie O&G, indotto e fornitura di beni collaterali - Secondo lo studio Unioncamere-SI.Camera, Quarto Rapporto sull Economia del Mare, 2015 complessivamente l industria estrattiva marina in tutta Italia conta circa 6000 impiegati nel 2014.

52 L occupazione «oil and gas 12 miglia» Coinvolte circa la metà delle estrazioni marine le concessioni si esauriranno gradualmente in una decina d anni FIOM: 900 lavoratori Comitato per il NO: lavoratori L occupazione «generata» dal ripristino ambientale?

53 L occupazione: il sindacato Vertici nazionali (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) sono preoccupati principalmente per i troppi posti di lavoro a rischio (dicono migliaia ) Quattrocento quadri e dirigenti (tra cui numerosi segretari regionali) della Cgil hanno firmato un appello per dire stop alle trivelle e votare sì al referendum. Affermano che il problema riguarda solo i posti di lavoro futuri : le concessioni continueranno ad essere valide fino alla loro scadenza. In questo periodo transitorio ritengono che per i lavoratori interessati si debba puntare a forme di energia alternativa che possono essere accompagnate con i sostegni al reddito, la formazione e la riconversione, come si è sempre fatto con settori produttivi che andavano a esaurimento.

54 Impatto ambientale

55 L impatto ambientale Fuoriuscita di metano (prevalente delle concessioni): i rischi ambientali sono tutto sommato limitati riguardano soprattutto gli impatti sui cambiamenti climatici (il metano è un gas con un potente effetto serra decine di volte superiore rispetto a quello dell anidride carbonica) Se invece la fuoriuscita riguarda il petrolio ovviamente l impatto è maggiore. Fenomeno della subsidenza

56 Conclusioni Con l'attuale legge si rischia di affermare un principio che consegna per un tempo indeterminato la concessione di un bene. La concessione di un bene che è patrimonio dello Stato, di tutti. E un principio che ci riguarda da vicini e che mi piacerebbe non fosse introdotto anche a difesa delle nostre comunità. Primo passo verso la conversione ecologica?

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