DIPARTIMENTO DI BIOTECNOLOGIE PIANO DI EMERGENZA CA VIGNAL 1. Approvazione: Consiglio di Dipartimento del

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1 DIPARTIMENTO DI BIOTECNOLOGIE STABILIMENTI: A) CA VIGNAL 1 B) CA VIGNAL 2 C) VILLA LEBRECHT PIANO DI EMERGENZA CA VIGNAL 1 Redazione: Referenti sicurezza, Gianluca Righetti, Federica Mainente Verifica RLS: Aggiornamento: Preposto

2 Pag. 2/38 INDICE 1. PREMESSA 2. STESURA ED EMISSIONE DELLA PROCEDURA 3. SCOPO DELLA PROCEDURA 4. DEFINIZIONI 5. CAUSE DELL EMERGENZA 6. NORME DI COMPORTAMENTO PER TUTTO IL PERSONALE 7. TIPI DI EMERGENZA IN RELAZIONE ALLA GRAVITA 7.1 EMERGENZA SOTTO CONTROLLO (CON POSSIBILITA DI INTERVENTO) 7.2 EMERGENZA NON CONTROLLABILE (NECESSITA DI ABBANDONARE L EDIFICIO) 8. CARATTERISTICHE DELL AMBIENTE DI LAVORO E DELL ATTIVITA SVOLTA 8.1 DATI IDENTIFICATIVI DELLA STRUTTURA/EDIFICIO 8.2 ATTREZZATURE ANTINCENDIO/EMERGENZA 8.3 PUNTI STRATEGICI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE 8.4 ATTIVITA E AREE A RISCHIO SPECIFICO 9. INCENDIO 10. TERREMOTO 11. SVERSAMENTO DI SOSTANZE CHIMICHE 11.1 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI SVERSAMENTO DI SOSTANZE CHIMICHE ACIDE, CAUSTICHE O TOSSICHE 11.2 MATERIALE ASSORBENTE PER SOSTANZE CHIMICHE

3 Pag. 3/ MODO D USO DEI KIT ASSORBENTI (verificare) 11.4 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI INTOSSICAZIONI ACUTE / CONTATTO CON SOSTANZE CHIMICHE 11.5 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI SCHIZZO ENDOCULARE 11.6 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI ROTTURA DI PROVETTA IN CENTRIFUGA 12. SVERSAMENTO DI MATERIALE BIOLOGICO 12.1 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI SVERSAMENTO DI MATERIALE BIOLOGICO 12.2 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI CONTATTO CON MATERIALE BIOLOGICO 12.3 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI SCHIZZO ENDOCULARE 12.4 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI FERITA DA TAGLIO O PUNTURA ACCIDENTALE 12.5 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI ROTTURA DI PROVETTA IN CENTRIFUGA 13. ELETTROCUZIONE 14. USTIONI DA CALORE E DA AZOTO LIQUIDO 16. FUGA DI GAS 17. EMERGENZA LOCALI AZOTO LIQUIDO E CONGELATORI ALLEGATI ALLEGATO A SQUADRA ANTINCENDIO E PRIMO SOCCORSO ALLEGATO B MODULO DI EVACUAZIONE ALLEGATO C MODULO DI REGISTRAZIONE DELLO STATO DI EMERGENZA ALLEGATO D MODULO DI REGISTRAZIONE DELL ESERCITAZIONE ANTINCENDIO ALLEGATO E MODULO DI REGISTRAZIONE DI INFORTUNIO/INCIDENTE ALLEGATO F CONTENUTO CASSETTA PRONTO SOCCORSO ALLEGATO G NUMERI DI TELEFONO UTILI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE

4 Pag. 4/38 1. PREMESSA In attuazione a quanto previsto dall art. 43 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., in tutti i luoghi di lavoro dove ricorra l obbligo di cui all art. 5 del D.M. 10/03/98 deve essere predisposto e tenuto aggiornato un piano di emergenza che deve contenere nei dettagli: 1. le azioni che i lavoratori devono mettere in atto in caso di incendio; 2. le procedure per l evacuazione del luogo di lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti; 3. le disposizioni per chiedere l intervento dei VVF e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo; 4. le specifiche misure per assistere le persone disabili eventualmente presenti. Per le ragioni sopra esposte ogni utente del Dipartimento di Biotecnologie è tenuto, durante l attività lavorativa quotidiana, oltre all adozione delle cautele relative alla sicurezza ed igiene del lavoro, a vigilare per cogliere ogni segnale di un eventuale insorgere di emergenza e a collaborare attivamente al fine di contenere i danni che potrebbero derivarne. 2. STESURA ED EMISSIONE DELLA PROCEDURA La presente procedura è redatta dal Referente per la Sicurezza, aggiornata dal Preposto, verificata dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, approvata dal Consiglio di Dipartimento, e distribuita dal Direttore di Dipartimento. Gli aggiornamenti sono apportati tenendo conto delle osservazioni e dei suggerimenti di tutti gli interessati, con cadenza annuale, ovvero a seguito di verifica in occasione delle esercitazioni con simulazione o dopo un emergenza. 3. SCOPO DELLA PROCEDURA Lo scopo del piano di emergenza è consentire la migliore gestione possibile degli scenari incidentali ipotizzabili, determinando una o più sequenze di azioni che sono ritenute le più idonee al fine di controllare le conseguenze di un incidente. La presente procedura sarà oggetto di formazione ed addestramento mediante esercitazioni e simulazioni

5 Pag. 5/38 4. DEFINIZIONI Emergenza Evento quale un incendio, un esplosione, una calamità naturale, dovuto a situazioni incontrollate che si verifichino all interno o all esterno della struttura e che diano luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana e/o l ambiente o i beni materiali. Coordinatore dell Emergenza di giorno: il Coordinatore dell Emergenza è formalmente individuato nella figura del Direttore di Dipartimento o, in sua assenza o per delega scritta, da coloro che, secondo un ordine definito, possono rivestire quest incarico (personale delle squadre antincendio e primo soccorso). Egli valuta se è necessario allertare VVF, Polizia, Soccorso ecc. di notte e festivi: Servizi di Emergenza dell Ateneo (vedi allegato G). Unità di crisi Direttore dell unità di crisi: Direttore di Dipartimento Componenti Unità di crisi: Preposti, Referente per la sicurezza Sede Unità di Crisi : Ufficio Direttore di Dipartimento Squadra di Emergenza Lavoratori incaricati dell attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell emergenza. I nominativi degli addetti sono riportati nell allegato A SQUADRE ANTINCENDIO E PRIMO SOCCORSO alla presente procedura. Sede operativa per le emergenze Locale identificato come sede operativa delle emergenze, viene individuato in ogni edificio (vedi punto 8.3 PUNTI STRATEGICI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ). In questo locale si riuniscono gli addetti della squadra gestione emergenze. Comunicazione dell emergenza Diffusione della comunicazione della situazione di emergenza a tutte le persone presenti nell edificio, affinché ognuno, per il ruolo che gli compete, si allerti ed eventualmente attivi le procedure del caso. Luogo sicuro Spazio scoperto, debitamente segnalato da apposito cartello monitore, ovvero compartimento antincendio, separato da altri compartimenti mediante spazio scoperto o filtri a prova di fumo, avente caratteristiche idonee a ricevere e contenere un predeterminato numero di persone, ovvero a consentirne il movimento ordinato.

6 Pag. 6/38 Punto di raccolta Luogo prestabilito, esterno all edificio, debitamente segnalato da apposito cartello monitore, dove si devono indirizzare gli utenti della struttura evacuati a causa di una emergenza. Le persone devono rimanere a disposizione del Coordinatore dell Emergenza. Deve essere evidenziato nelle planimetrie di piano.

7 Pag. 7/38 5. CAUSE DELL EMERGENZA Le cause dell emergenza possono essere interne o esterne all area dell edificio. Tra le possibili cause interne si possono ipotizzare: - incendio; - scoppio; - fuga di gas pericolosi in quantità e qualità tali da determinare situazioni di pericolo (infiammabili, tossici, asfissianti, ecc); - fuoriuscita e/o spargimento di sostanze (liquide o solide) pericolose (tossiche, radioattive); - altre condizioni di pericolosità derivanti da fatti o situazioni accidentali non prevedibili; - blocco degli ascensori per qualsiasi eventualità, compresa l interruzione elettrica. Tra le cause esterne si possono ipotizzare: - fatti del tipo indicato per le cause interne, ma dovuti a cause esterne; - calamità naturali (terremoti, trombe d aria, allagamenti, ecc); - brillatura di ordigni esplosivi; - altri eventi non prevedibili. Gli stati di emergenza sono classificati in tre categorie a gravità crescente: 1. Emergenze minori (di tipo 1): controllabili dalla persona che individua l emergenza stessa o dalle persone presenti sul luogo (es. principio lieve di incendio, versamento di quantità non significative di liquidi contenenti sostanze pericolose, ecc.); 2. Emergenze di media gravità (di tipo 2): controllabili soltanto mediante intervento degli incaricati per l emergenza come nel seguito definiti e senza ricorso agli enti di soccorso esterni (es. principio di incendio di una certa entità, versamento di quantità significative di liquidi contenenti sostanze pericolose, black-out elettrico ecc.); 3. Emergenze di grave entità (di tipo 3): controllabili solamente mediante intervento degli enti di soccorso esterni (VVF, PS, ecc.) con l aiuto della squadra di pronto intervento (es. incendio di vaste proporzioni, eventi catastrofici, ecc.). Tutti gli stati di emergenza verificatisi devono essere registrati a cura del Coordinatore dell Emergenza come di seguito definito negli appositi moduli allegati (B e C) e dallo stesso conservati.

8 Pag. 8/38 6. NORME DI COMPORTAMENTO PER TUTTO IL PERSONALE - Rispettare il divieto di fumare e di usare fiamme libere dove prescritto. - Verificare che mozziconi di sigaretta e fiammiferi siano ben spenti. - Non sovraccaricare le prese di corrente con spine multiple. - Non utilizzare apparecchi elettrici non autorizzati. - Disinserire a fine impiego le utenze elettriche e le linee o valvole dei gas tecnici. - Non manomettere, disattivare, danneggiare e utilizzare per usi impropri impianti e dispositivi antincendio e di sicurezza installati. - Mantenere sgombre da ostacoli le vie di esodo e le uscite di emergenza. - Mantenere sgombro l'accesso ai presidi antincendio (idranti, estintori ecc.).

9 Pag. 9/38 7. TIPI DI EMERGENZA IN RELAZIONE ALLA GRAVITA 7.1 EMERGENZA SOTTO CONTROLLO (CON POSSIBILITA DI INTERVENTO) - Allertare i soccorsi interni dando poche ma chiare informazioni sull'ubicazione e sul tipo di emergenza in atto ed eventuali persone coinvolte. - Se ci si sente in grado, intervenire direttamente utilizzando, se necessario, i mezzi messi a disposizione. L emergenza sotto controllo non richiede il segnale di allarme, ma l attivazione delle azioni necessarie caso per caso. 7.2 EMERGENZA NON CONTROLLABILE (NECESSITA DI ABBANDONARE L EDIFICIO) L emergenza viene definita non controllabile quando è dovuta ad un fatto di grandi proporzioni e può coinvolgere più zone o tutta l area dell edificio nel suo complesso. L allarme per l emergenza non controllabile può essere seguito dall ordine di evacuazione. Il segnale per l evacuazione dall edificio viene dato dal Direttore di Dipartimento o da coloro che, secondo un ordine definito, possono rivestire quest incarico (p.es. Squadra d emergenza, Preposti). - Accertarsi che chiunque sia alla propria portata stia abbandonando i locali. - Aiutare eventuali disabili presenti o chiunque sembri in difficoltà. - Chiudere porte e finestre, se non c'è il rischio di esplosione o rilascio tossico. - Non tentare di recuperare oggetti personali o altro materiale. - Non usare gli ascensori. - Allontanarsi rapidamente seguendo i percorsi segnalati senza correre e spingere. - Dirigersi verso il punto di raccolta per un riscontro visivo delle presenze. - Il rientro nell edificio del personale dovrà avvenire solo previa autorizzazione del Coordinatore dell Emergenza.

10 Pag. 10/38 8. CARATTERISTICHE DELL AMBIENTE DI LAVORO E DELL ATTIVITA SVOLTA 8.1 DATI IDENTIFICATIVI DELLA STRUTTURA/EDIFICIO Edificio n Cà Vignal 1 Ubicazione Strada Le Grazie, Verona N piani fuori terra 4 (compreso mezzanino) N piani seminterrati 1 Massimo affollamento ipotizzabile persone N di uscite di sicurezza verso l esterno 22 (piano terra) Edificio Ubicazione N piani fuori terra N piani seminterrati Massimo affollamento ipotizzabile N di uscite di sicurezza verso l esterno n Cà Vignal Serra Strada Le Grazie, Verona Edificio Ubicazione N piani fuori terra 1 N piani seminterrati 1 Massimo affollamento ipotizzabile 5 N di uscite di sicurezza verso l esterno 8.2 ATTREZZATURE ANTINCENDIO/EMERGENZA Edificio n Cà Vignal 1 Descrizione presidio N ubicazione Idranti soprasuolo (attacco 2 n Cà Vignal Camere di Crescita Strada Le Grazie, Verona 1

11 Pag. 11/38 autopompa) Attacco rete idrica 4 antincendio Idranti a muro UNI Piani Terra, Mezzanino, Primo e Secondo Estintori a polvere / CO 2 39 Piani Terra, Primo e Secondo Impianto di rilevazione 1 Centralina presso la portineria di riferimento incendi Impianto di 1 Centralina presso la portineria di riferimento allarme/comunicazione Presidio di emergenza 2 Armadi rossi (antincendio, sversamenti chimici) Presidio di primo soccorso 4 Cassetta PS Edificio n Cà Vignal Serra Descrizione presidio N ubicazione Idranti soprasuolo (attacco autopompa) 1 Angolo nord ovest-sud piramide-scivolo cà vignal 2-scivolo cà vignal 1 Attacco rete idrica Vasca accumulo+ gruppo spinta sotto antincendio edificio camere di crescita Idranti a muro UNI 45 no Estintori a polvere / CO 2 2 Impianto di rilevazione no incendi Impianto di no allarme/comunicazione Presidio di emergenza 2 Cà Vignal 1: Armadi rossi (antincendio, sversamenti chimici) Presidio di primo soccorso 1 Cassetta PS Edificio n Cà Vignal Camere di Crescita Descrizione presidio N ubicazione Idranti soprasuolo (attacco Angolo serra nord ovest autopompa) Attacco rete idrica Vasca accumulo+ gruppo spinta sotto antincendio edificio camere di crescita

12 Pag. 12/38 Idranti a muro UNI 45 no Estintori a polvere / CO 2 4 Impianto di rilevazione si incendi Impianto di allarme/comunicazione Presidio di emergenza 2 Cà Vignal 1: Armadi rossi (antincendio, sversamenti chimici) Presidio di primo soccorso 1 Cà Vignal 1 Serra: Cassetta PS 8.3 PUNTI STRATEGICI PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE CA VIGNAL N ubicazione Punto di raccolta esterno 3 n. 2 Parcheggio lato nord-ovest di fronte ad ingressi principali Cà Vignal 1 e 2 n.1 Parcheggio lato sud-est Cà Vignal 1 N di accessi per i mezzi di soccorso 1 Ingresso Ca Vignal, strada Le Grazie Locale coordinamento emergenza 1 Portineria Ca Vignal ATTIVITA E AREE A RISCHIO SPECIFICO Locale Piano Sorgente di rischio Vedi allegato Cappe biologiche Biohazard e/o Flusso Laminare per utilizzo agenti Biologici Vedi allegato Cappe chimiche per utilizzo agenti Chimici S.13,1.55, , 2.30 Interrato, 1 e 2 Armadi aspirati per sostanze tossiche Armadi aspirati per acidi/basi S.13,1.55,1.70 Interrato, 2.20, e 2 Armadi aspirati per sostanze infiammabili

13 Pag. 13/38 9. INCENDIO Fase di allarme DESCRIZIONE COMPITI PERSONALE ADDETTO SOSTITUTO L allarme sonoro (SIRENA) e visivo (display rosso=allarme INCENDIO) è dato da un sistema automatico di rilevazione* Verificare se c è effettivamente un incendio e dove Tutto il personale in grado di farlo Se ci si accorge di un incendio in atto e non è scattato l allarme automatico, attivare manualmente il pulsante di allarme Per Emergenza non sotto controllo, chiamare: Vigili del fuoco -Vezzari: *7312 da telefono interno o se da altro telefono; -CAMPI antincendi: *7262 oppure in caso di non raggiungibilità dei numeri sopra citati: *7275 da telefono interno o (Gelmini) se da altro telefono; Dare le seguenti informazioni: Nome e Cognome Reparto/laboratorio Descrizione della situazione/ stadio dell evento Persone coinvolte Tutto il personale in grado di farlo Tutto il personale in grado di farlo *Il sistema d allarme avvisa direttamente il centro gestioni emergenze È compito del personale dell ufficio tecnico o di persona autorizzata togliere l alimentazione elettrica e chiudere le valvole delle condotte del gas metano. Sono presenti (vicino agli ingressi di CV1 e CV2) armadi rossi con protezioni ed accessori antincendio.

14 Pag. 14/38 Prima dell arrivo dei vigili DESCRIZIONE COMPITI Utilizzare i mezzi mobili di estinzione se le condizioni lo permettono, ossia se: l incendio è di modeste proporzioni c è l assistenza di altre persone vi è una via di fuga disponibile Ordinare l evacuazione dei laboratori Chiudere le intercette dei gas tecnici Compilare il modulo di evacuazione (una volta evacuato l edificio) (allegato B) PERSONALE ADDETTO SOSTITUTO Personale della squadra antincendio del Dipartimento Squadra gestione emergenze in collaborazione responsabile laboratorio Squadra gestione emergenze Coordinatore dell emergenza (o delegato) All arrivo dei vigili DESCRIZIONE COMPITI PERSONALE ADDETTO SOSTITUTO Fornire chiavi acceso alla struttura e indicazioni su: persone planimetrie se chiuse intercette elettriche/gas Squadra gestione emergenze in collaborazione Servizio Tecnico e Servizio gestione emergenze

15 Pag. 15/38 Fine dell emergenza DESCRIZIONE COMPITI PERSONALE ADDETTO SOSTITUTO Dichiarare la cessata emergenza e autorizzare a rientrare nei laboratori Compilare il modulo di registrazione dell emergenza (Allegato C) Vigili del fuoco Preposto

16 Pag. 16/ TERREMOTO Fase di allarme DESCRIZIONE COMPITI Appena avvertita la scossa sismica, sospendere le attività lavorative, avvicinarsi ai muri portanti allontanandosi da lampade a soffitto, armadi, finestre, apparecchiature elettriche, vetri, scaffali. Uno dei punti sotto cui rifugiarsi può essere un tavolo qualora presente e ritenuto abbastanza solido. Non usare ascensori Al termine del fenomeno portarsi nel punto di raccolta esterno, seguendo i percorsi delle vie di emergenza Terminato il fenomeno, ispezionare le zone per verificare gli eventuali danni Compilare il modulo di evacuazione (allegato B) In caso di pericoli o danni comunicare con referente tecnico Vezzari: *7312 da telefono interno o se da altro telefono; anche per conoscere le indicazioni della Prefettura PERSONALE ADDETTO SOSTITUTO Tutto il personale Tutto il personale Tutto il personale Squadra di Emergenza Aziendale e personale dell Ufficio Tecnico Coordinatore dell emergenza (o delegato) Coordinatore dell emergenza (o delegato)

17 Pag. 17/38 Fine dell emergenza DESCRIZIONE COMPITI PERSONALE ADDETTO SOSTITUTO Accertata la condizione di sicurezza e sentite le indicazioni dal servizio gestione emergenze disporre il cessato allarme e la ripresa dell attività Compilare il modulo di registrazione dell emergenza (Allegato C) Preposto Coordinatore dell emergenza (o delegato)

18 Pag. 18/ SVERSAMENTO DI SOSTANZE CHIMICHE 11.1 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI SVERSAMENTO DI SOSTANZE CHIMICHE ACIDE, CAUSTICHE O TOSSICHE Segnalare l accaduto ai colleghi Indossare i DPI: maschera pieno facciale (dopo aver montato il filtro ABEK2P3), guanti in gomma e, se necessario, stivali di gomma. I DPI sono situati: armadietto rosso (sversamenti chimici) collocato in corridoio (CV1 II piano ingresso parte sinistra) Aerare l'ambiente Coprire la zona interessata con materiale assorbente. Il materiale assorbente si trova nell'armadietto rosso (sversamenti chimici) collocato in corridoio (CV1 II piano ingresso parte sinistra) Raccogliere il materiale assorbente/sabbia con la scopa e paletta (situate: armadietto rosso (sversamenti chimici)). Smaltire il rifiuto in un contenitore o sacco in plastica da inserire in un bidone cravattato nuovo (situato: raccolta differenziata laboratori). Apporre sul bidone un etichetta con l indicazione della tipologia di rifiuto. Smaltire come rifiuto chimico In caso di intossicazione o contatto con la sostanza chimica seguire la procedura nel capitolo 11.4, in caso di schizzo endoculare seguire la procedura nel capitolo 11.5 Informare il Direttore del Dipartimento e, se necessario, il Responsabile del gruppo di ricerca In caso di necessità il Direttore del Dipartimento ordinerà l evacuazione della zona interessata o dell intero laboratorio e avviserà il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (Segreteria ; cell. Chiara Costanzo ). In assenza del Direttore questi compiti saranno svolti da: Direttore Vicario (Marco G. Bettinelli) Se necessario, fare intervenire la ditta di pulizie per allontanare completamente i residui di materiale assorbente tramite lavaggio con acqua fornendo tutte le indicazioni sulle misure di protezione da adottare. In caso di necessità chiamare il Centro di Tossicologia Clinica dell Ospedale Civile Maggiore o il Centro antiveleni, ospedale Niguarda Ca' Granda, attivo 24h:

19 Pag. 19/38 Compilare il modulo di registrazione di infortunio / incidente (allegato E) e inviarlo al Direttore del Dipartimento, al Responsabile del gruppo di ricerca, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione 11.2 MATERIALE ASSORBENTE PER SOSTANZE CHIMICHE Conservato nell'armadio rosso situato in corridoio: (CV1 II piano, ingresso parte sinistra) 11.3 MODO D USO DEI KIT ASSORBENTI Versare la polvere partendo dalla periferia dello spandimento fino all'interno Raccogliere il materiale seguendo le indicazioni precedentemente fornite 11.4 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI INTOSSICAZIONI ACUTE / CONTATTO CON SOSTANZE CHIMICHE Togliere gli indumenti eventualmente contaminati dalla sostanza (mai a mani nude!) Lavare con acqua corrente per almeno 15 minuti la parte venuta a contatto con la sostanza Leggere quanto riportato sulle schede di sicurezza della sostanza Recarsi al pronto soccorso con la scheda di sicurezza o la confezione della sostanza Informare il Direttore del Dipartimento e il Responsabile del gruppo di ricerca Compilare il modulo di registrazione di infortunio / incidente (allegato E) e inviarlo al Direttore del Dipartimento, al Responsabile del gruppo di ricerca, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

20 Pag. 20/ PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI SCHIZZO ENDOCULARE Procedere, nel più breve tempo possibile, al lavaggio oculare con soluzione fisiologica; nel frattempo, tenere la testa inclinata in avanti. Non strofinare le palpebre, evitare l ammiccamento delle stesse, tenendole aperte con due dita. Chiedere la collaborazione di qualcuno. Comprimere con l angolo di una garza sterile l orifizio del condotto lacrimale. Rimuovere eventuali lenti a contatto. Il lavaggio oculare deve essere effettuato facendo ruotare di lato la testa e facendo defluire il liquido di lavaggio (soluzione fisiologica) in modo che esso scorra dall interno verso l esterno dell occhio. Durante la manovra di lavaggio, tenere sollevate ambedue le palpebre per favorire una completa detersione delle mucose oculari. Recarsi al Pronto Soccorso con la scheda di sicurezza o la confezione della sostanza. Informare il Direttore Tecnico e il Responsabile del proprio gruppo di ricerca. Compilare il modulo di registrazione di infortunio / incidente (allegato E) e inviarlo al Direttore del Dipartimento, al Responsabile del gruppo di ricerca, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

21 Pag. 21/ PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI ROTTURA DI PROVETTA IN CENTRIFUGA Aerare l'ambiente Lasciare la centrifuga chiusa e spenta per 20 minuti per permettere la deposizione degli aerosol Mettere un cartello per avvertire i colleghi Verificare che la centrifuga non sia sotto tensione e aprirla indossando maschera pieno facciale (dopo aver montato il filtro ABEK2P3) e guanti in gomma situati: armadietti rossi (sversamenti chimici) Se la tipologia di centrifuga lo consente, portare sotto cappa chimica il rotore (chiuso col coperchio), altrimenti portare sotto cappa i cestelli. Se si tratta di una mini centrifuga portarla sotto cappa Eliminare i frammenti della provetta come rifiuto sanitario tagliente utilizzando una pinzetta e indossando guanti di gomma. Lasciare il contenitore dei rifiuti taglienti sotto cappa e lasciare evaporare Versare la sostanza travasata nell idoneo contenitore per lo smaltimento chimico Assorbire i residui con carta assorbente e gettare nel contenitore per rifiuti posto sotto cappa Consultare la scheda di sicurezza della sostanza per la corretta bonifica delle parti della centrifuga contaminate

22 Pag. 22/ SVERSAMENTO DI MATERIALE BIOLOGICO 12.1 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI SVERSAMENTO DI MATERIALE BIOLOGICO Indossare maschera FFP3, visiera e guanti di gomma situati: armadietto o scaffale DPI proprio laboratorio Coprire con carta assorbente un'area più vasta di quella visibilmente contaminata Versare ipoclorito di sodio al 5% (taniche situate: stanze Interrato S.13, 1 piano 1.55 e 1.72; 2 piano 2.19 e 2.30 etichetta rossa) Lasciare agire per 15 minuti Asportare con pinze e guanti il materiale cosi trattato e gettare come rifiuti speciali sanitari (contenitore giallo) Lavare con detergente Risciacquare Decontaminare di nuovo con ipoclorito di sodio al 5%. In caso di contatto con materiale biologico seguire la procedura nel capitolo 12.2, in caso di schizzo endoculare seguire la procedura nel capitolo 12.3, in caso di ferita da taglio seguire la procedura nel capitolo 12.4 Informare il Direttore del Dipartimento e se necessario il Responsabile del gruppo di ricerca Compilare il modulo di registrazione di infortunio / incidente (allegato E) e inviarlo al Direttore del Dipartimento, al Responsabile del gruppo di ricerca, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

23 Pag. 23/ PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI CONTATTO CON MATERIALE BIOLOGICO Liberarsi degli indumenti ed oggetti contaminati Sciacquare la parte colpita con abbondante acqua corrente per almeno 15 minuti Conservare il campione biologico potenzialmente infettante per le successive indagini del pronto soccorso Recarsi al Pronto Soccorso (entro 1 ora) per i possibili interventi terapeutici, per sottoporsi agli accertamenti adeguati e per le procedure d infortunio Informare il Direttore del Dipartimento e il Responsabile del gruppo di ricerca Compilare il modulo di registrazione di infortunio / incidente (allegato E) e inviarlo al Direttore del Dipartimento, al Responsabile del gruppo di ricerca, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione 12.3 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI SCHIZZO ENDOCULARE Procedere, nel più breve tempo possibile, al lavaggio oculare con soluzione fisiologica; nel frattempo, tenere la testa inclinata in avanti. Non strofinare le palpebre, evitare l ammiccamento delle stesse, tenendole aperte con due dita. Chiedere la collaborazione di qualcuno. Comprimere con l angolo di una garza sterile l orifizio del condotto lacrimale. Rimuovere eventuali lenti a contatto. Il lavaggio oculare deve essere effettuato facendo ruotare di lato la testa e facendo defluire il liquido di lavaggio (soluzione fisiologica) in modo che esso scorra dall interno verso l esterno dell occhio. Durante la manovra di lavaggio, tenere sollevate ambedue le palpebre per favorire una completa detersione delle mucose oculari. Conservare il campione biologico potenzialmente infettante per le successive indagini

24 Pag. 24/38 Recarsi al Pronto Soccorso per avviare la procedura d infortunio e svolgere gli accertamenti adeguati Informare il Direttore Tecnico e il Responsabile del proprio gruppo di ricerca. Compilare il modulo di registrazione di infortunio / incidente (allegato E) e inviarlo al Direttore del Dipartimento, al Responsabile del gruppo di ricerca, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI FERITA DA TAGLIO O PUNTURA ACCIDENTALE Favorire il sanguinamento Lavare abbondantemente usando sapone liquido Disinfettare con disinfettante, contenuto nella cassetta del pronto soccorso situata: a metà corridoio Conservare il campione biologico potenzialmente infettante per le successive indagini del pronto soccorso Recarsi al pronto soccorso (entro 1 ora) per i possibili interventi terapeutici, per sottoporsi agli accertamenti adeguati e per le procedure d infortunio Informare il Direttore del Dipartimento e il Responsabile del gruppo di ricerca Compilare il modulo di registrazione di infortunio / incidente (allegato E) e inviarlo al Direttore del Dipartimento, al Responsabile del gruppo di ricerca, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione 12.5 PROCEDURA OPERATIVA IN CASO DI ROTTURA DI PROVETTA IN CENTRIFUGA Lasciare la centrifuga chiusa e spenta per 20 minuti per permettere la deposizione degli aerosol

25 Pag. 25/38 Mettere un cartello per avvertire i colleghi Verificare che la centrifuga non sia sotto tensione e aprirla indossando maschera FFP3, visiera e guanti di gomma situati: armadietto o scaffale DPI Se la tipologia di centrifuga lo consente portare sotto cappa biologica il rotore (chiuso col coperchio), altrimenti portare sotto cappa i cestelli. Se si tratta di una mini centrifuga portarla sotto cappa. Eliminare i frammenti della provetta come rifiuto sanitario tagliente utilizzando una pinzetta e indossando guanti di gomma Assorbire il materiale organico travasato con carta assorbente da gettare poi tra i rifiuti speciali sanitari (contenitore giallo) Decontaminare con ipoclorito di sodio 5% le parti fisse della centrifuga, (mentre le parti mobili vanno autoclavate) e lasciare agire per minuti Assorbire la soluzione disinfettante con materiale cartaceo da gettare nei rifiuti speciali sanitari Pulire con soluzione acquosa detergente Risciacquare Decontaminare di nuovo con ipoclorito di sodio 5%

26 Pag. 26/ ELETTROCUZIONE I principali rischi connessi all'utilizzo dell'energia elettrica sono : elettrocuzione, arco elettrico, esplosioni e/o incendi. Lo shock può essere mortale; l'ustione può essere profonda anche se la superficie danneggiata sembra piccola. Staccare immediatamente la corrente agendo sull'interruttore dei singoli banchi o quadri Se non è possibile farlo, staccare la persona dall'impianto sotto tensione usando materiali isolanti quali attrezzi in legno. Non toccare direttamente l'infortunato. Chiedere l'intervento del 118. Informare il Direttore del Dipartimento e il Responsabile del gruppo di ricerca Compilare il modulo di registrazione di infortunio / incidente (allegato E) e inviarlo al Direttore del Dipartimento, al Responsabile del gruppo di ricerca, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Da ricordare che l'elettricità può causare anche incendi.

27 Pag. 27/ USTIONI DA CALORE E DA AZOTO LIQUIDO Non staccare i vestiti che aderiscono alla pelle ustionata ma tagliare la stoffa attorno all'ustione Immergere la parte ustionata in acqua fredda per almeno 10 min. Non usare oli o creme od unguenti sulle ustioni gravi, ma coprirle con garze sterili ed inviare la persona al pronto soccorso Informare il Responsabile del gruppo di ricerca e il Direttore del Dipartimento Compilare il modulo di registrazione di infortunio / incidente (allegato E) e inviarlo al Direttore del Dipartimento, al Responsabile del gruppo di ricerca, al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione 15. NORME OPERATIVE DI EMERGENZA IN CASO DI CONTAMINAZIONE CON MATERIALE RADIOATTIVO: Il settore (stanza n 1.61 CV1 ) è provvisto di: armadietto contente: 1) un ricambio completo di indumenti, zoccoli, soprascarpe, mascherine; 2) sacchetti di polietilene; 3) carta assorbente; 4) scopa+paletta; 5) soluzione decontaminante per superfici ed oggetti; 6) avviso area contaminata+nastro adesivo; lavandino con doccia di lavaggio con sapone neutro e spazzolino. Nel caso in cui si verifichi un incidente con versamento di materiale radioattivo che provochi la contaminazione del locale o delle superfici di lavoro, si dovrà procedere nel seguente modo: impedire ad altre persone di entrare nel locale; assorbire il liquido con materiale assorbente a perdere (es. carta da filtro); pulire le superfici interessate con soluzione decontaminante che si trova nell armadietto all ingresso della stanza di manipolazione radioattivi e sui banconi;

DIPARTIMENTO DI BIOTECNOLOGIE PIANO DI EMERGENZA VILLA LEBRECHT

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