VISTO l art.19, comma 1, lett. L del T.U. 267/2000 sull ordinamento degli enti locali;
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- Raffaella Biondi
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1 Protocollo di intesa tra l'agenzia del Territorio, i Comuni e le Associazioni dei Comuni del territorio bolognese e la Provincia di Bologna per la programmazione, la sperimentazione e l attuazione del Piano di Decentramento, nell'ambito del trasferimento delle competenze del Catasto ai Comuni stabilito dal D.Lgs. n. 112 del VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modifiche, recante "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed agli enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa"; VISTO il D.Lgs. 31 marzo 1998, n.112, e successive modifiche, recante "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59"; VISTO, in particolare, l'articolo 66 del citato D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112, che prevede tra le funzioni conferite agli enti locali quelle relative alla conservazione, utilizzazione e aggiornamento degli atti del catasto terreni e del catasto edilizio urbano, nonché alla revisione degli estimi e del classamento, fermo restando quanto previsto a carico dello Stato in materia di gestione unitaria e certificata dei flussi di aggiornamento delle informazioni ed il coordinamento operativo per la loro utilizzazione attraverso la rete unitaria delle pubbliche amministrazioni; VISTO il D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, emanato in attuazione della delega contenuta nell articolo 12 della citata legge 15 marzo 1997, n. 59, recante norme in materia dell organizzazione del Governo; VISTO l art.19, comma 1, lett. L del T.U. 267/2000 sull ordinamento degli enti locali; VISTE le Leggi della Regione Emilia Romagna n. 24 del 1996, Norme in materia di riordino territoriale e di sostegno alle Unioni e alle fusioni dei Comuni, e n. 3 del 1999, Riforma del sistema regionale e locale in particolare il Titolo III, Capo III; CONSIDERATO che in attuazione dell art.23 della L.R. E.R. 3/1999 i Comuni della Provincia di Bologna hanno provveduto a definire gli ambiti ottimali per l esercizio delle funzioni delegate e proprie; DATO ATTO che i Comuni della medesima Provincia di Bologna hanno espresso la volontà di non ricorrere alle convenzioni previste dall art. 64 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, e hanno riconosciuto la necessità di esercitare direttamente e in forma associata le funzioni conferite in materia di catasto; CONSIDERATI i risultati dell'istruttoria, concordemente raggiunti in sede tecnica tra Governo ed enti locali in merito al riparto delle risorse in materia di catasto, sulla base dei criteri definiti dall'accordo quadro generale; VISTO il DPCM 19 dicembre 2000, assunto ai sensi dell articolo 7 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112, per l individuazione e la ripartizione, a livello provinciale, dei quantitativi delle risorse finanziarie e la determinazione del contingente necessario all esercizio delle funzioni di cui all art. 66 del medesimo provvedimento, per il quale é stato acquisito in data 3 agosto 2000, il parere della 1
2 Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano unificata, ai sensi dell articolo 8 del D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281, con la Conferenza Stato, città e autonomie locali; CONSIDERATO che con riferimento al citato DPCM può essere individuata nell entità di 30 unità il contingente di personale in grado di erogare i servizi catastali relativamente all insieme dei comuni della provincia di Bologna; CONSIDERATO che ai sensi del citato DPCM è fatto carico all Agenzia del Territorio di definire e promuovere le condizioni tecnico-operative ed i requisiti per il trasferimento alle realtà locali delle funzioni e dei servizi catastali, nonché di concordare la pianificazione delle risorse, dei tempi e delle attività necessarie per completare le procedure richiamate nel punto 3.4 dell accordo sancito in materia di catasto nella Conferenza unificata del 1 giugno 2000; CONSIDERATO che, per garantire tale pianificazione concordata è opportuno istituire un tavolo di programmazione, coordinamento, monitoraggio e controllo del Piano di Decentramento in elaborazione da parte dell Agenzia del Territorio, nell ambito del trasferimento delle competenze del Catasto ai Comuni stabilito dal D.Lgs. n. 112 del 1998; CONSIDERATO che per definire e promuovere le condizioni tecnico-operative ed i requisiti del citato trasferimento occorre programmare opportune sperimentazioni, nell ambito del descritto Piano di Decentramento; CONSIDERATO che i Comuni e le Associazioni dei Comuni contraenti il presente protocollo considerano indispensabile il contributo della Provincia per il buon esito del piano, chiedendo che la Provincia medesima concorra a coordinare sia la fase di sperimentazione che le successive fasi di decentramento; CONSIDERATO che l intero percorso di decentramento dovrà completarsi entro tre anni dalla data del 27 febbraio 2001 di pubblicazione del più volte citato DPCM, al fine di regolare i rapporti finanziari tra Stato, Agenzia del Territorio ed enti locali interessati; RILEVATO che è fatto obbligo all Agenzia del Territorio di garantire la continuità del servizio catastale, fornendo un organizzazione adeguata anche in relazione ai compiti che comuni, forme associative dei comuni e comunità montane chiederanno che vengano svolte dal medesimo Organismo tecnico conformemente alle previsioni normative dei decreti legislativi 31 marzo 1998, n. 112, e 30 luglio 1999, n. 300; CONSIDERATO che il Ministero delle Finanze (Dipartimento del Territorio - ora Agenzia del Territorio - Direzione Centrale del Catasto, dei Servizi Geotopocartografici e della Conservazione dei Registri Immobiliari) e la Regione Emilia Romagna, hanno sottoscritto nel febbraio del 1996 un Protocollo di intesa finalizzato alla realizzazione di sistemi geografici locali interagenti con i dati catastali (BUR Emilia Romagna, n. 45, del , parte seconda); CONSIDERATO, altresì, che in base al sopracitato Protocollo, il Ministero, la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Bologna hanno firmato, nel luglio del 1997, un accordo operativo per l'aggiornamento degli archivi del catasto terreni, conservati dall UTE di Bologna; 2
3 CONSIDERATO che tale accordo, sostenuto da un finanziamento degli enti locali, ha permesso, nel corso del 1999 e nei primi mesi del 2000, di fornire gratuitamente a tutti i comuni della provincia dati aggiornati utili per l'elaborazione dei Piani Regolatori Generali e per la loro gestione; CONSIDERATO, infine, che nel corso di questi anni la Provincia di Bologna ha provveduto a costituire il patrimonio dei dati descrittivi delle caratteristiche del territorio bolognese in forma digitale (carte tematiche, Piani Regolatori Generali, grafo stradale provinciale dotato di numerazione civica, ecc.), utile all integrazione con la cartografia catastale e alla gestione urbanistica del territorio, ed ha altresì dotato i comuni bolognesi di una rete telematica (TAMTEL) in grado di trasmettere dati alfanumerici e geometrici in piena sicurezza; CONVENUTO sull'opportunità di individuare nel territorio bolognese un utile campo di sperimentazione dell efficacia e dell'efficienza dei provvedimenti attuativi del trasferimento ai comuni ed associazioni dei comuni delle competenze in materia di catasto; PREMESSO QUANTO SOPRA L'AGENZIA DEL TERRITORIO, rappresentata da Salvatore Di Maria, nato a Noto (SR) il 3/02/1935 nella sua qualità di Vice Direttore Tra I COMUNI DI: Anzola Emilia, Calderara di Reno, Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Sant Agata Bolognese rappresentati da Paola Marani, nata a San Giovanni in Persiceto (BO) il 29/06/1952 nella sua qualità di Sindaco di San Giovanni in Persiceto, designato quale Comune Capofila della costituenda Associazione Intercomunale tra i Comuni medesimi. LA PROVINCIA DI BOLOGNA rappresentata da Vittorio Prodi, nato a Reggio Emilia il 19/05/1937 nella sua qualità di Presidente ed i Comuni l). rappresentato da. nato a.il....nella sua qualità di. 2)... rappresentato da ). rappresentato da..... nato a. il.. nella sua qualità di. nonché le Unioni ed Associazioni dei Comuni l). rappresentato da. nato a.il....nella sua qualità di. 2)... rappresentato da )... rappresentato da
4 SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE: TITOLO I (Rapporti tra Agenzia del Territorio, Provincia, Comuni associati ed Associazioni/Unioni di Comuni) Art. l (Finalità) Il presente protocollo di intesa risponde alla finalità: concordare la programmazione delle risorse, dei tempi e delle attività necessarie per attuare, nel territorio provinciale bolognese, il Piano di Decentramento, nell ambito del trasferimento delle competenze del Catasto ai Comuni stabilito dal D.Lgs. n. 112 del 1998; sperimentare i modelli di decentramento di cui al successivo art. 2; qualora si definiscano nuove architetture di sistema, la sperimentazione potrà proseguire secondo le nuove linee adottate; valutare gli esiti delle sperimentazioni programmate e garantire le condizioni di trasferimento delle competenze in un quadro di efficienza e di efficacia dei servizi catastali e di miglioramento della qualità degli stessi. Le sperimentazioni, comunemente stabilite, saranno condotte nel rispetto delle competenze e dei ruoli disciplinati dalla normativa richiamata nelle premesse. Il presente Protocollo disciplina altresì e in particolare le condizioni di attuazione della sperimentazione riferita al Polo di San Giovanni in Persiceto. Per le finalità di cui ai precedenti commi è istituita una Commissione Tecnica di Programmazione e coordinamento, disciplinata al successivo art. 3. Art. 2 (Definizioni) Il modello di decentramento che si intende attuare prevede i seguenti scenari: a) Polo del capoluogo di Provincia; b) Polo; c) Unità di consultazione. Per Polo del capoluogo di Provincia si intende l ufficio catastale completo presso il comune che serve il capoluogo di provincia ed eventuali comuni aggregati e svolge tutte le attività catastali conferite agli enti locali (conservazione, consultazione ed aggiornamento). Per Polo si intende l ufficio catastale completo che serve uno o più Comuni aggregati in un associazione/unione e svolge tutte le attività catastali conferite agli enti locali (conservazione, consultazione ed aggiornamento). Esso avrà sede presso il Comune o l associazione/unione di Comuni o il Comune individuato come capofila. Per Unità di consultazione si intende un ufficio del Comune eventualmente dotato di sportello che espleta solo attività di consultazione (visure e certificati) dei dati catastali. Art. 3 (Commissione Tecnica di programmazione e coordinamento) 4
5 Alla programmazione ed al coordinamento delle attività previste dal presente Protocollo provvede una Commissione Tecnica composta da un referente designato da ciascun contraente. La Commissione, coordinata dal Direttore Compartimentale del Territorio delle Regioni Emilia Romagna e Marche di concerto con il rappresentante della provincia di Bologna, è composta, oltre che dai funzionari anzidetti, dal Dirigente dell Ufficio Provinciale dell Agenzia e da un referente per ciascuno dei Poli (singoli Comuni o da Associazioni di Comuni) interessati alla sperimentazione stessa ed alle successive fasi di decentramento, approva regole e modalità di funzionamento, fermo restando che ad essa compete di: sovrintendere alla sperimentazione di cui al Titolo II, monitorandone periodicamente gli stati di avanzamento, informando i Comuni sullo svolgimento dei lavori, notificando ai contraenti eventuali impedimenti; fornire pareri agli Enti contraenti sugli esiti della sperimentazione e sulle prospettive di generalizzazione dell esperienza; elaborare un complessivo programma di decentramento riguardante i comuni della Provincia bolognese fondato sulle indicazioni fornite dalla sperimentazione e contenente l individuazione delle risorse necessarie sia in termini finanziari che organizzativi. La Commissione, per tutta la durata del presente Protocollo, invita i rappresentanti della Regione e dell ANCI a partecipare ai lavori. TITOLO II (Sperimentazione del Piano di Decentramento da compiere nel Polo di San Giovanni in Persiceto) Art. 4 (Comuni interessati) Nell ambito della sperimentazione oggetto del presente protocollo, con riferimento agli scenari descritti, sono individuate le seguenti implementazioni: Polo di San Giovanni in Persiceto (comprendente i comuni di Anzola, Calderara, Crevalcore, Sala Bolognese, Sant Agata e lo stesso San Giovanni in Persiceto); Unità di consultazione di Anzola; Unità di consultazione di Calderara; Unità di consultazione di Crevalcore; Unità di consultazione di Sala Bolognese; Unità di consultazione di Sant Agata. Art. 5 (Impegni dell'agenzia del Territorio) L'Agenzia del Territorio, in coerenza con i provvedimenti normativi richiamati nelle premesse, si impegna a: a. fornire le risorse di cui al successivo art. 6; b. garantire l assistenza tecnico specialistica in fase di sperimentazione nonché le dotazioni tecnologiche e le documentazioni cartacee necessarie ad un corretto ed efficace espletamento delle funzioni trasferite; 5
6 c. garantire il controllo di qualità delle informazioni ed il monitoraggio dei relativi processi di aggiornamento; d. garantire l'unitarietà e la certificazione dei flussi di aggiornamento, assicurando il coordinamento operativo attraverso la rete unitaria delle pubbliche amministrazioni, di cui TAMTEL fa parte. Art. 6 (Risorse fornite dall Agenzia) Ai soli fini dell avvio della sperimentazione nel Polo di San Giovanni in Persiceto, l Agenzia si impegna a fornire 2 unità di personale, incrementabili a 3, qualora ritenuto necessario dalla Commissione di cui all art. 3. Sempre ai fini della sperimentazione, in ragione dell evidente contenuto strategico della medesima, l Agenzia si impegna a dedicare allo scopo figure professionali dotate di alto profilo tecnico e professionale. L Agenzia concorderà il livello di dotazione tecnologica da mettere a disposizione per lo svolgimento della sperimentazione. Art. 7 (Impegni dei Comuni interessati alla sperimentazione) I comuni di cui all art. 4 si impegnano a: a. fornire le risorse di cui all art. 8; b. dedicare ed allestire spazi e strutture atte ad accogliere le risorse umane, tecnologiche e documentali necessarie all espletamento efficiente dell attività oggetto della sperimentazione; c. mantenere e migliorare la qualità e la correttezza dei dati catastali e dei flussi di aggiornamento delle banche dati fornendo un servizio efficace al cittadino; d. collaborare con l Agenzia nelle attività di pubblicizzazione, informazione, supporto e assistenza agli utenti. Art. 8 (Risorse fornite dai comuni) Ai fini dell avvio della sperimentazione nel Polo di San Giovanni in Persiceto, i Comuni di cui all art. 4 si impegnano ad integrare le risorse fornite dall Agenzia con 2 unità di personale ed eventualmente procedere a un successivo incremento, previa valutazione della Commissione Tecnica di cui all art. 3 e in coerenza con il modello di decentramento indicato all art. 4. Anche in questo caso, il personale verrà scelto in rapporto all alto valore tecnico della sperimentazione. 6
7 Art. 9 (Impegni della Provincia di Bologna) La Provincia di Bologna, al fine di favorire il buon esito della sperimentazione, si impegna a: a. dare supporto all Agenzia del Territorio per il coordinamento delle attività in corso di sperimentazione; b. garantire la connessione alla rete telematica che collega i comuni della provincia, al fine di stabilire un collegamento dei comuni medesimi alle strutture informatiche dell Agenzia del Territorio per l accesso alle banche dati; c. osservare il rispetto delle modalità tecniche per realizzare i collegamenti telematici e delle specifiche sui sistemi di sicurezza conformemente alle istruzioni che verranno fornite dall Agenzia del Territorio, anche al fine di garantire l unitarietà e la certificazione dei flussi informativi; d. assicurare l assistenza tecnica e la disponibilità del know how ai Comuni. Art. 10 (Durata ed attuazione) Si conviene di ultimare la sperimentazione nel Polo di San Giovanni in Persiceto entro il , rimanendo inteso che il presente Protocollo è valido per l intero periodo di attuazione del Piano di Decentramento, sino all entrata a regime del trasferimento definitivo delle funzioni previsto dal D.Lgs. 112 del Nel corso di tale periodo, potranno aderire al presente Protocollo ulteriori Comuni ed Associazioni/Unioni di Comuni, fino a coprire l intero territorio provinciale. Letto, approvato e sottoscritto,.. Il VICE DIRETTORE DELL AGENZIA DEL TERRITORIO. Il SINDACO DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO. IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA. ed i Comuni l). rappresentato da. nato a.il....nella sua qualità di. 7
8 2)... rappresentato da ). rappresentato da..... nato a. il.. nella sua qualità di. nonché le Unioni ed Associazioni dei Comuni l). rappresentato da. nato a.il....nella sua qualità di. 2)... rappresentato da )... rappresentato da
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