CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. Ing. Antonio Giorgi RSPP

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1 I.I.S. MATTEI MATTEI-EINAUDI Via Don Torello, Latina Piazza Manuzio, Latina CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Ing. Antonio Giorgi RSPP

2 IL RISCHIO ELETTRICO Definizioni Concetti di fisica Fisiopatologia I riferimenti normativi Rischi Distribuzione dei rischi Distribuzione degli incidenti Protezioni Regole di comportamento

3 DEFINIZIONI LA CORRENTE e LA TENSIONE La CORRENTE ELETTRICA (Ampère) è un movimento ordinato di cariche elettriche * che si muovono tra due punti di un corpo conduttore. La TENSIONE o differenza di potenziale tra due punti (Volt) è la quantità di energia necessaria a portare una carica elettrica unitaria da un punto all altro dei due punti assegnati. * proprietà fondamentale della materia che è all origine di tutti i fenomeni elettrici e magnetici

4 DEFINIZIONI L impianto elettrico Si definisce impianto elettrico, l insieme dei componenti (cavi, canalizzazioni, apparecchiature di manovra, apparecchiature di protezione, quadri elettrici, prese a spina, ecc.) compresi tra il punto di fornitura dell energia (contatore ENEL) e il punto di utilizzazione.

5 DEFINIZIONI Utilizzatori elettrici Si definiscono utilizzatori elettrici le apparecchiature che utilizzano l energia elettrica per produrre lavoro, calore, luce, come pure le apparecchiature informatiche, le apparecchiature per telecomunicazioni, ecc.

6 DEFINIZIONI Il rischio elettrico Il rischio elettrico è la fonte di un possibile infortunio o danno per la salute in presenza di energia elettrica di un impianto elettrico (Fonte ISPESL). Per rischio elettrico si intende la probabilità che si verifichi un evento dannoso a causa di contatto fisico con elementi sotto TENSIONE.

7 DEFINIZIONI ELETTROCUZIONE Si definisce elettrocuzione la scarica accidentale di corrente elettrica su l organismo umano (nell uso comune detta scossa o scossa elettrica), a seguito di CONTATTO DIRETTO o CONTATTO INDIRETTO con elementi sotto tensione, che può avere effetto mortale o essere causa di ustioni, di disturbi del ritmo cardiaco (fibrillazione), di lesioni degenerative dei muscoli e del sistema nervoso..

8 DEFINIZIONI Contatto diretto Il contatto diretto avviene quando la persona entra in contatto con parti conduttrici dell impianto ordinariamente sotto tensione.

9 DEFINIZIONI Contatto indiretto Il contatto indiretto si verifica quando la persona entra in contatto con parti dell impianto o di apparecchiature elettriche (masse), che vanno in tensione a causa di guasto de l isolamento.

10 CONCETTI DI FISICA Tipi di corrente Corrente continua (CC o DC dall'inglese: Direct Current) caratterizzata da un flusso di intensità e direzione costante nel tempo; Corrente alternata (CA o AC dall'inglese:alternatingcurrent) caratterizzata da un alternarsi di pulsazioni positive e pulsazioni negative.

11 FISIOPATOLOGIA Gli effetti della corrente elettrica Gli effetti della corrente elettrica sul corpo umano possono assumere arie forme e gravità in relazione al tipo di evento (tipo di contatto, durata dello stesso, tensione, ecc. ) ed alle condizioni ambientali (es. umidità, resistività del terreno, ecc.). In generale si possono individuare i seguenti effetti: Ustioni; Contrazione muscolare (tetanizzazione); Arresto respiratorio; Alterazioni cardiache.

12 FISIOPATOLOGIA Ustioni: effetti termici provocati dal passaggio di corrente nei tessuti o da archi provocati da scariche elettriche, le cui conseguenze sono la distruzione dei tessuti superficiali e profondi con possibile danneggiamento di arti (braccia, spalle, arti inferiori ecc.), rotture delle arterie con conseguenti emorragie, distruzione dei centri nervosi ecc. Tetanizzazione: blocco della muscolatura. Si ha quando i muscoli rimangono contratti fino a quando il passaggio di corrente elettrica non cessa del tutto.

13 FISIOPATOLOGIA Arresto respiratorio: contrazione dei muscoli addetti alla respirazione o dalla lesione del centro nervoso che presiede a tale funzione. Alterazioni cardiache: fibrillazione ventricolare che è la principale causa di morte in quanto la corrente elettrica altera la normale attività del muscolo cardiaco, le sue fibre si contraggono disordinatamente e indipendentemente l una dall altra cessando di svolgere le proprie funzioni di pompa sanguigna.

14 FISIOPATOLOGIA Pericolosità della corrente elettrica Esempio in corrente alternata : resistenza media del corpo umano bagnato (Ohm) di circa 2000 Ohm; contatto con un impianto a 220 Volt; La corrente continua è normalmente meno pericolosa della corrente alternata: infatti il valore di corrente continua ritenuto potenzialmente in grado di innescare il fenomeno della fibrillazione ventricolare è circa 4 VOLTE più elevato di quello corrispondente in corrente alternata.

15 FISIOPATOLOGIA Pericolosità della corrente elettrica

16 FISIOPATOLOGIA Pericolosità della corrente elettrica Tutti i punti che ricadono nella zona 1 rappresentano situazioni in cui i valori della corrente e i tempi di circolazione non producono normalmente nessun effetto fisiologico. Analogamente i punti che ricadono nella zona 2 rappresentano situazioni in cui non si verificano effetti fisiologici mortali. I punti ricadenti nella zona 3 rappresentano condizioni in cui è possibile la tetanizzazione ma non la fibrillazione ventricolare. I punti appartenenti alla zona 4 rappresentano invece situazioni che possono provocare la fibrillazione ventricolare.

17 FISIOPATOLOGIA I principali effetti più frequenti e più importanti prodotti da una corrente elettrica che attraversa il corpo umano, sono fondamentalmente quattro: 1. tetanizzazione 2. arresto della respirazione 3. fibrillazione ventricolare 4. ustioni

18 FISIOPATOLOGIA Effetti della Circolazione della corrente nel corpo umano Scossa lieve Ustioni Spiacevole sensazione al passaggio della corrente Dovute agli effetti termici provocati dal passaggio di corrente nei tessuti. Distruzione di tessuti superficiali profondi, danneggiamento di arti (braccia, spalle, arti inferiore ecc.) Rotture delle arterie, con emorragie, distruzione dei centri nervosi. Tetanizzazione Arresto respiratorio Blocco della muscolatura (per es. della mano) che non consente di abbandonare la presa Contrazione muscoli addetti alla respirazione o lesione del centro Nervoso che presiede a tale funzione

19 I RIFERIMENTI NORMATIVI Art. 80del D.Lgs 81/08 e 106/09 Capo III Obblighi del datore di lavoro 1. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati da tutti i rischi di natura elettrica connessi all impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione ed in particolare da quelli derivanti da : Contatti elettrici diretti Contatti elettrici indiretti Innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni Innesco di esplosioni Fulminazione diretta ed indiretta Sovratensioni Altre condizioni di guasto prevedibili

20 I RISCHI ELETTRICI Contatto diretto Contatto accidentale di una parte del corpo con elementi che nel normale funzionamento sono in tensione (es. barre elettrificate dei Quadri elettrici, conduttori elettrici non isolati, ecc...). E' un infortunio tipico di alcune categorie di lavoratori, (es. elettricisti) che a causa delle mansioni svolte si trovano a dover operare su parti elettriche in tensione. E comunque possibile che tale fenomeno si riscontri anche in altre categorie di lavoratori a causa di interventi di manutenzione carenti o impropri, o a causa di manomissione di attrezzature/apparecchiature.

21 I RISCHI ELETTRICI Contatto indiretto Contatto accidentale di una parte del corpo con parti di apparecchiatura che durante il normale funzionamento non è in tensione ma che si trova in tensione in seguito ad un malfunzionamento. E' un fenomeno assai più insidioso del precedente, in quanto il passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano, si realizza mediante un contatto con una parte metallica di una apparecchiatura che in normali condizioni non è in tensione ed è accessibile all'utilizzatore. Tale situazione si verifica in caso di malfunzionamento/guasto di una apparecchiatura elettrica.

22 I RISCHI ELETTRICI Arco elettrico Fenomeno fisico di ionizzazione dell aria con produzione di calore intenso, di gas tossici e raggi ultravioletti, che si innesca a seguito di corto circuito. E un effetto tipico del corto circuito specialmente in impianti elettrici ad alto potenziale; è molto pericoloso in quanto provoca il raggiungimento di temperature elevatissime in grado di fondere anche materiali molto resistenti, con conseguente pericolo di innesco di incendio e produzione di gas tossici.

23 I RISCHI ELETTRICI Incendio di origine elettrica Incendio di origine elettrica L incendio è forse l evento negativo più grave e più frequente legato all impiego dell energia elettrica. Tale fenomeno è associabile ad una o più delle seguenti cause: cattiva realizzazione/progettazione degli impianti elettrici; carente manutenzione degli stessi; scorretto utilizzo di apparecchiature ad alimentazione elettrica (ad es. uso di prolunghe, spine multiple, ciabatte). L'incendio si innesca in seguito ad un arco elettrico che scaturisce da corto circuiti oppure a causa di fenomeni di sovracorrenti (sovraccarichi) che possono innalzare la temperatura dei componenti elettrici sino a provocarne l innesco.

24 I RISCHI ELETTRICI Innesco di esplosioni La presenza o sviluppo di gas, vapori nebbie infiammabili o polveri infiammabili,o in caso di fabbricazione, manipolazione o deposito di materiali esplosivi genera atmosfere che possono esplodere in presenza di innesco elettrico.

25 I RISCHI ELETTRICI Fulminazione diretta e indiretta Un fulmine può provocare danni alla salute in forma diretta, se il corpo viene colpito direttamente dalla scarica, oppure indiretta, se viene colpito dalla corrente di ritorno nel terreno.i danni più gravi sono quelli derivanti dalla fulminazione diretta, e in certi casi possono provocare la morte. Se,ad esempio,la corrente passa per il cuore può provocare un arresto cardiaco, mentre se attraversa i centri nervosi o respiratori può portare alla morte per arresto respiratorio. Possono causare la morte, o ferite gravi, anche le bruciature conseguenti alla fulminazione. Altri effetti indiretti de i fulmini possono essere gli incendi e la caduta di alberi. Danni meno gravi possono essere rappresentati da paralisi, amnesie e perdita di conoscenza per periodi compresi fra pochi minuti e alcune ore. In determinate condizioni, il bagliore del fulmine (il lampo) può causare anche disturbi alla vista e l onda d urto (il tuono) danni all udito.

26 I RISCHI ELETTRICI Sovratensioni Le sovratensioni di origine esterna (fulminazione) e di origine interna (manovre o interventi di dispositivi di protezione) possono provocare il danneggiamento Di circuiti e di apparati. Il Limitatore di sovratensioni SPD (Surge Protective Device) è il dispositivo per limitare le sovratensioni e deviare le sovracorrenti al fine di evitare i danni.

27 DISTRIBUZIONE DEI RISCHI RISCHIO 1 mancata protezione dalle sovracorrenti (assenza di interruttore magnetotermico surriscaldamento delle condutture, incendio) RISCHIO 2 mancata protezione dai contatti diretti (parti elettriche accessibili, danneggiate o non integre) RISCHIO 3 mancata protezione contro i contatti indiretti (assenza dell interruttore differenziale) 19% 58% 23%

28 DISTRIBUZIONE DEGLI INCIDENTI LUOGO D ACCADIMENTO PERCENTUALE Edifici civili 38 Stab. industr. 17 Locali commerciali 9 Bar ristoranti 6 Uffici 4 Locali medici 2,7 Alberghi 2 Laboratori artigiani 2 Ambienti agricoli 1.5 Scuole /03/

29 CAUSE ELETTRICHE DEGLI INCENDI (difetto d isolamento, sovraccarico, danneggiamenti meccanici) 14 % 29 % (installazione impropria, cattivo contatto, condutture improprie, sovraccarichi) 25 % (danno meccanico, sovraccarico spina o cavo, spina inserita male) 18 % (cattivo contatto, danno meccanico, sovraccarico, presa danneggiata)

30 PROTEZIONI Protezione dai contatti diretti Si attua attraverso la segregazione delle parti elettriche in tensione attraverso schermi isolanti (es. isolanti dei cavi) oppure attraverso distanziatori meccanici che impediscono l avvicinamento alle parti in tensione.

31 PROTEZIONI Protezione dai contatti indiretti Si attua essenzialmente mediante accorgimenti impiantistici, come la messa a terra delle apparecchiature metalliche e la protezione differenziale costituita da particolari dispositivi (cosiddetti "salvavita") che interrompono le correnti di dispersione delle reti elettriche a valori molto bassi (ad es A). Un altro sistema di protezione da tali fenomeni, consiste nell utilizzo esclusivo di apparecchiature elettriche definite a doppio isolamento, in cui l involucro che racchiude la parte elettrica attiva, è costituito da due strati protettivi di cui quello esterno è sempre in materiale non conduttivo (isolante es. plastica). Gli apparecchi a doppio isolamento sono individuabili dal simbolo rappresentato a lato (doppio quadrato) e non devono essere collegati a terra.

32 PROTEZIONI La protezione da arco elettrico e dall'incendio elettrico E fondamentalmente basata sulla corretta realizzazione dell impianto elettrico in base alle norme di buona tecnica.

33 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Non togliere la spina dalla presa tirando il filo. Si potrebbe rompere il cavo o l'involucro della spina rendendo accessibili le parti in tensione. Se la spina non esce, evitare di tirare con forza eccessiva, perché si potrebbe strappare la presa dal muro.

34 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Quando una spina si rompe occorre farla sostituire con una nuova marchiata IMQ (Istituto italiano del Marchio di Qualità). Non tentare di ripararla con nastro isolante o con l'adesivo. E' un rischio inutile!

35 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Non attaccare più di un apparecchio elettrico a una sola presa. In questo modo si evita che la presa si surriscaldi con pericolo di corto circuito e incendio.

36 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Per qualsiasi intervento sull'impianto elettrico chiedere l'intervento degli incaricati della manutenzione. Se proprio è necessario sostituire una lampadina, staccare prima l'interruttore generale di zona.

37 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Usare sempre adattatori e prolunghe adatti a sopportare la corrente assorbita dagli apparecchi utilizzatori. Su tutte le prese e le multipresa (ciabatta) è riportata l'indicazione della corrente, in Ampere (A), o della potenza massima, in Watt (W).

38 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Gli adattatori con spina 16 A e presa 10 A (o bipasso 10/16 A) sono accettabili; quelle con spina 10 A e presa 16 A (o bipasso 10/16 A) sono vietati Spine di tipo tedesco (Schuko) possono essere inserite in prese di tipo italiano solo tramite un adattatore che trasferisce il collegamento di terra effettuato mediante le lamine laterali ad uno spinotto centrale. E' assolutamente vietato l'inserimento a forza delle spine Schuko nelle prese di tipo italiano. Infatti, in tale caso, dal collegamento verrebbe esclusa la messa a terra.

39 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Gli adattatori multipli consentiti dalle norme sono quelli con due sole prese laterali. L'altro tipo, con una terza presa parallela agli spinotti, viene considerato pericoloso perché consente l'inserimento a catena di più prese multiple. Il pericolo deriva dalla possibilità di superare la corrente massima sopportabile dalla presa e dalla possibilità di cedimento meccanico della presa e degli adattatori a causa del peso eccessivo sugli alveoli.

40 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Situazioni che vedono installati più adattatori multipli, uno sull'altro, vanno eliminate. Segnalare immediatamente eventuali condizioni di pericolo di cui si viene a conoscenza, adoperandosi direttamente nel caso di urgenza ad eliminare o ridurre l'anomalia o il pericolo, notificando l'accaduto al Preposto e al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (ad esempio se vi sono segni di cedimento o rottura, sia da usura che da sfregamento, nei cavi o nelle prese e spine degli apparecchi utilizzatori, nelle prese a muro non adeguatamente fissate alla scatola, ecc.).

41 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Utilizzare gli apparecchi elettrici attenendosi alle indicazioni fornite dal costruttore mediante il libretto di istruzione. Allontanare le tende o altro materiale combustibile dai faretti e dalle lampade.

42 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Evitare assolutamente di toccare con le mani nude i cocci delle lampade fluorescenti (neon). Le eventuali lesioni sono difficilmente guaribili. Non coprire con indumenti, stracci o altro le apparecchiature elettriche che necessitano di ventilazione per smaltire il calore prodotto. Se si utilizzano stufe elettriche, tenerle lontane da tende, tappezzeria e altro materiale combustibile. Non appoggiare sulla stufa stracci umidi per asciugarli. Prima di uscire, spegnere la stufa e staccare la spina. E' vietato posare contenitori di liquidi e vasi di fiori sopra gli apparecchi elettrici e sopra le prese mobili (ciabatte).

43 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Prolunghe e cavi devono essere posati in modo da evitare deterioramenti per schiacciamento o taglio. Non fare passare cavi o prolunghe sotto le porte. Allontanare cavi e prolunghe da fonti di calore. Occorre evitare di avere fasci di cavi, prese multiple e comunque connessioni elettriche sul pavimento. Possono essere causa d'inciampo o, sopratutto se deteriorati, costituire pericolo per chi effettua le operazioni di pulizia del pavimento con acqua o panni bagnati. Devono, quindi, venire adottati sistemi per sostenere e proteggere i cavi di alimentazione e di segnale.

44 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Quando si utilizzano prolunghe avvolgibili, prima del loro inserimento nella presa, occorre svolgerle completamente per evitare il loro surriscaldamento. La portata del cavo avvolto infatti è minore. La portata del cavo, che deve essere indicata, va sempre rispettata. Quando si finisce di usare la prolunga, staccare prima la spina collegata alla presa a muro. In questo modo non ci sono parti del cavo elettrico in tensione e si evita un rischio inutile.

45 LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Non effettuare nessuna operazione su apparecchiature elettriche quando si hanno le mani bagnate o umide.

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