PUBLIES Energia Sicura S.r.l.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PUBLIES Energia Sicura S.r.l."

Transcript

1 PUBLIES Energia Sicura S.r.l. MODELLO 231 Modello di organizzazione e controllo ex D. Lgs. 231/2001 PARTE SPECIALE Reati contro la Pubblica Amministrazione PUBLIES SRL - MODELLO 231 PARTE SPECIALE 1/13 Luglio 2011

2 Sommario 1. Ambito applicativo ed obiettivi I reati contro la Pubblica Amministrazione I processi sensibili I principi generali di comportamento I controlli dell Organismo di Vigilanza Protocolli attività dirette con la Pubblica Amministrazione Presentazione di rendiconti, dichiarazioni, attestazioni ed informazioni alla Pubblica Amministrazione Partecipazioni a gare di appalto e trattative dirette con Pubbliche Amministrazioni Norme, regolamenti e delibere della Pubblica Amministrazione/Convenzioni e contratti stipulati con la Pubblica Amministrazione Fatturazione dei servizi resi agli Enti Pubblici Rapporti con soggetti pubblici per l ottenimento di autorizzazioni, concessioni, licenze, servitù, ecc. per l esercizio delle attività aziendali Gestione di contenziosi giudiziali e stragiudiziali e di procedimenti arbitrali Gestione contributi, finanziamenti, sovvenzioni da soggetti pubblici Comportamento in sede di ispezioni, controlli da parte di soggetti pubblici Rapporti con i clienti/utenti in occasione dell erogazione dei servizi di pubblica utilità Protocolli per attività strumentali Approvvigionamenti di beni, servizi e consulenze Spese di rappresentanza e omaggi Sponsorizzazioni Gestione del personale Gestione delle gare e appalti in qualità di stazione appaltante Accordi transattivi Gestione pagamenti /13 Luglio 2011

3 1. AMBITO APPLICATIVO ED OBIETTIVI La presente Parte Speciale è relativa ai reati contro la Pubblica Amministrazione. Si tratta di reati compiuti da soggetti aziendali quali amministratori, dirigenti e dipendenti di Publies S.r.l. che, in ragione delle loro cariche o funzioni, sono entrati in contatto con soggetti che svolgono funzioni pubbliche o servizi pubblici. La qualifica di pubblico ufficiale va riconosciuta a tutti i soggetti, pubblici dipendenti o privati, che svolgono una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa. È funzione pubblica amministrativa quella disciplinata da norme di diritto pubblico e da atti autoritativi attraverso la quale si forma e si manifesta la volontà della Pubblica Amministrazione ovvero è esercitata attraverso poteri autoritativi o certificativi sono incaricati di un pubblico servizio anche se agiscono nell ambito di un attività disciplinata nelle forme della pubblica funzione anche in mancanza dei poteri tipici di quest ultima, ad eccezione delle mansioni di mero ordine o di prestazione di attività di opere meramente materiali. La presente Parte Speciale ha lo scopo di: individuare ed illustrare le fattispecie di reato incluse tra i reati contro la Pubblica Amministrazione per i quali, in caso di commissione da parte di soggetti aziendali con contemporaneo interesse o vantaggio per l Azienda, è prevista la responsabilità amministrativa in capo a Publies S.r.l.; indicare le regole di comportamento e le procedure che gli amministratori, i dirigenti ed i dipendenti, nonché i consulenti e partner di PUBLIES, sono chiamati ad osservare ai fini della corretta applicazione del modello per quanto inerente i reati contro la Pubblica Amministrazione; fornire all Organismo di Vigilanza ed ai responsabili delle funzioni aziendali gli elementi di riferimento per l esercizio delle attività di controllo, monitoraggio e verifica. 3/13 Luglio 2011

4 2. I In tema di reati contro la Pubblica Amministrazione il D. Lgs. 231/2001 prevede due articoli che individuano i seguenti reati presupposto: Art. 24, indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico Art. 25, concussione e corruzione L art. 24 prevede: 1. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 316-bis, 316-ter, 640, comma 2, n. 1, 640-bis e 640-ter se commesso in danno dello Stato o di altro ente pubblico, del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote. 2. Se, in seguito alla commissione dei delitti di cui al comma 1, l'ente ha conseguito un profitto di rilevante entità o e' derivato un danno di particolare gravità; si applica la sanzione pecuniaria da duecento a seicento quote. 3. Nei casi previsti dai commi precedenti, si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, lettere c), d) ed e). L art. 25 prevede: 1. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 318, 321 e 322, commi 1 e 3, del codice penale, si applica la sanzione pecuniaria fino a duecento quote. 2. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 319, 319-ter, comma 1, 321, 322, commi 2 e 4, del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria da duecento a seicento quote. 3. In relazione alla commissione dei delitti di cui agli articoli 317, 319, aggravato ai sensi dell'articolo 319-bis quando dal fatto l'ente ha conseguito un profitto di rilevante entità, 319-ter, comma 2, e 321 del codice penale, si applica all'ente la sanzione pecuniaria da trecento a ottocento quote. 4. Le sanzioni pecuniarie previste per i delitti di cui ai commi da 1 a 3, si applicano all'ente anche quando tali delitti sono stati commessi dalle persone indicate negli articoli 320 e 322-bis. 5. Nei casi di condanna per uno dei delitti indicati nei commi 2 e 3, si applicano le sanzioni interdittive previste dall'articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore ad un anno. I reati considerati nei due articoli del D. Lgs. 231/2001 sopra riportati sono: Malversazione a danno dello stato (art. 316 bis c.p.) Chiunque, estraneo alla Pubblica Amministrazione, avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalle comunità europee contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative dirette alla realizzazione di opere o allo svolgimento di attività di pubblico interesse, non li destina alle predette finalità è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Il reato si concretizza nel caso in cui l'azienda ottenga correttamente contributi o finanziamenti da parte di amministrazioni pubbliche ma non li destini alle finalità per cui sono stati erogati. Indebita percezione di erogazioni a danno dello stato (art. 316 ter c.p.) [1] Salvo che il fatto costituisca il reato previsto dall art. 640-bis, chiunque mediante l utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o di documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero mediante l omissione di informazioni dovute, consegue indebitamente, per sé o per altri, contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre eroga dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalle Comunità europee è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. 4/13 Luglio 2011

5 [2] Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro a euro Tale sanzione non può comunque superare il triplo del beneficio conseguito. Il reato si caratterizza per il fatto di aver ottenuto l erogazione di un finanziamento o di un prestito in modo fraudolento. In particolare si tratta della presentazione di documenti falsi oppure di omissione di informazioni dovute. Truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico (art. 640 c. 2 n. 1 c.p.) [1] Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro [2] La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 309 a euro 1.549: 1) se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o col pretesto di far esonerare taluno dal servizio militare; 2) se il fatto è commesso ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o l erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell Autorità. [3) li delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circo stanze previste dal capoverso precedente o un altra circostanza aggravante. Il reato si caratterizza per il fatto di aver conseguito un ingiusto profitto di natura patrimoniale, mediante una condotta fraudolenta che ha indotto in inganno un terzo con correlativo danno per la Pubblica Amministrazione. Gli elementi costitutivi del reato sono la condotta fraudolenta (con artifici e raggiri ), l induzione in errore di un terzo, il danno ed il profitto ingiusto. Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis c.p.). La pena è della reclusione da uno a sei anni e si procede d ufficio se il fatto di cui all art. 640 riguarda contributi, finanziamenti, mutui agevolati ovvero altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee. Tale ipotesi di reato si configura nel caso in cui la truffa sia posta in essere per conseguire in modo indebito erogazioni pubbliche. L elemento qualificante è costituito dall oggetto materiale della frode in quanto «per erogazione pubblica» va intesa «ogni attribuzione economica agevolata erogata da parte dello Stato, di Enti Pubblici o dalle Comunità europee». Frode informatica (art. 640 ter c.p.). [1] Chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o tematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o a esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro [21 La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 309 a euro se ricorre una delle circostanze previste dal numero 1 del secondo comma dell art. 640, ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema. [3] Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circostanze di cui al secondo comma o un altra circostanza aggravante. Tale ipotesi di reato si configura nel caso in cui, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o manipolando i dati in esso contenuti si ottenga un ingiusto profitto arrecando così un danno a terzi. 5/13 Luglio 2011

6 Concussione (art. 317 c.p.) Il pubblico ufficiale o l incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni. Gli elementi essenziali del reato di concussione sono: abuso dell ufficio come abuso della qualità di pubblico ufficiale ovvero dei poteri del pubblico ufficiale. Solo nel secondo caso è necessario che l abuso concerna atti dell ufficio costringimento od induzione della vittima a dare o promettere denaro al Pubblico Ufficiale dazione o promessa di denaro o altra utilità. Deve trattarsi di una utilità indebita, nel senso che non è dovuta al Pubblico Ufficiale in quanto tale. Corruzione per un atto d ufficio (artt. 318 e 321 c.p.) (art. 318 c.p. corruzione per un atto d ufficio) [1] Il pubblico ufficiale, che, per compiere un atto del suo ufficio, riceve, per se o per un terzo, in denaro o altra utilità, una retribuzione che non gli è dovuta, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. [21 Se il pubblico ufficiale riceve la retribuzione per un atto d ufficio da lui già compiuto, la pena è della reclusione fino a un anno. (art. 321 c.p. pene per il corruttore) Le pene stabilite nel primo comma dell art. 318, nell art. 319, nell art bis, nell art. 319-ter nell art. 320 in relazione alle suddette ipotesi degli artt. 318 e 319, si applicano anche a chi dà o promette al pubblico ufficiale o all incaricato di un pubblico servizio il denaro o altra utilità. Tale ipotesi di reato si configura nel caso in cui un pubblico ufficiale riceva, per sé o per altri, denaro o altri vantaggi per compiere, omettere, ritardare o rilasciare atti (determinando un vantaggio in favore dell offerente) da intendersi ricompresi nei suoi doveri di ufficio. Il reato di «corruzione» si differenzia dalla «concussione», in quanto tra corrotto e corruttore esiste un accordo finalizzato a raggiungere un vantaggio reciproco, mentre nella concussione il privato subisce la condotta del pubblico ufficiale o dell incaricato del pubblico servizio. Corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio (artt. 319, 319-bis e 321 c.p.) (Art. 319 c.p. corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio) Il pubblico ufficiale, che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per se o per un terzo, denaro o altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da due a cinque anni (Art. 319-bis c.p. circostanze aggravanti) La pena è aumentata se il fatto di cui all art. 319 ha per oggetto il conferimento di pubblici impieghi o stipendi o pensioni o la stipulazione di contratti nei quali sia interessata l amministrazione alla quale il pubblico ufficiale appartiene. (Art. 321 c.p. Pene per il corruttore) 1] Le pene stabilite nel primo comma dell art. 318, nell art nell art. 319-bis, nell art. 319-ter e nell art. 320 in relazione alle suddette ipotesi degli artt. 318 e 319, si applicano anche a chi dà o promette al pubblico 6/13 Luglio 2011

7 ufficiale o all incaricato di un pubblico servizio il denaro o altra utilità. Il reato si configura allorquando il pubblico ufficiale, dietro corresponsione di denaro o altra utilità, compia un atto non dovuto anche se apparentemente e formalmente regolare e quindi contrario ai «principi di buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione». Detto atto non dovuto può ricondursi a atto illegittimo o illecito o a atto posto in essere contrariamente all osservanza dei doveri che competono al pubblico ufficiale. Corruzione in atti giudiziari (art. 319 ter c.p.) [1] Se i fatti indicati negli artt. 318 e 319 sono commessi per favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica la pena della reclusione da tre a otto anni. [2] Se dal fatto deriva l ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o all ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni. Il reato si caratterizza per il particolare oggetto e la particolare finalità della corruzione. Questa deve essere commessa per favorire una parte in un processo penale, civile o amministrativo. Il reato è una forma speciale di corruzione e non è necessario che ne derivi effettivamente un danno ad una parte per la consumazione del reato. Infatti il danno (l ingiusta condanna) è prevista come circostanza aggravante. In ogni caso è necessario che il danno o il favore che consegue alla parte siano ingiusti. Istigazione alla corruzione (art. 322 c.p.). [1] Chiunque offre o promette denaro od altra utilità non dovuti ad un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio che riveste la qualità di pubblico impiegato, per indurlo a compiere un atto del suo ufficio, soggiace, qualora l offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nel primo comma dell art. 318 c.p., ridotta di un terzo. [2] Se l offerta o la promessa è fatta per indurre un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio a omettere o a ritardare un atto del suo ufficio, ovvero a fare un atto contrario ai suoi doveri, il colpevole soggiace, qualora l offerta o la promessa non sia accettata, alla pena stabilita nell art. 319 c.p., ridotta di un terzo. [3] La pena di cui al primo comma si applica al pubblico ufficiale o all incaricato di un pubblico servizio che riveste la qualità di pubblico impiegato che sollecita una promessa o dazione di denaro od altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate dall art. 318 c.p. [4] La pena di cui al secondo comma si applica al pubblico ufficiale o all incaricato di un pubblico servizio che sollecita una promessa o dazione di denaro od altra utilità da parte di un privato per le finalità indicate dall art. 319 c.p.. Il codice penale punisce anche l istigazione alla corruzione. E il reato del privato che tenta di corrompere (senza riuscirvi) il Pubblico Ufficiale affinché questi ometta o ritardi un atto del proprio ufficio o per compiere una atto contrario ai suoi doveri di ufficio ovvero è il reato del Pubblico Ufficiale che sollecita la corruzione. Di fatto si punisce il tentativo unilaterale di corruzione non riuscita. Concussione, corruzione e istigazione alla corruzione dei membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle Comunità europee e di Stati membri (art. 322 bis c.p.). [1]. Le disposizioni degli articoli 314, 316, da 317 a 320 e 322, terzo e quarto comma, si applicano anche: 1) 7/13 Luglio 2011

8 ai membri della Commissione delle Comunità europee, del Parlamento europeo, della Corte di Giustizia e della Corte dei conti delle Comunità europee; 2) ai funzionari e agli agenti assunti per contratto a norma dello statuto dei funzionari delle Comunità europee o del regime applicabile agli agenti delle Comunità europee; 3) alle persone comandate dagli Stati membri o da qualsiasi ente pubblico o privato presso le Comunità europee, che esercitino funzioni corrispondenti a quelle dei funzionari o agenti delle Comunità europee; 4) ai membri e agli addetti a enti costituiti sulla base dei Trattati che istituiscono le Comunità europee; 5) a coloro che, nell'ambito di altri Stati membri dell'unione europea svolgono funzioni è attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio. [2]. Le disposizioni degli articoli 321 e 322, primo e secondo comma, si applicano anche se il denaro o altra utilità è dato, offerto o promesso: 1) alle persone indicate nel primo comma del presente articolo; 2) a persone che esercitano funzioni o attività corrispondenti a quelle dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servi zio nell'ambito di altri Stati esteri o organizzazioni pubbliche internazionali, qualora il fatto sia commesso per procurare a sé o ad altri un indebito vantaggio in operazioni economiche internazionali. [3]. Le persone indicate nel primo comma sono assimilate ai pubblici ufficiali, qualora esercitino funzioni corrispondenti, e agli incaricati di un pubblico servizio negli altri casi. Si tratta dei medesimi reati sopra descritti in cui la peculiarità sta nel coinvolgimento dei soggetti indicati. 8/13 Luglio 2011

9 3. I PROCESSI SENSIBILI Nell ambito delle attività svolte da Publies S.r.l. i processi sensibili che trovano come presupposto l instaurazione di rapporti con la Pubblica Amministrazione e che quindi risultano attinenti con i reati contro la Pubblica Amministrazione sono individuati nei seguenti: verifiche degli impianti; acquisizioni contributi per attività formative; gestione dei rapporti con Pubblici Ufficiali in occasione di ispezioni (Ispettorato del Lavoro, Vigili del Fuoco, Guardia di finanza, ispettori dell'asl, dell'inps, dell'inail, ecc.); gestione delle richieste di ottenimento di autorizzazioni pubbliche e concessioni; gestione delle gare d appalto per l affidamento di lavori; trattative con la Pubblica Amministrazione per l affidamento diretto di servizi e conseguente stipula di contratti; gestione dei contratti con la Pubblica Amministrazione; gestione informatica; risoluzione contenziosi giudiziali e stragiudiziali; gestione e monitoraggio dei flussi finanziari in entrata ed in uscita; gestione degli approvvigionamenti; selezione ed assunzione del personale aziendale. Tali processi devono risultare adeguatamente formalizzati ed aggiornati e dovranno essere periodicamente sottoposti a monitoraggio da parte dell Organismo di Vigilanza. Nei singoli protocolli dovrà essere stabilito il generale criterio in forza del quale chi ha rapporti diretti con i pubblici ufficiali o gli incaricati di un pubblico servizio non abbia anche la gestione diretta, o comunque in totale autonomia, delle gestioni finanziarie e decisionali inerenti a quello specifico rapporto. Inoltre le procedure sopra indicate dovranno contenere le regole che consentano di individuare a priori quali soggetti aziendali debbano avere rapporti diretti con i pubblici ufficiali, a seconda delle rispettive mansioni. 9/13 Luglio 2011

10 4. I PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO Nell ambito della presente sezione della Parte Speciale vengono riportati i principi di comportamento che si richiede vengano adottati da parte di tutto il personale aziendale nella gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Tali regole di condotta sono finalizzate a limitare il più possibile il verificarsi dei reati previsti nel Decreto. I principi di comportamento si applicano direttamente agli amministratori, dirigenti e dipendenti di Publies S.r.l., mentre si applicano ai consulenti ed ai partner in forza di specifiche clausole contrattuali. La presente Parte Speciale prevede l espresso divieto di: a) porre in essere comportamenti tali da configurare le fattispecie di reato individuate dagli artt. 24 e 25 del D.Lgs. 231/2001; b) porre in essere comportamenti che, sebbene risultino tali da non costituire di per sé fattispecie di reato rientranti tra quelle sopra considerate, possano potenzialmente diventarlo; c) porre in essere qualsiasi situazione di conflitto di interessi nei confronti della Pubblica Amministrazione in relazione a quanto previsto dalle suddette ipotesi di reato. Nell ambito dei suddetti comportamenti è fatto divieto di: effettuare elargizioni in denaro a pubblici funzionari; distribuire omaggi e regali al di fuori di quanto previsto dalla prassi aziendale e i c.d. donati d uso, purché di valore modesto. In particolare, è vietata qualsiasi forma di regalo a funzionari pubblici, o a loro familiari, che possa influenzare l indipendenza di giudizio o indurre ad assicurare un qualsiasi vantaggio per l azienda. I regali offerti devono essere documentati in modo adeguato per consentire le prescritte verifiche; accordare altri vantaggi di qualsiasi natura (promesse di assunzione, impegno ad effettuare acquisti presso esercizi di parenti del Pubblico Ufficiale, ecc.) in favore di rappresentanti della Pubblica Amministrazione che possano indurli a trattamenti di favore nei confronti dell Azienda; riconoscere compensi in favore dei Collaboratori esterni che non trovino adeguata giustificazione in relazione al tipo di incarico da svolgere e alle prassi vigenti in ambito locale; presentare dichiarazioni non veritiere a organismi pubblici nazionali o 10/13 Luglio 2011

11 comunitari al fine di conseguire erogazioni pubbliche, contributi o finanziamenti agevolati; destinare somme ricevute da organismi pubblici nazionali o comunitari a titolo di erogazioni, contributi o finanziamenti per scopi diversi da quelli cui erano destinati. Ai fini dell attuazione dei comportamenti di cui sopra: a) ai soggetti che intrattengono rapporti con la Pubblica Amministrazione per conto di Publies S.r.l. deve essere formalmente conferito specifico potere con apposita delega per i dipendenti e gli organi sociali ovvero nel relativo contratto di consulenza o di partnership per gli altri soggetti; b) gli incarichi conferiti ai collaboratori esterni devono essere redatti per iscritto, con l indicazione delle attività da svolgere e del compenso pattuito. Tali incarichi devono essere proposti o verificati o approvati da almeno due soggetti appartenenti a Publies S.r.l.; c) i contratti con consulenti esterni e partner devono contenere clausole standard al fine del rispetto del D. Lgs. 231/2001; in tali contratti deve essere contenuta apposita dichiarazione con cui partner e/o consulenti affermino di conoscere i contenuti del D. Lgs. 231/2001 e delle sue implicazioni per la Società e si impegnino al rispetto dello stesso Decreto; sempre nei medesimi contratti devono essere riportate specifiche clausole per la regolamentazione delle conseguenze della violazione di cui al D. Lgs. 231/2001 da parte degli stessi consulenti e/o partner; d) i pagamenti in contanti devono essere limitati nel numero e per un importo unitario massimo stabilito nell apposito regolamento di cassa; devono inoltre essere adeguatamente documentati e monitorati. Nessun tipo di pagamento può esser effettuato in natura; e) le dichiarazioni rese a organismi pubblici nazionali o comunitari ai fini dell ottenimento di erogazioni, contributi o finanziamenti, devono contenere solo elementi assolutamente veritieri e, in caso di ottenimento degli stessi, deve essere rilasciato apposito rendiconto; f) coloro che svolgono una funzione di controllo e supervisione su adempimenti connessi all espletamento delle suddette attività (pagamento di fatture, destinazione di finanziamenti ottenuti dallo Stato o da organismi comunitari, ecc.) devono porre particolare attenzione sull attuazione degli adempimenti stessi e riferire immediatamente all Organismo di Vigilanza eventuali situazioni di irregolarità. 11/13 Luglio 2011

12 5. I CONTROLLI DELL ORGANISMO DI VIGILANZA L Organismo di Vigilanza effettua periodicamente controlli a campione sulle attività connesse ai «processi sensibili» diretti a verificare la corretta esplicazione delle stesse in relazione alle regole di cui al presente Modello. A tal fine, all Organismo di Vigilanza viene garantito libero accesso a tutta la documentazione aziendale rilevante così come previsto nella Parte Generale del Modello 231. Inoltre, l Organismo di Vigilanza può attivarsi con specifici controlli a seguito delle segnalazioni ricevute, secondo quanto riportato nella Parte Generale del Modello 231. In particolare è compito dell Organismo di Vigilanza: a) verificare che l azienda emani ed aggiorni le istruzioni standardizzate relative a: una compilazione omogenea e coerente della documentazione inerente le operazioni a rischio seguite dai Responsabili Interni; gli atteggiamenti da assumere nell ambito delle Attività a rischio e, in genere, nei rapporti da tenere nei confronti della Pubblica Amministrazione; i limiti entro i quali non è necessaria la predisposizione della documentazione inerente le operazioni a rischio seguite dai Responsabili Interni. b) verificare periodicamente il sistema di deleghe in vigore, raccomandando delle modifiche nel caso in cui il potere di gestione e/o la qualifica non corrisponda ai poteri di rappresentanza conferiti al responsabile interno od ai sub responsabili; c) verificare periodicamente, con il supporto delle altre funzioni competenti, la validità delle procedure finalizzate: all osservanza da parte dei Destinatari delle disposizioni del Decreto; alla possibilità di Publies S.r.l. di effettuare efficaci azioni di controllo nei confronti dei Destinatari del Modello al fine di verificare il rispetto delle prescrizioni in esso contenute; all attuazione di meccanismi sanzionatori qualora si accertino violazioni delle prescrizioni; d) verificare il rispetto e la corretta applicazione delle prescrizioni previste nei processi sensibili da parte di tutti i soggetti aziendali 12/13 Luglio 2011

13 e) indicare al management le opportune integrazioni ai sistemi gestionali delle risorse finanziarie, già presenti in Publies S.r.l., con l introduzione di alcuni accorgimenti suscettibili di rilevare l esistenza di eventuali flussi finanziari atipici e connotati da maggiori margini di discrezionalità rispetto a quanto ordinariamente previsto. 13/13 Luglio 2011

14 6. PROTOCOLLI ATTIVITÀ DIRETTE CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 6.1. PRESENTAZIONE DI RENDICONTI, DICHIARAZIONI, ATTESTAZIONI ED INFORMAZIONI ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni è fatto divieto di: alterare, falsare e omettere le informazioni previste negli obblighi di comunicazione del contratto di servizio o previsti da altre norme e disposizioni (es. volumi dei servizi erogati ed altri indicatori gestionali, standard organizzativi e standard tecnici, volumi, ecc.); omettere di presentare le documentazioni richieste dalle pubbliche amministrazioni o presentare informazioni non veritiere; adottare comportamenti diversi da quanto previsto dalle regole contabili che disciplinano le modalità di rilevazione, valutazione e rappresentazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili e nei bilanci di Publies S.r.l.; tenere comportamenti non conformi a quanto previsto dal codice di comportamento, dal presente modello, dal manuale della qualità e dalle relative procedure. Per garantire la corretta gestione dei rapporti con i Comuni e altre Pubbliche Amministrazioni sopra richiamate si prevede: che siano autorizzati a presentare documentazioni, informazioni e rendiconti alle Pubbliche Amministrazioni soltanto i soggetti espressamente delegati o incaricati tramite disposizioni organizzative o investiti tramite procura; che i Dirigenti o Responsabili di funzione che hanno presentato dati ed indicatori successivamente inclusi in un rendiconto inviato ad una Pubblica Amministrazione presentino all amministratore delegato ed all Organismo di Vigilanza un attestazione annuale, con valenza esclusivamente interna, con cui dichiarano la veridicità e correttezza dei dati, indicatori ed informazioni che sono stati trasmessi ai Comuni e altre Pubbliche Amministrazioni; che siano formalizzati gli eventuali rapporti con soggetti esterni (consulenti, terzi rappresentanti o altro) incaricati di svolgere significative attività a supporto della Società per la gestione delle rendicontazioni verso pubbliche amministrazioni, prevedendo nei contratti una specifica clausola che li vincoli al rispetto dei principi etico-comportamentali adottati dalla società; 14/13 Luglio 2011

15 che siano espletate le altre comunicazioni previste nelle schede dei flussi informativi consegnate ai referenti dell Organismo di Vigilanza. Ricadono nel protocollo in esame anche le attività di natura amministrativa, fiscale, previdenziale, di sicurezza e salute sul lavoro che determinano la presentazione di documentazione e rendiconti che possono interessare soggetti pubblici come l INPS, l INAIL, l Agenzia delle Entrate, l ASL, Direzione Provinciale del Lavoro, CCIAA, la Polizia Municipale, l Ufficio Tributi dei Comuni, ed altri ancora PARTECIPAZIONI A GARE DI APPALTO E TRATTATIVE DIRETTE CON PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI Nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni devono essere seguiti in maniera rigorosa i principi e valori statuiti nel codice etico e nelle regole di condotta del presente Modello. L Organo amministrativo o soggetto da questi incaricato deve trasmettere all Organismo di Vigilanza l informativa sulla partecipazione a gare bandite da Comuni o altre pubbliche amministrazioni o sugli affidamenti diretti, secondo le modalità previste nel regolamento dei flussi informativi, facente parte del presente Modello. Per garantire la corretta gestione dei rapporti con i soggetti pubblici e/o incaricati di pubblico servizio si prevede: che siano autorizzati ad operare con ciascuno di questi soggetti pubblici soltanto gli amministratori, i dipendenti o collaboratori o consulenti espressamente delegati o investiti tramite procura; che gli amministratori, i dipendenti, collaboratori o i consulenti che hanno curato direttamente la presentazione delle offerte e proposte, il rilascio della documentazione relativa e tutti gli adempimenti connessi alla partecipazione di una gara di appalto o ad una trattativa commerciale per l affidamento diretto da parte di una Pubblica Amministrazione, presentino all Organismo di Vigilanza un attestazione annuale, con valenza esclusivamente interna, con cui dichiarano la correttezza delle relazioni intrattenute i soggetti pubblici medesimi, nonché la veridicità e correttezza della documentazione e delle informazioni rilasciate; che siano formalizzati gli eventuali rapporti con soggetti esterni (consulenti, terzi rappresentanti o altro) incaricati di svolgere attività a supporto dell azienda per la partecipazione ad una gara di appalto indetta da una Pubblica Amministrazione o ad una trattativa commerciale con una Pubblica Amministrazione, prevedendo nei contratti una specifica clausola che li vincoli al rispetto dei principi eticocomportamentali adottati dalla società; che ciascun Dirigente, dipendente o collaboratore informi senza indugio 15/13 Luglio 2011

16 l Organismo di Vigilanza nel caso di comportamenti tenuti da addetti della Pubblica Amministrazione che possano integrare le fattispecie di reato previste dal decreto; che siano espletate le altre comunicazioni previste nelle schede dei flussi informativi consegnate ai referenti dell Organismo di Vigilanza NORME, REGOLAMENTI E DELIBERE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE/CONVENZIONI E CONTRATTI STIPULATI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Nei rapporti con i soggetti pubblici e/o incaricati di pubblico servizio devono essere seguiti in maniera rigorosa i principi e valori statuiti nel codice etico e nelle regole di condotta del presente Modello. L Organo amministrativo o soggetto da questi incaricato deve trasmettere all Organismo di Vigilanza l informativa sulle modifiche e rinnovi dei contratti di servizio, sulle convenzioni e atti negoziali stipulati con Pubbliche Amministrazioni, nonché sulle norme, regolamenti e delibere emanate da una Pubblica Amministrazione in grado di incidere in maniera significativa sull attività della Società, secondo le modalità previste nel regolamento dei flussi informativi, facente parte del presente Modello. Per garantire la corretta gestione dei rapporti con i soggetti pubblici e/o incaricati di pubblico servizio si prevede: che siano autorizzati ad operare con ciascuno di questi soggetti pubblici soltanto gli amministratori, i dipendenti o collaboratori o consulenti espressamente delegati o investiti tramite procura; che gli amministratori, i dipendenti, collaboratori o i consulenti che hanno curato le relazioni, l assolvimento degli adempimenti nei confronti dei soggetti pubblici e/o incaricati di pubblico servizio in relazione a contratti, convenzioni ed altri atti negoziali presentino all Organismo di Vigilanza un attestazione annuale, con valenza esclusivamente interna, con cui dichiarano la correttezza delle relazioni intrattenute i soggetti pubblici medesimi e del processo di stipula o rinnovo dei contratti/convenzioni con le Pubbliche amministrazioni; che siano formalizzati gli eventuali rapporti con soggetti esterni (consulenti, terzi rappresentanti o altro) incaricati di svolgere attività a supporto dell azienda per la gestione degli adempimenti, della contrattualistica e, più in generale, dei rapporti con la Pubblica Amministrazione, prevedendo nei contratti una specifica clausola che li vincoli al rispetto dei principi etico-comportamentali adottati dalla società; che ciascun Dirigente, dipendente o collaboratore informi senza indugio l Organismo di Vigilanza nel caso di comportamenti tenuti da addetti della Pubblica Amministrazione che possano integrare le fattispecie di 16/13 Luglio 2011

17 reato previste dal decreto. che siano espletate le comunicazioni all Organismo di Vigilanza previste nel Regolamento dei flussi informativi, incluso nel presente Modello, a cui si rinvia. che siano espletate le altre comunicazioni previste nelle schede dei flussi informativi consegnate ai referenti dell Organismo di Vigilanza FATTURAZIONE DEI SERVIZI RESI AGLI ENTI PUBBLICI Nei rapporti con i soggetti pubblici e/o incaricati di pubblico servizio, devono essere seguiti in maniera rigorosa i principi e valori statuiti nel codice etico e nelle regole di condotta del presente Modello. L Organo amministrativo o soggetto da questi incaricato deve trasmettere all Organismo di Vigilanza l informativa sulle modifiche e rinnovi dei contratti di servizio, sulle convenzioni e atti negoziali stipulati con Pubbliche Amministrazioni, nonché sulle norme, regolamenti e delibere emanate da una Pubblica Amministrazione in grado di incidere in maniera significativa sull attività della Società, secondo le modalità previste nel regolamento dei flussi informativi, facente parte del presente Modello. Per garantire la corretta gestione dei rapporti con i soggetti pubblici e/o incaricati di pubblico servizio si prevede: che siano autorizzati ad operare con ciascuno di questi soggetti pubblici soltanto gli amministratori, i dipendenti o collaboratori o consulenti espressamente delegati o investiti tramite procura; che i Dirigenti dei settori direttamente interessati all erogazione del servizio presentino all Organo amministrativo ed all Organismo di Vigilanza un attestazione annuale, con valenza esclusivamente interna, con cui dichiara la veridicità e correttezza dei dati, indicatori ed informazioni che sono stati trasmessi alla Direzione Amministrazione, Finanza e Controllo per la fatturazione dei servizi resi alle Pubbliche Amministrazioni; che siano formalizzati gli eventuali rapporti con soggetti esterni (consulenti, terzi rappresentanti o altro) incaricati di svolgere attività a supporto dell azienda per la gestione della fatturazione e degli adempimenti connessi, prevedendo nei contratti una specifica clausola che li vincoli al rispetto dei principi etico-comportamentali adottati dalla società; che ciascun Dirigente, dipendente o collaboratore informi senza indugio l Organismo di Vigilanza nel caso di comportamenti tenuti da addetti della Pubblica Amministrazione che possano integrare le fattispecie di reato previste dal decreto; che siano espletate le altre comunicazioni previste nelle schede dei flussi 17/13 Luglio 2011

18 informativi consegnate ai referenti dell Organismo di Vigilanza. Gli altri presidi che integrano quanto previsto nel presente protocollo sono costituiti da: Contratto di servizio e disciplinare tecnico; Disposizioni emanate dalle Pubbliche Amministrazioni destinatarie dei rendiconti; Codice Etico di Publies S.r.l.; Deleghe e procure; Manuale di qualità, nell analisi dei processi riguardanti l erogazione dei servizi; Disposizioni organizzative relative al personale operante nei settori legati alla produzione ed erogazioni servizi ed all Amministrazione, Finanza e Controllo RAPPORTI CON SOGGETTI PUBBLICI PER L OTTENIMENTO DI AUTORIZZAZIONI, CONCESSIONI, LICENZE, SERVITÙ, ECC. PER L ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ AZIENDALI Il processo di ottenimento di un autorizzazione, concessione, licenza od altro atto amministrativo analogo presenta uno sviluppo solitamente articolato nelle seguenti fasi (non necessariamente sempre tutte presenti): - contatto con il soggetto pubblico per la rappresentazione dell esigenza; - inoltro della richiesta, con eventuale negoziazione di specifiche tecnicoprogettuali e di clausole contrattuali; - rilascio dell autorizzazione o stipulazione del contratto; - gestione dei rapporti in costanza di autorizzazione o esecuzione contrattuale, con conclusiva verifica e/o collaudo; - gestione di ispezioni/accertamenti e/o dell eventuale contenzioso. Oltre al rispetto di quanto previsto dalla legge e dal presente modello (vedi autorizzazione ad operare con la Pubblica Amministrazione sulla base di specifica delega), è fatto obbligo di: fornire dati veritieri e corretti in relazione a quanto richiesto per la conclusione del rapporto negoziale; conservare la documentazione relativa ad atti, autorizzazioni, licenze, servitù e altri rapporti conclusi con la Pubblica Amministrazione; rispettare quanto indicato nel regolamento Flussi informativi all Organismo di Vigilanza. E fatto obbligo di formalizzare gli eventuali rapporti con soggetti esterni 18/13 Luglio 2011

19 (consulenti, terzi rappresentanti o altro) incaricati di svolgere attività a supporto dell azienda per la gestione degli adempimenti connessi all ottenimento ed al rinnovo delle licenze, concessioni ed autorizzazioni, prevedendo nei contratti una specifica clausola che li vincoli al rispetto dei principi eticocomportamentali adottati dalla Società. I Dirigenti presentano, ciascuno per l area di propria competenza, all Organismo di Vigilanza un attestazione annuale, con valenza esclusivamente interna, con cui dichiarano l esistenza e la regolarità delle concessioni, licenze, autorizzazioni ed attestazioni necessarie per lo svolgimento delle attività aziendali, nonché la correttezza dei rapporti intrattenuti con i soggetti pubblici preposti al rilascio ed al rinnovo di tali atti amministrativi. Inoltre, ciascun Dirigente dovrà informare senza indugio l Organismo di Vigilanza nel caso di comportamenti tenuti da addetti della Pubblica Amministrazione che possano integrare le fattispecie di reato previste dal decreto. Le regole di condotta sopra indicate sono integrate da quanto previsto nelle disposizioni organizzative, in relazione alle attività di gestione delle autorizzazioni, concessioni e licenze GESTIONE DI CONTENZIOSI GIUDIZIALI E STRAGIUDIZIALI E DI PROCEDIMENTI ARBITRALI Il processo concerne tutte le attività di gestione dei contenziosi (incluse le fasi di pre-contenzioso), riconducibili a procedimenti giudiziali ed arbitrali con qualsiasi terzo. Il processo si articola nelle seguenti fasi: - accertamento preliminare, quando controparte del contenzioso sia la Pubblica Amministrazione; - apertura del contenzioso o dell arbitrato; - gestione del procedimento; - conclusione con sentenza o lodo arbitrale. Non adottare comportamenti contrari al Codice Etico e alle Linee di Condotta, in tutte le fasi del processo e in particolare nelle seguenti attività: - in sede di incontri formali ed informali, anche a mezzo di legali esterni e consulenti di parte, per indurre Giudici o componenti del Collegio Arbitrale (compresi gli ausiliari e i periti d ufficio), nonché quando la Pubblica Amministrazione sia controparte del contenzioso i rappresentanti di questa, a favorire indebitamente gli interessi della società; - nel corso delle fasi del procedimento (compreso il tentativo obbligatorio di conciliazione nelle cause di lavoro) anche a mezzo di legali esterni e consulenti di parte, per ottenere il superamento di vincoli o criticità ai fini della tutela degli interessi della società; 19/13 Luglio 2011

20 - in sede di ispezioni/controlli/verifiche da parte degli organismi pubblici o periti d ufficio, per influenzarne il giudizio/parere nell interesse della società, anche a mezzo di legali esterni e consulenti di parte; - in sede di decisione del contenzioso/arbitrato, per influenzare indebitamente le decisioni dell organo giudicante, o le posizioni della Pubblica Amministrazione quando questa sia controparte del contenzioso, anche a mezzo di legali esterni e di consulenti di parte. E fatto poi divieto di intraprendere alcuna azione illecita che possa favorire o danneggiare una delle parti del processo, anche qualora la Società non sia parte in causa. E fatto obbligo di conservare tutta la documentazione aziendale trasmessa (anche per il tramite di legali esterni e consulenti di parte) agli organi competenti per il contenzioso (i giudici, i componenti del collegio arbitrale, i periti d ufficio designati, ecc.). Il sistema di controllo si basa sugli elementi essenziali della tracciabilità delle fasi e del presidio legale. In particolare, gli elementi specifici di controllo sono di seguito rappresentati: - tracciabilità delle fasi operative, degli atti e delle fonti informative. - protocollo dei documenti aziendali ufficiali diretti (tramite legali esterni e consulenti di parte) ai Giudici o ai componenti del Collegio Arbitrale compresi i periti d ufficio dagli stessi designati competenti a giudicare sul contenzioso/arbitrato di interesse della società; - valutazione di congruità formale dei flussi documentali e di esperibilità delle azioni funzionali al procedimento, da parte del presidio legale di riferimento GESTIONE CONTRIBUTI, FINANZIAMENTI, SOVVENZIONI DA SOGGETTI PUBBLICI Il processo si riferisce alle attività svolte per acquisire e gestire i contributi, le sovvenzioni ed i finanziamenti concessi da soggetti pubblici. Il processo si articola nelle seguenti fasi: - individuazione delle fonti di finanziamento, di cui si può beneficiare, e predisposizione delle attività relative alla richiesta/istruttoria; - approvazione della richiesta, iter procedurale per l emissione del decreto di concessione o stipulazione del contratto; - attuazione del piano e rendicontazione dei costi di progetto; 20/13 Luglio 2011

21 - acquisizione e gestione del finanziamento agevolato (a titolo di acconto 1 e/o saldo); - verifiche e ispezioni da parte dell Ente finanziatore. Il sistema di controllo si basa sugli elementi essenziali della formalizzata separazione di ruolo fra i soggetti del processo e della effettuazione di specifiche attività di riscontro degli avanzamenti progettuali. In particolare, gli elementi specifici di controllo sono di seguito rappresentati. - Esistenza di soggetti diversi operanti nelle seguenti fasi/attività del processo: o presentazione della richiesta di finanziamento e di successiva erogazione dello stesso; o realizzazione dell attività oggetto di finanziamento; o collaudo delle realizzazioni o certificazione dell esecuzione di lavori/prestazioni; o predisposizione dei rendiconti dei costi. - Assegnazione della responsabilità di presidio unitario delle attività tecnicorealizzative per ogni progetto finanziato. - Definizione, per ogni progetto, di un piano di informazione, verso tutte le strutture coinvolte, circa le regole di attuazione degli interventi finanziati e della loro successiva gestione. - Effettuazione del collaudo delle realizzazioni o certificazione dell esecuzione di lavori/prestazioni. - Esistenza di riconciliazione fra dati tecnici ed amministrativi e di connessa verifica di finanziabilità delle spese esposte. - Effettuazione di verifica di congruenza degli stati di avanzamento del progetto con il piano finanziario definito dal provvedimento di concessione. - Tracciabilità degli atti e delle fonti informative. Nella fase di RICHIESTA ad organismi pubblici di sovvenzioni, contributi o finanziamenti, per tutti i dipendenti (compresi i consulenti esterni) coinvolti in tali attività è fatto obbligo di: o presentare dichiarazioni e documenti contenenti informazioni veritiere ed attinenti le attività per le quali le erogazioni possono essere legittimamente richieste e ottenute; 1 La richiesta di erogazione a titolo di acconto avviene, di norma in conformità con le regole definite dall ente finanziatore-, sulla base di semplice dichiarazione a firma del Legale Rappresentante dell azienda richiedente, senza specifico obbligo di rendicontazione. 21/13 Luglio 2011

22 o conservare tutta la documentazione aziendale trasmessa ai soggetti pubblici per ottenere l erogazione del finanziamento; o inviare periodicamente all Organismo di Vigilanza un elenco indicante i finanziamenti richiesti, come previsto dal Regolamento dei Flussi informativi. Nella fase di UTILIZZO di sovvenzioni, contributi o finanziamenti è fatto obbligo di: o destinare le erogazioni ottenute alle finalità per le quali sono state richieste e concesse; o conservare tutta la documentazione aziendale comprovante il sostenimento dei costi per i quali è richiesto il rimborso. Nella fase di RENDICONTAZIONE intermedia o finale di sovvenzioni, contributi o finanziamenti è fatto obbligo di: o inserire nel documento di rendicontazione soltanto informazioni veritiere e corrette e relative alle sole spese che sono state sostenute; o conservare tutta la documentazione aziendale comprovante la fase di rendicontazione per almeno 5 anni; o inviare all Organismo di Vigilanza i flussi informativi statuiti. Coloro che svolgono una funzione di controllo e supervisione su adempimenti connessi all espletamento delle suddette attività (pagamento di fatture, destinazione di finanziamenti ottenuti dallo Stato o da organismi comunitari, ecc.) devono porre particolare attenzione sull attuazione degli adempimenti stessi e riferire immediatamente e per iscritto all Organismo di Vigilanza eventuali situazioni di irregolarità o anomalie. Per ogni pratica di finanziamento, sovvenzione o contributo, l Organo Amministrativo nomina un responsabile di attività, che cura il coordinamento degli adempimenti previsti. Il responsabile di attività deve presentare all Organismo di Vigilanza un attestazione firmata, avente una valenza esclusivamente interna, in cui dichiara: che, per quanto di propria conoscenza, i dati e le informazioni inseriti nella domanda di partecipazione al bando di gara per la sovvenzione/contributo/finanziamento presentata da Publies S.r.l. sono veritieri e corretti; che, per quanto di propria conoscenza, la sovvenzione/contributo/finanziamento è stata utilizzata in modo coerente e congruo rispetto alle finalità per le quali era stata richiesta e concessa e in ottemperanza a quanto previsto nel bando di finanziamento (o regolamento/circolare/istruzioni) emanato dalla Pubblica Amministrazione erogante); 22/13 Luglio 2011

23 che, per quanto di propria conoscenza, i dati e le informazioni inseriti nel rendiconto intermedio e finale presentato da Publies S.r.l all Ente erogante sono veritieri e corretti. Nella convenzione che Publies S.r.l. stipula con un ente/agenzia di formazione o agenzia intermediaria per la ricerca e acquisizione di finanziamenti agevolati e contributi deve essere prevista un apposita dichiarazione con cui la controparte dichiara di non essere mai stata implicata in procedimenti giudiziari relativi a reati contemplati nel D.Lgs. 231/2001 (o se lo sono stati devono comunque dichiararlo ai fini di una maggiore attenzione da parte della società). Qualora l Ente/agenzia ne facesse richiesta Publies S.r.l. si impegna a fornire copia delle parti del modello che disciplinano il rapporto fra la società e i terzi. Infine, deve essere contenuta specifica clausola risolutiva espressa che regoli le conseguenze della violazione da parte degli stessi delle norme di cui al D.Lgs. 231/2001. L agenzia esterna che ha assistito Publies S.r.l. nella ricerca, partecipazione ai bandi di gara, gestione e rendicontazione deve presentare al Responsabile Finanza di Publies S.r.l. e all Organismo di Vigilanza un attestazione firmata, avente una valenza esclusivamente interna con cui presenta dichiarazioni sostanzialmente analoghe a quelle sopra previste per il responsabile di attività COMPORTAMENTO IN SEDE DI ISPEZIONI, CONTROLLI DA PARTE DI SOGGETTI PUBBLICI In sede di qualsiasi ispezione, accertamento, verifica (giudiziaria, tributaria, amministrativa, relativa alla normativa sulla sicurezza e salute del lavoro, o della normativa ambientale, condotta dalla ASL, ispettorato del lavoro, dall INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, polizia municipale, vigili del fuoco, ARPAT, organismi di certificazione, ecc.) devono partecipare i soggetti a ciò espressamente delegati/autorizzati. Di tutto il procedimento relativo all ispezione devono essere redatti e conservati gli appositi verbali. E richiesta la compilazione di un registro (indicante data, ente che ha effettuato l ispezione, risultato dell ispezione) per garantire la tracciabilità delle ispezioni effettuate RAPPORTI CON I CLIENTI/UTENTI IN OCCASIONE DELL EROGAZIONE DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ I rapporti con i clienti/utenti sono improntati a senso di responsabilità, correttezza commerciale, cortesia, rispetto, trasparenza, disponibilità e spirito di collaborazione ai principi previsti dal Contratto di servizio, dalla Carta dei Servizi e dal Codice Etico. 23/13 Luglio 2011

REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ALLEGATO 2 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1) CORRUZIONE La corruzione consiste in un accordo tra un privato ed un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio mediante il quale il

Dettagli

i reati contro la pubblica amministrazione

i reati contro la pubblica amministrazione i reati contro la pubblica amministrazione intro I reati contro la Pubblica Amministrazione, di cui all art. 24 del D. Lgs. 231/2001, richiamano vari reati previsti dal Codice Penale nei titoli relativi

Dettagli

Tema Articolo Commento Incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione conseguente alla condanna penale

Tema Articolo Commento Incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione conseguente alla condanna penale Www.carelladarcangelo.com L. n. 190/12 - Le modifiche al codice penale. Tema Articolo Commento Incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione conseguente alla condanna penale Estinzione del

Dettagli

IL SISTEMA SANZIONATORIO

IL SISTEMA SANZIONATORIO IL SISTEMA SANZIONATORIO Fattispecie che danno luogo all applicazione di sanzioni. Il decreto elenca tutte le ipotesi di reato in relazione alle quali sono previste sanzioni amministrative per gli enti

Dettagli

Quadro sinottico degli articoli del c.p., del c.p.p., delle disp. att. c.p.p. e del c.c. modificati dalla legge anticorruzione

Quadro sinottico degli articoli del c.p., del c.p.p., delle disp. att. c.p.p. e del c.c. modificati dalla legge anticorruzione Quadro sinottico degli articoli del c.p., del c.p.p., delle disp. att. c.p.p. e del c.c. modificati dalla legge anticorruzione (In carattere corsivo le modifiche approvate) C O D I C E P E N A L E Art.

Dettagli

ELENCO DELLE FATTISPECIE PRESUPPOSTO (AI SENSI DELLA L. 190/2012 E AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001)

ELENCO DELLE FATTISPECIE PRESUPPOSTO (AI SENSI DELLA L. 190/2012 E AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001) APPROFONDIMENTO SUI REATI ELENCO DELLE FATTISPECIE PRESUPPOSTO (AI SENSI DELLA L. 190/2012 E AI SENSI DEL D.LGS. 231/2001) LATINA AMBIENTE S.p.A. 1 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E IL PATRIMONIO

Dettagli

Principi di Comportamento con la P.A.

Principi di Comportamento con la P.A. Febbraio2013 Principi di Comportamento con la P.A. Uso Interno Pagina 31 di 121 PRINCIPI DI COMPORTAMENTO CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Il presente documento rappresenta le linee guida di comportamento

Dettagli

I delitti di corruzione e concussione dopo la riforma del 2012

I delitti di corruzione e concussione dopo la riforma del 2012 I delitti di corruzione e concussione dopo la riforma del 2012 La corruzione pre-riforma Art. 318, Corruzione per un atto d ufficio. Co. 1, cd. corruzione impropria antecedente Il pubblico ufficiale, che,

Dettagli

PUBLIES - Energia Sicura S.r.l.

PUBLIES - Energia Sicura S.r.l. PUBLIES - Energia Sicura S.r.l. MODELLO 231 Modello di organizzazione e controllo ex D. Lgs. 231/2001 PARTE SPECIALE Reati di ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza

Dettagli

Codice Etico Fincentrale S.p.A.

Codice Etico Fincentrale S.p.A. 1 1. La Società ha come principio imprescindibile il rispetto delle d leggi e regolamenti vigenti in tutti i paesi in cui essa opera Ogni dipendente della Società deve impegnarsi al rispetto delle leggi

Dettagli

Art. 315 Abrogato dalla L. 26 aprile 1990, n. 86.

Art. 315 Abrogato dalla L. 26 aprile 1990, n. 86. Codice Penale Libro II Titolo II: Dei Delitti Contro La Pubblica Amministrazione Capo I: Dei Delitti Dei Pubblici Ufficiali Contro La Pubblica Amministrazione Art. 314 Peculato Il pubblico ufficiale o

Dettagli

EROGAZIONI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI

EROGAZIONI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI EROGAZIONI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI Adozione Verbale Consiglio di Amministrazione del 22/04/2016 Responsabile procedura/ Referente procedura Amministratore Delegato INDICE 1. SCOPO 2. DESTINATARI 3.

Dettagli

Catalogo Reati L. 190/2012 PTPC

Catalogo Reati L. 190/2012 PTPC Pagina 1 di 6 I REATI RILEVANTI AI SENSI DELLA INGM, recependo la proposta di Piano Nazionale Anticorruzione elaborata dal Dipartimento della funzione pubblica in base alla legge n. 190 del 2012., ha adottato

Dettagli

Allegato 1 - TABELLA RIEPILOGATIVA DEI PROCESSI A RISCHIO REATI CORRUTTIVI

Allegato 1 - TABELLA RIEPILOGATIVA DEI PROCESSI A RISCHIO REATI CORRUTTIVI Allegato 1 - TAELLA RIEPILOGATIVA DEI PROCESSI A RISCHIO REATI CORRUTTIVI PROCESSO A RISCHIO ATTIVITA' SVOLTE TIPOLOGIA DI REATO GRADO DI RISCHIO (basso, medio, alto) EZIONE rapporti con assessori, direttori,

Dettagli

Allegato 6 Reati contro la Pubblica Amministrazione. Reati contro la Pubblica Amministrazione

Allegato 6 Reati contro la Pubblica Amministrazione. Reati contro la Pubblica Amministrazione Allegato 6 Reati contro la Pubblica Amministrazione Reati contro la Pubblica Amministrazione 75 Di seguito si riportano le fattispecie di reato contro la Pubblica Amministrazione richiamate dal Titolo

Dettagli

Modello di organizzazione, gestione e controllo Parte speciale

Modello di organizzazione, gestione e controllo Parte speciale Modello di organizzazione, gestione e controllo Parte speciale Delineazione delle attività preventive con riferimento ai reati - presupposto previsti applicabili dalla parte generale del Modello Approvazione

Dettagli

260 PARTE II - CODICE PENALE

260 PARTE II - CODICE PENALE 60 PARTE II - CODICE PENALE 37 Udienza preliminare: prevista (46, 48 c.p.p.). Tipologia: comune. Forma di esecuzione del reato: vincolata. Natura: istantaneo. Prescrizione: 6 anni. Tentativo: configurabile.

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA Corso di Laurea in Servizio Sociale. Diritto privato e di famiglia

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA Corso di Laurea in Servizio Sociale. Diritto privato e di famiglia UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA Corso di Laurea in Servizio Sociale Diritto privato e di famiglia A.A. 2016/17 prof. Luca VILLA 1 1 Art. 357. Nozione del pubblico ufficiale. Agli effetti della

Dettagli

REATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

REATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ALLEGATO 2 REATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 1) CORRUZIONE La corruzione consiste in un accordo tra un privato ed un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio mediante il

Dettagli

G.A.M. S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO P A R T E S P E C I A L E K

G.A.M. S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO P A R T E S P E C I A L E K G.A.M. S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi dell art. 6, 3 comma,del Decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 «Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche,

Dettagli

REV. 2016/00 Pag. 1 di 5

REV. 2016/00 Pag. 1 di 5 REV. 2016/00 Pag. 1 di 5 PROCEDURA 3 GESTIONE DEGLI INDICE: 1. OBIETTIVI 2. DESTINATARI 3. PROCESSI AZIENDALI COINVOLTI 4. PROTOCOLLI DI PREVENZIONE 4.1. DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA 4.2. PROCEDURE DA APPLICARE

Dettagli

ESTRATTO (omissis) (3) REATI PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 RILEVANTI IN RELAZIONE ALL ATTIVITA DELLA SOCIETA : 1. Malversazione a danno dello Stato,

ESTRATTO (omissis) (3) REATI PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 RILEVANTI IN RELAZIONE ALL ATTIVITA DELLA SOCIETA : 1. Malversazione a danno dello Stato, APPENDICE ESTRATTO (omissis) (3) REATI PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 RILEVANTI IN RELAZIONE ALL ATTIVITA DELLA SOCIETA : 1. Malversazione a danno dello Stato, prevista dall art. 316-bis c.p. e costituita

Dettagli

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231 PARTE SPECIALE A: REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Approvato

Dettagli

Responsabilità penale del veterinario ufficiale

Responsabilità penale del veterinario ufficiale Responsabilità penale del veterinario ufficiale Art. 314 c.p. (peculato) Il pubblico ufficiale [c.p. 357] o l'incaricato di un pubblico servizio [c.p. 358], che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio

Dettagli

Zanzar Sistem S.p.A Corso Europa, z.i. 74023 Grottaglie (TA) P.IVA 02059890737 Oggetto: aggiornamento reati riconducibili al mod. 231. Impiego lavoratori stranieri Il D.Lgs. n. 109/2012 (pubblicato sulla

Dettagli

COMUNE DI ASTI 1ª AREA AMMINISTRAZIONE E SERVIZI AI CITTADINI. Settore Appalti CODICE ETICO DEGLI APPALTI E DEI CONTRATTI COMUNALI

COMUNE DI ASTI 1ª AREA AMMINISTRAZIONE E SERVIZI AI CITTADINI. Settore Appalti CODICE ETICO DEGLI APPALTI E DEI CONTRATTI COMUNALI COMUNE DI ASTI 1ª AREA AMMINISTRAZIONE E SERVIZI AI CITTADINI Settore Appalti CODICE ETICO DEGLI APPALTI E DEI CONTRATTI COMUNALI INDICE PARTE I Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Disposizioni generali

Dettagli

PARTE SPECIALE. Reati in danno della Pubblica Amministrazione. art. 24 e 25 D.Lgs. 231/2001. COLOPLAST S.p.A.

PARTE SPECIALE. Reati in danno della Pubblica Amministrazione. art. 24 e 25 D.Lgs. 231/2001. COLOPLAST S.p.A. PARTE SPECIALE Reati in danno della Pubblica Amministrazione art. 24 e 25 D.Lgs. 231/2001 1. LA TIPOLOGIA DEI REATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (ARTT. 24 E 25 DEL D.LGS. 231/2001) Si riporta

Dettagli

ALLEGATO N. 1 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CODICE PENALE

ALLEGATO N. 1 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CODICE PENALE ALLEGATO N. 1 REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE CODICE PENALE TITOLO II Dei delitti contro la Pubblica Amministrazione Capo I Dei delitti dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione

Dettagli

INDICE SOMMARIO CAPITOLO PRIMO. I DELITTI DI CONCUSSIONE E CORRUZIONE di Lorena Ciarniello

INDICE SOMMARIO CAPITOLO PRIMO. I DELITTI DI CONCUSSIONE E CORRUZIONE di Lorena Ciarniello INDICE SOMMARIO INTRODUZIONE di Armando Macrillò... 1 CAPITOLO PRIMO I DELITTI DI CONCUSSIONE E CORRUZIONE di Lorena Ciarniello 1. Concussione: soggetto attivo e passivo... 7 1.1. (Segue): elemento soggettivo

Dettagli

Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Parte Speciale

Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Parte Speciale Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 Parte Speciale Sezione Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime commessi con violazione delle norme antinfortunistiche

Dettagli

Il nuovo quadro normativo dopo l entrata in vigore della L. 190/2012.

Il nuovo quadro normativo dopo l entrata in vigore della L. 190/2012. Il nuovo quadro normativo dopo l entrata in vigore della L. Dott. Fabrizio D Arcangelo Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Milano Con la legge 6 novembre 2012, n. 190 il Parlamento

Dettagli

Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Parte Speciale

Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001. Parte Speciale Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.Lgs 231/2001 Parte Speciale Sezione Impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare ELENCO DELLE REVISIONI REV. DATA NATURA

Dettagli

GESTIONE CONSULENZE E PRESTAZIONI PROFESSIONALI

GESTIONE CONSULENZE E PRESTAZIONI PROFESSIONALI CCIAA: 03166250179 CCIAA: 03372780175 CCIAA: 03789940982 CCIAA: 02569860980 tel. 030.2150044 e.mail: info@farco.it tel. 030.2150381 e.mail: sintex@farco.it tel. 030.2150381 e.mail: info@eost.it www.eost.it

Dettagli

Trattativa, stipula, esecuzione dei contratti/convenzioni con la P.A. e con le istituzioni europee

Trattativa, stipula, esecuzione dei contratti/convenzioni con la P.A. e con le istituzioni europee 1 di 14 Trattativa, stipula, esecuzione dei contratti/convenzioni con la P.A. e con le istituzioni Protocollo per la prevenzione dei reati contro la Pubblica Amministrazione, in particolare artt. 317,

Dettagli

Il decreto legislativo 231 del 2001

Il decreto legislativo 231 del 2001 Il decreto legislativo 231 del 2001 1 Indice Introduzione Profili giuridici Qualche accenno al metodo Conclusioni 3 Introduzione eventi modificativi Introduzione INTRODUZIONE 3 Introduzione 6 7 8 9 10

Dettagli

IL SEGRETARIO GENERALE

IL SEGRETARIO GENERALE Protocollo n. 1722 del 07/03/2014 IL SEGRETARIO GENERALE nella sua veste di responasbile della prevenzione della corruzione / trasparenza / controlli interni ecc. AI RESPONSABILI DI P. ORGANIZZATIVA AI

Dettagli

CONCESSIONI AUTOSTRADALI LOMBARDE S.p.A.

CONCESSIONI AUTOSTRADALI LOMBARDE S.p.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO CONCESSIONI AUTOSTRADALI LOMBARDE S.p.A. PARTE SPECIALE F Induzione a non rendere dichiarazioni o a renderle mendaci all Autorità Giudiziaria ai sensi del

Dettagli

PARTE SPECIALE Sezione V. Reati Societari

PARTE SPECIALE Sezione V. Reati Societari PARTE SPECIALE Sezione V Reati Societari PARTE SPECIALE Sezione V Sommario 1.Le fattispecie dei reati presupposto (Artic. 25 ter D.Lgs 231/01)... 3 2.Processi Sensibili... 5 3.Regole generali... 5 4.Procedure

Dettagli

Protocollo Gestione degli acquisti

Protocollo Gestione degli acquisti 24//205 di 7 Situazione Revisione Vers. Atto e data di approvazione Motivazione della revisione Autore 24//205 2 di 7 Sommario Generalità3 Scopo3 Campo di applicazione3 Definizioni3 Riferimenti5 Premessa5

Dettagli

REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DEGLI INCARICHI ESTERNI DA PARTE DEI DIPENDENTI COMUNALI AI SENSI DELL ART. 53 DEL D.LGS. N.

REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DEGLI INCARICHI ESTERNI DA PARTE DEI DIPENDENTI COMUNALI AI SENSI DELL ART. 53 DEL D.LGS. N. COMUNE DI CALCATA Provincia di Viterbo Approvato con Deliberazione di G.C. n. 7 del 29.01.2014 ALL. A. REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DEGLI INCARICHI ESTERNI DA PARTE DEI DIPENDENTI COMUNALI AI SENSI DELL

Dettagli

Allegato 1 Mappatura dei processi identificazione dei rischi e ponderazione def.xlsx. Pagina 1 di 6

Allegato 1 Mappatura dei processi identificazione dei rischi e ponderazione def.xlsx. Pagina 1 di 6 AREAA DI RISCHIO CD OBBLIGATORIA MILANOSPORT SPA MAPPATURA DEI PROCESSI AREE A RISCHIO MACRO PROCESSO PROCESSO SOTTO PROCESSO ESEMPIO DI COMPORTAMENTO ILLECITO Personale Selezione e assunzione del personale,

Dettagli

MODULO 2 ex D.Lgs. n.231/2001 MODELLO ORGANIZZATIVO

MODULO 2 ex D.Lgs. n.231/2001 MODELLO ORGANIZZATIVO MODULO 2 ex D.Lgs. n.231/2001 MODELLO ORGANIZZATIVO 1 1 Il D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 in materia di responsabilità delle imprese per reati commessi da dipendenti, amministratori o collaboratori 2 2

Dettagli

GESTIONE DEGLI OMAGGI

GESTIONE DEGLI OMAGGI 1 GESTIONE DEGLI OMAGGI Documento redatto da: Reparto Funzione Nome Firma Data Organismo di Vigilanza Organismo di Vigilanza Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 13 maggio 2010 2 INDICE 1

Dettagli

PARTE SPECIALE A REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

PARTE SPECIALE A REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PARTE SPECIALE A REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE REVISIONE gennaio 2008 pag. 1/11 Parte Speciale A INDICE 1 - DESCRIZIONE DEI REATI...3 1.1. Art. 316 bis c.p. - Malversazione a danno dello Stato...3

Dettagli

PROFILI GENERALI DEL D. LGS. 231/2001

PROFILI GENERALI DEL D. LGS. 231/2001 IL GOVERNO DELL IMPRESA TRA DECISIONI E CONTROLLI SALONE DELLA FONDAZIONE NAZIONALE DEI COMMERCIALISTI - - - - I MODELLI DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO E LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI

Dettagli

VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, concernente Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ;

VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, concernente Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ; VISTA la legge 23 agosto 1988, n. 400, concernente Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri ; VISTO il R.D. 23 maggio 1924, n. 827, concernente il regolamento

Dettagli

IL BENE GIURIDICO E LA TECNICA DI TUTELA

IL BENE GIURIDICO E LA TECNICA DI TUTELA IL DELITTO DI MALVERSAZIONE A DANNO DELLO STATO PROF. FABIO FOGLIA MANZILLO Indice 1 IL BENE GIURIDICO E LA TECNICA DI TUTELA ----------------------------------------------------------------- 3 2 SOGGETTO

Dettagli

FLUSSI INFORMATIVI VERSO L ORGANISMO DI VIGILANZA

FLUSSI INFORMATIVI VERSO L ORGANISMO DI VIGILANZA FLUSSI INFORMATIVI VERSO L ORGANISMO DI VIGILANZA Adozione Verbale Consiglio di Amministrazione del 22/04/2016 Revisioni INDICE 1. SCOPO 2. DESTINATARI E RESPONSABILITA 3. FLUSSI INFORMATIVI 4. SEGNALAZIONE

Dettagli

PARTE SPECIALE Seconda Sezione. Reati di corruzione e concussione

PARTE SPECIALE Seconda Sezione. Reati di corruzione e concussione PARTE SPECIALE Seconda Sezione Reati di corruzione e concussione INDICE PARTE SPECIALE Seconda Sezione Pag. 1. Le fattispecie dei reati di corruzione e concussione...3 2. Funzione della Parte Speciale

Dettagli

REV. 2015/00 Pag. 1 di 5

REV. 2015/00 Pag. 1 di 5 REV. 2015/00 Pag. 1 di 5 PROCEDURA 3 GESTIONE DEGLI INDICE: 1. OBIETTIVI 2. DESTINATARI 3. PROCESSI AZIENDALI COINVOLTI 4. PROTOCOLLI DI PREVENZIONE 4.1. DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA 4.2. PROCEDURE DA APPLICARE

Dettagli

DESCRIZIONE ILLECITO AMMINISTRATIVO DESCRIZIONE REATO DECLINAZIONE IN AMBITO ASSOCIATIVO

DESCRIZIONE ILLECITO AMMINISTRATIVO DESCRIZIONE REATO DECLINAZIONE IN AMBITO ASSOCIATIVO CATALOGO DEGLI ILLECITI AMMINISTRATIVI E DEI REATI PRESUPPOSTO DELLA RESPONSABILITA DEGLI ENTI (decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231) aggiornato a LEGGE 27 maggio 2015, n. 69 (in G.U. 30/05/2015,

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE TAVOLA N. 1 Art. 1, commi 5 e 8, L. 190/2012 Amministrazioni pubbliche, di cui all art. 1, comma 2, del D. Lgs. 165/2001 Adozione del : Individuare aree

Dettagli

FONDAZIONE CARIT. Protocollo 02 CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI PER PRESTAZIONI PROFESSIONALI INDICE

FONDAZIONE CARIT. Protocollo 02 CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI PER PRESTAZIONI PROFESSIONALI INDICE FONDAZIONE CARIT Protocollo 02 CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI PER PRESTAZIONI PROFESSIONALI INDICE 1. Introduzione p. 2 2. Finalità e ambito di applicazione p. 2 3. Principi generali di comportamento p.

Dettagli

Art. 1 - Oggetto del Regolamento Art. 2 - Prestazioni escluse Articolo 3 - Fornitura di beni e servizi a rimborso Articolo 4 - Convenzioni.

Art. 1 - Oggetto del Regolamento Art. 2 - Prestazioni escluse Articolo 3 - Fornitura di beni e servizi a rimborso Articolo 4 - Convenzioni. REGOLAMENTO SUI SERVIZI NON ESSENZIALI CON RIMBORSO DA PARTE DELL UTENZA E SERVIZI A PAGAMENTO PER CONTO TERZI Approvato con Delibera di Consiglio N. 11 del 12.02.2009 INDICE Articolo 1 - Oggetto del Regolamento

Dettagli

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 SISTEMA DISCIPLINARE Rev. 00 del 13.03.2012 Pagina 1 di 6 Indice 1. I PRINCIPI DEL SISTEMA DISCIPLINARE... 3

Dettagli

REV. 2016/00 Pag. 1 di 7

REV. 2016/00 Pag. 1 di 7 REV. 2016/00 Pag. 1 di 7 PROCEDURA 12 GESTIONE DELL ESECUZIONE DEGLI APPALTI E DEI CONTRATTI A INDICE: 1. OBIETTIVI 2. DESTINATARI 3. PROCESSI AZIENDALI COINVOLTI 4. PROTOCOLLI DI PREVENZIONE 4.1. DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Adottato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione del

Adottato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione del REGOLAMENTO sugli appalti di forniture e servizi, sulla gestione delle risorse finanziarie e sull ottemperanza agli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari. *** Adottato con deliberazione del Consiglio

Dettagli

Decreto Legislativo 231/01

Decreto Legislativo 231/01 Decreto Legislativo 231/01 Presentazione della normativa 231/01: modello di organizzazione, gestione e controllo delle attività per la prevenzione di comportamenti illeciti o contrari alle previsioni del

Dettagli

La Normativa Antiriciclaggio e sulla Trasparenza. I compiti dei Consigli Ordini Forensi Roma 27 maggio 2016

La Normativa Antiriciclaggio e sulla Trasparenza. I compiti dei Consigli Ordini Forensi Roma 27 maggio 2016 Roma 27 maggio 2016 Relatore: Avv. Francesco Tedeschi GENESI Sentenza Corte Cassazione 21226/2011. Natura indiscutibile di Ente Pubblico Non Economico attribuito agli Ordini Professionali Art. 24 L. 247/2012

Dettagli

Analisi profilo di rischio ex L. 190/2012

Analisi profilo di rischio ex L. 190/2012 Analisi profilo di rischio ex L. 190/2012 Matrice attività a rischio reato Modalità - Finalità PTCP Varese, 21 Aprile 2014 AREE DI ATTIVITA' "A RISCHIO" ESEMPI DI ATTIVITA' "SENSIBILI" RESPONSABILI ED

Dettagli

CODICE ETICO AZIENDALE. Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 16 luglio 2010

CODICE ETICO AZIENDALE. Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 16 luglio 2010 CODICE ETICO AZIENDALE Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 16 luglio 2010 1 INDICE PREMESSA. 3 PRINCIPI E NORME.. 4 INDICAZIONE DELLE MODALITA DI ATTUAZIONE E CONTROLLO 6 Ambito di applicazione

Dettagli

OGGETTO: Riformato il reato di falso in bilancio

OGGETTO: Riformato il reato di falso in bilancio Informativa per la clientela di studio N. 79 del 27.05.2015 Ai gentili Clienti Loro sedi OGGETTO: Riformato il reato di falso in bilancio L Aula della Camera ha definitivamente approvato il D.D.L. anticorruzione,

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO D.LGS. N. 231/01 PARTE SPECIALE

MODELLO ORGANIZZATIVO D.LGS. N. 231/01 PARTE SPECIALE A.S. Roma S.p.A. MODELLO ORGANIZZATIVO D.LGS. N. 231/01 PARTE SPECIALE 1 Reati contro la Pubblica Amministrazione INDICE Premessa... 3 Capitolo 1... 3 La nozione di Pubblica Amministrazione, Pubblico Ufficiale

Dettagli

LA VIGILANZA ISPETTIVA DELL ISVAP

LA VIGILANZA ISPETTIVA DELL ISVAP LA VIGILANZA ISPETTIVA DELL ISVAP di Domenico Fumagalli LE FONTI NORMATIVE E REGOLAMENTARI - CODICE DELLE ASSICURAZIONI artt. 188 ss. - LEGGE 12 AGOSTO 1982 N. 576 (Riforma ISVAP) - REGOLAMENTO N. 1/2006

Dettagli

C.so Garibaldi, n Roma (RM) Tel Fax ai sensi del D.Lgs. n. 231 del 8 Giugno 2001

C.so Garibaldi, n Roma (RM) Tel Fax ai sensi del D.Lgs. n. 231 del 8 Giugno 2001 > INTRODUZIONE MOD 000 Organizzazione AZIENDA s.p.a. C.so Garibaldi, n. 56-00195 Roma (RM) Tel. 0612345678 - Fax. 0612345678 Web : www.nomeazienda.it E-Mail : info@nomeazienda.it, gestione

Dettagli

ALLEGATO B. 1) REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Artt. 24 e 25 del D. Lgs. 231/01

ALLEGATO B. 1) REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Artt. 24 e 25 del D. Lgs. 231/01 ALLEGATO B REATI PRESUPPOSTO 1) REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Artt. 24 e 25 del D. Lgs. 231/01 Art. 316-bis c.p. Malversazione a danno dello Stato Chiunque, estraneo alla pubblica amministrazione,

Dettagli

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. N.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. N. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX D.LGS. N. 231/2001 PARTE SPECIALE IV REATI DI CORRUZIONE TRA PRIVATI TELELOMBARDIA SRL DOCUMENTO APPROVATO DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NELLA RIUNIONE

Dettagli

Provincia Regionale di Agrigento REGOLAMENTO ATTIVITA UFFICIO ISPETTIVO

Provincia Regionale di Agrigento REGOLAMENTO ATTIVITA UFFICIO ISPETTIVO Provincia Regionale di Agrigento REGOLAMENTO ATTIVITA UFFICIO ISPETTIVO Approvato con Disposizione Settore Risorse Umane n. 354/2008 ART. 1 ISTITUZIONE DEL SERVIZIO ISPETTIVO 1. Il presente regolamento

Dettagli

Piano triennale della Trasparenza e Integrità (P.T.T.I.)

Piano triennale della Trasparenza e Integrità (P.T.T.I.) MANTOVA ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Piano triennale della Trasparenza e Integrità (P.T.T.I.) Anni 2015-2017 Predisposto dal Responsabile per la trasparenza Dott. Andrea

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL'ATTO DI NOTORIETA' (ART. 47 D.P.R. 28 DICEMBRE 2000 N 445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL'ATTO DI NOTORIETA' (ART. 47 D.P.R. 28 DICEMBRE 2000 N 445) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL'ATTO DI NOTORIETA' (ART. 47 D.P.R. 28 DICEMBRE 2000 N 445) Oggetto: AMMINISTRATORI DI ENTI PUBBLICI E DI ENTI PRIVATI IN CONTROLLO PUBBLICO Dichiarazione di insussistenza

Dettagli

Parte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita

Parte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita Parte Speciale G : I reati transnazionali e di ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO AGGIORNATA DA EMAK s.p.a.

Dettagli

PARTE SPECIALE Settima Sezione Reati di abuso di mercato

PARTE SPECIALE Settima Sezione Reati di abuso di mercato PARTE SPECIALE Settima Sezione Reati di abuso di mercato INDICE PARTE SPECIALE - Settima Sezione 1. I reati di abuso di mercato (art.25 sexies D.Lgs. 231/2001) 1.1 Art. 184 D.Lgs. 58/1998: Abuso di informazioni

Dettagli

Regolamento sulle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione dei regolamenti e delle ordinanze

Regolamento sulle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione dei regolamenti e delle ordinanze Comune di Bagnolo Mella Provincia di Brescia Regolamento sulle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione dei regolamenti e delle ordinanze approvato con deliberazione del Consiglio Comunale

Dettagli

ISTIGAZIONE ALLA CORRUZIONE (ART. 322 C.P.) E CORRUZIONE INTERNAZIONALE

ISTIGAZIONE ALLA CORRUZIONE (ART. 322 C.P.) E CORRUZIONE INTERNAZIONALE ISTIGAZIONE ALLA CORRUZIONE (ART. 322 C.P.) E CORRUZIONE INTERNAZIONALE PROF. FABIO FOGLIA MANZILLO Indice 1 ISTIGAZIONE ALLA CORRUZIONE (ART. 322 C.P.) E CORRUZIONE INTERNAZIONALE ---------- 3 2 FORME

Dettagli

GESTIONE DEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - Sintesi -

GESTIONE DEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - Sintesi - GESTIONE DEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - Sintesi - INDICE 1. INTRODUZIONE... 2 2. PRINCIPI... 2 1 1. INTRODUZIONE FINCANTIERI opera in un quadro di concorrenza leale con onestà, integrità,

Dettagli

LA RESPONSABILITÀ DELLA SOCIETÀ EX D. LGS. 231/01

LA RESPONSABILITÀ DELLA SOCIETÀ EX D. LGS. 231/01 LA RESPONSABILITÀ DELLA SOCIETÀ EX D. LGS. 231/01 Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 aggiornato a maggio 2009 SOMMARIO PREMESSA 3 1 PRESUPPOSTI PER L ATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA

Dettagli

Bozza Disegno di legge Introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime

Bozza Disegno di legge Introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime Bozza Disegno di legge Introduzione del reato di omicidio sul lavoro e del reato di lesioni personali sul lavoro gravi o gravissime ART. 1 (Omicidio sul lavoro) 1. Dopo l'articolo 589-ter del codice penale,

Dettagli

Il D.Lgs. 231/2001 e l esperienza di Confindustria Bergamo. Stefano Lania Servizio Fiscale e Societario 13 Novembre 2013

Il D.Lgs. 231/2001 e l esperienza di Confindustria Bergamo. Stefano Lania Servizio Fiscale e Societario 13 Novembre 2013 Il D.Lgs. 231/2001 e l esperienza di Confindustria Bergamo Stefano Lania Servizio Fiscale e Societario 13 Novembre 2013 1 L approccio di Confindustria Confindustria ha avuto modo di fornire in diverse

Dettagli

INDICE PRESENTAZIONE LINEAMENTI GENERALI SULLA DISCIPLINA ANTIRICICLAGGIO... 13

INDICE PRESENTAZIONE LINEAMENTI GENERALI SULLA DISCIPLINA ANTIRICICLAGGIO... 13 INDICE PRESENTAZIONE... 11 1. LINEAMENTI GENERALI SULLA DISCIPLINA ANTIRICICLAGGIO... 13 1. Profili evolutivi della normativa antiriciclaggio... 13 2. La IV Direttiva antiriciclaggio... 18 3. I presupposti

Dettagli

ALLEGATO ALLA DEL. C.C. n. 1 del 06/02/2010. COMUNE DI GAVORRANO (Provincia di Grosseto) CODICE ETICO DEGLI APPALTI E DEI CONTRATTI COMUNALI

ALLEGATO ALLA DEL. C.C. n. 1 del 06/02/2010. COMUNE DI GAVORRANO (Provincia di Grosseto) CODICE ETICO DEGLI APPALTI E DEI CONTRATTI COMUNALI ALLEGATO ALLA DEL. C.C. n. 1 del 06/02/2010 COMUNE DI GAVORRANO (Provincia di Grosseto) CODICE ETICO DEGLI APPALTI E DEI CONTRATTI COMUNALI 1 INDICE PARTE I Art. 1 Disposizioni generali relative alla parte

Dettagli

PARTE SPECIALE Terza Sezione. Reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito ed in valori di bollo

PARTE SPECIALE Terza Sezione. Reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito ed in valori di bollo PARTE SPECIALE Terza Sezione Reati di falsità in monete, in carte di pubblico credito ed in valori di bollo INDICE PARTE SPECIALE Terza Sezione Pag. 1. Le fattispecie dei reati di falsità in monete, in

Dettagli

GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01

GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Data: 26.01.2016 Parte Speciale 12 GLI ALTRI REATI PRESUPPOSTO PREVISTI DAL D.LGS. 231/01 STORICO DELLE MODIFICHE Natura della modifica Prima stesura APPROVAZIONE

Dettagli

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO INDICE 1. DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE 4... 3 2. I DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA RICHIAMATI DAL DECRETO... 3 3. PROCESSI SENSIBILI... 4 4. IL SISTEMA DEI CONTROLLI... 4 5. I CONTROLLI DELL'O.d.V....

Dettagli

FIERA DIGITALE SRL FIERA DIGITALE SRL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO. ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n.

FIERA DIGITALE SRL FIERA DIGITALE SRL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO. ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. FIERA DIGITALE SRL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 PARTE SPECIALE PARTE SPECIALE 1 INDICE INDICE... 2 PREMESSA... ERRORE. IL INTRODUZIONE

Dettagli

DICHIARAZIONE DI INSUSSISTENZA DELLE CAUSE D ESCLUSIONE EX ART. 38 D.Lgs n. 163/2006 E DI ALTRE CAUSE DI ESCLUSIONE

DICHIARAZIONE DI INSUSSISTENZA DELLE CAUSE D ESCLUSIONE EX ART. 38 D.Lgs n. 163/2006 E DI ALTRE CAUSE DI ESCLUSIONE ALLEGATO 10 DICHIARAZIONE DI INSUSSISTENZA DELLE CAUSE D ESCLUSIONE EX ART. 38 D.Lgs n. 163/2006 E DI ALTRE CAUSE DI ESCLUSIONE Il sottoscritto. nato il.. a.. in qualità di.. dell impresa/società......

Dettagli

GIORNATA DELLA TRASPARENZA 2014

GIORNATA DELLA TRASPARENZA 2014 GIORNATA DELLA TRASPARENZA 2014 D.Lgs 33/2013, art.10 comma 6 Arezzo, 18 dicembre 2014 La Giornata della Trasparenza nel quadro normativo La realizzazione della Giornata della Trasparenza è un adempimento

Dettagli

CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI

CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI PROF. FABIO FOGLIA MANZILLO Indice 1 CORRUZIONE IN ATTI GIUDIZIARI ----------------------------------------------------------------------------------- 3 2 CORRUZIONE ATTIVA

Dettagli

I DELITTI INFORMATICI ed I DELITTI IN VIOLAZIONE DEL DIRITTO D AUTORE

I DELITTI INFORMATICI ed I DELITTI IN VIOLAZIONE DEL DIRITTO D AUTORE Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo Data: 26.01.2016 Parte Speciale 6 I DELITTI INFORMATICI ed I DELITTI IN VIOLAZIONE DEL DIRITTO D AUTORE STORICO DELLE MODIFICHE Natura della modifica Prima

Dettagli

SEZIONE A. Reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Art. 24 D.lgs 231/2001 Art. 25 D. Lgs. 231/2001 Art. 25 decies D. Lgs.

SEZIONE A. Reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Art. 24 D.lgs 231/2001 Art. 25 D. Lgs. 231/2001 Art. 25 decies D. Lgs. SEZIONE A Reati nei rapporti con la Pubblica Amministrazione Art. 24 D.lgs 231/2001 Art. 25 D. Lgs. 231/2001 Art. 25 decies D. Lgs. 231/2001 Approvazione Consiglio di Amministrazione del 10/12/2014 Revisioni..

Dettagli

COMUNE DI ASCIANO - PROVINCIA DI SIENA

COMUNE DI ASCIANO - PROVINCIA DI SIENA COMUNE DI ASCIANO - PROVINCIA DI SIENA REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI SOVVENZIONI E DI CONTRIBUTI, SUSSIDI ED AUSILI FINANZIARI PER LA PROMOZIONE DI ATTIVITA CULTURALI, DIDATTICO EDUCATIVE, ISTITUZIONALI,

Dettagli

Parte Speciale A : I reati contro la Pubblica Amministrazione. Codice documento: MOG PSA

Parte Speciale A : I reati contro la Pubblica Amministrazione. Codice documento: MOG PSA Parte Speciale A : I reati contro la Pubblica Amministrazione Codice documento: MOG 231 - PSA COPIA CONTROLLATA N 1 REV. BREVE DESCRIZIONE E COMMENTO DATA 0 EMISSIONE 22/02/2012 1 REVISIONE 03/12/2013

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA IPAB ISTITUTO SANTA MARGHERITA

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA IPAB ISTITUTO SANTA MARGHERITA PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2015-2017 IPAB ISTITUTO SANTA MARGHERITA PREMESSA Il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 ha introdotto una prima regolamentazione in materia

Dettagli

IL DIRETTORE DELL AGENZIA

IL DIRETTORE DELL AGENZIA Prot. 137937 del 2015 RU Modalità con cui l Agenzia delle Entrate mette a disposizione del contribuente e della Guardia di finanza elementi e informazioni al fine di introdurre nuove e più avanzate forme

Dettagli

30.03.2016. REV. 2016/00 Pag. 1 di 5

30.03.2016. REV. 2016/00 Pag. 1 di 5 REV. 2016/00 Pag. 1 di 5 PROCEDURA 5 GESTIONE DEI RAPPORTI DI INDICE: 1. OBIETTIVI 2. DESTINATARI 3. PROCESSI AZIENDALI COINVOLTI 4. PROTOCOLLI DI PREVENZIONE 4.1. DOCUMENTAZIONE INTEGRATIVA 4.2. PROCEDURE

Dettagli

Sistema Disciplinare

Sistema Disciplinare 1 INDICE Premessa... 3 I principali riferimenti normativi nel Sistema Disciplinare... 3 Misure nei confronti dei lavoratori dipendenti... 4 Misure nei confronti dei dirigenti... 5 Misure nei confronti

Dettagli

DIRETTIVA IN MATERIA DI MODALITA DI PUBBLICAZIONE E DI ACCESSO ALLA BANCA DATI DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI DELL IRPET

DIRETTIVA IN MATERIA DI MODALITA DI PUBBLICAZIONE E DI ACCESSO ALLA BANCA DATI DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI DELL IRPET Allegato alla determinazione del Direttore n. 44 del 25.8.2008 DIRETTIVA IN MATERIA DI MODALITA DI PUBBLICAZIONE E DI ACCESSO ALLA BANCA DATI DEGLI ATTI AMMINISTRATIVI DELL IRPET Art. 1 La banca dati degli

Dettagli

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N.

TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. TECNOLOGIE DIESEL E SISTEMI FRENANTI S.P.A. MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO EX DECRETO LEGISLATIVO 8 GIUGNO 2001, N. 231 PARTE SPECIALE G: REATI DI FALSO IN MATERIA DI MARCHI, BREVETTI

Dettagli

Procedimento amministrativo

Procedimento amministrativo Procedimento amministrativo Una serie di atti e di operazioni preordinati all emanazione di un provvedimento che rappresenta la volontà dell amministrazione a cura di s. reverso 1 Il responsabile del procedimento,

Dettagli

REGOLAMENTO APLLICAZIONE SANZIONI AMMINISTRATIVE. Art. 2 - PRINCIPI E MISURE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE

REGOLAMENTO APLLICAZIONE SANZIONI AMMINISTRATIVE. Art. 2 - PRINCIPI E MISURE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE REGOLAMENTO APLLICAZIONE SANZIONI AMMINISTRATIVE Art. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE Art. 2 - PRINCIPI E MISURE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE Art. 3 - AUTORITA COMPETENTE Art. 4 - SOGGETTI ACCERTATORI

Dettagli

D.lgs. 231/2001 CONVEGNO. 24 marzo Oggetto La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato

D.lgs. 231/2001 CONVEGNO. 24 marzo Oggetto La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato 24 marzo 2011 Sheraton Padova Hotel & Conference Center Oggetto La responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato Soggetti destinatari 1 2 n slide: 2 Soggetti e sanzioni

Dettagli