RELAZIONE GEOLOGICA E IDROGEOLOGICA DI COMPATIBILITÀ
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- Cornelio Russo
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1 PROPOSTA DI PIANO DI LOTTIZZAZIONE RESIDENZIALE PRESSO VIA VISMARA 72/10 BOLLATE (MI) COMMITTENTI: Francesco Zani Agata Lauretana Trintinaglia Giulia Zani febbraio 2015 dott. geol. Alessandro Chiodelli
2 INDICE 1. PREMESSA 3 2. INQUADRAMENTI AMBIENTALI 3 3. VINCOLI E DISPOSIZIONI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE 8 4. PRIME VALUTAZIONI DI CARATTERE LITOTECNICO ASPETTI GEODINAMICI E SISMICITA CONCLUSIONI 13 2
3 1. PREMESSA Per incarico dei Sig.ri Francesco Zani, Agata Lauretana Trintinaglia e Giulia Zani è stata predisposta la presente relazione geologico idrogeologica, al fine di accertare la compatibilità e le eventuali problematiche di ordine geologico dei terreni interessati dalla proposta di piano di lottizzazione residenziale presso via Vismara 72/10 Bollate. La presente relazione è redatta con grado di approfondimento preliminare, in anticipazione di quanto prescritto dal D.M. 14 gennaio 2008 Nuove norme tecniche per le costruzioni e dalle NTA dello studio geologico comunale. Conseguentemente nelle successive fasi progettuali dovrà essere redatta apposita relazione geologica e geotecnica d opera, che dovrà sviluppare gli approfondimenti richiesti dalla specifica disciplina comunale e sovracomunale. 2. INQUADRAMENTI AMBIENTALI 2.1 Inquadramento geografico L ambito di lottizzazione è posto in Via Vismara a Bollate (Mi), al confine con il territorio comunale di Arese. L area, posta alla quota altimetrica di 157 metri s.l.m. circa, è limitata a sud dal canale scolmatore delle piene di Nord-Ovest di Milano. Il sito, completamente pianeggiante, è visibile nello stralcio della Carta Tecnica Regionale lombarda proposto di seguito. Figura 1 Estratto della CTR con indicazione del sito (tratto dal sito della Regione Lombardia 3
4 2.2 Inquadramento geomorfologico L assetto morfologico del territorio è costituito da estese piane fluvioglaciali di età quaternaria, sulle quali insiste la maggior parte del territorio comunale, separate dalla presenza, nella zona nord-occidentale, dell estremo lembo meridionale del terrazzo delle Groane e della piana alluvionale dei torrenti Nirone, Pudiga e Guisa ad esso addossata. Il terrazzo delle Groane, di forma grossolanamente triangolare ed allungata verso Sud, rappresenta l area altimetricamente più rilevata assumendo un dislivello massimo di 10 m rispetto alle piane circostanti ed è costituito dai depositi più antichi presenti nella zona. Dal punto di vista geomorfologico i terreni in esame non presentano processi destabilizzanti in atto, come indicato anche nello studio geologico comunale, negli elaborati cartografici dell Autorità di Bacino Fiume Po e nella Carta dei Dissesti della Regione Lombardia. 2.3 Inquadramento geologico Le caratteristiche litologiche delle unità geologiche presenti in affioramento sono state definite basandosi sull aggiornamento dello studio geologico redatto dallo Studio Idrogeotecnico Associato del Le unità geologiche sono state definite tramite analisi stratigrafiche puntuali, desunte da spaccati artificiali (affioramenti presso scavi edili) ed utilizzando i dati del Progetto di Cartografia geologica della Regione Lombardia, inserito nel Programma CARG (Nuova Carta Geologica d'italia alla scala 1:50.000). L unità geolitologica presente nell area di progetto è definita in letteratura come Allogruppo di Besnate indifferenziato (Pleistocene medio superiore. Corrisponde al Riss-Würm degli autori precedenti). L allogruppo comprende depositi fluvioglaciali con profilo di alterazione superficiale mediamente evoluto (spessore massimo di 4-5 m), con presenza di una copertura loessica superficiale. Da un punto di vista litologico tali depositi sono costituiti da ghiaie in matrice sabbiosa localmente limosa, passanti a limi argillosi, con strutture da trasporto da correnti trattive. In superficie sono presenti limi debolmente argillosi compatti (loess alterato). 4
5 Allogruppo di Besnate Unità di Bollate Allogruppo di Besnate indifferenziato Unità postglaciale Figura 2 Stralcio della carta geologica dello studio geologico comunale (SI, 2010) 2.4 Inquadramento idrogeologico Classificazione delle unità idrogeologiche di sottosuolo Sulla base delle caratteristiche litologiche dedotte dalle stratigrafie dei pozzi esistenti in territorio di Bollate e limitrofi ed in riferimento alla suddivisione stratigrafica del sottosuolo della Pianura Lombarda, come dedotta dalla pubblicazione da parte di ENI Divisione Agip - Regione Lombardia (2002), si riconoscono nel sottosuolo varie unità idrogeologiche, distinguibili per la loro omogeneità e continuità orizzontale e verticale. In esse le unità idrogeologiche si succedono, dalla più superficiale alla più profonda, secondo il seguente schema: A - Gruppo Acquifero A: è presente con continuità in tutto il territorio esaminato ed è costituito da depositi in facies fluviale di tipo braided ad alta energia. Litologicamente è composto prevalentemente da sedimenti grossolani ghiaiososabbiosi a matrice sabbiosa medio grossolana con subordinati intervalli sabbiosi da medi a molto grossolani, ad elevata porosità e permeabilità; localmente sono presenti livelli di spessore decimetrico di argille e argille limose e orizzonti costituiti da ghiaie cementate e conglomerati. 5
6 Lo spessore varia da un minimo di m sino ad un massimo di m e il suo limite inferiore è posto in corrispondenza dei primi livelli argillosi realmente continui. L unità, congiuntamente alla seguente unità del Gruppo Acquifero B, è sede dell acquifero principale di tipo libero o localmente semiconfinato, caratterizzato da soggiacenza intorno ai m da piano campagna ed è tradizionalmente captata dai pozzi di captazione a scopo idropotabile di vecchia realizzazione e da pozzi privati. B - Gruppo Acquifero B: è presente con continuità in tutto il territorio esaminato ed è costituita da depositi in facies fluviale di tipo braided. Litologicamente è composta prevalentemente da sedimenti grossolani rappresentati da sabbie mediogrossolane, sabbie ciottolose e ghiaie a matrice sabbiosa ad elevata porosità e permeabilità; verso il basso diminuisce la granulometria dei sedimenti e diventano più frequenti gli orizzonti cementati (arenarie e conglomerati) e i livelli di sedimenti fini argilloso-limosi. Lo spessore complessivo si attesta su una media di circa 45 m con valori minimi intorno ai 35 m e massimi di 55 m. L unità, congiuntamente alla precedente Unità A, è sede dell acquifero principale di tipo libero o localmente semiconfinato, tradizionalmente captato dai pozzi di captazione a scopo idropotabile di vecchia realizzazione e da pozzi privati. C - Gruppo Acquifero C: è presente con continuità in tutto il territorio esaminato ed è costituito da depositi in facies continentale/transizionale deltizia. Litologicamente è costituito da sabbie da fini a medie e da argille limose con orizzonti torbosi a cui si intercalano livelli ghiaioso-sabbiosi a maggiore permeabilità. Lo spessore complessivo è sconosciuto in quanto il limite inferiore non è stato raggiunto dalle perforazioni dei pozzi più profondi presenti nell area. Nei livelli permeabili sono presenti acquiferi intermedi e profondi, di tipo confinato, la cui vulnerabilità è mitigata dalla presenza a tetto di strati argillosi arealmente continui, ma non sono da escludere collegamenti ed alimentazione da parte dell acquifero libero superiore ad alta vulnerabilità. Gli acquiferi dell unità sono captati singolarmente solo dal pozzo 15/2 di Via Attimo (cod ). 6
7 PROPOSTA DI PIANO DI LOTTIZZAZIONE RESIDENZIALE Caratteri piezometrici locali La morfologia della superficie piezometrica dell'acquifero superiore, così come desunta dalla Tav. 2 Idrogeologia e vulnerabilità dello studio geologico comunale, ricostruita tramite i dati di soggiacenza riferiti al mese di febbraio 2008, evidenzia che nel territorio di Bollate, la morfologia della superficie piezometrica presenta una falda radiale debolmente divergente; le componenti del flusso idrico sotterraneo sono orientate NW-SE e le quote piezometriche decrescono da circa 150 a 128 m s.l.m. da NW a SE con un gradiente idraulico medio variabile tra il 3 e il 6. Con riferimento allo stretto ambito di progetto la quota della falda idrica sotterranea si attesta attorno a 142 metri s.l.m., a fronte di una quota di piano campagna pari a 157 metri circa. Ne deriva che la soggiacenza della falda è stimabile in 15 m, mentre l escursione della piezometria dell ultimo decennio è quantificabile in 10 m nell arco dei 10 anni Figura 3 Stralcio della carta idrogeologica dello studio geologico comunale (SI, 2010) Drenaggio delle acque In relazione alle capacità di assorbimento delle acque nel sottosuolo dell area in esame, osservazioni dirette delle sezioni di scavo eseguite in ambiti limitrofi e litologicamente raffrontabili, nonché la consultazione della documentazione bibliografica disponibile, testimoniano condizioni di drenaggio moderatamente difficoltoso. 7
8 3. VINCOLI E DISPOSIZIONI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE Dalla consultazione della tavola 9a Fattibilità geologica delle azioni di piano dello studio geologico comunale, si evince che l ambito d intervento ricade in classe 2 Fattibilità con modeste limitazioni alla trasformazione d uso del suolo, sottoclasse 2BE, per la presenza di criticità legate alla capacità portante del terreno e alla salvaguardia dell acquifero libero. 2BE Figura 4 Stralcio della Carta di Fattibilità Geologica dello studio geologico comunale Le NTA associate allo studio geologico comunale per la sottoclasse 2BE prescrivono che si rende necessaria la verifica idrogeologica e litotecnica dei terreni mediante rilevamento geologico di dettaglio e l esecuzione di prove geotecniche per la determinazione della capacità portante, da effettuare preventivamente alla progettazione esecutiva per tutte le opere edificatorie (IGT), secondo quanto indicato nell art. 2. La verifica idrogeologica deve prevedere una disamina della circolazione idrica superficiale e profonda, verificando eventuali interferenze degli scavi e delle opere in progetto nonché la conseguente compatibilità degli stessi con la suddetta circolazione idrica. Nel caso di opere che prevedano scavi e sbancamenti, dovrà essere valutata la stabilità dei versanti di scavo (SV) nel caso di opere di tipo 3, 4 5, 6 al fine di prevedere le opportune opere di protezione durante i lavori di cantiere. La modifica 8
9 di destinazione d uso di aree produttive esistenti necessita la verifica dello stato di salubrità dei suoli ai sensi del Regolamento Locale d Igiene Pubblica (ISS) e/o dei casi contemplati nel D. Lgs. 152/06. Qualora venga rilevato uno stato di contaminazione dei terreni mediante un indagine ambientale preliminare, dovranno avviarsi le procedure previste dal D.Lgs 152/06 Norme in materia ambientale (Piano di Caratterizzazione/PCA con analisi di rischio, Progetto Operativo degli interventi di Bonifica/POB). Le suddette indagini dovranno essere commisurate al tipo di intervento da realizzare ed alle problematiche progettuali proprie di ciascuna opera. Oltre alle prescrizioni indicate è obbligatorio l adempimento dei disposti normativi di cui al D.M. 14 gennaio 2008 Nuove Norme tecniche per le costruzioni, di cui alla presente relazione. Le prescrizioni illustrate nello studio geologico comnale e gli adempimneti di cui al D.M. 14 gennaio 2008 Nuove Norme tecniche per le costruzioni, dovranno essere oggetto di specifica relazione di approfondimento geologica e geotecnica d opera. Per quanto attiene l analisi dei vincoli di carattere geologico-idrogeologico si evidenzia che il limite meridionale dell area di lottizzazione è interessato dalla fascia di rispetto del Reticolo Idrico Principale (vincolo di polizia idraulica di cui alla D.G.R. 1 agosto 2003, n.7/13950 e s.m.i.), che comporta l inedificabilità sino a 10 m di distanza dal piede esterno dall argine spondale/manufatto (Rif. Individuazione del Reticolo Idrografico Principale e Minore, Studio Idrogeotecnico Associato, aggiornamento maggio 2011). L ambito è invece esterno alla zona di tutela assoluta e di rispetto delle captazioni ad uso idropotabile. Dal punto di vista sismico l O.P.C.M. n.3274 del 20 marzo 2003, ha previsto per il territorio comunale di Bollate la zona di pericolosità 4. Pertanto non prevedendo la lottizzazione edifici strategici o rilevanti (ai sensi del d.d.u.o. n /03), non è previsto l approfondimento di III livello. 9
10 4. PRIME VALUTAZIONI DI CARATTERE LITOTECNICO La consultazione della documentazione tecnica bibliografica disponibile, nonché avvalendosi dei risultati derivanti da indagini geognostiche e ambientali eseguite in ambiti limitrofi e litologicamente raffrontabili, ha consentito di procedere con una prima caratterizzazione lititecnica dei terreni oggetto della lottizzazione. Come si evince dall immagine proposta a seguire, stralcio della Tav. 5 Caratteri geologico-tecnici dello studio geologico comunale, i terreni posti nelle vicinanze dell area d interesse, nei metri del sottosuolo presentano depositi a prevalente composizione fine, con frazione grossolana in netto subordine. In generale si assiste ad un graduale aumento della resistenza all aumentare della profondità. Figura 5 Stralcio Tav. Caratteri geologico-tecnici dello studio geologico comunale 10
11 5. ASPETTI GEODINAMICI E SISMICITÀ L O.P.C.M. n del riclassifica l intero territorio nazionale dal punto di vista sismico, attribuendo al Comune di Bollate la zona 4. La recente D.G.R. 11 luglio n. X/2129 Aggiornamento delle zone sismiche in Regione Lombardia (l.r. 1/2000, art. 3, c. 108, lett. d), ha confermato la zona di appartenenza. Alla zona 4 corrisponde un accelerazione orizzontale con probabilità di superamento del 10% in 50 anni inferiore a 0,05 (ag/g). tab. 5 - accelerazioni orizzontali in funzione della zona sismica Con la pubblicazione delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008) si definiscono i criteri definitivi per la classificazione sismica del territorio nazionale in recepimento del Voto n. 36 del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 27 luglio 2007 ( Pericolosità sismica e criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale ); tali criteri prevedono la valutazione dell azione sismica non più legata ad una zonazione sismica ( criterio zona dipendente ), ma definita puntualmente al variare del sito e del periodo di ritorno considerati, in termini sia di accelerazione del suolo ag sia di forma dello spettro di risposta ( criterio sito dipendente ). L Allegato A al D.M. 14 gennaio 2008 Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni prevede che l azione sismica venga valutata in fase di progettazione a partire da una pericolosità sismica di base in condizioni ideali di sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale. 11
12 La pericolosità sismica di un determinato sito deve essere descritta con sufficiente dettaglio sia in termini geografici che temporali, fornendo, di conseguenza i risultati del suddetto studio: in termini di valori di accelerazione orizzontale massima ag e dei parametri che permettono di definire gli spettri di risposta (Fo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale, T*C periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale); in corrispondenza dei punti di un reticolo di riferimento (reticolo di riferimento) i cui nodi non siano distanti più di 10 km; per diverse probabilità di superamento in 50 anni e/o diversi periodi di ritorno TR ricadenti in un intervallo di riferimento compreso almeno tra 30 e 2475 anni. L azione sismica così individuata deve essere variata in funzione delle modifiche apportate dalle condizioni sito-specifiche (caratteristiche litologiche e morfologiche); le variazioni apportate caratterizzano la risposta sismica locale. L Allegato B alle citate norme fornisce le tabelle contenenti i valori dei parametri ag, Fo e T*C relativi alla pericolosità sismica su reticolo di riferimento, consultabile sul sito La relazione geologica e geotecnica d opera, in ottemperanza ai disposti del.m. 14 gennaio 2008, definirà gli aspetti sismici dell ambito di lottizzazione, in funzione dei risultati della campagna di indagine geognostica sito specifica. 12
13 6. CONCLUSIONI La presente relazione geologico idrogeologica condotta sui terreni posti presso in Via Vismara 72/10 a Bollate (Mi), per conto dei Sig.ri Francesco Zani, Agata Lauretana Trintinaglia e Giulia si è prefissa l obiettivo di accertare la compatibilità e le eventuali problematiche di ordine geologico riguardanti la proposta di piano di lottizzazione. L ambito di lottizzazione, limitato a sud dal canale scolmatore delle piene di Nord- Ovest di Milano, è posto al confine con il territorio comunale di Arese, ad una quota altimetrica pari a circa 157 metri s.l.m.. In tale zona i sopralluoghi di terreno e la consultazione della documentazione bibliografica specifica, nonché le testimonianze raccolte in loco, hanno evidenziato l assenza di processi morfodinamici attivi o evidenze premonitrici interferenti con l area in esame e con il suo adeguato attorno. L assetto litologico dell ambito si caratterizza per la presenza di depositi fluvioglaciali costituiti da ghiaie in matrice sabbiosa localmente limosa, passanti a limi argillosi. In superficie sono presenti limi debolmente argillosi compatti (loess alterato). Per quanto attiene l assetto idrogeologico la falda freatica si attesta attorno ai 15 metri di profondità da p.c., tuttavia non si esclude la presenza di piccole falde sospese anche a minore profondità, legate alle infiltrazioni d acqua nel sottosuolo. Dal punto di vista litotecnico, seppur in assenza di specifiche indagini geognostiche, si ritiene probabile che nei metri del sottosuolo vi sia un graduale aumento della resistenza all aumentare della profondità. Infine si ribadisce che la presente relazione è redatta con grado di approfondimento preliminare, in anticipazione di quanto prescritto dal D.M. 14 gennaio 2008 Nuove norme tecniche per le costruzioni e dalle NTA dello studio geologico comunale. Conseguentemente nelle successive fasi progettuali dovrà essere redatta apposita relazione geologica e geotecnica d opera, che dovrà sviluppare gli approfondimenti richiesti dalla specifica disciplina comunale e sovracomunale. 13
14 In base alle considerazioni esposte nella presente relazione si ritiene che la proposta progettuale relativa al piano di lottizzazione residenziale di via Vismara 72/10 a Bollate sia compatibile con l assetto geologico-idrogeologico dei luoghi. Mozzo, febbraio 2015 Dott. Geol. Alessandro Chiodelli 14
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