NUOVO TEMPIO CREMATORIO NEL CIMITERO DI VIGO VANGADIZZA PROGETTO PRELIMINARE

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2 PREMESSA La cremazione, quale ulteriore possibilità rispetto alla tumulazione e all inumazione, è diventata negli anni una scelta sempre più praticata che rispecchia una volontà maggiormente diffusa nel praticare tale forma di sepoltura, unitamente all esigenza pratica di contenere l espansione dei Cimiteri. Una valida alternativa utile a contenere le dimensioni degli ampliamenti dei Cimiteri, che altrimenti risulterebbero di forte impatto sul territorio da un punto di vista sia paesaggistico che ambientale, è la realizzazione di un idoneo Impianto Crematorio, anche sulla scorta di un evoluzione normativa e socio-culturale. La possibilità di realizzare un Impianto Crematorio può contribuire in maniera sostanziale a diminuire sia il ricorso all inumazione che alla tumulazione, con notevole risparmio in termini di spazio e di utilizzo delle aree. La Legge 130 del 30 marzo 2001 riconosce il diritto ai cittadini di ricorrere alla cremazione, sia di destinare liberamente le ceneri ai familiari per la conservazione fuori dai cimiteri o per la dispersione in natura. Secondo la stessa Legge, la dispersione delle ceneri è consentita, nel rispetto della volontà del defunto, unicamente in aree a ciò destinate all interno dei cimiteri o in natura o in aree private; la dispersione in aree private dovrà avvenire all aperto e con il consenso dei proprietari. La dispersione non potrà dare luogo ad attività aventi fini di lucro e sarà vietata nei centri abitati. Il rito della cremazione consiste nel procedimento di riduzione in cenere di una salma utilizzando un impianto termico idoneo; le ceneri vengono raccolte in un urna e consegnate ai familiari per la sepoltura. Le ceneri del defunto, che finora potevano essere conservate solo nel cimitero, potranno essere affidate alla famiglia e tenute in casa se lo si desidera, oppure, in base alla volontà scritta dell'interessato, possono essere disperse in aree private o in natura, compresi fiumi e mari. E' necessaria un'autorizzazione dell'ufficiale di Stato Civile del comune dove è avvenuto il decesso. Una salma può essere cremata se: esiste una disposizione testamentaria del defunto; il defunto era iscritto ad una associazione per la cremazione; il coniuge lo richiede espressamente sottoscrivendo una dichiarazione sostitutiva dell atto notorietà; in mancanza del coniuge la dichiarazione deve essere fatta dal parente di grado più prossimo, nello stesso grado, da tutti gli stessi. 1

3 La richiesta di cremazione deve essere presentata, successivamente al momento del decesso, presso l ufficio di Polizia Mortuaria competente. Il servizio funebre può comunque essere svolto indipendentemente dalla data di cremazione; terminata la cerimonia funebre, il feretro sarà depositato e custodito nella camera mortuaria del cimitero in attesa di essere trasportato all impianto di cremazione. Effettuata la cremazione, le ceneri sono raccolte in un urna e sono consegnate ai familiari che possono trasportarle, anche con un proprio autoveicolo, al Cimitero di destinazione per l eventuale tumulazione. A tal fine i familiari del defunto possono richiedere la concessione di una nicchiacinerario. In alternativa, ricorrendo i requisiti previsti dal Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria, l urna può essere tumulata in un loculo, oppure in una tomba di famiglia, insieme con una salma già tumulata. Non è possibile acquistare la concessione di un loculo per tumulare l urna cineraria. I familiari possono eventualmente richiedere la dispersione delle ceneri nel cinerario comune del Cimitero o l affidamento familiare dell urna. Gli oneri per la cremazione, i servizi connessi e per il trasporto della salma ad un impianto di cremazione, sono a carico del cittadino (solo in caso di indigenza del defunto, le spese possono essere sostenute dal Comune di ultima residenza nei limiti delle ordinarie disponibilità di Bilancio). L Amministrazione Comunale autorizza la cremazione sulla scorta dei documenti comprovanti la volontà all incinerazione del defunto. Quindi a richiesta della famiglia si svolge la cerimonia funebre secondo i desideri, la religione, le tradizioni in cui si vuol fare riferimento. Chi non desidera cerimonia naturalmente può ometterla. In seguito la salma viene trasferita nel crematorio e se la cremazione non avviene in giornata la famiglia sarà avvertita della data e dell ora esatta da parte del gestore dell impianto. Infine le ceneri saranno portate a destinazione (volendo i familiari possono accompagnarle, magari con un ultimo piccolo rito di commiato). INDIVIDUAZIONE DEL BACINO DI UTENZA Nell allegata planimetria sono stati dislocati gli impianti di cremazione oggi esistenti e quelli conosciuti in fase di programmazione. Come si può notare in tutta la provincia solo la città di Verona ospita un impianto di cremazione, non sufficiente alle richieste, obbligando così gli interessati a rivolgersi alle 2

4 strutture più vicine di Mantova o di Ferrara affollando comunque le già lunghe liste di attesa con i conseguenti disagi per i familiari già provati dall evento luttuoso. Oltre al servizio di cremazione di salme è bene ricordare che l impianto è autorizzato alla cremazione di resti mortali provenienti dall estumulazione alla scadenza delle concessioni cimiteriali, offrendo così un servizio di sicuro interesse per l amministrazione comunale. Il bacino di utenza considerato, che si estende all intera bassa veronese e parte delle provincie di Rovigo, Mantova, Padova e Vicenza, è stimato in circa abitanti. Considerando il tasso di mortalità annuo e la percentuale di cremazioni nella Regione Veneto la stima delle cremazioni/anno prevista per l impianto di Legnago varia tra le unità per il primo anno di gestione e le unità nell ultimo anno di operatività dell impianto; tale dato è comprensivo della cremazione di resti mortali stimati nel 40% delle cremazioni per il primo anno che si incrementa sino al 60% nell ultimo anno di operatività.. 3

5 SCELTA DEL SITO E stata individuata la localizzazione in adiacenza al cimitero del capoluogo (Vagandizza-Vigo) per le seguenti motivazioni: - Comune baricentrico rispetto alla provincia di Verona; - Vicinanza al capoluogo di Verona; - Vicinanza ai plessi ospedalieri di Legnago e Verona; - Accessibilità dalla viabilità principale; - Dotazione infrastrutturale; - Distanza di sicurezza dai centri abitati. L area individuata si colloca nella parte posteriore del cimitero raggiungibile da una strada di servizio, su area già di proprietà comunale. Tale localizzazione permette di condividere i servizi di accessibilità esistenti (strada e parcheggi); è prevista comunque l integrazione dei servizi con nuovi parcheggi. Il comparto individuato per la realizzazione dell impianto crematorio è a ridosso del confine nord del cimitero di Vigo Vangadizza, per il quale è in corso di realizzazione un ampliamento sul lato nord e interessa una superficie di circa mq. interamente di proprietà comunale. 4

6 PROCEDURE AMMINISTRATIVE Il presente Progetto Preliminare è allegato alla proposta relativa alla realizzazione di concessione di lavori pubblici o di lavori di pubblica utilità non presenti nella programmazione triennale di cui all art. 128 ovvero negli strumenti di programmazione approvati dall amministrazione aggiudicatrice sulla base della normativa vigente redatta ai sensi dell'art. 153, comma 19 del D. Lgs. n Codice Contratti. Entro tre mesi l Amministrazione Comunale sottopone il progetto a Conferenza di servizi preliminare ai sensi dell art. 3 del DL n.83 e valuta il pubblico interesse della proposta, apportando eventuali modifiche, e la inserisce nella programmazione triennale e approva il progetto. Il progetto preliminare approvato è posto a base di gara per l affidamento di una concessione alla quale è invitato il proponente; quest ultimo nel caso non risulti aggiudicatario può esercitare il diritto di prelazione adeguandosi alla condizioni dell aggiudicatario. MODELLO DI PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO Il partenariato, inteso in senso lato. È un confronto tra parti diverse (soggetti pubblici o privati, forze economiche sociali) sulla realizzazione di interventi finalizzati allo sviluppo economico, allo sviluppo del territorio e all'integrazione sociale. In un progetto di partenariato pubblico privato, la pubblica amministrazione affida all'operatore privato, sulla base di un specifico contratto, l'attuazione di un progetto per la realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità e per le gestione del relativo servizio. Nel caso specifico la progettazione, realizzazione e gestione di un impianto per la cremazione di salme (ed eventualmente animali da compagnia) implica il coinvolgimento di molteplici specialità professionali (progettazione architettonica, strutturale, impiantistica, economica-gestionale) nonché un impegno burocratico notevole (appalto e direzione lavori, successivi concorsi per l'impiego di nuovo personale tecnico ed amministrativo). Pertanto, anche se nell'immediato la Divisione Tecnica del Comune è in grado di risolvere le operazioni preliminari rischierebbe, nel seguito, di non addivenire ad una progettazione risolta in tempo utile perché i compiti tecnici dovrebbero incombere su personale già destinato ad altre funzioni; inoltre, dovrebbe avvalersi di alcuni specialisti esterni in campo ingegneristico quindi sarebbe anche gravata da costi ulteriori ancor prima di ricavare utili. 5

7 La scelta di affidare la globalità delle operazioni ad un operatore privato risolve in modo unitario la problematica menzionata infatti, quest'ultimo, assumendo il ruolo di regista dell'operazione, potrà tra l'altro, realizzare delle economie di scala per il solo fatto di avere la massima libertà organizzativa e contrattuale nei confronti dei propri collaboratori e delle imprese interessate alla realizzazione. Alla scadenza del contratto stipulato dal soggetto privato con la pubblica amministrazione l'opera realizzata entrerà comunque a far parte del patrimonio pubblico e pertanto aprirsi nuove ipotesi gestionali per il futuro. Le tariffe che saranno definite all interno della proposta di project financing derivano comunque dalle tariffe standard nazionali determinate attraverso decreto e possono essere agevolate (scontate) per le persone decedute residenti nel Comune di Legnago. SISTEMA TARIFFARIO Quanto alle tariffe da applicare ai servizi di cremazione offerti agli utenti, si fa riferimento alle tariffe ministeriali introdotte con D.M. del Ministero Interno, di concerto con il Ministero Salute, del 01 Luglio Per l'anno 2013 la presente proposta di project financing considera le seguenti tariffe di cremazione, calcolate ai sensi del citato Decreto comprese le successive rivalutazioni annue: 492,52 per cadaveri 394,01 per resti mortali Per la durata della concessione, si è ipotizzato che lo schema tariffario tenga conto di una rivalutazione annua pari al 100% del tasso di inflazione individuato (ISTAT-FOI). VERIFICA DELLA NORMATIVA VIGENTE La normativa nazionale e regionale vigente a oggi sugli impianti di cremazione è tutt altro che completa mancando qualsiasi regolamento attuativo. La Legge n. 130/2001 Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri prevede: Art. 6, comma 1 : entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le regioni elaborano piani regionali di coordinamento per la realizzazione di crematori da parte dei comuni, anche in associazione tra essi, tenendo conto della popolazione residente, dell indice di mortalità e dei dati statistici sulla scelta crematoria da parte dei cittadini di ciascun territorio comunale, prevedendo, di norma, la realizzazione di almeno un crematorio per Regione. 6

8 Art. 6, comma 2 : la gestione dei crematori spetta ai comuni, che la esercitano attraverso una delle forme previste dall art. 113 del testo unico delle leggi sull ordinamento degli enti locali, approvato con decreto legislativo 18 agosto 2000 n Art. 8, comma 1 : entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministero della sanità, di concerto con il Ministro dell ambiente e con il Ministro dell industria, del commercio e dell artigianato, sono definite le norme tecniche per la realizzazione dei crematori, relativamente ai limiti di emissione, agli impianti e agli ambienti tecnologici, nonché ai materiali per loa costruzione delle bare per la cremazione. Si evidenzia che tali norme tecniche non sono mai state emanate e che, nel frattempo, anche alla luce della riforma del titolo V della Costituzione, la Regione Vento ha emanato la L.R. n. 18/2010 Norme in materia funeraria che regolamenta gli impianti di cremazione unicamente all art. 45 commi 1 e 2. Il comma 1 prevede che i crematori siano realizzati nell ambito dell area cimiteriale e quindi, presentandone le stesse caratteristiche, le fasce di rispetto da applicare sono quelle della specifica struttura cimiteriale (nel caso illustrato sono di 100 ml.) Il comma 2 recita: Le emissioni sono soggette al controllo della Provincia che si avvale dell agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto (ARPAV) ai sensi dell art. 6 della LR 18 ottobre 1996, n. 32 e successive modificazioni sulla base dei criteri stabiliti in sede nazionale con l art. 8 della legge n. 130/2001. L unica regione che ha deliberato dei criteri per la localizzazione di crematori sul territorio è la Regione Lombardia con DGR n. 8/4642 e successive modifiche con DGR n. 8/9052: criteri di efficienza il numero di cremazioni/anno deve essere almeno pari a con possibilità di deroga per aree provinciali disagiate; criteri tecnologici l impianto di cremazione deve utilizzare le migliori tecnologie disponibili per l abbattimento delle emissioni in atmosfera; criteri quantitativi il bacino di riferimento deve essere di almeno abitanti residenti; criteri territoriali la realizzazione di un nuovo impianto di cremazione non è ammessa in ambito urbano, in prossimità (distanza minima 500 ml.) di elementi sensibili (asili, ospedali, scuole, RSA, ecc.) e/o elevata pressione antropica (compresenza di altre fonti di emissioni inquinanti); criteri di sostenibilità sono ammessi prioritariamente gli impianti di cremazione la cui fonte energetica è costituita dal metano; criteri gestionali - sono ammessi nuovi impianti di cremazione che abbiano almeno due linee per sopperire guasti tecnici e manutenzioni. 7

9 La proposta avanzata per il nuovo impianto crematorio di Legnago rispetta tutti i criteri affermati dalla Legge Regionale lombarda con l unica eccezione del bacino di utenza che risulta lievemente inferiore a quanto richiesto ( contro abitanti residenti). DESCRIZIONE DELLA PROPOSTA La proposta di cui al presente progetto preliminare è relativa alla realizzazione del nuovo tempio per la cremazione, comprendente la progettazione esecuzione dei lavori e la successiva gestione dell impianto, in adiacenza al cimitero comunale di Vigo Vangadizza nel Comune di Legnago. Il progetto preliminare è compiutamente descritto nell elaborato A2_Relazione Tecnica allegata e qui riassunto negli elementi essenziali. L area di intervento si sviluppa a nord dell attuale cimitero di Vigo Vangadizza interessando un comparto di circa mq. interamente di proprietà comunale. L edificio del nuovo impianto crematorio si sviluppa su una superficie coperta di circa 800 mq. a piano unico fuori terra e si articola su tre corpi edilizi che identificano le diverse funzioni da insediare nell impianto: - Sale del commiato rivolte a est verso il piazzale di accesso per il carro funebre e per i partecipanti alla cerimonia; tali sale sono funzionali sia all attesa dei parenti che alle cerimonie per la cremazione, ma anche allo svolgimento di riti funebri di tutte le religioni per le successive inumazioni nel cimitero. - Locale forni collegato alla sala del commiato mediante disimpegno, è suddiviso in una zona per la preparazione dei feretri e nella zona che ospita gli impianti tecnici che comprende due linee di forni. - Locali amministrativi e di servizio nel corpo edilizio rivolto a nord verso la campagna con il gruppo servizi igienici per il pubblico, i magazzini e depositi e i locali destinati a uffici e archivi. L accesso all impianto è autonomo rispetto agli ingressi alla struttura cimiteriale e avviene dalla strada comunale via Olmo, che collega le frazioni di Vigo e Vangadizza, attraverso una strada di accesso dotata di carreggiata a doppia corsia; pedonalmente l impianto sarà raggiungibile attraverso i percorsi interni al cimitero esistente. L intero impianto, che rappresenta ampliamento dell area cimiteriale, sarà perimetrato da una recinzione di altezza pari a ml. 2,50; l ingresso all area recintata dell impianto sarà consentito solo ai carri funebri e ai mezzi manutentivi. Tutte le aree esterne saranno pavimentate e verranno integrate le principali reti tecnologiche con particolare riferimento all illuminazione pubblica; particolare attenzione 8

10 verrà rivolta alla piantumazioni a verde in grado di mascherare al massimo l impianto di cremazione; a fianco del piazzale viene riservata un area idonea per eventualmente realizzare un giardino delle rimembranze idoneo allo spandimento delle ceneri. Di seguito si allegano alcune viste assonometriche del progetto: 9

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