DDL caporalato Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento

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1 DDL caporalato Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo

2 Sommario Introduzione... 3 Principali elementi costituenti il DDL Emendamenti... 5 La posizione della Giunta nazionale di Confagricoltura. 7 2

3 Introduzione Il disegno di legge di cui in oggetto, approvato dal Senato della Repubblica il 1 agosto 2016 e trasmesso alla Camera dei Deputati il 2 agosto 2016, di iniziativa governativa, è stato assegnato, in sede referente, alle Commissioni riunite Giustizia (II) e Lavoro (XI) il 5 agosto 2016, con parere di otto Commissioni consultive tra cui quello rafforzato della Commissione Agricoltura. Relatore per la Commissione Giustizia: on. Giuseppe Berretta (PD); Relatore per la Commissione Lavoro: on. Marco Miccoli (PD). Nella giornata del 20 settembre, le Commissioni riunite hanno iniziato l esame del provvedimento con le relazioni dell on. Giuseppe Berretta e dell on. Marco Miccoli. Position paper liguria.confagricoltura.it liguria@confagricoltura.it Confagricoltura Liguria 3

4 Principali elementi costituenti il DDL 4008 Scongiurata l introduzione dei cosiddetti indici di congruità (criteri Indici di congruità di valutazione induttivi della congruità della manodopera occupata dalle imprese), che avrebbero introdotto degli standard fortemente condizionanti e penalizzanti per le imprese, che presentano delle diversità di esigenze in materia di manodopera - difficilmente riconducibili ad uno standard. Sono stati tramutati in semplici indici di coerenza, finalizzati a verificare la coerenza, appunto, delle dichiarazioni rilasciate dalle imprese alle diverse amministrazioni. Denunce INPS (passaggio al sistema UNIEMENS) Nella versione originaria del ddl in oggetto era previsto il passaggio dal sistema di denuncia trimestrale all INPS (modello DMAG) al sistema di denuncia mensile (modello UNIEMENS), in vigore negli altri settori produttivi. Il testo approvato dal Senato attenua e rende graduale la transizione, in quanto: il passaggio al sistema Uniemens avverrà dal 1 gennaio 2018: - sarà mantenuta la tariffazione a carico dell INPS, - saranno mantenute le attuali scadenze trimestrali di pagamento. Re te del lavoro agricolo di qualità I requisiti di accesso alla Rete del lavoro agricolo di qualità diventano più stringenti sotto il profilo penale e meno stringenti sotto quello amministrativo. Non potranno infatti iscriversi alla Rete gli imprenditori che riportano condanne penali, oltre che in materia di lavoro, anche per delitti contro la pubblica amministrazione, contro l incolumità pubblica, contro l economia pubblica e contro il sentimento per gli animali. Potranno, invece, iscriversi alla Rete gli imprenditori che, pur essendo destinatari di una sanzione amministrativa in materia di lavoro, imposte e tasse, provvedano alla regolarizzazione delle inosservanze e al pagamento delle sanzioni. Modifiche codice penale in materia di caporalato Vengono notevolmente inasprite le conseguenze del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art.603-bis del codice penale). Il testo approvato dal Senato prevede infatti che: - sia punibile non solo l intermediario (caporale) ma anche l imprenditore che utilizza manodopera reclutata illegittimamente; 4

5 - sia punibile l imprenditore che utilizza manodopera anche assunta regolarmente (cioè non per il tramite del caporale) quando ricorra uno degli indici di sfruttamento (reiterata corresponsione di retribuzioni palesemente difformi dai contratti collettivi; reiterata violazione della normativa relativa all orario di lavoro; violazione in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro; condizioni di lavoro o alloggiative degradanti). Sotto il profilo delle conseguenze del reato è previsto: - il controllo giudiziario dell azienda presso cui è stato commesso il reato; - la confisca dei beni anche per equivalente; - l arresto obbligatorio in flagranza di reato. La nostra posizione Il ddl è passato ora all esame della Camera ed è stato assegnato alle Commissioni riunite Giustizia e Lavoro. È dunque ancora possibile che siano apportate modifiche al testo. Confagricoltura continuerà a seguire attentamente l iter legislativo del testo e interverrà nelle sedi opportune, sollecitando le necessarie modifiche al disegno di legge soprattutto nella parte relativa al reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e a quella relativa al sistema di denuncia all INPS. Riteniamo infatti che queste misure, nel testo approvato dal Senato, non sono assolutamente utili a combattere il fenomeno del caporalato e possono mettere in gravi difficoltà l imprenditore, anche in presenza di violazioni di lieve entità. Emendamenti L iter parlamentare è in questi giorni proseguito anche in Commissione Agricoltura della Camera con la relazione del Presidente on. Luca Sani. Confagricoltura ha ritenuto doveroso presentare questi due emendamenti: Art. 1 - Emendamento All articolo 1, apportare le seguenti modificazioni: a) al comma 1, capoverso Art. 603-bis, terzo comma, all alinea, sostituire le parole: una o più, con le seguenti: almeno due ; 5

6 b) al comma 1, capoverso Art. 603-bis, terzo comma, numero 3, dopo le parole: la sussistenza di, inserire le seguenti: gravi e reiterate. Motivazioni Il nuovo articolo 603-bis del codice penale, nel sostituire il precedente, configura, ad esempio, il reato di sfruttamento del lavoro con le pesanti conseguenze sanzionatorie previste (reclusione da uno a sei anni, arresto obbligatorio in flagranza, confisca dei beni anche per equivalente e controllo giudiziario dell azienda) anche per i datori di lavoro che assumono regolarmente i propri dipendenti ed in modo occasionale, una volta sola, incorrono nella violazione di una qualunque disposizione, anche la più lieve e meramente formale, delle numerose, complesse e stratificate disposizioni in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. Gli indici di sfruttamento, che sono alternativi tra loro (basta che ne ricorra uno solo), non sono infatti idonei a rilevare una reale situazione di sfruttamento del lavoro, essendo focalizzati anche su violazioni lievi e meramente formali di normative legali e contrattuali. Al fine di evitare che gli indici di sfruttamento, nuovamente definiti, possano avere un impatto eccessivo sull attività imprenditoriale datoriale, si propone che ai fini della fattispecie penale, l indice di sfruttamento scatti in presenza di almeno due delle condizioni indicate nell articolo (e non solo per una). Inoltre, la condizione numero 3 del terzo comma del nuovo articolo 603-bis del codice penale prevede, quale indice di sfruttamento, la sussistenza di violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene nel luogo di lavoro, che va adeguatamente precisata per evitare l applicazione di sanzioni penali in presenza di qualunque violazione della normativa. Art. 1 Emendamento Al comma 1, capoverso Art. 603-bis, primo comma, numero 2, sopprimere la seguente parola: anche. 6

7 Motivazioni Si intende definire la fattispecie concentrando l attenzione sull utilizzo dell attività di intermediazione illecita così come prevista dal numero 1 del nuovo articolo 603-bis del codice penale, in modo da legare l intermediazione illecita allo sfruttamento del lavoro, elementi che debbono entrambi sussistere perché si configuri l ipotesi delittuosa di cui al citato articolo del codice penale. Diversamente, si potrebbe configurare, ad esempio, il reato di sfruttamento del lavoro con le pesanti conseguenze sanzionatorie previste (reclusione da uno a sei anni, arresto obbligatorio in flagranza, confisca dei beni anche per equivalente e controllo giudiziario dell azienda) anche per i datori di lavoro che assumono regolarmente i propri dipendenti ed in modo occasionale, una volta sola, incorrono nella violazione di una qualunque disposizione, anche la più lieve e meramente formale, delle numerose, complesse e stratificate disposizioni in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. Gli indici di sfruttamento, che sono alternativi tra loro (basta che ne ricorra uno solo), non sono infatti idonei a rilevare una reale situazione di sfruttamento del lavoro, essendo focalizzati anche su violazioni lievi e meramente formali di normative legali e contrattuali. La posizione della Giunta nazionale di Confagricoltura La giunta esecutiva di Confagricoltura - riunitasi per esaminare il disegno di legge in via di approvazione in materia di lavoro ha condiviso l impianto complessivo della norma proposta, ma ha anche espresso forte preoccupazione per le ricadute che alcune misure contenute nel provvedimento contro il caporalato potrebbero avere sul sistema imprenditoriale agricolo nel suo complesso. Il provvedimento - si legge in un comunicato stampa - è assolutamente condivisibile, ma gli strumenti previsti non centrano solamente l obiettivo della lotta all intermediazione illecita e allo sfruttamento, ma rischiano di far sentire i loro effetti anche sulle imprese che operano correttamente sul mercato del lavoro. Gli indicatori di sfruttamento del lavoro che la legge introduce e che sono alternativi tra loro (basta che ne ricorra uno solo), infatti, rilevano lo sfruttamento, ma per fare questo allargano lo spettro a violazioni lievi e meramente formali di normative legali e contrattuali, quali il rispetto dell orario di lavoro, la retribuzione, l igiene, con il rischio che nell attuazione poi si applichino norme penali a fattispecie lievi ed isolate, più che alle reali situazioni di illegalità. Le norme, quindi, vanno a colpire le aziende agricole a prescindere dal collegamento con l intermediazione di manodopera irregolare, con il risultato che potrebbe essere punito con la reclusione, 7

8 con la confisca dei beni e con il controllo giudiziario dell'azienda, anche chi incorre accidentalmente in una trasgressione meramente formale e spesso marginale. Non e' possibile che una Legge dello Stato crei un rischio potenziale di colpire indiscriminatamente i datori di lavoro di un settore che occupa più di un milione di persone e che ha mantenuto i livelli occupazionali anche in questi anni di crisi e di difficoltà - commenta la giunta di Confagricoltura -. Non si può trattare allo stesso modo chi, con violenza, intimidazioni e minacce, sfrutta e schiavizza i lavoratori e chi, invece, assume e assicura regolarmente i propri dipendenti e incorre in violazioni che riguardano aspetti non sostanziali del rapporto di lavoro, magari per circostanze plausibili. Inoltre, condizioni come questa non favoriscono il confronto ai tavoli per il rinnovo dei contratti provinciali di lavoro per gli operai agricoli, giacché attribuiscono all elemento retributivo, come agli altri potenziali indicatori di sfruttamento, una valenza che oltrepassa la loro naturale funzione. E questo rende più complicate le trattative in corso con i sindacati, perché se le clausole contrattuali possono avere rilievo penale, esse richiedono momenti di maggiore riflessione, con il concreto rischio di uno stallo nei rinnovi. Senza dimenticare che il contratto di lavoro rimane un accordo fra parti, non sanzionabile dalla legge nelle sue singole previsioni normative. maggiori informazioni: liguria@confagricoltura.it liguria.confagricoltura.it Confagricoltura Liguria 8