MSNM MUSEO DI STORIA NATURALE DELLA MAREMMA C O M U N E D I G R O S S E T O TERME DI SATURNIA S.P.A.

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1 MSNM MUSEO DI STORIA NATURALE DELLA MAREMMA C O M U N E D I G R O S S E T O TERME DI SATURNIA S.P.A. Valutazione delle modificazioni ambientali connesse alla realizzazione del percorso da golf Andrea Sforzi, Pietro Giovacchini, Rossano Mastacchi Dicembre 2006

2 INDICE: INTRODUZIONE 3 AREA DI STUDIO 5 MATERIALI E METODI 7 RISULTATI DELL INDAGINE ORNITOLOGICA 15 Area del percorso golf 15 Area di confronto 17 CONSIDERAZIONI FINALI E SUGGERIMENTI PER UNA GESTIONE NATURALISTICA DELL AREA DI STUDIO 21 BIBLIOGRAFIA 27 2

3 INTRODUZIONE Nel corso degli ultimi decenni, in Europa e in molte altre aree del mondo occidentale, il paesaggio naturale ha subito il crescente impatto dello esponenziale sviluppo di molti settori delle attività umane. L aumento della pressione antropica dovuta ad un incremento delle infrastrutture abitative, viarie ed industriali ha portato infatti ad una crescita esponenziale del tasso di urbanizzazione e di sfruttamento delle aree agricole e naturali, con il risultato di una crescente frammentazione ambientale e perdita di importanti habitat naturali. Per questo motivo, lo studio delle conseguenze prodotte dai mutamenti di origine antropica assume sempre maggiore rilievo, in modo particolare per quanto concerne la valutazione di eventuali variazioni strutturali nelle biocenosi (ROTENBERRY et al. 1979). Ciò è in linea con i moderni principi della ecologia del paesaggio : l adozione di efficaci politiche ambientali volte alla corretta gestione e conservazione degli habitat naturali non può prescindere oggi dalla valutazione dei possibili effetti procurati dalle modifiche arrecate dall uomo all ambiente. Ciò è vero soprattutto per le attività a maggiore impatto sull ambiente, ma anche per quelle caratterizzate da un minore effetto, che possono però costituire, in contesti locali, delle potenziali fonti di squilibri sugli aspetti naturali preesistenti. Alcune attività sportive praticate in stretta relazione con l ambiente, come il golf, vengono da molti annoverate aprioristicamente tra quelle responsabili della perdita di habitat naturali, anche attraverso l incremento di pratiche agronomiche dannose per l ambiente. In questo senso, tuttavia, è necessario applicare un criterio di valutazione più rigoroso, basato su indagini scientifiche, che ponga le basi per i necessari distinguo. Spesso, infatti, non vengono valutati gli oramai numerosi studi di settore che, al contrario, delineano il ruolo positivo svolto da molti percorsi golf nella conservazione della natura (cfr. HARTHOORN 1971, SIMPSON 2000). In Italia, sino all attuale decennio, nessuno dei numerosi circuiti di golf esistenti era stato oggetto di studi faunistici (SORACE & VISENTIN 2002, SORACE et al. 2002). Infatti, eccezion fatta per un lavoro di fine anni 90 sul First European Birdwatching Open (STUBBS 1998), occorre attendere l inizio degli anni 2000 per il lancio nel Paese del programma di certificazione ambientale Impegnati nel verde, un progetto europeo che fa capo alla 3

4 Committed to Green Foundation e ha lo scopo di fornire delle linee guida per impostare una attenta e corretta politica ambientale nei percorsi di golf. Il progetto nasce in Europa nel 1997 per volontà dell E.G.A. (European Golf Association) e con la Dichiarazione di Valderrama il progetto raggiunge la piena funzionalità e diviene un modello di riferimento per la gestione ecocompatibile dei percorsi di golf in tutti gli stati europei. La dichiarazione di Valderrama rappresenta un documento formale approvato e firmato dalle più importanti associazioni inerenti il golf e patrocinato delle maggiori organizzazioni mondiali impegnate nella protezione dell ambiente. Le ricerche faunistiche riconducibili al citato Programma contribuiscono alla realizzazione del piano di gestione ambientale, in ragione anche di un sempre maggior numero di praticanti che manifestano seriamente la preferenza di coniugare il gioco del golf con la concreta tutela della natura (BALOGH & WALKER 1992). Nella maggioranza dei casi, gli aspetti favorevoli indotti dalla presenza di una gestione naturalistica dei percorsi golf trovano un sensibile riscontro, se messi in relazione con la matrice esterna, quando questa è caratterizzata da tipologie di territorio simili all area dell intervento. Diventa perciò utile e importante monitorare contemporaneamente entrambe le aree, allo scopo di effettuare un confronto (TERMAN 1997) volto a cercare di comprendere l impatto del circuito golfistico sulle biocenosi naturali preesistenti e circostanti. Nella generalità dei casi vi sono elementi peculiari del paesaggio funzionali alla conservazione, la cui tutela va incontro anche alle esigenze degli sportivi. Ad esempio, il rispetto delle aree boscate può limitare l effetto negativo della frammentazione ambientale, con un conseguente ineluttabile beneficio per Uccelli e Mammiferi selvatici (BATTISTI 2004). Le scelte progettuali in questa direzione assumeranno ancor più valore se rivolte ad elementi di collegamento tra l area propriamente golfistica e quella esterna. Sulla scorta di queste riflessioni il percorso di golf si presenta quindi come un importante opportunità di studio, nella quale si associano tutela ed attività ricreative. Non va dimenticato inoltre che, risultando interdetti all attività venatoria, i campi da golf, se realizzati correttamente sotto il profilo conservazionistico, possono costituire aree di rifugio per l avifauna durante i periodi delle migrazioni (GREEN & MARSHALL 1987). Pochi studi si sono occupati di valutare gli effetti della realizzazione di un campo da golf a partire da una fase iniziale di realizzazione. Ciò consente, come nel caso delle Terme di 4

5 Saturnia, di effettuare valutazioni ambientali a partire da una conoscenza pregressa della situazione ambientale, potendo quindi seguire l evoluzione nel tempo delle zoocenosi associate al percorso da golf. Va da se che, risultando estremamente complesso un monitoraggio esteso a tutta la fauna (vertebrata ed invertebrata), risulta necessario selezionare quel gruppo sistematico che, in virtù delle caratteristiche biologiche dei propri componenti, più si presti ad una valutazione complessiva della biocenosi e della sua evoluzione nel tempo. In tal senso la Classe degli Uccelli può risultare di estrema utilità in quanto il rilevamento sul campo consente di raccogliere in modo relativamente semplice informazioni di dettaglio sulla ricchezza specifica (biodiversità ornitica) che possono essere utilizzate come un indice attendibile del valore ambientale complessivo dell area (BATTISTI & CONTOLI 1995, GREGORY et al. 2003). In questo contesto, quindi, l avifauna costituisce un utile elemento a supporto della valutazione di modificazioni del territorio, da integrare con informazioni di tipo spaziale ed ambientale (MINGOZZI 1991). AREA DI STUDIO L area di studio ricade all interno della proprietà Società Terme di Saturnia, nel comune di Manciano (Grosseto) a pochi chilometri da Saturnia e da Montemerano, e occupa una superficie di 69,7 ettari. Essa è parte di un percorso golf compreso in una più vasta area nella quale sono in corso di realizzazione opere connesse con la progettazione. L ambiente circostante è caratterizzato da un sistema collinare in cui trovano collocazione il Centro Direzionale delle Terme di Saturnia, alcune strutture abitative di recente realizzazione ed un paesaggio naturale con pascoli, colture erbacee, incolti, siepi, viabilità stradale secondaria con scarse percorrenze, filari di soprassuoli arborei e rari manufatti destinati nella maggioranza dei casi ad abitazioni estive. 5

6 Schema progettuale del percorso da Golf Fasi iniziali della realizzazione del percorso da Golf Da un punto di vista cartografico l area è compresa nella sezione della Carta Tecnica Regionale. La zona d indagine confina ad ovest con la strada interna che, partendo dall ingresso, conduce al parcheggio del Golf Club, a nord il limite è adiacente per circa 500 m alla strada comunale Saturnia Pitigliano, mentre ad est risulta essere limitrofo ad altri lavori di sistemazione, infine a sud costeggia per circa 300 m la Strada Provinciale n 150 Follonata. Le quote altimetriche sono comprese approssimativamente tra i 130 e 170 m. Nelle vicinanze sono presenti divieti di caccia ed un azienda agrituristico venatoria. 6

7 L area del presente monitoraggio ornitologico è caratterizzata da un esteso reticolato idrico, definito dai fossi del Grottino, delle Giunze e Giannino, che poi confluiscono nel Fosso Salto: la loro portata è stagionale, segnando ovviamente un minimo nei mesi estivi. I corsi d acqua sono contornati da vegetazione ripariale arborea ed arbustiva. La vegetazione ripariale è, in alcuni tratti, particolarmente florida e di rilievo conservazionistico I soprassuoli arborei posti nei settori meridionale ed orientale, caratterizzati in particolare da formazioni mature di Quercus pubescens, conservano condizioni favorevoli per ospitare una ricca biocenosi, oltre a definire le giuste basi per un corridoio faunistico che attraversa l intero campo di gara, mettendo in connessione le aree esterne collocate ai due stremi del campo. La superficie boscata ricopre complessivamente circa 5 ettari. Sin dall inizio dell indagine sono presenti nell area due laghetti; nel corso del 2005 ne è stato realizzato un terzo, oggetto quindi di un minor numero di rilievi. Viene individuata nei pressi del Podere Stellata l area intatta di confronto (buffer), estesa per oltre 12 ettari, con la quale è possibile procedere ad una comparazione dei risultati ornitologici. In questa attinenza al campo di golf vengono segnalate condizioni di diffusa naturalità simile a quella registrata nel percorso, con incolti, soprassuoli arborei (per esempio Populus sp.), arbustivi e la presenza del torrente Stellata. Tra le altre specie di fauna rilevate possono essere citate: il cinghiale (Sus scrofa), il capriolo (Capreolus capreolus) e l istrice (Hystrix cristata) tra i Mammiferi, il biacco 7

8 (Hierophis viridiflavus) e la testuggine palustre (Emys orbicularis) tra i Rettili. In particolare, la presenza di quest ultima specie, essendo incentrata sui corpi idrici preesistenti, potrebbe intensificarsi e giovare della creazione dei laghetti artificiali e degli stessi fossi naturali, una volta che i lavori di costruzione dei ponti siano stati mitigati dalla ricrescita della vegetazione ripariale (foto sotto). Aspetto dei tratti di corpi idrici interessati dalla costruzione di ponti. 8

9 MATERIALI E METODI Nell area del percorso di golf sono state realizzati, dal 19 dicembre 2004 al 31 dicembre 2005, 11 uscite sul campo in ore diurne, mirate a censire l avifauna attraverso il metodo semiquantitativo dei punti di ascolto (BLONDEL et al. 1970); tale indagine ha riguardato il conteggio degli individui di tutte le specie, visti o uditi, da stazioni di rilevamento nell ambito di un raggio stimato di 100 m dal rilevatore. A tal proposito, sono stati definiti 11 punti di ascolto, ripetuti in ciascuna delle 11 uscite, distribuiti il più possibile in forma omogenea sul territorio e senza sovrapposizione tra loro degli intorni, in funzione della duplice necessità di valutare il popolamento ornitico nelle diverse tipologie ambientali e nelle fasi distinte di ante e post operam. Il tempo di permanenza del rilevatore in ogni stazione è stato ridotto, passando da venti a cinque minuti: tale durata è ritenuta, da molti autori, adeguata agli scopi di lavori come questo (MASSA et al. 1987, BIBBY et al. 1992). Parallelamente, dal 2 gennaio al 31 dicembre 2005, sono state eseguite 6 sessioni di lavoro finalizzate a monitorare l avifauna nell area intatta di confronto (buffer), immediatamente esterna al percorso sportivo: tale parte dell indagine ha visto quindi l istituzione di altre 3 stazioni di rilevamento, ripetute in ciascuna delle 6 uscite realizzate a tal proposito. Dai conteggi realizzati nelle due aree venivano esclusi gli uccelli osservati in volo alto; inoltre, per le due zone è stata predisposta all uopo una scheda da campo. Durante tutto l anno i 14 punti complessivi sono stati comunque oggetto di attenzione nelle prime ore del mattino, ponendo, in ogni uscita, la conclusione del lavoro entro e non oltre le ore Dati integrativi qualitativi sono stati acquisiti nell ambito dei censimenti eseguiti nei piccoli bacini artificiali, interni al percorso di golf, e secondo un principio comune alle due aree, ovvero durante gli spostamenti del rilevatore da un punto all altro, nonché nelle fasi preliminari e successive alla conclusione di ogni sessione di lavoro. Sono annoverati alla stessa stregua anche i dati relativi ad escrementi o borre. Al fine di classificare i dati ornitologici a seconda delle fasi dei lavori nel percorso di golf, e quindi in funzione dell attuazione degli stessi, è stato deciso di considerare ante operam tutte le informazioni raccolte dal 19 dicembre 2004 al 5 giugno 2005, mentre post operam 9

10 dal 3 luglio al 31 dicembre dello stesso anno. Si hanno così per la prima fase: 2 uscite invernali, 3 per la migrazione primaverile e 2 per la riproduzione. Nella seconda fase avremo: una per la riproduzione, una per la migrazione autunnale e 2 per lo svernamento. Per precisione, i sopralluoghi invernali sono riferiti ai mesi di dicembre e gennaio, mentre quelli per la riproduzione sono compresi nel periodo maggio - metà luglio. Nell ambito delle informazioni nell area buffer, la ripartizione delle uscite è stata programmata con 2 uscite invernali, 2 per la migrazione primaverile, una per la riproduzione ed una per la migrazione autunnale. I dati puntuali, opportunamente georiferiti in coordinate Gauss- Boaga fuso ovest, raccolti attraverso queste metodologie, sono sono stati inseriti in una banca dati inforatizzata e gestiti attraverso programmmi GIS, quali G.R.A.S.S. (Geographic Resources Analysis Support System), Arcview e Qgis. Ciò ha consentito di analizzare le informazioni raccolte anche nella loro componente spaziale, incrociandole con ulteriori informazioni (es. utilizzo del suolo) che ne consentissero una più valida interpretazione. A partire dalla localizzazione del contatto nel percorso di golf, sono state rilevate le caratteristiche macroambientali a livello di intorno di ciascuna delle 11 stazioni di rilievo, riconoscendo per ogni tipologia di habitat un valore in percentuale, espressione del diverso uso del suolo in ogni punto di ascolto. Tali categorie ambientali, in via generica, possono essere così riassunte in ordine di rilevanza: a) Tappeto erboso b) Formazioni arboree ed arbustive (comprese le colture arboree) (anche per l area buffer) c) Corpi idrici (anche per l area buffer) d) Incolti (anche per l area buffer) e) Strade f) Colture cerealicole In accordo con CAGGIATI et al. (1999), la registrata diluizione degli impatti complessivi che deriva da una maggiore dimensione dei campi di golf nel centro-sud del Paese, con l aumento degli spazi con caratteri più naturali, ha suggerito di procedere ad un accorpamento delle informazioni raccolte nelle categorie a) e d). 10

11 Su tale base e mediante l'utilizzo di ortofoto è stata prodotta una carta di uso del suolo, sia per la zona di indagine che per l'area di confronto. Le percentuali di presenza di ciascuna categoria di uso del suolo sono riportate nella tabella sottostante: Uso del suolo percentuale AREE BOSCATE 8 COLTURE CEREALICOLE 3 PRATO ARTIFICIALE E INCOLTO 88 STRADA 1 TOTALE

12 L analisi comparativa dei dati raccolti è stata effettuata escludendo l elemento terreni artefatti perché concorre nel rappresentare una trasformazione ambientale dell area in atto, seppur in misura molto limitata, sin dall inizio del monitoraggio. D altro canto, limitate estensioni con tappeti erbosi di recente semina vengono rilevate già nel dicembre Al fine di procedere all analisi delle comunità ornitiche sono presi in esame i seguenti parametri: ricchezza (S), numero di specie rilevate in ogni comunità abbondanza (A), numero di individui registrati per stazione di ascolto dominanza (fi), numero di specie in cui la frequenza relativa è >0,05 (Turcek, 1956) diversità (H), calcolata con la formula di SHANNON & WEAVER (1949): H = -Ó pi log pi, dove pi esprime l abbondanza relativa della specie i-esima. E un indice della diversità della comunità % di non Passeriformi sul totale delle specie (%np). I confronti statistici sono stati effettuati mediante il test del ². Sulla scorta di altre indagini (SORACE & VISENTIN 2002, SORACE et al. 2002), nell esigenza di comparare per quanto possibile tra loro i risultati, è fatto riferimento alle specie di interesse comunitario comprese nell Allegato I della Direttiva 409/79 CEE (nelle tabelle indicata con D 409/79), a quelle nella nuova Lista Rossa (nelle tabelle indicata con LRI) degli Uccelli nidificanti in Italia (LIPU & WWF 1999) e alle specie nelle categorie 1-3 delle Specie Europee di Uccelli di Interesse Conservazionistico (nelle tabelle indicata con SPEC) secondo BIRDLIFE INTERNATIONAL (2004), al quale si rimanda per maggiori dettagli. In aggiunta, viene infine fatto riferimento anche ai taxa riportati nell Allegato A della Legge Regione Toscana n 56 del 2000 (nelle tabelle indicata con LRT 56/2000), avente come oggetto la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche. Le specie rilevate nell indagine vengono presentate secondo la sistematica e nomenclatura proposta da BRICHETTI & MASSA (1998). La necessità di estendere l'informazione di tipo puntuale che deriva dalle stazioni di rilievo ad una forma areale, anche al fine di confrontarla con le altre informazioni di questo tipo, 12

13 ha suggerito di utilizzare la metodologia, implementata nel software GRASS, di creare un digramma di Voronoi (poligoni di Thiessen) che estendesse il dato puntuale all'intera area generata con tale metodologia e di cui il punto di ascolto rappresenta il centroide. Ad ogni poligono corrisponde quindi un unico punto di ascolto i cui dati sono poi estesi all'intera area in esame. L'incrocio del livello tematico prodotto secondo la metodica precedentemente descritta con la carta di uso del suolo ha consentito di assegnare a ciascun poligono di Thiessen le tipologie di utilizzo ad esso appartenenti. La tabella a pag. 13 riporta i rapporti tra le aree di ciascun poligono a diverso uso del suolo. 13

14 punto di ascolto Tipologia di uso del suolo % di superficie dedicata 1 PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 96 STRADA 4 PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 80 2 STRADA 4 COLTURA CEREALICOLA 15 AREE BOSCATE 15 3 PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 54 CEREALICOLA 30 STRADA AREE BOSCATE 36 PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 64 AREE BOSCATE 10 PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 90 AREE BOSCATE 8 PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 92 PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 88 AREE BOSCATE 12 PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 95 AREE BOSCATE 4 9 STRADA 1 PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 90 AREE BOSCATE PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO PRATO ARTIFICIALE ED INCOLTO 93 STRADA 7 14

15 RISULTATI DELL INDAGINE ORNITOLOGICA Area del percorso golf Nell area del percorso golf sono state segnalate 63 specie (S) rilevate nelle sole ore diurne (Tab. 1), di cui 18 non Passeriformi, con un rapporto pari al 28,5% (np%) sul totale. Le Famiglie rappresentate sono 30, mentre l abbondanza totale è di 1122 individui. Nel territorio in esame sono 20 i taxa annoverabili tra quelli sedentari: 36 relativamente al periodo riproduttivo e 34 a quello invernale. Tra questi ricordiamo per la loro significatività: il Tuffetto, Biancone, Quaglia, Occhione, Piro piro culbianco, Piro piro piccolo, Tottavilla e l Averla capirossa. Sebbene nella valutazione del parametro di ricchezza specifica si debba tener conto della presenza delle sole specie dal comportamento diurno, i dati raccolti rivestono un ruolo di rilievo per la valutazione della struttura della comunità ornitica dell area (Farina, 1984). I parametri considerati, infatti, tengono conto dei dati raccolti nei soli punti di ascolto del circuito golf. A supporto di ciò, elementi aggiuntivi giungono con la valutazione della massima ricchezza specifica rilevata in ogni stazione nei periodi della riproduzione e svernamento, dove compaiono dati pressoché identici (11 specie in periodo di nidificazione, 10 in inverno), rispettivamente nei punti 1 e 4. La maggiore abbondanza (A) nel percorso golf viene registrata nella stazione n 1 con una media di 15 esemplari, seguita dalla 4 con 12,8. In questi 2 punti di ascolto vengono raggiunte le più alte cifre per la diversità (H), rispettivamente 1,25 e 1,20. Al contrario, la più bassa abbondanza viene rilevata alla stazione n 7 con una media di 5,18 esemplari. Si configura, quindi, una certa similarità nella individuazione delle aree più interessanti dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Tali aree, comprese nell intorno delle stazioni 1 e 4, sono rappresentate prevalentemente dalle tipologie a (prato artificiale ed incolti), b (formazioni arboree) e c (corpi idrici). Occorre comunque rilevare che, nonostante la metodologia adottata sia conservativa rispetto ad altri studi simili realizzati nel Paese (SORACE & VISENTIN 2002, SORACE et al. 2002), i dati raccolti pongono il percorso oggetto di studio tra i primi in Italia in quanto a taxa nidificanti. 15

16 Le specie dominanti (fi) sono, in ordine: Fringuello, Strillozzo, Pettirosso e Passera d Italia. Verosimilmente sedentari, questi Passeriformi individuano nelle formazioni arboree le strutture prevalenti di collegamento per la fauna selvatica. Per lo Strillozzo, specie di interesse conservazionistico, di non minore importanza è il ruolo degli spazi marginali e degli incolti, così come per la maggioranza dei passeri Passer sp., oggi in forte calo (BIRDLIFE INTERNATIONAL 2004). In ragione della estensione e qualità dei soprassuoli arborei, dalla presente indagine sono emerse entità ornitiche selettive dal punto di vista ecologico (HINSLEY et al. 1995), come il Picchio rosso maggiore ed il Picchio muratore. In termini di tutela delle specie, sono 16 quelle oggetto di riconoscimento per il loro valore conservazionistico, ovvero il 24 % circa del totale. Di queste, undici sono classificate SPEC 2 o 3, mentre otto risultano inserite nella legge regionale 56/2000 ed infine cinque nella Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia. Le specie di interesse comunitario sono tre, con il Biancone che implementa l elenco riepilogativo nazionale (VISENTIN et al. 2003). L Occhione, che è elencato in tutti gli strumenti normativi citati, redatti per la protezione degli uccelli, è una specie segnalata da tempo all interno di percorsi da golf (MALVAUD 1995, SORACE et al. 2002). Applicando il valore conservazionistico attribuito alle specie nidificanti (BRICHETTI & GARIBOLDI 1992) avremo la cifra di 1294,3. Tale interessante indicazione è prossima a quella ricavata da SORACE & VISENTIN (2002) per il circolo Le Querce (1422,5), in provincia di Viterbo, che occupa una superficie di oltre 50 ettari. Il numero di specie di uccelli rilevato nella fase di ante operam del circuito golf e nell area di confronto risulta essere statisticamente significativo ( ²=6,7 g.l.=1 p<0,01). Il lieve calo di specie ricavato dalla differenza, rispettivamente, tra ante e post operam nidificanti e ante e post operam svernanti risulta essere statisticamente significativo ( ²=6,1 g.l.=1 p<0,01). Nella totalità dei casi ciò può essere messo in relazione con la presenza di uccelli (per esempio: Airone cenerino) che assumono un comportamento erratico nell area del golf. 16

17 Elenco delle specie rilevate nell area del Golf Club Saturnia Famiglie e Specie o ssp. PODICIPEDIDAE Tuffetto Tachybaptus ruficollis Nome scientifico B I BII WI W II Allegati ARDEIDAE Airone cenerino Ardea cinerea X ACCIPITRIDAE Biancone Circaetus gallicus Poiana Buteo buteo X X D 409/79; LRT 56/2000 FALCONIDAE Gheppio Falco tinnunclus X LRT 56/2000 PHASIANIDAE BURHINIDAE Quaglia Coturnix coturnix X Fagiano Phasianus colchicus Occhione Burhinus oedicnemus CHARADRIIDAE Pavoncella Vanellus vanellus SCOLOPACIDAE Piro piro culbianco Tringa ochropus X Piro piro piccolo Actitis hypoleucos X COLUMBIDAE Colombaccio Columba palumbus X X X X Tortora Streptopelia turtur X X SPEC 3 STRIGIDAE Assiolo Otus scops X APODIDAE Rondone Apus apus X MEROPIDAE Gruccione Merops apiaster X LRI; SPEC 3; LRT 56/2000 D 409/79; LRI; SPEC 3; LRT 56/2000 LRI; SPEC 2; LRT 56/2000 PICIDAE Picchio verde Picus viridis X X LRI; SPEC 2 Picchio rosso maggiore Picoides major X X X ALAUDIDAE Cappellaccia Galerida cristata X X SPEC 3 Tottavilla Lullula arborea D 409/79; LRT 56/2000 Allodola Alauda arvensis X SPEC 3 17

18 HIRUNDINIDAE Topino Riparia riparia Rondine Hirundo rustica X SPEC 3 Balestruccio Delichon urbica X X SPEC 3 MOTACILLIDAE Pispola Anthus pratensis X X Cutrettola Motacilla flava X Ballerina gialla Motacilla cinerea X Ballerina bianca Motacilla alba X X X X TROGLODYTIDAE Scricciolo PRUNELLIDAE Passera scopaiola TURDIDAE Troglodytes troglodytes Prunella modularis X X X Pettirosso Erithacus rubecula X X X X Usignolo Luscinia megarhynchos X X Codirosso Phoenicurus ochruros spazzacamino Stiaccino Saxicola rubetra Saltimpalo Saxicola torquata X Culbianco Oenanthe oenanthe LRT 56/2000 Merlo Turdus merula X X X X Tordo bottaccio Turdus philomelos X SYLVIIDAE Usignolo di fiume Cettia cetti Canapino Hippolais polyglotta X Occhiocotto Sylvia melanocephala X X X X Capinera Sylvia atricapilla X X X X Luì bianco Phylloscopus bonelli Luì piccolo Phylloscopus collybita X X AEGITHALIDAE Codibugnolo Aegithalos caudatus X X X PARIDAE Cinciarella Parus caeruleus X X X X Cinciallegra Parus major X X X X SITTIDAE Picchio muratore Sitta europaea X X X ORIOLIDAE Rigogolo Oriolus oriolus X LANIIDAE 18

19 Averla capirossa Lanius senator X X CORVIDAE Ghiandaia Garrulus glandarius X X X X Gazza Pica pica X X X Taccola Corvus monedula Cornacchia Corvus corone cornix grigia X X X X STURNIDAE Storno Sturnus vulgaris X SPEC 3 PASSERIDAE Passera d Italia Passer italiae X X X X Passera mattugia Passer montanus FRINGILLIDAE Fringuello Fringilla coelebs X X X Verzellino Serinus serinus X X Cardellino Carduelis carduelis X X X X Fanello Carduelis cannabina X X EMBERIZIDAE Zigolo nero Emberiza cirlus X X X Strillozzo Miliaria calandra X X X SPEC 2 LRI; SPEC 2; LRT 56/2000 Tab. 1. Sono indicate in grigio quelle verosimilmente sedentarie, mentre dalla III alla VI colonna vengono fornite indicazioni sulla presenza dei taxa nei periodi di nidificazione (B) e svernamento (W). Le specie prive in tal senso di alcune di queste informazioni sono in massima parte migratrici o erratiche. Sul contenuto della colonna Allegati vedi Materiali e metodi. B I = specie nidificanti rinvenute il 22/05 e/o il 5/06/2005 (ante operam) B II = specie nidificanti rinvenute il 3/07/2005 (post operam) W I = specie svernanti rinvenute il 19/12/2004 e/o il 2/01/2005 (ante operam) W II = specie svernanti rinvenute il 4/12 e/o il 31/12/2005 (post operam) 19

20 Area di confronto Nell area buffer di confronto sono state censite 36 specie (Tab. 2), di cui 5 non Passeriformi, con un rapporto pari al 13,8% sul totale. Le Famiglie qui rappresentate sono 16, mentre l abbondanza totale è di 249 individui. Classificate secondo l appartenenza fenologica, sono 7 le specie definibili sedentarie, 16 quelle nidificanti e 21 le svernanti. Unicamente nell area di confronto sono stati contattati il Martin pescatore, Beccamoschino e Lucarino, mentre da una disamina parallela con il percorso golf risulta attestarsi a 33 il numero di specie in comune. La massima ricchezza rilevata in ogni stazione nei periodi della riproduzione ed in quello di svernamento mostra valori molto simili tra loro (7 specie durante la nidificazione, 8 in inverno), come nel circuito golf, rispettivamente nei punti di ascolto 13 e 14. La maggiore abbondanza viene registrata nella stazione n 14 con una media di 19,5 esemplari, seguita dalle 12 e 13, rispettivamente con 12,8 e 9,1 individui. Questi ultimi risultati sono spesso interpretabili con le elevate concentrazioni di uccelli rinvenuti più facilmente in inverno. Le specie dominanti sono: Passera d Italia, Cardellino, Taccola, Fringuello e Pispola. Nell area buffer molte di queste specie assumono maggiore relazione con gli spazi aperti, in particolare nei periodi dell autunno e dell inverno, dal quale infatti giungono le cifre più elevate Le specie meritevoli di particolare tutela perché inserite in strumenti redatti per la protezione degli uccelli sono 6, ovvero il 16, 6% sul totale. Di queste, cinque sono classificate SPEC 2 o 3, mentre due risultano comprese nella legge regionale 56/2000 ed infine una nella Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia. Quelle segnalate nella Direttiva Uccelli sono due. 20

21 Elenco delle specie rilevate nell area esterna di confronto Famiglie e Specie o ssp. Nome scientifico B W Allegati ACCIPITRIDAE Poiana Buteo buteo X COLUMBIDAE Colombaccio Columba palumbus X Tortora Streptopelia turtur X SPEC 3 ALCEDINIDAE Martin pescatore Alcedo atthis D 409/79; LRT 56/2000 PICIDAE Picchio verde Picus viridis X X LRI; SPEC 2 ALAUDIDAE Tottavilla Lullula arborea X D 409/79; SPEC 2; LRT 56/2000 Allodola Alauda arvensis X SPEC 3 MOTACILLIDAE Pispola Anthus pratensis X Ballerina gialla Motacilla cinerea Ballerina bianca Motacilla alba X PRUNELLIDAE Passera scopaiola TURDIDAE Prunella modularis Pettirosso Erithacus rubecula X X Usignolo Luscinia megarhynchos X Codirosso Phoenicurus ochruros X spazzacamino Merlo Turdus merula X SYLVIIDAE Beccamoschino Cisticola juncidis X Canapino Hippolais polyglotta X Occhiocotto Sylvia melanocephala X Capinera Sylvia atricapilla X X Luì piccolo Phylloscopus collybita X AEGITHALIDAE Codibugnolo Aegithalos caudatus PARIDAE Cinciarella Parus caeruleus X Cinciallegra Parus major X CORVIDAE Ghiandaia Garrulus glandarius X X Gazza Pica pica X X 21

22 Taccola Cornacchia grigia Corvus monedula Corvus corone cornix X X STURNIDAE Storno Sturnus vulgaris X SPEC 3 PASSERIDAE Passera d Italia Passer italiae X X Passera Passer montanus mattugia FRINGILLIDAE Fringuello Fringilla coelebs X Verzellino Serinus serinus X Cardellino Carduelis carduelis X X Lucarino Carduelis spinus Fanello Carduelis cannabina X EMBERIZIDAE Zigolo nero Emberiza cirlus X Tab. 2. Sono indicate in grigio quelle verosimilmente sedentarie, mentre nella III e IV colonna vengono fornite indicazioni sulla presenza dei taxa nei periodi di nidificazione (B) e svernamento (W) ed in corsivo quelle non rinvenute nell area del Golf. Le specie prive di alcune di queste informazioni sono in massima parte migratrici o erratiche. Sul contenuto della colonna Allegati vedi Materiali e metodi. 22

23 CONSIDERAZIONI FINALI E SUGGERIMENTI PER UNA GESTIONE NATURALISTICA DELL AREA DI STUDIO La gestione in termini naturalistici di un area da golf, in modo particolare quando vogliano essere mantenuti elevati standard di qualità ambientale, costituisce un elemento di cruciale importanza, da pianificare e perseguire nel tempo. Nel caso specifico, la progettazione del campo da golf di Saturnia ha seguito una filosofia di tipo conservativo rispetto al paesaggio preesistente, riducendo al minimo l impatto sugli elementi di naturalità preesistenti e ponendo così solide basi per una gestione naturalistica del percorso da golf. Seguendo questa impostazione, il mantenimento di un grado variabile di connettività ecologica tra le aree a maggiore naturalità ha favorito il mantenimento di una buona ricchezza specifica. Tale peculiarità, nella generalità dei casi, non risulta essere subordinata tanto all estensione dei corridoi faunistici, quanto alla loro esistenza (TERMAN 1997). Il numero maggiore di specie ornitiche e la più elevata presenza di non Passeriformi rispetto all area buffer confermano il fatto che nei circuiti è più facile rilevare una maggiore diversità ambientale (TERMAN 1996). Le possibili azioni da compiere possono essere sintetizzate in quattro voci principali: monitoraggio, prevenzione danni, conservazione ed attività di divulgazione. Il monitoraggio ambientale consiste nel raccogliere su base regolare e per un certo numero di anni dati utili ad una valutazione dell andamento spazio-temporale dei parametri ambientali del circuito, in modo da evidenziare entità e localizzazione di eventuali mutamenti nella ricchezza specifica o in altri parametri ambientali presi in considerazione. Sulla scorta delle informazioni emerse potranno essere impostate le azioni gestionali ritenute più consone alla realtà ambientale rilevata. Disponendo già di uno studio impostato sulla comunità ornitica è fortemente auspicabile che questo possa costituire la base per questo tipo di azioni. Prevenzione danni Un aspetto di grande importanza gestionale, soprattutto economica, è costituito dalla limitazione dei danni da fauna selvatica. In questo contesto la specie principale a cui si fa riferimento è certamente il cinghiale, in grado di produrre in una notte danneggiamenti consistenti ad ampie porzioni di prato. In aggiunta alle recinzioni già realizzate o di 23

24 prossima realizzazione, in corrispondenza dei ponti esterni sui corsi d acqua che attraversano i campi da golf è importante prevedere la realizzazione di apposite griglie. Nell immagine riportata sotto, realizzata presso il Parco Regionale della Maremma, è riprodotto un modello semplice e funzionale da prendere come esempio, in grado di sollevarsi per consentire il passaggio di acqua e detriti in caso di forti piogge (approvato dagli Ingegneri del Consorzio Bonifica Grossetana). Conservazione Una corretta gestione naturalistica restituisce come primo risultato una zonazione in termini ambientali dei vari settori del campo, dove le aree rough (semi-incolto o incolto) assumono il ruolo di vere e proprie zone cuscinetto, nelle quali è essenziale limitare al minimo ogni tipo di intervento meccanico e agronomico. In tutte le zone del percorso dovrebbero essere mantenuti ai livelli minimi compatibili con l esistenza stessa del campo l utilizzo di fertilizzanti e antiparassitari, selezionando ove possibile principi attivi e composizioni a basso impatto ambientale, soprattutto per limitare l effetto di magnificazione biologica da un lato e di accumulo di elementi nutritivi dall altro che, attraverso il reticolo ideologico, si verrebbe a creare nei laghetti di raccolta delle acque di drenaggio e di scorrimento superficiale. Un altro accorgimento importante sotto il profilo conservazionistico è la stagionalizzazione di alcuni interventi, soprattutto quelli legati alla gestione degli aspetti forestali nelle aree 24

25 ripariali e nei boschetti, ponendo attenzione a non effettuare alcuna attività durante il periodo di nidificazione. L installazione di alcuni (6-8) nidi artificiali, specialmente del tipo a cassetta, in diverse aree del percorso costituisce una ulteriore azione conservazionistico di pregio, che può portare dei risvolti positivi anche al comparto divulgativo. In questo ambito è importante monitorare regolarmente lo stato di salute delle piante d alto fusto. Come ultimo suggerimento conservazionistico si consiglia di realizzare, in alcuni dei bacini lacustri, isolotti di varia dimensione, sagomatura e profilo, con suolo di diversa struttura e composizione, al fine di favorire la sosta ed il riposo di specie di uccelli acquatici che frequentano l area durante le migrazioni e lo svernamento. Attività di divulgazione La scelta di una elevata qualità ambientale nella realizzazione e gestione di un campo da golf non può prescindere dalla divulgazione e diffusione degli aspetti naturalistici salienti e delle peculiarità faunistiche che caratterizzano quel dato percorso. La realizzazione di un sentiero educativo per pedoni, con pannelli che illustrino gli aspetti botanici e zoologici, unitamente al compimento di alcune bacheche a tema libero (per esempio: collezione di penne, piume, calchi di animali presenti nell area), sono semplici spunti che possono concorrere nel fornire una impronta divulgativa di rilievo ed una fruizione dell area anche al di fuori del suo utilizzo canonico. Un ulteriore elemento interessante ai fini divulgativi è la collocazione in punti appositamente selezionati di trappole fotografiche. Si tratta di apparecchiature in grado di scattare foto digitali al passaggio degli animali (da piccoli passeriformi a caprioli), sia di giorno si in piena notte. La gestione, selezione e proiezione di tali immagini (magari su uno o più schermi LCD posizionati in albergo) potranno costituire un ulteriore elemento di attrazione e di interesse (vedere un piccolo mustelide, l istrice o un capriolo che passeggiano di fianco alle buche su cui ci si accinge a giocare o sulle quali si è giocato il giorno precedente è certamente una inconsueta e piacevole novità). Esistono moltissimi modelli di trappole fotografiche in commercio; a titolo esemplificativo si riportano nella pagina seguente le caratteristiche tecniche di uno dei modelli più diffusi. 25

26 Cuddeback 3MP Scouting Camera Model Expert ~ C3300 The NEW 2006 Expert is more compact, has an improved flash range & easier access to the compact flash card. The Expert, in our opinion, is the #1 Digital Scouting Camera on the market. 3.0 mega pixel custom color camera Accepts Compact Flash Memory Cards Flash range - 60 feet EZ Mode intuitive LCD/Keypad operation TheftStop password protection Heat-in-motion sensitivity adjustment Day video clips (10-60 sec) User name/phone # programming Fast (3/4 sec) trigger speed Time lapse mode Date/time on every image Delays from 1 min to 1 hr Time-of-day operation 26

27 BIBLIOGRAFIA BALOGH J. & WALKER W Golf Course Management and Construction: Environmental Issues. Lewis Publishers, Boca Raton, 951 pages. BATTISTI C Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche. Un contributo teorico e metodologico con particolare riferimento alla fauna selvatica. Provincia di Roma, Assessorato alle Politiche agricole, ambientali e Protezione Civile. Stilgrafica, Roma, 246 pagine. BATTISTI C. & CONTOLI L La componente di ricchezza della diversità avifaunistica in Italia: una sintesi cartografica. Ricerche di Biologia della Selvaggina 96:1-13. BIBBY C.J., BURGESS N.D. & HILL D.A Bird Census Techniques. Academic Press Limited, Cambridge, 257 pages. BIRDLIFE INTERNATIONAL Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status. Cambridge, UK: BirdLife International (BirdLife Conservation Series No. 12), 374 pages + XXIV. BLONDEL J., FERRY C. & FROCHOT B La méthode des indices ponctuels d abondance (I.P.A.) ou des relèves d avifaune par station d écoute. Alauda 38: BRICHETTI P. & GARIBOLDI A Un valore per le specie ornitiche nidificanti in Italia. Rivista italiana di Ornitologia 62: BRICHETTI P. & MASSA B Check-list degli uccelli italiani aggiornata a tutto il Rivista italiana di Ornitologia 68: CAGGIATI P., DI PASQUALE S., GALLERANI V., VIAGGI D. & ZANNI G Gli effetti ambientali delle attività ricreative sul territorio. Il caso del golf in Italia. GeSTA-CNR e D.E.I.AGRA. Università degli Studi di Bologna. Stampa Litografia Lorenzini, Bologna, 129 pagine. FARINA A I parametri utilizzati nello studio della struttura delle comunità ornitiche. Bollettino del Museo di Storia Naturale della Lunigiana 4: GREEN B.H. & MARSHALL I.C An assessment of the role of golf courses in Kent, England, in protecting wildlife and landscapes. Landscape and Urban Planning 14:

28 GREGORY R.D., NOBLE D., FIELD R., MARCHANT J., RAVEN M. & GIBBONS D.W Using birds as indicators of biodiversity. Ornis Hungarica 12-13: HARTHOORN P.C Golf courses as nature reserves. Sussex Trust for Nature Conservation Newsletter n 37. HINSLEY S.A., BELLAMY P.E. & NEWTON I Birds species turnover and stochastic extinction in woodland fragments. Ecography 18: LIPU & WWF Nuova Lista Rossa degli Uccelli nidificanti in Italia. Rivista italiana di Ornitologia 69: MALVAUD F L Œdicnème criard Burhinus oedicnemus en France: repartition et effectifs. Ornithos 2: MASSA R., FEDRIGO A., FORNASARI L., CARABELLA M. & SCHUBERT M Forest bird communities in the Po valley. Acta Oecologica 8: MINGOZZI T Premesse e metodologia per una valutazione cartografica delle risorse faunistiche applicata alle ornitocenosi. In: Fasola M. (red.) Atti II Seminario Italiano Censimenti Faunistici dei Vertebrati. Supplemento alle Ricerche di Biologia della Selvaggina XVI: ROTENBERRY J.T., FITZNER R.E. & RICKARD W.H Seasonal variation in avian community structure: differences in mechanisms regulating diversity. Auk 96: SHANNON C.E. & WEAVER W The matematical theory of communication. University of Illinois Press, Urbana. SIMPSON D Links for wildlife. Enact managing land for wildlife. Vol.8, n 1. SORACE A., DETTORI C. & VISENTIN M Gli uccelli nidificanti a Is Arenas (Sardegna occidentale). Aves Ichnusae 5: SORACE A. & VISENTIN M Importanza di due campi da golf in Italia centrale per le specie ornitiche. Alula 9: STUBBS D The First European Birdwatching Open. European Golf Association Ecology Unit, 31 pages. TERMAN M.R The Bird Communities of Prairie Dunes Country Club and Sand Hills State Park. USGA Green Section Record 34: TERMAN M.R Natural links: naturalistic golf courses as wildlife habitat. Landscape and Urban Planning 38:

29 TURCEK F.J Zur Frage der Dominanze in Vogelpopulationen. Waldhygiene 8: VISENTIN M., FOSCHI U.F. & SORACE A Importanza dei campi da golf per la conservazione delle specie ornitiche in Italia. In: Conti P., Rubolini D., Galeotti P., Milone M. & de Filippo G. (a cura di) Atti del XII Convegno Italiano di Ornitologia, Ercolano (Napoli). Avocetta (numero speciale) 27:

30 ALLEGATO: Cartografie realizzate (scala 1:10.000) 30

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