DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO
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- Evangelina Ippolito
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1 UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO LABORATORIO DI ETOLOGIA v. Accademia Albertina, TORINO - Italy Tel. Prof. C. Giacoma (011) Laboratori (011) Fax (011) Introduzione Aggiornamento sui rilevamenti erpetologici effettuati nel comune di Cumiana (Giugno 2009) In seguito ai sopraluoghi svolti tra la primavera e l estate del 2007 nel comune di Cumiana nell ambito della raccolta dati per le banche dati faunistiche regionali ( che avevano evidenziato la presenza di specie erpetologiche di elevato interesse conservazionistico, il Dipartimento di Biologia Animale e dell Uomo ha intrapreso un lavoro di censimento delle specie di anfibi presenti all interno del comune di Cumiana. Il censimento costituirà, inoltre, il lavoro di Tesi di Laurea in Scienze Biologiche e Scienze Naturali di alcuni studenti del presente dipartimento. In questo prima relazione vengono presentati i primi dati raccolti che aggiornano le conoscenze note sulla distribuzione delle specie nel territorio comunale, con particolare riferimento alla specie Triturus carnifex (Tritone crestato italiano). Tale specie è considerata ad elevato rischio di estinzione tutelata dalla Direttiva Comunitaria 92/43. EEC ("Direttiva Habitat"). 1 Checklist delle specie rinvenute e riferimenti alle normative di tutela Specie Nome italiano BERNA Ap.2 BERNA Ap.3 HABITAT Ap.2 HABITAT Ap.4 HABITAT Ap.5 ENDEMICA Bufo bufo (Linnaeus, 1758) Rospo comune x Hyla intermedia Boulenger, 1882 Raganella italiana x Rana dalmatina Bonaparte, 1840 Rana agile x x Rana lessonae Camerano, 1882 Rana di Lessona x x Triturus carnifex (Laurenti, 1768) Tritone crestato italiano x x x Triturus vulgaris (Linnaeus, 1758) Tritone punteggiato x x Lacerta viridis (Laurenti, 1768) Ramarro x x Legenda: BERNA Ap.2: allegato 2 convenzione sulla conservazione della vita selvatica dell ambiente naturale in Europa, adottata a Berna il 19 settembre 1979 BERNA Ap.3: allegato 3 convenzione sulla conservazione della vita selvatica dell ambiente naturale in Europa, adottata a Berna il 19 settembre 1979 Habitat all.2 = Allegato 2 alla Direttiva 43/92/CEE Habitat denominato Specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.). Aggiornato con la Direttiva 97/62/CE del Consiglio del 27 ottobre Habitat all.4 = Allegato 4 alla Direttiva 43/92/CEE Habitat denominato Specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa. Aggiornato con la Direttiva 97/62/CE del Consiglio del 27 ottobre Endemica = Checklist della fauna italiana Specie il cui areale di distribuzione è rispettivamente limitato all Italia o si estende anche ai territori vicini
2 2 Distribuzione di Triturus carnifex Da segnalare, dato il notevole interesse conservazionistico della specie, il rinvenimento di tre nuovi siti di presenza del Tritone crestato italiano nel territorio comunale (cfr. Cartografia allegata). Il primo ritrovamento riguarda la palude dell Oasi del Bosco umido planiziale "Caduti dell'ossezia": si tratta di una popolazione probabilmente esigua e caratterizza da un successo riproduttivo discontinuo a causa del precoce essiccamento del sito negli anni più siccitosi. Il secondo sito rivenuto (in loc. Picciotte) costituisce al momento il sito più settentrionale trovato: si tratta di uno stagno perenne alimentato da una sorgente; anche in questo sito la popolazione sembra di ridotte dimensioni. Di notevole interesse, infine, è il ritrovamento di una abbondante popolazione a est delle C.ne S.Giacomo: il sito riproduttivo è costituito da un ampio stagno caratterizzato da un altro gradi di naturalità (Fig. 1), in cui sono state rinvenute numerose larve di Triturus carnifex. Lo stagno risulta estremamente interessante in quanto è presente anche una ricca vegetazione palustre, tra cui la rara pianta acquatica Utricularia australis (Fig. 2). 3 Tutela Poiché gran parte delle specie di anfibi trascorre la sua fase terrestre in prossimità del sito acquatico, oltre la tutela dei siti di riproduzione, si suggerisce di includere nell area di salvaguardia i terreni situati in un raggio di 100 metri. Una parte di queste aree dovrà comprendere delle superfici incolte e/o boscate per permettere la sopravvivenza degli individui durante la loro fase terrestre. Nell allegato II è tracciato il limite di una possibile area di tutela per i siti in loc. Le Piane e per quelli in loc. Madonna della Neve. 4 Conclusioni L area di studio si conferma particolarmente ricca di siti riproduttivi idonei alla batracofauna. Tale abbondanza è dovuta principalmente alla limitata antropizzazione della zona e all impermeabilità del suolo che favorisce la formazione di stagni temporanei. In particolare, il Tritone crestato italiano, specie estremamente rara in Piemonte, è presente in quest area con numerose meta popolazioni. L elevato numero di specie e di siti acquatici rende quest area una delle zone di maggior interesse erpetologico del Piemonte occidentale. Visto l elevato tasso di distruzione delle aree umide delle nostre regioni, si ribadisce l importanza di tutela di questi importanti ambienti acquatici, al fine di scongiurare l estinzione locale delle numero specie che li abitano. Si rimane a disposizione per ogni chiarimento. Cordiali saluti Prof.sa Cristina Giacoma Dr. Daniele Seglie
3 Figura 1 Stagno a est delle Cascine S. Giacomo, importante sito riproduttivo di T. carnifex Figura 2 Fiore di Utricolaria australis, pianta acquatica estremamente rara in Piemonte
4 Allegato I Cartografia di riferimento: sono indicati in verde i siti riproduttivi di anfibi finora identificati; in rosso sono evidenziate le località di rinvenimento della specie protetta Triturus carnifex; i cerchi di dimensione maggiore indicano la presenza di una popolazione numerosa e meritevole di una rigorosa tutela.
5 Allegato II Possibile area di tutela per i siti in loc. Le Piane Possibile area di tutela per i siti in loc. Madonna della Neve
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