R i c c a r d o L o r e n z i n I Conservazione e Restauro di Organi Storici Via Scarpettini, Montemurlo (PO) - Tel. & Fax

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1 R i c c a r d o L o r e n z i n I Conservazione e Restauro di Organi Storici Via Scarpettini, Montemurlo (PO) - Tel. & Fax Restauro dell organo storico della pieve dei SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - Diocesi di Pescia Cesare Tronci & C., seconda metà del XIX sec. Descrizione dello strumento e relazione tecnica dell intervento (stato di avanzamento dei lavori al 24 maggio 2008) Osservazioni di carattere generale Autore e datazione I Il cartiglio che recava la data di costruzione, il numero di opus ed il logo della fabbrica Tronci fu rimosso dal coperchio della tastiera assieme alla sua cornice in epoca imprecisata. Il nome della fabbrica d organi figura comunque su numerose etichette rinvenute nello strumento (due all interno della secreta, incollate sui fondi ed altre apposte sulle canne di legno dei Contrabbassi) ove si legge: Cesare del fu Filippo Tronci & C /Fabbricanti d organi pneumatici di qualunque grandezza. L anno di costruzione non figura da nessuna parte ma la dizione adottata dalle etichette, ove al nome di Cesare Tronci è aggiunta la specificazione & C[ompagni], orienta la datazione in un periodo compreso tra il 1861 (anno in cui l azienda fu rifinanziata dal nuovo socio Gualberto Ciampolini, dopo il dissesto economico della fine degli anni 50) e l anno di morte di Cesare Tronci (1874). E comunque da notare che su un montante del cavallo su cui poggia il somiere è scritto a matita l anno 1878 senz altra specificazione. Nell archivio storico dei Tronci, pubblicato a più riprese da Oscar Mischiati sulla rivista L Organo, non esistono documenti relativi alla costruzione dello strumento. Lo strumento figura nel repertorio degli organi storici della provincia di Pistoia pubblicato nel 1988 a cura di Keith Sadko 1 Caratteristiche essenziali dell impianto E uno strumento di medie dimensioni, in base di 8 piedi reali (corrisponde effettivamente a tale misura la lunghezza della la canna maggiore della facciata, che è il Do1). E dotato di un corpo fonico composto da 28 registri, fra cui una fila di raddoppio del 1 Gli organi storici della Provincia di Pistoia, a cura di Keith Sadko, Pacini Editore, Pistoia, 1988 (pp ) SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 1 di 18

2 Principale, 6 registri di Ripieno (fino alla XXXIII) e 22 registri da concerto (divisi in bassi e soprani) per un totale di 1032 canne. Di notevole estensione sono sia la tastiera (56 note con prima ottava cromatica) che la pedaliera (17 note) ma è da notare che quest ultima - a differenza della tastiera - presenta ancora la caratteristica arcaica della prima ottava corta. Fra gli aspetti rari e particolari è da segnalare l insolito posizionamento di alcuni registri, come ad esempio quello del Cornetto a 4 file e del Flautino Basso, le cui canne sono collocate in facciata, o quello dei Corni Dolci, che poggiano sopraelevati sulla legatura, alla maniera francese del jeu posté: tutti accorgimenti che sembrano essere finalizzati ad esaltare le loro spiccate caratteristiche sonore. Figurano tra gli effetti speciali: un registro a percussione composto da 24 campanelli di bronzo, due Timpani a 3 canne ciascuno e due Usignoli. E inoltre da menzionare l originaria presenza della Banda (composta da Grancassa, Piatto Turco e Cappello Cinese). Lo strumento è collocato su una cantoria in controfacciata, all interno di una cassa lignea autonoma, addossata alla parete. Di semplice disegno, presenta un unico fornice rettangolare inquadrato fra due lesene sormontate da capitelli su cui poggia una trabeazione con fascia piana e cimasa modanata. La decorazione pittorica presenta specchiature a finto marmo policromo su fondo bianco; fregi ritagliati e dipinti a falso rilievo ricadono a cascata dalla trabeazione, colmando lo spazio vuoto del fornice al disopra della cuspide e delle ali su cui sono distribuite in facciata le 31 canne del Principale. Il prospetto è dotato di una tenda a sipario avvolgibile su subbio ligneo. Stato di conservazione e modifiche della configurazione originale Già un ventennio fa - all epoca in cui Keith Sadko effettuò il censimento degli organi della provincia di Pistoia - lo strumento era giudicato in cattivo stato di conservazione e del tutto insuonabile. Oltre ai più comuni fenomeni di degrado conseguenti al lungo abbandono ed alla cessazione della funzione d uso - come l attacco del tarlo nelle componenti lignee, le lesioni causate dai fenomeni di ritiro del legno, l ossidazione delle parti in metallo della meccanica ed il suo generale dissesto funzionale - l organo presentava un corpo fonico affetto da diffuse e generalizzate deformazioni plastiche. Le più gravi erano state provocate dalla caduta del pesante subbio ligneo su cui si avvolge la tenda a sipario del prospetto. A causa dell impatto molte canne erano state divelte dalle loro sedi, schiacciate contorte o completamente rotte per il cedimento delle saldature Per quanto riguarda il degrado chimico-fisico delle lastre di metallo delle canne (di stagno, piombo e loro leghe; zinco, banda di latta stagnata) non si notavano alterazioni di tipo irreversibile (come la cosiddetta peste dello stagno o la carbonatazione del piombo) ma soltanto le scure patine di passivazione superficiale che caratterizzano in diverso grado i singoli metalli (in particolare lo stagno); l ossidazione del ferro e - per quanto riguarda tutte le canne di zinco - una scarsissima tenuta dei cordoni di saldatura (difetto congenito alla costruzione). Malgrado tutti questi difetti e la totale assenza dei requisiti necessari all espletamento della sua funzione d uso, l organo ci è pervenuto quasi del tutto integro, almeno per quanto si è potuto appurare con la valutazione quantitativa della sua originaria consistenza. L esame del manufatto non ha evidenziato nessuna importante modifica della configurazione originale, salvo la soppressione della Banda - di cui si conservano comunque la Gran Cassa ed il Cappello Cinese - nonché la diminuzione della Duodecima, intervento che fu SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 2 di 18

3 praticato - assieme ad un confusionario riordino del Ripieno - nel corso di un restauro recenziore. A questo intervento è imputabile anche una modifica dell apparato di manticeria: le pompe che alimentavano il mantice principale furono ricostruite mentre il congegno di alzata manuale, originariamente composto da una manovella che faceva ruotare un albero a camme, fu sostituito da leve di legno a stanga. E da notare inoltre che l apparato di manticeria non fu mai dotato di un elettroventilatore per il suo caricamento automatico (come si usò spesso nei primi decenni del Novecento). Progetto di restauro Il progetto di restauro dell organo è stato finalizzato al completo recupero della sua funzione d uso mediante una serie di interventi condotti utilizzando metodologie e tecniche (di seguito descritte) con cui si è cercato di coniugare nel miglior modo possibile le esigenze conservative (tutela del manufatto inteso come testimone storico) con quelle connesse al riutilizzo, alla valorizzazione ed alla fruizione dello strumento come bene musicale al servizio della liturgia (compiuta efficienza fonica e meccanica). Oltre al recupero conservativo e funzionale delle strutture si prevedevano, fra gli interventi di restituzione in pristino : a) il riordino del materiale fonico (con la restituzione delle posizioni alterate durante i pregressi interventi; b) la ricostruzione delle canne che sono risultate del tutto mancanti (in limitato numero); c) la restituzione dell intonazione, del corista e del temperamento adottato dal costruttore; d) la ricostruzione delle componenti scomparse dalla Banda (tutte le meccaniche e 38 campanellini del Cappello Cinese). Il progetto è stato approvato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici delle Province di Firenze Pistoia a Prato in data (prot ). I lavori sono iniziati con lo smontaggio dello strumento il 4 agosto 2007 e saranno conclusi il 31 dicembre del Ha sorvegliato i lavori in corso d opera la Dr.ssa Maria Cristina Masdea. Il restauro è stato effettuato da Riccardo Lorenzini, coadiuvato dai collaboratori Katja Lange, Samuele Frangioni e Jonathan Frangioni. Piero Taddei ha elaborato la relazione tecnica con i rilievi e la documentazione fotografica. Note di metodologia e tecnica del restauro dei materiali Sono qui di seguito sinteticamente descritti i principali aspetti delle operazioni di portata generale, elencati in relazione ai diversi materiali con cui è costruito lo strumento. Approfondimenti ed aspetti più particolari sono riportati nella seconda parte dell elaborato ove la descrizione analitica delle caratteristiche costruttive, dello stato di conservazione e degli interventi di restauro è ordinata in relazione alle principali strutture costitutive dello strumento (tastiera, pedaliera, corpo fonico etc.). Restauro del legno Pulitura. Preliminare, a secco, mediante aspirazione e getti di aria compressa; successivamente (ove necessario) con rasiere, per eliminare incrostazioni superficiali (macchie di vernici recenziori, di colle o di cera) infine con pezze imbevute di acqua o alcool per rimuovere i sedimenti residui. L utilizzo di sverniciatori (scelti comunque fra i meno aggressivi ed utilizzati con cautela) è strettamente limitato all eventuale presenza (peraltro assai rara) di vernici industriali SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 3 di 18

4 resistenti ai trattamenti descritti o all acetone (quali vernici a olio, smalti etc.). Trattamento antiparassitario. Applicato alle parti interessate dall attacco del tarlo, a pennello, in una o più volte a seconda della gravità, con uno soluzione di permetrina in petrolio rettificato (Permetar, ). Consolidamento ed integrazione di lacune. In relazione alle dimensioni delle lesioni (cretti, spaccature, nodi aperti, perdite strutturali provocate dall attacco del tarlo etc.) è stato effettuato: a) con integrazioni in nuovo legno della stessa essenza, innestate ed incollate alla parte ricevente entro le pareti interne delle lacune; b) con stuccature di resina epossidica a due componenti (Araldit HV427 + Indurente SV427 ). Le procedure di consolidamento hanno comportato anche la verifica di tenuta nell unione delle parti (incastri di vario tipo, viti, incollaggi). In caso di decoesione, i nuovi incollaggi sono stati effettuati soltanto con colla animale disciolta in acqua (colla forte). Rettifica di piani e volumi alterati. E stata eseguita sulle componenti la cui morfologia è risultata alterata in vario modo dalle oscillazioni dimensionali del legno (ritiro, imbarcamento, svergolamento, arcuatura etc.). Sono state applicate tecniche diverse in relazione all entità del difetto ed alla grandezza dei pezzi interessati. Ha comportato, a seconda dei casi la rettifica a caldo con l ausilio di morsetti, la levigazione con pialle o carte abrasive a grana fine, sempre eseguite a mano. Sono state trattate con particolare attenzione tutte quelle componenti che dovevano risultare perfettamente combacianti per garantire la tenuta del vento e la precisione delle funzioni dinamiche (scorrimento, allineamento di assi di trasmissione nelle meccaniche etc.). Finitura di superfici esterne. Al termine delle operazioni di restauro conservativo, le parti a vista sono state trattate e lucidate con cera d api alla permetrina. Per il ripristino di lucidature a spirito degradate, è stata adottata la tradizionale procedura artigianale che consiste in ripetute applicazioni di una vernice composta da gommalacca disciolta in alcool, con l ausilio di tamponi. Restauro del ferro e dell ottone (parti meccaniche) Disossidazione. Gli ossidi del ferro (ruggine), sono stati rimossi a seconda delle dimensioni delle parti e del grado di ossidazione con: a) spazzole meccaniche in filo d acciaio; b) con bagni in soluzione acida; c) carte abrasive di varia grana. Trattamenti protettivi. Dopo la disossidazione, le superfici delle parti in ferro sono state trattate con vernici protettive, trasparenti ed incolori (Gommalacca sintetica, Incralac ). Per rimuovere l ossidazione dell ottone sono state eseguite procedure analoghe a quelle descritte per il ferro ai punti b) e c). Consolidamento & ricostruzioni. Parti spezzate o irrecuperabili sono state risaldate (o ricostruite), lavorandole a mano in forgia. Restauro dello stagno, del piombo e delle loro leghe (canne di metallo). SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 4 di 18

5 Pulitura. Preliminare, per via secca (aspirazione e getti di aria compressa), successiva, con scovoli, apposite spazzole e pennelli per rimuovere i depositi residui nella zona delle bocche; poi completata con il lavaggio in acqua demineralizzata. Rettifica di deformazioni plastiche. Le ammaccature dei corpi e dei piedi delle canne labiali (o il cedimento delle punte di quest ultimi) sono state eliminate con speciali utensili, dopo aver inserito al loro interno mandrini di dimensioni adeguate. L obbiettivo dell operazione ha consistito nel ripristino della forma cilindrica dei corpi e di quella conica dei piedi. La patina esterna - che esprime lo stato di passivazione del metallo e svolge un utile ruolo di difesa dall aggressione di agenti esterni - è stata adeguatamente protetta durante l operazione. Integrazioni e consolidamento. Dissaldature provocate da pregressi interventi di manutenzione eseguiti con mano pesante, lacune derivanti da agenti di varia natura (ritaglio di parti di lastra, squarci alla sommità dei corpi, slabbrature nella zona della bocca, perforazioni della lastra provocate da fenomeni di corrosione, sono state trattate con la risaldatura in lega eutettica o con integrazioni effettuate mediante innesto di lembi di lastra (in lega di composizione analoga) saldati alla parte ricevente. Quest ultima procedura è stata adottata anche per l allungamento dei corpi diminuiti in lunghezza. In presenza di corrosione disgregante, l integrazione è stata preceduta dall escissione della zona irrecuperabile. Protezione delle superfici esterne. Al termine delle operazioni di restauro, le canne sono state trattate con cera microcristallina sintetica (trasparente ed incolore). Il sottile film applicato evita il contatto della condensa che - in presenza di umidità ambientale e basse temperature - tende a formarsi alla superficie delle canne, innescando sovente fenomeni di corrosione del metallo. Ripristino delle guarnizioni di tenuta del vento ( impellature ). Presenti in tutte le componenti che trasportano ed immagazzinano il vento destinato ad alimentare le canne (dal mantice ai canali del somiere passando per i condotti e la secreta), sono fatte di pelle ovina (pecora, di montone e d agnello) a concia naturale, formano nel complesso un numero elevatissimo di singoli pezzi (probabilmente circa due migliaia nello strumento in esame), di diversa morfologia e grandezza in relazione alle funzioni che esse svolgono, le quali pur essendo generalmente finalizzate a porre i contenitori ed i condotti a tenuta stagna, possono essere statiche (sigillo di commettiture o fodera per piani sovrapposti e combacianti) oppure dinamiche (cerniere dei ventilabri, guarnizioni di isolamento ai fori di passaggio dei tiranti nel pavimento della secreta). Ove non recuperabili, sono state ricostruite in nuova pelle di pecora/agnello, a concia naturale. Sono state incollate alla parte ricevente con colla forte (solubile in acqua). II Descrizione Analitica Caratteristiche costruttive, stato di conservazione ed interventi di restauro Tastiera Estensione, materiali e caratteristiche costruttive In consolle a finestra, di 54 tasti (Do1-Fa5, prima ottava cromatica); diatonici ricoperti d osso con frontalini di legno al naturale, lisci e privi di decorazione; cromatici in ebano; modiglioni (rettangolari) listello frontale e cornice anteriore di noce tinti di nero e lucidati a spirito ; capotasti di noce. Leve dei tasti d abete, fulcrate in coda e guidate al SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 5 di 18

6 centro da punte di ferro, silenziate da guarnizioni in feltro verde e rosso (rondelle), numerate con cifre impresse a secco (con punzone); dotate di ganci di ferro per il collegamento alla tavola di catenacciatura. Stato di conservazione Attacco del tarlo diffuso in tutte le componenti lignee; di maggiore intensità nei modiglioni nei capotasti e nella cornice anteriore; a carattere disgregante nel listello frontale. Accentuata ossidazione delle parti di ferro (viti, punte-guida e fulcri). Usura e consunzione da attrito nei movimenti (asole dei fulcri e delle punte guida, bordo anteriore delle copertine dei tasti). Discromie e macchie nelle copertine d osso. Opacizzazione della lucidatura a spirito con abrasioni e lacune. Guarnizione di feltro rigide; in gran parte lacere e consunte. Sul listello frontale residuava lo scavo predisposto per l inserimento del cartiglio a stampa recante il nome della fabbrica d organi, verosimilmente sotto vetro ed entro una piccola cornice di legno, secondo l uso comune dei Tronci per gli strumenti della stessa epoca. Interventi Smontaggio completo. Pulitura delle componenti lignee e trattamento antiparassitario. Consolidamento delle parti attaccate dal tarlo con stuccatura dei fori di sfarfallamento e delle gallerie. Disossidazione delle parti di metallo seguita da verniciatura protettiva. Sbiancatuta delle copertine d osso ingiallite. Sostituzione delle guarnizione in nuovo feltro rosso e verde. Ricostruzione del listello frontale (in sostituzione dell originale disgregato dal tarlo) con cornice di inquadramento dell etichetta della fabbrica d organi posta sotto vetro (l testo è stato ripreso dalle analoghe etichette rinvenute all interno dello strumento: Cesare del fu Filippo Tronci & C / Fabbricanti d organi preumatici di qualunque grandezza ). Ripristino della verniciatura a nero, con lucidatura a spirito, su modiglioni, listello frontale e cornice anteriore. Rimontaggio e regolazione dei movimenti. Pedaliera e comandi accessori Estensione, materiali e caratteristiche costruttive. Di 20 pedali di noce (di cui 17 per le note da Do1 a Sol#2, prima ottava corta + 3 per gli accessori Timpano 1, Timpano 2 e Terza Mano); ma di sole 12 note reali (i pedali diatonici della seconda ottava ripetono le corrispondenti note della prima); dotata di un registro di Contrabbassi al pedale (a 3 file, di ) e sempre unita alla tastiera. Telaio rettangolare d abete. Cerniere dei tasti in pelle. Guarnizioni delle asole di guida dei tasti in feltro rosso. Molle in ferro, a doppio giro. Ganci di collegamento alla catenacciatura, in ferro. Misure: 770 * 300 (telaio); lunghezza dei diatonici 270, rialzo dei cromatici 51 ca. Stato di conservazione Mediocre a causa dell attacco del tarlo, a carattere disgregante nel pedale del Do2; componenti in dissesto e fuori squadra. Accentuata consunzione dello spigolo anteriore dei pedali cromatici. Frattura sulla tavola di guida dei pedali (barra posteriore). Interventi SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 6 di 18

7 Smontaggio completo. Pulitura e trattamento antiparassitario. Consolidamento mediante stuccature di resina epossidica. Dissossidazione e verniciatura protettiva dei ganci, delle viti di unione e delle molle. Ricostruzione integrativa dei cromatici con incollaggio di innesti in nuovo legno di noce (pedali del Fa1 e del Do#2 e Sol#2). Il pedale del Do2, disgregato dal tarlo, è stato ricostruito ex novo in noce. Sostituzione e rinnovo delle guarnizioni dei pedali (cerniere in pelle e feltro rosso nelle asole di guida). Rimontaggio e regolazione delle molle. Somiere Maestro Struttura e componenti (materiali, assemblaggio e caratteristiche costruttive). Somiere a vento, prevalentemente in noce, di 54 canali e 20 stecche a pettine per altrettanti registri. E composto dai seguenti elementi: Telaio, di forma rettangolare (misure 2794 * 1025 * 169 mm), di 54 canali, interamente in noce, con bracci, traverse e separatori (n 53) uniti con incastri di vario tipo ed incollaggi. I separatori presentano cellette scavate nel loro fianco (stuccate con gesso e colla) e fori di alimentazione delle canne ripassati a fuoco. Alla traversa anteriore è unita una falsa coperta in noce ( maestra ) su cui poggiano le canne del Principale e del Cornetto a 4 file in facciata (le canne - dislocate rispetto agli assi di allineamento della foratura - sono alimentate da condotti scavati nello spessore della maestra e sigillati superiormente con tasselli di noce incastrati a secco a filo della superficie). Il bordo anteriore della maestra è lavorato a cornice modanata aggettante. Stecche a pettine (n 28, di noce (misure). Comandano l inserimento dei registri e sono armate da piccoli chiodi a testa tonda infissi nel fianco (per l aggancio agli spilli dei ventilabrini). La loro corsa è guidata da 5 ponticelli traversali, opportunamente scavati a dente e canale per il passaggio delle stecche. I registri corrispondenti sono identificati da scritte originali tracciate ad inchiostro sulle stecche, che sono allineate nel seguente ordine a partire dalla facciata: 1. Flauto d Abeto Soprano 2. Principale Basso 3. Flauto d Abeto Basso 4. Cornetto nei Soprani 5. Flautino Basso 6. Corni Dolci nei Soprani 7. Principale Soprano 8. Raddoppio Principale Basso 9. Raddoppio Soprano 10.Flauto 8a Basso 11.Voce Angelica 12.8a Bassa 13.Clarinetto 14.8a Soprana 15.Nasardo Basso 16.Flauto 8a Soprano 17.Viola 18.Nasardo Soprano 19.Duodecima 20.Ottavino 21.XV SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 7 di 18

8 22.XIX 23.Pieno 1 [XXII + XXVI] 24.Pieno 2 [XXIX + XXX] 25.Trombe Basse 26.Bombarda Soprana 27.Trombe Soprane 28.Clarone Copricanali (n 54 elementi). Composti da listelli di noce (misure) che chiudono superiormente i canali. Sono forati per l attraversamento degli spilli dei ventilabrini, incastrati entro i bordi dei canali. Le commettiture ed i fori sono sigillati con guarnizioni di pelle incollate al disopra (in piccole strisce quelle per le commettiture ed a forma di coppella quelle per i fori e per gli spilli dei ventilabrini). Presentano una numerazione originale ad inchiostro, da 1 a 54, scritta sulla faccia inferiore, in corrispondenza dell estremità rivolta verso la facciata. Ventilabrini (n 884 elementi). Composti da tasselli di noce mobili (aprono e chiudono le cellette di alimentazione scavate nei separatori). Ognuno di essi è dotato delle seguenti parti accessorie: a) uno spillo d ottone (infisso superiormente nello spessore, fuoriesce dal foro corrispondente praticato nel copricanale); b) una cerniera di pelle incollata sul fianco del separatore; c) due molle in filo d ottone di sottile spessore (spingono il ventilabrino in posizione di chiusura della celletta scavata nel separatore). Chiusura inferiore dei canali (nella zona che sporge oltre il pavimento della secreta). E realizzata con grandi fogli di carta bianca incollati ed estesi su tutta l area dei separatori e dei canali. Secreta. E costituita dai seguenti elementi (da cui è in parte delimitata): a) Un pavimento composto da una grande tavola di gattice, foderata di carta azzurra e inchiodata allo spessore inferiore delle due spallette esterne e dei tre setti che suddividono il vano interno della secreta; b) quattro sportelli anteriori, di noce, estraibili, fissati a pressione entro bordi delle aperture, foderati di carta azzurra all interno, trattenuti in sede da farfalle (3 per ciascuno) di noce imperniate su vite. Fori di passaggio dei tiranti nel pavimento, sigillati da borsini di pelle svasati a cupola; nel tratto di attraversamento dei fori, il movimento dei borsini e dei tiranti è guidato da una perlina e da un piccolo cilindro di legno ( pilota ). Ventilabri (n 54) d abete, di consueta forma, posti in guida da punte d ottone, dotati di occhiello ed anello intermedio in ottone per l aggancio ai tiranti, foderati ed incernierati con pelle. La battuta sui canali è foderata con ampi strati di pelle incollati sulla faccia inferiore del telaio e ritagliati attorno alle aperture. Tiranti in ottone, con estremità ad uncino. Stato di conservazione Integro quanto a parti costitutive ma mediocre per la tenuta del vento e per le dinamiche funzionali a causa dei seguenti principali fenomeni di degrado: a) deformazioni plastiche, di diversa entità, in gran parte delle componenti lignee a causa dei movimenti di ritiro/espansione del materiale, particolarmente grave nelle stecche dei registri, con arcuature e svergolamenti; b) diffuso attacco del tarlo; c) distacco e parziale scollamento di unioni e commettiture; d) ossidazione superficiale delle parti di metallo; e) irrigidimento e perdita di elasticità di tutte le guarnizioni di pelle per la tenuta del vento. SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 8 di 18

9 Il censimento dei fori di alimentazione dei singoli registri ha evidenziato la parziale diminuzione della fila in Duodecima (originariamente a tutta estensione, di 54 note); praticata - in epoca successiva alla costruzione - incollando toppe di pelle su tutti i fori delle note soprane (24 fori occlusi). Interventi E stato effettuato il completo smontaggio di tutte le parti elencate nella descrizione ad eccezione dell ossatura strutturale del somiere, composta dal grande telaio di noce con la maestra di facciata e dai separatori dei canali che non sono stati rimossi dagli incastri delle loro sedi. Nel corso dell operazione sono state asportate tutte le guarnizioni di pelle della struttura ( spellatura ). Il numero dei pezzi risultanti dallo smontaggio è stimato in oltre 3000 unità, escluse le impellature. Dopo la pulitura (prima a secco e poi a umido) tutte le componenti lignee attaccate dal tarlo sono state trattate con antiparassitario applicato a pennello. Le deformazioni plastiche sono state rettificate con tecniche diverse a seconda della tipologia e del degrado delle singole parti: rettifica a caldo con l ausilio di morsetti per le stecche; incollaggio ed innesto di sottili strati di noce sui separatori per il ripristino del piano di superficie alterato dagli imbarcamenti; ripetuti passaggi di carte abrasive a grana finissima ove strettamente necessario (ventilabri e ventilabrini). I diffusi e numerosissimi fori di sfarfallamento dei tarli (come pure le gallerie di scavo delle loro larve) sono stati otturati con stuccature di resina epossidica. Le piccole parti di metallo (molle, punte guida, ganci, tiranti, viti, occhielli etc.) sono stati disossidati e, ove necessario, trattati con vernice protettiva (molle e mollette). La tenuta d aria dei canali, compromessa in parte anche nelle commettiture di incastro dei separatori nelle cinture del telaio, è stata rinforzata con l aggiunta di piccoli lembi di pelle incollati agli angoli interni dei canali (quattro impellature per ciascun canale). E stata ripristinata la verniciatura a spirito della maestra di facciata. Nel complesso sono state recuperate tutte le componenti del somiere, ad eccezione delle guarnizioni di pelle che sono state interamente rifatte in nuova pelle di pecora o d agnello, in replica identica delle originali rimosse, quanto a tipologia, forma e dimensioni. Il rimontaggio è stato effettuato riutilizzando viti e chiodi originali e ripristinando le unioni ad incastro. Per i nuovi incollaggi (ivi compresi quelli delle nuove impellature) è stata utilizzata esclusivamente colla forte solubile in acqua. Il collaudo finale sarà espletato controllando la perfetta tenuta d aria dell intera struttura e la funzionalità dinamica delle sue meccaniche. Crivello del Somiere Maestro Il crivello principale è composto da un telaio rettangolare di pino con traverse e bracci uniti ad incastro, suddiviso in tre zone da due setti mediani (misure esterne 2795 * 692 mm). Il piano è composto da grandi pannelli di gattice (di 5 mm di spessore) che hanno i margini incastrati in guide appositamente scavate nel bordo interno del telaio. La struttura poggia su zampe di noce incastrate nelle traverse del crivello (in alto) e nelle cinture del somiere (in basso). Il piano del crivello si trova a circa 16 cm di altezza da quello del somiere. I pannelli sono rinforzati da più listelli longitudinali che, incollati al disotto di essi, contribuiscono a mantenerli in assetto planare. Il margine della cornice anteriore reca una numerazione per tasto stampata in nero su etichette cartacee incollate sul bordo dello SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 9 di 18

10 spessore. Le cifre vanno da 1 a 50 (anziché 54; cioè quanti sono in realtà i canali) 2 poiché le note della prima ottava furono numerate Numerazione originale della prima ottava 1 1# 2 2# 3 3# 4 4# Note corrispondenti Do Do# Re Mib Mi Fa# Fa Sol# Sol La Sib Si Do2 come nel seguente schema: La numerazione, secondo lo scomparto in cui sono distribuiti i canali delle note sul somiere (il cui ordine è diverso da quello della tastiera) è riportato su una tabella allegata. Sul margine esterno del pannello di sinistra sono scritti a penna i nomi dei registri in corrispondenza degli assi di allineamento della foratura. Stato di conservazione Molto sporco sulla superficie (deiezioni animali ed imbratti di cera risalenti ad epoche in cui le manutenzioni erano fatte al lume di candela) presentava numerosi spacchi trasversali apertisi nei pannelli a causa del ritiro del legno (con la conseguente rottura degli istmi di separazione dei fori) e due grandi fratture nella traversa posteriore del telaio. Alterato da modesti imbarcamenti, l assetto planare dei sottili pannelli d abete. Analogamente a quanto è stato rilevato sul somiere maestro, risultava otturata con strisce di pelle incollate sui pannelli, tutta la foratura della Duodecima nei soprani (24 fori). Della numerazione originale apposta lungo il bordo anteriore, residuavano soltanto poche etichette (in gran parte abrase o poco leggibili). Interventi Pulitura a secco, a umido, e con l ausilio di rasiere per rimuovere le gocce di cera dalla superficie dei pannelli. Integrazione degli spacchi e delle fratture con innesti in nuovo legno di pioppo. Rispristino dell assetto planare dei pannelli mediante morsettatura. Rimozione della pelle che otturava i fori della Duodecima (riattivazione della foratura per la ricollocazione delle rispettive canne rinvenute in disordine nelle altre file di Ripieno). In corrispondenza degli assi delle note sono state apposte nuove etichette appositamente stampate e corredate di numerazione e notazione alfabetica. La serie numerica segue l andamento più comunemente adottato nella prassi (in progressione continua da 1 a 54) poiché risulta più agevole per reperire le note durante le accordature. Crivelli del Cornetto/Flautino Basso e dei Corni Dolci Pur essendo alimentati dal somiere maestro (attraverso appositi condotti) questi registri sono dislocati in posizioni che si trovano al suo esterno e sono quindi dotati di propri crivelli (il Cornetto ed il Flautino 2 In pratica i costruttori adottarono la numerazione più comunemente utilizzata negli strumenti con la prima ottava corta, ripetendo due volte con l aggiunta del # - le cifre 1, 2, 3, 4 per le note Do#, Mib, Fa# e Sol#. Che il sistema abbia ingenerato qualche confusione in coloro che svolsero le manutenzioni e le accordature in epoche successive è testimoniato dal fatto che le posizioni furono più volte rinumerate a matita nella sequenza più immediatamente comprensibile. SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 10 di 18

11 Basso sono collocati in facciata, ai piedi delle canne del Principale mentre i corni Dolci sono collocati in posizione sopraelevata, sulla legatura di facciata). Il crivello del Cornetto e del Flautino è formato da un grande listello di forma rettangolare, di noce (2530 * 52 * 4 mm), privo di cornice, ed è sorretto da sei zampe (anch esse di noce), tornite in foggia di colonnette da balaustra e fissate sulla maestra mediante viti e dadi di legno. I Corni Dolci, suddivisi in due gruppi di dodici canne, sono dotati di due semplici crivelli d abete privi di cornice, di forma quadrangolare (650 * 200 * 5 mm ca.), sorretti da due tavolette ciascuno. Stato di conservazione e restauro Il crivello del Cornetto era gravemente danneggiato dal tarlo, diffuso ovunque ed intensamente penetrante, a causa del profondo scavo delle larve che in diverse zone aveva intaccato quasi tutto lo spessore sforandolo da parte a parte e disgregando anche i margini esterni. Dopo aver portato a giorno l intero percorso delle gallerie mediante l ausilio del bisturi, il consolidamento è stato effettuato colmando le perdite di sostanza lignea con integrazioni ed otturazioni a base di resina epossidica. I crivelli dei Corni Dolci presentavano larghi spacchi da ritiro e conseguenti fratture degli istmi di separazione dei fori. In questo caso le lacune sono state integrate incollando innesti in nuovo legno d abete. Legatura delle canne di facciata La struttura presenta aspetti particolari perché non svolge soltanto la funzione più comune - che è quella di sorreggere posteriormente i corpi delle canne di facciata - ma serve anche come tavola di trasporto dei Corni Dolci che poggiano su di essa, in posizione sopraelevata rispetto al somiere ed al resto del corpo fonico (a circa un metro di altezza). E composta da una massiccia tavola di pioppo (2705 * 195 * 30 mm ), in un solo pezzo, ed è sorretta da lunghe aste di noce munite di piedi e semplici capitelli a base rettangolare ma con profilo modanato a mo di mensola. Il margine anteriore presenta l intaglio degli alloggi semicircolari predisposti per sostenere i corpi delle canne; in corrispondenza degli scavi, sono infisse le punte di ferro a cui si agganciano le maggette saldate dietro ai corpi delle canne; le note corrispondenti sono scritte ad inchiostro sulla superficie della legatura. L alimentazione dei Corni Dolci è fornita attraverso condotti di latta che attingono il vento dalla foratura del somiere maestro (su cui sono innestati, in basso) e lo trasportano in alto verso quella dei condotti scavati nello spessore della tavola lignea; questi sono sigillati superiormente da coperchi di noce incastrati a secco, a filo della superficie. Corpo Fonico Il corpo fonico è composto da 29 registri (di cui 1 al pedale) e 2 effetti speciali (Tamburo I e Tamburo II) per un totale di 1032 canne di cui 91 di legno e 941 in metallo (stagno, piombo, lega ad alto tenore di piombo, zinco, banda di latta stagnata per i risuonatori di alcuni registri ad ancia). SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 11 di 18

12 I vari materiali, le principali caratteristiche costruttive e morfologiche delle canne - assieme alla consistenza numerica ed all estensione dei registri a cui appartengono - sono sinteticamente riportati nelle tabelle allegate (recensione). I paragrafi che seguono trattano in maniera più dettagliata alcuni aspetti connessi con le loro specifiche diversità. Per quanto riguarda lo stato di conservazione, il corpo fonico ci è pervenuto quasi integralmente (risultavano mancanti solo 18 canne) ma in cattivo stato di conservazione a causa delle vistose deformazioni plastiche da cui erano affette quasi tutte le canne interne; particolarmente gravi in quelle su cui era caduto il rullo di avvolgimento della tenda. I dati acquisiti durante la recensione - assieme a quelli desunti dalla lettura del somiere maestro e del crivello - hanno evidenziato che in epoca successiva alla costruzione, la fisionomia di alcuni registri del Ripieno fu sensibilmente modificata da una parziale ridistribuzione delle canne che li componevano originariamente. La Duodecima, fu anche oggetto di una notevole diminuzione. Originariamente a tutta tessitura (54 note) fu dimezzata e ridotta all estensione dei soli bassi (30 note). Le canne rimosse dalle loro sedi furono riutilizzate per sostituire canne probabilmente danneggiate, di misura analoga, in altre file del Ripieno. La mappatura delle modifiche e degli spostamenti è stata possibile grazie alla segnatura originale graffita sulle canne del Ripieno. Recensione Prima di procedere alle operazioni di restauro le canne di metallo sono state distese, registro per registro, nella distribuzione in cui erano state raccolte durante lo smontaggio. Di grande utilità per il riordino del Ripieno è risultata la scoperta delle segnature originali che identificavano con molta chiarezza il registro di appartenenza di tutte le canne. Sulla scorta della progressione armonica del Ripieno (dal grave verso l acuto) i Tronci avevano adottato una numerazione progressiva in cifre da 1 a 7 per identificare le singole file: 1 per tutte le canne dell Ottava, 2 per quelle della Quintadecima e così di seguito fino a 7 per quelle più acute della XXXIII. Le canne della Duodecima e quelle del Raddoppio del Principale erano state invece segnate con lettere maiuscole (rispettivamente D ed R ). Le canne appartenenti ai diversi ritornelli delle file più acute (dalla XIX in poi) recavano inoltre una segnatura supplementare costituita da linee orizzontali tracciate sotto le numerazioni, a mo di sottolineature (un tratto per le canne del primo ritornello, due per quelle del secondo e tre per quelle del terzo). Le segnature sono graffite a secco sul piede delle canne, a sinistra, in prossimità dei cordoni di saldatura al corpo. L individuazione del criterio adottato dai costruttori per le segnature ha permesso di enucleare le interpolazioni e gli spostamenti effettuati nel corso dei pregressi interventi consentendo inoltre di ripristinare l impianto nel suo ordine originale. Nel corso della recensione sono emerse anche alcune canne di spoglio (perlopiù di piccola taglia) anch esse inserite in sostituzione di canne originali danneggiate. Nel complesso il disordine introdotto nell intervento recenziore era abbastanza contenuto ma interessava comunque un elevato numero di posizioni (circa 90 canne). Il riordino del Ripieno è stato effettuato seguendo le indicazioni delle segnature mentre gli altri registri, che ne sono del tutto privi, sono stati riordinati tenendo conto dei dati acquisiti attraverso l esame dei singoli corpi (materiali, caratteristiche del montaggio, progressione dei diametri, proporzioni di bocca etc.). SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 12 di 18

13 Le lacune emerse dopo aver ricollocato le canne in seno ai registri da cui erano state spostate o rimosse e dopo aver accantonato le canne spurie, sono state integrate con la ricostruzione di nuove canne. Le misure sono state ricavate sulla scorta delle indicazioni fornite da un diagramma dei registri interessati, sul quale sono state riportate - in corrispondenza degli intervalli di una partizione pitagorica - le misure delle canne conservate (circonferenze e proporzioni di bocca). Canne di legno della basseria (Contrabbassi ed Ottave al Pedale) Consistenza, materiali e caratteristiche costruttive Sono in tutto 42, di cui 36 del registro di Contrabbassi e Bassi al pedale - sempre inserito ed a tre file composte di 12 canne ciascuna (16 tappate + 8 di misura larga + 8 di misura stretta, entrambe aperte) - 3 del Timpano I, aperte (note Sol1, Sol#1 e La1) e 3 del Timpano II, anch esse aperte (note Do2, Do#2 e Re2). Sono tutte alimentate dal somiere di basseria, su cui poggiano. Presentano le seguenti caratteristiche costruttive: - Corpi a sezione quadra composti da tavole di pino unite agli angoli con incollaggi e chiodature sporadiche (prive di incastri); tinti di rosso con vernice composta da Terra Rossa diluita in colla forte (solubile in acqua). - Labbri superiori scavati nella parete frontale dei corpi; in alcuni casi, presentano l aggiunta di un tassello di pino, incollato sul bordo inferiore del labbro (si trova su tutte le canne della fila dei Bassi di 8 di misura larga, tre canne del Timpano ed una dei Bassi di 8 di misura stretta; sembra interpretabile come un aggiustamento dell altezza di bocca effettuato in sede di intonazione). - Labbri inferiori di noce, di forma rettangolare, fissati alle pareti dei corpi con tre viti ciascuno, guarniti di pelle interposta fra i bordi dell unione; su tutti i labbri è impresso a punzone un piccolo motivo decorativo (cfr. foto). - Anime prevalentemente in noce (ad eccezione di alcune, in legno da frutto), con bordo anteriore smussato ad angolo retto e dentato da incisioni praticate a distanze regolari. - Tappi (fila di 16 dei Contrabbassi) di gattice, con bordi smussati (a mo di diamante ), foderati di pelle incollata sulla faccia inferiore. - Fondi prevalentemente in gattice (in alcuni casi in legno da frutto), incollati in luce entro le pareti dei corpi, tinti di rosso. - Piedi in abete, di forma cilindrica e lunghezze varie, tinti di rosso; risultano costruiti con l unione di due tasselli longitudinali, scavati all interno ed arrotondati all esterno. - Accordatori mobili, a farfalla, posti alla sommità delle canne aperte, composti da una tavoletta di faggio (a forma di paletta) la cui inclinazione è regolabile mediante una chiavetta esterna in noce. Non si rilevano numerazioni, salvo qualche eccezione (a matita e recenziore). Sulla maggior parte delle canne è incollata un etichetta cartacea recante la seguente scritta a stampa: FABBRICA D ORGANI/TRONCI SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 13 di 18

14 CESARE & C./PISTOIA (le etichette sono imbrattate dalla vernice rossa ma sono ancora ben leggibili. Le misure delle canne sono riportate su un apposita tabella allegata. Stato di conservazione Sebbene esente da gravi danni, lo stato di conservazione di queste canne è risultato in generale mediocre, soprattutto a causa di una serie di difetti congeniti alla costruzione. Le tavole dei corpi presentano infatti numerosi nodi nella fibra e fessurazioni conseguenti al ritiro del legno durante la stagionatura; difetti a cui fu posto rimedio con stuccature a base di gesso e colla. Il composto utilizzato, molto igroscopico, si è col tempo disgregato a causa delle alterne variazioni di umidità ambientale, dando luogo alla parziale apertura dei nodi e delle fessure ristuccate. Un fenomeno analogo ha interessato tutte le unioni delle varie parti di cui sono composte le canne, realizzate esclusivamente con incollaggi, senza incastri e chiodature sistematiche; carenze che hanno provocato il distacco delle commettiture, dando luogo a fughe di vento molto pregiudizievoli per la corretta emissione del suono. L attacco del tarlo appare diffuso e di maggiore entità nelle anime e nei labbri inferiori (in noce); più sporadicamente è stato rilevato anche nei fondi e nei piedi. I corpi risultano esenti da diminuzioni delle lunghezze acustiche. Risultano allungate con legname di scarto, le canne del Do#1 ed del Mib1 nella seconda fila dei Bassi di 8 (bassi di taglia larga ). Interventi di restauro L obbiettivo principale è consistito in un rilievo esaustivo di tutte le lesioni conseguenti al tipo di degrado descritto ed è stato finalizzato ad effettuare tutti gli interventi necessari a garantire la completa tenuta d aria delle canne ed al ripristino della corretta emissione sonora. A questo scopo, nodi e spacchi aperti nelle tavole dei corpi, talora occultati dallo strato di vernice, sono stati portati in luce e liberati dalle stuccature di gesso, bonificando in profondità, mediante incisioni a bisturi, il ventre interno delle lesioni; queste sono state successivamente otturate con stuccature a base di resina epossidica. Con la stessa tecnica sono state integrate le lacune provocate dall attacco del tarlo (scavo delle larve e fori di sfarfallamento). Il consolidamento delle unioni angolari distaccate (pareti dei corpi, anime e fondi) è stato effettuato procedendo a nuovi incollaggi con colla forte. I piani alterati dalle deformazioni plastiche del legno, nelle anime e nei labbri inferiori, sono stati rettificati mediante leggere spianature eseguite a mano con carte abrasive a grana fine. Le viti di unione dei labbri inferiori sono state disossidate e trattate con vernice protettiva trasparente. Le frequenze rilevate ponendo le canne su un somiere di prova, dopo il restauro conservativo, fornivano indicazioni per un corista di 454 Hz a 20 C, provvisoriamente acquisito come dato indicativo da verificare con gli ulteriori raffronti (corpo fonico di metallo). Canne di legno del Flauto d Abeto Essenze e caratteristiche costruttive Il registro è composto da 54 canne tappate, di cui 49 di legno a sezione rettangolare e 5 di stagno (ultime note acute). I corpi delle canne della prima ottava sono costruiti con legname di diverse conifere SS. Pietro Apostolo e Marco Evangelista a Pieve a Nievole (PT) - pag. 14 di 18

15 (abete, cipresso, larice e pino) mentre quelli delle ottave che seguono sono tutti in abete; le superfici sono al naturale (non verniciate); la sezione è rettangolare e la bocca si trova sul lato minore. Le quattro tavole che formano le pareti sono unite con colla e senza incastri. I labbri inferiori sono in noce ed incollati. I tappi sono in noce ed in faggio; hanno i bordi smussati a diamante ; sono muniti di impugnature di noce a sezione ottagonale, e sono foderati di pelle al disotto. Le anime ed i fondi sono in noce; quest ultimi sono incollati in luce entro le pareti dei corpi. I piedi sono di noce e di forma cilindrica. Le canne della prima ottava sono contrassegnate da una numerazione progressiva da 1 a 12, apposta con un punzone di metallo, a secco, sui labbri inferiori; le altre ne sono prive; inoltre i tappi sono privi dell impugnatura. Si è inoltre notato che le pareti sul lato minore dei corpi (frontale e posteriore) e quelle sul lato maggiore (laterali) furono ricavate a coppia dal taglio tangenziale di una stessa tavoletta più spessa in modo che le fibre risultassero parallele e speculari nella loro disposizione. Di conseguenza anche i movimenti di ritiro e di espansione del legno si sviluppano nella medesima direzione. Questa caratteristica del montaggio sembra interpretabile come un intelligente accorgimento per fare in modo che i movimenti del legno (ritiro ed espansione) si svolgessero nella stessa direzione ed in maniera speculare allo scopo da impedire la deformazione dei corpi e l apertura di spacchi nelle loro pareti. Particolarità del registro In altri esemplari coevi costruiti dai Tronci, il Flauto d Abete inizia generalmente da Do2 della tastiera (è il caso degli organi delle chiese di San Niccolò ad Agliana e di San Bartolomeo a Pistoia) mentre nel caso che ci riguarda è in estensione completa ed inizia dal Do1. Il fatto che le canne della prima ottava presentino caratteristiche diverse da quelle delle ottave che seguono - come ad esempio la misura più stretta, la numerazione stampigliata a secco, l assenza di impugnatura nei tappi e le diverse essenze utilizzate per la costruzione delle pareti - fanno pensare che il registro fosse stato inizialmente progettato con inizio a Do2 e che questa prima ottava sia stata aggiunta in fase di realizzazione definitiva per completare il registro (variazione in corso d opera). Stato di conservazione Per quanto riguarda le deformazioni plastiche e l integrità degli assemblaggi, sia le dimensioni che le raffinate caratteristiche costruttive hanno consentito uno stato di conservazione migliore rispetto a quello delle grandi canne di legno della basseria. Il danno principale era stato provocato dall attacco del tarlo, diffuso nelle parti in noce o faggio (fondi, labbri inferiori, anime, piedi, tappi); in rari casi anche a carattere disgregante. Restauro Apertura della bocca, rimozione dei labbri inferiori e dei tappi. Pulitura, trattamento antiparassitario e consolidamento delle componenti in noce o faggio. Le parti irrecuperabili sono state ricostruite in nuovo legno di noce (1 tappo, 3 manici ed 1 labbro Recensione del corpo fonico (quadro schematico) Or din e SS. Pietro Apostolo Caratteristiche e Marco Evangelista (tipologia, a Pieve a Nievole materiali, (PT) - estensione pag. 15 di 18etc.) Registri Divisione Bassi/Soprani: Fa3/Fa#3 ( note) Can ne (n )

16 inferiore). Tutte le guarnizioni incollate sulla faccia inferiore dei tappi Recensione del corpo fonico Registri Caratteristiche (tipologia, materiali, estensione etc.) Divisione Bassi/Soprani: Fa3/Fa#3 ( note) Can ne (n ) 13 Clarinetto S. 16 Canne ad ancia. Risuonatori di piombo composti da due parti unite con saldatura (base conica + sommità cilindrica); piedi composti di due parti unite con saldatura (punta di piombo e piede tronco-conico in banda di latta stagnata); noci di piombo; canaletti e linguette in ottone; accordatori in filo di ferro Ottava S. Canne di piombo. Risultavano mancanti 2 canne. Segnatura originale del registro (graffita sui corpi): Nasardo Basso 5. 1/3 Le prime 12 note (da Do1 a Si1 della tastiera) sono derivate dalle corrispondenti canne dell Ottava Bassa. La canna del Do2 è di 2. 2/3 (il registro è nell ordine di 5. 1/3 ) Flauto in VIII S. 4 Canne di piombo. 24 Le prime 5 canne (Do1-Mi1) sono di zinco; le restanti di 17 Viola Bassa 4 piombo Nasardo Soprano 2. 2/3 Duodecima 2. 2/3 Ottavino S XV 22 XIX Canne di piombo. Risultavano mancanti 3 canne. Le prime 5 canne (Do1-Mi1) sono di zinco; le restanti di piombo. Segnatura originale del registro (graffita sui corpi): D (lettera maiuscola). Fu ridotta ai soli bassi (30 note) in un pregresso intervento. La maggior parte delle canne dei soprani (20 canne) erano state riutilizzate per integrare lacune in altre file di Ripieno, ove sono state rinvenute durante il riordino (risultavano disperse 5 canne). Canne di piombo. Canne di piombo. Risultavano mancanti 2 canne. Segnatura originale del registro (graffita su tutti i corpi): 2; segnatura dei ritornelli: tratti orizzontali sotto le cifre. Canne di piombo. Risultavano mancanti 4 canne. Segnatura originale del registro (graffita su tutti i corpi): 3; segnatura dei ritornelli: tratti orizzontali sotto le cifre Pieno I A 2 file in XXII + XXVI. Risultavano mancanti 2 canne dalla XXII. Segnatura originale delle file (graffita su tutti i corpi: XXII = 4; XXVI = 5; segnatura dei ritornelli: tratti orizzontali 100 sotto le cifre. SS. Pietro Apostolo A e 2 Marco file in Evangelista XXIX + a XXXIII. Pieve a Nievole Segnatura (PT) - originale pag. 16 di delle 18 file (graffita su tutti i corpi: XXIX = 6 ; XXXIII = 7; segnatura dei 24 Pieno II ritornelli: tratti orizzontali sotto le cifre. 100

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