RESMARIS (LIFE07NAT/IT/ Recovering Endagered habitats in the capo carbonara MARIne area, Sardinia PROGETTO ESECUTIVO

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2 RESMARIS (LIFE07NAT/IT/ Recovering Endagered habitats in the capo carbonara MARIne area, Sardinia Interventi nel SIC ITB Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu Comune di Villasimius PROGETTO ESECUTIVO Progetto di realizzazione degli interventi di eradicazione delle specie alloctone e di ripristino e rinaturazione della vegetazione dunale del SIC ITB nel Comune di Villasimius FASCICOLO CON LE CARATTERISTICHE DELL'OPERA per la prevenzione e protezione dai rischi (Allegato XVI e art. 91 del D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.) (D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106) vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 1

3 CAPITOLO I Modalità per la descrizione dell'opera e l'individuazione dei soggetti interessati. Scheda I Descrizione sintetica dell'opera ed individuazione dei soggetti interessati Descrizione sintetica dell'opera Descrivere sinteticamente l'opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche. [D.Lgs. 81/2008, Allegato XV, punto 2.1.2, lett. a), punto 3] Le opere previste dal presente progetto interessano vari tratti costieri compresi nel SIC Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis e Campulongu (ITB040020) (procedendo lungo la costa da est verso ovest): Campulongu. Porto Giunco. Notteri nord Timi Ama. Simius. Su Stangioni. Is Traias. ERADICAZIONE/CONTROLLO Eradicazione esemplari di Carpobrotus sp. pl. Eradicazione di esemplari adulti di Acacia saligna Eradicazione e taglio di piccoli esemplari di Acacia saligna Eradicazione esemplari di Agave sp.pl, giovani ed adulti. Eradicazione esemplari di Aptenia cordifolia RINATURAZIONE Realizzazione di nuclei di innesco a pianta triangolare, mediante infissione di pali in legno e stuoie di canne. Barriere frangivento a pianta quadrangolare, mediante infissione di pali in legno e stuoie di canne Spargimento manuale di miscele di sementi. Biorete in cocco, rivestimento della superficie sabbiosa eradicata. Piantumazione con piante autoctone moltiplicate a partire da germoplasma raccolto nei siti di intervento, pertanto perfettamente compatibili dal punto di vista genetico e rappresentative della diversità presente nel SIC. 1. Eradicazione di Carpobrotus sp. pl.: L intervento seguirà i protocolli sperimentali del progetto APQ finanziato dalla RAS Interventi di eradicazione di specie vegetali ed animali alloctone presenti in Siti di Importanza Comunitaria (Sardegna 01) per la rimozione di C. acinaciformis nei SIC del territorio costiero dell Area Marina Protetta di Capo Carbonara e del progetto Life Nature: Conservation of areas with threatened species of the flora in the Island of Minorca (LIFE2000NAT/E/7355) per il controllo e l eradicazione di Carpobrotus a Minorca. Nel SIC Carpobrotus sp. pl. formano popolazioni più dense nelle radure; infatti, la colonizzazione delle dune viene vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 2

4 agevolata dalla frammentazione degli habitat presenti, causata dal calpestio o dal taglio. Spesso le specie invasive riescono anche a sovrastare la vegetazione, andando a ricoprire la macchia a ginepro adagiandosi sulle specie arbustive dell habitat 2250* Dune costiere con Juniperus spp. o competendo con le specie del sottobosco dell habitat 2270* Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster. L intervento di eradicazione delle specie invasive appartenenti al genere Carpobrotus consisterà nell espianto a mano delle singole piante, col successivo ripianamento e regolarizzazione della superficie interessata dall estirpazione e allontanamento delle parti vegetali ipogee ed epigee. L intervento dovrà essere realizzato prestando particolare attenzione a non danneggiare la vegetazione autoctona presente. Contestualmente verranno eradicate anche modeste presenze di Aptenia. L eradicazione manuale consentirà di attivare una rimozione molto selettiva e ben controllata da parte di personale esperto. Per una corretta asportazione della pianta sarà necessario limitare il disturbo nella duna a pochi operai per evitare il danneggiamento e l eccessivo calpestio delle specie autoctone. Inoltre, sarà necessario limitare l asportazione della sabbia durante la rimozione delle parti aeree e soprattutto degli apparati radicali, cercando di scuotere la componente vegetale rimossa prima del conferimento. 2. Eradicazione di Acacia sp. pl.: L intervento seguirà i protocolli sperimentali del progetto Life PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) e le prescrizioni e raccomandazioni indicate nel lavoro di Meloni et al. (2013). Del genere Acacia, la specie A. saligna risulta la più frequente e ampiamente naturalizzata a causa di precedenti interventi di forestazione in tutta la fascia costiera, dove è diventata invasiva in modo particolare negli habitat prioritari. Nel sito d intervento, anche se rappresentata da pochi individui, verrà eradicata anche Acacia karroo, specie decisamente meno frequente rispetto alla prima, ma dalle stesse caratteristiche ecologiche e quindi potenzialmente pericolosa come A. saligna. Quest'ultima è fortemente avvantaggiata nei punti dove i ginepreti e la pineta sono stati interessati da continui tagli e aperture, che di conseguenza hanno degradato gli habitat e favorito l entrata della specie invasiva. Alcune caratteristiche di A. saligna rendono la sua eradicazione e/o controllo particolarmente problematici, infatti, questa specie è particolarmente difficile da controllare in habitat sabbiosi con metodi meccanici, come la rimozione di individui adulti, a causa del pericolo di alterare drasticamente la struttura dell'ecosistema dunale. Inoltre, una volta che i semi sono dispersi, permangono vitali nella banca del suolo per diverso tempo, germinando massicciamente in seguito ad eventi di disturbo come gli incendi. Pertanto, la riduzione delle banche dei semi del suolo è uno tra i metodi di eradicazione più efficaci per eliminare le piante adulte, ma è essenziale prevenire la reinvasione dopo la pulizia. In base al recente lavoro di Meloni et al. (2013) si ritiene che il controllo manuale sia il metodo più sicuro per la gestione di A. saligna in habitat costieri del Mediterraneo e che questo dovrebbe essere effettuato con l'abbattimento di individui adulti in combinazione con l'eliminazione manuale delle plantule. Pertanto si procederà con due diverse metodologie in base alla grandezza degli individui: nel caso di piccoli esemplari e di plantule di Acacia sp. pl., le operazioni di eradicazione saranno da eseguirsi manualmente; nel caso di esemplari adulti si effettuerà il taglio della pianta alla base del fusto con l ausilio di mezzi meccanici. vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 3

5 3. Eradicazione di Agave sp.pl.: Dal punto di vista procedurale l intervento seguirà i protocolli sperimentali del progetto finanziato dalla Dirección General de Planificación y Gestión del Medio de la Conselleria de Territori i Habitatge (Generalitat Valenciana) col programma Conservación del Medio Natural. Nel SIC le specie invasive relative al genere Agave formano piccole popolazioni che si inseriscono negli habitat prioritari soprattutto nel sottobosco della vegetazione boschiva e negli spazi e radure lasciati liberi dalle specie autoctone. Queste specie mostrano notevoli capacità riproduttive e propagative con accrescimento rapido e un elevata capacità competitiva delle plantule che le rendono molto invasive e pericolose soprattutto per le specie autoctone degli habitat 2250* e 2270*. Inoltre, gli individui adulti hanno un elevata capacità di propagazione clonale dei rizomi che rendono difficile l evoluzione radicale degli esemplari di ginepro. Anche per gli individui delle specie appartenenti al genere Agave si procederà con due diverse metodologie in base alla grandezza degli individui: il metodo più efficace è l eradicazione manuale delle plantule e degli individui giovani preferibilmente con l estrazione di tutti gli apparati radicali. Gli individui adulti sono molto difficili da eradicare e il controllo si effettua con ripetuti tagli e l ausilio di mezzi meccanici. Tuttavia, i mezzi meccanici possono raggiungere soltanto quegli individui ad elevata accessibilità nei luoghi inaccessibili è stato previsto solo il costo di eradicazione manuale. È importante l eliminazione prioritaria degli individui in età riproduttiva, evitando la caduta dei frutti sul suolo e la successiva dispersione dei semi con l allontanamento di tutte le parti vegetali eradicate. Gli habitat costieri sono ecosistemi caratterizzati da un elevata ricchezza di specie, caratteristica che dovrebbe fornire un certo grado di resistenza all invasione di specie alloctone. Tuttavia nel territorio insiste una forte pressione antropica dovuta allo sviluppo delle attività turistiche balneari che ha alterato l equilibrio ambientale in questi ecosistemi e accelerato le dinamiche di erosione. Di conseguenza dove gli habitat sono già fortemente degradati e frammentati diventano anche maggiormente sensibili al processo d invasione soprattutto nei punti dove la copertura delle comunità naturali boschive come negli habitat 2250* e 2270* offre spazi liberi. Infatti, le specie invasive trovano nelle zone destabilizzate (sottoposte a erosione, calpestio, taglio) delle vie preferenziali dove inserirsi, colonizzando gli spazi lasciati liberi dalle piante autoctone. L impatto di tipo ambientale che si verifica in questi habitat determina il decremento e/o la scomparsa delle biocenosi autoctone, modificando la struttura e la funzionalità degli ecosistemi a causa della forte competizione tra le specie autoctone e quelle invasive, la cui resilienza è maggiore. Gli interventi di controllo e/o di eradicazione delle specie invasive su questi habitat sono dunque necessari per ridare spazio alle specie autoctone e favorire la ripresa della vegetazione per facilitare, dove si è effettuata l eradicazione, la reintroduzione delle specie native ed evitare l erosione delle dune. Azione C.5: Ripristino e rinaturazione della vegetazione dunale relativa agli habitat 2250 * e 2270* Si tratta di un azione mirata alla ricostruzione della vegetazione dunale degli habitat 2250* e 2270* a seguito degli interventi di controllo ed eradicazione delle specie invasive previsti nell azione C4. Questa azione è fondamentale per evitare i processi di erosione delle dune, inevitabili al momento dell eradicazione, nonché già presenti e dovuti ad altre cause di origine antropica. vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 4

6 Attraverso la collocazione di sistemi di protezione delle dune, volti a prevenire i fenomeni di erosione eolica conseguente all eradicazione o a contenere quelli già esistenti, la semina del germoplasma autoctono precedentemente raccolto e la piantumazione con le specie caratteristiche precedentemente moltiplicate come descritto (azione C3), sarà possibile ricostruire gli habitat 2250* e 2270* e recuperare i processi spontanei di formazione e consolidamento delle dune. Nel progetto Life PROVIDUNE, si è provveduto allo svolgimento di interventi simili a questo ma limitatamente a piccole aree del SIC di vecchia denominazione (ITB040020: Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis); si ritiene che gli interventi già realizzati stiano dando ottimi risultati e pertanto si intende integrare quanto fatto, applicando protocolli simili ed estendendo le buone pratiche a tutto il territorio ricompreso nel nuovo SIC. Tale azione sarà pertanto svolta su un'area di interesse pari a circa mq e sarà portata avanti mediante la realizzazione di diverse tipologie di interventi, utilizzati in maniera differenziata nelle aree fronte mare maggiormente esposte all'azione degli agenti meteomarini ed in quelle retrodunali. Interventi da realizzare: 1. Nuclei di innesco triangolari da 2 m di lato; saranno realizzati nei settori di avanduna, ovvero negli ambiti di potenziale sviluppo degli habitat della successione catenale psammofila della vegetazione costiera, con priorità di intervento nelle aree che evidenziano un degrado degli habitat dovuto a eccessiva frequentazione; 2. Barriere frangivento; saranno posizionate in maniera coerente con le dinamiche attuali di spiaggia; 3. Semina con il germoplasma raccolto e moltiplicato nell'azione C3; 4. Bioreti in cocco a rivestimento della superficie sabbiosa; 5. Piantumazione mediante l'impianto delle specie autoctone moltiplicate. Si interverrà su una superficie di influenza delle specie invasive pari a circa mq per le specie invasive Carpobrotus sp. pl., mq per le specie invasive Acacia sp. pl., 500 mq per le specie invasive Agave sp. pl. Su circa la metà di queste superfici si interverrà con semine e piantumazioni, sull'altra metà con le installazioni di barriere frangivento e bioreti. Tali interventi appaiono essenziali per il ripristino della funzionalità vegetazionale e morfologica degli habitat 2250* e 2270* in particolare, ma più in generale per l'intero sistema dunale, a causa dell'importanza rivestita da questi habitat. Anche la scelta di operare mediante l'impiego di materiali naturali biodegradabili, minimizzando così l impatto sugli equilibri ecologici delle dune e della componente floro-vegetazionale, è dovuta alla sensibilità ambientale dell area. vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 5

7 CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA: Natura dell'opera: OGGETTO: Ingegneria ambientale Realizzazione degli interventi di controllo e/o eradicazione delle specie alloctone invasive (azione C4) e di ripristino e rinaturazione della vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) Importo presunto dei Lavori: N. CORPI D OPERA in euro % OPERE ,12 97,419% C:001 Eradicazione AZIONE C ,71 51,507% C:002 Rinaturazione AZIONE C ,41 45,912% Totale importo a corpo ,12 97,42% Oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d asta 4.516,88 2,58% Totale importo lavori ,00 100,00% Numero imprese in cantiere: Numero massimo di lavoratori: Entità presunta del lavoro: 1 (previsto) 5 (massimo presunto) 274 uomini/giorno Durata in giorni (presunta): 86 Dati del CANTIERE: LAVORI DI INGEGNERIA AMBIENTALE NELLA COSTA DEL COMUNE DI VILLASIMIUS (CA) Le opere previste dal presente progetto interessano vari tratti costieri compresi nel SIC Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis e Campulongu (ITB040020) (procedendo lungo la costa da est verso ovest): Campulongu. Porto Giunco. Notteri nord Timi Ama. Simius. Su Stangioni. Is Traias. vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 6

8 COMMITTENTI DATI COMMITTENTE: Ragione sociale: Amministrazione Provinciale di Cagliari Indirizzo: Via Diego Cadello 9/B - 3 Piano Città: CAGLIARI Telefono / Fax: nella Persona di: Nome e Cognome: Alberto Sanna Qualifica: Biologo Indirizzo: Via Diego Cadello 9/B - 3 Piano Città: CAGLIARI Telefono / Fax: RESPONSABILI (punto 2.1.2, lettera b, punto 1, Allegato XV del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) Progettista: Nome e Cognome: Fiorenzo Fiori Qualifica: Ingegnere. Indirizzo: Via San Nicolo 123 Città: Selargius CA CAP: Telefono / Fax: Codice Fiscale: FRIFNZ69L21H282Y Direttore dei Lavori: Nome e Cognome: Fiorenzo Fiori Qualifica: Ingegnere. Indirizzo: Via San Nicolo 123 Città: Selargius CA CAP: Telefono / Fax: Codice Fiscale: FRIFNZ69L21H282Y Responsabile dei Lavori: Nome e Cognome: Alberto Sanna Qualifica: Biologo Indirizzo: Via Diego Cadello 9/B - 3 Piano Città: CAGLIARI Telefono / Fax: Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione: Nome e Cognome: Fiorenzo Fiori Qualifica: Ingegnere. Indirizzo: Via San Nicolo 123 Città: Selargius CA CAP: vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 7

9 Telefono / Fax: Codice Fiscale: FRIFNZ69L21H282Y Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione: Nome e Cognome: Fiorenzo Fiori Qualifica: Ingegnere. Indirizzo: Via San Nicolo 123 Città: Selargius CA CAP: Telefono / Fax: Codice Fiscale: FRIFNZ69L21H282Y vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 8

10 CAPITOLO II Individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in dotazione dell'opera e di quelle ausiliarie. 01 Ingegneria ambientale Realizzazione degli interventi di controllo e/o eradicazione delle specie alloctone invasive (azione C4) e di ripristino e rinaturazione della vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) Aree di intervento L area di intervento è localizzata all interno del settore costiero di Villasimius, nel sistema orientale rispetto al promontorio di Capo Carbonara, presso le località Campulongu, Porto Giunco, Notteri Nord, Timi Ama, Simius, Su Stangioni, Is Traias, interessando i diversi compendi sabbiosi. I settori retrolitorali della gran parte dei sistemi di spiaggia ospitano sistemi dunari più o meno articolati ed evoluti, la gran parte dei quali risente in misura significativa delle alterazioni e delle interferenze operate dai diffusi insediamenti turistici e dall elevato carico antropico dell utenza turistico-balneare. In particolare, l area di interesse è rappresentata dall'area di Campulongu, dal lido sabbioso e dal cordone dunare di Simius e dal sistema di spiaggia e relativi campi dunari di Porto Giunco, con la limitrofa depressione stagnale di Notteri, principale elemento organizzatore dello spazio insediativo che si è sviluppato nell ambito circostante con le strutture turistico ricettive e turistico residenziali. Il territorio di Villasimius è collegato all'area vasta di Cagliari e all'intero arco costiero dell omonimo Golfo, attraverso la direttrice infrastrutturale litoranea della SP 17, che risulta, soprattutto durante il periodo estivo, il principale veicolo dei flussi turistici che interessano l'area in esame. Da questo asse viario principale, si accede alle aree interessate direttamente dagli interventi attraverso i percorsi secondari che dalla S.P. 17 si diramano verso Capo Carbonara Frangivento e nuclei Nuclei di innesco a pianta triangolare e lato di circa 2m, mediante infissione di pali in legno con fuori terra di circa 50 cm e con interasse di 1,00 metro, previa formazione manuale di solchi profondi circa 30 cm, secondo uno schema triangolare di 2 metri di lato. Posizionamento attorno ai pali di castagno di stuoie di canne e fissaggio tramite listelli orizzontali contrapposti a due a due, ancorati tramite viti a legno in acciaio inox per la sola fase di montaggio e lavorazione nonchè fissati permanentemnete con corda di canapa dello spessore di 0,8 cm e portata pari a 50 kg; pertanto i pali sugli angoli avranno una doppia legatura alle stuoie e listelli che convergono nell'angolo mentre i pali al centro dei lati del triangolo avranno una legatura alla stuoia e ai listelli che si affiancano allo stesso. La stuoia di canne dovrà essere formata da canne del diametro di mm, legate su tre allineamenti longitudinali: nelle estremità inferiore, superiore e centralmente mediante corda naturale e senza elementi metallici o plastici; misure 0,65 per uno sviluppo linerare per singolo nucleo triangolare di 6,60 m. I listelli lignei dovranno essere della dimensione minima di 3x1,5x210 cm. Le viti da impiegare come ausilio alla sola fase di montaggio dei listelli ferma stuoie sui pali, dovranno essere in acciaio inox, DN 10 mm L=200 mm e andranno rimosse totalmente a fine lavorazione. I pali scortecciati in larice, pino marittimo, castagno o altra essenza legnosa dalle medesime caratteristiche e di durata, dovrà essere lavorato con la punta ad una estremità e dovrà essere di diametro compreso tra i 10 e 12 cm ed di lunghezza pari a ml La lavorazione del nucleo di innesco triangolare dovrà essere comprensiva della ricopertura manuale del solco con il terreno di scavo e rincalzo sia a monte che a valle della stuoia, in modo che le canne inferiori risultino interrate per una altezza di nome meno di 20 cm e fuori terra per circa 45 cm. Le celle cosi formate sono disposte a file parallele sfalzate, distanti 1-1,5 metri e posizionate secondo gli elaborati di progetto e previo accertamento della Direzione Lavori. La struttura potrà essere realizzata contestualmente ad opere di impianto o semina da compensarsi a parte, al fine di creare una struttura di protezione con effetto schermante per le specie di nuovo inserimento. Frangimento a scacchiera MODULO COMPLETO DI 4 LATI, schermi quadrati montati a scacchiera, di 2 m di lato, tendenzialmente orientati ortogonalmente rispetto alle direzioni dei venti dominanti. La struttura portante è realizzata con pali di castagno (h= 100 cm, d = 10 cm), interrati per circa 50 cm, posti ai vertici del quadrato e a distanza di un metro l'uno dall'altro. Gli schermi sono costituiti da stuoia in canne, tessuta con cordino in canapa e tale da risultare semipermeabile al vento, interrata per circa 20 cm e fissata ai pali in legno mediante due listelli, ancorate in fase di montaggio con tirafondi, e legatura con corde in canapa. Gli schermi frangivento dovranno sempre risultare semipermeabili al vento in modo da ridurre l'energia di trasporto, favorendo la deposizione del sedimento anche internamente alla struttura. Realizzazione di modulo completo di quattro lati di schermo frangimento a scacchiera lato di circa 2m (interasse pali d'angolo), mediante infissione di pali in legno con fuori terra di circa 50 cm e con interasse di 1,00 metro, previa formazione manuale di solchi profondi circa 30 cm, secondo uno schema quadrato di 2 metri di lato. Posizionamento attorno ai pali di castagno di stuoie di canne e fissaggio tramite listelli orizzontali contrapposti a due a due, ancorati tramite viti a legno in acciaio inox per la sola fase di montaggio e lavorazione nonchè fissati permanentemnete con corda di canapa dello spessore di 0,8 cm e portata pari a 50 kg; pertanto i pali sugli angoli avranno una doppia legatura alle stuoie e listelli che convergono nell'angolo mentre i pali al centro dei lati del quadrato avranno una legatura alla stuoia e ai listelli che si affiancano allo stesso. La stuoia di canne dovrà essere formata da canne del diametro di mm, legate su tre allineamenti longitudinali: vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 9

11 nelle estremità inferiore, superiore e centralmente mediante corda naturale e senza elementi metallici o plastici; misure 0,65 per uno sviluppo linerare per singolo elemento di quatro lati di 8,0 m. I listelli lignei dovranno essere della dimensione minima di 3x1,5x210 cm. Le viti da impiegare come ausilio alla sola fase di montaggio dei listelli ferma stuoie sui pali, dovranno essere in acciaio inox, DN 10 mm L=200 mm e andranno rimosse totalmente a fine lavorazione. I pali scortecciati in larice, pino marittimo, castagno o altra essenza legnosa dalle medesime caratteristiche e di durata, dovrà essere lavorato con la punta ad una estremità e dovrà essere di diametro compreso tra i 10 e 12 cm ed di lunghezza pari a ml La lavorazione dello schermo frangimento a scacchiera dovrà essere comprensiva della ricopertura manuale del solco con il terreno di scavo e rincalzo sia a monte che a valle della stuoia, in modo che le canne inferiori risultino interrate per una altezza di nome meno di 20 cm e fuori terra per circa 45 cm. Le celle cosi formate sono disposte a file parallele sfalzate, distanti 1-1,5 metri e posizionate secondo gli elaborati di progetto e previo accertamento della Direzione Lavori. La struttura potrà essere realizzata contestualmente ad opere di impianto o semina da compensarsi a parte, al fine di creare una struttura di protezione con effetto schermante per le specie di nuovo inserimento Geostuoie Biorete in cocco, rivestimento della superficie sabbiosa eradicata tramite bioreti in fibra di cocco costituita da bioreti in fibra vegetali (cocco, paglia, ecc..) intessute in filo di cocco di notevole resistenza. La biorete viene stesa perpendicolarmente alla direzione di massima pendenza e adagiata in modo da coprire le irregolarità superficiali e i vuoti del terreno. Successivamente si procederà al suo ancoraggio al suolo mediante picchetti in legno e legatura incrociata con corde di canapa. La sovrapposizione laterale minima tra i fogli di bioreti è di 10 cm. Rivestimento di dune sabbiose con bioreti di fibra di cocco, deve essere preceduta dalla sistemazione eseguita a mano, eliminando per quanto possibile radici, ceppaie, tronchi o altri elementi che possano impedire il corretto fissaggio delle stuoie al suolo secondo le indicazioni ella Direzione Lavori. La biorete deve essere assicurata contro gli spostamenti, in particolare in corrispondenza dei margini e dei giunti, mediante fissaggio e interro in testa (mediante scavo di trincea di cm, fissaggio della stuoia mediante picchetti e rinterro) e al piede, picchettatura con picchetti in legno, in quantità tale da garantire la stabilità e l'aderenza dei tessuti fino ad accrescimento avvenuto della cotica erbosa. Nel caso di stesura per fasce parallele, dovrà essere garantita la continuità mediante sormonti laterali di almeno 10 cm di larghezza. I picchetti dovranno essere scortecciati in larice, pino marittimo, castagno o altra essenza legnosa dalle medesime caratteristiche e di durata, compresa la formazione della punta e della testa aventi un diametro di 4-6 cm e lunghezza pari a m 0,70. vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 10

12 Scheda II-1 Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera ed ausiliarie Tipologia dei lavori Codice scheda Tipo di intervento Rischi rilevati Registrazione picchetti: Di norma si dovranno deteriorare Scivolamenti, cadute a livello; Urti, colpi, impatti, compressioni. naturalmente e senza che venga esercitata manutenzione mentre eccezionalmente se non hanno ancora raggiunto i risutati prefissati si potrà effetuare la registrazione dei picchetti di tenuta delle reti. [quando occorre] Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del luogo di lavoro Punti critici Accessi ai luoghi di lavoro Sicurezza dei luoghi di lavoro Impianti di alimentazione e di scarico Approvvigionamento e movimentazione materiali Approvvigionamento e movimentazione attrezzature Igiene sul lavoro Interferenze e protezione terzi Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie Andatoie e passerelle. Parapetti; Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Guanti. Impianti di adduzione di energia di qualsiasi tipo. Segnaletica di sicurezza. Tavole Allegate Scheda II-1 Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera ed ausiliarie Tipologia dei lavori Codice scheda Tipo di intervento Semina: Eseguire la semina della superficie della geostuoia. [quando occorre] Scivolamenti, cadute a livello. Rischi rilevati Informazioni per imprese esecutrici e lavoratori autonomi sulle caratteristiche tecniche dell'opera progettata e del luogo di lavoro Punti critici Accessi ai luoghi di lavoro Sicurezza dei luoghi di lavoro Impianti di alimentazione e di scarico Approvvigionamento e movimentazione materiali Approvvigionamento e movimentazione attrezzature Igiene sul lavoro Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera Misure preventive e protettive ausiliarie Andatoie e passerelle. Parapetti; Occhiali, visiere o schermi; Scarpe di sicurezza; Guanti. Impianti di adduzione di energia di qualsiasi tipo. vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 11

13 Interferenze e protezione terzi Segnaletica di sicurezza. Tavole Allegate Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera Scheda II-3 Informazioni sulle misure preventive e protettive in dotazione dell'opera necessarie per pianificare la realizzazione in condizioni di sicurezza e modalità di utilizzo e di controllo dell'efficienza delle stesse. Codice scheda Misure preventive e protettive in dotazione dell'opera MP001 Informazioni necessarie per pianificare la realizzazione in sicurezza Modalità di utilizzo in condizioni di sicurezza Verifiche e controlli da effettuare Periodicità Interventi di manutenzione da effettuare Periodicità vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 12

14 CAPITOLO III Indicazioni per la definizione dei riferimenti della documentazione di supporto esistente Scheda III-1 Elenco e collocazione degli elaborati tecnici relativi all'opera nel proprio contesto Elaborati tecnici per i lavori di: Realizzazione degli interventi di controllo e/o eradicazione delle specie alloctone invasive (azione C4) e di ripristino e rinaturazione della vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) Codice scheda DA001 Elenco degli elaborati tecnici relativi all'opera nel proprio contesto Nominativo e recapito dei soggetti che hanno predisposto gli elaborati tecnici III-1 Contesto Ingegnere Fiorenzo Fiori Via San Nicolo 123 Selargius CA Tel Data del docume nto Collocazione degli elaborati tecnici Luglio 2016 Dott. Biologo Alberto Sanna Via Diego Cadello 9/B - 3 Piano CAGLIARI Tel PROGETTO - ESECUTIVO Note Scheda III-2 Elenco e collocazione degli elaborati tecnici relativi alla struttura architettonica e statica dell'opera Elaborati tecnici per i lavori di: Realizzazione degli interventi di controllo e/o eradicazione delle specie alloctone invasive (azione C4) e di ripristino e rinaturazione della vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) Codice scheda DA002 Elenco degli elaborati tecnici relativi alla struttura architettonica e statica dell'opera Nominativo e recapito dei soggetti che hanno predisposto gli elaborati tecnici Data del docume nto Collocazione degli elaborati tecnici Note III-2 Struttura Elaborati non previsti Scheda III-3 Elenco e collocazione degli elaborati tecnici relativi agli impianti dell'opera Elaborati tecnici per i lavori di: Realizzazione degli interventi di controllo e/o eradicazione delle specie alloctone invasive (azione C4) e di ripristino e rinaturazione della vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) Codice scheda DA003 Elenco degli elaborati tecnici relativi agli impianti dell'opera Nominativo e recapito dei soggetti che hanno predisposto gli elaborati tecnici Data del docume nto Collocazione degli elaborati tecnici Note III-3 Impianti Elaborati non previsti vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 13

15 INDICE CAPITOLO I: Modalità per la descrizione dell'opera e l'individuazione dei soggetti interessati... pag. 2 CAPITOLO II: Individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in dotazione dell'opera e di quelle ausiliarie... pag Ingegneria ambientale... pag Aree di intervento... pag Frangiento e nuclei... pag Geostuoie... pag. 10 CAPITOLO III: Collocazione elaborati tecnici... pag. 13 vegetazione dunale degli habitat 2250 * e 2270* (azione C5) - Pag. 14

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