Domenica 16 ottobre a edizione

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1 Domenica 16 ottobre a edizione DESCRIZIONE PERCORSI I testi scritti sono di Mario Marini; le foto sono a cura dell Associazione Amici di Aldo Sassi o acquisite da immagini di pubblico dominio I percorsi proposti si snodano nell ambiente tipico del nostro territorio pedemontano: le colline moreniche situate tra Varese, Como e il vicino Canton Ticino, ancora ricche di boschi, prati e tanto verde nonostante gli insediamenti abitativi e l urbanizzazione costante continuino a minacciarne l integrità. Per questa 3a edizione abbiamo deciso di differenziare il percorso principale, che era di 50 km, in due percorsi da 60 e 30 km, in modo che ogni partecipante possa scegliere il chilometraggio più adatto in relazione alla propria preparazione e ai propri gusti, sviluppando comunque entrambi i percorsi proposti sulla falsariga di quello dello scorso anno. Partendo come di consueto dal palasport di Cagno, si percorrerà un primo giro di circa 30 km (32.5) con l inserimento di alcune brevi salite, che comportano un dislivello positivo di oltre 500 metri, quindi si ripasserà da Cagno e si compirà un secondo giro, anch esso sui 30 km che, per la prima parte, sarà identico al precedente, differenziandosi poi in località Boscone, affinché l altimetria sia meno impegnativa (poco più di 300 metri). In ogni caso chi deciderà di percorrere entrambi i giri, si troverà a pedalare per 60 km abbondanti con un dislivello totale di oltre 800 metri in salita. Completati i due giri, i bambini con le loro famiglie si uniranno ai cicloamatori e, tutti insieme, percorreremo gli ultimi 6 km, come per le edizioni precedenti.

2 PRIMO GIRO Dal Palasport di Cagno, sede della nostra associazione si parte in direzione Concagno a cui si giunge in un paio di km pianeggianti. All uscita di Cagno si distingue tra gli alberi, la sagoma romanica del campanile di S. Giorgio, che meriterebbe certamente una visita. Alla chiesa di Concagno svolta secca a sinistra, tra le case del piccolo borgo e breve discesa per affrontare la prima asperità di giornata. E una salita di quasi 1,5 km (ma la salita vera non misura più di 600 metri) che si snoda quasi tutta nel bosco, con pendenza media del 4% e massima del 7% e affronta un dislivello di quasi 60 metri. Si arriva così a Solbiate, incrociando la S.S. 342, che va attraversata all altezza del supermercato Esse-Lunga, si entra nell abitato di Binago e si svolta a sinistra in direzione Figliaro (notare la bella torre d epoca romanica in mattoni rossi che sovrasta la chiesetta). 2

3 Vista aerea di Beregazzo con Figliaro E questo un tratto di circa 4 km, inizialmente pianeggiante poi in falsopiano con tendenza a scendere che conduce velocemente alla rotonda di Beregazzo sulla S.P. 23, nota come Lomazzo Bizzarone. La si percorre per meno di un km in direzione nord e, alla rotonda successiva, si gira a destra verso Olgiate Comasco. Il Medioevo di Olgiate Comasco, la cui architettura è liberamente ispirata a quella medioevale. All altezza del liceo Terragni si svolta a sinistra e poi diritto fino ad incrociare e riattraversare in senso opposto la S.S Si incrocia ora la S.P. 17 Garibaldina e da questo punto fino al termine di questo primo giro (siamo al dodicesimo chilometro), sarà un ininterrotto susseguirsi di saliscendi, brevi salite, discese ripide o meno, mentre i metri di pianura saranno pochi, anzi, pochissimi. Intanto scendiamo fino ad incrociare il torrente Lura che attraversiamo, proseguendo poi fino a Camnago Faloppio, che lasciamo immediatamente, immettendoci nella discesa che conduce in Val Faloppia. La discesa va percorsa con prudenza e attenzione: un km secco con 3 curve molto pronunciate e pendenze attorno al 14%. 3

4 A proposito della Val Faloppia, detta Val Mulini e, anticamente, Valle di Chiasso Maggiore, occorre precisare che il suo nome deriva dai numerosi mulini ad acqua operanti in loco fin dal 15 secolo alcuni dei quali rimasti attivi fino a pochi decenni fa. Tra questi il Resegott era una segheria ad acqua davvero particolare. Qualche persona non più verde in età si ricorda ancora del Carlu murnée e del suo cavallo con carretto pieno di scacchi di farina da consegnare Corte lombarda con vista sulla val Faloppia Il nome Chiasso Maggiore deriva invece dalla vicinanza della cittadina svizzera di Chiasso, distante appena qualche km e dal fatto che la via principale di comunicazione e transito da e per Como, passava proprio da questa minuscola valle, le cui abbondanti acque sfociano verso nord nel Breggia, affluente del Lario. La Val Faloppia detta anche Val Mulini o di Chiasso Maggiore Arrivati alla rotonda che incontriamo in valle, si svolta repentinamente verso sinistra in direzione Uggiate Trevano e si percorre la salita che ci porta fino nel suo centro abitato. La salita non è durissima, ma con i suoi 2,3 km è la più lunga dell intero percorso. La pendenza media è attorno al 6%; quella massima del 13% per superare un dislivello di circa 140 metri. Questa salita era raccomandata da Aldo per eseguire le cosiddette SFR, cioè le salite di forza / resistenza, metodica di allenamento, inventata dal Nostro per la preparazione di Moser al record dell ora di Città del Messico e poi diventata uno standard della preparazione ciclistica. 4

5 Uggiate Trevano salendo dalla val Mulini. Sullo sfondo verso sinistra si intravede il massiccio del monte Rosa, completamente innevato. L abside romanica della chiesa di S. Michele a Trevano Da Uggiate si sale in direzione Bizzarone e prima dell abitato di Casanova Lanza, si svolta a destra scendendo per un km nella verde valle del Lanza (Valmorea), la si attraversa e si risale verso Rodero, superando la vecchia ferrovia che collegava 5

6 Italia e Svizzera, ora recuperata per scopi turistici mediante un bel treno a vapore d epoca che la percorre nei giorni di festa, durante la stagione estiva. Il treno a vapore della valle del Lanza Anche in questo caso raccomandiamo molta attenzione alla discesa, con una curva iniziale molto chiusa e un drittone in cui si possono raggiungere velocità notevoli. La salita verso Rodero è lunga più o meno un chilometro, supera un dislivello di circa 60 metri e presenta pendenze comprese tra il 4 e il 9%. La salita termina all entrata di una rotonda: poche decine di metri e poi di nuovo in discesa verso il confine svizzero di Gaggiolo da una parte, Cantello dall altra. Scegliamo di salire a Cantello, ma per farlo dobbiamo effettuare una specie di inversione ad U molto stretta che ci immette sulla strada proveniente dal confine di stato, distante, da questa posizione, solo poche centinaia di metri. Vista aerea del colle di S. Maffeo, sopra Rodero con la chiesetta seicentesca e i resti dell imponente torre di guardia che risale all epoca romana. Entriamo in provincia di Varese e percorriamo la salita di quasi un chilometro e mezzo (pendenze tra il 4 e il 7%) che porta all abitato di Cantello, svoltiamo a destra e dopo qualche centinaio di metri a sinistra in leggera discesa, aggirando il centro storico in senso anti orario, per andare a prendere la via Mulini che ci porta dritti sull ultima discesa. 6

7 A questo punto è necessaria la massima concentrazione ed attenzione: la sede stradale è stretta, l asfalto non certo nuovo, ma soprattutto la discesa è ripida: molto ripida. Di recente l ho percorsa tre volte e il mio ciclo computer, all uscita di una curva secca verso sinistra, da impostare con grande prudenza, ha buttato lì un 23 / 25% che non mi aspettavo; ho provato a rifarla in salita: 21%! Se Dio vuole siamo in fondo: curva a destra secca ed ecco presentarsi davanti a noi uno dei punti più suggestivi dell intera valle del Lanza: Il Mulino del Trotto, in territorio di Cagno, dunque nuovamente in provincia di Como, che raggiungiamo passando il fiume sopra un antico ponte in pietra. Vale la pena a questo punto fermarsi un secondo e guardarsi in giro; vale anche la pena di spulciare tra le cronache di qualche secolo fa e immedesimarsi nella vita di allora: "1651, Settembre 28 Illustrissimo Magistrato Viene intimato alli fedeli servitori delle Signorie loro molto illustrissime Giulio e fratelli Mina detti Trotti, possessori di certo Molino situato sopra alcune fontane dette "la Lanza" nel comune di Cazzone (...) acciò paghino lire 480 (...) per le imposte degli anni e " "Carlo Francesco Mina fu Giuseppe, 40 anni. Sono nativo di Cagno ed abito in detto luogo, e faccio anche il molinaro in un molino di tre ruotte con una resica e torchio da oglio, che tengo in affitto dal signor Pietro Giulio Cesare Segretario Larghi (...)" (dalla deposizione in un processo contadino celebrato nel Il mugnaio firmò con una croce) Il mulino è stato di recente restaurato e viene fatto funzionare per scopi didattici e dimostrativi. 7

8 Ma torniamo al percorso: passato il mulino curva a sinistra e inizio dell ultima salita, la più dura: 1,8 km per 120 metri di dislivello, che alternano strappi molto impegnativi a rettilinei quasi piani. Si parte e le pendenze si fanno subito severe: 10, 12, 14%, poi, in corrispondenza della centrale elettrica si addolciscono: 10, 8, 7%; altro strappo poi la strada spiana decisamente. Ci si immette sulla provinciale proveniente da Malnate con una decisa curva verso sinistra e ricomincia il rosario: 10, 12, 10, 12, 10, 8, 10, 12, 14% sul curvone verso destra, poi 12, 10, 8% e finalmente siamo in cima. Ancora 150 metri di piano, poi discesa su Cagno e rientro al Palasport, dove percorriamo un giro di pista e, raccogliendo i partecipanti alla 30 km, iniziamo il secondo giro. SECONDO GIRO Il secondo giro è identico al primo per 14 km, poi, giunti a Camnago, invece di proseguire per la discesa verso la val Faloppia, si svolta a sinistra per Gaggino e da qui si raggiunge Uggiate Trevano, dove si ritrova il percorso del primo giro. Nuova risalita verso Bizzarone, nuovo passaggio per Casanova e nuova ridiscesa nella valle del Lanza. Giunti in valle, dopo una secca curva a destra, si lascia nuovamente il percorso del primo giro, immettendosi in una decisa svolta a sinistra, passaggio stretto e obbligato per affrontare l ultima asperità, cioè la salita delle sette curve, detta anche piccolo Stelvio, altra ben nota palestra di allenamento per gli atleti di Aldo, un km al 7% con punte al 12% e dislivello di quasi 70 metri. La sede stradale è un po sconnessa, ma siamo in salita e non ce ne importa un fico secco! La salita delle 7 curve Siamo arrivati a Valmorea, il paese di Aldo: transitiamo davanti al cimitero che ospita il nostro compianto amico, raggiungiamo Albiolo e infine, di nuovo il Palasport di Cagno, dove ci attendono i bambini con relative famiglie per percorrere, tutti insieme, gli ultimi 6 km della Pedala con Aldo: Cagno, Albiolo, Valmorea, Albiolo, Cagno. Ed eccoci al terzo e ultimo giro di pista: gli amici dell organizzazione ci attendono con un meritato ristoro e, per chi ha fame per davvero, polenta e brasato. 8