Unione di Comuni della Romagna forlivese - Unione montana PROGETTO GESTIONE ASSOCIATA PROTEZIONE CIVILE DELL UNIONE DI COMUNI DELLA ROMAGNA FORLIVESE

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1 Unione di Comuni della Romagna forlivese - Unione montana PROGETTO GESTIONE ASSOCIATA PROTEZIONE CIVILE DELL UNIONE DI COMUNI DELLA ROMAGNA FORLIVESE Nota introduttiva Il presente documento costituisce un ipotesi progettuale redatta dal gruppo di lavoro designato dalla Conferenza dei Sindaci, da sviluppare, perfezionare, modificare ed integrare a seguito di successivi approfondimenti, simulazioni, nonché degli ulteriori scenari che matureranno nel prossimo periodo e pertanto potrà essere sottoposta nuovamente ai competenti organi dei Comuni e dell Unione. Di conseguenza gli uffici, le dotazioni di risorse umane, finanziarie, tecnologiche e strumentali potranno essere successivamente ridefiniti. PREMESSA Nelle more della costituzione dell ufficio associato di Protezione Civile dell Unione di Comuni della Romagna forlivese, la funzione di Protezione Civile è stata gestita: in forma associata dagli 11 comuni aderenti agli Enti Associativi Montani presenti nel territorio dell Unione (Comunità Montana dell Appennino Forlivese e Unione Montana Acquacheta Romagna Toscana) con sedi rispettivamente a e a Rocca S. Casciano; in modo autonomo dai 4 comuni di, Castrocaro Terme-Terra del Sole, Forlì e. Alla gestione associata sono assegnati i compiti previsti dalla legge regionale n. 1 del 2005 ; nello specifico debbono fornire il supporto e la collaborazione delle proprie strutture tecniche ed organizzative all attuazione degli interventi previsti nei programmi di prevenzione e nei piani di emergenza di competenza dei diversi livelli istituzionali, e fornire supporto e collaborazione nella predisposizione e attuazione dei piani di emergenza inerenti l ambito associativo. Gli uffici associati provvedono inoltre a: - coordinare la redazione e l aggiornamento dei piani di protezione civile per tutti i Comuni conferenti; - assistere i tecnici comunali ed i COC (Centri Operativi Comunali) nella gestione delle emergenze e della post emergenza ; - attivare le misure atte a favorire la costituzione e lo sviluppo, sul territorio di riferimento, dei gruppi comunali e delle associazioni di volontariato di protezione civile; - gestire in forma coordinata i fondi destinati al servizio di Protezione Civile, coordinare l accesso a finanziamenti e fondi comunitari. Strumenti di pianificazione e dotazione strumentazione per protezione civile. Tutti i quindici comuni dell'ambito forlivese sono dotati di piano d emergenza di protezione civile approvato o adottato. I comuni di, Castrocaro Terme e Terra del Sole e hanno i COC in fase di definizione mentre tutti gli altri comuni del comprensorio forlivese sono già dotati di COC attrezzati con dotazione informatica dedicata per le emergenze. Redatto a cura del gruppo di lavoro 1

2 Nel Forlì, invece, le dotazioni strumentali di Protezione Civile sono affidate al servizio di Polizia Municipale. Situazione utilizzo del personale ente di appartenenza Comuni Unione Acquacheta qualifica percentuale di U.M.A. D.U. (5%) U.M.A. D (5%) Modigliana D Rocca D (5%) Portico e S. Benedetto D (5%) Tredozio D (5%) Costo orario Come da retribuzione in godimento Dovadola D (5%) Totale D (35%) D.U. (5%) ente di appartenenza Quattro comuni di pianura qualifica percentuale di Forlì D.U. (5%) Forlì D (30%) Forlì D (80%) D (6%) D (6%) D (7%) Castrocaro Terme e Terra del sole Totale D (129%) Costo orario Come da retribuzione in godimento D.U. (5%) Comuni Comunità Montana dell Appennino Forlivese ente di qualifica percentuale di Costo orario appartenenza C.m.a.f. D.U. 10% C.m.a.f. S.Sofia Galeata Civitella di Romagna Premilcuore D 8% D 2% Totale D 40% D.U. 10% Come da retribuzione in godimento Nota: (%) = percentuale stimata sulla base dell utilizzo convenzionale del personale attualmente dedicato alla funzione ; Redatto a cura del gruppo di lavoro 2

3 Evoluzione dell ufficio associato di protezione Civile dell Unione di Comuni della Romagna forlivese L ufficio associato di protezione civile dell Unione gestirà le funzioni già assegnate agli uffici associati attuali, acquisendo inoltre nuove attività come di seguito elencate: predisposizione dei piani di protezione civile per tutti i Comuni dell Unione, provvedendo ai necessari aggiornamenti e modifiche di quelli adottati, uniformandoli alle più recenti normative e linee d intervento per la gestione dell emergenza; realizzazione di un Piano Intercomunale d intervento in caso d emergenza; organizzazione di un Centro Intercomunale di Protezione Civile, dotato di mezzi e strumenti comuni, tali da garantire una migliore copertura del servizio di soccorso su tutto il territorio dei comuni dell Unione; organizzazione integrata di uomini e mezzi, da affiancare ai singoli comuni nella gestione dell emergenza: tale organizzazione sarà affidata al Centro Intercomunale di Protezione Civile ed al suo responsabile, e realizzata sulla base delle indicazioni d attuazione del piano d intervento intercomunale; attuazione, sulla base degli indirizzi regionali, dei piani comunali o intercomunali di emergenza; organizzazione del servizio di reperibilità unificato; pianificazione e svolgimento delle attività di prevenzione sul territorio; Informazione della popolazione sulle situazioni di pericolo e sui rischi presenti sul proprio territorio, con incontri ed iniziative di sensibilizzazione periodiche sul territorio; predisposizione di misure atte a favorire la costituzione e lo sviluppo, sul proprio territorio, dei gruppi comunali e delle associazioni di volontariato di protezione civile. vigilanza sulla predisposizione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi urgenti, ivi compresi quelli assicurati dalla Polizia municipale, da attivare in caso di eventi calamitosi secondo le procedure definite nei piani di emergenza approvati; formazione(n.1/anno) ed esercitazione periodica (n.2/anno) del personale addetto alla protezione civile dei Comuni associati, eventualmente integrando le iniziative promosse dagli enti sovra ordinati (Regione, Provincia, Prefettura) che hanno competenza diretta; coordinamento dell attivazione degli interventi di prima assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi, all approntamento dei mezzi e delle strutture a tal fine necessari, in accordo con le autorità comunali di protezione civile dei comuni colpiti nel territorio; gestione unificata della post-emergenza, intesa come gestione delle pratiche di danno alle imprese e ai privati (predisposizione, distribuzione e raccolta dei moduli, attività di informazione al pubblico), e della rilevazione, raccolta, elaborazione ed aggiornamento dei dati interessanti la protezione civile, in accordo con le Province; gestione in forma coordinata dei fondi messi a disposizione da altri enti e destinati al servizio di Protezione Civile. Il trasferimento delle funzioni sopracitate ad una unica gestione permetterà di usufruire di vantaggi e sinergie quali: - reperire, coordinare ed ottimizzare le risorse e le professionalità necessarie al servizio di protezione civile, garantendo maggiore qualità all azione amministrativa ed implementando l efficienza delle strutture comunali interessate; - realizzare economie di scala nella gestione di tali funzioni e servizi, senza gravare gli enti di costi relativi a forme gestionali più complesse ed articolate; - conseguire una dimensione ottimale per lo svolgimento delle funzioni oggetto della protezione civile; Redatto a cura del gruppo di lavoro 3

4 - accedere più agevolmente in gestione associata, alla concessione di contributi e finanziamenti stanziati per lo svolgimento del servizio di protezione civile e per il suo sviluppo; Previsione di utilizzo del personale Unione di Comuni della Romagna forlivese Ruolo rivestito all'interno del servizio qualifica percentuale di Costo orario Dirigente D.U. 10% Tecnico del servizio D 30% Tramazzo Montone Rabbi Bidente pianura forlivese SantaSofia Galeata Civitella di Romagna Premilcuore Portico e S. Benedetto Rocca San Casciano Dovadola Castrocaro Terme e Terra del Sole Tredozio Modigliana Forlì D 10% D 10% D 80% Totale D 375% Come da retribuzione in godimento D.U. 10% Redatto a cura del gruppo di lavoro 4

5 Grafico organizzativo del servizio Dirigente del servizio Tecnico dell Unione (30%) Bidente Montone Rabbi Tramazzo comuni di pianura Santa Sofia Portico e S. Benedetto Premilcuore Tredozio Forlì (80%) Galeata Rocca S.Casciano Modigliana Civitella di Romagna Dovadola Castrocaro Terme e Terra del Sole Referente Referente Composizione del comitato tecnico di coordinamento Dirigente del Servizio dell Unione della valle del Bidente Sede operativa Forlì valle del Rabbi Castrocaro Terme e Terra del Sole valle del Tramazzo Si prevede di ubicare la sede operativa del servizio a Forlì presso l ufficio di via Cadore n.75 (all interno del Centro Unificato Provinciale di Protezione Civile) già adibito in tal senso dal Forlì che ne ha disponibilità. Inoltre, per una migliore organizzazione funzionale del servizio, è previsto anche l utilizzo della sede amministrativa distaccata di. Programma di attuazione e insediamento dell ufficio nel biennio valle del Montone La costituzione dell ufficio associato dell Unione comporterà l implementazione degli attuali Piani comunali di Protezione Civile in un Piano Intercomunale di Protezione Civile, unitamente ad una serie di azioni propedeutiche a migliorare ed uniformare nel territorio la riposta in caso d emergenza. In particolare attraverso: 1. la definizione di un protocollo per l attivazione e la gestione dell emergenza, che identifichi univocamente modalità e ruoli; tale definizione deve tener conto delle criticità presenti nel territorio e dei differenti scenari che si possono verificare nel distretto dell Unione ; Redatto a cura del gruppo di lavoro 5

6 2. l individuazione di una segnaletica comune nel territorio per le aree di protezione civile ed istallazione di apposita cartellonistica al fine di indirizzare sin dalle prime fasi il cittadino verso tali aree e contenere la confusione tipica delle emergenze; 3. la verifica periodica del sistema e dell apparato di radiotrasmissione, con esercitazioni periodiche tra gli operatori, al fine di potere contare su un efficiente apparato di comunicazioni; 4. la nomina dei responsabili-referenti di ciascuna Area di Attesa; 5. una definizione dei piani di attendamento in modo che, in caso di necessità, si possano avviare le operazioni celermente nel modo più corretto; 6. l istituzione un gruppo intercomunale di tecnici esperti che possano supportare i comuni dell Unione della Romagna forlivese (e non solo) in caso di emergenza; 7. le dotazioni di tutti i COC e tutti i COM di attrezzature omogenee, con particolare attenzione alla disponibilità di gruppi elettrogeni. Redatto a cura del gruppo di lavoro 6

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