PIANO DELLA PERFORMANCE ASL CN1 anni

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1 PIANO DELLA PERFORMANCE ASL CN1 anni Aggiornamento anno 2015

2 SOMMARIO 1. Presentazione del Piano della Performance Finalità Contenuti Principi generali Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni Chi siamo Organi dell Azienda Organismi locali politico-istituzionali Consiglio dei Sanitari Organismo Indipendente di Valutazione Collegio Tecnico Comitato Unico di Garanzia Cosa facciamo Assistenza sanitaria di Prevenzione Assistenza distrettuale Assistenza ospedaliera Come operiamo Identità L ASL CN1 in cifre Personale Dipendente Territorio e Popolazione Presidio Ospedaliero Attività Distrettuale La Prevenzione Mandato istituzionale e missione Albero della performance Analisi del contesto Analisi del contesto esterno Contesto socio-economico Contesto demografico Contesto sanitario Analisi del contesto interno... 72

3 4.2.1 Il modello organizzativo Le risorse umane (dotazione, clima, performance, formazione) Le risorse tecnologiche Le risorse finanziarie Obiettivi Strategici Collegamento Piano della Performance, Piano Trasparenza e Integrità, Piano anticorruzione Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi Obiettivi assegnati al personale dirigenziale Il processo seguito e le azioni di miglioramento del Ciclo di gestione delle performance Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione del Piano Coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di bilancio Azioni per il miglioramento del Ciclo di gestione della performance Allegati tecnici... 97

4 1. Presentazione del Piano della Performance 1.1 Finalità La performance è il contributo che un azienda apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi ed, in ultima istanza, alla soddisfazione dei bisogni per i quali è stata costituita. Il Piano della performance è lo strumento che dà avvio al ciclo di gestione della performance così come previsto dal Titolo II del D.Lgs 27 ottobre 2009, n. 150: si parte dalla definizione degli obiettivi, si prosegue durante l anno al loro monitoraggio e controllo, fino ad arrivare, l anno successivo, alla verifica di come sono andate le attività previste ed a misurare i risultati raggiunti. Programmare per tempo gli obiettivi e controllare successivamente l esito del lavoro che è stato fatto, è un passo decisivo per poter rendicontare alla collettività su come sono utilizzate le risorse pubbliche e su come viene gestito il complesso sistema al servizio della salute dei cittadini. Il Piano della performance è, quindi, uno degli strumenti indispensabili per migliorare l attività di programmazione e di controllo delle Aziende Sanitarie e di conseguenza garantire migliori servizi a favore della collettività. Per fare questo occorre verificare con la massima attenzione i risultati ottenuti e le risorse impiegate ed essere pronti, se necessario, a decidere con tempestività correzioni di quanto pianificato. Il Piano della performance (art. 10 c. 1 lett. a D.Lgs 27 ottobre 2009 n. 150), infatti, è il documento programmatico attraverso il quale, conformemente alle risorse assegnate e nel rispetto della programmazione sanitaria regionale e dei vincoli di bilancio, sono individuati gli obiettivi, gli indicatori, i risultati attesi (target di riferimento), delle varie articolazioni organizzative dell Azienda Sanitaria Locale CN1. Il Piano della performance definisce, inoltre, gli elementi fondamentali su cui si imposterà la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance. Essendo un atto di programmazione di medio periodo, il Piano della performance è modificabile con cadenza annuale in relazione a: a) obiettivi definiti in sede di programmazione sanitaria regionale; b) modifiche del contesto interno ed esterno di riferimento; c) modifica della struttura organizzativa e, più in generale, delle modalità di organizzazione e 4

5 funzionamento dell Azienda Sanitaria (atto aziendale). Nel Piano vengono evidenziati tutti i passaggi logici atti a garantire la qualità, la comprensibilità e l attendibilità dei documenti di rappresentazione della performance, secondo quanto previsto dall art. 10 comma 1 del D.Lgs 150/2009. La prima finalità del Piano riguarda la verifica interna ed esterna della qualità del sistema di obiettivi o, più precisamente, del livello di coerenza con i requisiti metodologici che, secondo il decreto, devono caratterizzare gli obiettivi. L articolo 5, comma 2 del decreto richiede, infatti, che gli obiettivi siano: a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche ed alle strategie dell amministrazione; b) specifici e misurabili in termini concreti e chiari; c) tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli interventi; d) riferibili ad un arco temporale determinato, di norma corrispondente ad un anno; e) commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e internazionale, nonché da comparazioni con amministrazioni omologhe; f) confrontabili con le tendenza della produttività dell amministrazione con conferimento, ove possibile, almeno al triennio precedente; g) correlati alla quantità ed alla qualità delle risorse disponibili. La seconda finalità del Piano è quella di assicurare la comprensibilità della rappresentazione della performance. Nel Piano viene esplicitato il legame che sussiste tra i bisogni della collettività, la missione istituzionale, le aree strategiche, gli obiettivi che l Azienda intende perseguire. Questo rende esplicita e comprensibile la performance attesa, ossia il contributo che l Azienda sanitaria intende apportare attraverso la propria azione alla soddisfazione dei bisogni di salute della collettività, garantendo al tempo stesso la massima trasparenza ed informazione nei confronti dei cittadini. La terza finalità del Piano è relativa all attendibilità della rappresentazione della performance. La rappresentazione della performance è attendibile solo se è verificabile ex post la correttezza metodologica del processo di pianificazione (principi, fasi, tempi, soggetti) e delle sue risultanze (obiettivi, indicatori, target). Per la sua redazione si fa riferimento alle prescrizioni ed agli indirizzi forniti dalla Commissione per 5

6 la Valutazione, la Trasparenza e l Integrità delle Amministrazioni Pubbliche (CIVIT) con la delibera n. 112/2010 del 28/10/2010 ed alla delibera n. 6/2013 del 17/01/2013 emanata dall Autorità Nazionale AntiCorruzione (A.N.AC.) e la Delibera della Giunta Regionale del Piemonte n del 23/12/2013. Il Piano della Performance avvia il processo definito nel ciclo della performance, descritto nel Sistema di Misurazione e Valutazione (Si.Mi.Va.P.) dell ASL CN1, che l Azienda ha adottato con delibera n. 492 del 23/12/2014. Tale documento è lo strumento operativo che dal 01/01/2015 l Azienda utilizzerà al fine della valutazione annuale della performance organizzativa e individuale; tale Sistema infatti, unitamente al presente Piano della Performance, traduce l attenzione al processo di budget della nostra Azienda e pone l accento sul contributo che ciascun soggetto dell Azienda apporta, attraverso la propria azione, al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi dell ASL CN1. Il Sistema è stato adottato ai sensi della D.G.R. n del 23/12/2013 avente ad oggetto Linee di indirizzo regionali per le aziende ed enti del SSR della Regione Piemonte per la costituzione ed il funzionamento degli Organismi Indipendenti di Valutazione (O.I.V.) in applicazione del D.Lgs. 150/2009 e s.m.i. in materia di misurazione, valutazione e trasparenza della performance. Approvazione. Il documento è stato redatto in modo sintetico, evitando il più possibile l utilizzo di un linguaggio burocratico e tecnico, affinché i suoi contenuti possano essere facilmente comunicati e compresi, in modo da rispettare concretamente l esigenza di trasparenza, intesa come accessibilità totale delle informazioni di interesse per gli stakeholder. 1.2 Contenuti Il Piano della performance (art. 5, comma 1 e art. 10, comma 1 del D.Lgs 150/2009), viene elaborato in coerenza con i contenuti ed il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio. Secondo quanto previsto dall articolo 10, comma 1 del decreto, all interno del Piano vengono riportati: gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi; gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell amministrazione; gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori. 6

7 Gli indirizzi strategici (art. 15, comma 2 lett. b del decreto) sono programmati su base triennale e definiti, prima dell inizio del rispettivo esercizio, dagli organi di indirizzo politico-amministrativo. Gli obiettivi sono articolati in strategici ed operativi; per ogni obiettivo vengono individuati uno o più indicatori ed i relativi target ai fini di consentire la misurazione e la valutazione della performance. Il Piano infine contiene gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori. Secondo quanto previsto dall art. 10, comma 3 del decreto, eventuali variazioni durante l esercizio degli obiettivi e degli indicatori della performance organizzativa sono tempestivamente inseriti all interno del Piano. Gli interventi correttivi, riferiti agli obiettivi della propria sfera di competenza, sono definiti dall organo di indirizzo politico amministrativo in caso di necessità, che possono eventualmente emergere a seguito della verifica dell andamento della performance effettuata con il supporto dei dirigenti (art. 6, comma 1 del decreto). Il procedimento di programmazione degli obiettivi verrà condotto nei tempi e con le modalità proprie del ciclo di programmazione e controllo strategico e del ciclo di programmazione del sistema di valutazione. Il Piano è reso conoscibile e scaricabile on line sul sito dell Azienda ( 1.3 Principi generali Il Piano della performance dell ASL CN1, in coerenza alle previsioni del D.Lgs 150/2009 ed alle indicazioni fornite dalla Civit con deliberazione 112/2010, si ispira ed attiene ai seguenti principi generali: Principio della Trasparenza L art. 11, comma 3 del decreto, richiede alle amministrazioni di garantire la massima trasparenza in ogni fase del Ciclo di gestione della performance. L ASL CN1 pubblicherà pertanto il Piano della performance sul proprio sito istituzionale in apposita sezione, di facile accesso e consultazione e denominata Amministrazione Trasparente. Inoltre, ai sensi dell art. 10, comma 2 del D.Lgs 150/2009, il Piano verrà trasmesso all Autorità Nazionale AntiCorruzione (A.N.AC.), al Dipartimento della Funzione Pubblica ed al Ministero dell Economia e delle Finanze, nonché alla Direzione Sanità della Regione Piemonte. L Azienda infine presenterà il Piano, nelle forme e nelle 7

8 sedi più opportune, agli interlocutori e destinatari interni (Dirigenti, Rappresentanze sindacali) e portatori di interesse esterni (Conferenza dei Servizi, Organizzazioni sindacali, Tribunale del malato, ecc ), anche attraverso la comunicazione organizzata nella Giornata della Trasparenza. Principio della Immediata Intelligibilità Al fine di garantire facilità di comprensione agli interlocutori interni ed ai portatori di interesse esterni, il Piano viene proposto secondo una struttura multi-livello prevedendo, pertanto, una parte principale del Piano e relativi allegati, nei quali sono esplicitati alcuni contenuti ed approfondimenti tecnici. Principio della Veridicità e Verificabilità Per ciascun indicatore individuato viene indicata la fonte di provenienza dei dati. I dati che alimentano gli indicatori sono tracciabili. Al fine di garantire la verificabilità del processo seguito, vengono inoltre definite le fasi, i tempi e le modalità del processo per la predisposizione del Piano e per la sua eventuale revisionale infrannuale nel caso in cui intervenissero situazioni straordinarie. Vengono altresì individuati gli attori coinvolti (Direzione, Organismo Indipendente di Valutazione, Dirigenti e Strutture). Principio della Partecipazione Il processo di sviluppo del Piano deve essere frutto di un percorso di coinvolgimento di tutti i portatori di interessi interni ed esterni al sistema. Principio dell Orizzonte pluriennale La norma prevede un arco temporale di riferimento triennale, con scomposizione in obiettivi annuali secondo una logica di scorrimento. 2. Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni 2.1 Chi siamo L Azienda Sanitaria Locale CN1 è costituita ai sensi dell art. 18 della Legge Regionale 06/08/2007 8

9 n. 18, della Deliberazione del Consiglio Regionale n del 22/10/2007, allegato A) e del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 84 del 17/12/2007 ed opera dal 1 gennaio Essa è costituita dalla fusione delle Aziende Sanitarie Locali n. 15, 16 e 17. Ha sede legale in Cuneo in via Carlo Boggio n. 12. L Azienda è dotata di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale e svolge la funzione pubblica di promozione e tutela della salute, intesa sia come diritto fondamentale dell individuo, sia come interesse della collettività. Il patrimonio aziendale è costituito da tutti i beni immobili e mobili, come descritti nell inventario, che sono utilizzati per il perseguimento dei propri fini istituzionali. L ASL CN1 espleta la sua attività istituzionale nei tre livelli di assistenza (ospedale, territorio e prevenzione) che si concretizzano attraverso: Cinque ospedali ( Poveri Infermi di Ceva, SS. Trinità di Fossano, Regina Montis Regalis di Mondovì, Civile di Saluzzo e SS. Annunziata di Savigliano). La rete dell assistenza sanitaria territoriale è organizzata attraverso i sei distretti di Cuneo/Borgo San Dalmazzo, Dronero, Mondovì, Ceva, Saluzzo, Fossano/Savigliano e si concretizza inoltre nell attività della medicina generale e pediatria di libera scelta oltre a circa un centinaio di sedi dislocate nel territorio in cui si svolgono prevalentemente attività di tipo sanitario (dai consultori alle prestazioni veterinarie, dagli ambulatori ai sert, dalle vaccinazioni ai centri di salute mentale, dalle comunità protette alle postazioni di guardia medica) ma anche di supporto tecnico ed amministrativo (quali ad esempio la scelta e revoca del medico di base, la fornitura di protesica e farmaci, il rilascio di certificazioni varie ). Il Dipartimento di Prevenzione. L organizzazione ed il funzionamento dell Azienda sono disciplinati con Atto Aziendale, consultabile presso il sito internet istituzionale. Nel seguente organigramma si sintetizza l assetto organizzativo generale dell Azienda: 9

10 Il sito internet istituzionale è ed il logo aziendale è quello di seguito raffigurato: Il simbolo identificativo dell Azienda è costituito graficamente dall immagine derivante dalla fusione di linee che indicano i percorsi all interno del sistema salute unendosi per formare una croce, simbolo della sanità. Sulla sinistra tre diversi quadrati rappresentano le tre precedenti realtà che si fondono per formare la nuova grande Azienda. I colori (rosso, verde e blu) sono ripresi dal logo della Provincia di Cuneo per identificare l appartenenza territoriale dell Azienda. A fianco dell immagine, è riportata la dicitura «A.S.L. CN1 Azienda Sanitaria Locale di Cuneo, Mondovì e Savigliano» come richiesto dalla Regione Piemonte. Con delibera n. 327 del 18/08/2014 è stato inoltre adottato nuovo Marchio CN1 ASL CUNEOUNO che ha la funzione di rappresentare l'azienda sanitaria locale CN1, formata da 10

11 persone, cittadini, pazienti, comunità locali, patrimoni sociali, patrimoni culturali, storia e futuro. Il nuovo Marchio rappresenta l'unità di un sistema che condivide e testimonia i valori specifici della realtà sanitaria ASLCN1. Solo un corretto utilizzo del Marchio può quindi garantire la riconoscibilità del soggetto ASLCN1 e l'effetto evocativo che genera un trasferimento di valori tra soggetto e destinatario. Il marchio attraverso la struttura compositiva del simbolo e lo stile del nome, comunica l'idea di una struttura aperta alla comunità e agli operatori e professionisti di settore, richiamando la stilizzazione di una finestra di dialogo: il nuovo dialogo tra cittadini e ASL, e tra ASL e operatori/professionisti. A differenti utilizzi si accompagnano specifici canoni d'uso derivati da ordinate serie di regole comuni: tutti gli operatori e professionisti sono tenuti a rispettarne i principi secondo le diverse tipologie di standard ammesse Organi dell Azienda Sono organi dell Azienda il Direttore Generale, il Collegio Sindacale, il Collegio di Direzione. Direttore Generale E responsabile della gestione complessiva dell Azienda, esercita le funzioni di indirizzo politico, strategico e amministrativo definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare ed adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni e verifica la rispondenza dei risultati dell attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti. Gli compete la nomina del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario, la nomina dei responsabili delle strutture aziendali ed il conferimento degli incarichi dirigenziali. 11

12 Direttore Sanitario Dirige i servizi sanitari ai fini organizzativi ed igienico-sanitari ed è preposto al governo clinico dell Azienda. Coadiuva il Direttore Generale nel governo dell Azienda, fornendogli pareri obbligatori sugli atti relativi alle materie di competenza. Svolge attività di indirizzo, coordinamento e supporto nei confronti dei responsabili delle strutture dell Azienda. Assicura il puntuale svolgimento di eventuali ulteriori compiti e funzioni delegati e/o assegnati dal Direttore Generale. Direttore Amministrativo Dirige i servizi amministrativi dell Azienda. Coadiuva il Direttore Generale nel governo dell Azienda, fornendogli pareri obbligatori sugli atti relativi alle materie di competenza. Svolge attività di indirizzo, coordinamento e supporto nei confronti dei responsabili delle strutture Aziendali. Assicura il puntuale svolgimento di eventuali ulteriori compiti e funzioni delegati e/o assegnati dal Direttore Generale. Collegio di Direzione Supporta il Direttore Generale nell espletamento delle funzioni di governo e di direzione strategica della gestione aziendale ed è composto da: Direttore Sanitario Direttore Amministrativo Direttori dei Dipartimenti Direttori di Presidio Ospedaliero Direttori dei Distretti Direttore della Direzione delle Professioni Sanitarie Collegio Sindacale E organo dell Azienda, dura in carica 3 anni ed è composto da 5 membri nominati dal Direttore Generale su designazione : n. 1 della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. CN1 12

13 n. 2 della Regione Piemonte n. 1 del Ministero dell Economia e delle Finanze n. 1 del Ministero della Salute Il Collegio Sindacale vigila sull osservanza delle leggi e dei Regolamenti e verifica la regolarità amministrativa e contabile dell A.S.L. Può procedere, in qualsiasi momento, ad atti di ispezione e di controllo Organismi locali politico-istituzionali Sono organismi locali politico-istituzionali la Conferenza dei Sindaci, la Rappresentanza dei Sindaci, il Comitato dei Sindaci di Distretto. La Conferenza dei Sindaci a) Approva e modifica, con la maggioranza dei voti rappresentati dai presenti, il regolamento che disciplina: 1) il proprio funzionamento; 2) le modalità di nomina, i criteri di composizione della Rappresentanza; 3) le modalità di funzionamento ed i criteri da seguire nell esercizio delle funzioni ai quali la Rappresentanza dovrà attenersi. b) Elegge fra i propri componenti il Presidente ed il Vice Presidente della Conferenza, ed i componenti della Rappresentanza della Conferenza. c) Fornisce al Direttore Generale dell ASL CN1 il parere obbligatorio sull ubicazione della sede legale dell Azienda. d) Esprime parere sulla conferma del Direttore Generale dell ASL CN1 e del Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle di Cuneo, trascorsi diciotto mesi dalla loro nomina, sulla base dei risultati ed obiettivi aziendali conseguiti. e) Definisce, nell ambito della programmazione socio-sanitaria regionale, le linee di indirizzo per l elaborazione del piano attuativo locale da parte dell ASL CN1 e dell ASO S. Croce e Carle. Il piano attuativo locale ha la durata del Piano socio-sanitario regionale e può prevedere aggiornamenti annuali. f) Può richiedere alla Regione la revoca del Direttore Generale dell ASL CN1 e del Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle di Cuneo, nel caso previsto dall articolo 3 bis, comma 7, del 13

14 D.Lgs 502/1992. g) Designa un componente del Collegio Sindacale dell ASL CN1 e del Collegio Sindacale dell ASO S. Croce e Carle. h) Esprime parere sulla definizione, da parte del Direttore Generale, degli ambiti territoriali dei distretti dell ASL CN1. i) Esercita ogni altra competenza ad essa riservata dalle norme nazionali e regionali. La Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci La Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci dei Comuni costituendi l ASL CN1 esercita le seguenti funzioni: a) Concorre a definire, nell ambito della programmazione socio-sanitaria regionale, le linee di indirizzo per l elaborazione del piano attuativo locale da parte dell ASL CN1. Il piano attuativo locale ha la durata del Piano socio-sanitario regionale e può prevedere aggiornamenti annuali. b) Esprime parere sul piano attuativo locale di cui al punto precedente, una volta adottato dal Direttore Generale dell ASL CN1. c) Esamina ed esprime parere sul bilancio pluriennale di previsione, sul bilancio di esercizio dell ASL CN1 e rimette alla Giunta regionale le proprie osservazioni. d) Concorre a definire, nell ambito della programmazione socio-sanitaria regionale, le linee di indirizzo per l elaborazione del piano attuativo ospedaliero da parte dell ASO S. Croce e Carle. Il piano attuativo ospedaliero ha la durata del Piano socio-sanitario regionale e può prevedere aggiornamenti annuali. e) Esprime parere sul piano attuativo ospedaliero, adottato dal Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle. f) Esprime parere sul raggiungimento degli obiettivi assegnati al Direttore Generale dell ASL CN1 ai fini dell erogazione della quota incentivante del trattamento economico annuale. g) Esprime parere sul raggiungimento degli obiettivi assegnati al Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle, ai fini dell erogazione della quota incentivante del trattamento economico annuale. h) Riceve dal Direttore Generale dell ASL CN1 il programma annuale di attività (attraverso il quale si realizza il piano attuativo di cui sopra) articolato, per quanto riguarda le attività socio- 14

15 sanitarie territoriali, per Distretti. i) Riceve dal Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle il programma annuale di attività (attraverso il quale si realizza il piano attuativo di cui sopra). l) Esprime le proprie valutazioni sulla relazione socio-sanitaria predisposta dal Direttore Generale dell ASL CN1 e dell ASO S. Croce e Carle e le trasmette alla Giunta Regionale, anche ai fini della valutazione sull operato del Direttore Generale. m) Esprime eventuali altri pareri ad essa attribuiti da Leggi e Regolamenti. Il Comitato dei Sindaci di Distretto E l organo di partecipazione alla programmazione socio-sanitaria a livello distrettuale; il Comitato è composto dai Sindaci dei Comuni compresi nell ambito territoriale dei Distretti. Ciascun Comitato si dota di un proprio Regolamento di funzionamento Consiglio dei Sanitari E un organismo elettivo con funzioni di consulenza tecnico-sanitaria ed è presieduto dal Direttore Sanitario d Azienda. Fornisce, nei casi previsti dalla legge, parere obbligatorio al Direttore Generale per le attività tecnico-sanitarie, anche sotto il profilo organizzativo, e per gli investimenti ad esse attinenti. Si esprime altresì sulle attività di assistenza sanitaria Organismo Indipendente di Valutazione L Organismo Indipendente di Valutazione è un ufficio collegiale composto da tre componenti, di cui due esterni ed uno interno all organizzazione dell Azienda. La loro nomina viene effettuata dal Direttore Generale al termine della procedura prevista dalla delibera CIVIT 12/2013 e dalla D.G.R. n del 23/12/2013. L Organismo Indipendente di Valutazione opera in posizione di autonomia e risponde esclusivamente al Direttore Generale. L Organismo Indipendente di Valutazione in accordo con l art. 14 del D. Lgs 150/2009, come richiamato dalla D.G.R. n del 23/12/2013, svolge le seguenti funzioni: - collabora con l Azienda alla predisposizione ed all aggiornamento delle metodologie e del sistema di misurazione e valutazione della performance; - esercita in piena autonomia le attività di controllo strategico, di cui all articolo 6, comma 1, del 15

16 D. Lgs n. 286 del 1999 e riferisce in proposito direttamente al Direttore Generale; - monitora il funzionamento complessivo del sistema di valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni ed elabora una relazione annuale sullo stato dello stesso; - comunica tempestivamente le criticità riscontrate alla Direzione Generale dell A.S.L., nonché alla Corte dei Conti, all Ispettorato per la Funzione Pubblica ed alla Commissione di cui all art. 13 del D. Lgs 150/2009 (attualmente A.N.AC.); - valida la Relazione sulla performance di cui all art. 10 del D. Lgs 150/2009 e ne assicura la visibilità attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale dell amministrazione; - garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonché l utilizzo dei premi secondo quanto previsto dai contratti collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai regolamenti interni all amministrazione, nel rispetto del principio di valorizzazione del merito e della professionalità; - misura e valuta la performance organizzativa di ciascuna struttura aziendale sulla base degli obiettivi assegnati nella scheda di budget e ne propone la valutazione alla Direzione Generale; è responsabile della corretta applicazione delle linee guida, delle metodologie e degli strumenti predisposti dalla Commissione, di cui all art. 13 del D. Lgs 150/2009 (attualmente A.N.AC.); - promuove e attesta l assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all integrità di cui al Titolo II del D. Lgs 150/2009; - verifica i risultati e le buone pratiche di promozione delle pari opportunità; - cura annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale, e ne riferisce alla Commissione di cui all art. 13 del D. Lgs 150/2009 (attualmente A.N.AC.); - garantisce ogni altra incombenza prevista da disposizioni normative o regolamentari nel tempo vigenti. L O.I.V. si avvale, per lo svolgimento delle proprie funzioni, del supporto della Struttura Tecnica Permanente per la misurazione della performance, come previsto ai commi 9 e 10 dell art. 14 del D. Lgs 150/2009. La Struttura Tecnica Permanente per la misurazione della performance dell A.S.L. CN1 è stata 16

17 individuata dal Direttore Generale, con deliberazione n. 149 del 31/03/2014 avente ad oggetto Approvazione Piano della Performance A.S.L. CN1 Anni e assegnazione delle funzioni della Struttura Tecnica per la misurazione della performance, nella S.C. Programmazione e Politiche di Budget, che opera in Staff alla Direttore Generale a cui afferisce. La Struttura Tecnica Permanente: - svolge un ruolo di interfaccia tecnica tra l O.I.V. e i dirigenti nell ambito del processo di misurazione e valutazione, interagendo con le diverse unità organizzative e, in particolare, con quelle coinvolte nella pianificazione strategica e operativa, nella programmazione economicofinanziaria e nei controlli interni; - assicura all Azienda il necessario supporto metodologico e strumentale allo svolgimento dell intero Ciclo di gestione della performance, alla stesura del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (Si.Mi.Va.P.), del Piano della performance e della Relazione sulla performance; - ha inoltre la funzione di coadiuvare i soggetti coinvolti nel processo di misurazione e valutazione della performance (l Organismo Indipendente di Valutazione, la Dirigenza ed il Personale) nello svolgimento delle loro specifiche attività; - cura i rapporti fra l Azienda ed i Componenti dell O.I.V., svolge la funzione di segreteria dell Organismo, ne verbalizza le sedute, costituisce e conserva l archivio Collegio Tecnico Il Collegio Tecnico è l organismo deputato alla verifica e valutazione di seconda istanza del personale dirigente, previste da norme e contratti collettivi. Il Collegio Tecnico procede quindi alla valutazione di tutti i dirigenti alla scadenza dell incarico loro conferito, dei dirigenti di nuova assunzione al termine del primo quinquennio di servizio e dei dirigenti ai fini dell adeguamento dell indennità di esclusività (al quinto ed al quindicesimo anno di servizio). Il Collegio Tecnico è nominato dal Direttore Generale ed è composto dal Presidente e da due Componenti ed opera in composizione diversificata in relazione alle differenti tipologie di dirigenti da valutare Comitato Unico di Garanzia Il CUG è un organismo che, unificando le competenze del Comitato per le Pari opportunità e del 17

18 Comitato Paritetico sul Fenomeno del Mobbing, è stato istituito nell ASL CN1 con la delibera 440 del 28/11/2014, in adempimento alla norma dell art.21 della legge 183 del 4 novembre 2010: è un organismo che ha la funzione di deterrenza di azioni negative e di conflittualità a livello aziendale. E composto da 20 componenti effettivi ed altrettanti supplenti, ripartiti in modo paritetico tra i dipendenti nominati dall Amministrazione e i delegati delle Organizzazioni sindacali e con pari presenza di donne e uomini. Sin dalla sua nascita il CUG si è dotato di un regolamento di funzionamento approvato con la delibera 70 del 18/02/2013; in esso vengono ripresi i compiti propositivi, consultivi e di verifica in relazione alla promozione di azioni positive per le pari opportunità ed il benessere lavorativo e codici etici e di condotta, alla prevenzione e/o rimozione di situazioni disagio e fornisce pareri in materia in occasione di progetti di riorganizzazione dell amministrazione di appartenenza, di piani di formazione del personale, di contrattazione integrativa sui temi che rientrano nelle proprie competenze, di problematiche relative agli orari di lavoro, alle forme di flessibilità lavorativa e interventi di conciliazione, ai criteri di valutazione del personale (per cui stabilisce un relazione anche con l Organismo Indipendente di Valutazione O.I.V.). Per essere davvero operativo il CUG si è dotato di un piano di azioni positive per il triennio (approvato con delibera 270 del 03/07/2013 inserito tra gli allegati al presente Piano), che promuove azioni favorenti il benessere degli operatori, ribadendo il valore e la dignità di ciascuno, l importanza della collaborazione e del lavoro di squadra per il raggiungimento di risultati più avanzati, con la convinzione che la serenità sia interesse di tutti e vada anche a vantaggio dell utenza. Ciascuna azione viene seguita da un gruppo di lavoro di componenti del CUG, costituito anche sulla base delle singole sensibilità espresse in appositi incontri e viene approfondita e monitorata negli incontri periodici tra tutti i partecipanti al CUG. Inoltre il CUG ha una funzione di supporto per i dipendenti: chi ritiene di trovarsi in una situazione di disagio che limita/lede il proprio benessere psico-fisico nell ambiente di lavoro, può rivolgersi al Comitato, contattando informalmente il servizio di ascolto istituito presso la S.C. Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane, che coinvolgerà la Presidenza ed il CUG nel prendere in carico il caso cercando la risoluzione del problema. Le informazioni sul CUG sono presenti sia nella INTRANET aziendale alla voce Comitato Unico di garanzia sia sul sito INTERNET attraverso il link 18

19 2.2 Cosa facciamo L ASL CN1 è un Azienda del Servizio Sanitario Regionale e provvede alla gestione dei servizi sanitari nel territorio di sua competenza. Essa fornisce direttamente ai cittadini le prestazioni sanitarie attraverso i propri servizi oppure acquista le prestazioni fornite da strutture pubbliche o private accreditate che operano sotto il controllo del Sistema Sanitario Nazionale. L ASL assicura l erogazione delle prestazioni attraverso: - le strutture del Dipartimento di Prevenzione distribuite nel territorio aziendale; - le strutture dei sei Distretti Sanitari in cui è suddiviso il territorio dell ASL: Cuneo/Borgo San Dalmazzo, Dronero, Mondovì, Ceva, Saluzzo, Fossano/Savigliano; - un notevole numero di ambulatori specialistici e servizi di sportello, collegati ai distretti, disseminati sul territorio nelle città e nei comuni più rappresentativi, per dimensione e popolazione, che costituiscono l Azienda; - la Medicina Generale (Medici di Base) e la Continuità Assistenziale (Guardia Medica) con personale che non è dipendente ASL, ma liberi professionisti che operano in applicazione di una convenzione nazionale; - l assistenza domiciliare nelle sue articolazioni di Assistenza Domiciliare Integrata fino alle Cure Palliative (letti di prossimità, lungodegenze, riabilitazione, RSA, ecc ); - cinque Presidi Ospedalieri: Poveri Infermi di Ceva, SS. Trinità di Fossano, Regina Montis Regalis di Mondovì, Civile di Saluzzo e SS. Annunziata di Savigliano Assistenza sanitaria di Prevenzione La prevenzione inizia con l eliminazione delle cause che possono provocare danni alla salute. Prevenire significa prestare attenzione al proprio stile di vita (sedentarietà), ai fattori di rischio (sicurezza nei luoghi di lavoro), alle scelte che si compiono ogni giorno (fumo di sigaretta, alcool). L obiettivo dell Azienda Sanitaria attraverso il Dipartimento di Prevenzione è quello di sostenere le persone nella cura di sé, nel fare propria una cultura attraverso l informazione, la sensibilizzazione ed il controllo delle diverse problematiche che incidono sulla qualità di vita di tutti, sia con iniziative estese alla popolazione sia mirate a particolari gruppi di persone o a particolari situazioni di rischio. Per la prevenzione delle malattie sono numerosi i servizi erogati: dalle attività di vigilanza e 19

20 controllo sulla sicurezza nel lavoro, delle acque, degli alimenti, degli allevamenti, alle vaccinazioni, ai programmi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori, ai programmi di prevenzione di malattie sessualmente trasmesse. Le attività vengono svolte attraverso i seguenti servizi: - Servizio d Igiene Sanità Pubblica (SISP): ha la funzione di tutelare la salubrità degli ambienti di vita e di promuovere comportamenti corretti per tutelare la salute individuale e collettiva. - Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (S.PRE.S.A.L.): effettua attività di vigilanza, controllo, informazione ed assistenza in materia di igiene e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro. - Igiene degli alimenti di origine animale: svolge in modo prioritario attività di ispezione, vigilanza e controllo degli alimenti di origine animale e loro derivati (carni, prodotti e preparati a base di carne, prodotti ittici) nelle fasi di macellazione, conservazione, trasformazione, lavorazione, deposito, trasporto, commercializzazione e somministrazione. - Igiene degli alimenti e della nutrizione (SIAN): riguarda l ambito della sicurezza degli alimenti e delle bevande, la sorveglianza nutrizionale ed i vari interventi per una corretta alimentazione nella collettività. - Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche: svolge, principalmente, un attività di tutela della salute dei consumatori, attraverso controlli sulle filiere di produzione degli alimenti di origine animale, con particolare riguardo alla produzione di carne e di latte. E inoltre un obiettivo perseguito dal Servizio garantire il rispetto della normativa emanata in materia di tutela del benessere animale. - Sanità animale: si occupa di prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie degli animali. - Farmacovigilanza. - Screening oncologici: attraverso il programma Prevenzione Serena, sono offerti gratuitamente tre tipi di screening (per i tumori di mammella, cervice uterina e colon-retto), mediante invito da parte della S.C. Unità di Valutazione ed Organizzazione Screening e senza necessità di impegnativa del medico di medicina generale. - Epidemiologia e Sorveglianza epidemiologica. - Educazione Sanitaria. 20

21 2.2.2 Assistenza distrettuale Assistenza sanitaria di base: è la forma di assistenza erogata dal Medico di Base (Medico di Medicina Generale MMG) o dal Pediatra di Base (Pediatria di libera scelta PLS). Il cittadino può liberamente scegliere il MMG o il PLS da una lista di medici disponibile presso gli sportelli delle sedi distrettuali dell ASL e sul sito INTERNET aziendale. Nell ambito dell assistenza sanitaria di base vengono erogate anche le cure a domicilio. Un servizio infermieristico svolge questi compiti nei distretti dell ASL. Assistenza farmaceutica: i farmaci dispensati dalle farmacie sono prescritti dal MMG o PLS. In alcuni casi (tipologie particolari di farmaci) sono distribuiti direttamente dalle farmacie delle due sedi del presidio ospedaliero. Assistenza specialistica ambulatoriale: è erogata sia da specialisti che operano nelle sedi distrettuali sia da specialisti in ambito ospedaliero. Assistenza territoriale e semiresidenziale: comprende una fitta rete di Strutture Residenziali per l assistenza ad anziani non autosufficienti con diversa compromissione dell autonomia personale. E anche possibile un assistenza presso centri diurni (assistenza semiresidenziale). Assistenza continuità assistenziale (ex Guardia Medica): è attivo nelle ore notturne (20: ), nei giorni festivi (dalle 08:00 alle 20:00) e prefestivi (dalle 10:00 alle 20:00); al servizio si accede tramite un numero telefonico unico ( ), con certezza per il cittadino di ottenere sempre una risposta e garantendo sul territorio di riferimento un trattamento uniforme di tutti coloro che richiedono un intervento del servizio di Continuità Assistenziale Assistenza ospedaliera E gratuita per i cittadini italiani e stranieri iscritti al Servizio Sanitario Nazionale. Per i cittadini dell Unione Europea il ricovero ospedaliero è garantito esibendo la tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) o attestato equivalente. Ai cittadini stranieri irregolari, l assistenza ospedaliera è assicurata per le prestazioni ospedaliere urgenti o comunque essenziali. Il ricovero in ospedale si rende necessario per la diagnosi e la cura di malattie che richiedono interventi di emergenza o urgenza oppure per il trattamento di malattie in fase acuta che non possono essere affrontate in ambulatorio o a domicilio. Tale assistenza è garantita con: 21

22 - il ricovero d urgenza disposto dal medico presente al DEA/Pronto Soccorso 24 ore su 24; - il ricovero d elezione, disposto da un medico del reparto in cui l utente dovrà essere ricoverato; - il ricovero programmato a ciclo diurno con o senza pernottamento (day-hospital, day-surgery), disposto analogamente a quello d elezione. 2.3 Come operiamo I nostri principi ispiratori sono: - la centralità e la priorità dei bisogni del paziente; - l equità delle condizioni di accesso e omogenea distribuzione dei servizi sul territorio dell azienda; - orientamento all innovazione (gestionale, organizzativa, tecnico scientifica, ecc ) per allineare l azione aziendale all evoluzione del fabbisogno e della domanda; - tutela e valorizzazione dei contenuti tecnico professionali degli operatori attraverso la valorizzazione sia della dimensione clinica nel ruolo delle strutture sanitarie, sia della dimensione assistenziale nel ruolo delle professioni sanitarie; - il coinvolgimento di tutti i livelli organizzativi nella realizzazione della mission attraverso la condivisione delle responsabilità ed il correlato ricorso alla delega; - la trasparenza e la semplificazione di tutte le procedure interne. Rapporti chiari e scambi permanenti saranno ricercati al fine di una sempre maggiore efficienza e qualità dei servizi erogati; - l efficacia tecnica attraverso la ricerca e l innovazione scientifica; - l efficienza organizzativa attraverso l attivazione di percorsi e procedure gestionali in grado di garantire l utilizzo ottimale delle risorse umane e finanziarie; - il miglioramento continuo della qualità nelle seguenti dimensioni: qualità manageriale, qualità tecnica e qualità percepita; - la partecipazione degli operatori e dei cittadini attraverso le associazioni di volontariato al processo di miglioramento dei servizi erogati dall Azienda Sanitaria Locale; - il diritto di scelta dell utente tra i soggetti eroganti il servizio nell ambito del S.S.N.; - la tutela: l ASL garantisce agli utenti la possibilità di reclamare per disservizi, atti o 22

23 comportamenti che impediscano o limitino la fruibilità delle prestazioni. E in vigore in ASL il Regolamento di Pubblica Tutela che prevede i tempi e i modi di presentazione dei reclami all Ufficio Relazione con il Pubblico; - il diritto di accesso dell utente alle informazioni in possesso del soggetto erogatore che lo riguardano. Il diritto di accesso è esercitato secondo le modalità disciplinate dalla legge 7 agosto 1992, n. 241 (e s.m.i.); - la sicurezza: stabilisce il grado in cui l assistenza erogata pone il paziente e gli operatori nel minor rischio. 3. Identità La definizione dell identità dell organizzazione costituisce la prima fase del percorso di costruzione del Piano e deve essere sviluppata, specie per quanto riguarda la missione e l albero della performance, attraverso l apporto congiunto dei seguenti attori: - vertici dell amministrazione; - dirigenti o responsabili apicali dei vari settori organizzativi; - altri stakeholder interni (personale); - stakeholder esterni. In altri termini, ciascuno di questi attori contribuisce, secondo momenti e iniziative di condivisione che vengono individuati dall organizzazione e ciascuno in funzione del proprio ruolo alla esplicitazione dell identità dell organizzazione che servirà come punto di riferimento per lo sviluppo delle fasi successive del processo di definizione del Piano. 3.1 L ASL CN1 in cifre Personale Dipendente Il personale dipendente è una risorsa essenziale per il funzionamento dell ASL CN1 e rappresenta la componente fondamentale per poter raggiungere lo scopo principale, quello di tutelare la salute dei cittadini. E suddiviso in quattro ruoli: sanitario, professionale, tecnico e amministrativo. 23

24 Composizione del personale dipendente (dati anno 2014) personale medico, veterinario 736 personale infermieristico, riabilitativo personale dirigente ruolo tecnico, amministrativo e professionale 38 personale comparto ruolo tecnico, amministrativo e professionale totale

25 3.1.2 Territorio e Popolazione L ASL CN1 si posiziona nella zona sud-ovest del Piemonte, con una superficie territoriale di Kmq; il territorio di riferimento ricomprende 175 Comuni, suddivisi in sei ambiti distrettuali. L Azienda rappresenta dal punto di vista dell estensione 1/5 del territorio regionale; il 75% della sua superficie è composto da zone montane e collinari (superficie montana 57,14%; superficie collinare 18,73%, superficie in pianura 24,13%). Il numero di abitanti residenti al 31 dicembre 2014 è , con una densità di popolazione (anche considerando le aree urbane di Cuneo, Mondovì, Fossano, Savigliano, Saluzzo e Ceva) fra le più basse del Piemonte (73 residenti per Kmq). RESIDENTI AL 31/12/2014 NEL TERRITORIO DELL ASL CN1 Distretto 0-14 anni anni anni 65 anni e oltre Totale CUNEO-BORGO S.D. FEMMINE MASCHI TOT DRONERO FEMMINE MASCHI TOT MONDOVI' FEMMINE MASCHI TOT CEVA FEMMINE MASCHI TOT FOSSANO-SAVIGLIANO FEMMINE MASCHI TOT SALUZZO FEMMINE MASCHI TOT TOT.GEN. FEMMINE MASCHI TOT Fonte: Anagrafica Aziendale 25

26 Grafico sulla distribuzione per Sesso e Fasce d età: Presidio Ospedaliero Nell ambito del territorio dell ASL CN1 l assistenza ospedaliera è garantita dai seguenti Presidi Ospedalieri: - Ospedale Poveri Infermi di Ceva sito in Località San Bernardino n. 4; - Ospedale SS. Trinità di Fossano sito in via Ospedali n. 4; - Ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì sito in via San Rocchetto n. 99; - Ospedale Civile di Saluzzo sito in via Spielberg n. 58; - Ospedale SS. Annunziata di Savigliano sito in via Ospedali n. 14. Le strutture operative del Presidio Ospedaliero assicurano la diagnosi e la cura di malattie che necessitano di interventi d urgenza e che richiedono il supporto dei reparti specialistici e di base, il tutto modulato sulle potenzialità delle singole strutture e sui bisogni del territorio-popolazione. Si erogano perciò prestazioni sanitarie in area medica e chirurgica sia in regime di ricovero ordinario che in Day Hospital/Day Surgery, oltre che prestazioni ambulatoriali. All interno dei Presidi Ospedalieri le diverse strutture operative sono aggregate in una organizzazione dipartimentale che ha la finalità di realizzare l integrazione delle competenze 26

27 professionali esistenti in funzione del raggiungimento di comuni obiettivi e sulla base di risorse condivise. La dotazione di posti letto ospedalieri e la loro variazione nel tempo sono dettagliati nel grafico: Posti letto ospedalieri ASL CN Nel seguente grafico è rappresentato il tasso di ospedalizzazione dei residenti dell ASL CN1, con l indicazione della percentuale di fabbisogno soddisfatto dagli ospedali dell ASL. Si osserva che il tradizionale valore già basso nel tempo è ancora diminuito negli ultimi anni: è il risultato di positive azioni di riconversione dell attività di ricovero in day-hospital e da day-hospital in prestazioni ambulatoriali che, nelle riorganizzazioni delle attività dei reparti e degli ambulatori, hanno consentito il raggiungimento di ottimi livelli di appropriatezza nell utilizzo dei regimi di ricovero e ambulatoriale. Si propone inoltre anche la rappresentazione grafica del tasso di ospedalizzazione dei residenti dell ASL CN1, con la suddivisione per acuzie e per post-acuzie. 27

28 28

29 Nei grafici seguenti è illustrata l attività di ricovero, specialistica ambulatoriale e pronto soccorso svolta dalle strutture dell ASL CN1 nel corso degli anni 2012, 2013 e 2014: 29

30 3.1.4 Attività Distrettuale Gli ambiti distrettuali 30

31 Ambito distrettuale: CUNEO BORGO SAN DALMAZZO E composto dal capoluogo di provincia e da 30 Comuni limitrofi. Comprende le Valli Gesso, Stura, Vermenagna e Pesio. Comuni: Aisone, Argentera, Beinette, Borgo San Dalmazzo, Boves, Castelletto Stura, Centallo, Chiusa di Pesio, Cuneo, Demonte, Entracque, Gaiola, Limone Piemonte, Margarita, Moiola, Montanera, Morozzo, Peveragno, Pietraporzio, Rittana, Roaschia, Robilante, Roccasparvera, Roccavione, Sambuco, Tarantasca, Valdieri, Valloriate, Vernante, Vignolo, Vinadio. La popolazione residente al 31/12/2014 è pari a con una densità abitativa di 77 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 31 Residenti Superficie in km² Densità Abitativa (residenti/km²) 77 Ambito distrettuale: DRONERO Si estende sull area a nord ovest del territorio dell ASL CN1 e comprende le Valli Maira e Grana, in un esteso contesto montano a bassa densità abitativa. I Comuni in quest area territoriale sono 22: Acceglio, Bernezzo, Busca, Canosio, Caraglio, Cartignano, Castelmagno, Celle di Macra, Cervasca, Dronero, Elva, Macra, Marmora, Montemale di Cuneo, Monterosso Grana, Pradleves, Prazzo, Roccabruna, San Damiano Macra, Stroppo, Valgrana, Villar San Costanzo. La popolazione residente al 31/12/2014 è di con una densità abitativa di 46 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 22 Residenti Superficie in km² 864 Densità Abitativa (residenti/km²) 46 31

32 Ambito distrettuale: MONDOVI È l area del Monregalese e comprende 30 Comuni, distribuiti nell area meno montuosa dell Alta Langa. Comuni: Bastia Mondovì, Belvedere Langhe, Bonvicino, Briaglia, Carrù, Cigliè, Clavesana, Dogliani, Farigliano, Frabosa Soprana, Frabosa Sottana, Lequio Tanaro, Magliano Alpi, Monasterolo Casotto, Monastero Vasco, Mondovì, Montaldo Mondovì, Niella Tanaro, Pamparato, Pianfei, Piozzo, Roburent, Rocca Cigliè, Rocca de Baldi, Roccaforte Mondovì, San Michele Mondovì, Somano, Torre Mondovì, Vicoforte, Villanova. La popolazione residente al 31/12/2014 è di con una densità abitativa di 89 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 30 Residenti Superficie in km² 728 Densità Abitativa (residenti/km²) 89 Ambito distrettuale: CEVA È l area del Cebano e comprende oltre al Comune di Ceva 33 Comuni facenti parte di due comunità montane: Alta Langa e Langa Valli Bormida Uzzone e Alto Tanaro Cebano Monregalese. Comuni: Alto, Bagnasco, Battifollo, Briga Alta, Camerana, Caprauna, Castellino Tanaro, Castelnuovo di Ceva, Ceva, Garessio, Gottasecca, Igliano, Lesegno, Lisio, Marsaglia, Mombarcaro, Mombasiglio, Monesiglio, Montezemolo, Murazzano, Nucetto, Ormea, Paroldo, Perlo, Priero, Priola, Prunetto, Roascio, Sale Langhe, Sale San Giovanni, Saliceto, Scagnello, Torresina, Viola. La popolazione residente al 31/12/2014 è di con una densità abitativa di 30 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 34 Residenti Superficie in km² 767 Densità Abitativa (residenti/km²) 30 32

33 Ambito distrettuale: FOSSANO - SAVIGLIANO Fa riferimento ai Comuni di Fossano e Savigliano e comprende 17 altri Comuni, distribuiti in un territorio prevalentemente pianeggiante. Comuni: Benevagienna, Caramagna Piemonte, Cavallerleone, Cavallermaggiore, Cervere, Fossano, Genola, Marene, Monasterolo di Savigliano, Murello, Racconigi, Ruffia, Salmour, S. Albano Stura, Savigliano, Trinità, Villafalletto, Villanova Solaro, Vottignasco. La popolazione residente al 31/12/2014 è di con una densità abitativa di 137 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 19 Residenti Superficie in km² 654 Densità Abitativa (residenti/km²) 137 Ambito distrettuale: SALUZZO E l area del Saluzzese e comprende oltre a Saluzzo 38 Comuni, distribuiti nell area delle valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita. Comuni: Bagnolo Piemonte, Barge, Bellino, Brondello, Brossasco, Cardè, Casalgrasso, Casteldelfino, Castellar, Costigliole Saluzzo, Crissolo, Envie, Faule, Frassino, Gambasca, Isasca, Lagnasco, Manta, Martiniana Po, Melle, Moretta, Oncino, Ostana, Paesana, Pagno, Piasco, Polonghera, Pontechianale, Revello, Rifreddo, Rossana, Saluzzo, Sampeyre, Sanfront, Scarnafigi, Torre San Giorgio, Valmala, Venasca, Verzuolo. La popolazione residente al 31/12/2014 è di inseriti prevalentemente in un contesto montano e collinare. La densità abitativa è di 69 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 39 Residenti Superficie in km² Densità Abitativa (residenti/km²) 69 33

34 I dati dell attività distrettuale NUMERO MEDICI DI MEDICINA GENERALE (aggiornato al 31/12/2014) Distretto di Cuneo e Borgo San Dalmazzo 81 Distretto di Dronero 29 Distretto di Mondovì 46 Distretto di Ceva 17 Distretto di Fossano Savigliano 58 Distretto di Saluzzo 57 TOTALE 288 NUMERO PEDIATRI DI LIBERA SCELTA (aggiornato al 31/12/2014) Distretto di Cuneo e Borgo San Dalmazzo 15 Distretto di Dronero 4 Distretto di Mondovì 7 Distretto di Ceva 1 Distretto di Fossano Savigliano 10 Distretto di Saluzzo 7 TOTALE 44 ATTIVITA RESIDENZIALE PER ANZIANI (n. giornate di assistenza) anno 2012 anno 2013 anno 2014 Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo Distretto di Dronero Distretto di Mondovì Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo TOTALE

35 anno 2012 anno 2013 anno 2014 (proiezione) Ospedale di Comunità ATTIVITA SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI (n. giornate assistenza) anno 2012 anno 2013 anno 2014 (proiezione) Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo Distretto di Dronero Distretto di Mondovì Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo TOTALE ATTIVITA RESIDENZIALE PER DISABILI (n. giornate di assistenza) anno 2012 anno 2013 anno 2014 Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo Distretto di Dronero Distretto di Mondovì Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo TOTALE

36 ATTIVITA SEMIRESIDENZIALE PER DISABILI (n. giornate assistenza) anno 2012 anno 2013 anno 2014 (proiezione) Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo Distretto di Dronero Distretto di Mondovì Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo TOTALE ALTRE ATTIVITA A FAVORE DI DISABILI (n. giornate assistenza sclerosi multipla coma apallico) anno 2012 anno 2013 anno 2014 (proiezione) Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo Distretto di Dronero Distretto di Mondovì Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo TOTALE Nell ambito dei Distretti Sanitari sono stati realizzati interventi di sistema della programmazione socio-sanitaria che rispondono al modello di presa in carico globale della persona, nonché all esigenza di valorizzazione delle competenze e delle interrelazioni funzionali tra i professionisti coinvolti basate sul confronto delle rispettive esperienze e competenze. Concorrono alla presa in carico del paziente: 36

37 i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera Scelta che propongono al Distretto l apertura di interventi di ADI o di ADP, assicurando agli utenti, che si trovano in determinate condizioni di bisogno sanitario, accessi presso il domicilio per il mantenimento o il miglioramento del loro stato di salute; le UVG e le UMVD che effettuano le valutazioni multidimensionali rispettivamente dell anziano e del disabile. Si forniscono al riguardo i seguenti dati di attività: Casi presi in carico ADI + Unità Operativa di Cure Palliative (UOCP) Anno 2012 Anno 2013 Anno Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) Servizio Infermieristico Domiciliare (SID) Accessi Anno 2012 Anno Anno2014 (proiezione) ADI + Unità Operativa di Cure Palliative (UOCP) Fisioterapista Infermiere Infermiere U.O.C.P Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Fisioterapista Infermiere Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) Fisioterapista Infermiere Servizio Infermieristico Domiciliare (SID) Fisioterapista Infermiere

38 I dati del Dipartimento di Salute Mentale In relazione alla densità della popolazione, alla particolare estensione territoriale e difficoltà di comunicazione il Dipartimento di Salute Mentale (D.S.M.) ha attivato: n. 8 Centri di Salute Mentale n. 10 Ambulatori decentrati Cuneo, Boves, Dronero, Mondovì, Ceva, Fossano, Saluzzo, Savigliano Busca, Caraglio, Cuneo, Dogliani, San Michele Mondovì, Villanova Mondovì, Garessio e Monesiglio Le prime visite ambulatoriali vengono di norma garantite entro 15 giorni lavorativi e comunque mai oltre i 30 giorni. L attività dei Centri di Salute Mentale in numeri: anno 2011 anno 2012 anno 2013 anno 2014 Utenti in carico (almeno 3 contatti anno) Prestazioni mediche flusso C Prestazioni mediche, psicologiche ed infermieristiche ambulatoriali e territoriali Borse lavoro (n. utenti) Assegni terapeutici (n. utenti) I Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura del D.S.M. (SPDC) sono ubicati nel contesto delle rispettive Aziende Ospedaliere. Erogano trattamenti sanitari volontari e obbligatori (T.S.O.) in condizioni di ricovero; esplicano attività di consulenza e, nel contesto del D.E.A., di Pronto Soccorso. Ricoveri ospedalieri in SPDC Gli SPDC del D.S.M.: anno 2012 anno 2013 anno 2014 SPDC ASO S.CROCE CN 15 pl SPDC SAVIGLIANO 15 pl SPDC MONDOVI 12 pl Totale 42 pl (1 pl ogni abitanti)

39 Il Dipartimento di Salute Mentale gestisce inoltre direttamente: n. 4 Comunità Protette Psichiatriche (Cussanio, Roccasparvera, Mondovì, Ceva) per un totale di 70 posti letto; n. 3 Comunità Alloggio (Racconigi, Demonte, Boves) per un totale di 30 posti letto; n. 17 Gruppi Appartamento per un totale di 53 posti letto; per un totale di 153 posti letto di residenzialità a gestione diretta. Il Dipartimento di Salute Mentale dispone di 6 Centri Diurni: Mondovì, Ceva, Fossano, Saluzzo, Cuneo e Dronero. I dati del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze (D.P.D.) Il D.P.D. è un servizio territoriale strutturato su 8 sedi che garantiscono la copertura del territorio dell ASL CN1; la sua funzione è quella di trattare le dipendenze da sostanze sia legali sia illegali e i comportamenti additivi, con un attività formalizzata per il gioco d azzardo patologico (GAP). La prima tabella mette in evidenza il numero di utenti in carico al D.P.D. rilevato da PADDI, banca dati regionale divisi per programma ambulatoriale e per programma in carcere. La seconda tabella mette in evidenza il numero di giornate per inserimenti residenziali. Utenti in carico DPD Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Note Tossicodipendenti + GAP fumatori+ alcoldipendenti Tossicodipendenti + alcol Soggetti con patologia da dipendenti in carcere dipendenza che hanno usufruito di interventi sanitari da parte di operatori SERT in carcere Totale N giornate per inserimenti residenziali con pagamento retta Strutture accreditate per le dipendenze Strutture psichiatriche pure (in integrazione con DSM) Anno Anno Anno

40 Prestazioni ambulatoriali (rilevati da ReportMed file C) Anno 2014 Anno 2013 Anno 2012 Sanitarie (visite mediche) visite mediche istituti penitenziari ASLCN1 per pz con dipendenza visite mediche istituti penitenziari ASLCN1 per pz con dipendenza visite mediche istituti penitenziari ASLCN1 per pz con dipendenza Non sanitarie (si segnala che una parte delle prestazioni non viene inserita nel file C) prestazioni psicologiche prestazioni del comparto (dal file C viene conteggiata solo una parte delle prestazioni) prestazioni psicologiche prestazioni del comparto (dal file C viene conteggiata solo una parte delle prestazioni) prestazioni psicologiche prestazioni del comparto (dal file C viene conteggiata solo una parte delle prestazioni) Totali In relazione alla tabella delle prestazioni ambulatoriali, con particolare riferimento alle visite mediche, si osserva una diminuzione delle prestazioni dovuta alla dilatazione temporale delle visite dei pazienti che dimostrano una buona compliance al trattamento (in coerenza con le indicazioni della normativa nazionale in materia), senza tuttavia compromettere la qualità del servizio offerto. 40

41 3.1.5 La Prevenzione AREA A - Sanità Animale Dati di attività PRESTAZIONI anno 2012 anno 2013 anno 2014 PROFILASSI OBBLIGATORIE BOVINI Accertamenti diagnostici per T.B Prelievi per gamma interferon Accertamenti diagnostici per BR (prelievo sangue) Accertamenti diagnostici per BR (prelievo latte) Accertamenti diagnostici per IBR Accertamenti diagnostici per LEB (prelievo sangue) Accertamenti diagnostici per LEB (prelievo latte) SUINI Accertamenti diagnostici per PESTE SUINA CLASSICA Accertamenti diagnostici per MALATTIA VESCICOLARE AVICOLI Accertamenti diagnostici per INFLUENZA AVIARA Avicoli EQUINI Accertamenti diagnostici per ANEMIA INFETTIVA Equini OVI-CAPRINI Accertamenti diagnostici per BR ovi-caprini ALTRE PROFILASSI BOVINI SUINI OVI-CAPRINI AVICOLI CUNICOLI EQUIDI ITTICI SELVATICI SELVAGGINA CHECK LIST TRICHINA (SUINI) ANAGRAFE CANINA INFORMATIZZATA CANI IDENTIFICATI CON MICROCHIP CANI sottoposti ad osservazione sanitaria EMERGENZE BLUE TONGUE ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI

42 AREA B - Igiene Alimenti Origine Animale Dati di attività ISPEZIONI SUI CAPI MACELLATI anno 2012 anno 2013 anno 2014 n. capi vitelli a carne bianca nazionali n. capi bovini adulti nazionali n. capi vitelli a carne bianca importati n. capi bovini adulti importati n. capi suini < 25 Kg. Nazionali n. capi suini > 25 Kg. Nazionali n. capi suini < 25 Kg. Importati n. capi suini > 25 Kg. Importati n. capi ovicaprini < 12 Kg n. capi ovicaprini > 12 Kg n. capi avicuinoli n. capi equini n. capi cinghiali n. capi ratiti ATTIVITA PRISA (Piano Regionale Integrato Sicurezza Alimentare) AREA C - Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche Dati di attività anno 2012 anno 2013 anno 2014 Stabilimenti, imprese e aziende che operano nell'ambito della filiera mangimi: ispezioni, audit, valutazioni del rischio Piano nazionale alimentazione animale (PNAA): prelievi Commercializzazione ed utilizzo del farmaco veterinario: sopralluoghi Piano nazionale ricerca residui in allevamento ed al macello (PNR): prelievi Filiera latte: ispezioni, audit, valutazioni del rischio Filiera latte: prelievi Controllo benessere animali da allevamento: sopralluoghi Stabilimenti riconosciuti Reg. CE 1069/09: ispezioni, audit, valutazione del rischio Stabilimenti riconosciuti Reg. CE 1069/09: prelievi Altro (esposti, segnalazioni, riproduzione animale, benessere animali da affezione, audit in allevamento, ecc.)

43 SIAN - Igiene Alimenti e Nutrizione Dati di attività ATTIVITA' anno 2012 anno 2013 anno 2014 Unità (su attività prevalente) Unità controllate** Ispezioni su unità Piano di Controllo Ufficiale o Verifica post Notifica Inizio Attività AUDIT Esposto/segnalazione Tossinfezione alimentare Intervento a seguito di richiesta di altro Organo di Controllo Unità non regolari* Campioni prelevati Campioni non regolamentari Infrazioni igiene generale Infrazioni igiene personale Infrazioni composizione Infrazioni contaminazione Infrazioni etichettatura e presentazione 5 2 Infrazioni autorizzative / Altre infrazioni Provvedimenti amministrativi Sanzioni (comprese HACCP) Prescrizioni (comprese HACCP) Sospensioni Chiusure Notizie di reato - Denunce Piani HACCP controllati Prescrizioni HACCP Sanzioni HACCP * Almeno una NON CONFORMITA o INADEGUATEZZA ** Vengono compresi i motivi VIGILANZA, AUDIT, ESPOSTO, TOSSINFEZIONE 43

44 SPRESAL Prevenzione e Sicurezza Ambienti Lavoro Dati di attività ATTIVITA' DI VIGILANZA NEI LUOGHI DI LAVORO anno 2012 anno 2013 anno 2014 N. Aziende di tutti i comparti con dipendenti + lavoratori autonomi soggette a controllo N. di cantieri notificati (art. 99 D.Lgs 81/08) Cantieri ispezionati Infortuni registrati Con prognosi <= 40 giorni Con prognosi => 40 giorni Mortali Inchieste infortuni concluse Malattie professionali pervenute Malattie professionali indagate Ricorsi avverso giudizio di idoneità Medico Competente Parere ex art. 67 D.Lgs 81/ N. piani di lavoro (ex art. 256 punto 2 D.Lgs 81/08) SISP Igiene e Sanità Pubblica Dati di attività ATTIVITA anno 2012 anno 2013 anno 2014 Attività esame strumenti urbanistici e regolamenti N di piani urbanistici o regolamenti presentati al SISP per il parere di competenza N di pareri conclusivi espressi relativi ai piani urbanistici ed ai regolamenti presentati. Esame progetti edilizi N di progetti (es. art. 220 /228 TULS, art. 48 LR 56, ecc.) presentati al SISP per parere di competenza N pareri conclusivi espressi Agibilità/abitabilità N richieste di agibilità/abitabilità presentate dai Comuni al SISP N pareri conclusivi espressi

45 ATTIVITA anno 2012 anno 2013 anno 2014 Attività finalizzate al rilascio di autorizzazioni N di richieste di parere per rilascio autorizzazione all apertura e funzionamento. di infrastrutture. Non vanno conteggiati in questa voce i sopralluoghi effettuati nel contesto di commissioni, poiché questi vanno contati nella voce attività di commissione N sopralluoghi operatore Dirigente effettuati. Non vanno conteggiati in questa voce i sopralluoghi effettuati nel contesto di commissioni, poiché questi vanno contati nella voce attività di commissione N sopralluoghi operatore Tecnico-sanitario effettuati nel corso nel corso del periodo di riferimento. Non vanno conteggiati in questa voce i sopralluoghi effettuati nel contesto di commissioni, poiché questi vanno contati nella voce attività di commissione N di pareri conclusivi trasmessi al soggetto richiedente. Non vanno contati in questa voce le eventuali richieste di integrazione Attività finalizzate a controlli su strutture autorizzate o edifici ad uso collettivo N di unità che nel corso del periodo di riferimento, sono state oggetto di uno o più interventi di controllo a seguito di iniziativa del SISP o per richiesta di soggetti esterni. Vanno contati in tale voce anche gli interventi su strutture che non risultavano censite o autorizzate. Non vanno conteggiati in questa voce i controlli effettuati nel contesto di commissioni, poiché questi vanno contati nella voce attività di commissione N di interventi di controllo effettuati. Non vanno conteggiati in questa voce i controlli effettuati nel contesto di commissioni, poiché questi vanno contati nella voce attività di commissione N di interventi di controllo originati da iniziativa del Servizio N interventi su richiesta N sopralluoghi operatore Dirigente effettuati N sopralluoghi operatore Tecnico-sanitario effettuati N di accertamenti diretti sensoriali effettuati N accertamenti strumentali effettuati N azioni di Campionamento N prescrizioni impartite N proposte di Ordinanza presentate all Autorità Sanitaria N rapporti ad Autorità Giudiziaria Attività finalizzate a controllo di salubrità degli alloggi N di unità (alloggi) che sono state oggetto di almeno un intervento di verifica e per le quali è stata fornita almeno una risposta (parere prescrizione, proposta di ordinanza ad A.S., rapporto ad A.G.) N di interventi di controllo effettuati

46 ATTIVITA anno 2012 anno 2013 anno 2014 N sopralluoghi operatore Dirigente effettuati N sopralluoghi operatore Tecnico-sanitario effettuati N di accertamenti diretti sensoriali effettuati N accertamenti strumentali effettuati N di azioni di campionamento effettuati N prescrizioni impartite N proposte di Ordinanza presentate all Autorità Sanitaria nel corso del periodo di riferimento. N rapporti all Autorità Giudiziaria nel corso del periodo di riferimento Attività Finalizzate ad autorizzazione o controllo di altri edifici N di edifici/strutture di cui alla definizione n 8, che sono state oggetto di almeno un intervento per rilascio di autorizzazione o per controllo. Non vanno conteggiati in questa voce i controlli effettuati nel contesto di commissioni, poiché questi vanno contati nella voce attività di commissione. N di interventi per autorizzazione o controllo effettuati. Non vanno conteggiati in questa voce i controlli effettuati nel contesto di commissioni, poiché questi vanno contati nella voce attività di commissione N di interventi per autorizzazione o controllo effettuati, originati da iniziativa del Servizio. N di interventi per autorizzazione o controllo, effettuati su richiesta di esterni. N sopralluoghi operatore Dirigente effettuati N sopralluoghi operatore Tecnico-sanitario effettuati N di accertamenti diretti sensoriali effettuati N accertamenti strumentali effettuati N di azioni di campionamento effettuati N prescrizioni impartite N proposte di Ordinanza presentate all Autorità Sanitaria N rapporti ad Autorità Giudiziaria Attività finalizzate a controllo in ambiente esterno e altri controlli N di unità (situazioni) che sono state oggetto di almeno un intervento di controllo. N di interventi di controllo effettuati. Non vanno conteggiati in questa voce i controlli effettuati nel contesto di commissioni, poiché questi vanno contati nella voce attività di commissione. N di interventi di controllo effettuati originati da iniziativa del Servizio

47 ATTIVITA anno 2012 anno 2013 anno 2014 N di interventi di controllo effettuati su richiesta di esterni N sopralluoghi operatore Dirigente effettuati N sopralluoghi operatore Tecnico-sanitario effettuati N di accertamenti diretti sensoriali effettuati N accertamenti strumentali effettuati N di azioni di campionamento effettuati N prescrizioni impartite N proposte di Ordinanza presentate all Autorità Sanitaria N rapporti ad Autorità Giudiziaria Partecipazione a commissioni N sedute singole di commissione, a prescindere dal n di operatori che vi hanno partecipato. N di argomenti all ordine del giorno nelle sedute a cui si è partecipato N di sopralluoghi effettuati durante l attività di partecipazione alle commissioni. N sopralluoghi operatore Tecnico-sanitario effettuati durante l attività di partecipazione alle commissioni. Sorveglianza sorgenti di radiazioni ionizzanti N comunicazioni ricevute dal SISP relative alla detenzione di apparecchi Rx o generatori di radiazioni ionizzanti. N di sopralluoghi effettuati relativi a tale attività (da soli o con altri Enti es ARPA). N sopralluoghi operatore Tecnico-sanitario effettuati Polizia mortuaria N di schede di morte archiviate come da circolare regionale settembre N certificati di morte rilasciati Controllo di eventi di malattia infettiva N notifiche registrate con il sistema SIMID N inchieste eseguite a seguito di notifica di una malattia per la quale debba essere attivato tale intervento. N persone oggetto di intervento N riunioni informative collettive Medicina dei viaggi N persone a cui è stato fornito counselling

48 ATTIVITA anno 2012 anno 2013 anno 2014 Vaccinazioni obbligatorie e raccomandate N vaccinazioni gestite N vaccinazioni eseguite dal SISP Gestione campagna vaccinazione antinfluenzale N vaccinazioni gestite N vaccinazioni eseguite dal SISP MEDICINA DELLO SPORT Dati di attività anno 2014 (*) ATTIVITA anno 2014 Visita Medica per idoneità sport agonistico ECG a riposo ECG durante test da sforzo ECG dopo sforzo Esame urine Spirometria Certificazioni di idoneità/non idoneità Numero di certificati di idoneità alla pratica sportiva agonistica utilizzati dalle strutture dell ASL e/o consegnati ai soggetti privati autorizzati alla certificazione Visite mediche per idoneità sport NON agonistico 21 Visita per traumatologia da sport 3 Visita per valutazione ed avviamento allo sport 71 (*) L attività viene strutturata all interno del Dipartimento di Prevenzione a partire dal

49 SCREENING DI PREVENZIONE ONCOLOGICA DIPARTIMENTO DI SCREENING N. 7 TEST INDICATORI anno 2012 anno 2013 anno 2014 n. inviti alla popolazione mammografia n. test effettuati % adesione al test (spontanee + lettera) 61,1 72,5 71,7 n. inviti ad approfondimento diagnostico n. inviti alla popolazione citologia cervicovaginale n. test effettuati % adesione al test (spontanee + lettera) 51,7 54,5 54,8 n. inviti ad approfondimento diagnostico n. inviti alla popolazione rettosigmoidoscopia n. test effettuati % adesione al test 25,0 30,7 35,5 n. inviti ad approfondimento diagnostico n. inviti alla popolazione FIT n. test effettuati % adesione al test 36,7 46,6 44,7 n. inviti ad approfondimento diagnostico Mandato istituzionale e missione La missione identifica la ragion d essere e l ambito in cui l Azienda opera in termini di politiche ed azioni perseguite e rappresenta l esplicitazione dei principi fondamentali che guidano la scelta degli obiettivi che si intende perseguire. I valori fondamentali dell organizzazione sono: la centralità del cittadino, lo sviluppo di una cultura della salute orientata verso corretti stili di vita, la promozione di attività di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in relazione alla domanda sanitaria e socio-sanitaria. I principi guida ai quali l Azienda sanitaria si ispira sono: il rispetto della dignità umana, l equità e l etica professionale; la centralità della persona, intesa come soggetto autonomo e responsabile; la qualità, i livelli essenziali di assistenza e l appropriatezza delle prestazioni; la valorizzazione delle risorse umane e professionali degli operatori. La mission dell Azienda si fonda sui seguenti capisaldi: operare nel pieno rispetto delle norme legislative e delle linee guida regionali, anche attraverso l applicazione di standard internazionali di eccellenza specifici del settore sanitario, 49

50 sia nelle singole specialità che a livello aziendale; generare e alimentare costantemente una cultura della qualità centrata sulle persone, siano essi pazienti o operatori, lavorando per la tutela di entrambi attraverso l implementazione di sistemi di controllo del rischio e attraverso strumenti di garanzia della qualità dei servizi erogati; garantire un ottimale rapporto tra risorse assegnate dal livello regionale e quindi risorse impegnate, attività progettata e attività svolte, risultati progettati e risultati ottenuti; coinvolgere, motivare e valorizzare il personale, per il quale si intendono essenziali interventi di informazione, formazione ed aggiornamento professionale, quali strumenti di crescita professionale e di supporto tecnico-professionale finalizzati al miglioramento della qualità delle prestazioni erogate, perseguendo così il miglioramento continuo delle attività svolte; realizzare una fattiva collaborazione con tutte le parti interessate e coinvolte nei processi dell ASL. La mission prevede che il conseguimento degli obiettivi si realizzi attraverso una serie di passi fondamentali: l assunzione di precise responsabilità da parte di tutti gli operatori; garanzia, in ogni circostanza, dell appropriatezza e dell efficacia delle prestazioni fornite; tempestività delle prestazioni; sviluppo di processi di comunicazione con i clienti interni ed esterni; attenzione al costante livello di sicurezza per clienti ed operatori; ottimizzazione dell uso delle risorse organizzative, tecnologiche e finanziarie; promozione della formazione permanente di tutti gli operatori e dello sviluppo delle competenze per un miglioramento continuo del servizio; l ascolto e recepimento dei bisogni degli utenti ed adeguarsi ad essi nel tempo; l approccio multidimensionale alla valutazione delle performance; la definizione delle procedure fondamentali per la conduzione delle attività svolte; la definizione di metodologie per valutare i risultati raggiunti; la comunicazione ed il coinvolgimento di tutte le parti coinvolte; il continuo raffronto con il tessuto sociale del bacino di interesse aziendale per avere un costante monitoraggio dei fabbisogni di salute della popolazione. 50

51 3.3 Albero della performance L albero della Performance è una mappa logica che rappresenta graficamente i legami tra mandato istituzionale, missione, aree strategiche, obiettivi strategici e piani operativi. In altri termini, tale mappa dimostra come gli obiettivi ai vari livelli e di diversa natura, contribuiscano, all interno di un disegno strategico complessivo coerente, al mandato istituzionale ed alla missione. Gli obiettivi annuali assegnati dai documenti di programmazione nazionali e regionali costituiscono la base di partenza per l elaborazione dell Albero della performance. Gli stessi vengono integrati con le esigenze strategiche aziendali correlate all analisi del contesto interno ed esterno e quindi tradotti in obiettivi strategici, a loro volta declinati in obiettivi operativi assegnati ai Dirigenti. Gli obiettivi operativi sono dettagliati in Piani operativi in cui all obiettivo vengono associati indicatori, target, orizzonte e articolazione temporale, responsabili e risorse assegnate. La definizione del Piano della performance è quindi sviluppata in base a diverse componenti che influenzano il mercato di riferimento. Nel tempo l ASL CN1 revisiona annualmente il proprio sistema di budget per mantenerlo in linea con le esigenze strategiche, correlarlo con le evoluzioni normative e strutturarlo nella logica organizzativa che via via sta sviluppando si vuole così ottenere una maggior copertura del sistema degli obiettivi rispetto alla propria organizzazione ed ai propri ambiti di intervento, secondo un modello che esplicita in modo anche visivo il passaggio dai cardini della programmazione aziendale alla partecipazione di tutti i livelli di responsabilità nei processi di gestione. Anche nel 2015, come già descritto nei processi di budget 2013 e 2014, si è realizzata l organizzazione che è stata adottata anche per il corrente anno e che individua prospettive, dimensioni e obiettivi, in una struttura a cascata: - le prospettive caratterizzano i processi di erogazione dei servizi; - le dimensioni stabiliscono i fattori da monitorare; - gli obiettivi definiscono i progetti dal punto di vista operativo, che poi vengono caratterizzati da indicatori e target di riferimento. Nel dettaglio significa che la strategia aziendale si esplicita nel budget attraverso: l individuazione delle prospettive; il passaggio dalle prospettive alle dimensioni; l esplicitazione delle dimensioni in obiettivi e indicatori. 51

52 La prospettiva è legata ai risultati conseguiti in relazione ai processi di erogazione dei servizi dell Azienda Sanitaria. Pertanto le prospettive sono riconducibili agli output delle attività dell ASL: Processi: in questa prospettiva si leggono le diverse attività sanitarie nei loro aspetti qualitativi, nelle loro rispondere ai livelli di assistenza, anche come appropriatezza, e nel loro generarsi come flussi di risposta alle esigenze sanitarie della popolazione, anche in modo trasversale alle strutture aziendali. Inoltre, in questa prospettiva vengono lette tutte le azioni di nuova progettualità, sia collegate al Piano Sanitario Regionale, sia prospettate da revisioni organizzative, sia sviluppate in risposta a specifiche esigenze territoriali. Sono da ricondurre in questa area inoltre i progetti relativi alla legalità, alla sicurezza nonché all integrazione ed al coordinamento dei percorsi organizzativi e alla presa in carico dei pazienti, anche con riferimento alla continuità assistenziale. Stakeholder: questa prospettiva concentra l attenzione sull utenza non soltanto per valutarne la soddisfazione direttamente (customer satisfaction) ma anche studiandone gli orientamenti: l ASL CN1 ha valorizzato in questo aspetto anche il miglioramento della capacità di attrazione dei propri pazienti nell ambito delle strutture dell ASL (la cosiddetta fidelizzazione ), quale misura del soddisfacimento del bisogno. Economica: il rispetto del vincolo del bilancio è la prospettiva che garantisce il funzionamento dell Azienda. Professionisti/operatori: il personale rappresenta un vero e proprio capitale umano, che necessita costantemente di crescere dal punto di vista professionale, con una particolare attenzione al clima vissuto e percepito in Azienda. Tutela: in questa dimensione l Azienda intende orientare la propria attività sia nella direzione del soddisfacimento del bisogno sia dell area della prevenzione, attraverso l adesione a progetti regionali relativi alla specialistica ambulatoriale, all assistenza anziani, disabili e minori ed a specifici programmi definiti per la prevenzione, compresa la dimensione dello screening oncologico. Passare dalle prospettive alle dimensioni significa tradurle concretamente in fattori da monitorare, strutturando i percorsi di riferimento: le dimensioni pertanto sono macro obiettivi quali ad esempio il rispetto della mission aziendale, il richiamo all efficienza operativa e l attenzione all utilizzo delle risorse, l accesso ai servizi con la garanzia di equità e trasparenza, l efficacia 52

53 strategica con riferimento alle esigenze del territorio, gli aspetti collegati alla sicurezza ed al Risk Management. Con questo passaggio, le dimensioni interloquiscono con i livelli di assistenza (ospedale, territorio e prevenzione) e consentono la definizione degli obiettivi specifici per le strutture aziendali, ciascuno con i propri indicatori e target di riferimento. Le dimensioni e le prospettive presidiate sono le seguenti: PROSPETTIVA PROCESSI: le dimensioni comprese in questa prospettiva sono: Appropriatezza, efficacia clinica, efficienza, innovazione, integrazione/coordinamento, legalità, sicurezza. PROSPETTIVA STAKEHOLDER: le dimensioni comprese in questa prospettiva sono: Qualità percepita, fidelizzazione. PROSPETTIVA ECONOMICA: le dimensioni comprese in questa prospettiva sono: Equilibrio finanziario, equilibrio economico. PROSPETTIVA PROFESSIONISTI/OPERATORI: le dimensioni comprese in questa prospettiva sono: Sviluppo professionale, clima. PROSPETTIVA TUTELA: le dimensioni comprese in questa prospettiva sono: Soddisfacimento del bisogno, prevenzione. L albero della performance nasce dalla traduzione dello schema sopra riportato in obiettivi che la Direzione Generale considera strategici per l anno Id Obt Obiettivo Prospettiva Dimensione 1 Miglioramento indicatori PNE (esiti e spedalizzazione) PROCESSI Appropriatezza 2 Miglioramento appropriatezza assistenza specialistica (prestazione per assistito) e rispetto PROCESSI Appropriatezza standard tempi di attesa 3 Sviluppo ADI per pazienti > 65 anni PROCESSI Appropriatezza 4 Miglioramento appropriatezza attività di ricovero (solo per reparti critici) PROCESSI Appropriatezza 5 Miglioramento indicatori PNE (indicatori di attesa) PROCESSI Efficacia clinica 53

54 Id Obt Obiettivo Prospettiva Dimensione 6 Rispetto cronoprogramma attività Servizio Tecnico PROCESSI Efficienza 7 Miglioramento indicatori PNE (degenza postoperatoria) PROCESSI Efficacia clinica 8 Inventario PROCESSI Efficienza 9 Attivazione magazzini di reparto PROCESSI Efficienza 10 Riorganizzazione gestione sistema amministrativo contabile sul territorio - 1 fase - Distretti PROCESSI Innovazione 11 Realizzazione progetto nuovo sistema informativo sanitario PROCESSI Innovazione 12 Realizzazione nuovo modello presa in carico distrettuale dei pazienti cronici con riferimento a diabete, BPCO, scompenso cardiaco PROCESSI 13 PROCESSI Legalità Integrazione / Coordinamento 14 PROCESSI Sicurezza 15 Miglioramento risultati customer satisfaction STAKEHOLDER Qualità percepita 16 Miglioramento indice di fidelizzazione su DRG critici STAKEHOLDER Fidelizzazione 17 Rispetto dei limiti del budget trasversale assegnato ECONOMICA Equilibrio finanziario 18 Rispetto del budget consumi ECONOMICA Equilibrio economico Continuazione progetto valutazione delle competenze Revisione della modulistica aziendale destinata all'utenza 21 Realizzazione progetti a favore dei neoassunti 22 Rispetto degli standard previsti dal programma operativo e dalla programmazione aziendale su disabili, anziani e minori PROFESSIONISTI /OPERATORI PROFESSIONISTI /OPERATORI PROFESSIONISTI /OPERATORI TUTELA Sviluppo professionale Clima Clima Soddisfacimento del bisogno 23 Rispetto dei programmi regionali su prevenzione TUTELA Prevenzione 24 Rispetto programma screening oncologico TUTELA Prevenzione 25 Liquidazione fatture PROCESSI Efficienza 26 Piano attuativo di certificabilità del bilancio PROCESSI Innovazione 27 Accuracy PROCESSI Efficienza 28 Progetto regionale farmaceutica - Area territoriale ECONOMICA Equilibrio finanziario 29 Progetto regionale farmaceutica - Area ospedaliera ECONOMICA Equilibrio finanziario 46 Centralizzazione magazzini economali PROCESSI Efficienza 47 Progetto di razionalizzazione gestione magazzino farmaceutico PROCESSI Efficienza Seguendo il modello regionale di definizione degli obiettivi aziendali 2014, gli obiettivi aziendali vengono strutturati in schede descrittive che stabiliscono innanzitutto le caratteristiche 54

55 dell obiettivo (il risultato atteso, il target e le scadenze), individuando inoltre un Referente aziendale (definito Facilitatore ) che, in qualità di esperto si occupa di seguirne l iter e di collaborare con la Direzione Generale per individuare le Strutture che vengono coinvolte da ciascun obiettivo, in modo che gli obiettivi vengano quindi declinati e assegnati a tutte le Strutture attraverso una fase di concertazione ed approfondimenti con il Collegio di Direzione e le Strutture in Staff alla Direzione Generale. Di seguito si riassume quindi l albero della performance per l anno PROSPETTIVE DIMENSIONI OBIETTIVI APPROPRIATEZZA 1 Miglioramento indicatori PNE (esiti e spedalizzazione) 2 Miglioramento appropriatezza assistenza specialistica (prestazioni per assistito) e rispetto standard tempi di attesa 3 Sviluppo ADI per pazienti >65 4 Miglioramento appropriatezza attività di ricovero (solo per reparti critici) EFFICACIA CLINICA 5 Miglioramento indicatori PNE (indicatori attesa) 7 Miglioramento indicatori PNE (degenza postoperatoria) PROCESSI EFFICIENZA 6 Rispetto cronoprogramma attività Serv. Tecnico 8 Inventario 9 Attivazione magazzini di reparto 25 Liquidazione fatture 27 Accuracy 46 Centralizzazione magazzini economali 47 Progetto di razionalizzazione gestione magazzino farmaceutico INNOVAZIONE 10 Riorganizzazione gestione sistema amm.vo contabile sul territorio 11 Realizzazione progetto nuovo sistema informativo sanitario (fasi previste 2015) 26 Piano Attuativo della Certificabilità (PAC) 12 Realizzazione nuovo modello presa in carico INTEGRAZIONE / distrettuale dei pazienti cronici con riferimento COORDINAMENTO a diabete, BPCO, scompenso cardiaco LEGALITA SICUREZZA 55

56 PROSPETTIVE DIMENSIONI OBIETTIVI QUALITA PERCEPITA 15 Miglioramento risultati customer satisfaction STAKEHOLDER 16 Miglioramento indice di fidelizzazione su FIDELIZZAZIONE DRG critici 17 Rispetto dei limiti del budget trasversale assegnato EQUILIBRIO 29 Progetto regionale farmaceutica Area ECONOMICA FINANZIARIO Ospedaliera 28 Progetto regionale farmaceutica Area Territoriale EQUILIBRIO ECONOMICO 18 Rispetto del budget consumi SVILUPPO 19 Continuazione progetto valutazione delle PROFESSIONALE competenze PROFESSIONISTI / OPERATORI TUTELA CLIMA SODDISFACIMENTO DEL BISOGNO PREVENZIONE 20 Revisione della modulistica aziendale destinata all utenza 21 Realizzazione progetti a favore dei neoassunti 22 Rispetto degli standard previsti dal programma operativo e dalla programmazione aziendale su disabili, anziani e minori 23 Rispetto programmi regionali su prevenzione 24 Rispetto programma screening oncologico 4. Analisi del contesto 4.1 Analisi del contesto esterno L analisi presentata ha preso in considerazione il contesto demografico ed epidemiologico in cui opera l Azienda, estrapolando i principali fattori di impatto sulle strategie aziendali Contesto socio-economico L economia del territorio è rivolta soprattutto ai servizi, all agricoltura e al commercio, ma in alcuni distretti sono presenti importanti insediamenti industriali. Nel 2013 presso la Camera di Commercio di Cuneo le imprese registrate sono così divise: 30% a vocazione agricola-zootecnica, 9% industria, 15% costruzioni, 19% commercio, 5% turismo, 20% altri servizi (fonte: Camera di Commercio di Cuneo). Analizzando i dati relativi agli anni , è possibile dedurre che, per quanto riguarda il mercato del lavoro, la provincia di Cuneo, nel suo complesso, ha registrato un trend virtuoso, 56

57 rispetto alle tendenze regionali, nonostante sia possibile rilevare, anche per essa, un sensibile aumento del tasso di disoccupazione. Riportiamo nella seguente tabella i dati riferentesi al periodo suddetto (fonte: Annuario Statistico Regione Piemonte su dati ISTAT): Cuneo Piemonte Indicatori Tasso attività a. 70,5 71,4 71,3 71,0 71,7 71,6 70,9 Tasso occupazione a. 68,9 68,9 69,2 68,5 69,0 67,1 65,9 Tasso disoccupazione 2,2 3,4 2,9 3,4 3,8 6 7 Tasso di inattività 29,5 28,6 28,7 29,0 28,3 28,4 29,1 Tasso attività a. 67,8 68,8 68,8 68,8 69,7 70,3 69,9 Tasso occupazione a. 64,9 65,2 64,0 63,5 64,3 63,8 62,4 Tasso disoccupazione 4,2 5,0 6,8 7,6 7, Tasso di inattività 32,2 31,2 31,2 31,2 30,3 29,7 30,1 Tabella - Indicatori economici della Provincia di Cuneo e della regione Piemonte. Anni Il numero degli occupati ha continuato a salire fino al 2011, registrando valori molto elevati, rispetto a quelli delle altre province, ma si è registrata anche un impennata dei lavoratori in cerca di occupazione sempre dal I dati degli inattivi (persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o disoccupate) sono nel totale tendenzialmente stabili, ma con numeri maggiori tra le donne. Gli uomini in cerca di occupazione sono stati in costante aumento, attestandosi nel 2011 su valori molto vicini a quelli delle donne e superandole nel 2013 (come da tabella seguente). Totale Uomini Donne Indicatori Numero occupati (x 1000) Cerca occupazione (x 1000) Inattivi (x 1000) Numero occupati (x 1000) Cerca occupazione (x 1000) Inattivi (x 1000) Numero occupati (x 1000) Cerca occupazione (x 1000) Inattivi (x 1000) Tabella - Indicatori economici della provincia di Cuneo. Anni I servizi sono il settore che più occupano le forze lavoro: il trend registrato è stato in continua ascesa ma con un calo nel 2013, gli altri settori più importanti (Agricoltura ed Industria) hanno registrato un numero di occupati altalenante nel tempo come illustrato nella tabella seguente. 57

58 Settori: occupati x Agricoltura Industria Servizi Totale Tabella - Numero di occupati per settore. Anni Limitandoci al territorio dell ASL CN1, nel 2011 il reddito medio è di euro , con un valore minimo di euro (Elva) e un massimo di euro (Macra). Il 53% dei Comuni ha un reddito dichiarato medio nel 2011 inferiore a euro Il dato della nostra ASL si pone al di sotto di quello italiano (euro ), è inferiore a quello dell intera provincia di Cuneo (euro ) e lo è decisamente rispetto a quello piemontese (euro ) come riportato nel grafico seguente. (Fonte: Comuni-Italiani.it, elaborazioni su dati del Ministero dell Economia e delle Finanze) ASL CN1 Provincia di Cuneo Regione Piemonte Italia Grafico - Reddito medio dichiarato nel 2011 Relativamente ai dati sull occupazione nel periodo si riportano i dati riferiti attraverso le interviste telefoniche della Sorveglianza di popolazione P.A.S.S.I. (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). I soggetti intervistati sono residenti di anni iscritti nelle liste dell anagrafe sanitaria dell ASL CN1. Dichiara di lavorare regolarmente quasi il 68% degli intervistati di anni e in particolare il 72% dei giovani di anni, l 85% dei 35-49enni ed il 45% dei 50-69enni. Le donne, in qualsiasi fascia di età, risultano meno occupate in maniera continuativa rispetto agli uomini (complessivamente: uomini 76%, donne 60%). Nel dettaglio, possiedono un lavoro il 78% dei maschi di anni contro il 65% delle femmine della stessa classe di età, il 93% dei maschi di anni vs il 77% delle femmine e il 55% dei 50-58

59 65enni vs il 35% delle 50-65enni. A livello regionale lavora circa il 63% dei 18-65enni, con un range che varia da quasi il 71% dell ASL CN2 a poco più del 55% dell ASL AT % CN2 CN1 VC TO4 BI NO AL P TO3 TO1-2 VCO TO5 AT Grafico - P.A.S.S.I. situazione lavorativa ASL piemontesi periodo In ASL CN1 i risultati sui singoli anni evidenziano in generale un calo di occupazione dall anno 2011, si passa infatti dal 72% di occupati di quell anno al 60% del % anno Grafico - P.A.S.S.I. trend andamento lavoro su anni in persone di età <= 65 anni (%) La perdita di lavoro sembra aver colpito di più il sesso femminile: le donne occupate sono passate dal 67% del 2011 al 46% del

60 % anno uomini donne Grafico - P.A.S.S.I. trend andamento lavoro su anni in persone di età <= 65 anni per sesso (%) Due classi di età registrano una minor attività lavorativa nel tempo: quella dei 18-34enni e quella dei 50-65enni. Per i più giovani del campione il dato di occupazione scende nel 2013 al 55%, tra i più anziani degli intervistati il trend negativo era già presente nel 2012 (44%) per poi ulteriormente peggiorare nel 2013 con il 35% di occupati % anni anni anni anno Grafico - P.A.S.S.I. trend andamento lavoro su anni in persone di età <= 65 anni per classi di età (%) 60

61 Gli incidenti stradali Sul territorio dell ASL CN1 nel periodo sono accaduti in totale incidenti stradali, con un andamento temporale sostanzialmente in linea con i dati nazionali e regionali. Analizzando i dati per singoli anni si passa dai incidenti dell anno 1991 ai 928 del Solo a partire dal 2008 si può affermare che ci sia stato una diminuzione apprezzabile del fenomeno incidentalità stradale. Sul totale dei incidenti, il 5% sono stati incidenti mortali. L indice di mortalità ha fatto registrare morti con media annuale di 77. I feriti in totale sono stati , di cui motociclisti e ciclisti. Rispetto all ambito territoriale in cui si sono verificati, il 55,4% sono accaduti in ambito urbano e il 44,6% in ambito extra-urbano. Nei Comuni dell ASL CN1 con più abitanti in generale il numero di morti è nettamente diminuito dal 1991 al 2013 (ad esempio Cuneo è passata dagli11 morti del 1991 ai 3 morti dell ultimo anno in analisi, Mondovì da 5 a 0, Saluzzo da 7 a 0; Savigliano appare in controtendenza con 0 morti nel 1991 e 3 nel 2013). Gli incidenti avvenuti in autostrada sono stati il 3,7%, quelli sul tipo di strada definito Statale il 20,5%; il 12,10% degli incidenti sono avvenuti tra le ore 7 e le ore 9 del mattino, il 22,80% nelle ore di punta Il 15% del totale degli incidenti si è verificato in condizioni di pioggia e neve. Il 32% dei deceduti per incidente stradale (566 persone) aveva meno di 25 anni, il 23% erano utenti con più di 65 anni. I feriti di età inferiore a 25 anni sono stati , pari al 37% dei feriti totali. Tra gli ultra 65enni i feriti sono stati 4.609, pari al 10% dei feriti totali. I motociclisti sono stati coinvolti in incidenti: il 13% dei decessi per incidente stradale (pari a 228 morti) si è registrato tra i centauri. L indice di lesività in questa categoria ha fatto registrare feriti, pari al 10% dei feriti totali. L incidentalità per i ciclisti rappresenta il 5% dei decessi stradali e circa il 4% dei feriti totali, mentre tra i pedoni è pari al 10% di tutti i decessi e al 5% del totale dei feriti Contesto demografico L Azienda si estende su un territorio alquanto vasto, nella zona sud ovest del Piemonte, corrispondente ad 1/5 di quello regionale e con scarsa densità abitativa (abitanti/km²) che è fra le più basse del Piemonte. Residenti 31/12/2014 Superficie Densità abitativa km² 73 residenti per km² Fonte: Anagrafica Aziendale 61

62 Il territorio è in gran parte (75%) situato in zone montane e collinari: superficie montana 57,14%; superficie collinare 18,73%; superficie in pianura 24,13%. Insistono sul territorio aziendale 175 Comuni suddivisi in 6 ambiti distrettuali. Grafico sulla distribuzione per Sesso e Ambito Distrettuale di residenza: Grafico sulla distribuzione per Fasce d età e Ambito Distrettuale di residenza: 62

63 Volendo confrontare la situazione demografica dell ASL CN1 con i dati della Provincia di Cuneo, della Regione Piemonte e dell Italia, utilizziamo per le tabelle seguenti i dati riferiti al 31/12/2013 (anziché quelli rappresentati sopra, riferiti al 31/12/2014), anche per la popolazione dell ASL CN1. SESSO ASL CN 1 PROVINCIA DI CUNEO REGIONE PIEMONTE ITALIA Femmine (51%) (51%) (52%) (52%) Maschi (49%) (49%) (48%) (48%) TOTALE Fonte: per i dati ASL CN1 = Anagrafica Aziendale; per i dati provinciali/regionali/nazionali = Istat, Bilancio demografico A fronte di una popolazione umana pari al 9,5% di quella regionale, il patrimonio zootecnico, l entità della macellazione e della produzione degli alimenti per l uomo e per gli animali rappresentano complessivamente il 50% circa di quello del Piemonte. Popolazione Straniera Il territorio dell ASL CN1 così come quello nazionale - è stato coinvolto, da alcuni anni, da un costante fenomeno migratorio. Questi flussi sono da attribuire, principalmente, all aspettativa di opportunità lavorative, che si realizzano in particolare nei settori meno appetibili agli italiani (es. agricoltura, edilizia, colf, badanze). Dei residenti stranieri registrati In Italia al 31/12/2013, si trovano in Piemonte (8,64%), in Provincia di Cuneo (1,23%) e nel territorio di questa ASL (0,84%). Confronto sui residenti stranieri al 31/12/2013 tra i valori dell ASL CN1 con quelli Provinciali, Regionali e Nazionali: TERRITORIO TOT. RESIDENTI RESIDENTI STRANIERI E RELATIVA % SU TOT. RESIDENTI (indice di immigrazione) ITALIA ,09% PIEMONTE ,59% PROVINCIA DI CUNEO ,25% ASL CN ,92% Fonte: per i dati ASL CN1 = Anagrafica Aziendale. Per i dati nazionali, provinciali e regionali = Demo ISTAT 63

64 Attingendo ai dati dei residenti al 31/12/2014, proponiamo di seguito il confronto sulle fasce di età giovani (0-14 anni), adulti (15-64 anni) e anziani (65 anni e oltre) tra gli stranieri residenti nell ASL CN 1 con il totale della popolazione ivi residente: FASCE DI ETA TOT. STRANIERI RESIDENTI NELL ASL CN1 TOT. RESIDENTI NELL ASL CN anni anni anni e oltre TOTALE Fonte: = Anagrafica Aziendale Indici demografici (Anno 2013) INDICATORE Indice di invecchiamento (% popolazione 65 / 0-14 anni) Saldo naturale (differenza tra numero nati e numero deceduti) Tasso di natalità (rapporto tra numero nascite e numero totale della popolazione residente) Tasso di mortalità (rapporto tra numero morti e numero totale della popolazione residente) Crescita naturale (differenza tra tasso di natalità e tasso di mortalità) DATO ASL CN1 DATO REGIONE PIEMONTE DATO NAZIONALE 165% 186% 151%

65 4.1.3 Contesto sanitario I dati presenti in questo elaborato sono stati estratti dal bollettino notifiche malattie infettive 2014 Regione Piemonte (fonte SEREMI ASL AL) e sono relativi all anno Fotografano il livello regionale e quello dell ASL CN1 ma, per quanto riguarda le Classi I, II e III, sono stati elaborati anche per ex ASL perché tuttora esse coincidono con l organizzazione regionale dei Nodi SIMI (Nodi del Sistema Informativo Malattie Infettive). Per tasso s intende il numero di casi di malattie infettive notificati nell anno moltiplicato per diviso la popolazione residente. Tabella con numero di casi notificati di malattie infettive in Classe I: Classe I Influenza con isolamento virale Ex ASL 15 Ex ASL 16 Ex ASL 17 ASL CN1 Regione Piemonte Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100, Tetano Dengue Botulismo Tabella con numero di casi notificati di malattie infettive in Classe II: Ex ASL 15 Ex ASL 16 Ex ASL 17 ASL CN1 Regione Piemonte Classe II Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Blenorragia Brucellosi Diarrea infettiva Epatite A Epatite B Epatite NANB Febbre tifoide Legionellosi Leishmaniosi Cutanea Leishmaniosi Viscerale Leptospirosi Listeriosi Meningite Menigococcica Meningo Encefalite Virale Morbillo Parotite Epidemica Pertosse Rickettsiosi Rosolia Salmonellosi Non Tifoidea Scarlattina Sifilide Varicella

66 Tabella con numero di casi notificati di malattie infettive in Classe III: Ex ASL 15 Ex ASL 16 Ex ASL 17 ASL CN1 Regione Piemonte Classe III Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Numero casi Tasso x 100,000 Malaria Tb. Polmonare Tb. Extra Polmonare Micobatteriosi non Tb Tabella con numero di focolai epidemici -Classe IV - in ASL CN1: Classe IV Tossinfezioni alimentari Morbillo Scabbia Tubercolosi Varicella Numero casi Focolai Tabella con numero di casi notificati -Classe V - in ASL CN1: Classe V ASL CN1 Acariasi 32 Coxsackiosi 4 Enterite da Adenovirus 6 Esantemi virali e Eritemi infettivi 2 Infezione intestinale da Campylobacter 7 Infezione intestinale da Clostridium Difficile 65 Infezione intestinale da Escherichia Coli 2 Enterite da Rotavirus 8 Altre infezioni intestinali e intoll. Alimentari 3 Herpes Zoster 5 Influenza senza isolamento virale 9 Malattie Streptococciche 21 Altre Meningiti non Meningococciche 8 Mononucleosi infettiva 25 Parassitosi 1 Pediculosi 19 Polmonite da Emofilo 7 Polmonite Pneumococcica 7 Setticemie non Meningococciche 5 Teniasi 2 Tinea 2 Toxoplasmosi 2 Nel 2013 in ASL CN1 tra i casi notificati di malattie infettive in Classe II spiccano i tassi al di sopra di quelli riferibili alle medie regionali per quanto riguarda morbillo, scarlattina e varicella. Nello specifico per quanta riguarda il morbillo il tasso regionale è dell 8,17 mentre nella nostra ASL è del 15,825, in particolare il dato arriva al 39,038 sul territorio dell ex ASL 16 come riportato nel grafico seguente. 66

67 ,216 39,038 8,26 15,825 8,17 ex ASL 15 ex ASL 16 ex ASL 17 ASL CN1 Regione Piemonte Grafico - Tassi di incidenza di morbillo anno 2013 Il tasso della scarlattina è alto in tutti e tre i territori delle ex ASL (ex ASL 15: 45,489, ex ASL 16: 55,112, ex ASL 17: 80,829), in ASL CN1 si assesta a 61,86 mentre quello regionale è di 28,616: ,49 55,11 80,83 61,86 28,62 ex ASL 15 ex ASL 16 ex ASL 17 ASL CN1 Regione Piemonte Grafico - Tassi di incidenza di scarlattina anno 2013 La varicella a livello di Regione Piemonte nel 2013 ha un tasso di notifica di 120,179; a livello di ASL CN1 il dato si assesta sul 196,37 con un picco di 269,82 nell ex ASL 16 e di 201,78 nell ex ASL 17: ,8 269,82 201,78 196,37 120,18 0 ex ASL 15 ex ASL 16 ex ASL 17 ASL CN1 Regione Piemonte Grafico - Tassi di incidenza di varicella anno

68 Sempre in Classe II anche Epatite B e Salmonellosi non tifoidea nel 2013 in ASL CN1 fanno registrare tassi superiori alla media regionale. In particolare per quanto riguarda l Epatite B il tasso regionale è dell 1,515 mentre nella nostra ASL è del 2,158, in particolare il dato arriva al 3,445 sul territorio dell ex ASL 16 e al 2,36 nell ex ASL 17: 5 4 3,45 3 2,36 2,16 2 1,25 1, ex ASL 15 ex ASL 16 ex ASL 17 ASL CN1 Regione Piemonte Grafico - Tassi di incidenza di epatite B anno 2013 Il tasso d incidenza regionale della Salmonellosi non tifoidea è del 10,946, quello della nostra ASL 11,509, mentre sui territori delle ex ASL 16 e 17 è rispettivamente del 13,778 e del 14,75: 15 13,78 14,75 11,51 10, , ex ASL 15 ex ASL 16 ex ASL 17 ASL CN1 Regione Piemonte Grafico - Tassi di incidenza di salmonellosi anno 2013 In Classe III il tasso locale della Tubercolosi extra polmonare è del 2,158, il dato regionale è di poco superiore (2,524) ma sul territorio dell ex ASL 15 arriva al 3,739: 68

69 ,74 1,15 1,18 2,16 2,52 0 ex ASL 15 ex ASL 16 ex ASL 17 ASL CN1 Regione Piemonte Grafico - Tassi di incidenza di tubercolosi extra polmonare anno 2013 La stima della copertura vaccinale per l influenza stagionale è stata fatta attraverso i dati autoriferiti mediante le interviste telefoniche della Sorveglianza di popolazione P.A.S.S.I. (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), relativi al periodo Durante l intervista telefonica i soggetti campionati riferiscono se si sono vaccinate o meno nella stagione precedente. Nell ASL CN1, sotto ai 65 anni di età, circa il 9% degli intervistati risulta essersi sottoposto alla vaccinazione antinfluenzale durante le ultime quattro campagne vaccinali. I risultati sui singoli anni registrano un leggero calo di adesione alla vaccinazione nell ultimo anno rispetto agli anni precedenti come illustrato nel grafico seguente. A livello nazionale il dato della campagna si assesta sul 7% % campagna vaccinale Grafico - ASL CN1 trend andamento vaccinazione antinfluenzale su anni in persone di età <65 anni (%) Tra le persone affette da patologie croniche (almeno una delle seguenti patologie: ictus, infarto, 69

70 altre malattie cardiovascolari, diabete, insufficienza renale, malattie respiratorie e asma bronchiale, tumori, malattie croniche del fegato) risulta vaccinato circa il 22% ma, anche tra di esse, i dati PASSI mostrano una tendenza negativa all adesione nell ultimo anno di rilevazione (vedere grafico). A livello nazionale il dato della campagna è a meno del 19% % campagna vaccinale Grafico - ASL CN1 trend andamento vaccinazione antinfluenzale su anni in persone di età <65 anni con almeno una patologia cronica (%) La salute percepita E quella riferita attraverso le interviste telefoniche del Sistema Sorveglianza di popolazione P.A.S.S.I. (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), che registra lo Stato di salute e i fattori comportamentali tra i 18 e i 69 anni nell ASL CN1 e lo confronta con il resto della Regione e dell Italia. I dati raccolti sono quelli autoriferiti dai residenti sul territorio aziendale, campionati e intervistati attraverso il metodo previsto da P.A.S.S.I., senza l effettuazione di misurazioni dirette da parte di operatori sanitari. In questo modo si cerca di trasformare i dati, con l aiuto del cittadino, in azioni per la salute. Cosa hanno riferito gli intervistati?: l opinione della nostra popolazione sulla propria salute vista attraverso i risultati più significativi elaborati dal sistema. 70

71 I RISULTATI PRINCIPALI ( ) PROFILO SOCIO DEMOGRAFICO DEI SOGGETTI INTERVISTATI ASL CN1 REGIONE PIEMONTE POOL PASSI NAZIONALE ha un istruzione medio-bassa 44% 41% 39% ha un lavoro continuativo (18-65 anni) 68% 63% 58% ha molte/qualche difficoltà economiche 28% 48% 57% GUADAGNARE SALUTE pratica adeguata attività fisica 29% 33% 33% è completamente sedentario 28% 29% 31% è in eccesso ponderale 32% 37% 42% è classificabile come bevitore a rischio 16% 19% 17% fuma 27% 27% 28% I RISULTATI PRINCIPALI SU ALTRI STILI DI VITA ( ) ASL CN1 REGIONE PIEMONTE SICUREZZA ha guidato sotto l effetto dell alcol nell ultimo mese 8% 10% mentre era alla guida è stato fermato dalle Forze dell Ordine 45% 33% FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE è iperteso 18% In corso è ipercolesterolemico 16% In corso INTERVENTI DI PREVENZIONE INDIVIDUALE (PAP-TEST-MAMMOGRAFIA-VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE ) donne (25-64 anni) che riferiscono un Pap-test preventivo negli ultimi 3 anni che hanno eseguito un Pap-test all interno di un programma di screening organizzato che hanno eseguito un Pap-test come prevenzione individuale donne (50-69 anni) che riferiscono una mammografia preventiva negli ultimi 2 anni che riferiscono una mammografia all interno di un programma di screening organizzato che hanno eseguito una mammografia come prevenzione individuale è stato vaccinato contro l influenza stagionale durante le ultime 4 campagne vaccinali 79% 60% 19% 68% 60% 7% 86% 60% 26% 72% 59% 13% 9% 10% 71

72 4.2 Analisi del contesto interno L analisi del contesto interno si è incentrata sulla presentazione del modello organizzativo aziendale, su un analisi dei dati relativi alle risorse umane, tecnologiche biomediche e finanziarie dell ASL CN Il modello organizzativo L organizzazione dell Azienda Sanitaria Locale CN1 è strutturata affinché vengano posti in essere i principi generali che ispirano la mission aziendale. Il Piano di Organizzazione è il documento che: a) rappresenta le articolazioni organizzative aziendali, le corrispondenti relazioni funzionali e gerarchiche e definisce le materie di competenza, comprese quelle delegate dal Direttore Generale; b) richiama l insieme dei meccanismi operativi attraverso cui si espleta il sistema di relazioni organizzative formalizzate; c) riporta l elenco dei datori di lavoro delegati, di cui al D.Lgs 81/2008; d) illustra le linee di sviluppo organizzativo perseguite dall Azienda nel tempo per adattare il proprio potenziale operativo al mutare dei fabbisogni e delle condizioni interne ed esterne. Il Piano di Organizzazione, che contiene l elenco delle funzioni attribuite a ciascuna Struttura (Funzionigramma), viene aggiornato periodicamente a seguito delle deliberazioni del Direttore Generale, al fine di garantire all Azienda la necessaria e pronta flessibilità organizzativa. Con la stessa procedura è previsto il passaggio di una Struttura da un Dipartimento ad un altro o l inserimento in un Dipartimento di una Struttura che non ne faceva parte. A tal fine l Azienda si dota di una organizzazione ed ispira il proprio funzionamento a criteri di: a) trasparenza interna ed esterna, nel rispetto delle normative a tutela delle informazioni e dei dati, per una migliore comprensione delle scelte aziendali da parte degli interlocutori interni ed esterni; b) organizzazione e formalizzazione dei processi di analisi, valutazione, decisione e monitoraggio; c) utilizzo prioritario nei processi decisionali di evidenze esplicite e costante orientamento allo sviluppo e all utilizzo dei sistemi di misurazione delle performance, dei risultati 72

73 produttivi e dei processi produttivi stessi; d) orientamento alla flessibilità e al miglioramento continuo. L assetto organizzativo di cui al vigente Atto Aziendale è consultabile al sito web aziendale, nell apposita sezione: Azienda à Atto Aziendale Le risorse umane (dotazione, clima, performance, formazione) La dimensione numerica Il personale rappresenta un vero e proprio patrimonio per l organizzazione aziendale e pertanto la Direzione Generale ha da sempre posto la massima attenzione sul capitale umano per non trascurare gli aspetti legati allo sviluppo ed alla crescita professionale. Dato l attuale contesto socio-economico, sono state adottate le azioni necessarie al fine di ridurre la spesa del personale per l anno 2015, al fine di ottemperare a quanto disposto dalla D.G.R. n del 01/07/2013. DOTAZIONE ORGANICA QUALIFICA 31/12/ /12/ /12/ /12/ /12/2014 Scostam. % ( ) PERSONALE MEDICO ,24% PERSONALE VETERINARIO ,64% ODONT. E ALTRO PERS.LAUR ,67% PERSONALE INFERMIERISTICO ,72% PERSONALE RIABILITATIVO ,82% ALTRO PERSONALE SANITARIO ,53% DIRIGENZA RUOLO PROFESSIONALE ,00% PERSONALE RUOLO PROF.COMPARTO ,00% DIRIGENTI RUOLO TECNICO ,00% PERSONALE TECNICO COMPARTO ,86% PER.AMM.VO DIRIGENTI ,33% PERSONALE AMM.VO COMPARTO ,92% TOTALE AZIENDA ,86% 73

74 PRESENZE MEDIE EFFETTIVE QUALIFICA 31/12/ /12/ /12/ /12/ /12/2014 PERSONALE MEDICO 546,57 561,49 559,52 542,89 545,79 0,53% Scostam. % ( ) PERSONALE VETERINARIO 116,50 112,49 110,59 110,79 106,79-3,75% ODONT. E ALTRO PERS.LAUR. 58,52 56,86 61,66 58,16 55,06-5,63% PERSONALE INFERMIERISTICO 1.431, , , , ,05-2,17% PERSONALE RIABILITATIVO 187,30 174,65 179,95 179,55 174,71-2,77% ALTRO PERSONALE SANITARIO 184,40 175,34 178,88 173,74 168,74-2,96% DIRIGENZA RUOLO PROFESSIONALE 7,00 7,70 7,7 7,7 6,70-14,93% PERSONALE RUOLO PROF.COMPARTO 2,00 2,00 1,00 1,00 1,00 0,00% DIRIGENTI RUOLO TECNICO 5,00 5,00 6,00 6,00 5,00-20,00% PERSONALE TECNICO COMPARTO 686,40 685,88 670,41 649,01 633,57-2,44% PER.AMM.VO DIRIGENTI 23,20 21,70 19,70 21,7 19,70-10,15% PERSONALE AMM.VO COMPARTO 485,40 483,20 477,79 468,76 463,37-1,16% TOTALE AZIENDA 3.733, , , , ,50-1,93% La formazione La formazione del personale Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 Anno 2014 Totale Ore Formazione erogata 4.955: : Totale Eventi Totale Edizioni Totale Partecipanti Effettivi

75 Il clima interno e il benessere organizzativo L Osservatorio degli indicatori di stress lavoro-correlato nasce nel 2009 nell ambito di un percorso regionale di formazione intervento aperto alle ASL/ASO e, in particolare, agli attori della salute sul lavoro Medici Competenti, Psicologi, Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione, personale, formazione, area infermieristica, ecc, al fine di avviare un inedita ma responsabile collaborazione tra le parti per promuovere attivamente il benessere tra gli operatori sanitari. Attualmente l Osservatorio è gestito dalla Medicina del Lavoro in collaborazione con l omonimo gruppo aziendale nominato nel 2009 e deliberato nel L elaborazione integrale è svolta per: qualifica, struttura, età, anzianità, sesso degli operatori. Alla fine si ottiene una mappa che orienta il successivo livello di analisi approfondita condotta con questionario psicosociale e interviste (individuali e di gruppo). Nel 2015 è prevista una revisione della procedura, con la ridefinizione del relativo gruppo aziendale di gestione, al fine di migliorarne l efficacia e l aderenza alla normativa INAIL (2011). 75

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