PIANO DELLA PERFORMANCE

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1 PIANO DELLA PERFORMANCE anni adottato con deliberazione n. 149 del 31 marzo 2014

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4 Sommario 1. Presentazione del Piano della Performance Finalità Contenuti Principi generali 8 2. Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni Chi siamo Organi dell Azienda Organismi locali politico-istituzionali Consiglio dei Sanitari Cosa facciamo Assistenza sanitaria di Prevenzione Assistenza distrettuale Assistenza ospedaliera Come operiamo Identità L ASL CN1 in cifre Personale Dipendente Territorio e Popolazione Presidio Ospedaliero Attività Distrettuale La Prevenzione Mandato istituzionale e missione Albero della performance Analisi del contesto Analisi del contesto esterno Contesto socio-economico Contesto demografico Contesto sanitario Analisi del contesto interno Il modello organizzativo Le risorse umane (dotazione, clima, performance, formazione) Le risorse tecnologiche Le risorse finanziarie Obiettivi Strategici Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi Obiettivi assegnati al personale dirigenziale Il processo seguito e le azioni di miglioramento del Ciclo di gestione delle performance Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione del Piano Coerenza con la programmazione economico-finanziaria e di bilancio Azioni per il miglioramento del Ciclo di gestione della performance Allegati tecnici 79

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6 1. Presentazione del Piano della Performance 1.1 Finalità La performance è il contributo che un azienda apporta attraverso la propria azione al raggiungimento delle finalità e degli obiettivi ed, in ultima istanza, alla soddisfazione dei bisogni per i quali è stata costituita. Il Piano della performance è lo strumento che dà avvio al ciclo di gestione della performance così come previsto dal Titolo II del D.Lgs 27 ottobre 2009, n. 150: si parte dalla definizione degli obiettivi, si prosegue durante l anno al loro monitoraggio e controllo, fino ad arrivare, l anno successivo, alla verifica di come sono andate le attività previste ed a misurare i risultati raggiunti. Programmare per tempo gli obiettivi e controllare successivamente l esito del lavoro che è stato fatto, è un passo decisivo per poter rendicontare alla collettività su come sono utilizzate le risorse pubbliche e su come viene gestito il complesso sistema al servizio della salute dei cittadini. Il Piano della performance è, quindi, uno degli strumenti indispensabili per migliorare l attività di programmazione e di controllo delle Aziende Sanitarie e di conseguenza garantire migliori servizi a favore della collettività. Per fare questo occorre verificare con la massima attenzione i risultati ottenuti e le risorse impiegate ed essere pronti, se necessario, a decidere con tempestività correzioni di quanto pianificato. Il Piano della performance (art. 10 c. 1 lett. a D.Lgs 27 ottobre 2009 n. 150), infatti, è il documento programmatico attraverso il quale, conformemente alle risorse assegnate e nel rispetto della programmazione sanitaria regionale e dei vincoli di bilancio, sono individuati gli obiettivi, gli indicatori, i risultati attesi (target di riferimento), delle varie articolazioni organizzative dell Azienda Sanitaria Locale CN1. Il Piano della performance definisce, inoltre, gli elementi fondamentali su cui si imposterà la misurazione, la valutazione e la rendicontazione della performance. Essendo un atto di programmazione di medio periodo, il Piano della performance è modificabile con cadenza annuale in relazione a: a) obiettivi definiti in sede di programmazione sanitaria regionale; b) modifiche del contesto interno ed esterno di riferimento; c) modifica della struttura organizzativa e, più in generale, delle modalità di organizzazione e funzionamento dell Azienda Sanitaria (atto aziendale). Nel Piano vengono evidenziati tutti i passaggi logici atti a garantire la qualità, la comprensibilità e l attendibilità dei documenti di rappresentazione della performance, secondo quanto previsto dall art. 10 comma 1 del D.Lgs 150/2009. La prima finalità del Piano riguarda la verifica interna ed esterna della qualità del sistema di obiettivi o, più precisamente, del livello di coerenza con i requisiti metodologici che, secondo il decreto, devono caratterizzare gli obiettivi. 5

7 L articolo 5, comma 2 del decreto richiede, infatti, che gli obiettivi siano: a) rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, alla missione istituzionale, alle priorità politiche ed alle strategie dell amministrazione; b) specifici e misurabili in termini concreti e chiari; c) tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati e degli interventi; d) riferibili ad un arco temporale determinato, di norma corrispondente ad un anno; e) commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e internazionale, nonché da comparazioni con amministrazioni omologhe; f) confrontabili con le tendenza della produttività dell amministrazione con conferimento, ove possibile, almeno al triennio precedente; g) correlati alla quantità ed alla qualità delle risorse disponibili. La seconda finalità del Piano è quella di assicurare la comprensibilità della rappresentazione della performance. Nel Piano viene esplicitato il legame che sussiste tra i bisogni della collettività, la missione istituzionale, le aree strategiche, gli obiettivi che l Azienda intende perseguire. Questo rende esplicita e comprensibile la performance attesa, ossia il contributo che l Azienda sanitaria intende apportare attraverso la propria azione alla soddisfazione dei bisogni di salute della collettività, garantendo al tempo stesso la massima trasparenza ed informazione nei confronti dei cittadini. La terza finalità del Piano è relativa all attendibilità della rappresentazione della performance. La rappresentazione della performance è attendibile solo se è verificabile ex post la correttezza metodologica del processo di pianificazione (principi, fasi, tempi, soggetti) e delle sue risultanze (obiettivi, indicatori, target). Per la sua redazione si fa riferimento alle prescrizioni ed agli indirizzi forniti dalla Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l Integrità delle Amministrazioni Pubbliche (CIVIT) con la delibera n. 112/2010 del 28 ottobre 2010 ed alla delibera n. 6/2013 del 17/01/2013 emanata dall Autorità Nazionale AntiCorruzione (A.N.AC) e la Delibera della Giunta Regionale del Piemonte n del 23/12/2013. Il documento è stato redatto in modo sintetico, evitando il più possibile l utilizzo di un linguaggio burocratico e tecnico, affinché i suoi contenuti possano essere facilmente comunicati e compresi, in modo da rispettare concretamente l esigenza di trasparenza, intesa come accessibilità totale delle informazioni di interesse per gli stakeholder. 6

8 1.2 Contenuti Il Piano della performance (art. 5, comma 1 e art. 10, comma 1 del D.Lgs 150/2009), viene elaborato in coerenza con i contenuti ed il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio. Secondo quanto previsto dall articolo 10, comma 1 del decreto, all interno del Piano vengono riportati: gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi; gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell amministrazione; gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori. Gli indirizzi strategici (art. 15, comma 2 lett. b del decreto) sono programmati su base triennale e definiti, prima dell inizio del rispettivo esercizio, dagli organi di indirizzo politico-amministrativo. Gli obiettivi sono articolati in strategici ed operativi; per ogni obiettivo vengono individuati uno o più indicatori ed i relativi target ai fini di consentire la misurazione e la valutazione della performance. Il Piano infine contiene gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori. Ciò è funzionale a consentire la valutazione della performance individuale dei dirigenti di cui art. 9, comma 1, lettere a) e b) del decreto. Secondo quanto previsto dall art. 10, comma 3 del decreto, eventuali variazioni durante l esercizio degli obiettivi e degli indicatori della performance organizzativa ed individuale sono tempestivamente inseriti all interno del Piano. Gli interventi correttivi, riferiti agli obiettivi della propria sfera di competenza, sono definiti dall organo di indirizzo politico amministrativo in caso di necessità, che possono eventualmente emergere a seguito della verifica dell andamento della performance effettuata con il supporto dei dirigenti (art. 6, comma 1 del decreto). Il procedimento di programmazione degli obiettivi verrà condotto nei tempi e con le modalità proprie del ciclo di programmazione e controllo strategico e del ciclo di programmazione del sistema di valutazione. Il Piano è reso conoscibile e scaricabile on line sul sito dell Azienda ( ad esclusione degli allegati tecnici, come previsto dalla normativa. 7

9 1.3 Principi generali Il Piano della performance dell ASL CN1, in coerenza alle previsioni del D.Lgs 150/2009 ed alle indicazioni fornite dalla Civit con deliberazione 112/2010, si ispira ed attiene ai seguenti principi generali: Principio della Trasparenza L art. 11, comma 3 del decreto, richiede alle amministrazioni di garantire la massima trasparenza in ogni fase del Ciclo di gestione della performance. L ASL CN1 pubblicherà pertanto il Piano della performance sul proprio sito istituzionale in apposita sezione, di facile accesso e consultazione e denominata Amministrazione Trasparente. Inoltre, ai sensi dell art. 10, comma 2 del D.Lgs 150/2009, il Piano verrà trasmesso all Autorità Nazionale AntiCorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche ed al Ministero dell Economia e delle Finanze. L Azienda infine presenterà il Piano, nelle forme e nelle sedi più opportune, agli interlocutori e destinatari interni (Dirigenti, Rappresentanze sindacali) e portatori di interesse esterni (Conferenza dei Servizi, Organizzazioni sindacali, Tribunale del malato, ecc ). Principio della Immediata intelligibilità Al fine di garantire facilità di comprensione agli interlocutori interni ed ai portatori di interesse esterni, il Piano viene proposto secondo una struttura multi-livello prevedendo, pertanto, una parte principale del Piano e relativi allegati, nei quali sono esplicitati alcuni contenuti ed approfondimenti tecnici. Principio della Veridicità e Verificabilità Per ciascun indicatore individuato viene indicata la fonte di provenienza dei dati. I dati che alimentano gli indicatori sono tracciabili. Al fine di garantire la verificabilità del processo seguito, vengono inoltre definite le fasi, i tempi e le modalità del processo per la predisposizione del Piano e per la sua eventuale revisionale infrannuale nel caso in cui intervenissero situazioni straordinarie. Vengono altresì individuati gli attori coinvolti (Direzione, Nucleo di valutazione aziendale, Dirigenti e Strutture). Principio della Partecipazione Il processo di sviluppo del Piano deve essere frutto di un percorso di coinvolgimento di tutti i portatori di interessi interni ed esterni al sistema. Principio dell Orizzonte pluriennale La norma prevede un arco temporale di riferimento triennale, con scomposizione in obiettivi annuali secondo una logica di scorrimento. 8

10 2. Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni 2.1 Chi siamo L Azienda Sanitaria Locale CN1 è costituita ai sensi dell art. 18 della Legge Regionale 06/08/2007 n. 18, della Deliberazione del Consiglio Regionale n del 22/10/2007, allegato A) e del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 84 del 17/12/2007 ed opera dal 1 gennaio Essa è costituita dalla fusione delle Aziende Sanitarie Locali n. 15, 16 e 17. Ha sede legale in Cuneo in via Carlo Boggio n. 12. L Azienda è dotata di personalità giuridica pubblica e di autonomia imprenditoriale e svolge la funzione pubblica di promozione e tutela della salute, intesa sia come diritto fondamentale dell individuo, sia come interesse della collettività. Il patrimonio aziendale è costituito da tutti i beni immobili e mobili, come descritti nell inventario, che sono utilizzati per il perseguimento dei propri fini istituzionali. L ASL CN1 espleta la sua attività istituzionale nei tre livelli di assistenza (ospedale, territorio e prevenzione) che si concretizzano attraversi: Cinque ospedali (Poveri Infermi di Ceva, SS. Trinità di Fossano, Regina Montis Regalis di Mondovì, Civile di Saluzzo e SS. Annunziata di Savigliano). La rete dell assistenza sanitaria territoriale è organizzata attraverso i sei distretti di Cuneo/Borgo San Dalmazzo, Dronero, Mondovì, Ceva, Saluzzo, Fossano/ Savigliano e si concretizza inoltre nell attività della medicina generale e pediatria di libera scelta oltre a circa un centinaio di sedi dislocate nel territorio in cui si svolgono prevalentemente attività di tipo sanitario (dai consultori alle prestazioni veterinarie, dagli ambulatori ai sert, dalle vaccinazioni ai centri di salute mentale, dalle comunità protette alle postazioni di guardia medica) ma anche di supporto tecnico ed amministrativo (quali ad esempio la scelta e revoca del medico di base, la fornitura di protesica e farmaci, il rilascio di certificazioni varie ). Il Dipartimento di Prevenzione. L organizzazione ed il funzionamento dell Azienda sono disciplinati con Atto Aziendale, consultabile presso il sito internet istituzionale. Il sito internet istituzionale è ed il logo aziendale è quello di seguito raffigurato: 9

11 Il simbolo identificativo dell Azienda è costituito graficamente dall immagine derivante dalla fusione di linee che indicano i percorsi all interno del sistema salute unendosi per formare una croce, simbolo della sanità. Sulla sinistra tre diversi quadrati rappresentano le tre precedenti realtà che si fondono per formare la nuova grande Azienda. I colori (rosso, verde e blu) sono ripresi dal logo della Provincia di Cuneo per identificare l appartenenza territoriale dell Azienda. A fianco dell immagine, è riportata la dicitura «A.S.L. CN1 Azienda Sanitaria Locale di Cuneo, Mondovì e Savigliano» come richiesto dalla Regione Piemonte Organi dell Azienda Sono organi dell Azienda il Direttore Generale, il Collegio Sindacale, il Collegio di Direzione. Direttore Generale E responsabile della gestione complessiva dell Azienda, esercita le funzioni di indirizzo politico, strategico e amministrativo definendo gli obiettivi ed i programmi da attuare ed adottando gli altri atti rientranti nello svolgimento di tali funzioni e verifica la rispondenza dei risultati dell attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti. Gli compete la nomina del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario, la nomina dei responsabili delle strutture aziendali ed il conferimento degli incarichi dirigenziali. Direttore Sanitario Dirige i servizi sanitari ai fini organizzativi ed igienico-sanitari ed è preposto al governo clinico dell Azienda. Coadiuva il Direttore Generale nel governo dell Azienda, fornendogli pareri obbligatori sugli atti relativi alle materie di competenza. Svolge attività di indirizzo, coordinamento e supporto nei confronti dei responsabili delle strutture dell Azienda. Assicura il puntuale svolgimento di eventuali ulteriori compiti e funzioni delegati e/o assegnati dal Direttore Generale. Direttore Amministrativo Dirige i servizi amministrativi dell Azienda. Coadiuva il Direttore Generale nel governo dell Azienda, fornendogli pareri obbligatori sugli atti relativi alle materie di competenza. Svolge attività di indirizzo, coordinamento e supporto nei confronti dei responsabili delle strutture Aziendali. Assicura il puntuale svolgimento di eventuali ulteriori compiti e funzioni delegati e/o assegnati dal Direttore Generale. 10

12 Collegio di Direzione Supporta il Direttore Generale nell espletamento delle funzioni di governo e di direzione strategica della gestione aziendale ed è composto da: Direttore Sanitario Direttore Amministrativo Direttori dei Dipartimenti Direttori di Presidio Ospedaliero Direttori dei Distretti Direttore della Direzione delle Professioni Sanitarie Collegio Sindacale E organo dell Azienda, dura in carica 3 anni ed è composto da 5 membri nominati dal Direttore Generale su designazione : n. 1 della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L. CN1 n. 2 della Regione Piemonte n. 1 del Ministero dell Economia e delle Finanze n. 1 del Ministero della Salute Il Collegio Sindacale vigila sull osservanza delle leggi e dei Regolamenti e verifica la regolarità amministrativa e contabile dell A.S.L. Può procedere, in qualsiasi momento, ad atti di ispezione e di controllo Organismi locali politico-istituzionali Sono organismi locali politico-istituzionali la Conferenza dei Sindaci, la Rappresentanza dei Sindaci, il Comitato dei Sindaci di Distretto. La Conferenza dei Sindaci a) Approva e modifica, con la maggioranza dei voti rappresentati dai presenti, il regolamento che disciplina: 1) il proprio funzionamento; 2) le modalità di nomina, i criteri di composizione della Rappresentanza; 3) le modalità di funzionamento ed i criteri da seguire nell esercizio delle funzioni ai quali la Rappresentanza dovrà attenersi. b) Elegge fra i propri componenti il Presidente ed il Vice Presidente della Conferenza, ed i componenti della Rappresentanza della Conferenza. c) Fornisce al Direttore Generale dell ASL CN1 il parere obbligatorio sull ubicazione della sede legale dell Azienda. d) Esprime parere sulla conferma del Direttore Generale dell ASL CN1 e del Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle di Cuneo, trascorsi diciotto mesi dalla loro nomina, sulla base dei risultati ed obiettivi aziendali conseguiti. 11

13 e) Definisce, nell ambito della programmazione socio-sanitaria regionale, le linee di indirizzo per l elaborazione del piano attuativo locale da parte dell ASL CN1 e dell ASO S. Croce e Carle. Il piano attuativo locale ha la durata del Piano sociosanitario regionale e può prevedere aggiornamenti annuali. f) Può richiedere alla Regione la revoca del Direttore Generale dell ASL CN1 e del Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle di Cuneo, nel caso previsto dall articolo 3 bis, comma 7, del D.Lgs 502/1992. g) Designa un componente del Collegio Sindacale dell ASL CN1 e del Collegio Sindacale dell ASO S. Croce e Carle. h) Esprime parere sulla definizione, da parte del Direttore Generale, degli ambiti territoriali dei distretti dell ASL CN1. i) Esercita ogni altra competenza ad essa riservata dalle norme nazionali e regionali. La Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci La Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci dei Comuni costituendi l ASL CN1 esercita le seguenti funzioni: a) Concorre a definire, nell ambito della programmazione socio-sanitaria regionale, le linee di indirizzo per l elaborazione del piano attuativo locale da parte dell ASL CN1. Il piano attuativo locale ha la durata del Piano socio-sanitario regionale e può prevedere aggiornamenti annuali. b) Esprime parere sul piano attuativo locale di cui al punto precedente, una volta adottato dal Direttore Generale dell ASL CN1. c) Esamina ed esprime parere sul bilancio pluriennale di previsione, sul bilancio di esercizio dell ASL CN1 e rimette alla Giunta regionale le proprie osservazioni. d) Concorre a definire, nell ambito della programmazione socio-sanitaria regionale, le linee di indirizzo per l elaborazione del piano attuativo ospedaliero da parte dell ASO S. Croce e Carle. Il piano attuativo ospedaliero ha la durata del Piano socio-sanitario regionale e può prevedere aggiornamenti annuali. e) Esprime parere sul piano attuativo ospedaliero, adottato dal Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle. f) Esprime parere sul raggiungimento degli obiettivi assegnati al Direttore Generale dell ASL CN1 ai fini dell erogazione della quota incentivante del trattamento economico annuale. g) Esprime parere sul raggiungimento degli obiettivi assegnati al Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle, ai fini dell erogazione della quota incentivante del trattamento economico annuale. 12

14 h) Riceve dal Direttore Generale dell ASL CN1 il programma annuale di attività (attraverso il quale si realizza il piano attuativo di cui sopra) articolato, per quanto riguarda le attività socio-sanitarie territoriali, per Distretti. i) Riceve dal Direttore Generale dell ASO S. Croce e Carle il programma annuale di attività (attraverso il quale si realizza il piano attuativo di cui sopra). l) Esprime le proprie valutazioni sulla relazione socio-sanitaria predisposta dal Direttore Generale dell ASL CN1 e dell ASO S. Croce e Carle e le trasmette alla Giunta Regionale, anche ai fini della valutazione sull operato del Direttore Generale. m) Esprime eventuali altri pareri ad essa attribuiti da Leggi e Regolamenti. Il Comitato dei Sindaci di Distretto E l organo di partecipazione alla programmazione socio-sanitaria a livello distrettuale; il Comitato è composto dai Sindaci dei Comuni compresi nell ambito territoriale dei Distretti. Ciascun Comitato si dota di un proprio Regolamento di funzionamento Consiglio dei Sanitari E un organismo elettivo con funzioni di consulenza tecnico-sanitaria ed è presieduto dal Direttore Sanitario d Azienda. Fornisce, nei casi previsti dalla legge, parere obbligatorio al Direttore Generale per le attività tecnico-sanitarie, anche sotto il profilo organizzativo, e per gli investimenti ad esse attinenti. Si esprime altresì sulle attività di assistenza sanitaria. 2.2 Cosa facciamo L ASL CN1 è un Azienda del Servizio Sanitario Regionale e provvede alla gestione dei servizi sanitari nel territorio di sua competenza. Essa fornisce direttamente ai cittadini le prestazioni sanitarie attraverso i propri servizi oppure acquista le prestazioni fornite da strutture pubbliche o private accreditate che operano sotto il controllo del Sistema Sanitario Nazionale. L ASL assicura l erogazione delle prestazioni attraverso: - le strutture del Dipartimento di Prevenzione distribuite nel territorio aziendale; - le strutture dei sei Distretti Sanitari in cui è suddiviso il territorio dell ASL: Cuneo/ Borgo San Dalmazzo, Dronero, Mondovì, Ceva, Saluzzo, Fossano/Savigliano; - un notevole numero di ambulatori specialistici e servizi di sportello, collegati ai distretti, disseminati sul territorio nelle città e nei comuni più rappresentativi, per dimensione e popolazione, che costituiscono l Azienda; - la Medicina Generale (Medici di Base) e la Continuità Assistenziale (Guardia Medica) con personale che non è dipendente ASL, ma liberi professionisti che operano in applicazione di una convenzione nazionale; - l assistenza domiciliare nelle sue articolazioni di Assistenza Domiciliare Integrata fino alle Cure Palliative (letti di prossimità, lungodegenze, riabilitazione, RSA, ecc ); 13

15 - cinque Presidi Ospedalieri: Poveri Infermi di Ceva, SS. Trinità di Fossano, Regina Montis Regalis di Mondovì, Civile di Saluzzo e SS. Annunziata di Savigliano Assistenza sanitaria di Prevenzione La prevenzione inizia con l eliminazione delle cause che possono provocare danni alla salute. Prevenire significa prestare attenzione al proprio stile di vita (sedentarietà), ai fattori di rischio (sicurezza nei luoghi di lavoro), alle scelte che si compiono ogni giorno (fumo di sigaretta, alcool). L obiettivo dell Azienda Sanitaria attraverso il Dipartimento di Prevenzione è quello di sostenere le persone nella cura di sé, nel fare propria una cultura attraverso l informazione, la sensibilizzazione ed il controllo delle diverse problematiche che incidono sulla qualità di vita di tutti, sia con iniziative estese alla popolazione sia mirate a particolari gruppi di persone o a particolari situazioni di rischio. Per la prevenzione delle malattie sono numerosi i servizi erogati: dalle attività di vigilanza e controllo sulla sicurezza nel lavoro, delle acque, degli alimenti, degli allevamenti, alle vaccinazioni, ai programmi di screening per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori, ai programmi di prevenzione di malattie sessualmente trasmesse. Le attività vengono svolte attraverso i seguenti servizi: - Servizio d Igiene Sanità Pubblica (SISP): ha la funzione di tutelare la salubrità degli ambienti di vita e di promuovere comportamenti corretti per tutelare la salute individuale e collettiva. - Servizio di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (S.PRE.S.A.L.): effettua attività di vigilanza, controllo, informazione ed assistenza in materia di igiene e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro. - Igiene degli alimenti di origine animale: svolge in modo prioritario attività di ispezione, vigilanza e controllo degli alimenti di origine animale e loro derivati (carni, prodotti e preparati a base di carne, prodotti ittici) nelle fasi di macellazione, conservazione, trasformazione, lavorazione, deposito, trasporto, commercializzazione e somministrazione. - Igiene degli alimenti e della nutrizione (SIAN): riguarda l ambito della sicurezza degli alimenti e delle bevande, la sorveglianza nutrizionale ed i vari interventi per una corretta alimentazione nella collettività. - Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche: svolge, principalmente, un attività di tutela della salute dei consumatori, attraverso controlli sulle filiere di produzione degli alimenti di origine animale, con particolare riguardo alla produzione di carne e di latte. E inoltre un obiettivo perseguito dal Servizio 14

16 garantire il rispetto della normativa emanata in materia di tutela del benessere animale. - Sanità animale: si occupa di prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie degli animali. - Farmacovigilanza - Screening oncologici: attraverso il programma Prevenzione Serena, sono offerti gratuitamente tre tipi di screening (per i tumori di mammella, cervice uterina e colon-retto), mediante invito da parte della S.C. Unità di Valutazione ed Organizzazione Screening e senza necessità di impegnativa del medico di medicina generale. - Epidemiologia e Sorveglianza epidemiologica - Educazione Sanitaria - Sorveglianza epidemiologica Assistenza distrettuale Assistenza sanitaria di base: è la forma di assistenza erogata dal Medico di Base (Medico di Medicina Generale MMG) o dal Pediatra di Base (Pediatria di libera scelta PLS). Il cittadino può liberamente scegliere il MMG o il PLS da una lista di medici disponibile presso gli sportelli delle sedi distrettuali dell ASL e sul sito INTERNET aziendale. Nell ambito dell assistenza sanitaria di base vengono erogate anche le cure a domicilio. Un servizio infermieristico svolge questi compiti nei distretti dell ASL. Assistenza farmaceutica: i farmaci dispensati dalle farmacie sono prescritti dal MMG o PLS. In alcuni casi (tipologie particolari di farmaci) sono distribuiti direttamente dalle farmacie delle due sedi del presidio ospedaliero. Assistenza specialistica ambulatoriale: è erogata sia da specialisti che operano nelle sedi distrettuali sia da specialisti in ambito ospedaliero. Assistenza territoriale e semiresidenziale: comprende una fitta rete di Strutture Residenziali per l assistenza ad anziani non autosufficienti con diversa compromissione dell autonomia personale. E anche possibile un assistenza presso centri diurni (assistenza semiresidenziale). Assistenza continuità assistenziale (ex Guardia Medica): è attivo nelle ore notturne (20: ), nei giorni festivi (dalle 08:00 alle 20:00) e prefestivi (dalle 10:00 alle 20:00); al servizio si accede tramite un numero telefonico unico ( ), con certezza per il cittadino di ottenere sempre una risposta e garantendo sul territorio di riferimento un trattamento uniforme di tutti coloro che richiedono un intervento del servizio di Continuità Assistenziale. 15

17 2.2.3 Assistenza ospedaliera E gratuita per i cittadini italiani e stranieri iscritti al Servizio Sanitario Nazionale. Per i cittadini dell Unione Europea il ricovero ospedaliero è garantito esibendo la tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) o attestato equivalente. Ai cittadini stranieri irregolari, l assistenza ospedaliera è assicurata per le prestazioni ospedaliere urgenti o comunque essenziali. Il ricovero in ospedale si rende necessario per la diagnosi e la cura di malattie che richiedono interventi di emergenza o urgenza oppure per il trattamento di malattie in fase acuta che non possono essere affrontate in ambulatorio o a domicilio. Tale assistenza è garantita con: il ricovero d urgenza disposto dal medico presente al DEA/Pronto Soccorso 24 ore su 24; il ricovero d elezione, disposto da un medico del reparto in cui l utente dovrà essere ricoverato; il ricovero programmato a ciclo diurno con o senza pernottamento (day-hospital, day-surgery), disposto analogamente a quello d elezione. 2.3 Come operiamo I nostri principi ispiratori sono: - la centralità e la priorità dei bisogni del paziente; - l equità delle condizioni di accesso e omogenea distribuzione dei servizi sul territorio dell azienda; - orientamento all innovazione (gestionale, organizzativa, tecnico scientifica, ecc ) per allineare l azione aziendale all evoluzione del fabbisogno e della domanda; - tutela e valorizzazione dei contenuti tecnico professionali degli operatori attraverso la valorizzazione sia della dimensione clinica nel ruolo delle strutture sanitarie, sia della dimensione assistenziale nel ruolo delle professioni sanitarie; - il coinvolgimento di tutti i livelli organizzativi nella realizzazione della mission attraverso la condivisione delle responsabilità ed il correlato ricorso alla delega; - la trasparenza e la semplificazione di tutte le procedure interne. Rapporti chiari e scambi permanenti saranno ricercati al fine di una sempre maggiore efficienza e qualità dei servizi erogati; - l efficacia tecnica attraverso la ricerca e l innovazione scientifica; - l efficienza organizzativa attraverso l attivazione di percorsi e procedure gestionali in grado di garantire l utilizzo ottimale delle risorse umane e finanziarie; - il miglioramento continuo della qualità nelle seguenti dimensioni: qualità manageriale, qualità tecnica e qualità percepita; 16

18 - la partecipazione degli operatori e dei cittadini attraverso le associazioni di volontariato al processo di miglioramento dei servizi erogati dall Azienda Sanitaria Locale; - il diritto di scelta dell utente tra i soggetti eroganti il servizio nell ambito del S.S.N.; - la tutela: l ASL garantisce agli utenti la possibilità di reclamare per disservizi, atti o comportamenti che impediscano o limitino la fruibilità delle prestazioni. E in vigore in ASL il Regolamento di Pubblica Tutela che prevede i tempi e i modi di presentazione dei reclami all Ufficio Relazione con il Pubblico; - il diritto di accesso dell utente alle informazioni in possesso del soggetto erogatore che lo riguardano. Il diritto di accesso è esercitato secondo le modalità disciplinate dalla legge 7 agosto 1992, n. 241 (e s.m.i.); - la sicurezza: stabilisce il grado in cui l assistenza erogata pone il paziente e gli operatori nel minor rischio. 3. Identità La definizione dell identità dell organizzazione costituisce la prima fase del percorso di costruzione del Piano e deve essere sviluppata, specie per quanto riguarda la missione e l albero della performance, attraverso l apporto congiunto dei seguenti attori: - vertici dell amministrazione; - dirigenti o responsabili apicali dei vari settori organizzativi; - altri stakeholder interni (personale); - stakeholder esterni. In altri termini, ciascuno di questi attori contribuisce, secondo momenti e iniziative di condivisione che vengono individuati dall organizzazione e ciascuno in funzione del proprio ruolo alla esplicitazione dell identità dell organizzazione che servirà come punto di riferimento per lo sviluppo delle fasi successive del processo di definizione del Piano. 17

19 3.1 L ASL CN1 in cifre UN GIORNO IN ASL Kwh centrale termica m 3 volumi riscaldati 709 m 3 consumo di acqua Kwh consumo energia elettrica mq superficie calpestabile 250 ordini emessi 860 documenti processati al protocollo UN GIORNO IN OSPEDALE 570 Ricoveri ordinari e DH Accessi al Pronto Soccorso Visite ambulatoriali Prestazioni Radiodiagnostica Prestazioni Laboratorio Analisi Telefonate al C.U.P. Pasti serviti (pranzo e cena) UN GIORNO NELLA PREVENZIONE Accertamenti diagnostici su tutte le specie per la verifica delle malattie soggette a controllo Unità Bovine Equivalenti (diverse specie pesate) ispezionate per la macellazione 12 Campionamenti per la sicurezza alimentare 5 Controlli in Aziende per la sicurezza nei luoghi di lavoro 110 Vaccinazioni contro le malattie infettive di infanzia e adolescenza UN GIORNO NEL TERRITORIO 300 Utenti in carico ai Servizi Psichiatrici territoriali 140 Utenti in carico al S.E.R.T. 480 Accessi presso utenti seguiti in cure domiciliari Anziani presenti in strutture residenziali per non autosufficienti 320 Disabili presenti in strutture residenziali 18

20 3.1.1 Personale Dipendente Il personale dipendente è una risorsa essenziale per il funzionamento dell ASL CN1 e rappresenta la componente fondamentale per poter raggiungere lo scopo principale, quello di tutelare la salute dei cittadini. E suddiviso in quattro ruoli: sanitario, professionale, tecnico e amministrativo. Composizione del personale dipendente (dati anno 2013) personale medico, veterinario 752 personale infermieristico, riabilitativo personale dirigente ruolo tecnico, amministrativo e professionale personale comparto ruolo tecnico, amministrativo e professionale totale DOTAZIONE ORGANICA Anno Anno 2012 Anno PERSONALE MEDICO, VET. E ALTRO PERS. LAUREATO PERSONALE INFERMIERISTICO, RIAB. E ALTRO PERS. SAN PERSONALE DIRIGENTE RUOLO TECNICO, AMM.VO E PROF.LE PERSONALE COMPARTO RUOLO AMM.VO E PROF.LE PERSONALE COMPARTO RUOLO TECNICO Scostamento (2011/2013) - 1,31% -1,83% +5,26% -3,44% -5,18% sul 2011 PRESENZE MEDIE EFFETTIVE PERSONALE MEDICO, VET. E ALTRO PERS. LAUREATO PERSONALE INFERMIERISTICO, RIAB. E ALTRO PERS. SAN PERSONALE DIRIGENTE RUOLO TECNICO, AMM.VO E PROF.LE PERSONALE COMPARTO RUOLO AMM.VO E PROF.LE PERSONALE COMPARTO RUOLO TECNICO Scostamento (2011/2013) - 1,74% - 1,44% + 2,91% - 2,14% - 4,77% sul 2011 Anno 2011 Anno 2012 Anno

21 3.1.2 Territorio e Popolazione L ASL CN1 si posiziona nella zona sud-ovest del Piemonte, con una superficie territoriale di Kmq; il territorio di riferimento ricomprende 175 Comuni, suddivisi in sei ambiti distrettuali. L Azienda rappresenta dal punto di vista dell estensione 1/5 del territorio regionale; il 75% della sua superficie è composto da zone montane e collinari (superficie montana 57,14%; superficie collinare 18,73%, superficie in pianura 24,13%). A fronte di una popolazione umana pari al 9,5% di quella regionale, il patrimonio zootecnico, l entità della macellazione e della produzione degli alimenti per l uomo e per gli animali rappresentano complessivamente il 50% circa di quello regionale. Il numero di abitanti residenti al 31 dicembre 2012 è , con una densità di popolazione (anche considerando le aree urbane di Cuneo, Mondovì, Fossano, Savigliano, Saluzzo e Ceva) fra le più basse del Piemonte. RESIDENTI AL 31/12/2012 NEL TERRITORIO DELL ASL CN1 FOSSANO-SAVIGLIANO FEMMINE MASCHI TOT SALUZZO FEMMINE MASCHI TOT TOT.GEN. Distretto 0-14 anni anni CUNEO-BORGO S.D. FEMMINE MASCHI TOT Fonte: Anagrafica Aziendale anni 65 anni e oltre FEMMINE MASCHI TOT DRONERO FEMMINE MASCHI TOT MONDOVI FEMMINE MASCHI TOT CEVA FEMMINE MASCHI TOT TOT. 20

22 Grafico sulla distribuzione per Sesso e Fasce d età: n n % 15% 27% 29% 35% 37% 25% 20% FEMMINE MASCHI anni anni anni 65 anni e oltre TOT Presidio Ospedaliero Nell ambito del territorio dell ASL CN1 l assistenza ospedaliera è garantita dai seguenti Presidi Ospedalieri: - Ospedale Poveri Infermi di Ceva sito in Località San Bernardino n. 4; - Ospedale SS. Trinità di Fossano sito in via Ospedali n. 4; - Ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì sito in via San Rocchetto n. 99; - Ospedale Civile di Saluzzo sito in via Spielberg n. 58; - Ospedale SS. Annunziata di Savigliano sito in via Ospedali n. 14. Le strutture operative del Presidio Ospedaliero assicurano la diagnosi e la cura di malattie che necessitano di interventi d urgenza e che richiedono il supporto dei reparti specialistici e di base, il tutto modulato sulle potenzialità delle singole strutture e sui bisogni del territorio-popolazione. Si erogano perciò prestazioni sanitarie in area medica e chirurgica sia in regime di ricovero ordinario che in Day Hospital/Day Surgery, oltre che prestazioni ambulatoriali. All interno dei Presidi Ospedalieri le diverse strutture operative sono aggregate in una organizzazione dipartimentale che ha la finalità di realizzare l integrazione delle competenze professionali esistenti in funzione del raggiungimento di comuni obiettivi e sulla base di risorse condivise. La dotazione di posti letto ospedalieri e la loro variazione nel tempo sono dettagliati nel grafico: 21

23 Nel seguente grafico è rappresentato il tasso di ospedalizzazione dei residenti dell ASL CN1, con l indicazione della percentuale di fabbisogno soddisfatto dagli ospedali dell ASL. Si osserva che il tradizionale valore già basso nel tempo è ancora diminuito negli ultimi anni: è il risultato di positive azioni di riconversione dell attività di ricovero in day-hospital e da day-hospital in prestazioni ambulatoriali che, nelle riorganizzazioni delle attività dei reparti e degli ambulatori, hanno consentito il raggiungimento di ottimi livelli di appropriatezza nell utilizzo dei regimi di ricovero e ambulatoriale. Nei grafici seguenti è illustrata l attività di ricovero, specialistica ambulatoriale e pronto soccorso svolta dalle strutture dell ASL CN1 nel corso degli anni 2011, 2012 e la proiezione per il 2013 basata sui primi otto mesi dell anno. 22

24 23

25 3.1.4 Attività Distrettuale Gli ambiti distrettuali Saluzzo Savigliano distretto di Dronero distretto di Ceva distretto di Cuneo e Borgo San Dalmazzo distretto di Fossano e Savigliano distretto di Mondovì distretto di Saluzzo Dronero Fossano Caraglio Borgo San Dalmazzo Cuneo Mondovì Ceva Garessio Ambito distrettuale: CUNEO BORGO SAN DALMAZZO E composto dal capoluogo di provincia e da 30 Comuni limitrofi. Comprende le Valli Gesso, Stura, Vermenagna e Pesio. Comuni: Aisone, Argentera, Beinette, Borgo San Dalmazzo, Boves, Castelletto Stura, Centallo, Chiusa di Pesio, Cuneo, Demonte, Entracque, Gaiola, Limone Piemonte,Margarita, Moiola, Montanera, Morozzo, Peveragno, Pietraporzio, Rittana, Roaschia, Robilante, Roccasparvera, Roccavione, Sambuco, Tarantasca, Valdieri, Valloriate, Vernante, Vignolo, Vinadio. La popolazione residente è pari a con una densità abitativa di 77 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 31 Residenti Superficie in km² Densità Abitativa (residenti/km²) 77 24

26 Ambito distrettuale: DRONERO Si estende sull area a nord ovest del territorio dell ASL CN1 e comprende le Valli Maira e Grana, in un esteso contesto montano a bassa densità abitativa. I Comuni in quest area territoriale sono 22: Acceglio, Bernezzo, Busca, Canosio, Caraglio, Cartignano, Castelmagno, Celle di Macra Cervasca Dronero, Elva, Macra, Marmora, Montemale di Cuneo, Monterosso Grana, Pradleves, Prazzo, Roccabruna, San Damiano Macra, Stroppo, Valgrana, Villar San Costanzo. La popolazione residente è di con una densità abitativa di 46 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 22 Residenti Superficie in km² 864 Densità Abitativa (residenti/km²) 46 Ambito distrettuale: MONDOVÌ È l area del Monregalese e comprende 30 Comuni, distribuiti nell area meno montuosa dell Alta Langa. Comuni: Bastia Mondovì, Belvedere Langhe, Bonvicino, Briaglia, Carrù, Cigliè, Clavesana, Dogliani, Farigliano, Frabosa Soprana, Frabosa Sottana, Lequio Tanaro,Magliano Alpi, Monasterolo Casotto, Monastero Vasco, Mondovì, Montaldo Mondovì, Niella Tanaro, Pamparato, Pianfei, Piozzo, Roburent, Rocca Cigliè, Rocca de Baldi, Roccaforte Mondovì, San Michele Mondovì, Somano, Torre Mondovì, Vicoforte, Villanova. La popolazione residente è di con una densità abitativa di 89 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 30 Residenti Superficie in km² 728 Densità Abitativa (residenti/km²) 89 25

27 Ambito distrettuale: CEVA È l area del Cebano e comprende oltre al Comune di Ceva 33 Comuni facenti parte di due comunità montane: Alta Langa e Langa Valli Bormida Uzzone e Alto Tanaro Cebano Monregalese. Comuni: Alto, Bagnasco, Battifollo, Briga Alta, Camerana, Caprauna, Castellino Tanaro, Castelnuovo di Ceva, Ceva, Garessio, Gottasecca, Igliano, Lesegno, Lisio, Marsaglia, Mombarcaro, Mombasiglio, Monesiglio, Montezemolo, Murazzano, Nucetto, Ormea, Paroldo, Perlo, Priero, Priola, Prunetto, Roascio, Sale Langhe, Sale San Giovanni, Saliceto, Scagnello, Torresina, Viola. La popolazione residente è di con una densità abitativa di 30 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 34 Residenti Superficie in km² 767 Densità Abitativa (residenti/km²) 30 Ambito distrettuale: FOSSANO - SAVIGLIANO Fa riferimento ai Comuni di Fossano e Savigliano e comprende 17 altri Comuni, distribuiti in un territorio prevalentemente pianeggiante. Comuni: Benevagienna, Caramagna Piemonte, Cavallerleone, Cavallermaggiore, Cervere, Fossano, Genola, Marene, Monasterolo di Savigliano, Murello, Racconigi, Ruffia, Salmour, S. Albano Stura, Savigliano, Trinità, Villafalletto, Villanova Solaro, Vottignasco. La popolazione residente è di con una densità abitativa di 137 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 19 Residenti Superficie in km² 654 Densità Abitativa (residenti/km²)

28 Ambito distrettuale: SALUZZO E l area del Saluzzese e comprende oltre a Saluzzo 38 Comuni, distribuiti nell area delle valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita. Comuni: Bagnolo Piemonte, Barge, Bellino, Brondello, Brossasco, Cardè, Casalgrasso, Casteldelfino, Castellar, Costigliole Saluzzo, Crissolo, Envie, Faule, Frassino, Gambasca, Isasca, Lagnasco, Manta, Martiniana Po, Melle, Moretta, Oncino, Ostana, Paesana, Pagno, Piasco, Polonghera, Pontechianale, Revello, Rifreddo, Rossana, Saluzzo, Sampeyre, Sanfront, Scarnafigi, Torre San Giorgio, Valmala, Venasca, Verzuolo. La popolazione residente è di inseriti prevalentemente in un contesto montano e collinare. La densità abitativa è di 69 residenti per chilometro quadrato. N Comuni 69 Residenti Superficie in km² Densità Abitativa (residenti/km²) 69 N. Medici di Medicina Generale suddivisi per Distretto (aggiornato alla data del 10/09/2013) Distretto di Cuneo e Borgo San Dalmazzo 77 Distretto di Dronero 29 Distretto di Mondovì 45 Distretto di Ceva 17 Distretto di Fossano Savigliano 58 Distretto di Saluzzo 57 Totale 283 N. Pediatri di Libera Scelta suddivisi per Distretto (aggiornato alla data del 10/09/2013) Distretto di Cuneo e Borgo San Dalmazzo 15 Distretto di Dronero 4 Distretto di Mondovì 7 Distretto di Ceva 0 Distretto di Fossano Savigliano 8 Distretto di Saluzzo 7 Totale 41 27

29 I dati dell attività distrettuale ATTIVITA RESIDENZIALE PER ANZIANI (n. giornate assistenza residenziale anziani) Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo anno 2011 anno 2012 anno 2013 proiezione Distretto di Dronero Distretto di Mondovi Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo Totale Si evidenzia che la percentuale di posti letto occupati per assistenza residenziale per anziani in proporzione agli anziani ultrasessantacinquenni è del 1.72%, la più alta a livello regionale. anno 2011 anno 2012 anno 2013 proiezione Ospedale di Comunità ATTIVITA SEMIRESIDENZIALE PER ANZIANI (n. giornate assistenza semiresidenziale anziani) Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo anno 2011 anno 2012 anno 2013 proiezione Distretto di Dronero Distretto di Mondovi Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo Totale

30 ATTIVITA RESIDENZIALE PER DISABILI (n. giornate assistenza residenziale disabili) Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo anno 2011 anno 2012 anno 2013 proiezione Distretto di Dronero Distretto di Mondovi Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo Totale ATTIVITA SEMIRESIDENZIALE PER DISABILI (n. giornate assistenza semiresidenziale disabili) Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo anno 2011 anno 2012 anno 2013 proiezione Distretto di Dronero Distretto di Mondovi Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo Totale

31 ALTRE ATTIVITÀ A FAVORE DI DISABILI (n. giornate assistenza sclerosi multipla - coma apallico) anno 2011 anno 2012 anno 2013 proiezione Distretto di Cuneo - Borgo San Dalmazzo Distretto di Dronero Distretto di Mondovì Distretto di Ceva Distretto di Fossano-Savigliano Distretto di Saluzzo Totale Nell ambito dei Distretti Sanitari sono stati realizzati interventi di sistema della programmazione socio-sanitaria che rispondono al modello di presa in carico globale della persona, nonché all esigenza di valorizzazione delle competenze e delle interrelazioni funzionali tra i professionisti coinvolti basate sul confronto delle rispettive esperienze e competenze. Concorrono alla presa in carico del paziente: i Medici di Medicina Generale ed i Pediatri di Libera Scelta che propongono al Distretto l apertura di interventi di ADI o di ADP, assicurando agli utenti, che si trovano in determinate condizioni di bisogno sanitario, accessi presso il domicilio per il mantenimento o il miglioramento del loro stato di salute; le UVG e le UMVD che effettuano le valutazioni multidimensionali rispettivamente dell anziano e del disabile. Si forniscono al riguardo i seguenti dati di attività: PAZIENTI PRESI IN CARICO al 1 Gennaio al 1 Luglio al 1 Gennaio al 1 Luglio al 1 Gennaio ADI + Unità Operativa di Cure Palliative (UOCP) al 1 Luglio Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) Servizio Infermieristico Domiciliare (SID) TOTALE ACCESSI proiezione ADI + Unità Operativa di Cure Palliative (UOCP) Fisioterapista Infermiere Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) Fisioterapista Infermiere Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) Fisioterapista Infermiere Servizio Infermieristico Domiciliare (SID) Fisioterapista Infermiere TOTALE

32 I dati del Dipartimento di Salute Mentale In relazione alla densità della popolazione, alla particolare estensione territoriale e difficoltà di comunicazione il Dipartimento di Salute Mentale (D.S.M.) ha attivato: n. 8 Centri di Salute Mentale n. 10 ambulatori decentrati Cuneo, Boves, Dronero, Mondovì, Ceva, Fossano, Saluzzo, Savigliano Busca, Caraglio, Cuneo, Dogliani, San Michele Mondovì, Villanova Mondovì, Garessio e Monesiglio Le prime visite ambulatoriali vengono di norma garantite entro 15 giorni lavorativi e comunque mai oltre i 30 giorni. Attività dei Centri di Salute Mentale in numeri: Utenti in carico (almeno 3 contatti anno) anno 2011 anno 2012 genn-sett Prestazioni mediche flusso C Prestazioni mediche, psicologiche ed infermieristiche ambulatoriali e territoriali Day Hospital territoriali Borse lavoro (n. utenti) Assegni terapeutici (n. utenti) I Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura del D.S.M. (SPDC) sono ubicati nel contesto delle rispettive Aziende Ospedaliere. Erogano trattamenti sanitari volontari e obbligatori (T.S.O.) in condizioni di ricovero; esplicano attività di consulenza e, nel contesto del D.E.A., di Pronto Soccorso. Ricoveri ospedalieri in SPDC Gli SPDC del D.S.M.: * SPDC ASO S.CROCE CN 15 pl + 2 DH SPDC SAVIGLIANO 15 pl + 2 DH SPDC MONDOVI 12 pl + 1 DH Totale 42 pl + 5 DH (1 pl ogni abitanti.) (*) Gennaio - Settembre

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