Settore politiche sociali e famiglia

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1 Settore politiche sociali e famiglia Gli Istituti di protezione giuridica delle persone con ridotta autonomia nella competenza degli Enti Gestori dei servizi socio-assistenziali in Provincia di Cuneo. La situazione al A cura dell Ufficio Provinciale di Pubblica Tutela LUGLIO 2013

2 Settore Politiche Sociali e Famiglia Ufficio Provinciale Pubblica Tutela Si ringraziano: i Rappresentanti degli Enti Gestori al Tavolo di Lavoro presso l U.P.P.T. per la collaborazione alla ricerca; Greta Giuria e Alessandra Fissore per l elaborazione dei dati e le rappresentazioni grafiche. Testi a cura di Donatella Dalmasso, Responsabile Ufffico provinciale Pubblica Tutela

3 INDICE Presentazione M.M. Mondino, Dirigente Settore Politiche Sociali e Sanitarie Provincia di Cuneo Introduzione Il perché della ricerca Gli istituti giuridici di protezione delle fragilità: un breve riepilogo. CAPITOLO 1 Il Territorio di riferimento: 1.1 I Tribunali in Provincia di Cuneo 1.2 Gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali in Provincia di Cuneo CAPITOLO 2 Provvedimenti di Tutela, Curatela e Amministrazione di Sostegno: i dati dei Tribunali. CAPITOLO 3 Lo strumento della ricerca: la Scheda raccolta dati. CAPITOLO 4 I provvedimenti di protezione giuridica deferiti agli Enti Gestori delle funzioni socioassistenziali della Provincia di Cuneo: 4.1 I dati degli Enti gestori: una lettura di insieme per il territorio provinciale 4.2 I dati aggregati per Ente Gestore: uno sguardo nel dettaglio ASL CN 2 - S.O.C. Bra Comunità Montana Alpi del Mare Comunità Montana Alta langa Comunità Montana Alto Tanaro Cebano e Monregalese Consorzio Monviso Solidale Consorzio per i servizi socio-assistenziali del Monregalese, C.S.S.M Consorzio Socio-Assistenziale Alba Langhe e Roero Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese, C.S.A.C Consorzio Socio Assistenziale Valli Grana e Maira

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5 Presentazione Maria Maddalena Mondino, Dirigente Settore Politiche Sociali e Famiglia Provincia di Cuneo La realizzazione della presente ricerca rientra tra gli obiettivi dell Ufficio provinciale di Pubblica Tutela chiamato, proprio dalla legge regionale istitutiva del servizio, ad effettuare, attraverso la rilevazione e la raccolta dati, quell attività di monitoraggio del territorio che è condizione irrinunciabile per un attenta programmazione degli interventi. Dai dati raccolti e dalle elaborazioni che vengono presentate nel lavoro che segue, emerge evidente l impegno, sia in termini di personale che di risorse, profuso dai servizi sociali del territorio per garantire adeguata protezione alle persone che, impossibilitate a provvedere ai propri interessi e prive di adeguati supporti familiari, necessitano di essere affiancate ed assistite negli atti più rilevanti della vita di tutti i giorni. Anche i dati relativi ai provvedimenti di Amministrazione di Sostegno emessi dai Tribunali della Provincia e deferiti alla competenza di Consorzi, Comunità Montane o Comuni in quanto enti erogatori di servizi socio-assistenziali, consentono riflessioni importanti e documentano come sempre più spesso si ricorra a questo moderno istituto giuridico per intervenire a favore di soggetti definibili borderline, per i quali prima della riforma introdotta dalla Legge 6/2004, non esistevano soluzioni intermedie se non il ricorso all interdizione o all inabilitazione. Molte altre sono le considerazioni che possono scaturire dai dati della ricerca: ad esempio rispetto all età dei beneficiari e alle motivazioni alle base dei provvedimenti. L auspicio è quindi che questo documento, rivolto agli Amministratori ed ai Responsabili degli Enti gestori della provincia, agli Operatori dei servizi, ai Magistrati ed a tutti coloro che, pur con ruoli diversi, intervengono su questa delicata materia, possa rappresentare una fotografia del contesto, costituire base di partenza per ulteriori approfondimenti e per addivenire, attraverso la concertazione a nuove proposte e strategie di intervento. A questo proposito preme ricordare un tema a cui da tempo l Ufficio provinciale Pubblica Tutela di Cuneo dedica attenzione ed iniziative, ovvero l approvazione di protocolli per il coinvolgimento, accanto agli Operatori, di Amministratori di sostegno volontari, adeguatamente formati e accompagnati nell espletamento del loro incarico. Per concludere la presente ricerca vuole essere anche un messaggio di ringraziamento e gratitudine per tutti coloro che operano in contesti sociali disagiati e sempre più complessi, affiancando con impegno e dedizione, anziani, disabili, minori nelle piccole e grandi difficoltà della vita. La Dirigente Settore Politiche Sociali e Famiglia Dott. Maria Maddalena Mondino

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7 Introduzione Il perché della ricerca Com è noto l Ufficio Provinciale Pubblica Tutela è stato istituito dalla Provincia di Cuneo a seguito della legge regionale 1/2004, con competenze che si estendono dal fornire supporto e consulenza a cittadini, operatori, tutori, curatori e amministratori di sostegno nella materia della protezione giuridica delle persone fragili, al promuovere iniziative di informazione, sensibilizzazione e formazione, sino all attività di monitoraggio, raccolta dati e rilevazione dei bisogni. Competenze quindi che possono realizzarsi solo attraverso la concertazione ed il raccordo con gli Enti che sul territorio erogano i servizi socio-assistenziali e si occupano delle fragilità, come gli Enti gestori, le Aziende Sanitarie Locali con i vari dipartimenti, i Tribunali locali, le strutture di accoglienza e il terzo settore. Per rispondere a questa necessità di confronto, condividere esperienze e buone prassi e acquisire elementi di conoscenza del territorio, l Ufficio si è attivato per la costituzione di un Tavolo di Lavoro che vede la partecipazione dei Referenti degli Enti gestori dei servizi socio - assistenziali. Tutti gli enti del territorio hanno aderito alla proposta con interesse nominando propri rappresentanti al tavolo. Nel periodo compreso tra gennaio 2011 e settembre 2012, i lavori del gruppo hanno riguardato in particolare la realizzazione sul territorio di iniziative per l individuazione e la formazione di volontari disponibili ad impegnarsi nell affiancamento/sostegno di persone sole e con ridotta autonomia, accanto agli operatori dei servizi. Nello specifico il Progetto, denominato Costruiamo la rete dei Tutori e Amministratori di Sostegno volontari, si propone come strumento per affrontare e fornire risposte alle criticità e alle difficoltà incontrate dai Servizi socio-assistenziali nella gestione delle cosidette tutele burocratiche, ovvero quei provvedimenti deferiti dai Giudici Tutelari all Istituzione, spesso relativi a persone già in carico ai servizi e prive di adeguati supporti familiari ma, in alcuni casi, anche a soggetti non seguiti e con situazioni patrimoniali di tutto rispetto. E nell ambito del progetto che dai componenti il Tavolo è arrivata la proposta di procedere ad una rilevazione finalizzata a quantificare e dare visibilità all impegno degli enti e degli operatori nella specifica materia. Il gruppo si è quindi attivato per costruire una scheda di rilevazione dati attraverso la quale censire i provvedimenti di protezione giuridica in capo agli Enti gestori a partire dall anno 2011 e raccogliere informazioni significative come, ad esempio, l età dei beneficiari, il tipo di provvedimento e di disabilità, l ambiente di vita, l entità del patrimonio eventualmente a disposizione del beneficiario ed altro ancora. Per ulteriori approfondimenti in ordine alle problematiche legate alle cosidette tutele burocratiche, si rimanda alla descrizione del Progetto provinciale Costruiamo la rete dei tutori e amministratori di sostegno volontari, reperibile anche sul sito (politiche sociali/u.p.p.t/ Il Progetto)

8 La scheda definitiva, pur nella complessità dovuta alla necessità di assemblare molte informazioni in un'unico modello, sembra adeguata agli obiettivi della ricerca in quanto ha consentito di ottenere quella fotografia della realtà istituzionale della quale si sentiva l esigenza. Prima di entrare nel merito della ricerca e quindi di passare alla rappresentazione dei dati raccolti, sembra utile un breve richiamo ai tre istituti giuridici di protezione delle persone con ridotta o assente autonomia, che costituiscono l oggetto della presente rilevazione.. Gli istituti giuridici di protezione delle fragilità: un breve riepilogo. Alla nascita ogni persona acquisisce capacità giuridica, ovvero diventa soggetto titolare di diritti e di doveri. La capacità di agire invece, si acquista al compimento della maggiore età e coincide normalmente con la capacità di intendere e volere in quanto è legata all idoneità della persona a curare i propri interessi. In altri termini la capacità di agire può essere definita come l attitudine a creare, modificare, estinguere validamente dei rapporti giuridici. La capacità di intendere e volere è il presupposto sostanziale della capacità di agire e potrebbe essere identificata nella capacità del soggetto di rendersi conto e valutare le conseguenze della propria condotta anche e in particolare quando questa possa essere dannosa per sé e per gli altri. Gli Istituti giuridici ai quali è possibile ricorrere quando un soggetto necessita di misure protettive per una situazione di ridotta autonomia e-o incapacità, sono: l interdizione, l inabilitazione e, dal 2004, l Amministrazione di Sostegno. Sono strumenti tra loro alternativi per cui non è possibile utilizzarli contemporaneamente nei confronti della stessa persona ma è previsto il passaggio da un istituto all altro. I soggetti passivi di queste tre diverse misure di protezione vengono così identificati: Interdetto o tutelato, nel caso dell interdizione o Tutela; Inabilitato nel caso dell inabilitazione o Curatela; Beneficiario per l Amministrazione di Sostegno. I soggetti attivi, chiamati cioè a svolgere un ruolo di tutela, accompagnamento o sostegno nei confronti del soggetto debole, sono identificati nelle seguenti figure giuridiche : Il Tutore, a cui si affianca normalmente un pro-tutore, per i soggetti interdetti; Il Curatore per la persona inabilitata; L Amministratore di Sostegno per il Beneficiario di un provvedimento di A. di S. L interdizione è disciplinata agli artt. 414 e seguenti del codice civile (modificato a seguito dall entrata in vigore della legge 6/2004) e all art. 712 e seguenti per quanto riferito alle procedure.

9 La norma prevede che possono essere interdette le persone maggiori di età e i minori emancipati che si trovano in una condizione di abituale infermità di mente tale da renderli incapaci di provvedere ai propri interessi. Rappresenta la misura di protezione giuridica sicuramente più impattante e drastica: nella realtà del cuneese, come si ricava dai dati riportati nella ricerca, viene applicata nelle situazioni più complesse dal punto di vista delle condizioni di salute del soggetto, del contesto familiare e-o degli interessi economici in gioco, ovvero quando il Tribunale ritiene che il soggetto fragile necessita di garanzie di protezione forti e a largo raggio. L interdizione autorizza il tutore a sostituirsi in ogni atto al tutelato che perde la capacità di agire ed è pronunciata dal Tribunale in cui si trova la residenza dell interessato. Si tratta di una procedura che rientra nella sfera del contenzioso per cui spesso è necessaria ed opportuna l assistenza di un legale. Si conclude con la nomina del Tutore che rappresenta il tutelato in tutti gli atti che lo riguardano, ne amministra i beni avendo obbligo di renderne conto al Giudice Tutelare. Il tutore è sempre affiancato da un pro-tutore che ha tra l altro anche il compito di vigilare su eventuali conflitti di interesse tra tutore e tutelato. L impostazione prevalentemente patrimoniale della normativa sulla tutela caratterizza anche gli articoli del codice civile dedicati all inabilitazione ed alla figura del curatore che, come vedremo, viene nominato principalmente per assistere l inabilitato in atti di straordinaria amministrazione. L inabilitazione, comunemente indicata con Curatela, è prevista all 415 del C.C. che stabilisce possa essere inabilitato il maggiore di età infermo di mente lo stato del quale non è talmente grave da far luogo all interdizione. Inoltre possono essere inabilitate le persone che per prodigalità, abuso abituale di sostanze alcoliche o stupefacenti, espongono sé stessi e-o la propria famiglia, a gravi pregiudizi economici. La norma, nonostante in questa parte possa definirsi obsoleta, contempla anche il caso dei disabili sensoriali (ciechi e sordomuti) quando non abbiano ricevuto un educazione adeguata. L inabilitazione può definirsi una misura di protezione intermedia ed è applicata in forma residuale nei casi di incapacità non particolarmente grave ma tale da rendere il soggetto inadeguato ad una gestione oculata dei beni personali e-o della sua famiglia. L inabilitato mantiene la capacità di agire per tutto quanto rientra nell ordinaria amministrazione: il Curatore svolge un controllo sugli atti di straordinaria amministrazione che devono essere compiuti con la sua assistenza. Il Curatore non ha obbligo di provvedere alla redazione dell inventario dei beni e nemmeno di presentare relazione sulla situazione e-o il rendiconto annuale. Anche al Curatore la normativa richiede quindi di occuparsi esclusivamente di aspetti amministrativi e patrimoniali. L Amministrazione di sostegno si distingue dai due istituti precedenti per aspetti importanti e sostanziali. Il nostro ordinamento ha introdotto questo strumento solo in epoca recente e precisamente con la legge n.6/2004 che ha modificato le norme del codice civile sulla protezione delle persone fragili. Nello specifico l art. 404 stabilisce che la persona che per effetto di una infermità, ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nell impossibilità anche parziale o temporanea di provvedere ai propri interessi, può essere assistita da un amministratore di sostegno nominato dal Giudice Tutelare del luogo in cui questa ha la residenza o il domicilio.

10 Già in queste poche righe si evidenziano alcuni dei principi introdotti dalla riforma che possono essere così riassunti: l aspetto della temporaneità che può caratterizzare lo stato di incapacità del beneficiario e giustificare un provvedimento di sostegno snello, accessibile e su misura ; il tipo di infermità che può determinare l inpossibilità a provvedere ai propri interessi: rientrano nella casistica quelle situazioni borderline che in precedenza non potevano godere di forme di protezione se non attraverso provevdimenti drastici come l interdizione; la tutela degli interessi del beneficiario nella loro complessità, quindi provvedimenti che consentono la protezione non solo degli interessi economico-patrimoniali del beneficiario ma anche di quelli relativi alle relazioni, all ambiente di vita ed alle necessità assistenziali; interventi di tutela e protezione con la minore limitazione possibile della capacità di agire, ovvero un provvedimento ad hoc, costruito considerando le effettive necessità e gli interessi del beneficiario, le sue capacità residue da valorizzare e preservare; la competenza del Giudice monocratico, il Giudice Tutelare, ovvero una procedura snella che esce dalla complessità e dai vincoli del contenzioso perchè non si tratta di decidere su un conflitto tra interessi contrapposti di soggetti diversi. Una procedura quindi che rientra nella giurisdizione volontaria, diretta a proteggere gli interessi del singolo attraverso interventi di tipo propositivo, di vigilanza e controllo. L assistenza legale diventa facoltativa, i costi limitati alle spese di cancelleria e registrazione. Sulle modalità per la presentazione del ricorso, l iter e le conseguenze pratiche del provvedimento, l U.P.P.T. ha provveduto a realizzare alcune pubblicazioni a beneficio di cittadini e servizi, alle quali si rimanda. Sembra tuttavia importante sottolineare quanto stabilito all art. 409 del c.c., ovvero che... il beneficiario di A. di S. conserva la capacità di agire per tutti gli atti che non richiedono la rappresentanza esclusiva o l assistenza necessaria dell Amministratore di Sostegno.. e può in ogni caso compiere gli atti necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana. L Amministratore di Sostegno quindi può agire in sostituzione del beneficiario, come accade sempre nell interdizione, oppure intervenire per assisterlo, affiancarlo ed accompagnarlo lungo un percorso che è diverso caso per caso. Nello svolgimento dei suoi compiti è tenuto a rispettare i bisogni e le aspirazioni del beneficiario. Di qui l importanza di una relazione, tra i soggetti coinvolti, che deve basarsi sulla conoscenza personale, sull ascolto ed il rispetto delle esigenze e delle potenzialità della parte debole, perché, com è stato già detto, l obiettivo non è solo quello di proteggere gli interessi economici del singolo e-o di terzi, ma anche quello di assicurare alla persona la migliore qualità di vita possibile.

11 CAPITOLO 1 : Il Territorio di riferimento 1.1 I Tribunali e l ambito territoriale di competenza. Tribunale di CUNEO Piazza Galimberti, CUNEO (CN) Tel (ufficio informazioni) Comuni compresi nel circondario ACCEGLIO AISONE - ARGENTERA- BEINETTE BERNEZZO - BORGO SAN DALMAZZO BOVES BUSCA CANOSIO - CARAGLIO - CARTIGNANO CASTELLETTO STURA - CASTELMAGNO CELLE MACRA - CENTALLO - CERVASCA CHIUSA DI PESIO - CUNEO DEMONTE DRONERO ELVA ENTRACQUE - FOSSANO - GAIOLA - LIMONE P.TE - MACRA MARMORA- MOIOLA - MONTEMALE MONTEROSSO GRANA PEVERAGNO - PIETRAPORZIO PRADLEVES- PRAZZO RITTANA ROASCHIA ROBILANTE ROCCABRUNA - ROCCASPARVERA ROCCAVIONE - SAMBUCO SAN DAMIANO MACRA - STROPPO TARANTASCA VALGRANA VALLORIATE VINADIO - VIGNOLO - VILLAR SAN COSTANZO VALDIERI VERNANTE VILLAFALLETTO - VOTTIGNASCO Tribunale di ALBA P.zza Medford ALBA Tel (centralino) Comuni della Provincia di Cuneo compresi nel circondario ALBA - ALBARETTO DELLA TORRE - ARGUELLO - BALDISSERO D ALBA - BARBARESCO - BAROLO - BERGOLO - BENEVELLO - BRA - BORGOMALE - BOSIA - BOSSOLASCO - CAMO - CANALE - CASTAGNITO - CASTELLETTO UZZONE - CASTELLINALDO - CASTIGLIONE FALETTO - CASTIGLIONE TINELLA - CASTINO - CERESOLE D ALBA - CERETTO DELLE LANGHE - CERVERE - CHERASCO - CISSONE - CORNELIANO D ALBA - CORTEMILIA - COSSANO BELBO - CRAVANZANA - DIANO D ALBA - FEISOGLIO - GORZEGNO - GOVONE - GRINZANE CAVOUR - GUARENE - LA MORRA - LEVICE - LEQUIO BERRIA - MAGLIANO ALFIERI - MANGO - MONFORTE D ALBA - MONTA - MONTALDO ROERO - MONTELUPO ALBESE - MONTEU ROERO - MONTICELLO D ALBA - NARZOLE - NEIVE - NEVIGLIE NOVELLO - NIELLA BELBO - PERLETTO - PEZZOLO VALLE UZZONE - PIOBESI D ALBA - PRIOCCA - POCAPAGLIA - - ROCCHETTA BELBO - RODDI - RODDINO - RODELLO - SAN BENEDETTO BELBO - SANTO STEFANO BELBO - SANTO STEFANO ROERO - SANFRE - SANTA VITTORIA D ALBA - SERRALUNGA D ALBA - SERRAVALLE LANGHE - SINIO - SOMMARIVA DEL BOSCO - SOMMARIVA PERNO - TORRE BORMIDA - TREISO - TREZZO TINELLA - VERDUNO - VEZZA D ALBA Comuni appartenenti alla Provincia di Torino CARMAGNOLA - ISOLABELLA - POIRINO - PRALORMO

12 Tribunale di MONDOVI' Via Vasco, MONDOVI' (CN) Tel (centralino) Comuni della Provincia di Cuneo compresi nel circondario ALTO - BAGNASCO - BASTIA - BATTIFOLLO - BELVEDERE LANGHE - BENEVAGIENNA - BONVICINO - BRIAGLIA - BRIGA ALTA - CAMERANA - CAPRAUNA - CARRU - CASTELLINO TANARO - CASTELNUOVO DI CEVA - CEVA - CIGLIE - CLAVESANA - DOGLIANI - FARIGLIANO - FRABOSA SOPRANA - FRABOSA SOTTANA - LEQUIO TANARO - GARESSIO - GOTTASECCA - IGLIANO - LESEGNO - LISIO - MAGLIANO ALPI - MARGARITA - MARSAGLIA - MOMBASIGLIO - MONASTERO VASCO - MONASTEROLO CASOTTO MONBARCARO - MONCHIERO - MONDOVI MONESIGLIO - MONTALDO DI MONDOVI - MONTANERA - MONTEZEMOLO - MOROZZO - MURAZZANO - NIELLA TANARO - NUCETTO - ORMEA - PAMPARATO - PAROLDO - PERLO - PIANFEI - PIOZZO - PRIERO PRIOLA - PRUNETTO ROASCIO ROBURENT - ROCCA ROCCADEBALDI - ROCCAFORTE - MONDOVI - SALE DELLE LANGHE - SALE SAN GIOVANNI SALICETO - SALMOUR - SAN MICHELE MONDOVI - SANT ALBANO STURA - SCAGNELLO - SOMANO- TORRE - MONDOVI TORRESINA TRINITA - VICOFORTE - VILLANOVA MONDOVI VIOLA Tribunale di SALUZZO Corso Roma, SALUZZO (CN) Tel (centralino) Comuni della Provincia di Cuneo compresi nel circondario BAGNOLO PIEMONTE - BARGE - BELLINO - BRONDELLO - BROSSASCO - CARDE - CASALGRASSO CASTELDELFINO - CASTELLAR - CARAMGNA P.TE CAVALLERLEONE - CAVALLERMAGGIORE - COSTIGLIOLE SALUZZO - CRISSOLO - ENVIE- FAULE - FRASSINO - GAMBASCA - GENOLA - ISASCA - LAGNASCO - MANTA - MARENE - MARTINIANA PO - MELLE - MONASTEROLO DI SAVIGLIANO - MORETTA - MURELLO - ONCINO OSTANA - PAESANA PAGNO - PIASCO POLONGHERA - PONTECHIANALE - RACCONIGI - REVELLO RIFREDDO - ROSSANA - RUFFIA - SALUZZO SAMPEYRE - SANFRONT - SAVIGLIANO SCARNAFIGI TORRE SAN GIORGIO - VALMALA VENASCA VERZUOLO - VILLANOVA S.

13 1.2 Gli Enti Gestori dei Servizi socio-assistenziali nella Provincia di Cuneo ASL CN2 S.O.C. Servizi Sociali ( ex Consorzio INT.ES.A. ) c/o Palazzo Comunale - P.zza Caduti Libertà, Bra (CN) Tel centralino Comuni compresi nel territorio di competenza BRA, CERESOLE ALBA, CHERASCO, LA MORRA, NARZOLE, POCAPAGLIA, SANFRE, SANTA VITTORIA D ALBA, SOMMARIVA DEL BOSCO, SOMMARIVA PERNO, VERDUNO.

14 Comunità Montana delle Alpi del Mare P.zza Regina Margherita, Robilante (CN) Tel centralino Comuni compresi nel territorio di competenza CHIUSA DI PESIO, ENTRACQUE, LIMONE PIEMONTE, PEVERAGNO, ROASCHIA, ROBILANTE, ROCCAVIONE, VALDIERI, VERNANTE Comunità Montana Alta Langa P.zza Oberto, Bossolasco (CN) Tel centralino Comuni compresi nel territorio di competenza ALBARETTO DELLA TORRE, ARGUELLO, BENEVELLO, BONVICINO, BORGOMALE, BOSIA, BOSSOLASCO, CAMERANA, CASTINO, CERRETO LANGHE, CISSONE, GORZEGNO, MOMBARCARO, NIELLA BELBO, PERLETTO, PEZZOLO VALLE UZZONE, PRUNETTO, ROCCHETTA BELBO, SAN BENEDETTO BELBO, SERRAVALLE LANGHE, SOMANO Comunità Montana Valle Tanaro, Cebano e Monregalese Loc. San Bernardino Via Case Rosee, Ceva (CN) Tel Comuni compresi nel territorio di competenza ALTO, BAGNASCO, BATTIFOLLO, BRIGA ALTA, CAPRAUNA, CASTELLINO TANARO, CASTELNUOVO DI CEVA, CEVA, CIGLIE, GARESSIO, GOTTASECCA, IGLIANO, LESEGNO, LISIO, MARSAGLIA, MOMBASIGLIO, MONESIGLIO, MONTEZEMOLO, MURAZZANO, NUCETTO, ORMEA, PAROLDO, PERLO, PRIERO, PRIOLA, ROASCIO, ROCCA CIGLIE, SALE DELLE LANGHE, SALE SAN GIOVANNI, SALICETO, SCAGNELLO, TORRESINA, VIOLA Consorzio Monviso Solidale C.so Trento, Fossano Tel centralino Comuni compresi nel territorio di competenza BAGNOLO PIEMONTE, BARGE, BELLINO, BENEVAGIENNA, BRONDELLO, BROSSASCO, CARAMAGNA PIEMONTE, CARDE, CASLAGRASSO, CASTELDELFINO, CASTELLAR, CAVALLERLEONE, CAVALLERMAGGIORE, CERVERE, COSTIGLIOLE SALUZZO, CRISSOLO, ENVIE, FAULE, FOSSANO, FRASSINO, GAMBASCA, GENOLA, ISASCA, LAGNASCO, MANTA, MARENE, MARTINIANA PO, MELLE, MONASTEROLO DI SAVIGLIANO, MORETTA, MURELLO, ONCINO, OSTANA, PAESANA, PAGNO, PIASCO, POLONGHERA, PONTECHIANALE, RACCONIGI, REVELLO, RIFREDDO, ROSSANA, RUFFIA, SALMUOR, SALUZZO, SAMPEYRE, SANFRONT, SANT ALBANO STURA, SAVIGLIANO, SCARNAFIGI, TORRE SAN GIORGIO, TRINITA, VALMALA, VENASCA, VERZUOLO, VILLAFALLETTO, VILLANOVA SOLARO, VOTTIGNASCO.

15 Consorzio servizi socio-assistenziali del Monregalese Via San PioV, 6/ Mondovì (CN) Tel centralino Comuni compresi nel territorio di competenza BASTIA MONDOVI, BELVEDERE LANGHE, BRIAGLIA, CARRU, CLAVESANA, DOGLIANI, FARIGLIANO, FRABOSA SOPRANA, FRABOSA SOTTANA, LEQUIO TANARO, MAGLIANO ALPI, MONASTERO DI VASCO, MONASTEROLO CASOTTO, MONDOVI, MONTALDO DI MONDOVI, NIELLA TANARO, PAMAPARATO, PIANFEI, PIOZZO, ROBURENT, ROCCA DE BALDI, ROCCAFORTE MONDOVI, SAN MICHELE MONDOVI, TORRE MONDOVI, VICOFORTE, VILLANOVA MONDOVI. Consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe e Roero Via A.Diaz, Alba (CN) Tel centralino Comuni compresi nel territorio di competenza ALBA, BALDISSERO D ALBA, BARBARESCO, BAROLO, BERGOLO, CAMO, CANALE, CASTAGNITO, CASTELLETTO UZZONE, CASTELLINALDO, CASTIGLIONE FALLETTO, CASTIGLIONE TINELLA, CORNELIANO D ALBA, CORTEMILIA, COSSANO BELBO, DIANO D ALBA, FEISOGLIO, GOVONE, GRINZANE CAVOUR, GUARENE, LEVICE, MAGLIANO ALFIERI, MANGO, MONCHIERO, MONFORTE D ALBA, MONTA, MONTALDO ROERO, MONTELUPO ALBESE, MONTEU ROERO, MONTICELLO D ALBA, NEIVE, NEVIGLIE, NOVELLO, PIOBESI D ALBA, PRIOCCA, RODDI, RODDINO, RODELLO, SAN GIORGIO SCARAMPI, SANTO STEFANO BELBO, SANTO STEFANO ROERO, SERRALUNGA D ALBA, SINIO, TORRE BORMIDA, TREISO, TREZZO TINELLA, VEZZA D ALBA. Consorzio socio-assistenziale del Cuneese Via Rocca de Baldi, Cuneo (CN) Tel centralino Comuni compresi nel territorio di competenza AISONE, ARGENTERA, BEINETTE, BORGO SAN DALMAZZO, BOVES, CASTELLETTO STURA, CENTALLO, CUNEO, DEMONTE, GAIOLA, MARGARITA, MOIOLA, MONTANERA, MOROZZO, PIETRAPORZIO, RITTANA, ROCCASPARVERA, SAMBUCO, TARANTASCA, VALLORIATE, VIGNOLO, VINADIO Consorzio Valli Grana e Maira Via Pasubio, Dronero (CN) Tel centralino Comuni compresi nel territorio di competenza ACCEGLIO, BERNEZZO, BUSCA, CANOSIO, CARAGLIO, CARTIGNANO, CASTELMAGNO, CELLE MACRA, CERVASCA, DRONERO, ELVA, MACRA, MARMORA, MONTEMALE DI CUNEO, MONTEROSSO GRANA, PRADLEVES, PRAZZO, ROCCABRUNA, S.DAMIANO MACRA, STROPPO, VALGRANA, VILLAR S. COSTANZO

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17 CAPITOLO 2 Provvedimenti di Tutela, Curatela e Amministrazione di Sostegno in Provincia di Cuneo: i dati dei Tribunali Le tabelle di seguito inserite riportano i dati relativi al numero totale di provvedimenti di protezione giuridica pendenti presso i quattro Tribunali della Provincia. I dati sono trasmessi ogni anno dalle Cancellerie degli Uffici del Giudice Tutelare all U.P.P.T. che nell ambito delle competenze attribuite, è tenuto a realizzare attività di monitoraggio per il territorio di riferimento. La rilevazione costituisce oggetto della relazione che l Ufficio trasmette periodicamente alla Regione Piemonte. Non risulta ancora possibile comparare i dati forniti dai Tribunali con quelli degli Enti gestori, ad esempio per rilevare la percentuale dei provvedimenti a nomina pubblica rispetto a quelli in cui l incarico è attribuito ai familiari, a persone vicine al beneficirio oppure ancora a liberi professionisti. Questo anche perché l ambito territoriale di competenza dei Tribunali non coincide con quello degli Enti gestori. In alcune realtà inoltre rientrano sotto la competenza del Tribunale Comuni di altre province ( Tribunale di Alba con Comuni della provincia di Torino). Nel presente documento, si è ritenuto di inserire i dati dei Tribunali relativi al triennio , per sottolineare come, anche nella nostra provincia, sono in costante aumento i provvedimenti di Amministrazione di Sostegno, istituto giuridico a cui sempre più spesso cittadini ed Operatori si accostano per dare una risposta alle esigenze di protezione delle persone con fragilità medio-gravi, dagli anziani con un declino cognitivo e-o demenze, ai giovani disabili, alle persone affette da dipendenze. In linea con quanto stabilito dalla legge 6/2004, l Amministrazione di Sostegno si caratterizza quindi anche sul nostro territorio come uno strumento di protezione moderno e adeguato alle attuali esigenze di una società caratterizzata da un aumento delle patologie da invecchiamento, da una sempre maggiore complessità delle procedure relative alla gestione e tutela del patrimonio, dal coinvolgimento nel progetto assistenziale di operatori diversi ( badanti, colf, ecc.) e maggiori opportunità di uscita all esterno. Una società in cui il ruolo di contenimento e protezione esercitato in passato dalla famiglia appare in ulteriore trasformazione. Tutela e curatela registrano nel triennio dati progressivamente decrescenti: sono numerosi i provvedimenti archiviati in seguito al decesso dei beneficiari, mentre risultano contenuti i dati riferiti all emissione di nuovi provvedimenti di interdizione e-o inabilitazione. Di seguito le tabelle che riportano i dati relativi ai provvedimenti di protezione giuridica pendenti presso i Tribunalii locali nel triennio

18 ANNO 2009 TRIBUNALE TUTELE Di cui minori CURATELE AMMINISTRAZIONI di SOSTEGNO TOTALE ALBA CUNEO MONDOVI SALUZZO TOTALE ANNO 2010 AMMINISTRAZIONI TRIBUNALE TUTELE Di cui minori CURATELE di TOTALE SOSTEGNO ALBA CUNEO MONDOVI SALUZZO TOTALE ANNO 2011 AMMINISTRAZIONI TRIBUNALE TUTELE Di cui minori CURATELE di TOTALE SOSTEGNO ALBA CUNEO MONDOVI SALUZZO TOTALE

19 Grafico n. 1 : Distribuzione Provvedimenti dei Tribunali anno 2009 Grafico n.2: Distribuzione Provvedimenti dei Tribunali anno 2010

20 Grafico n.3: Distribuzione Provvedimenti dei Tribunali anno 2011 Grafico n. 4: Curve andamento istituti giuridici di protezione nei Tribunali della provincia anni 2009/2011

21 CAPITOLO 3 Lo strumento della ricerca LA SCHEDA RACCOLTA DATI Come anticipato nelle pagine precedenti, la ricerca è nata dall esigenza, condivisa con i referenti del Tavolo di Lavoro presso l UPPT, di avviare un monitoraggio rispetto ai provvedimenti di protezione giuridica in capo agli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali della provincia In alcuni testi questi provvedimenti ricondicubili ad enti istituzionali vengano chiamati burocratici : nel presente documento non si è ritenuto di utilizzare tale definizione in quanto poco rappresentativa dell impegno e dell attenzione con cui gli enti del territorio provvedono quotidianamente al compito loro attribuito dal Giudice. Per la rilevazione, il gruppo dei referenti al tavolo, attraverso una serie di incontri e verifiche, ha predisposto una SCHEDA RACCOLTA DATI individuando le voci e le informazioni più consone a rappresentare la situazione. L U.P.P.T. ha quindi tradotto le informazioni acquisite in un file di excel che ha consentito agli Enti il caricamento dei dati di competenza. Gli Enti che ne hanno segnalato la necessità, hanno potuto usufruire in questa fase, senza oneri aggiuntivi, del supporto di un operatore-consulente inviato dall U.P.P.T. I DATI RICHIESTI 1. CODICE: sigla che consente all Ente di risalire/individuare il beneficiario del provvedimento. E utile anche al fine delle successive rilevazioni annuali e per gli aggiornamenti in itinere ( la sigla può essere composta dalle iniziali seguite dall anno di nascita: es. AB/185). 2. SESSO del beneficiario del provvedimento. 3. ANNO DI NASCITA del beneficiario del provvedimento: informazione finalizzata a differenziare i beneficiari in: MINORI ( da 0 a 17 anni), ADULTI (18-64 anni) ANZIANI ( oltre 65 anni). 4. TIPO DI PROVVEDIMENTO: Amministrazione di Sostegno, Tutela o Curatela. 5. TIPO DI DISABILITA : informazione che consente il monitoraggio sulla tipologia di disabilità alla base dei provvedimenti di protezione giuridica. Si è ritenuto di evidenziare le seguenti categorie: disabilità fisica disabilità psichica (comprendente Alzheimer, demenze, declino cognitivo) disabilità sensoriale (vista-udito) dipendenza (da sostanze psicoattive, alcol, gioco)

22 più motivazioni ( compresenza di più disabilità, situazioni multiproblematica associate a disagio socio ambientale). 6. LUOGO IN CUI VIVE STABILMENTE IL BENEFICIARIO: informazione che consente di rilevare la collocazione dei beneficiari in carico all ente: se in strutture residenziali (comunità, casa di riposo, ecc) comprese le strutture di cura, se in casa di abitazione ( propria o di terzi) o altro. 7. PROVVEDIMENTO EMESSO SU ISTANZA DI: consente di rilevare da chi è stata promossa l iniziativa che ha portato all adozione della misura di protezione: in seguito ad una segnalazione/ricorso presentata dallo stesso Ente gestore da un Servizio Sanitario Specialistico ( dell ASL o A.S.O. ) su istanza dei familiari per iniziativa dello stesso beneficiario seguendo altre vie (direzione struttura accoglienza, segnalazione delle Forze dell ordine o di conoscenti) 8. ANNO DI DEFERIMENTO del provvedimento all ente gestore: consente di rilevare da quanto tempo l Ente ha in carico il beneficiario. 9. PROVVEDIMENTO IN CAPO A: informazione che consente di rilevare quando la responsabilità del mandato è in capo al Presidente dell Ente o al Direttore. 10. CHIUSURA DEL PROVVEDIMENTO NEL CORSO DELL ANNO: consente di quantificare il numero dei provvedimenti che sono andati a conclusione nel corso dell anno della rilevazione ( ad esempio per il decesso del beneficiario, trasferimento o trasformazione in altra misura di protezione). 11. PERSONA GIA IN CARICO AL SERVIZIO SOCIALE: consente di rilevare il numero dei provvedimenti deferiti all ente ex novo, relativi cioè a soggetti non in carico al servizio sociale in epoca antecedente la nomina e per i quali gli operatori si sono trovati nella necessità di avviare la procedura di presa in carico. 12. PERSONA IN CARICO A SERVIZI SPECIALISTICI DELL ASL: informazione che consente di rilevare il numero dei beneficiari affidati all Ente Gestore dei servizi socioassistenziali e seguiti anche dai Servizi Sanitari specialistici dell ASL ( Ser.T, DSM, ecc). 13. GESTIONE PATRIMONIALE: informazione che permette di rilevare, nel modo più oggettivo possibile, rispetto ad ogni singolo beneficiario, se e quanto è complesso per gli operatori dell Ente occuparsi di quanto riguarda la gestione del patrimonio. Sono previste tre opzioni:

23 gestione SEMPLICE: ad esempio quando il beneficiario risulta unicamente titolare di pensione/stipendio, di un unico conto corrente o altra forma di accantonamento, proprietario della casa di abitazione per cui all Amministratore-Tutore è richiesto di occuparsi di procedure-atti che rientrano nella ordinaria amministrazione, connesse alle necessità del quotidiano; gestione COMPLESSA: quando il beneficiario risulta titolare di rendite varie (pensione e-o stipendio, affitti, proventi attività, diritti) oltre che proprietario di almeno un immobile con relative eventuali pertinenze (terreni circostanti), uno o più conti correnti o investimenti bancari. La gestione può essere complessa anche quando, pur in presenza di un patrimonio modesto, il tutore o amministratore viene a trovarsi nella necessità di occuparsi di atti successori, divisioni, accettazioni di eredità, donazioni, ovvero di quanto rientra nella straordinaria amministrazione. gestione MOLTO COMPLESSA: quando il beneficiario ha più proprietà immobiliari e il suo patrimonio è consistente, diversificato, con interessi che coinvolge anche altre persone ( parenti, soci, eredi,ecc.). Il tutore e-o l Amministratore sono chiamati ad occuparsi con frequenza di atti di straordinaria amministrazione. 14. IN CASO DI GESTIONE COMPLESSA O MOLTO COMPLESSA: informazione finalizzata a completare il dato di cui al punto sopra. E utile a rilevare quelle situazioni in cui l ente ha dovuto ricorrere ad un professionista esterno per gli atti connessi alla gestione del patrimonio. 15. CI SI E AVVALSI DEL PROFESSIONISTA: completa i dati precedenti consentendo di rilevare se il professionista è intervenuto in modo occasionale oppure sistematico. 16. IL PROFESSIONISTA E STATO RETRIBUITO CON FONDI: informazione che consente di rilevare quando la gestione patrimoniale ha rappresentato un costo aggiuntivo per l Ente Gestore.

24

25 CAPITOLO 4: I DATI RACCOLTI La lettura ed aggregazione dei dati trasmessi dagli Enti, ha consentito di effettuare alcune elaborazioni rispetto : all ambito territoriale dell intera Provincia ai singoli Enti gestori. 4.1 I dati degli Enti Gestori : una lettura d insieme per il territorio provinciale Su un totale di provvedimenti di protezione giuridica segnalati dai Tribunali locali, risultano deferiti ai nove Enti che sul territorio del cuneese gestiscono i servizi socioassistenziali: n. 344 provvedimenti, pari al 12,33%, ripartiti come nella Tabella 1 che segue. Tabella 1 - Provvedimenti di protezione giuridica in capo agli Enti gestori ENTE GESTORE TUTELE Di cui minori CURATELE AMMINISTRAZIONE SOSTEGNO TOTALE ASL CN2 S.O.C Comunità montana delle Alpi del Mare Comunità montana Alta Langa Comunità montana Alto Tanaro Cebano Monregalese Consorzio Monviso Solidale Consorzio S.A. Monregalese Consorzio S.A. Alba Langhe e Roero Consorzio s.a. del Cuneese Consorzio servizi sociali Valli Grana e Maira

26 Dei 343 provvedimenti segnalati dagli Enti Gestori, 87 si riferiscono a minori affidati all istituzione nell ambito di procedure per l eventuale dichiarazione di adottabilità, orfani dei genitori, dichiarati adottabili ed in attesa di abbinamento oppure perché stranieri non accompagnati. La tematica riferita alle tutela dei MINORI, per la sua complessità e delicatezza anche rispetto al ruolo istituzionale ed alle responsabilità dell Ente gestore, richiede, a nostro parere, ulteriori approfondimenti e di essere integrata e completata con dati diversi ed informazioni aggiuntive. Per questi motivi l argomento verrà affrontato in una seconda fase della ricerca e costituirà oggetto di una relazione specifica. Il presente documento fa quindi riferimento esclusivamente ai 256 provvedimenti in capo agli Enti gestori e che interessano soggetti adulti ( Tabella 2). Tabella 2: Riepilogo dei provvedimenti di protezione giuridica in capo agli Enti gestori Numero tutele deferite ad enti gestori Numero AdS deferite ad enti gestori Numero Curatele deferite ad enti gestori Totale Per quanto riguarda il soggetto cui è deferito l incarico di Tutore, Amministratore di Sostegno o Curatore all interno degli Enti gestori, dai dati forniti si ricava che : per n. 159 beneficiari l incarico è in capo al Presidente dell Ente Gestore; per n. 87 beneficiari al Direttore; per n. 10 casi l incarico è affidato al Sindaco del Comune di residenza del beneficiario ( in base ad accordi tra Ente gestore e Comuni del territorio). All interno dei vari Enti gestori i numeri dei provvedimenti di tutela e di A. di S. sono sostanziamente simili : 122 provvedimenti di interdizione e 119 di Amministrazione di Sostegno. Il dato significativo è ancora una volta quello riferito all istituto giuridico della curatela che oggi può considerarsi, anche nella nostra Provincia, obsoleto e in tendenza ad esaurirsi sia per il decesso degli anzioni inabilitati sia per il passaggio ad altra forma di protezione che, nella maggior parte dei casi, viene individuata proprio nella Amministrazione di Sostegno I Tribunali locali ed i Giudici Tutelari non sembrano quindi orientati ad utilizzare ancora l inabilitazione, potendo disporre di uno strumento più moderno a garanzia degli interessi del beneficiario.

27 Grafico 5- I provvedimenti di protezione giuridica in capo agli enti gestori ripartiti per tipologia A seguire il grafico n.2 che illustra come le tre tipologie di provvedimenti di protezione risultano distribuiti all interno di singoli Enti Gestori Grafico 6 Distribuzione dei provvedimenti tra gli enti gestori Il numero di provvedimenti deferiti ad ogni ente gestore, ai fini di una possibile ed eventuale valutazione dei carichi di lavoro, dovrebbe poi essere analizzato in rapporto alla densità della popolazione, alle caratteristiche del territorio di riferimento ( presenza grandi centri urbani, prevalentemente montano, con zone industriali,ecc.), alla organizzazione dell ente ed ad altre importanti variabili. Sembra significativo tuttavia riportare l esempio della Comunità Montana Alta Langa che, con 8 provvedimenti deferiti al presidente su una popolazione di circa abitanti, riferisce di un impegno significativo con un utilizzo di risorse ( in particolare di personale) non sottovalutabile anche alla luce della difficile congiuntura economica che coinvolge il mondo dei servizi alla persona. Ulteriori approfondimenti a questo riguardo sono previsti in seguito alla rilevazione in programma per l anno 2012.

28 Per quanto riguarda più nel dettaglio i dati relativi alle caratteristiche dell utenza, ovvero ai beneficiari dei provvedimenti in capo agli Enti, si evidenzia quanto segue. Dei 256 provvedimenti deferiti agli Enti gestori dei Servizi Socio-Assistenziali, 132 interessano adulti ( fascia di età anni) mentre 124 riguardano persone anziane (65 e oltre). Il 48% dei provvedimenti è riferito ad un utenza di genere femminile, il 52% maschile. Grafico 4- rapporto maschi-femmine Se si considerano invece le motivazioni alla base dei provvedimenti, i dati pervenuti confermano la prevalenza di situazioni riconducibili a disabilità di tipo psichico (126 cittadini). Significativa anche la casistica raccolta alla voce più motivazioni che associa il disagio conseguente a malattia psichiatrica e-o declino cognitivo/demenza, a problematiche socioambientali, dipendenze, altre malattie, ecc. Grafico 5- Motivazioni alla base dei provvedimenti deferiti agli Enti Gestori Rispetto alla collocazione dei beneficiari, risulta predominante la collocazione in Struttura: 176 provvedimenti riguardano infatti soggetti che vivono in strutture residenziali e precisamente:

29 - n. 102 persone in Casa di Riposo, - n. 74 persone in Comunità di tipo residenziale; 66 provvedimenti interessano soggetti che vivono nella propria abitazione; 14 provvedimenti si riferiscono a beneficiari stabilmente ospiti di familiari o amici. Grafico 6 - Luogo in cui vive il beneficiario Interessante evidenziare che dei 256 provvedimenti in esame, 198 (ovvero il 77%) riguardano soggetti già in carico al servizi socio-assistenziale al momento del conferimento dell incarico all Ente gestore. Per 58 beneficiari, gli Operatori si sono trovati nella necessità di costruire ex novo il fascicoloutente raccogliendo ed assemblando le informazioni e la documentazione necessaria all esercizio della funzione. Dei 256 provvedimenti, 116 riguardano soggetti da tempo in carico al Servizio Sanitario e seguiti da un Servizio Specialistico dell A.S.L. Per quanto riguarda l iniziativa alla base dei provvedimenti, ovvero da chi sono state presentate le istanze che hanno determinato l intervento del Giudice Tutelare o del Tribunale, si evidenzia che: 169 sono i casi in cui il provvedimento è stato adottato su segnalazione/ricorso dell Ente Gestore; 15 sono le segnalazione trasmesse agli organi giudiziari da un Servizio Specialistico dell ASL; 28 sono i casi avviati in seguito al ricorso di un familiare; 4 quelli in cui l istanza è stata presentata dal beneficiario in prima persona;

30 40 le situazioni raggruppate sotto la voce altro, ovvero provvedimenti che hanno avuto origine per iniziativa di altri soggetti, quali ad esempio il Direttore-Presidente di una Struttura residenziale, il Comune, le Forze dell Ordine, a seguito di procedure connesse ad atti giudiziari, ecc). Grafico 8 Iniziativa alla base dei provvedimenti Rispetto alla complessità della gestione del patrimonio del beneficiario, dai dati pervenuti risulta che gli Enti gestori valutano questo mandato: nel 58% dei casi come un attività semplice ; nel 36% dei casi come complessa solo per il 6% delle situazioni in esame, come molto complessa.

31 4.2 I DATI AGGREGATI PER ENTE GESTORE: uno sguardo nel dettaglio S.O.C. SERVIZI SOCIALI DISTRETTO 2 BRA Complessivamente i cittadini residenti nel territorio afferente al Distretto di Bra S.O.C. Servizi Sociali dell A.S.L: CN 2, risultano essere al in numero di unità (dati ISTAT post- censimento 2011). Il Tribunale competente per la zona è quello di ALBA. Alla data della presente rilevazione, l Ente risulta avere in carico 16 soggetti adulti beneficiari di provvedimenti di protezione giuridica ( a cui si aggiungono n. 3 tutele riferite a minori delle quali si parlerà nello specifico in un documento successivo). Tutti i provvedimenti risultano deferiti al Direttore del Servizio Per quanto concerne la Tipologia dei provvedimenti, sono 9 le Amministrazioni di Sostegno, 5 i provvedimenti di interdizione e 2 le curatele. Grafico 9 Tipologia dei provvedimenti Con riferimento alle caratteristiche dell utenza, dei 16 beneficiari in carico: 9 appartengono alla fascia d età degli adulti 7 degli anziani. Il 69% sono donne, il 42% appartiene al genere maschile. Grafico 10 Rapporto maschi femmine

32 Le motivazioni alla base dei provvedimenti, sono in via prioritaria legate alla disabilità psichica ( 7 beneficiari) o a più motivazioni ( per 8 soggetti); in un solo caso si parla di cause connesse ad uno stato di dipendenza da sostanze. Grafico 11 - Motivazioni alla base dei provvedimenti Per quanto riguarda il luogo in cui vive il beneficiario del provvedimento, si riscontra omogeneità tra soggetti inseriti in Strutture residenziali per anziani e utenti che utilizzano la propria casa di abitazione. Due persone risultano inserite in Comunità.. Grafico 12 - Luogo in cui vive il beneficiario Il 69% dei beneficiari era già in carico al Servizio Socio-Assistenziale al momento della nomina. Sono 5 invece i beneficiari che non avevano avuto precedenti rapporti con il Servizio e per i quali è stato necessario avviare una procedura di presa in carico. Inoltre il 32% (6 persone) è in carico anche ad un servizio specialistico. In merito all iniziativa alla base dei provvedimenti ( da chi è partita la segnalazione/istanza): 10 sono quelli avviati a seguito di una segnalazione o ricorso presentato dalla stesso Ente gestore; 4 sono quelli avviati su istanza di altri soggetti; 1 provvedimento è stato promosso da un Servizio Specialistico dell ASL; 1 provvedimento su istanza dei familiari;

33 . Grafico 13 - Soggetti che hanno promosso il ricorso/la segnalazione Per quanto riguarda infine la gestione patrimoniale, si parla di attività non particolarmente complessa (semplice) nel 19% dei casi (3 beneficiari), complessa nel 75% delle situazioni ( 12 beneficiari) e particolarmente impegnativa (molto complessa) in un solo caso specifico con necessità anche di supporto professionale esterno. Grafico 14 Gestione patrimoniale COMUNITA MONTANA DELLE ALPI DEL MARE La Comunità Montana delle Alpi del Mare esercita le funzioni socio-assistenziali per un numero di cittadini che al risulta essere di unità. Il Tribunale competente è quello di CUNEO. Alla data della presente rilevazione, l Ente risulta avere in carico 10 beneficiari adulti di provvedimenti di protezione giuridica a cui si aggiungono n. 2 provvedimenti riferiti a minori. Gli incarichi sono tutti deferiti ai SINDACI dei comuni di residenza. Si tratta di una situazione diversa da quella riscontrata presso gli altri Enti gestori: la Comunità Montana della Alpi del Mare è infatti l unico Ente della provincia in cui per regolamento interno, le tutele, curatele e amministrazioni di sostegno pubbliche, sono deferite direttamente ai Sindaci dei

34 comuni di residenza dei beneficiari che esercitano l incarico loro attribuito dal Giudice Tutelare avvalendosi del supporto del Servizio socio-assistenziale della Comunità Montana. Agli Operatori è richiesto di rapportarsi con i beneficiari, vigilare sulle loro condizioni e necessità riferendo al Responsabile del Servizio e-o al Sindaco e realizzare gli interventi opportuni. Agli stessi operatori sono infatti conferite deleghe per rendere possibile l operatività. Periodicamente provvedono anche alla stesura della relazione-rendiconto che viene poi sottoscritta dal Tutore o A. di Sostegno e inviata al Giudice Tutelare. Considerati ruolo e responsabilità dell Ente, si è pertanto ritenuto di procedere conteggiando i provvedimenti in oggetto ai fini della presente rilevazione. Rispetto alla tipologia di provvedimento, si registrano 5 provvedimenti di interdizione, 3 provvedimenti di A. di S. e 2 di inabilitazione. Grafico 15 Tipologia di provvedimenti Con riferimento alle caratteristiche dell utenza, dei dieci casi in carico alla Comunità Montana delle Alpi del Mare, 5 riguardano soggetti adulti e 5 anziani; il 70% dei beneficiari è di genere maschile. Le donne sono il 30%. Grafico 16 - Percentuale beneficiari maschi/femmine Rispetto alle motivazioni alla base dei provvedimenti, vi è una significativa prevalenza di soggetti affetti da disturbi psichici (6 beneficiari); sono 3 le persone per le quali si segnalano motivazioni plurime e diverse, mentre in un solo caso si parla di dipendenza da sostanze.

35 Grafico 17 - Motivazioni alla base dei provvedimenti Rispetto al luogo in cui vive il beneficiario vi è parità di distribuzione tra il domicilio abituale e la casa di riposo (4 beneficiari per ciascuna categoria). Un beneficiario risulta ospite di Comunità. Grafico 18- Luogo in cui vive il beneficiario Dei 10 beneficiari 9 erano già in carico al Servizio al momento dell avvio del procedimento e della nomina. In tutti i 9 casi, si tratta di soggetti seguiti anche da un Servizio Specialistico dell ASL. I provvedimenti sono stati emessi tutti per iniziativa (segnalazione/ricorso) dello stesso Ente Gestore oppure di soggetti diversi dai familiari, dal beneficiario stesso o da un servizio specialistico. Con riferimento alla gestione del patrimonio, nel 90% dei casi l Ente segnala la complessità del proprio mandato dovuta alla necessità di intervenire per seguire pratiche connesse ad eredità o successorie, divisioni di immobili, atti di vendita o stipula contratti di locazione oltre che per immobili anche per terreni agricoli, ecc. Solo nel 10 % dei casi la gestione ha caratteristiche tali da poter essere definita semplice. Grafico 19 - Gestione patrimoniale

36 COMUNITA MONTANA ALTA LANGA La Comunità Montana Alta Langa esercita le funzioni socio-assistenziali per un numero di cittadini che al risulta essere di unità (dati ISTAT post- censimento 2011). I Tribunali competenti sono: il Tribunale di ALBA il Tribunale di MONDOVI Alla data della presente rilevazione, all Ente risultano deferiti n. 8 provvedimenti di protezione giuridica. Non sono segnalati provvedimenti relativi a minori. L incarico di Tutore e-o Amministratore di Sostegno è in capo al Presidente in quanto legale rappresentante dell Ente. Per quanto riguarda la tipologia di provvedimento, non si registrano provvedimenti di inabilitazione ( curatela). Tutele e Amministrazioni di sostegno sono equamente distribuite: 4 sono i provvedimenti di interdizione 4 quelli di Amministrazione di Sostegno. Con riferimento alle caratteristiche dell utenza, i provvedimenti considerati riguardano 6 donne e 2 uomini; 4 beneficiari appartengono alla fascia d età degli adulti e 4 degli anziani. Per quanto riguarda le motivazioni alla base dei provvedimenti, per 6 soggetti è possibile parlare di una molteplicità di cause (declino cognitivo o insufficienza mentale spesso associate a disagio ambientale, problematiche familiari, solitudine, dipendenze); in 2 casi si parla di disabilità di tipo psichico. Grafico 20 Motivazioni alla base dei provvedimenti Rispetto al luogo in cui vive il beneficiario, tutti gli interessati risultano essere ospiti di Strutture residenziali ( 4 in Casa di riposo, 4 in Comunità ). Il 62% dei beneficiari ( 5 persone ) era già in carico al Servizio Sociale al momento della nomina. Il 75% risulta anche seguito dai Servizi Sanitari Specialistici. Rilevante è il numero di provvedimenti emessi per iniziativa (segnalazione/ricorso) dello stesso Ente Gestore: n. 7 provvedimenti su un totale di 8.

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