Ambito Distrettuale 6.1
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- Alessandro Fantoni
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1 Ambito Distrettuale 6.1 Piano di Zona
2 AREE DI INTERVENTO: OBIETTIVI STRATEGICI, PRIORITA DEL PDZ, AZIONI, TEMPI E RISORSE 4.2 AREA DISABILITA PREMESSA. Negli ultimi anni l azione progettuale a favore delle persone con disabilità è stata orientata alla diversificazione dei servizi offerti e ad una sempre maggior connessione con il territorio. Questo processo, portato avanti in forma congiunta fra Ambiti, Distretti, Coordinamento sociosanitario, ha consentito di configurare a livello provinciale il sistema dell abitare sociale e il sistema dei servizi semiresidenziali e comunitari a rete che verranno legittimati con il nuovo Atto di Delega, attualmente in fase di stesura. Le schede sotto riportate evidenziano come la scelta di diversificazione dell offerta sia orientata da un lato a soddisfare i bisogni socio-assistenziali legati all età, dall altro a costruire percorsi di presa in carico comunitaria attraverso il sostegno alle reti formali e informali, viste come opportunità inclusive che incentivano l autonomia e l autodeterminazione delle persone con disabilità. Infine, l apertura modulare dei centri semiresidenziali favorirà lo sviluppo di percorsi osservativi in continuità con la scuola, per una migliore analisi delle capacità individuali. In particolare per l Ambito 6.1 il triennio di vigenza del Piano di Zona coinciderà con il periodo di avvio e sviluppo della realizzazione del piano locale per la disabilità promosso dall Ambito seguendo la metodologia dell istruttoria pubblica di co-progettazione.
3 REGIONALE N. 6.1 OBIETTIVO Avviare un percorso di riqualificazione dei Centri diurni per persone con disabilità finalizzato a: - diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili con offerte adattabili alle esigenze dei soggetti; - promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni maggiormente in grado di promuovere, in continuità educativa con la scuola e la famiglia, percorsi di autonomia personale e di inclusione sociale nei diversi contesti comunitari. SOCIALE SOCIOSANITARIO MACROAZIONE N Estensione dell organizzazione modulare a tutti i centri diurni a gestione diretta al fine di favorire la continuità educativa con scuola e territorio INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI ANNO 2013 LR 41/96 Progetti a sostegno della domiciliarità Piano triennale della disabilità (EMDH) 4.4 SSC - ASS n. 6 (Servizi in delega e Coordinamento sociosanitario) Distretto Ovest Comuni dell Ambito Provincia di Pordenone Terzo Settore Scuole di ogni ordine e grado SSC ASS 6 Distretto Ovest Comuni Provincia Terzo Settore - Scuole 1. Ricognizione dello stato di fatto del sistema dei servizi semiresidenziali dell Ambito 6.1 per persone disabili. Evidenziazione dei punti di forza e di debolezza 2. Raccordo delle esperienze locali con il sistema provinciale dei servizi semiresidenziali per persone disabili 3. Predisposizione di un nuovo piano organizzativo modulare del Centro Diurno di Sacile 4. Predisposizione ed avvio sperimentale di attività presso il Laboratorio per Disabili sito presso la costruenda fattoria sociale di Sacile 5. Ricognizione delle risorse territoriali del Terzo Settore e del privato for profit che già hanno sviluppato progetti a favore dei disabili e/o sono disponibili a farlo.
4 ANNO 2014 ANNO 2015 SSC ASS6 Scuole Provincia Distretto Ovest Terzo Settore 1. Avvio sperimentale del nuovo assetto organizzativo modulare aperto anche ai soggetti provenienti dal territorio e dalla scuola 2. Analisi condivisa dei punti di forza e di debolezza dei percorsi avviati 3. Introduzione dei correttivi eventualmente necessari ed estensione degli interventi modulari secondo un calendario articolato settimanale 4. Prosecuzione e sviluppo delle attività laboratoriali presso la fattoria sociale di Sacile SSC ASS 6 Terzo Settore 1. Verifica e valutazione della sperimentazione del nuovo assetto organizzativo del Centro Diurno di Sacile e del Laboratorio presso la Fattoria sociale di Sacile. 2. Verifica e valutazione della sperimentazione del nuovo piano di trasporto per persone disabili. Confronto attori coinvolti su relazione predisposta dalla Provincia INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO N. giovani disabili che a conclusione del percorso scolastico sono inseriti in programmi educativi e di inclusione sociale alternativi o integrativi dei centri diurni. Valore atteso Con riferimento al , nel triennio un numero crescente di disabili sperimenta percorsi educativi e di inclusione sociale alternativi ai centri diurni.
5 REGIONALE N. 6.1 OBIETTIVO Avviare un percorso di riqualificazione dei Centri diurni per persone con disabilità finalizzato a: - diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili con offerte adattabili alle esigenze dei soggetti; - promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni maggiormente in grado di promuovere, in continuità educativa con la scuola e la famiglia, percorsi di autonomia personale e di inclusione sociale nei diversi contesti comunitari. SOCIALE SOCIOSANITARIO MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Individuazione di contesti comunitari inclusivi nei quali sperimentare processi di autonomia individuale e promuovere nuovi modelli organizzativi alternativi a quelli dei centri diurni LR 41/96 Fondo per l Autonomia Possibile Progetti a sostegno della domiciliarità Piano triennale della disabilità AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI 4.2 (EMDH) SSC - ASS n. 6 (Servizi in delega e Coordinamento sociosanitario) Distretto Ovest - Cooperazione sociale - Provincia di Pordenone ASS e SSC 1. Condivisione operativa aperta a tutti i possibili soggetti interessati per l individuazione delle risorse utilizzabili quale palestre per le autonomie individuali delle persone con disabilità, con riferimento ad esempio, anche se non esaustivo, a: ANNO Appartamenti a Sacile (proprietà dell ASS) - Immobile di San Giovanni di Livenza (proprietà del Comune di Sacile) - Casa Padiel (Aviano) 2. Condivisione operativa e sviluppo di attività già avviate in tema di sviluppo dell autonomia delle persone disabili con riferimento ad esempio, anche se non esaustivo, a: - Progetto area verde Un giardino per tutti - Progetto Pet Therapy - Laboratorio Artisti di Strada - Orto sociale di San Giovanni di Livenza
6 - Fattoria sociale San Floriano 3. Conclusione della fase di studio di fattibilità di una fondazione di partecipazione tra ASS e SSC per l housing sociale con particolare attenzione alle risorse per l autonomia delle persone disabili ASS e SSC ANNO Valutazione e apporto delle eventuali modifiche necessarie all implementazione dei percorsi avviati 2. Analisi di possibili altre situazioni dove poter avviare sperimentazioni di autonomia individuale 3. Esecuzione di quanto espresso dallo studio di fattibilità per l avvio sperimentale di una fondazione di partecipazione per l housing sociale ASS e SSC ANNO ) Valutazione e prosecuzione con i necessari adeguamenti delle progettazioni in essere 2) Messa a sistema nella rete dei servizi delle esperienze consolidate INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO Evidenza del sistema di offerta diversificato per intensità della cura e dell assistenza. N. giovani disabili che a conclusione del percorso scolastico sono inseriti in programmi educativi e di inclusione sociale alternativi o integrativi dei centri diurni. Valore atteso Con riferimento al , nel triennio un numero crescente di disabili sperimenta percorsi educativi e di inclusione sociale alternativi ai centri diurni.
7 REGIONALE N. 6.1 OBIETTIVO Avviare un percorso di riqualificazione dei Centri diurni per persone con disabilità finalizzato a: - diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili con offerte adattabili alle esigenze dei soggetti; - promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni maggiormente in grado di promuovere, in continuità educativa con la scuola e la famiglia, percorsi di autonomia personale e di inclusione sociale nei diversi contesti comunitari. SOCIALE SOCIOSANITARIO MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE Sviluppo del modello organizzativo a rete delle fattorie sociali come modello inclusivo innovativo, da attuare in contesto rurale. LR 41/96 Fondo per l Autonomia Possibile Progetti a sostegno della domiciliarità Piano triennale della disabilità Politiche agricole e commercio Sperimentazione regionale sulle Fattorie Sociali AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI 4.2, 4.3,4.4 SSC ASS6 (Coordinamento sociosanitario e servizi in delega) DSM Distretto Ovest Terzo Settore Forum delle Fattorie sociali Provincia di Pordenone Area Welfare ASS 5 ASS, SSC e Provincia 1. Condivisione e continuità delle azioni previste dal Piano triennale per la Disabilità integrando gli interventi della sperimentazione regionale sulle fattorie sociali con le proposte del Forum provinciale delle fattorie sociali ANNO 2013 ASS e SSC coordinano: 1. Conclusione del percorso di accompagnamento curato dall Area Welfare dell ASS 5 e finalizzato alla costituzione di una fondazione di partecipazione per l housing sociale centrata sulla costruenda fattoria sociale di Sacile 2. Avvio del percorso di programmazione delle attività in previsione della conclusione dei lavori di sistemazione della fattoria sociale
8 ANNO 2014 ANNO 2015 INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO ASS e SSC coordinano: 1. Monitoraggio, valutazione e consolidamento delle esperienze in atto 2. Avvio sperimentale di attività presso la struttura della fattoria sociale di Sacile con attenzione agli assi lavoro, abitare ed inclusione ; 3. Sviluppo delle collaborazioni con la rete territoriale promossa dal Forum provinciale delle fattorie sociali e dalla sperimentazione regionale sulle Fattorie Sociali ASS e SSC coordinano: 1. Monitoraggio, valutazione e consolidamento delle esperienze in atto, 2. Valutazione e apporto di eventuali modifiche al processo di potenziamento della rete delle fattorie sociali o dei servizi da queste offerte N di progettualità avviate N di soggetti disabili inseriti nelle progettualità avviate N di collaborazioni avviate con il Forum provinciale delle Fattorie sociali
9 REGIONALE N. 6.1 OBIETTIVO Avviare un percorso di riqualificazione dei Centri diurni per persone con disabilità finalizzato a: - diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili con offerte adattabili alle esigenze dei soggetti; - promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni maggiormente in grado di promuovere, in continuità educativa con la scuola e la famiglia, percorsi di autonomia personale e di inclusione sociale nei diversi contesti comunitari. SOCIALE SOCIOSANITARIO MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI ANNO 2013 ANNO 2014 Avvio di un processo di sperimentazione finalizzato alla diversificazione dei sistemi semiresidenziali e residenziali attraverso soluzioni integrative ed orientate ad offrire una risposta mirata alle persone disabili con prevalenza di bisogni assistenziali legati all età LR 41/96 Fondo per l Autonomia Possibile Progetti a sostegno della domiciliarità Piano Locale per la Domiciliarità dell Ambito , 4.4, 4.5 SSC ASS n. 6 Distretto Ovest - Provincia di Pordenone ASS e SSC coordinano: 1. Concorso alla rilevazione provinciale del bisogno semiresidenziale e di residenzialità delle persone disabili che invecchiano e della potenziale offerta esistente 2. Studio di fattibilità di un riordino del sistema di offerta in atto per: - Declinare nuove modalità di presa in carico delle persone disabili che invecchiano; - Definire un sistema di domiciliarità articolato secondo un impostazione modulare e flessibile; - Avviare azioni propedeutiche verso l abitare sociale con persone disabili ASS e SSC coordinano: 1. Avvio di progettualità per sperimentare il nuovo sistema di offerta di semiresidenzialità e residenzialità di persone disabili che invecchiano; 2. Sperimentazione di forme di abitare sociale
10 ANNO 2015 INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO ASS e SSC coordinano: 1. Monitoraggio e valutazione delle progettualità sperimentate in vista di un loro consolidamento e messa a sistema Evidenza del sistema di offerta diversificato per intensità di cura ed assistenza N beneficiari delle esperienze avviate articolati per classi di età
11 OBIETTIVO MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI ANNO 2013 LOCALE N. 6.2 Sperimentare modelli innovativi di affidamento di servizi nell area della disabilità SOCIOSANITARIO Sperimentazione dell istruttoria pubblica di coprogettazione per la realizzazione di un piano integrato di interventi e servizi nell area della disabilità LR 41/96 Fondo per l Autonomia Possibile Progetti a sostegno della domiciliarità Piano Locale per la Domiciliarità dell Ambito , 1.2, 3.1, 4.4, 4.5 SSC ASS6 - Terzo Settore SOCIALE SSC, ASS 6 e Terzo Settore 1. Conclusione della coprogettazione per un piano locale per la disabilità avviata con avviso pubblico a fine Condivisione con i soggetti partner selezionati dell offerta di servizi ed interventi da articolare nei confronti delle persone disabili, tenuto anche conto delle altre macro azioni del Piano di Zona. SSC e ASS 6 3. Condivisione dei momenti di integrazione sociosanitaria previsti nella coprogettazione, come indicato nell avviso pubblico. ANNO 2014 ANNO 2015 INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO SSC, ASS 6 e Terzo Settore 1. Monitoraggio e valutazione della progettualità sperimentale messa in atto SSC e ASS 6 2 Relazione ad Assemblea dei Sindaci su sviluppo della coprogettazione SSC e ASS e Terzo settore 1. Monitoraggio e valutazione della progettualità sperimentale in funzione di una eventuale continuità temporale dell affidamento del servizio Evidenza dei report di monitoraggio e valutazione della coprogettazione. N. soggetti del Terzo settore coinvolti nella sperimentazione (analisi longitudinale)
12 OBIETTIVO MACROAZIONE N INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI ANNO 2013 ANNO 2014 ANNO 2015 INDICATORI DI RISULTATO NEL TRIENNIO LOCALE N. 6.3 Sperimentare modelli innovativi di inclusione ed integrazione dei bambini disabili SOCIALE SOCIOSANITARIO Sperimentazione di un modello per l interazione ed integrazione dei bambini disabili gravi e gravissimi nel sistema scolastico LR 41/96 Politiche educative e scolastiche 4.5 SSC ASS 6 Scuole primarie e secondarie di primo grado SSC ASS6 e Scuole 1. Sviluppo delle attività sperimentali avviate nel 2012 per quanto riguarda l inserimento di bambini disabili gravi nel mondo della scuola 2. Analisi per una implementazione del progetto in più contesti scolastici del territorio dell Ambito SSC e ASS: 1. Monitoraggio e valutazione delle progettualità sperimentate 2. implementazione del progetto in contesti scolastici diversi da quello di sperimentazione, qualora l analisi di fattibilità (punto 2 anno 2013) ne rivelasse la possibilità/opportunità. SSC e ASS coordinano: 1. Monitoraggio e valutazione delle progettualità sperimentate per la previsione di una messa a sistema del servizio nella rete integrata del territorio dell Ambito N bambini gravi seguiti dal progetto ( )
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