Progetto Comes, sostegno all handicap
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- Martino Donato
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1 TITOLO Progetto Comes, sostegno all handicap TEMPI ANNO SCOLASTICO 2010/2011 Destinatari Minori disabili (fascia d età 3/14 anni) frequentanti la scuola dell obbligo, affetti da patologie varie: ipoacusia, ritardo mentale, disturbi del comportamento, deficit motorio. Gli alunni da seguire possono presentare una o più patologie associate e vengono individuati a seguito di un attenta valutazione della Diagnosi Funzionale da parte dell UMD (l Unità Multidisciplinare dell ASP, formata da un neuropsichiatra infantile, uno psicologo, un terapista della riabilitazione e un assistente sociale) e dopo la rilevazione delle esigenze specifiche effettuate da personale specializzato dell ex ASL n. 10 ora ASP n. 5. Nel progetto vengono inseriti gli alunni che presentano caratteristiche di gravità che hanno in sé una potenzialità di recupero. Contesto La presenza di un minore disabile nella scuola comporta un insieme di problematiche riguardanti soprattutto il processo di integrazione e le condizioni di relazioni interpersonali sia verticali che orizzontali (cioè tra adulti e bambini e tra bambini); relazioni formali che non tengono conto del disabile come persona, ma che piuttosto ne sottolineano la diversità all interno del gruppo-classe. Le esigenze del minore portatore di handicap vengono considerate secondarie rispetto a quelle degli alunni cosiddetti normali, pertanto si riduce lo spazio relazionale all interno del quale il minore può esprimersi come persona e ciò ha una ricaduta negativa sia sull autopercezione che sulla percezione collettiva del disabile, causando spesso la ridotta partecipazione alla vita comunitaria ed alle esperienze didattiche. Inoltre si riscontrano modalità comunicazionali limitate ed a volte poco efficaci tra gli insegnanti e la famiglia. Nelle scuole interessate sono stati rilevati i seguenti bisogni e difficoltà inerenti alla presenza di alunni portatori di handicap: Analisi preliminare 1) Tagli delle ore di sostegno assegnate agli alunni disabili. 2) Gruppi classe numerosi. 3) Necessità di contenimento di comportamenti disturbati e disturbanti. 1
2 4) Ritmi e modalità di apprendimento rallentati e differenziati. 5) Necessità di stimolazione continua per non aggravare le esistenti difficoltà di comprensione ed il conseguente senso di isolamento. Ciò si è rilevato soprattutto per i soggetti affetti da ipoacusia. 1) Rafforzare, sollecitare e sviluppare le capacità possedute dall alunno in situazione di handicap. Obiettivi 2) Consentire il raggiungimento di un migliore livello di apprendimento. 3) Realizzare un processo di integrazione più adeguato. 4) Facilitare la comunicazione tra scuola e famiglia. COSTRUZIONE E DESCRIZIONE DEL PROGETTO Metodologia e procedure Sul principio dell educabilità dei bambini disabili anche se gravi, concetto affermato per la prima volta nella metà dell 800 dal pedagogista francese Edouard Séguin, si fonda la progettazione del servizio di assistenza specialistica offerto dal Comune di Palmi agli alunni con handicap che frequentano le scuole materne elementari e medie del territorio. Il Progetto COMES è nato come intervento sperimentale dal lavoro di rete tra il Comune, la Scuola, l Unità Multidisciplinare dell ASP n.50 (ex ASL n.10) e le famiglie. La Scuola è un luogo privilegiato per favorire il processo di integrazione che la L.104/92 promuove sollecitando interventi ed iniziative che abbiano come obiettivi prioritari l inserimento sociale e scolastico e l acquisizione di competenze generiche e specifiche, per raggiungere i quali non è certamente sufficiente la sola assistenza ausiliaria di base, che la circolare del MIUR n.3390 del 30/11/01 pone a carico della Scuola. Per realizzare un intervento incisivo nell ambito educativo relazionale degli alunni con handicap, interviene il Comune realizzando, mediante l erogazione del servizio di assistenza specialistica, un progetto educativo riabilitativo che prevede l utilizzo della figura dell educatore professionale, il quale collabora con l insegnante di sostegno ai fini dell attuazione del PEI, cioè del piano educativo individuale programmato per ciascun alunno sulla base della diagnosi funzionale stilata dagli specialisti dell Unità Multidisciplinare dell ex ASL n.10, diagnosi che rileva le problematiche inerenti alla specifica 2
3 tipologia dell handicap ed individua le potenzialità dell alunno disabile. E previsto altresì l utilizzo di specialisti nel L.I.S.; assistenti alla comunicazione o traduttori del linguaggio dei segni La presenza della figura specialistica che collabora con gli insegnanti di sostegno e curriculari, facilita il processo di integrazione e il raggiungimento degli obiettivi didattici, grazie al maggior numero di ore che il personale specializzato dedica all alunno, il quale così riceve più input formativi. L intervento personalizzato sollecita nel bambino disabile l utilizzo di risorse latenti e quindi l espressione delle proprie potenzialità non solo nel contesto scolastico ma anche in ambito extrascolastico. Soggetti coinvolti Alunni disabili, le loro famiglie, insegnanti curriculari e di sostegno, dirigenti scolastici, specialisti dell ASP n. 5, Servizio Sociale Comunale, Cooperativa Sociale. 1) Segnalazione al Servizio Sociale Comunale degli alunni disabili da parte dei dirigenti scolastici. 2) Richiesta del Comune all ASP n. 5 per accertare le esigenze educative di ciascun alunno segnalato. Fasi di realizzazione 3) Individuazione da parte degli specialisti Unità Multidisciplinare dell ASP n. 5 delle modalità d intervento rapportate alla tipologia dell handicap/contatto con la famiglia. 4) Costituzione di un Gruppo di Lavoro composto da personale UMD, famiglie, personale scolastico ed operatori impegnati nel progetto educativo. 5) Predisposizione ed attuazione per ogni singolo alunno disabile di progetti mirati alla realizzazione degli obiettivi del PEI, mediante l arricchimento di esperienze didatticoformative. Aspetti innovativi Viene privilegiata la dimensione educativa 3
4 dell intervento e non quella semplicemente assistenziale. E sollecitata la condivisione di responsabilità nel conseguimento dei risultati del progetto. Nella realizzazione del progetto sono coinvolti la Scuola, il Comune, l ASP, le famiglie che partecipano attivamente alle varie fasi progettuali. Due nuove figure di operatori,l educatore professionale e il traduttore del linguaggio, affiancano in classe gli insegnanti curriculari e di sostegno nell attuazione di programmi educativi personalizzati. RISULTATI E VALUTAZIONE Miglioramento del livello di integrazione. Risultati attesi Ampliamento del numero di esperienze formative. Raggiungimento degli obiettivi del Piano Educativo Individualizzato supportando gli interventi degli insegnanti di sostegno e curriculari. Osservazione iniziale e periodica, da parte degli educatori, dei comportamenti degli alunni disabili in classe. Criteri di valutazione Verifiche dei progressi ottenuti, effettuate dagli specialisti dell Unità Multidisciplinare mediante materiale strutturato e specialistico. Rilevazione dello stato degli obiettivi a breve termine prefissati dal PEI. Strumenti e metodologie di valutazione 1) Colloqui periodici tra gli operatori dell UMD e gli educatori professionali ed i traduttori di linguaggio. 2) Colloqui della psicologa con gli insegnanti e gli educatori. 3) Incontri con le famiglie finalizzati ad accertare i 4
5 cambiamenti riscontrati sul piano comportamentale. 4) Incontri/verifica con i dirigenti scolastici e con il responsabile della cooperativa sociale che ha individuato gli educatori impegnati nel progetto. 5) Monitoraggio degli interventi. RISORSE Costo complessivo del progetto Anno 2010/ ,00 + IVA al 4% se dovuta, per una spesa complessiva di ,40 per circa cento giorni lavorativi ( 16 settimane). Risorse umane impegnate: Psicologo, terapisti della riabilitazione, assistente sociale, educatori professionali, traduttori del linguaggio specialisti nel L.I.S., operatori del Servizio Sociale Comunale. 5
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