IL FELICE SPIEGA: Credere

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1 IL FELICE SPIEGA: Credere 1 Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire. 2 Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo». 3 Gesù si trovava a Betania, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4 Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? 5 Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. 6 Allora Gesù disse: «Lasciatela stare;; perché la infastidite? Ha compiuto un azione buona verso di me. 7 I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. 8 Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto». 10 Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare loro Gesù. 11 Quelli, all udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava come consegnarlo al momento opportuno. 12 Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?» 13 Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d acqua;; seguitelo. 14 Là dove entrerà, dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? 15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta;; lì preparate la cena per noi». 16 I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua. 17 Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici. 18 Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: «In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà». 19 Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l altro: «Sono forse io?» 20 Egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto. 21 Il Figlio dell uomo se ne va, come sta scritto di lui;; ma guai a quell uomo, dal quale il Figlio dell uomo viene tradito! Meglio per quell uomo se non fosse mai nato!» 22 E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». 23 Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. 24 E disse loro: «Questo è il mio sangue dell alleanza, che è versato per molti. 25 In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». 26 Dopo aver cantato l inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. 27 Gesù disse loro: «Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse. 28 Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea». 29 Pietro gli disse: «Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!». 30 Gesù gli disse: «In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». 31 Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dicevano pure tutti gli altri. 32 Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». 33 Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e

2 angoscia. 34 Disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». 35 Poi, andato un po innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell ora. 36 E diceva: «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu». 37 Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? 38 Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». 39 Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. 40 Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. 41 Venne per la terza volta e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l ora: ecco, il Figlio dell uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. 42 Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino». 43 E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. 44 Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: «Quello che bacerò, è lui;; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta». 45 Appena giunto, gli si avvicinò e disse: «Rabbì» e lo baciò. 46 Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono. 47 Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e gli staccò l orecchio. 48 Allora Gesù disse loro: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. 49 Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Si compiano dunque le Scritture!» 50 Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono. 51 Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo afferrarono. 52 Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo. 53 Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, gli anziani e gli scribi. 54 Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco. 55 I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. 56 Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano concordi. 57 Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo: 58 «Lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò questo tempio, fatto da mani d uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d uomo». 59 Ma nemmeno così la loro testimonianza era concorde. 60 Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all assemblea, interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?» 61 Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?» 62 Gesù rispose: «Io lo sono! E vedrete il Figlio dell uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo». 63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? 64 Avete udito la bestemmia;; che ve ne pare?». Tutti sentenziarono che era reo di morte. 65 Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: «Fa il profeta!» E i servi lo schiaffeggiavano. 66 Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo sacerdote 67 e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù». 68 Ma egli negò, dicendo: «Non so e non capisco che cosa dici». Poi uscì fuori verso l ingresso e un gallo cantò. 69 E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: «Costui è uno di loro». 70 Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro: «È vero, tu certo sei uno di loro;; infatti sei Galileo». 71 Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quest uomo di cui parlate». 72 E subito, per la

3 seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detto: «Prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai». E scoppiò in pianto. (Marco 14,1-71). La notte iniziata nell orto degli ulivi è terminata. Le prime luci dell alba rischiarano la stanza. Questa è l ora in cui i discepoli di Gesù, dopo essersi dispersi per tutta la notte, si sono raccolti in un luogo sicuro. Si contano, manca Giuda. Nessuno l ha più visto. Le voci corrono. Qualcuno dice di averlo visto nel tentativo di impiccarsi a un ramo proteso sul vuoto e di aver visto anche spezzarsi il ramo e il corpo di Giuda cadere tra le rocce, spaccandosi in due nel dirupo sottostante. I dodici non sanno cosa pensare. È accaduto tutto così in fretta, senza possibilità di riflessione, come quando un fulmine, colpendoti, ti incenerisce senza appello. La tensione è palpabile, la paura esonda. Pietro, con gli occhi gonfi di lacrime, invita a unirsi al canto di un salmo e poi dice: Me l aveva detto. Mi aveva detto come e quando sarebbe successo, che l avrei rinnegato e tradito. Me l ha detto in modo tanto preciso e determinato, quanto sereno e pacato. Non c era giudizio e condanna nelle sue parole, non ho visto disprezzo e fastidio nei suoi occhi, non ho sentito rabbia e rancore nel suo cuore. E io? Con quanta foga, insistenza e candida presunzione gli ho quasi gridato in faccia: Anche se tutti si scandalizzeranno, io no! Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò! E Lui con quale calma e serenità mi ha ripetuto: Proprio tu, oggi, questa notte, prima che due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai. E io, in cuor mio, non ci ho creduto affatto, io, nella mia mente, l ho deriso. Solo adesso, con il cuore ancora in gola per quello che è accaduto questa notte, io mi rendo conto che, nella mia vita, ho creduto a tutti, senza farmi troppe domande, ma a Lui non ho creduto, non ho creduto alle sue parole, non mi sono abbandonato in Lui senza riserve. Ho creduto senza battere ciglio ai miei genitori quando, fin da piccolo, mi hanno fatto capire che il mio lavoro, il mio compito per tutta la vita sarebbe stato di fare il pescatore semplicemente perché ero figlio di pescatori, nato sulle rive di un lago. Ma ancora non credo al compito che Lui mi ha ispirato e affidato: diventare pescatore di uomini e guida della sua famiglia in terra. Da ragazzino ho creduto senza dubbi ai pescatori più navigati e anziani, quando spiegavano che la pesca è un lavoro duro, fatto di tanto sudore, fatica, delusione e pericoli. Ma non ho creduto immediatamente alle sue parole quella notte, quando, gridando dalla riva, ci aveva chiesto: Figlioli, non avete nulla da mangiare? Io gli ho risposto: No, perché, in effetti, non avevamo pescato nulla. Lui senza scomporsi ci disse: Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete. La gettammo e non riuscimmo più a tirarla su per la grande quantità di pesci. E io ancora non credevo che fosse Lui. Sei stato tu Giovanni a gridare: È il Signore! Giovanni: Ricordi come ti sei tuffato in acqua per raggiungerlo a riva? Pietro: Come dimenticarlo! Mi sono tuffato, ma ancora non credevo che fosse Lui. Sì, ho gettato le reti dove mi aveva detto Lui, ma il mio cuore non capiva, non credeva, non si fidava completamente. Ho creduto senza un dubbio a quello che mi dicevano della pesca, che può essere tanto faticosa quanto infruttuosa, ma che fatica credere a Lui, fidarmi di Lui, quando mi ha detto di gettare la rete dalla parte destra della barca, indicandomi un nuovo modo di pescare, di affrontare i problemi, di vivere la vita, me stesso, Dio! Io nella

4 mia vita ho sempre creduto facilmente a tutti. Adesso che ci penso, mi è stato facile e immediato credere a tutti, ma che difficile credere a Lui. Taddeo: E io? Io, quando mi sono indignato con Lui per quello spreco di profumo durante la cena? Io e gli altri, che ci siamo indignati e infuriati con quella donna, perché quel profumo si poteva vendere per più di trecento denari e abbiamo detto che si potevano dare ai poveri? Lui ci ha risposto fermamente ma dolcemente: Lasciatela stare;; perché la infastidite? Ha compiuto un azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto. Anch io dentro di me mi sono fatto beffe di Lui, quando ci ha detto quelle parole. Ma quando il sistema sociale dove sono nato mi ha parlato della potenza e dell indispensabilità del denaro, io ci ho creduto, eccome se ci ho creduto! Quando gli opportunisti e i furbi mi hanno insegnato a coprire sempre ipocritamente con prospettive di carità e di solidarietà i miei reali interessi e la mia avidità, io ci ho creduto, eccome se ci ho creduto! Matteo: Sì, è vero. Abbiamo creduto sempre facilmente, dato credito alla famiglia, alle istituzioni, alle culture, ai potenti, ma a Lui no. Anche quando durante la cena l abbiamo sentito tutti predire a chiare lettere che uno di noi l avrebbe tradito, ci siamo rattristati tantissimo, ma non ci abbiamo creduto in realtà, ci sembrava più che altro una nota melodrammatica a chiusura di una serata da dimenticare. Abbiamo creduto a tutte le calunnie, i pregiudizi, le chiacchiere, le dicerie che abbiamo sentito su chiunque fin da piccoli, ma quando ci ha detto: In verità io vi dico: uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà, non siamo riusciti che a balbettare impauriti e, uno dopo l altro, a chiedergli: Sono forse io? Non siamo riusciti a fare altro che a giustificarci frettolosamente e a cercare immediatamente un potenziale colpevole. Ma non gli abbiamo creduto. Altrimenti non saremmo rimasti del tutto indifferenti quando abbiamo intuito che era Giuda colui che aveva deciso di consegnarlo ai capi dei sacerdoti per denaro. Lui ci aveva predetto il tradimento di Giuda perché avessimo il tempo e l occasione di aiutare Giuda, per circondarlo di affetto e comprensione, per aiutarlo a ritornare in se stesso, non per scatenare la caccia al colpevole. Giovanni: È proprio così. Terribilmente così. Abbiamo creduto facilmente a ogni adulto e coetaneo che ci ha umiliati, criticati, esaltati. Abbiamo creduto ai santoni e ai messia di ogni tipo che, nella storia, ci hanno propinato mitologie, magie, miti, religioni. Abbiamo dato credito a ogni tipo di pensatori che ci hanno riempito la mente di ideologie, filosofie, tradizioni, poesie, letteratura, arte. Abbiamo creduto ciecamente a politici, imperatori, signori della guerra, ma non abbiamo creduto alle sue parole, non abbiamo creduto con tutto il cuore che Lui si è offerto a noi completamente, quando, mentre mangiavamo, ha preso il pane, lo ha spezzato e, recitando la benedizione, lo ha dato a tutti noi, dicendo: Prendete, questo è il mio corpo. Nessuno di noi ha creduto veramente che stesse succedendo qualcosa di sublime e meraviglioso, che mai era accaduto prima. E non abbiamo creduto a Lui, quando ha preso il calice, ha reso grazie, lo ha offerto a tutti dicendo: Questo è il mio sangue dell alleanza, che è versato per molti. Noi non abbiamo creduto a quello che ci ha detto e offerto in quell istante. Noi non abbiamo creduto che in

5 quel momento Lui si è offerto a noi in tutto il suo essere fino a farsi mangiare e bere da noi, per diventare il nostro cibo e la nostra bevanda divina. Nella nostra vita abbiamo creduto praticamente a tutto e a tutti, ma non a Lui. Filippo: Io credo che l errore più grande che possiamo aver fatto e potremmo mai fare nei suoi confronti è scegliere di volerlo capire per poi credergli. Questo è l errore. Noi vorremmo credere a quello che ci ha detto o a quello che ha compiuto solo dopo averlo capito e accettato con la nostra mente. In verità noi dovremmo credere, credere e basta, fidarci di Lui e basta, e solo poi arriverà sicuramente la comprensione, un livello per noi inimmaginabile di comprensione. Tommaso: Ma come faccio a credere a Lui, quando dice: Dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea? Cosa significa, risorto dai morti? Dovremmo credergli a occhi chiusi? Giovanni: Sì, dovremmo credergli a occhi chiusi. Anche se aprissimo completamente gli occhi, i nostri occhi vedrebbero solo quello che vogliono vedere. Sì, dovremmo credergli a occhi chiusi e a cuore aperto. Ci ha dato così tanti segni inequivocabili della sua potenza, della sua grandezza, della sua bontà infinita che, se dice che risorgerà e che ci precederà in Galilea, Lui lo farà. Starà a noi essere presenti all appuntamento. Giacomo: E quando ci ha detto: La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate. Chi gli ha creduto? Chi è rimasto un po con Lui? Nessuno. Ci siamo messi a dormire. Noi non abbiamo creduto alle sue parole e non abbiamo capito nulla di quello che stava per accadere, semplicemente perché la nostra mente ottusa non può accettare ciò che non conosce e non capisce. Lui stava per essere arrestato e sarebbe sparito per sempre dalla nostra vista e noi ci siamo messi a dormire. Incredibile. È tornato a svegliarci per ben tre volte, perché restassimo un po con Lui, ma noi niente. Alfeo: A Lui non ha creduto proprio nessuno. La folla, che con spade e bastoni è venuta ad arrestarlo, era lì perché si era fatta convincere dalla parola dei capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. La gente è pronta a credere ai capi dei sacerdoti, agli studiosi della legge, ai dirigenti del popolo, ma non a Lui, a Lui no. Bartolomeo: Anche Giuda non gli ha creduto, non ha creduto al suo messaggio di amore, di rispetto, di pace e perdono, ha ritenuto più saggio credere al potere religioso, affidare la sua vita al potere politico e, con un bacio, lo ha tradito e consegnato ai tribunali. Ma sono certo che, se Giuda fosse qui ora a piangere con noi e a chiedere perdono di quello che ha fatto, Lui, se fosse qui, lo abbraccerebbe, e con un bacio scioglierebbe ogni suo tormento e peccato. Andrea: Sì. Nessuno ha mai parlato come Lui. Nessuno ci ha mai detto in faccia come stanno le cose, senza teme re il giudizio di alcuno e con così incomprimibile padronanza. Mai nessuno ci ha mai detto in faccia la verità, anche la più scomoda, con tanta dolcezza, con così perfetto rispetto, con tolleranza, con amore. Eppure non gli abbiamo creduto. Anche tra quelli che sono arrivati con spade e bastoni, e gli hanno messo le mani addosso per arrestarlo, non è stato difficile riconoscere molti volti che nel tempo lo avevano seguito e ascoltato nelle piazze e nelle sinagoghe. Alcuni di loro da Lui erano stati persino guariti e liberati da demoni, eppure non hanno creduto a Lui, hanno ritenuto più intelligente credere ai dirigenti della religione ufficiale, anche se i sacerdoti del tempio mai avevano guarito qualcuno, mai erano riusciti a risorgere qualcuno.

6 Pietro: Io non riesco a togliermi dalle orecchie le sue ultime parole, le ultime parole che io ho ascoltato da Lui, perché poi sono scappato. Le ultime parole che ho ascoltato dalla sua bocca sono quelle che Lui ha rivolto a coloro che lo stavano accerchiando con spade e bastoni e, in tutta la sua pace e tranquillità, ha detto quasi con stupore: Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Come a dire: a me non avete creduto nonostante tutto quello che da me avete visto e avete ascoltato, e venite a prendermi come fossi un ladro, perché sicuramente mi ritenete un ladro, un impostore, ma evidentemente a qualcun altro avrete creduto, a qualcuno che non ritenete un ladro e un impostore. Se ora siete qui ad arrestarmi con tutta questa violenza e durezza, è chiaro che avete ritenuto più razionale, utile, intelligente credere ai vostri dirigenti religiosi e politici. Nel tempo trascorso con Lui una cosa tra tante mi ha sempre molto colpito. Lui più volte mi è sembrato veramente sorpreso, sbigottito, sbalordito dalla nostra fatica di credere in Lui, dalla nostra difficoltà ad affidarci a Lui. Lui era stupito della nostra poca fede, significa che ha sempre creduto in noi estremamente di più di quanto noi abbiamo mai creduto e crediamo in Lui e in noi stessi. Queste sono le ultime parole che ho ascoltato da Lui, perché poi non sono riuscito a fare altro che scappare, scappare da Lui. Poi, per seguirlo da lontano, sono arrivato fin dentro il cortile del palazzo del sommo sacerdote, e mi sono seduto tra i servi, per scaldarmi al fuoco. Lì, nel palazzo del sommo sacerdote era tutto contro di Lui. I potenti erano determinati a eliminarlo per i loro giochi di potere, avevano per questo predisposto perfino falsi testimoni, ma non era solo il potere costituito che non credeva in Lui, anche la gente comune, i servi, i soldati si facevano beffe di Lui. Tutti erano contro di Lui. E poi è arrivata vicino al fuoco quella giovane serva del sommo sacerdote. Mi ha puntato il dito guardandomi in faccia e mi ha detto: Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù. E lì ho capito che non ero pronto a rischiare per Lui, non ero pronto a giocare tutto per Lui, e ho risposto: Non so e non capisco che cosa dici, non conosco quest uomo di cui parli. Ciò che mi ha spaventato a morte non è stato il rischio di essere arrestato, ma il terrore che mi è salito da dentro quando ho sentito che il mio cuore non era pronto per Lui. Io non credevo in Lui, questo mi ha abbattuto e frantumato dentro, e ho pianto lacrime che non sapevo di avere. Ascoltando il canto di quel gallo ho pianto come mai in vita mia, ma non sono riuscito a lavare il mio tradimento. Ma poi è accaduto il miracolo. Ero chino, faccia a terra, con la testa tra le mani, e non ci vedevo bene, tra il fumo del fuoco e gli occhi pieni di lacrime, ma, a un certo punto, è sorto trambusto tra le colonne, e tra le ombre ho visto che lo trasferivano in un altra sala. Mi sono alzato e, alla luce fioca del fuoco, l ho visto passare tra le colonne, trascinato dai soldati. I nostri occhi per un istante si sono incontrati. Lui sapeva, eccome sapeva, quello che avevo appena detto, ma non mi odiava, non mi compativa. I suoi occhi mi sono entrati dentro, io gli ho chiesto perdono, e una pace sconfinata, indicibile, irraccontabile ha sciolto tutto, paura, sensi di colpa, rabbia, delusione. Ho avuto pace. Adesso, con tutta la mia povertà e ricchezza, io sono con Lui per sempre. Lui ce lo ha detto, la gente crederà facilmente a tutto e a tutti, ma non crederà facilmente in Lui, ma a coloro che crederanno in Lui, Lui ha promesso un dono, il dono di divenire figli di Dio. Figli di Dio lo siamo per nascita, il dono di Gesù ci permetterà di esserne consapevoli e di diventare su questa terra come tali. Giovanni: E l appuntamento?

7 Pietro: Quale appuntamento? Giovanni: Lui ci ha detto: Dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea. È un appuntamento. È l appuntamento, l appuntamento più importante della storia dell umanità. È l appuntamento con il Vivente, con colui che ha detto di essere Via, Verità e Vita. È l inizio di qualcosa che noi non conosciamo, che non sappiamo, che non possiamo prevedere e comprendere, ma io ci sarò. Questo file pdf e i contenuti dello stesso possono essere riprodotti alle seguenti condizioni: 1) il testo e il file devono rimanere nel loro formato originale;; 2) è vietata ogni manipolazione, estrazione parziale, modifica del contesto, degli scopi, della forma e del contenuto del file;; 3) l estrazione deve essere destinata esclusivamente all uso privato e personale;; 4) è severamente vietato qualsiasi utilizzo o attività, in ogni forma, sia diretta sia indiretta, per scopi e impieghi di lucro e fini commerciali, o in violazione dei diritti di utilizzazione economica (artt l.d.a. n. 633 del 1941), dei diritti morali (artt l.d.a n. 633 del 1941) e dei c.d. diritti connessi (artt l.d.a. n. 633 del 1941);; 5) in ogni caso, devono essere sempre citati l'autore e l'indirizzo web da cui sono stati tratti. Il testo Credere è scritto da Paolo Spoladore per People In Praise. Tutti i diritti editoriali sono riservati.