Mini guida. alla dermatite atopica. all interno

Transcript

1 Mini guida alla dermatite atopica Realizzata in collaborazione con il Dr. Filippo Fassio, specialista in Allergologia e Immunologia Clinica all interno a L ABC della dermatite atopica a Come riconoscere la dermatite atopica a Dermatite atopica e allergie a Perché si sviluppa la dermatite atopica a I fattori che possono peggiorare la dermatite atopica a L intensità della dermatite atopica e lo SCORAD a Consigli terapeutici per la dermatite atopica a Prevenire la dermatite atopica è possibile?

2 ABC della dermatite atopica La dermatite atopica (DA) o eczema atopico è una delle problematiche cutanee più diffuse, soprattutto tra le persone che soffrono di allergie, in particolare quella agli acari della polvere. Quando colpisce La DA colpisce circa il 15-30% dei bambini e il 2-10% degli adulti e può presentarsi fin dalla primissima infanzia: in due casi su tre inizia infatti nel primo anno di vita, in circa la metà dei casi nei primi 6 mesi. Solo nel 15% dei casi inizia nell età adulta. I dati dicono che, a livello globale, negli ultimi decenni c è stata una progressiva tendenza all aumento della DA nella popolazione. Chi colpisce Le femmine sono più colpite dei maschi, soprattutto dopo la prima infanzia, probabilmente a causa di fattori ormonali che acquisiscono un ruolo maggiore dopo la pubertà. Dal punto di vista geografico, la DA è una patologia diffusa su scala mondiale, con alcune particolarità: alcuni studi suggeriscono che si possa avere una maggiore frequenza di DA nelle regioni con un clima temperato rispetto a quelle con clima più freddo, ed in quelle con clima secco rispetto alle zone con clima umido o tropicale. Città vs. campagna Sembra che la DA sia maggiormente presente nelle persone che vivono in aree urbane rispetto a quelle che vivono in aree rurali: questa differenza apparentemente difficile da spiegare è un elemento abbastanza caratteristico delle malattie con un substrato allergico, come la rinite e l asma bronchiale. Sembra infatti che l esposizione alle particelle microbiche presenti nel terreno e il contatto con gli animali, soprattutto quelli da fattoria, possano fungere da fattori protettivi nei confronti dello sviluppo di malattie allergiche. Al contrario, secondo la cosiddetta ipotesi igienica, la vita in città e l assenza di contatto con la terra e gli animali, potrebbero facilitare l insorgenza di risposte allergiche da parte del sistema immunitario. L importanza del contatto con la natura sembra essere massima durante le primissime fasi della vita: in particolare nei primi 6-12 mesi, e secondo alcuni studi addirittura prima, ovvero nell ultima parte della vita intrauterina. Il loro peso andrebbe invece a ridursi man mano che si diventa adulti. L andamento L andamento è generalmente cronico con un susseguirsi di periodi di remissione e di esacerbazione. Il fatto che ci siano fasi in cui si evidenzia un miglioramento ed altre in cui c è un peggioramento, rende la DA difficile da gestire, soprattutto da parte dei genitori quando la malattia interessa i bambini piccoli. La qualità della vita Oggi sappiamo che la DA è una malattia in grado di determinare un considerevole peggioramento della qualità della vita. In particolare, gli aspetti più importanti da questo punto di vista sono: il prurito, che nella DA può essere assai intenso e prolungato, diventando così molto fastidioso o addirittura insopportabile il sonno disturbato, principalmente a causa del prurito notturno, che si ripercuote sulla giornata successiva con sonnolenza, irritabilità e riduzione della performance scolastica e/o lavorativa le lesioni cutanee in aree del corpo con valore sociale, come le mani o il volto. In caso di lesioni attive ed estese in tali aree, per un senso di vergogna per il proprio aspetto i soggetti tendono ad evitare il contatto con le persone e limitano le occasioni di socializzazione; in chi ha un impiego che prevede il contatto con il pubblico il problema può essere ancora più accentuato con ricadute sia personali che professionali Per tutti questi motivi il problema non deve essere trascurato ma affrontato in modo adeguato con l aiuto del medico, così da impostare il percorso terapeutico più idoneo e raggiungerne un efficace gestione.

3

4 Come riconoscere la dermatite atopica Posto che, come per ogni altra malattia, la diagnosi va fatta dal medico che, nel caso lo ritenga opportuno, provvederà a prescrivere test di approfondimento e valutazioni specialistiche, per poter più facilmente capire chi potrebbe effettivamente presentare una DA valgono alcune indicazioni generali. I sintomi: prurito, arrossamento e lesioni cutanee Il sintomo caratteristico è il prurito associato ad arrossamento e lesioni cutanee che si presentano in differenti zone del corpo a seconda dell età del paziente. I segni di grattamento sono ovviamente più o meno pronunciati in relazione all intensità del prurito, ma come conseguenza del grattamento si formano lesioni che possono infettarsi. Una delle differenze tra la DA nell adulto e nel neonato, è che quest ultimo non riesce ancora a grattarsi, di conseguenza le lesioni hanno un decorso differente rispetto ai pazienti più grandi. Le aree del corpo più colpite La distribuzione tipica delle lesioni cutanee della DA varia a seconda dell età: nel neonato: sulle guance e sulla superficie estensoria dei gomiti e delle ginocchia nel bambino piccolo: si ha progressivo interessamento del collo, delle mani e dei piedi nel bambino cresciuto: coinvolgimento predominante del volto e delle superfici flessorie di gomiti e ginocchia nell adulto: lesioni diffuse con particolare coinvolgimento del tronco La soglia del prurito Alcuni studi suggeriscono che i soggetti affetti da DA possano presentare una soglia del prurito più bassa rispetto alla popolazione generale, per cui avrebbero una maggiore tendenza a grattarsi al contatto con sostanze irritanti o allergeni, ma anche in caso di rapide variazioni delle condizioni ambientali, come temperatura e umidità relativa, o in caso di eccessiva sudorazione. L aspetto della pelle atopica Nella DA la cute tipicamente è secca (xerosi cutanea) e di colorito pallido. Essa è in genere molto sensibile alla variazione repentina delle condizioni ambientali e al contatto con sostanze di varia natura. Essendo continuamente sottoposta a grattamento ed escoriazione, la pelle con il tempo si ispessisce e assume un aspetto ruvido (lichenificazione cutanea). Talvolta si ha un aspetto tipico del volto con rughe periorbitali precoci e occhiaie scure; in alcuni casi si ha la progressiva riduzione del terzo laterale delle sopracciglia per lo sfregamento sul cuscino durante il sonno (segno di Hertoghe). Spesso i pazienti affetti da DA hanno anche una dermatite non specifica delle mani; tale manifestazione, in genere su base irritativa, può essere aggravata dai frequenti lavaggi.

5 Dermatite atopica e allergie La DA non è una malattia allergica nel senso classico del termine, infatti i suoi meccanismi sono un po diversi da quelli alla base delle malattie allergiche come rinite e asma bronchiale, allergia alimentare e reazioni anafilattiche. Eppure ci sono numerosi elementi che correlano la DA con le allergie.? Perchè si sviluppa la dermatite atopica La DA è una malattia della pelle multifattoriale, che può avere cioè diverse cause e diversi fattori di rischio. La relazione tra DA e allergie Tra i principali elementi a supporto dell associazione DAallergie troviamo: Innanzitutto il nome: atopia indica una predisposizione genetica a sviluppare risposte allergiche. La DA sarebbe quindi, in un certo senso, la dermatite del soggetto allergico La DA è più comune nelle persone con storia familiare di atopia Nell 80% dei casi la DA si associa a sensibilizzazione allergica nei confronti di allergeni ambientali (principalmente acari della polvere) o alimentari La DA costituisce il primo passo della cosiddetta marcia allergica : di solito è questa la prima manifestazione che si presenta nel bambino considerato a rischio di sviluppare, nel corso della sua vita, alle altre patologie allergiche come la rinite e l asma bronchiale Circa l 80% dei bambini con DA andrà incontro a rinite e/o asma bronchiale Il rischio di sviluppare DA è circa 5 volte superiore negli asmatici rispetto al resto della popolazione Tutto ciò non significa che, se si soffre di allergie, si deve per forza essere malati anche di DA. Il rischio riguarda solo una parte di coloro che hanno una storia personale o familiare di atopia, rinite, asma, sensibilizzazione ad allergeni ambientali o alimentari. I principali fattori di rischio Per capire chi più facilmente potrebbe andare incontro ad una DA nel corso della vita possiamo tenere in considerazione questi elementi: Familiarità per malattie allergiche Sesso femminile Allergia ad allergeni ambientali (soprattutto acari della polvere) o alimentari Vita in ambiente urbano (soprattutto nella primissima infanzia) Vita in clima temperato e secco, rispetto al clima freddo e umido/tropicale Alcuni studi, sebbene non ancora confermati da osservazioni indipendenti e pertanto da considerare con prudenza, suggeriscono un maggior rischio di DA in funzione dell età della madre al momento della gravidanza (oltre i 40 anni si avrebbe un maggior rischio) e il parto oltre la 40esima settimana. I meccanismi alla base della malattia Sono due le ipotesi che sono state formulate per tentare spiegare i meccanismi alla base della malattia: l ipotesi della barriera cutanea che si focalizza sull importanza dell integrità cutanea l ipotesi immunologica che si concentra invece sull alterata funzionalità del sistema immunitario

6 Un ipotesi non esclude l altra, anzi è verosimile che possano entrambe prendere parte nella genesi della malattia. l ipotesi della barriera cutanea E più facile che si sviluppi la malattia se la pelle presenta una funzione di barriera compromessa. La cute rappresenta il rivestimento del nostro corpo ed è ciò che separa i nostri organi interni dall ambiente esterno. Anche la cute, tuttavia, è un organo, e al contrario di quanto si potrebbe pensare svolge attivamente molti ruoli. Alla barriera cutanea è infatti affidato l importantissimo compito di respingere la potenziale penetrazione di sostanze irritanti, allergeniche e agenti infettivi. Oltre a questo, l integrità della barriera cutanea serve a limitare la perdita di liquidi verso l esterno, evitando quindi la disidratazione sia della pelle sia dell intero organismo. Affinché questi compiti siano svolti in maniera efficace, la cute deve essere perfettamente integra. Quando ciò non accade, e dunque la funzione di barriera viene ad essere compromessa, come primo effetto si ha una perdita transepidermica di liquidi, con conseguente secchezza cutanea. Allo stesso modo, venendo meno le difese, possono verificarsi delle infezioni da parte di microrganismi patogeni. L unione di questi fattori può portare ad uno stato infiammatorio cronico, con conseguenti lesioni cutanee e prurito. La filaggrina è una proteina filamentosa presente nello strato corneo dell epidermide, quello cioè più duro ed esterno, ed è di fondamentale importanza per l integrità della struttura cutanea e per l espletamento delle sue funzioni. Dal 2006 è noto che i soggetti che presentano una mutazione per il gene della filaggrina, e quindi un alterata conformazione di questa proteina, presentano un elevata incidenza di DA (ma anche di asma bronchiale). Questo conferma la validità dell ipotesi della barriera cutanea. L ipotesi della barriera cutanea, infine, può rendere ragione dell associazione tra DA e dermatite allergica da contatto che si riscontra in molti pazienti. In un soggetto con una barriera cutanea compromessa, infatti, la facilità di penetrazione di sostanze irritanti e allergeniche può favorire l insorgenza di una dermatite allergica o di una dermatite irritativa da contatto. Ecco perché, se si soffre di DA, bisognerebbe prestare molta attenzione nella scelta dei prodotti cosmetici e per l igiene personale. l ipotesi immunologica E più facile che si sviluppi la malattia se le cellule immunitarie della pelle rispondono in maniera alterata agli attacchi esterni. La funzione di barriera, per quanto importante, non è l unica che viene espletata a livello cutaneo. Negli strati dell epidermide sono presenti cellule immunitarie, che hanno una funzione di difesa e di regolazione dei processi infiammatori. Queste stesse cellule sono responsabili dei processi di guarigione delle ferite. Infatti, ogni volta che ci procuriamo una lesione (un taglio, un abrasione, un escoriazione, ecc.) si innesca un processo infiammatorio che porta alla formazione di nuovo tessuto per riempire la perdita di sostanza e alla formazione della cicatrice. Anche le componenti del sistema immunitario presenti nella cute devono però essere sottoposte ad uno stretto controllo: secondo l ipotesi immunologica quando c è uno sbilanciamento delle risposte da parte delle cellule immunitarie della cute, si innesca un infiammazione eccessiva o inappropriata. Il risultato può essere la comparsa di una dermatite, e quindi arrossamento, prurito e lesioni in aree precedentemente indenni. Grazie a questa ipotesi è possibile spiegare, tra l altro, come la DA possa facilmente associarsi ad altre malattie allergiche, anch esse almeno in parte determinate da un alterata regolazione della risposta immunitaria.

7 I fattori che possono peggiorare la dermatite atopica Molti differenti fattori sono potenzialmente in grado di determinare un peggioramento della DA. Anche se l importanza dei singoli può variare da un soggetto a un altro, è importante che le persone con DA imparino a considerare questi fattori ed a riconoscere nel proprio specifico caso quelli che riescono maggiormente ad influenzare il decorso della malattia. Fattori ormonali ed emozionali Sono importanti sia le oscillazioni ormonali legate al ciclo ormonale mensile nella donna, sia stimoli emozionali intensi, stati d ansia o stress. Fattori stagionali e climatici Molti pazienti hanno una riacutizzazione nel periodo autunnale e invernale; i soggetti con sensibilizzazione ai pollini hanno invece una tendenza alla riacutizzazione nel periodo primaverile. Anche gli sbalzi di temperatura e umidità hanno effetto negativo, per cui, per tutti coloro che non abbiano problemi di fotosensibilizzazione, un consiglio utilissimo è quello di soggiornare al mare. Infezioni Sia le infezioni locali che quelle sistemiche (bronchiti, gastroenteriti ecc.) possono contribuire alla riaccensione della risposta infiammatoria cutanea. Allergeni ambientali e da contatto Se è vero che in Occidente il 5% della popolazione generale è sensibilizzato all acaro della polvere, la percentuale sale al 90% nei soggetti con DA. Queste persone dovranno dunque prestare particolare attenzione alle pulizie dell ambiente domestico, in modo da ridurre la concentrazione degli acari. Tra i principali accorgimenti, dovranno: Arieggiare bene tutte le stanze della casa ogni giorno Cambiare le lenzuola almeno una volta alla settimana Nel letto, utilizzare speciali coperture antiacaro come copricuscini, copripiumino e coprimaterasso (si tratta di tessuti in cotone o in poliestere speciale in grado di bloccare il passaggio degli allergeni) Lavare frequentemente le tende Evitare moquette, tappeti e soprammobili sui quali si accumula facilmente la polvere Anche per quanto riguarda le allergie da contatto queste sono molto più frequenti nei soggetti con DA rispetto alla popolazione generale. Ciò è spiegato, in gran parte, dalla compromissione della barriera cutanea e dalla conseguente facilità di passaggio degli allergeni dalla superficie esterna agli strati più profondi della cute, dove sono in grado di innescare una risposta allergica. Le sostanze che più comunemente possono scatenare allergie da contatto sono presenti in grandi quantità nell ambiente, come ad esempio il nichel, oppure contenute nei prodotti cosmetici e in quelli utilizzati per l igiene personale, come il gruppo dei parabeni o i profumi. Anche i prodotti utilizzati per le tinture per capelli (soprattutto i colori scuri) possono contenere sostanze come la parafenilendiamina in grado di causare reazioni allergiche. Fattori irritanti E dimostrato che i pazienti affetti da DA hanno una risposta cutanea aumentata a molte sostanze di natura chimica, che solitamente vengono tollerate dalla popolazione generale. Un esempio tra queste è rappresentato da SLS e SLES, tensioattivi spesso usati nei detergenti, negli shampoo e nei cosmetici che quindi, se utilizzati sulla pelle atopica, possono esacerbare il problema. Anche il fumo di sigaretta può contribuire alla dermatite delle palpebre. In generale, i soggetti con DA dovrebbero porre particolare attenzione ad evitare l esposizione a fattori irritanti per la loro pelle e a scegliere accuratamente i prodotti cosmetici e per l igiene personale. Allergie alimentari Il ruolo degli allergeni alimentari nella DA è stato studiato per oltre 60 anni, ma ancora molti aspetti di questo legame sono da chiarire. E noto che un gruppo di soli 8 alimenti è responsabile a livello mondiale di oltre il 90% delle allergie alimentari. Questi sono: latte, uovo, frumento, pesce, crostacei, soia, arachidi e noci. Nei soggetti con DA e associata allergia alimentare, solitamente si ha un peggioramento delle lesioni cutanee e del prurito nelle 24 successive l introduzione dell alimento scatenante. In caso di DA e concomitante allergia alimentare, è importante avvalersi del consulto con l allergologo.

8 L intensità della dermatite atopica e lo SCORAD Come un po tutte le malattie, anche la DA può spaziare da forme nelle quali i sintomi e le lesioni cutanee sono lievi e presenti solo saltuariamente, fino a forme con sintomi di intensità molto grave e con lesioni cutanee estese su gran parte del corpo. Questa variabilità dipende da molti fattori, che sono stati descritti in questa mini guida. E anche l approccio terapeutico alla DA varia a seconda della sua gravità. Per questo motivo è stato studiato un apposito sistema per calcolare il punteggio di gravità della DA: si tratta dello SCORAD (dall inglese SCOre for Atopic Dermatitis). Lo SCORAD prende in considerazione l intensità del prurito, l aspetto delle lesioni cutanee e la loro estensione rispetto all intera superficie del corpo, e mette insieme questi fattori al fine di raggiungere un singolo valore numerico: questo rappresenta l indice di gravità della DA. Una volta immessi i dati necessari nel calcolatore, il risultato finale può essere: < 25: DA di grado lieve tra 25 e 50: DA di grado moderato >50: DA grave Calcola qui il tuo indice SCORAD Lo SCORAD è uno strumento molto utile sia per il paziente che per il medico perché è un indice di autovalutazione che aiuta la persona a comprendere meglio la sua patologia e quindi a gestirla più efficacemente attraverso un percorso di collaborazione con lo specialista.

9 Consigli terapeutici per la dermatite atopica Come in ogni capitolo della medicina, per poter impostare una terapia efficace è fondamentale basarsi su una diagnosi corretta. In caso di sospetta DA è dunque importante consultare subito il medico ed eventualmente lo specialista dermatologo o allergologo. E ora vediamo qualche utile consiglio. Stare alla larga dai materiali irritanti Quando si soffre di DA bisognerebbe evitare i contatti con materiali irritanti, compresi tessuti, ad esempio la lana e le fibre sintetiche, oltre agli stimoli irritanti di altra natura, ad esempio gli sbalzi di temperatura e di umidità. Evitare di esporsi agli allergeni Nei soggetti con sensibilizzazione allergica da contatto è fondamentale evitare l esposizione all allergene, che porterebbe a una rapida riaccensione dell infiammazione cutanea; per tale motivo, data la frequente coesistenza di DA e dermatite allergica da contatto, è utile scegliere prodotti per uso cutaneo, sia cosmetici che per l igiene personale, specifici per pelli sensibili e possibilmente senza sostanze potenzialmente allergizzanti come ad esempio nichel, parabeni e profumi. Utilizzare prodotti cosmetici specifici Una volta confermata la diagnosi, il primo passo è il controllo della secchezza cutanea: molti pazienti traggono giovamento dall uso di emollienti durante o dopo il bagno, oppure applicazioni ripetute nella giornata. Un adeguata idratazione della cute consente di ridurre il prurito e protegge dall insorgenza di nuove lesioni. Non dimentichiamo che la perdita di liquidi per eccessiva traspirazione cutanea è proprio uno dei meccanismi alla base di questo problema. E inoltre fondamentale scegliere prodotti per uso cutaneo caratterizzati da ampia tollerabilità e privi di sostanze potenzialmente allergizzanti. La cute dei soggetti con DA è infatti molto più sensibile rispetto alla media della popolazione generale. E dato che la barriera cutanea nella DA è spesso compromessa, l applicazione di prodotti contenenti SLS, SLES, coloranti, conservanti artificiali, nichel ecc. potrebbe portare alla comparsa di allergie da contatto e, di conseguenza, a reazioni allergiche in occasione delle successive applicazioni. Esistono oggi validi prodotti emollienti e lenitivi rivolti a soggetti con DA o pelli sensibili. Quelli di qualità più elevata sono testati per il nichel e non contengono parabeni, profumi e tutte le altre sostanze potenzialmente allergizzanti che abbiamo appena visto. Lavarsi senza esagerare Al fine di non indebolire ulteriormente la barriera cutanea, il soggetto con DA dovrebbe evitare di inumidire troppo spesso la cute. Sono quindi sconsigliati frequenti lavaggi delle mani e bagni o docce particolarmente prolungati nell acqua dolce. Diverso è il discorso dell acqua salata o dell acqua a cui vengano aggiunti degli specifici sali da bagno in dosaggi precisi. Questi ultimi creano un ambiente osmotico, che favorisce cioè il passaggio dei minerali dall acqua alla pelle, e la fuoriuscita delle tossine dalla pelle all acqua: la cute così si remineralizza e si purifica. Dopo aver bagnato la pelle, questa dovrebbe essere asciugata bene, tamponando delicatamente con un tessuto morbido ed evitando di strofinarla con materiali ruvidi, come ad esempio le salviette di carta, per evitare microtraumi. Assumere i farmaci prescritti dal medico Il trattamento farmacologico è di competenza del medico, che provvederà a prescrivere la terapia più adeguata alla specifica situazione. In generale, un elemento fondamentale del trattamento della DA consiste nella sedazione del prurito, per la quale spesso vengono utilizzati antistaminici. Gli antistaminici di nuova generazione sono caratterizzati da un ottima tollerabilità e dall assenza degli effetti collaterali primi fra tutti la sonnolenza e l aumento dell appetito degli antistaminici di vecchia generazione. Anche i farmaci cortisonici, sia per uso locale che, quando necessario, per uso sistemico, giocano un ruolo fondamentale nel trattamento della DA. Oltre a questi, numerose altre strategie terapeutiche sono oggi disponibili o in via di sperimentazione.

10 Prevenire la dermatite atopica è possibile? Recenti studi suggeriscono la possibilità di ridurre il rischio di sviluppare DA agendo sulla flora batterica intestinale. Essa, infatti, è in grado di modulare le risposte infiammatorie anche a livello extraintestinale, ed è stato dimostrato che la supplementazione di specifici probiotici soprattutto nell ultimo trimestre di gravidanza e durante i primi mesi di vita contribuisce a ridurre il rischio di sviluppare DA nei bambini a rischio, ad esempio coloro che hanno genitori atopici. Per prevenire le riacutizzazioni è sicuramente importante mantenere idratata la pelle con prodotti emollienti. In caso di DA, l idratazione profonda deve entrare a far parte dello stile di vita quotidiano, e questo sia in condizioni di normalità, cioè quando il prurito sembra essere sotto controllo e le lesioni meno arrossate, sia in stato di crisi acuta. In ogni condizione, infatti, la pelle atopica resta più fragile ed esposta a fattori irritanti di una pelle sana, e necessita di essere protetta dal rischio di desquamazioni e screpolature. L idratazione con prodotti specifici contribuisce a creare un film protettivo tra la pelle e gli agenti irritanti, rallentandone l azione ma anche alleviando il prurito, l irritazione e la secchezza cutanea.