AICG - Minoprio 6-7 Febbraio 2014

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1 AICG - Minoprio 6-7 Febbraio 2014

2 Fertilizzanti conoscerli per consigliarli Do tt. Ag r. Ste fano Sig no rini Dire tto re Co m m e rc iale Line a ALTEA

3 I fertilizzanti sono mezzi tecnici, utilizzati in agricoltura e Giardinaggio per ricostituire, conservare o aumentare la fertilità del terreno. A IC G - M ino prio 6-7 F e b b raio 2014 Secondo il tipo di miglioramento che conferiscono al suolo, i fertilizzanti si distinguono come: Concimi: arricchiscono il terreno in uno o più elementi nutritivi. Ammendanti: migliorano le proprietà fisiche del terreno modificandone la struttura e/o la tessitura. Correttivi: modificano la reazione dei terreni anomali spostando il ph verso la neutralità.

4 Allegato 1 Lista dei concimi ammessi nella CE Si dividono in: A Concimi minerali semplici: A1 Concimi azotati A2 Concimi fosfatici A3 Concimi potassici A IC G - M ino prio 6-7 F e b b raio 2014 B Concimi minerali composti: B1 Concimi azoto-fosfo-potassici (NPK) B2 Concimi azoto-fosfatici (NP) B3 Concimi azoto-potassici (NK) B4 Concimi fosfo-potassici (PK)

5 Allegato 1 Lista dei concimi ammessi nella CE Segue : C Concimi fluidi minerali: C1 Concimi fluidi semplici C2 Concimi Fluidi composti D Concimi minerali per l apporto di elementi nutritivi principali E Concimi minerali per l apporto di microelementi E1.1 Boro E1.2 Cobalto E1.3 Rame B1.4 Ferro E1.5 Manganese E1.6 Molibdeno E1.7 Zinco

6 CONCIMI NAZIONALI Si dividono in: Concimi Minerali (semplici e composti) (detti anche chimici, sono concimi che non contengono carbonio). Concimi Organici: Azotati (solidi) Concimi Organo-Minerali Azotati fluidi Concimi organici NP Concimi a base di Calcio, Magnesio e Zolfo Concimi a base di microelementi (semplici o miscele)

7 COSA E UN CONCIME ORGANICO Il D.Lgs 217/2006 definisce Concime organico : un concime derivato da materiali organici di origine animale o vegetale,, costituito da composti organici ai quali gli elementi principali della fertilità sono chimicamente legati in forma organica o comunque fanno parte integrante della matrice.

8 CONCIMI ORGANICI AZOTATI Possono essere divisi in base alla loro origine in: Derivati dalla macellazione: Pennone, cornunghia, carniccio e sangue secco. Residui di lavorazione delle pelli: Pelli e crini, pellicino integrato (integrato con fanghi stabilizzati), cuoiattoli, cuoio torrefatto, epitelio idrolizzato, cuoio e pelli idrolizzate. Deiezioni animali: Letami essiccati. Sottoprodotti dell Ind. Olearia e Vitivinicola: Panelli, borlanda vitivinicola essiccata. Sottoprodotti dell Ind. Saccarifera: Borlanda essiccata

9 CONCIMI ORGANICI NP Possono essere divisi in base alla loro origine in: Derivati dalla macellazione: Farina d ossa, ruffetto d ossa, concime d ossa, residui di macellazione idrolizzati. Escrementi di volatili: Guano, pollina essicata. Residui della lavorazione del pesce: Farina di pesce. Miscela di concimi organici NP

10 Parlare di Concimi senza sapere che origine hanno = non conoscere il prodotto

11 CARATTERISTICHE DEI CONCIMI ORGANICI Il rilascio delle sostanze nutritive dei concimi a lenta-cessione organici dipende principalmente dall'attività microbica nel substrato colturale. Pertanto tutti i fattori che favoriscono lo sviluppo dei microrganismi e la loro attività aumentano anche il rilascio del fertilizzante. Ad esempio se aumentano la temperatura e l'umidità del substrato ci sarà una maggior attività microbica ed una aumento della trasformazioni chimiche che convertono le sostanze organiche del concime in sostanze nutritive per la pianta.

12 CARATTERISTICHE DEI CONCIMI ORGANICI Derivati dalla macellazione: Pennone, cornunghia, carniccio e sangue secco. Farina d ossa, ruffetto d ossa, concime d ossa, residui di macellazione idrolizzati. Residui di lavorazione delle pelli: Pelli e crini, pellicino integrato con fanghi stabilizzati, cuoiattoli, cuoio torrefatto, epitelio idrolizzato, cuoio e pelli idrolizzate. Deiezioni animali: Letami e pollina essiccati, Guano. Sottoprodotti dell Ind. Olearia e Vitivinicola: Panelli, borlanda vitivinicola essiccata. Sottoprodotti dell Ind. Saccarifera: Borlanda essiccata Residui della lavorazione del pesce: Farina di pesce. CARICA BATTERICA Assente Assente Presente Presente Presente Assente

13 CONCIMI ORGANICI DA EVITARE Sono quindi da evitare tutti i fertilizzanti ottenuti da matrici organiche provenienti da: Sottoprodotti dell industria conciaria (Pelli e crini, pellicino integrato con fanghi stabilizzati, cuoiattoli, cuoio torrefatto, epitelio idrolizzato, cuoio e pelli idrolizzate).

14 PERCHE NON UTILIZZARE CONCIMI A BASE DI SOTTOPRODOTTI DELL INDUSTRIA CONCIARIA Perché non apportano carica batterica. Perché contengono in quantità + o elevate metalli pesanti (Nichel, Cadmio, Cromo, Arsenico). I metalli pesanti sono tutti cationi (+) e vengono assorbiti dalle piante al posto del Ferro, del Magnesio, del Calcio, ecc..).

15 E NOI SAPPIAMO: 1) COSA E IL LETAME? 2) COSA E LO STALLATICO?

16 COSA E IL LETAME Si definisce letame il prodotto della fermentazione delle deiezioni animali solide e liquide assieme alla lettiera (generalmente paglia).

17 COSA E LO STALLATICO Per l attuale normativa sui fertilizzanti, stallatico è semplicemente un NOME COMMERCIALE. Quindi in commercio esistono STALLATICI che non hanno niente a che vedere con i letami, ma diversamente contengono: torba acida, residui colturali, scarti di potatura del verde ornamentale, frazione organica di RSU,

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20 5 SEMPLICI REGOLE PER CAPIRE GLI STALLATICI Possiamo confrontare STALLATICI pellettati diversi verificando (leggendo il cartellino) che: Siano composti solo da letami. Abbiano umidità inferiore al 20% (per non pagare acqua ed evitare che il prodotto si impacchi). Abbiano tenori in Azoto (N) maggiori di 2,5%. Abbiano un rapporto C/N = (è il rapporto C/N ideale)

21 RAPPORTO CARBONIO / AZOTO 2 stallatici diversi: uno con N 0,6% ed uno con N 2,5%, entrambi con C (Carbonio organico) 30%: STALLATICO (A) Rapporto C/N = 30:0,6 = 50 Non è composto da letami. STALLATICO (B) Rapporto C/N = 30:2,5 = 12 E composto da letami.

22 E NON DOBBIAMO DIMENTICARE CHE Il vero stallatico deve odorare da letame non da immondizia.

23 Gli elementi principali della fertilità: I macroelementi sono distinti in elementi principali della fertilità (macroelementi) e in elementi secondari (mesoelementi). Questa distinzione si basa sulla risposta, da parte delle piante, all'apporto attraverso la concimazione. Azoto, è presente nei tessuti giovani e nella clorofilla. Carenza d'azoto provoca clorosi fogliare, crescita lenta e stentata, produzioni basse. Eccesso d'azoto provoca scarsa lignificazione dei tessuti, con conseguente predisposizione ad avversità soprattutto parassitarie, eccessivo rigoglio vegetativo.

24 I macroelementi Fosforo, la pianta non ne necessita in grande quantità, ma è importante al momento della fioritura e favorisce anche la radicazione. E caratterizzato da una scarsa mobilità, è trattenuto dai colloidi del terreno, perciò non è soggetto a perdite per dilavamento. Nel terreno può trovarsi in forma organica e minerale. L assorbimento del fosforo è favorito nei terreni neutri, nei terreni acidi e basici è soggetto a insolubilizzazione (retrogradazione del fosforo). Alcune micorrize hanno la capacità di aumentare la biodisponibilità del fosforo presente nel terreno.

25 I macroelementi A IC G - M ino prio 6-7 F e b b raio 2014 Potassio, Il potassio viene facilmente assorbito dalla pianta in gran quantità. Adeguate dosi di potassio fanno sì che la pianta assorba l'acqua con più facilità, aumenti la resistenza al gelo e agli attacchi parassitari. Il potassio interviene anche nei processi di accumulo degli zuccheri. Il potassio è un elemento poco mobile nel terreno, possono tuttavia esserci carenze nei terreni calcarei dove è in competizione con il calcio e il magnesio nella saturazione dei colloidi. Carenza si manifesta con diminuzione del tono cellulare delle piante colpite. Scarsa lignificazione e la suscettibilità agli attacchi parassitari con produzione di frutti dal gusto appiattito e insipido.

26 Gli elementi principali della fertilità: I mesoelementi sono apparentemente non necessari perché, in condizioni ordinarie, il loro apporto non induce effetti sulla pianta: Calcio, presente nella parete cellulare. Magnesio, presente nella clorofilla, come catalizzatore. Zolfo, presente in alcuni aminoacidi Cloro

27 I microelementi agiscono in quantità limitatissime, svolgendo però un ruolo fondamentale nella costituzione degli enzimi. Boro, per la riproduzione A IC G - M ino prio 6-7 F e b b raio 2014 Manganese, nella sintesi della clorofilla e attiva gli enzimi Rame, presente nella clorofilla e attiva gli enzimi Zinco, presente negli enzimi e nelle auxine Molibdeno, microelemento usato per l'azotofissazione, è indispensabile per le leguminose Cobalto, fissa l'azoto Ferro, interviene nella sintesi della clorofilla

28 CICLO DELL AZOTO L azoto viene assorbito dalla pianta in forma nitrica. I concimi azotati possono contenere l'azoto in forma organica ureica, ammoniacale e nitrica. Nella forma organica l'azoto viene convertito per ammonificazione in azoto ammoniacale come fase finale della mineralizzazione della sostanza organica. I tempi di rilascio sono strettamente dipendenti dalla temperatura e dall'attività biologica degli organismi decompositori (funghi e batteri) e possono essere molto lunghi.

29 CICLO DELL AZOTO L azoto viene assorbito dalla pianta in forma nitrica. I concimi azotati possono contenere l'azoto in forma organica ureica, ammoniacale e nitrica. Nella forma ureica l'azoto viene convertito per ammonificazione in azoto ammoniacale in tempi più o meno brevi dipendenti soprattutto dalla temperatura. Ne consegue che i concimi ureici hanno proprietà analoghe a quelle dei concimi ammoniacali, con una persistenza ancora maggiore.

30 CICLO DELL AZOTO L azoto viene assorbito dalla pianta in forma nitrica. Nella forma ammoniacale si ha un rilascio del nutriente più graduale, dato che per venire trasformato in azoto nitrico necessita di un certo periodo di tempo, richiesto dalla nitrificazione. Se ne ha così un migliore utilizzo, con minori perdite. Questo è dovuto inoltre al fatto che gli ioni NH4+ si legano più facilmente ai colloidi del terreno. Di conseguenza i concimi nitrici sono indicati per bisogni immediati, quelli ammoniacali per bisogni più diluiti nel tempo (ad esempio alla semina).

31 C i cl o d e l l a zo to C i cl o d e l l a zo to A IC G - M ino prio 6-7 F e b b raio 2014

32 PERCHE PARLARE DI SOSTANZA ORGANICA? Perché la fertilità di un terreno è legata si a parametri chimici ma s o p r a ttu tto all attività biologica dei microrganismi che, in gran parte, traggono dalla sostanza organica il sostentamento alimentare ed energetico. Un suolo privo di sostanza organica e di attività biologica non può attivare e sostenere i cicli naturali della sua componente organica e degli elementi nutritivi.

33 FUNZIONI DELLA SOSTANZA ORGANICA Migliora la struttura del terreno Aiuta l aggregazione delle particelle minerali del suolo, migliorandone la struttura, la porosità, la capacità di ritenzione idrica, la resistenza all erosione. Mantiene il ph prossimo alla neutralità Aumenta la dotazione e la solubilità dei nutrienti È la più importante riserva di elementi essenziali per la crescita delle piante (N, P e S), contribuisce al miglioramento della C.S.C., capacità del suolo di trattenere in forma disponibile elementi nutritivi (K +, Ca2 +, Mg2 +, NH4 + ) Allevia i problemi di clorosi ferrica

34 FUNZIONI DELLA SOSTANZA ORGANICA Migliora la fertilità biologica Favorisce l insediamento e lo sviluppo di microrganismi nel suolo, responsabili della trasformazione dei nutrienti per le piante. Stimola l accrescimento radicale Stimola sia l accrescimento radicale sia l assorbimento di el. nutritivi grazie a: aminoacidi, nucleotidi, vitamine, antibiotici, auxine, acidi umici e fulvici. Inattiva sostanze inquinanti Con la sua elevata capacità di legarsi alle sostanze inquinanti ne attenua la biodisponibilità e la dispersione nell ambiente.

35 DOBBIAMO IMPARARE CHE: La Sostanza Organica è il principale indice di qualità del suolo, perché da essa dipende la fertilità, cioè l attitudine a sostenere lo sviluppo delle piante nel tempo. E quindi necessario adottare tecniche di gestione del suolo conservative, che favoriscono l accumulo di sostanza organica.

36 Il 1 Comandamento del giardiniere: Buona sostanza organica per il terreno

37 Il vero giardiniere non è chi coltiva i fiori, bensì chi coltiva il terreno Karel Capek 1920