In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi

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1 Riflessioni (n.226) sulle Letture della VI Domenica di Pasqua (c) 01 maggio 2016 A tutti gli Amici in Gesù Nostro Signore e Salvatore A te che leggi, ti benedica il Signore e ti custodisca nella pace e nella perenne visione del Suo Volto Perdona Signore e anche voi amici tutti gli errori e le imprecisioni, che involontariamente avrò scritto: queste righe vogliono essere solo una preghiera a Te Padre Misericordioso, a Te Verbo Redentore, a Te Spirito Consolatore. Non avanzo pretese di scienza che non posseggo, esse sono solo bisogno dell anima, la preghiera è consolazione e insegnamento. Le cose che conosco della Verità sono poche, ma voglio parlarne con umiltà e devozione massima per conoscerle meglio. Lo Spirito Santo mi aiuti. Signore so che Tu non hai bisogno di quello che diciamo di Te, ma queste mie parole saranno utili e benefiche sicuramente a me e forse a qualcuno che le legge se Tu le arricchirai del Tuo Spirito Santificatore che invoco. -Nihil amori Christi praeponere- SIGNORE FACCI DONO DEL TUO SPIRITO SANTO COSÌ CHE IL TUO AMORE E IL TUO VOLERE SI RIVELINO A NOI Prima Lettura - Dagli Atti degli Apostoli - At 15, È parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie. In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: «Se non vi fate circoncidere secondo l usanza di Mosè, non potete essere salvati». Poiché Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione. Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiochia insieme a Paolo e Barnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiochia, di Siria e di Cilicia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Barnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agl idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!». Come fu irta di difficoltà la strada dei primi Cristiani nella diffusione della Lieta Novella! Subito, come sempre avviene nei più diversi contesti, anche in seno ai neofiti sorgono quelli che si vogliono mettere in evidenza per i propri criteri (errati) pur di imporre la propria personalità. L errata convinzione che solo i circoncisi meritassero la Salvezza fu combattuta soprattutto da Paolo che fu il più solerte assertore dell universalità della Redenzione di Cristo e per essa ebbe anche aspri contrasti persino con Pietro, forse il più restio a liberarsi dalla Legge Mosaica per quanto superata dalla predicazione di Gesù. Ma infatti che si aprissero le porte della Chiesa - oltre che del Cielo- anche ai pagani era la più grande e giusta vittoria che si potesse sperare nella diffusione della fede in Cristo unico Dio e Salvatore dell umanità intera, senza distinzioni di sorta. Sembrò quindi opportuno agli Apostoli di inviare a sostegno di Paolo e Barnaba altri due del gruppo primitivo di Gerusalemme, Giuda detto Barsabba e Sila, a convalida e rafforzamento di quanto avevano predicato i due. Le raccomandazioni e i divieti furono pochi -solo quattro- e in maggioranza provenienti dalla religione ebraica e dalle usanze del tempo (sacrifici di animali). Anche questo episodio ci ricorda come ci sia sempre stato nella Chiesa (e altrove) chi vuole primeggiare anche a costo di divenire fuorviante ed «eretico»: una forma anche questa di appropriazione di potere là dove invece si dovrebbe essere umili e tenersi in subordine alle vere guide, quelle volute dallo Spirito Santo. Signore dai anche a me un po della Tua umiltà che hai mostrato a chi Ti ha conosciuto e a chi Ti ha avversato e ucciso. Per amore hai lasciato fare ciò che era scritto senza il minimo tentennamento difronte al dolore e al- Pag. 1 di 6

2 la morte. Dai anche a me un po di coraggio per affrontare le difficoltà della vita senza maledire ma piuttosto ringraziandoti per l onore che mi concedi di caricarmi anch io della croce! Salmo Responsoriale - Dal Salmo 66 - Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti. Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra. Lo splendore del Tuo Volto, o Signore, è lampada al nostro viaggio sulla Terra. La Tua Luce ci mostra la Salvezza che viene soltanto da Te, la Vera Ricchezza che non finisce né può essere rubata e che solo Tu possiedi e sai donare a chi la chiede. Tu Signore, senza inganni, mostri la Via a chi la cerca: è quella sicura, è quella più lineare, è quella che conduce al sorriso, che porta alla Fonte d acqua che disseta, è quella che ci porterà a sederci all ombra di alberi fioriti e profumati, carichi di frutti maturi e dolcissimi. Seconda Lettura - Dal libro dell'apocalisse di san Giovanni apostolo - Ap 21, L'Angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo. L angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell Agnello. In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l Onnipotente, e l Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l Agnello. In Terra diciamo che il Tempio del Signore siamo noi esseri umani; nella Città Santa, Gerusalemme Celeste, il Signore Dio, l Onnipotente, e l Agnello sono il suo tempio. Quindi gli Eletti, tutti noi che lo vogliamo più d ogni altra cosa, avremo come Tempio Dio e il Figlio: cioè saremo e vivremo in Loro, non avremo bisogno neppure della luce che oggi riceviamo dal sole e dalla luna, perché la Gloria inesauribile del Signore sarà maggiore di tutte le stelle del firmamento perché è Luce di Verità e d Amore: Essa ci è inviata dall Agnello. Pag. 2 di 6

3 La Gloria di Cristo Signore Risorto, stabilita ab aeterno dal Padre, riscatta tutte le sofferenze da Lui patite nella Inabitazione Salvatrice e diviene il nostro specchio sul quale conformare la nostra Gloria di Santi di Dio. È impossibile addentrarsi nei dettagli di questo profondissimo Mistero; il Libro di Giovanni ci fornisce una immagine che forse non chiarisce molto il mondo meraviglioso dell Al-di-là che ci attende perché necessariamente si serve di immagini concrete, patrimonio della nostra esperienza sensoriale, mentre Là sarà tutto trasmesso e recepito a livello soprannaturale e spirituale. Signore sarò salvo perché invoco il Tuo Nome? A Te mi sono votato e a Te da Cui sono uscito voglio tornare: Tu, che ami chiunque Ti cerca e Ti adora, aiuta anche me, che T imploro, a salire nella Città Tua Santa e lì restare in eterno a glorificarti, o Signore Benedetto in eterno. Canto al Vangelo - Gv 14,23 Alleluia, alleluia! Se uno mi ama, osserva la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia, alleluia! Dal vangelo secondo Giovanni - Gv 14, Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò da voi. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate». Chi crede promette amore e fedeltà per sempre al Signore, ma poi continua a non osservare la Sua Parola e dunque a peccare. Sembra così che il peccato sia inevitabile anche nelle persone migliori; esso appare come un freno «necessario» per non cadere nella superbia che è tra i peccati peggiori che si possano consumare contro Dio. Infatti quale Santo ha mai affermato di essere immune dal peccato? Finché si vive si pecca, se non nei fatti, certamente nei pensieri. Lo sappiamo bene: chi di noi non si prende la propria «rivincita» nei pensieri pur frenando la propria condotta, nei fatti e nelle parole, verso coloro che ci perseguitano, che ci avversano, che ci calunniano? Ma Dio vede i nostri sentimenti e i nostri pensieri e questi hanno certamente un peso nel giudizio. Tuttavia per quanto ci dibattiamo nel mare di dubbi e di incertezze non ne verremo a capo mai con le sole nostre forze: il mistero è profondissimo e solo la Luce della Verità, che è Cristo Signore e il Suo Spirito, ci illuminerà quando saremo dinanzi a Lui nella Sua eterna Gloria. Nella specificità temporale degli Apostoli Cristo ha detto loro: Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Oggi, noi cosa possiamo fare se non leggere e meditare la Sua Parola di Verità e cercare in tutti i modi di attuarla nella nostra breve vita dei sensi? Anche a noi Egli invierà il suo Spirito pur se non in maniera evidente come fece nella Pentecoste con gli Apostoli; ma se ascolteremo con umiltà e attenzione lo Spirito che è in noi i Suoi «bisbigli» ci diranno molto e ci apriranno la mente e il cuore a nuove divine intuizioni. Non ci resta dunque altro da fare se non sperare che Egli ripeta anche a noi quanto disse agli Apostoli: Vado e tornerò da voi Per noi Egli -come ci ha detto- tornerà alla fine dei tempi, ma ogni giorno della nostra vita terrena è già qui fra noi e dentro di noi e ci dà di che nutrirci nello Spirito che è dentro di noi e del quale Giovanni ci ha rivelato che: Pag. 3 di 6

4 È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. (Gv 6, 63) Vegliamo allora nell attesa col cuore in trepidazione e siamo sempre pronti perché non sappiamo quando verrà: Siate pronti con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa... (Lc 12, 35-40). Pag. 4 di 6

5 IL SEGNO DELLA BELLEZZA DIVINA NELL ARTE di Caravaggio (Michelangelo Merisi; Caravaggio o Milano, 1571 Porto Ercole 1610) Figura 1 - Negazione di San Pietro; ; Caravaggio; Metropolitan Museum di New York; Olio su tela cm 125 x 94. Pag. 5 di 6

6 Questo dipinto fu tra gli ultimissimi eseguiti dal pittore nel drammatico 1610 anno della sua prematura e tragica morte. Primo proprietario risultante fu il cardinale Paolo Savelli (nipote di Sisto V) e, attraverso diversi passaggi, nel 1997 è approdato al Metropolitan Museum di New York. Il titolo è pienamente rivelatore del tema di questa tela: l episodio del rinnegamento di Pietro difronte alla donna che lo riconosce come uno dei Seguaci di Cristo. Colpiscono le cinque dita delle tre persone rappresentate, puntate verso Pietro: Pietro stesso che rivolge gli indici verso la sua persona, la donna che lo accusa volgendogli contro le dita e lo sguardo verso il soldato in armatura che indaga e che punta anche lui il dito all indirizzo dell Apostolo. La luce che guizza nello spazio si ferma sulla corazza del soldato, sul volto della donna e infine sull Apostolo. Le lumeggiature efficacissime al fine di esaltare la drammaticità del momento e di evidenziare i particolari e le parti più funzionali all attrattiva dell immagine e al racconto evangelico, sono come sempre in Caravaggio un anticipazione efficacissima della tecnica delle luci usata in ambito moderno nel teatro e nel cinema. La donna sembra attendere la conferma della guardia che protende in avanti il volto alzando il dito. Il profilo di costui è leggibile per il contrasto chiaro del fondo offerto sia dal velo bianco che scende dalla testa sulla spalla destra e sia dal volto stesso della donna: nei suoi occhi è percepibile una luce di lampo che brilla e che le conferisce una vivezza e un realismo veramente straordinari. La bella decorazione a sbalzo sull elmo del soldato è rivelata da una luce più fioca che non lo fa brillare come la corazza ma è sufficiente a mostrarne l ottima fattura: non è certo un paludamento del I secolo d.c., ma del XVII secolo, del tempo di Caravaggio, per la consueta intenzione di rendere attuali fatti trascorsi anche in tempi remoti. L espressione di San Pietro è eloquente al massimo: la fronte corrucciata per il dispiacere di aver visto arrestare il Maestro, ma anche per il forte disappunto che un intrigante lo abbia riconosciuto e abbia gridato la sua appartenenza al gruppo dei «bestemmiatori»; egli non osa guardare né la donna né la guardia, ma oppresso dalla colpa del tradimento che sta consumando in quel momento stesso, abbassa lo sguardo. Ha il volto di persona matura, umile, semplice; le grosse mani tipiche di chi compie lavori pesanti, il volto bruciato dal sole; indossa abiti di grossolana fattura e di stoffa povera: è un povero che viene «accusato» di una colpa che tale non è e che proprio per questo lo disorienta e non gli consente di confessare la verità. Non voleva tradire il Signore, ma la paura è stata più forte. Eloquente veramente l espressione contrita. Se lo scopo di Caravaggio era quello di persuadere lo spettatore dell accaduto -esigenza tipica del Barocco- e di far rivivere quel gesto dettato dalla paura che costò al povero pescatore d uomini molti pianti amari (eccolo il peccato sempre in agguato anche nei santi, come s è detto sopra nel commento alle Letture), qui ci ha dato ancora una volta un saggio delle sue capacità di invenzione e di immaginazione, tipiche come detto del felicissimo periodo storico del Barocco. Infatti il primo piano a mezzo busto ci conduce lì in quell avvenimento di cui siamo testimoni per quella tipica ricerca caravaggesca del reale e dell accadere nella sua flagranza. Giorgio Obl. OSB -Nihil amori Christi praeponere- 29 apr 2016 Questo e altri scritti sono pubblicati sul sito Pag. 6 di 6