INTEGRAZIONE ALLA VALUTAZIONE DI STABILITÀ DI ALCUNI TIGLI VEGETANTI LUNGO VIALE COLLI EUGANEI IN BATTAGLIA TERME (PD) MEDIANTE TOMOGRAFIA SONICA

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1 STUDIO GIFOR DI LUIGI SANI Viale Don Minzoni Firenze Tel e Fax gigisani@giforperglialberi.it INTEGRAZIONE ALLA VALUTAZIONE DI STABILITÀ DI ALCUNI TIGLI VEGETANTI LUNGO VIALE COLLI EUGANEI IN BATTAGLIA TERME (PD) MEDIANTE TOMOGRAFIA SONICA RELAZIONE TECNICA Committente: Società Consylio S.r.l. Tecnico incaricato: Dottore Forestale Luigi SANI Firenze, maggio 2014

2 INTEGRAZIONE ALLA VALUTAZIONE DI STABILITÀ DI ALCUNI TIGLI VEGETANTI LUNGO VIALE DEL BRENTA IN BATTAGLIA TERME (PD) MEDIANTE TOMOGRAFIA SONICA RELAZIONE TECNICA 1 SCOPO DELL'INDAGINE Nel mese di marzo del corrente anno, la Società Consylio S.r.l., al fine di verificare più approfonditamente le condizioni di stabilità dei tigli vegetanti lungo il viale Colli Euganei, incaricava il Dottore Forestale Luigi Sani di eseguire la valutazione di alcuni alberi del viale mediante la realizzazione di una analisi strumentale tomografica. Quest ultimo ha provveduto, nel giorno 19 marzo 2014, ad eseguire l analisi strumentale assegnata e, con il seguente elaborato, presenta i risultati conseguiti. Diagnostica: Dottore Forestale Luigi SANI, iscritto all Albo dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Firenze con il n 659. Qualifiche ed esperienza nel settore: questa relazione si basa sui rilievi effettuati di fronte all albero. Le conclusioni raggiunte sono comunque il frutto della esperienza e della professionalità dell estensore nel campo della Arboricoltura Ornamentale, così come indicate nella sintesi del curriculum qui riportata. Luigi Sani, membro della Società Italiana di Arboricoltura e Consigliere nel periodo , membro dell International Society of Arboriculture. Direttore della rivista Arbor. Certificato quale European Tree Technician e ISA Master Arborist, specializzato quale coordinatore per la sicurezza, come addetto ai sistemi di accesso e posizionamento mediante funi e per l uso di piattaforme elevabili. Ha svolto incarichi di formazione in Biomeccanica e valutazione di stabilità degli alberi presso le Università di Firenze, Padova e Pisa, dove è stato nominato Cultore della Materia. Ha pubblicato oltre 40 titoli fra libri, articoli su riviste specializzate, articoli divulgativi, presentazioni a convegni e traduzioni. Docente in corsi di specializzazione professionale sul tema della Statica delle strutture arboree. Svolge attività professionale nel campo dell Arboricoltura e specificamente della valutazione di stabilità e nella diagnostica strumentale degli alberi dal TERMINI DI GARANZIA Questa relazione si basa sui rilievi visuali effettuati di fronte all albero e sull analisi biomeccanica desunta sulla base di tali informazioni. Le conclusioni raggiunte sono comunque il frutto della esperienza e della professionalità degli estensori nell analisi della situazione riscontrata al momento del sopralluogo e non tengono quindi conto dei possibili effetti derivanti da condizioni climatiche eccezionali, vandalismi o incidenti di varia natura (danni meccanici, inquinamento chimico, fuoco, ecc.). Gli estensori non accetteranno quindi alcuna contestazione derivante da questi fattori, né se i lavori prescritti non saranno realizzati nei tempi e modi indicati, da personale qualificato e nel rispetto delle buone pratiche in Arboricoltura. L attendibilità di questa relazione si esaurisce naturalmente nel tempo, in relazione ai cambiamenti delle condizioni ambientali del sito di vegetazione, di potature o se vengono eseguiti lavori o interventi non specificati in relazione. In qualità di arboricoltori, i GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 2

3 tecnici incaricati sono specialisti del settore ed utilizzano le conoscenze ed esperienze professionali per esaminare gli alberi e prescrivere misure che ne favoriscano la bellezza, la salute e la sicurezza. Il Committente, proprietario o gestore dell albero, può scegliere o meno di accettare queste prescrizioni o richiedere approfondimenti. Gli alberi, diversamente da manufatti antropici, sono strutture dinamiche e, nella loro gestione, possono essere applicabili tecniche colturali diverse, che comportano rischi diversi. Una ragionevole gestione del rischio deve avere tuttavia sempre l obiettivo di conservare alberi che appaiono stabili al verificarsi di eventi meteorici non particolarmente intensi. Con la presente relazione i tecnici incaricati propongono un indirizzo di riferimento per le decisioni gestionali che deve assumere il proprietario/gestore dell albero. Qualora la percezione del rischio del committente fosse diversa, è necessario riconsiderare gli interventi proposti in relazione a tale diversa impostazione. Sebbene un ragionevole sistema di gestione del rischio ha generalmente l obiettivo di conservare alberi che appaiono stabili in presenza degli eventi meteorici che normalmente possono verificarsi nel luogo di vegetazione dell albero, risulta tuttavia necessario precisare che tutti gli alberi conservano inevitabilmente una certa dose di propensione al cedimento (e quindi di pericolosità). In Arboricoltura non è infatti possibile individuare ogni e qualsiasi condizione che potrebbe portare un albero al cedimento totale o parziale. Gli alberi sono organismi viventi, che possono cadere in molti modi, alcuni dei quali non ancora pienamente compresi. Inoltre le condizioni degli alberi sono spesso nascoste da altri alberi, dal fogliame o da manufatti che impediscono l osservazione e l analisi. L apparato radicale poi vegeta al di sotto del terreno e non è quindi osservabile se non in peculiari situazioni e con tecniche appropriate e complesse. Infine, occorre ancora precisare che gli alberi si sono evoluti in modo tale da favorire il cedimento di loro parti prima dell intera struttura: rami e branche possono quindi essere sacrificate al posto dell albero intero. Normalmente i cedimenti di branca si limitano alla rottura di rami di modeste dimensioni ed in periodi di condizioni climatiche molto negative. Tuttavia, come è ovvio in ogni sistema naturale, le eccezioni a questa regola sono possibili, per cui questo tipo di cedimenti sono molto difficili da prevedere. Anzi è noto che anche alberi o loro parti perfettamente sane, considerate sicure, possono cadere per eventi peculiari, o a causa di diversi fattori dipendenti da condizioni relative alla fisiologia del legno, ad aspetti dinamici od alla interazione fra radici e terreno. Nella gestione degli alberi l obiettivo da perseguire è quindi quello di ridurre il rischio in quanto, sfortunatamente, non è mai possibile eliminare interamente il rischio derivante da un possibile cedimento, a meno che non si abbatta l albero. Si rimarca quindi che non è possibile garantire che un albero sarà sano e strutturalmente sicuro in tutte le circostanze o per un dato periodo di tempo. Talora infatti gli alberi appaiono sani ma possono essere strutturalmente instabili. Al tempo stesso anche gli interventi colturali, come ogni medicina, non possono essere garantiti. Inoltre, riguardo agli interventi ed alle cure colturali prescritte queste possono essere condizionate da fatti, persone, vincoli territoriali o pareri formulati dall Amministrazione. Il tecnico incaricato declina ogni responsabilità per l eventuale mancata autorizzazione di interventi prescritti o per le conseguenze connesse. In sostanza gli alberi devono essere gestiti, ma non possono essere condizionati e per vivere in loro prossimità è necessario accettare un certo livello di rischio. Poiché la salute e la stabilità degli alberi si modificano nel tempo talora anche repentinamente, questi ultimi necessitano di un programma di monitoraggio minimo di tale rischio e ciò è specificato nella scheda di rilevamento la cui adesione è condizione essenziale per la verifica nel tempo delle condizioni di salute e di stabilità. 3 METODOLOGIA DI INDAGINE STRUMENTALE GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 3

4 Prova strumentale mediante Tomografo sonico L analisi strumentale è stata eseguita ricorrendo ad un tomografo tipo Picus a 8 sensori, particolarmente utile per determinare la presenza e l estensione di eventuali carie e/o cavità all interno del fusto. Lo strumento utilizzato determina la velocità con cui un onda sonora, generata alternativamente sui diversi sensori, si propaga all interno del fusto. I dati relativi al tempo che impiegano gli impulsi generati su un sensore a raggiungere gli altri sensori sono quindi trasferiti ad un computer che elabora una immagine della sezione del fusto, evidenziando la presenza di alcuni difetti strutturali interni e quantificandone l estensione. Infatti, poiché la velocità di propagazione del suono nei solidi (V s, [m/s]) è data dalla relazione: V s = E / ρ in cui: ρ è la densità del mezzo [kg/m 3 ] E è il modulo di Young [N/m 2 ], tale velocità dipende dall elasticità del legno (quindi dalla specie) e dalle sue condizioni di densità e umidità (modificate dalla presenza di processi degradativi come le carie). Tenuto conto che, con il verificarsi di processi come le carie, l elasticità tende a ridursi prima e più rapidamente di quanto non faccia la densità del legno, ne segue che è possibile dedurre la presenza di fenomeni di degradazione del legno con il ridursi della velocità di propagazione dell onda sonica. In sostanza, la propagazione del suono sarà tanto più lenta quanto più il legno è meno solido, cioè più alterato. In ogni caso, con questa metodologia non si perviene ad una stima compiuta della resistenza del legno quanto piuttosto della sua rigidità. Prova strumentale mediante tomografo elettrico Non tutti i difetti sono chiaramente individuabili mediante il tomografo sonico. In certe situazioni, quindi, le condizioni interne dei tessuti legnosi devono essere valutate anche ricorrendo ad un tomografo ad impedenza elettrica elettrico tipo Treetronic a 24 sensori. Lo strumento misura, grazie ad un insieme di conduttori, le proprietà elettriche di una determinata sezione dell albero, fornendo una rappresentazione planimetrica della distribuzione dei valori di resistività. Le proprietà elettriche fondamentali (resistività e conducibilità) sono influenzate da molti fattori, tra cui la concentrazione ionica e l umidità del legno, che a loro volta variano in funzione della specie, della stagione, della temperatura e umidità ambientali, ecc. Poiché la conducibilità aumenta in presenza di carie del legno, in quanto si determina un rilascio di cationi e un incremento di umidità nei tessuti, per lo meno fino a quando non si provocano rotture in cui può entrare l aria, il tomografo elettrico può,, in particolare se utilizzato insieme al tomografo sonico, fornire indicazioni più accurate in merito alla presenza di tessuti alterati o di cavità all interno di un albero. Analisi modellistica biomeccanica Le tecniche di analisi visuale sono finalizzate, con modalità diverse, a individuare la presenza e l estensione di difetti strutturali o di patologie degenerative nel tessuto legnoso. Tali fenomeni determinano modificazioni nella forma e nelle proprietà meccaniche del legno che, in ultima analisi, provocano una riduzione della capacità del fusto o delle radici di controbilanciare le tensioni provocate dal peso stesso della pianta e, soprattutto, dalla spinta esercitata dal vento. Sebbene una valutazione analitica precisa delle sollecitazioni esercitate in casi concreti non sia possibile, sia a causa dell anisotropia della struttura legnosa e della GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 4

5 complessità strutturale dell albero, sia a causa dell altrettanto complessa interazione di questa con la dinamica del vento, l analisi modellistica, permette una stima indicativa del fattore di sicurezza mediante il rapporto fra variabili significative dal punto di vista biomeccanico. Nel caso specifico si è utilizzato un software appositamente predisposto (SANI, 2009b) che, mediante calcoli finalizzati a determinare i reali carichi gravanti sull albero e sulla zolla radicale, cerca di individuare la velocità del vento critica (o il carico aggiuntivo della neve) che potrebbe determinare il cedimento dell albero. In particolare il fattore di sicurezza al ribaltamento (Fs rib ) è dato dal rapporto fra le forze ribaltanti (F rib ) e quelle stabilizzanti (F stab ). Per un albero, le forze ribaltanti sono date dalla spinta del vento e dal peso della porzione di pianta che insiste esternamente all area determinata dalla zolla radicale. Le forze stabilizzanti sono invece date dal peso della porzione di albero che insiste all interno dell area della zolla radicale, cui si aggiunge il peso della zolla stessa. In termini analitici avremo che: FS rib = F stab / F rib Dove F stab = (F tr + + F ch + + F n + + F z ) / A rsw e F rib = F w + F tr - + F ch - + F n - in cui il simbolo + o all apice indica se la porzione di fusto ricade internamente o esternamente al punto esterno della zolla radicale, mentre il coefficiente A rsw [%] rappresenta la porzione della capacità di ancoraggio totale della zolla radicale che è assicurata dal peso della zolla stessa. Il fattore di sicurezza nei confronti della rottura del tronco alla base è invece dato dal rapporto fra il modulo di rottura e lo sforzo flettente dovuto alla spinta del vento, valutato per diverse velocità del vento sia in condizioni di tronco sano (0% di riduzione del momento di inerzia) che per sezioni basali danneggiate, dato da: σ = Mw / W dove il momento flettente del vento è stimato con metodo cinematico. L analisi modellistica è uno strumento di analisi complesso e articolato, di non facile lettura per i non addetti ai lavori. Al fine di rendere più facilmente comprensibile i grafici e le tabelle che forniscono i risultati, si danno qui alcune schematiche indicazioni sulle modalità di elaborazione e analisi del dato ottenuto. Nel prospetto relativo, il grafico di sinistra in basso riporta la variazione del fattore di sicurezza nei confronti del ribaltamento della zolla al variare della velocità del vento per tre zolle radicali di dimensioni definite. Le zolle 1 e 2 si basano sulle dimensioni dell albero (sono cioè finzione del diametro a petto d uomo e dell angolo di natural declivio del terreno); la zolla 3 è costruita manualmente e può presupporre una limitazione dovuta a scavi o altre anomalie. Anche in questo caso è possibile quindi, avendo in mente la velocità critica di riferimento indicata nell analisi del vento, individuare la maggiore o minore propensione al cedimento dell albero, confrontando tale velocità con quella in cui la curva relativa alla variazione del fattore di sicurezza interseca l ordinata relativa all unità per le dimensioni di zolla prescelta. Il grafico di destra del prospetto è più complesso, in quanto le diverse curve rappresentano diverse velocità del vento. Nel caso l albero sia perfettamente sano (non vi sia cioè carie o cavità del legno che riduce la forma della sezione basale esaminata), lungo l asse delle ordinate è possibile desumere, per interpolazione fra le diverse curve di velocità, quale sia la velocità che presuppone la rottura (FS=1) o quale sia la velocità soglia (FS = 1,5), per poi confrontare tali valori con quello della velocità critica di riferimento. Nel caso l albero sia affetto da carie o da degenerazione dei tessuti in misura tale da ridurre la sezione basale resistente (quella esaminata), conoscendo la percentuale di riduzione del momento di inerzia è possibile stimare GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 5

6 il relativo fattore di sicurezza, sempre al variare della velocità del vento. Infine il grafico relativo alla verifica allo sprofondamento con il metodo di Prandtl evidenzia la variazione del fattore di sicurezza al verificarsi dell evento nevoso critico. 4 QUADRO CONOSCITIVO Ubicazione e aspetti territoriali Gli alberi oggetto di questo studio vegetano, in filare doppio discontinuo, lungo il viale Colli Euganei, nella città di Battaglia Terme. Il valore ornamentale e soprattutto storicopaesaggistico dell alberata, nel suo insieme, è elevato, in quanto si tratta di un impianto molto antico, con esemplari residuali che hanno superato il secolo di età. La vulnerabilità del sito è parimenti elevata, in quanto l area di potenziale caduta è interessata dalla viabilità principale, dai marciapiedi e dai parcheggi adiacenti, tutti siti di notevole frequentazione. Anamnesi Nelle pagine che seguono le diverse piante esaminate sono descritte associando a ciascuna di esse le indagini strumentali eseguite. Riguardo alla numerazione si è rispettata quella attribuita in precedenti lavori. La planimetria allegata riporta schematicamente la posizione e la numerazione dell albero oggetto di indagine. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 6

7 Tiglio n 1 Analisi: tomografia sonica a 8 sensori ad un altezza di circa 180 cm dal piano di calpestio. Referto tomografia sonica: ampia area centrale a velocità di diffusione sonica significativamente ridotta, in chiara connessione con la cavità visibile dall esterno. Presente una corona esterna a velocità di diffusione sonica elevata che evidenzia legno in buono stato. Discreta compartimentazione del degrado interno. Le condizioni di stabilità dell esemplare nella sezione esaminata sono appena sufficienti. Consigliabile quindi la sostituzione in un ottica di riordino colturale. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 7

8 Tiglio n 6 Analisi: tomografia sonica a 12 sensori ad un altezza di circa 40 cm dal piano di calpestio. Referto tomografia sonica: non segni di aree a velocità di diffusione sonica alterata. Le condizioni di stabilità dell esemplare, con riferimento alla propensione al cedimento nella sezione esaminata, sono ancora ottimali. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 8

9 Tiglio n 10 Analisi: tomografia sonica a 9 sensori ad un altezza di circa 40 cm dal piano di calpestio. Referto tomografia sonica: limitata area superficiale a velocità di diffusione sonica significativamente ridotta, in chiara connessione con la lesione meccanica visibile dall esterno. Presenti alcune altre aree con modeste riduzioni della velocità di diffusione sonica, in un contesto di tessuto mediamente in buono stato. Le condizioni di stabilità dell esemplare, con riferimento alla propensione al cedimento nella sezione esaminata, sono ancora buone. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 9

10 Tiglio n 12 Analisi: tomografia sonica ed elettrica a 9-18 sensori ad un altezza di 100 cm da terra. (4) Referto tomografia sonica: limitata lesione superficiale con legno poco degradato. Area centrale a velocità sonica ridotta. Presente una corona esterna a velocità di diffusione sonica elevata che evidenzia legno in buono stato. Le condizioni di stabilità nella sezione esaminata sono ancora buone. (4) Referto tomografia elettrica: conferma della possibile carie incipiente nelle aree a bassa velocità di diffusione sonica (4). GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 10

11 Tiglio n 13 Analisi: tomografia sonica a 8 sensori ad un altezza di circa 100 cm dal piano di calpestio. Referto tomografia sonica: ampia area a velocità di diffusione sonica significativamente ridotta, in chiara connessione con le lesioni ed i cretti visibili dall esterno. Presente una corona esterna a velocità di diffusione sonica elevata che evidenzia legno in buono stato. Scadente compartimentazione del degrado interno. Le condizioni di stabilità dell esemplare nella sezione esaminata sono ancora sufficienti ma in evidente sensibile peggioramento. La conservazione può avvenire per un limitato periodo di tempo. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 11

12 Tiglio n 15 Analisi: tomografia sonica a 9 sensori ad un altezza di circa 200 cm dal piano di calpestio. Referto tomografia sonica: ampia area centrale a velocità di diffusione sonica significativamente ridotta, in chiara connessione con la cavità visibile dall esterno. Presente una corona esterna a velocità di diffusione sonica elevata che evidenzia legno ancora in buono stato. Mediocre compartimentazione del degrado interno. Le condizioni di stabilità dell esemplare nella sezione esaminata sono ancora minimamente sufficienti. Al di sotto della sezione esaminata, l aumento della cavità è parzialmente compensato dalll ampliamento della sezione e dalla formazione dei cordoni di rinforzo. L albero può essere conservato solo in seguito a opportune cure colturali. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 12

13 Commento: l analisi modellistica evidenzia che sussiste una certa possibilità per la propensione al cedimento sia per ribaltamento della zolla, in caso di zolle radicali efficaci condizionate e limitate dalla presenza di scavi, sia alla rottura del tronco alla base, a causa del notevole carico presente sull albero. In pratica la conservazione dell esemplare è ancora possibile solo attraverso una drastica limitazione del carico e della forzante eolica, che può avvenire solo mediante una notevole riduzione delle dimensioni dell albero, sostanzialmente poco accettabile dal punto di vista estetico e colturale. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 13

14 Tiglio n 16 Analisi: tomografia sonica a 8 sensori ad un altezza di circa 20 e 120 cm dal piano di calpestio. Referto tomografie soniche: ampia area a velocità di diffusione sonica significativamente ridotta, in chiara connessione con la degradazione visibile dall esterno. Presente una corona esterna a velocità di diffusione sonica elevata che evidenzia legno in buono stato. Scadente compartimentazione del degrado interno. Le condizioni di stabilità dell esemplare nelle sezioni esaminate sono scadenti. L albero merita di essere sostituito. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 14

15 Tiglio n 18 Analisi: tomografia sonica a 11 sensori ad un altezza di circa 30 cm dal piano di calpestio. Referto tomografia sonica: non segni di aree a velocità di diffusione sonica alterata. Le condizioni di stabilità dell esemplare, con riferimento alla propensione al cedimento nella sezione esaminata, sono ancora ottimali. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 15

16 Integrazione alla valutazione di stabilità di alcuni tigli vegetanti lungo viale del brenta in Battaglia Terme (PD) mediante tomografia sonica Tiglio n 19 Analisi: tomografia sonica a 11 sensori ad un altezza di circa 210 cm dal piano di calpestio. Referto tomografia sonica: tessuto legnoso che manifesta, nella zona centrale una lieve riduzione della velocità di diffusione sonica. Possibile la presenza di carie incipiente del cilindro centrale, in connessione con le lesioni osservate al castello e sulle branche principali. Le condizioni di stabilità dell esemplare nella sezione esaminata sono ancora sufficienti ma è necessario un controllo periodico assiduo. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 16

17 Tiglio n 20 Analisi: tomografia sonica a 9 sensori ad un altezza di circa 20 cm dal piano di calpestio ed a 13 sensori a 190 cm. Referto tomografie soniche: non segni di aree a velocità di diffusione sonica alterata. Le condizioni di stabilità dell esemplare, con riferimento alla propensione al cedimento nelle sezioni esaminate, sono ancora ottimali. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 17

18 Valutazione di stabilità di alcuni tigli vegetanti lungo viale Colli Euganei in Battaglia Terme (PD) mediante tomografia sonica Tiglio n 31 Analisi: tomografia sonica a 8 sensori ad un altezza di circa 20 cm dal piano di calpestio. Referto tomografia sonica: non segni di aree a velocità di diffusione sonica alterata. Le condizioni di stabilità dell esemplare, con riferimento alla propensione al cedimento nella sezione esaminata, sono ancora ottimali. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 18

19 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Le analisi strumentali effettuate non hanno evidenziato praticamente mai delle situazioni di totale compromissione degli alberi all altezza delle sezioni esaminate. Anzi in diversi casi le tomografie hanno evidenziato la presenza di tessuto legnoso ancora non alterato e quindi delle condizioni strutturali significativamente positive, se si tiene conto dell età cronologica degli alberi esaminati. Pur tuttavia si riscontra una situazione di grave degrado nella porzione superiore della chioma, dove si concentrano i danni e le lesioni determinate in passato dalle invasive tecniche colturali adottate. In altre parole la principale problematica dell alberata sembra essere la debolezza della ramificazione primaria all altezza dei vecchi capitozzi o all inserzione delle branche, dove si notano evidenti aree degradate. A ciò si aggiunge che, grazie ad un certo vigore degli alberi, da tali sedi si sono sviluppati praticamente sempre delle branche assurgenti di grandi dimensioni, che sono andate a formare una chioma spesso assai ampia sia in profondità che in larghezza. Ciò determina una elevata potenziale spinta del vento che, almeno in parte, dipende appunto anche dalle dimensioni della chioma. Si ritiene quindi che, a parte alcuni alberi per i quali le analisi hanno evidenziato un discreto livello di degradazione basale, il principale problema, e la più probabile forma di cedimento sia quella della rottura di branche grosse, all altezza dei vecchi capitozzi. Tale modalità di cedimento può essere controllata effettuando una selezione interna dei rami strutturalmente più deboli e quindi eliminando una significativa massa della chioma. Certamente la posa in opera di cavi di consolidamento, che già è stata realizzata su diverse piante, è assolutamente necessaria per limitare questo genere di pericolo. Nella valutazione diagnostica si è quindi tenuto conto delle problematiche qui espresse, consigliando l abbattimento solo per quei soggetti che sembrano non essere in grado, per lo meno nel medio periodo, di poter sostenere il carico che si manifesta sulla chioma. Si è quindi agito, in alcuni casi, con una certa prudenza, sempre tuttavia considerando che, in presenza di un alberata di valore monumentale, è necessario cercare di conservare gli alberi per quanto possibile. Dal punto di vista della propensione al ribaltamento della zolla, per quanto le tomografie basali non siano lo strumento preferenziale per ottenere informazioni in merito a questa forma di cedimento, sembra chiaro che le piante hanno subito in passato dei danni all apparato radicale ma la situazione attuale non evidenzia elementi di grave criticità. Pur tuttavia è certo che le condizioni in cui si trovano gli apparati radicali sono assolutamente precarie per cui è necessario da una parte verificarne la stabilità con opportune prove di trazione e dall altra provvedere al miglioramento delle condizioni del terreno. GIFOR di Luigi SANI Viale Don Minzoni, 40 - FIRENZE - Tel gigisani@giforperglialberi.it 19

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