PUNTOSULLA. storia CORSO DI STORIA PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO. un progetto di GIOVANNI DE LUNA. Il Medioevo. Pearson Italia spa.

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1 CARLO GRIGUOLO LAURA FABRIS PUNTOSULLA storia CORSO DI STORIA PER LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GRANDE PESTE MAGNA CHARTA LIBERTATUM CARLO MAGNO IMPERATORE 095 PRIMA CROCIATA 6 EGIRA DI MAOMETTO 73 BATTAGLIA DI POITIERS FINE DELL IMPERO ROMANO D OCCIDENTE un progetto di GIOVANNI DE LUNA 476 Il Medioevo 800 paravia

2 Alle origini dell Europa Che cosa succede VII-VIII secolo. Il Mediterraneo, cuore dell Impero romano, separa ora tre fazioni che si confrontano: i Franchi, stanziati nell attuale Francia; i Bizantini, in Asia Minore e in Grecia; gli Arabi, padroni del Medio Oriente, dell Africa, della Spagna. VIII-IX secolo. I Franchi sono in origine la meno potente delle fazioni, ma dispongono di una fortissima cavalleria. Grazie alla forza militare, i Franchi si espandono in Germania e in Italia e tengono a bada gli Arabi. La potenza dei Franchi raggiunge il culmine sotto il regno di Carlo Magno, che si fa proclamare nuovo imperatore. I suoi successori non riescono però a mantenere unito il nuovo impero. X secolo. L Impero carolingio subisce su tutti i fronti l attacco di popoli differenti: a nord, i Vichinghi e i Normanni, pirati e saccheggiatori di città costiere; a est gli Ungari; a sud i Saraceni, anch essi pirati e invasori. Alla fine del secolo l impero si riafferma sotto la guida della nuova dinastia di Sassonia. Le date più importanti ACTIVE Le forze in campo I Franchi hanno una potente cavalleria grazie anche all uso della staffa e una buona tecnologia militare; nessuna potenza navale. I Bizantini hanno una potente cavalleria pesante, una potente flotta navale e una buona tecnologia militare (fuoco greco). Gli imperatori di Bisanzio si considerano legittimi eredi dell Impero romano. Gli Arabi hanno una potente cavalleria leggera. I califfi di Baghdad, nemici dei Bizantini, sono alleati naturali dei Franchi. I Vichinghi attaccano le coste dell Europa con navi leggere, veloci, facilmente manovrabili, cariche di guerrieri. I papi di Roma rappresentano la maggiore autorità spirituale dell Occidente cristiano. Bizantini Franchi Arabi 7 Gli Arabi conquistano la Spagna 76 Leone III Isaurico vieta il culto delle immagini 73 Carlo Martello ferma gli Arabi a Poitiers 75 Pipino il Breve è acclamato e unto re dei Franchi 750 A Baghdad ha inizio la dinastia degli Abbasidi 774 Carlo, re dei Franchi, sconfigge i Longobardi 800 Incoronazione di Carlo Magno 87 Gli Arabi conquistano la Sicilia VIII secolo

3 4 3 5 L Europa tra VII e X secolo ca. Fine della lotta iconoclasta A Bisanzio si afferma la dinastia macedone I Bulgari minacciano Bisanzio ca Trattato di Verdun: divisione dell Impero carolingio Il capitolare di Quierzy concede di rendere ereditari i feudi maggiori Incursioni di Ungari e Vichinghi Ottone I di Sassonia sconfigge gli Ungari Constitutio de feudis: Corrado II stabilisce l ereditarietà di tutti i feudi 850 ca. 930 Sviluppo economico e culturale della Spagna musulmana A Cordoba vive oltre mezzo milione di abitanti IX secolo X secolo XI secolo

4 L impero di Carlo Magno lezione uno unità uno TORE NAVIGA ALE R TEMPO DOVE SIAMO? In Europa a metà dell VIII secolo I re merovingi sono deboli 75 Pipino si fa consacrare re dal papa Carlo Magno riforma l amministrazione e l istruzione nell impero dei Franchi 774 Carlo, figlio di Pipino, conquista il Regno dei Longobardi Natale dell anno 800 Carlo Magno è incoronato imperatore FORSE LO SAI GIÀ Alla fine del VII secolo il popolo germanico dei Franchi, stanziato nell odierna Francia (che da loro prende il nome) e nella parte più occidentale dell attuale Germania, era governato dall ormai debole dinastia dei Merovingi. Il regno era suddiviso nei principati di Austrasia, Neustria, Burgundia e Aquitania. I governatori dei principati, chiamati maestri di palazzo, discendevano da grandi famiglie di possidenti terrieri fedeli al sovrano. Essi controllavano le milizie franche e il territorio ed erano inferiori, per rango, solo al sovrano merovingio. I maestri di palazzo governano il regno A quel tempo, i re merovingi erano incapaci di controllare e amministrare il territorio che dipendeva da loro. I maestri di palazzo e i nobili a loro fedeli erano le vere guide del popolo dei Franchi. I nemici minacciavano le frontiere. A nord i Sassoni; a sud-ovest, dalla Spagna, incursioni arabe varcavano i Pirenei per saccheggiare i villaggi della Francia occidentale. A sud-est, i Longobardi dominavano l Italia minacciando i papi di Roma, che a loro volta cercavano protezione presso i sovrani franchi.. Avrai già sentito il termine franco usato con il suo significato più antico. Ti ricordi qual è? A Onesto. B Libero. C Forte in battaglia. Una nuova dinastia al potere nel Regno dei Franchi. L attributo magno riferito a Carlo, imperatore dei Franchi, significa: A l invincibile. B il grande. C lo spietato. 3. Il punto di forza dell esercito franco era: A la polvere da sparo. B il fuoco greco. C la cavalleria. La cavalleria carolingia in azione Secondo le più antiche tradizioni guerriere dei Franchi, le grandi conquiste di questo popolo furono realizzate grazie alla formazione di un potente esercito basato sulla cavalleria. I cavalieri indossavano una brunia, un giaccone in cuoio con placche o lamine metalliche, e un elmo. In questo fotogramma di un film storico è ben visibile l armamento tipico di questa formidabile cavalleria.

5 Carlo Martello vince gli Arabi a Poitiers Al principio dell VIII secolo, nel 73, Carlo Martello, della dinastia dei Pipinidi e maestro di palazzo del potente regno di Austrasia, riuscì a mettere in fuga un agguerrita spedizione di cavalieri arabi a Poitiers, principale centro dell Aquitania. Il confronto militare fu poco più di uno scontro con un grosso gruppo di predoni, ma per la prima volta un capo militare europeo fermava l espansione degli Arabi. Carlo Martello, soprannominato piccolo Marte proprio per le sue doti militari, estese il suo potere anche su diversi altri territori. Pipino, figlio di Carlo Martello, vuole il regno Il figlio ed erede di Carlo Martello, Pipino (detto il Breve per la bassa statura) non si accontentò più di essere solo maestro di palazzo. Decise di prendersi il potere supremo. Tuttavia non usò solo la forza. Comprese che, per diventare re, era necessario compiere due passi: sbarazzarsi del re merovingio, facendolo catturare e rinchiudere; diventare egli stesso agli occhi del suo popolo e dei capi franchi un re legittimo, impresa meno semplice. Pipino è consacrato re Per diventare re, Pipino doveva acquisire la principale caratteristica di un sovrano: il diritto di regnare. Nell VIII secolo il diritto di regnare era considerato qualcosa di sacro, pertanto solo Dio o un suo ministro poteva consegnare tale diritto a un essere umano. Pipino riuscì a compiere anche questo passo. Ispirandosi ai re della Bibbia, che erano consacrati (= unti con olio santo) proprio da un ministro di Dio, Pipino chiese e ottenne di farsi consacrare re da papa Stefano II, cioè dalla più alta autorità religiosa della cristianità europea (75). VIDEO LEGGI LA CARTA Il regno dei Merovingi VIDEO Guida allo studio FISSA IL CONCETTO Nel VII secolo la monarchia franca era debole: i nobili avevano il vero controllo del territorio e del popolo. Per avere il pieno diritto di regnare Pipino si fa consacrare re dal papa nel 75. GLOSSARIO Rango Si riferisce alla posizione che un individuo occupa nella società. È sinonimo di classe sociale. METTI IN EVIDENZA Sottolinea nel testo i nomi dei principati del Regno dei Franchi. Sottolinea nel testo il luogo e la data della vittoria di Carlo Martello sugli Arabi. Austrasia Cuore antico del dominio dei Franchi: i centri principali furono Reims e Metz. Burgundia Corrisponde alla parte centroorientale e meridionale dell attuale Francia. Il suo centro più importante fu Lione. Oggi forse è a noi più nota con il nome di Borgogna. 03 L impero di Carlo Magno Neustria Corrisponde all attuale Francia del Nord. Lutetia (Parigi) fu, dopo Metz, sede della corte. Aquitania Vasta regione del sud-ovest della Francia, ebbe in Poitiers il suo centro più importante. Angli AUSTRASIA Sassoni NEUSTRIA BURGUNDIA AQUITANIA Arabi Longobardi

6 04 Alle origini dell Europa lezione due Carlo trasforma il Regno dei Franchi in un impero Pipino attacca i Longobardi Con l incoronazione riconosciuta dal papa, Pipino divenne re di diritto, e non solo: creò anche una forte alleanza tra i Franchi e il papato. Pipino promise al pontefice l aiuto dei Franchi contro i Longobardi, dominatori dell Italia. Pipino mantenne ben presto la promessa: nel 754, su richiesta del papa, attaccò in forze i Longobardi, guidati in quel momento da re Astolfo, e vinse. Sottrasse loro l Esarcato e la Pentapoli, territori dell Italia centrale, e li consegnò alla Chiesa di Roma. Il figlio di Pipino conquista l Europa Pipino chiamò uno dei suoi figli Carlo, come il nonno. Fin da giovanissimo, Carlo si dimostrò un eccellente condottiero, specialmente durante le campagne militari contro i Longobardi. A ventinove anni subentrò al padre sul trono e si presentò come il maggiore protettore della cristianità. Nel 774 conquistò il Regno longobardo, eliminando un pericolo per il papato. Negli stessi anni, Carlo attaccò le popolazioni non cristiane per convertirle. Mosse guerra ai Sassoni, pagani che vivevano nelle foreste germaniche tra il Reno e l Elba, e agli Àvari, un popolo di origine mongola stanziatosi in Pannonia e chiamato come alleato dai Bavari per cercare di resistere all espansione franca. VIDEO Il regno diventa impero I nemici dei Franchi caddero uno dopo l altro sotto i colpi dell esercito di Carlo e furono convertiti al cristianesimo. La guerra contro i Sassoni si protrasse dal 77 all 804, quella contro gli Àvari durò solo due anni ( ). I Franchi combattevano ferocemente e imponevano il cristianesimo con la violenza, spesso uccidendo coloro che resistevano alla conversione. Grazie alle vittorie contro i Longobardi e le popolazioni germaniche, in soli dieci anni il regno dei Franchi addirittura raddoppiò la sua estensione, divenendo un vero e proprio impero. Non solo vittorie Anche gli Arabi di Spagna erano considerati pagani da Carlo, perché non erano cristiani. Egli li attaccò in forze nel 778, riportando una sonora sconfitta. In seguito non cercò più lo scontro: aveva sperimentato che gli Arabi possedevano una organizzazione amministrativa e militare molto superiore a quella dei Franchi. Si limitò a presidiare il confine naturale dei Pirenei. L impero dei Franchi si estendeva comunque già oltre il milione di chilometri quadrati. Alla potenza di Carlo, non a caso, guardavano con un certo timore tutti gli altri sovrani d Europa, come i re sassoni dell Inghilterra o quelli cristiani della penisola iberica. ACTIVE B C A D E Carlo contro tutti Carlo guida l esercito dei Franchi all attacco. A sud-est, conquista il territorio dei Longobardi A, a sud-ovest amplia e rafforza le frontiere contro gli Arabi B, a est estende enormemente il regno sconfiggendo Sassoni C, Bavari D e Àvari E. Regno dei Franchi al 754 Impero di Carlo all 84

7 Carlo diventa Magno e il papa lo fa imperatore Grazie alle sue formidabili conquiste e alla sua grande statura, i biografi di Carlo, figlio di Pipino, lo soprannominarono magnus, ovvero il Grande. Egli divenne pertanto Carlo Magno. La rapidità delle sue conquiste e l estensione dei suoi domini ne fecero un sovrano leggendario: controllava la Francia, metà della Germania, quasi tutta l Italia, oltre ai territori attuali di Svizzera, Austria, Paesi Bassi. Non gli bastava più essere re dei Franchi, egli ambiva a essere riconosciuto come nuovo imperatore. Per divenire tale si rivolse a papa Leone III, come aveva fatto suo padre Pipino prima di lui con papa Stefano II. Ottenne una consacrazione ancora più solenne della semplice unzione, poiché riuscì a farsi incoronare imperatore il giorno di Natale dell 800. Diventare imperatore fu molto importante per Carlo e i suoi successori, ma lo fu altrettanto per il papa che poté presentarsi a tutto il mondo come la massima autorità della cristianità, indebolendo ulteriormente l immagine dell Impero bizantino. I rapporti tra i Franchi e i Bizantini, infatti, andarono in crisi. Scoppiò un conflitto che si concluse nell 8: i Franchi cedevano a Bisanzio Venezia, l Istria e la Dalmazia, mentre in cambio l imperatore bizantino riconosceva il potere imperiale franco. VIDEO L IMMAGINE RACCONTA L assalto dei cavalieri Guida allo studio CAUSA EFFETTO Causa Papa Stefano II temeva il potere dei Longobardi in Italia. Effetto Fu ben lieto di allearsi con i Franchi incoronando Pipino. RICORDA LA DATA 800 d.c. A Roma papa Leone III incorona imperatore Carlo Magno. METTI IN EVIDENZA Evidenzia nel testo quali popolazioni non cristiane attaccò Carlo per convertirle. Sottolinea nel testo quali territori, già longobardi, Pipino donò alla Chiesa di Roma. 05 L impero di Carlo Magno Questa miniatura dell XI secolo illustra il capitolo dedicato alla guerra di un opera molto famosa: il De Universo di Rabano Mauro, studioso alla corte di Carlo. L immagine ci racconta un assalto di cavalieri franchi. Vediamo bene le staffe e le armi più importanti: lance, spade e piccoli scudi. Una piccola invenzione di grande portata L invenzione della staffa contribuì in modo determinante alla superiorità militare dei guerrieri franchi sui loro nemici. La staffa cambiò il modo di combattere: i duelli non dovevano concludersi per forza a terra, a colpi di spadone, ma potevano svolgersi dal cavallo, perché il guerriero rimaneva ben stabile, ancorato alla staffa. Poteva cavalcare all attacco sia con le lance, disarcionando il nemico, sia con spade corte e maneggevoli. I colori della guerra Il cavallo rosso è quello del vincitore, il cavallo verde è quello dello sconfitto. Anche così, con un codice di colori, il passato comunica con noi.

8 06 Alle origini dell Europa lezione tre Il governo dell impero Carlo e il suo seguito controllano il territorio Carlo Magno intuì perfettamente quali fossero le principali debolezze del nuovo Impero franco. La prima difficoltà consisteva nello scarso controllo del territorio da parte del sovrano. Anziché dal sovrano, infatti, fino a quel momento, il territorio era stato controllato da possessori di terre che comandavano gruppi di uomini armati e cavalieri. Già prima di Carlo Magno, i sovrani franchi avevano tentato di controllare il territorio spostandosi di continuo. Si muovevano con il loro seguito di cortigiani facendosi ospitare dai grandi nobili franchi a loro fedeli. Il vitto e l alloggio offerti dai nobili alla corte viaggiante erano un segno di rispetto verso il re e anche un modo per pagare le tasse. Anche Carlo mantenne una corte itinerante: sostava volentieri in inverno, fra una campagna militare e l altra, nelle sue immense ville di Paderborn, Heristal, Aquisgrana, o nei palazzi di Worms e di Francoforte. Dopo la sua incoronazione, però, diede ordine di erigere palazzi, terme e basiliche nella villa di Aquisgrana che divenne la sua residenza preferita, una specie di capitale dell impero. La residenza di Aquisgrana copriva un area di venti ettari e comprendeva, tra l altro, una grande sala in cui l imperatore svolgeva tutte le sue funzioni pubbliche. C era anche una cappella per le funzioni religiose che, di pianta ottagonale e ricoperta da una cupola, ricordava l architettura imperiale bizantina e romana. La rete dei rapporti personali di fedeltà è garanzia del buon funzionamento della macchina dell impero. Carlo istituisce con i missi un importante sistema di controllo dell operato dei suoi funzionari. Geroldo 5 Carlo riunisce i suoi collaboratori nei placiti Per Carlo era di fondamentale importanza riuscire a mantenere il controllo dei territori e a verificare la fedeltà dei grandi possidenti del regno. Per riuscirvi, si circondò di molti fidati collaboratori, dignitari laici o religiosi 3, che egli riuniva spesso in assemblea al suo cospetto. Tali assemblee si chiamavano placiti e servivano all imperatore per emanare le leggi, chiamate capitolari, utili al buon governo del territorio. I capitolari erano letti da banditori nelle pubbliche piazze. Rappresentavano la voce del sovrano in un epoca priva di giornali, radio e televisioni. Pur conservando almeno in parte le tradizioni delle singole regioni, Carlo Magno cercò di applicare le stesse leggi in tutto l impero. Questo sforzo unificatore non ottenne sempre i risultati sperati, perché l impero era formato da tanti popoli diversi sia nelle tradizioni sia nelle abitudini. I consiglieri dell imperatore sono scelti personalmente da Carlo tra i membri delle grandi famiglie del regno. Fulrado Ad Aquisgrana Carlo ha fatto costruire un nuovo grande palazzo: lì riceve in udienza gli ambasciatori stranieri, siede a banchetto con la famiglia e la corte, partecipa alle funzioni religiose, conversa con i sapienti che ha chiamato presso di sé, va a caccia e si riposa nelle tiepide acque termali. Ildegarda

9 Guida allo studio 07 Carlo Magno crea una rete di funzionari I comandanti militari franchi, veri capi delle singole province del regno, erano guerrieri fieri e indipendenti. Tutt altro che facili da governare e quasi impossibili da guidare. Per loro era difficile riconoscere l autorità superiore di un sovrano. Per controllare il territorio Carlo formò una rete di funzionari 4, rappresentanti dell imperatore. A capo delle province interne dell impero, le contee, nominò i conti. A capo delle province di confine, le marche, che erano saldamente presidiate dall esercito, nominò i marchesi. Le contee erano vaste quanto un odierna provincia italiana, mentre le marche potevano essere grandi quanto una regione. Conti e marchesi riscuotevano le tasse, amministravano la giustizia, comandavano gli armati ed erano a tutti gli effetti rappresentanti del sovrano. Sul finire dell VIII secolo, Carlo iniziò a temere che i funzionari non fossero abbastanza fedeli e onesti. Pertanto creò appositi ispettori, chiamati missi dominici (= inviati del signore) 5. I missi si recavano presso conti e marchesi per verificarne l operato in nome del re. Manifestavano la contrarietà del sovrano in caso di abusi o corruzione e comunicavano i placiti reali da rendere pubblici. Un nuova moneta Sempre nell intento di dare maggior unità ai territori da lui governati, Carlo Magno impose a tutto l impero l uso di una nuova moneta d argento, il denaro. Per la prima volta la produzione di monete (il conio) divenne un diritto esclusivo del sovrano, mentre precedentemente le monete erano prodotte in diversi centri, eredi delle antiche zecche dell Impero romano. Altre due importanti monete in circolazione nei mercati internazionali in quel periodo erano il bisante bizantino e il dinero arabo. Carlo I funzionari dell impero sono scelti da Carlo tra i suoi più fedeli compagni : si chiamano comites in latino, da cui deriva la parola italiana conti. FISSA IL CONCETTO I placiti erano assemblee cui prendevano parte l imperatore e i dignitari. Durante i placiti venivano formulati i capitolari, cioè le leggi del regno. Carlo Magno organizza l impero in contee e marche e controlla l operato di conti e marchesi attraverso funzionari imperiali: i missi dominici. GLOSSARIO Zecca Luogo in cui si coniano le monete. METTI IN EVIDENZA Evidenzia nel testo come si chiamano i funzionari che rappresentavano l imperatore. Sottolinea nel testo le diverse ville dove Carlo Magno sostava in inverno. L impero di Carlo Magno 4 Paolo Diacono Alcuni consiglieri sono grandi dignitari ecclesiastici (vescovi o abati) e sono anche grandi studiosi del tempo. 3 Alcuino di York

10 08 Alle origini dell Europa lezione quattro La cultura a servizio dell impero Carlo Magno comprende l importanza dell istruzione Carlo Magno è stato uno dei sovrani più famosi della storia europea. Carlo fu anche un sovrano testardo e lungimirante, ovvero capace di prendere decisioni che diventavano efficaci lentamente, ma che cambiarono per sempre il destino dell Europa. Ad esempio, ebbe il grande merito di promuovere e migliorare l istruzione nel suo impero. Dopo la caduta dell Impero romano la capacità di leggere e scrivere era un tesoro custodito gelosamente solo dai religiosi, all interno di monasteri e abbazie. La ragione per cui i religiosi dovevano saper leggere è che il cristianesimo si basa su un testo sacro: la Bibbia. Di conseguenza per predicare il cristianesimo gli ecclesiastici dovevano almeno riuscire a leggere la Bibbia, che a quel tempo era scritta in latino. Era quindi richiesta loro una buona preparazione culturale: saper leggere e scrivere nella lingua dei sapienti, il latino. IMG L IMMAGINE RACCONTA Un immagine tramandata nei secoli L immagine di Carlo Magno, da molti secoli, è tramandata con caratteri precisi: un uomo imponente, con lunghi capelli, barba e baffi, la corona imperiale, la spada. Quasi un santo Questo busto di Carlo Magno, in argento, oro e pietre preziose, è conservato nella cattedrale di Aquisgrana e risale al XIV secolo. Quest opera ha i tratti tradizionali della sua immagine (lunghi capelli, barba, baffi), e l imperatore ci appare sereno, pacifico, benefico, un autentico buon padre per tutta la cristianità. Reliquiario di Carlo Magno, XIV secolo, tesoro della cattedrale di Aquisgrana. e impone lo studio del latino Nonostante ciò, molti chierici dell età di Carlo Magno erano assai ignoranti. Leggevano di rado e conoscevano poco il latino. Predicavano ciò che avevano udito da altri religiosi e non ciò che avevano studiato di persona. Spesso la memoria delle prediche udite veniva meno o era influenzata dall immaginazione, pertanto i chierici ignoranti diffondevano storie bibliche frammentarie o di fantasia. Carlo Magno decise di mettere fine a tanta ignoranza e impose a tutti i religiosi lo studio e la conoscenza del latino. I religiosi dovevano studiare nelle scuole costituite presso la sede del vescovo, in ogni diocesi dell impero (scuole episcopali), oppure nei centri di studio dei monasteri (scuole monastiche). L imperatore invitò i chierici a uniformare anche i diversi riti religiosi. In tutti i monasteri inoltre fu imposta la Regola benedettina sia per disciplinare la vita dei monaci sia per combattere la corruzione che si stava diffondendo all interno dei monasteri. Simboli di potere Carlo Magno esercitò presso i suoi contemporanei un fascino incredibile che, nel corso del tempo, non andò diminuendo, ma al contrario aumentò. L immagine di Carlo divenne il simbolo del potere imperiale esercitato da un sovrano cristiano, con i suoi tipici segni di riconoscimento, in primo luogo la corona. Essa era posta sul capo del sovrano durante la cerimonia della consacrazione e dell incoronazione che nel tempo fu regolata da precisi rituali. Altri segni che testimoniano materialmente il potere del sovrano sono in questo ritratto la spada e il globo impugnato con la mano sinistra, simbolo del dominio dell imperatore su tutto il mondo. Sul globo vi è una croce, simbolo della fede cristiana. A. Dürer, L imperatore Carlo Magno, Norimberga, Museo di Norimberga.

11 Guida allo studio 09 L imperatore riunisce i cervelli del suo tempo FISSA IL CONCETTO Sebbene egli stesso fosse praticamente analfabeta, Carlo promosse la creazione di un centro di studio ad Aquisgrana, chiamato scuola di palazzo All epoca di Carlo Magno le uniche persone che ricevevano un istruzione erano i religiosi. (Schola Palatina, in latino), una specie di super-università. Decise quindi di riunirvi i cervelli migliori del suo tempo. I grandi dotti di allora non erano Il popolo non conosce più il latino, lingua che è utilizzata nella scrittura dei documenti numerosi in Europa e Carlo li fece cercare. I più importanti furono l inglese ufficiali e per la cultura. Alcuino di York, che divenne direttore della Schola, il longobardo Paolo Diacono esperto di studi storici, il poeta Paolino da Aquileia e il grammatico Pie- Carlo Magno vuole costruire un impero unito, facendo utilizzare ovunque uguali tro da Pisa, i teologi visigoti Teodulfo e Agobardo, nonché molti intellettuali leggi, moneta, riti religiosi e lingua dei irlandesi. documenti. Gli studiosi della Schola Palatina ricopiano la Bibbia Del principale testo sacro circolava una versione in latino risalente al IV secolo per opera di san Girolamo, chiamata Vulgata. Poiché non esistevano macchine da stampa o altri strumenti, l unica maniera di diffondere la Bibbia era ricopiarla a mano. Carlo favorì la creazione di laboratori di copisti all interno di abbazie e monasteri. I copisti, una volta istruiti a dovere, potevano realizzare, ovviamente a mano (per questo si chiamavano amanuensi ), numerose copie della Bibbia. Fu allora introdotto un nuovo tipo di scrittura, la minuscola carolina 3, molto semplice e chiara. Lo studio dei testi sacri e la produzione di numerosi manoscritti della Bibbia latina favorirono la diffusione del cristianesimo, almeno quanto la conversione forzata delle popolazioni germaniche sotto la minaccia delle armi. Oltre alla Bibbia, gli amanuensi copiavano anche molti testi antichi, tra cui le opere dei più celebri scrittori romani. È proprio grazie alla loro opera che sono giunti fino a noi i testi di poesia di Virgilio, di retorica di Cicerone, di filosofia di Seneca e di molti altri ancora. FOCUS La firma di Carlo 3 L IMMAGINE RACCONTA Una nuova scrittura CAUSA EFFETTO Causa Il clero era ignorante. Effetto Carlo Magno lo obbliga a studiare il latino e la Bibbia. METTI IN EVIDENZA Sottolinea nel testo in che lingua era scritta la Bibbia nell VIII secolo d.c. Evidenzia nel testo qual era il compito degli amanuensi. Nella scrittura dell alto Medioevo le parole non erano separate nettamente le une dalle altre, come invece siamo abituati a vederle oggi, ed erano usate molte abbreviazioni. Anche la lettura, come la scrittura, era dunque un attività molto complessa, riservata a pochi e fatta solitamente a voce alta. L impero di Carlo Magno Eginardo, l autore di una biografia di Carlo Magno, ci racconta che, per avvicinarsi alla scrittura, l imperatore aveva l abitudine di spargere tavolette e pezzi di pergamena sotto i guanciali del suo letto per abituare la mano a tracciare le lettere. Questi esercizi, però, iniziati troppo tardi non ottennero i successi sperati. Carlo non imparò mai a scrivere, ma sapeva firmare i documenti. L imperatore firmava in questo modo i documenti ufficiali. Si tratta di un monogramma (un solo segno) in cui le lettere della parola Karolus si intrecciano a formare una croce. Qui è riprodotto un esempio di scrittura carolina del IX secolo. Il testo è scritto in latino, ma i caratteri sono facilmente riconoscibili. Ad esempio le due parole de natura richiamano molto da vicino gli attuali caratteri a stampa.

12 0 Alle origini dell Europa PER APPROFONDIRE Orlando a Roncisvalle Un modesto episodio e una grande epopea La Canzone di Orlando (XI secolo), attribuita a un certo Turoldo, forse un chierico, forse un poeta, è il più antico e anche il più grande prodotto poetico del ciclo di leggende createsi intorno a Carlo Magno e ai suoi paladini. Essa è, nello stesso tempo, uno dei più caratteristici esempi di come nascano le grandi leggende, che spesso i popoli elaborano intorno a qualche episodio eroico avvenuto alle origini della loro storia nazionale. Non sempre sono i fatti più importanti e grandiosi, come ad esempio l interminabile guerra di Troia, quelli che eccitano maggiormente la fantasia popolare. Talvolta si tratta di eventi marginali, dei quali si ingigantisce l importanza, conferendo agli uomini che ne furono protagonisti gloria, prestigio e fama certamente superiori a quanto consentirebbe un obiettivo e documentato giudizio storico. Lo scontro di Roncisvalle Così accadde anche a proposito dello scontro di Roncisvalle, una modesta ma non irrilevante battaglia avvenuta nel 778 tra la retroguardia dell esercito di Carlo Magno e le schiere dei Baschi, appostati in agguato tra le gole dei Pirenei. E così accadde di Orlando, sul quale ritroviamo notizie storiche soltanto nella Vita Caroli, scritta da Eginardo, il più illustre biografo di Carlo Magno. Orlando, membro di un importante famiglia della Britannia, e i suoi compagni facevano parte della corte di Carlo e avevano il titolo di conti di palazzo (in latino comites, compagni, conti, e palatini, di palazzo ), da cui è derivato il termine paladini. Per gli scrittori medievali Orlando divenne il modello del perfetto cavaliere cristiano, profondamente legato alla sua terra e al suo re, pronto a morire per la difesa della fede. Nella Canzone di Orlando gli elementi di fantasia prevalgono sui dati storici. Molti personaggi, infatti, sono completamente inventati e il ricordo dei Baschi, popolazione cristiana, scompare del tutto: gli unici veri nemici sono i musulmani, gli Arabi, che riescono a sconfiggere l esercito di Carlo solo grazie al tradimento. Il racconto di Eginardo Ecco che cosa ci racconta Eginardo dell episodio: «Mentre l esercito [di Carlo] procedeva in lunghe file se- condo quanto imponevano le strettoie della gola, i Baschi, postisi in agguato sulle giogaie dei monti [la località si presta straordinariamente alle insidie, anche per la presenza di foltissimi boschi], piombarono sui convogli della retroguardia e sulle truppe che proteggevano alle spalle il grosso dell esercito in marcia. Attaccatili, compiono una carneficina massacrando fin l ultimo uomo, e poi, fatto bottino delle salmerie, disperdendosi in tutte le direzioni si dileguarono, favoriti anche dal calar delle tenebre. In questo evento i Baschi ebbero dalla loro la leggerezza dell armamento usato e l opportunità dei luoghi, mentre i Franchi furono gravemente ostacolati dalla pesantezza del loro equipaggiamento bellico e dal fatto di trovarsi in fondo alla gola, sottostanti ai loro nemici. Nello scontro furono uccisi Eggihard, il conte palatino Anselmo e Rolando, duca della marca di Bretagna, e con loro molti altri. Non si poté fare immediata vendetta di questa disfatta, perché il nemico, vibrato il colpo di sorpresa, si disperse così abilmente, che nessuno avrebbe potuto dire in qual parte del mondo mai si sarebbe riusciti a rintracciarlo».. salmerie: il complesso di cavalli, muli e carri destinati al trasporto dei bagagli, dei rifornimenti, delle armi di riserva di un esercito in marcia. Il poema Ed ecco lo stesso episodio raccontato nei versi del poema. La disperata battaglia Duri sono i colpi e la mischia è pesante e assai gran strazio c è di cristiani. [ ] Al suo compagno Olivieri si rivolge: «Caro signore, amato compagno, in nome di Dio, che vi par bene? Tanti buoni guerrieri vedete giacere per terra! Compianger possiamo Francia dolce, la bella; di tali cavalieri come or rimane deserta! Oh, re, amico, perché voi qui non siete? Olivieri, fratello, come ci potremo riuscire? In qual maniera gli manderemo notizie?» Disse Olivieri: «Io non so come procurarlo 3. Piuttosto voglio morire che infamia ci venga apposta 4». Così disse Orlando: «Suonerò l olifante e l udrà Carlo, che sta ai valichi passando. Io v assicuro che tosto torneranno i Franchi». Orlando ha messo l olifante alla sua bocca;

13 vi soffia bene; con gran forza lo suona. Alti sono i monti e il suono va molto lungi; a distanza di trenta leghe 5 l udiron ripercuotersi. Carlo l udì e i suoi reparti tutti. Così dice il re: «Battaglia fanno i nostri uomini». E Gano gli risponde di rimando: «Se altri lo dicesse, certo sembrerebbe gran fandonia». Il conte Orlando con pena e con affanno, con grande dolore suona il suo olifante: dalla sua bocca sprizza fuori il chiaro sangue; del suo cervello le tempie stan scoppiando 6. Del corno ch egli ha, la portata è assai grande: Carlo lo sente, che sta i valichi passando; Namo, il duca, l udì; e l ascoltano i Franchi. Il conte Orlando ha la bocca sanguinante; del suo cervello rotte si son le tempie; l olifante suona con dolore e con pena. Carlo l udì e i suoi Francesi lo sentono. Così disse il re: «Qual corno ha lungo fiato!» risponde il duca Namo: «Un guerriero vi si sforza. Battaglia c è, a quanto posso capire. Quegli l ha tradito 7 che vi chiede di non interessarvene. Indossate le armi e lanciate il vostro grido di guerra e soccorrete i vostri fedeli valorosi: Ben sentite che Orlando si dispera!» L imperatore ha fatto suonare i suoi corni. I Francesi discendono, poi guarniscono il loro corpo di usberghi 8 e di elmi e di spade ornate d oro; scudi hanno belli e spiedi grandi e forti e pennoncelli 9 bianchi e vermigli e gialli. Sui sentieri montano tutti i baroni dell esercito; spronano a forza finché durano i valichi. Non c è alcuno che all altro non dica: «Se trovassimo Orlando, prima ch egli fosse morto, insieme a lui allora distribuiremmo gran colpi». Di ciò a chi importa 0? Ché in ritardo son troppo. In questa miniatura Orlando suona il corno (l olifante) per annunciare l arrivo dei nemici. Nell immagine il paladino è riconoscibile dall olifante, il grande corno d avorio che gli pende dietro la schiena: è con questo strumento che Orlando, prima di morire, avvisa Carlo Magno della strage compiuta dagli Arabi tra i soldati franchi, caduti a migliaia in combattimento. La morte del conte paladino Orlando a Roncisvalle (778) in una raffigurazione tardomedievale, Parigi, Biblioteca dell Arsenale.. deserta: priva, spoglia.. Oh, re...: invoca Carlo Magno non tanto perché sia immaginabile che possa ancora arrecare soccorso, quanto perché venga almeno a dar sepoltura ai caduti. 3. come procurarlo: come riuscire (a informare Carlo). 4. ci venga apposta: ci venga rivolta (infamia). Olivieri, che pure in precedenza avrebbe voluto che Orlando suonasse l olifante, ora teme che il gesto venga interpretato come atto di codardia. 5. leghe: la lega era una misura di lunghezza diversa da paese a paese, ma, all incirca, di tre chilometri. 6. stan scoppiando: per lo sforzo di suonare il corno. Orlando non muore per le ferite (la leggenda posteriore lo considererà, anzi, invulnerabile), ma per la spossatezza a causa della battaglia e per lo sfinimento determinato da questa estrema fatica. 7. Quegli l ha tradito...: il fatto che a Roncisvalle si combatta è prova di un tradimento e gli interventi per impedire il soccorso di Orlando indicano chiaramente chi ne sia stato l autore. 8. usberghi: corazze. 9. pennoncelli: piccoli stendardi militari, fissati all asta della lancia, soprattutto dei reparti di cavalleria. 0. a chi importa?: a chi può ancora giovare? Ormai è troppo tardi! L impero di Carlo Magno

14 Alle origini dell Europa PER APPROFONDIRE: LA FONTE Come facciamo a conoscere l immagine dei potenti Oggi l immagine dei potenti viene diffusa dalla televisione, da Internet e dai giornali. E all epoca di Carlo come venivano raccontate e diffuse le immagini dei potenti? Con le parole dello storico di corte, attraverso testi e immagini nei manoscritti, oppure con monete, sculture, dipinti, mosaici in chiese e luoghi pubblici. Nonostante tutte queste testimonianze, ovviamente, far arrivare la propria immagine e far sentire la propria presenza in tutte le parti dell impero non era impresa facile e anche per questo motivo, come abbiamo visto, l imperatore era quasi sempre in movimento. FONTE LA MINIATURA Un immagine per pochi Un artista della corte di Carlo attraverso la miniatura trasferisce l immagine del sovrano ai pochi uomini di cultura che hanno accesso alla consultazione dei manoscritti. Un uomo imponente «Carlo era di taglia grossa, e di statura alta ma non eccezionale, misurando sette piedi d altezza». Così Eginardo, uno storico vissuto alla corte di Carlo, ci descrive l imperatore. Sette piedi corrispondono a circa un metro e novanta centimetri. Dalle parole di Eginardo scopriamo che il popolo dei Franchi era alto in media circa quindici centimetri in più dei popoli mediterranei. Oggi La televisione: un immagine per tutti Oggi la televisione è il più diffuso e rapido mezzo per far conoscere in tutto il mondo l immagine di chi governa una nazione. Anzi, talvolta la televisione ci offre la possibilità di seguire quasi in diretta la vita di questi personaggi, di conoscere la loro famiglia, le persone che frequentano, il loro modo di pensare, di vestire piede carolingio = 7,5 centimetri Un immagine televisiva del 44 presidente degli Stati Uniti d America, Barack Obama. Uno sguardo benevolo «Aveva la testa rotonda, gli occhi molto grandi e vivaci, il naso appena più grosso del normale [ ] l espressione allegra e ridente; il collo corto e grasso, il ventre un po sporgente [ ]». Eginardo, continuando la sua descrizione dell imperatore, ci fornisce un immagine di Carlo come di un sovrano robusto e benevolo, non minaccioso né crudele.

15 3 Ildegarda, imperatrice dei Franchi Questa è una delle pochissime raffigurazioni giunte fino a noi della sposa più amata da Carlo. Principessa di origine sassone diede a Carlo Magno ben nove figli, di cui quattro maschi e cinque femmine. In epoca carolingia, la regina sovrintendeva all organizzazione del palazzo, delle tenute reali e rappresentava il re quando questi era lontano. Tale ruolo le era attribuito quando veniva unta e incoronata, momento dal quale anche il suo nome era inglobato nelle lodi cantate in onore del re. La moneta dell imperatore Il modo migliore per far conoscere a molti l immagine del sovrano era la raffigurazione sulle monete. In questa moneta, Carlo è ritratto come un antico imperatore romano, con una corona di alloro sul capo. La scritta dice: «Carlo imperatore augusto». La moneta fu per Carlo un potente strumento di affermazione e di diffusione del nuovo potere imperiale. Come abbiamo visto egli introdusse il sistema monometallico: tutte le monete dovevano essere d argento. L unica moneta veramente in circolazione era il denaro. C erano poi il soldo (che valeva denari) e la lira (pari a 0 soldi o 40 denari). L impero di Carlo Magno La corona A differenza di Carlo, l imperatrice è disegnata con la corona, simbolo della sua dignità di sovrana. La piccola moglie Ildegarda, terza moglie di Carlo, è qui raffigurata molto più piccola del marito. Se confrontiamo in proporzione le loro due immagini, dovremmo concludere che la sovrana era alta metro e 60 centimetri. Ma è solo una congettura! Miniatura della coppia imperiale. Manoscritto della Vita Karoli di Eginardo, IX secolo, Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana. Oggi Denaro carolingio d argento. Le monete Le monete sono ancora oggi un mezzo di diffusione delle immagini di sovrani oppure dei simboli di una nazione. Ad esempio il profilo di Elisabetta II d Inghilterra è impresso sulla sterlina d oro. Invece sulle monete da euro compare da un lato il profilo del territorio dell Unione Europea, dall altro un immagine simbolica, diversa per ogni nazione che conia gli euro. La moneta da euro. Una sterlina inglese. Matrimoni politici Anche i matrimoni fecero in alcuni casi parte della costruzione dell immagine del sovrano. Il matrimonio, infatti, per le popolazioni germaniche aveva un significato politico, in quanto era un mezzo per stringere alleanze e per avere dei figli che garantissero la successione al trono. E Carlo Magno ebbe in tal senso una vita intensa, infatti si sposò ben cinque volte. ATTIVITÀ Calcola la tua altezza in piedi carolingi. Confronta le immagini di Carlo Magno riportate nella corrente Unità con quella che ti presentiamo in questa scheda: quali differenze puoi notare? Quali somiglianze? Quale ti sembra la più fedele e attendibile? Perché? Cerca sulle monete da euro di diverse nazioni i diversi simboli nazionali. In alcune sono presenti anche profili di sovrani: quali nazioni rappresentano?

16 4 Alle origini dell Europa ABC DEL CITTADINO Europa: il fascino di un idea nata Quando nasce l idea di Europa? Che cosa significa, oggi, essere cittadino europeo? con Carlo Magno Il padre dell idea di Europa L Europa di Carlo Magno nasce verso la fine dell VIII secolo, dopo tre decenni di guerre. Stiamo parlando di un territorio enorme (oltre un milione di chilometri quadrati), compreso tra il Mare del Nord e il Tirreno, tra i Pirenei e Vienna. L idea di Carlo Magno è davvero rivoluzionaria: unificare in questo territorio, per la prima volta nella storia, popoli e regni di origine germanica e di origine latina che prima erano sempre stati divisi. E ancora: coniare una moneta unica (la lira carolingia), istituire una lingua ufficiale (il latino), applicare lo stesso sistema amministrativo e le stesse leggi (i capitolari), riconoscere una sola religione (il cristianesimo). Un idea davvero ambiziosa, considerato che il vasto impero era formato da popoli molto diversi. È in questa idea che riconosciamo le radici dell UNIONE EUROPEA. Un salto nel tempo Se sei nato in Italia, appartieni di diritto alla nazione Italia. Parli l italiano come lingua ufficiale, riconosci come simboli dell Italia il tricolore e l inno nazionale scritto nel 847 da Goffredo Mameli, impari a conoscere la storia e la cultura italiane, rispetti le leggi su cui si fonda la nostra Repubblica. C è di più. A partire dal 993, anno del celebre Trattato di Maastricht, il tuo essere CITTADINO italiano ti rende anche cittadino europeo. Esattamente come un cittadino tedesco, francese o rumeno. Essere cittadini europei Che cosa significa veramente? Prima di tutto significa, proprio come nella grande idea di Carlo Magno, far parte di un unica realtà geografica, senza frontiere interne, regolata da leggi che sono il frutto di lunghe trattative di pace fra Stati che per secoli (come studierai) sono stati nemici. Questi Stati d Europa hanno scelto di superare storiche divisioni per fondare un unica realtà sovranazionale chiamata, appunto, Unione Europea. La forza rivoluzionaria di questa decisione è straordinaria: per la UNIONE EUROPEA un idea divenuta realtà 7 Stati, 500 milioni di persone che raccontano i propri valori anche attraverso la bandiera europea: stelle in cerchio che rappresentano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d Europa. Le stelle sono dodici perché il numero dodici è simbolo di perfezione, completezza e unità; l inno europeo: si tratta dell Inno alla gioia composto nel 785 da Friedrich Schiller e poi musicato da Beethoven. L inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall Unione; la festa dell Europa: festeggiata il 9 maggio, vuole ricordare il 9 maggio 950, anno in cui furono formulate per la prima volta le idee costitutive dell Unione in un discorso del ministro degli Esteri francese Robert Schuman; il motto dell Unione: Unita nella diversità. CITTADINO Cittadino è prima di tutto colui che abita in una città. In epoca romana, l abitare a Roma, in una colonia romana o all interno dei territori dell impero, assicurava di diritto la cittadinanza romana, ossia la possibilità di godere di tutti i privilegi e delle protezioni previsti per i cittadini dell impero. Durante il Medioevo si diceva che l aria di città fa liberi. Cittadino è diventato così, nella cultura europea, sinonimo di libertà, di diritti riconosciuti, di doveri da rispettare per il bene della comunità. prima volta, senza l imposizione di un capo di Stato (seppure saggio e pacifico), Stati liberi hanno deciso di rinunciare a una parte della loro sovranità nazionale per costruire una nuova realtà politica e culturale.

17 5 STRATEGIE DI STUDIO UNITÀ In sintesi Una nuova dinastia al potere nel regno dei Franchi Alla fine del VII secolo d.c. il regno dei Franchi era governato dalla debole dinastia dei Merovingi. Il regno era suddiviso nei principati di Austrasia, Neustria, Burgundia e Aquitania, alla cui guida vi erano i maestri di palazzo. I veri governanti del regno erano proprio i maestri di palazzo che controllavano l esercito e il territorio. Carlo Martello, esponente dei Pipinidi e maestro di palazzo, nel 73 arrestò l avanzata degli Arabi presso Poitiers e si impose come capo dei Franchi. Era la prima volta che un capo militare riusciva a fermare gli Arabi in Europa e questo fatto gli diede grande prestigio. Il figlio, Pipino il Breve, depose l ultimo sovrano merovingio e nel 75 si fece consacrare re da papa Stefano II, legandosi così alla Chiesa. La consacrazione era molto importante perché il diritto di regnare era considerato qualcosa di sacro e, pertanto, poteva essere dato solo da Dio o da un suo ministro. L impero di Carlo Magno va dei missi dominici e per dare maggior unità ai territori da lui governati impose a tutto l impero una nuova moneta d argento, il denaro. La cultura a servizio dell impero 4 Carlo Magno volle migliorare l istruzione degli ecclesiastici. Impose quindi a tutti i religiosi lo studio e la conoscenza del latino, la lingua con cui si redigevano tutti i documenti ufficiali e in cui era scritta la Bibbia. Creò per i religiosi scuole episcopali e scuole monastiche. Sempre per uniformità, in tutti i monasteri fu inoltre imposta la Regola benedettina. Infine fondò la Schola Palatina di Aquisgrana, nella quale affluirono studiosi da ogni parte d Europa. Molto importante fu il sostegno dell imperatore alla creazione di laboratori di copisti nei monasteri, per merito dei quali si sono salvati molti testi antichi. Grazie agli studiosi della Schola Palatina fu introdotto l uso di una nuova scrittura, la minuscola carolina, più semplice e chiara rispetto a quelle precedenti. L impero di Carlo Magno Carlo trasforma il regno dei Franchi in un impero Nel 754 Pipino, alleato del papa, sconfisse i Longobardi e consegnò i territori così conquistati (l Esarcato e la Pentapoli) alla Chiesa. Il figlio di Pipino, Carlo, continuò la politica di espansione del padre, conquistò numerosi territori, tra cui il Regno dei Longobardi, definitivamente sconfitti nel 774. Carlo estese notevolmente il regno sconfiggendo Sassoni, Bavari e Àvari. Tutti i nemici sconfitti furono convertiti al cristianesimo spesso con l uso della forza. Carlo provò ad attaccare anche gli Arabi in Spagna, ma senza successo. Nell 800 Carlo fu incoronato imperatore da papa Leone III e venne riconosciuto unico sovrano di più regni unificati nell Europa cristiana. Questo fatto portò a uno scontro tra i Franchi e i Bizantini, che però nell 8 riconobbero il potere del nuovo imperatore. Il governo dell impero 3 Per mantenere un saldo controllo dell impero, inizialmente anche Carlo, come i suoi predecessori, mantenne una corte itinerante, facendosi ospitare dai nobili sparsi per il regno. Dopo l incoronazione, però, fece costruire un palazzo ad Aquisgrana. Anche se non ottenne sempre i risultati sperati, Carlo Magno si sforzò di unificare l impero applicando a tutti i territori conquistati le stesse leggi e lo stesso sistema amministrativo. Egli riuniva i suoi collaboratori in assemblee dette placiti dove emanava le leggi, i capitolari. L impero era diviso in province, dette contee (quelle interne), oppure marche (quelle di confine e dunque con più forze militari sul territorio). Contee e marche erano affidate rispettivamente a un conte o a un marchese, che rappresentava il sovrano (riscuoteva le tasse, amministrava la giustizia, comandava l esercito). Per controllare conti e marchesi l imperatore si servi- I Pipinidi e i primi Carolingi Pipino I il Vecchio ( ) Capostipite dei Pipinidi, maestro di palazzo d Austrasia dal 63 Grimoaldo (65-655) Figlio di Pipino I di Landen, maestro di palazzo d Austrasia dal 640 Pipino II il Giovane (640-74) Nipote di Grimoaldo, conte di Héristal e maestro di palazzo d Austrasia dal 66 Carlo Martello (688-74) Figlio ed erede di Pipino il Giovane, maestro di palazzo d Austrasia dal 74 Pipino il Breve (74-768) Figlio ed erede di Carlo Martello, maestro di palazzo d Austrasia dal 74, re dei Franchi dal 75 Carlo Magno (74-84) Capostipite dei Carolingi, figlio di Pipino il Breve, re dei Franchi dal 768, imperatore dall 800 Ludovico il Pio (778-84) Figlio di Carlo Magno, imperatore dall 84 Lotario ( ) Figlio di Ludovico il Pio, imperatore dall 84. Imperatore dall 855 all 875 sarà Ludovico II, figlio di Lotario Carlo il Calvo (83-877) Figlio di Ludovico il Pio, re dei Franchi occidentali dall 843, imperatore dall 875 Ludovico il Germanico ( ) Figlio di Ludovico il Pio, re dei Franchi orientali dall 843

18 6 Alle origini dell Europa STRATEGIE DI STUDIO UNITÀ Esercizi IL LESSICO Associa ciascuno dei termini seguenti alla definizione appropriata. a. Schola Palatina b. missi dominici L impero di Carlo Magno. assemblea degli aristocratici che si teneva nel palatium e in cui si decidevano le leggi da emanare. centro di studio creato da Carlo Magno che aveva sede ad Aquisgrana 3. ispettori che avevano l incarico di diffondere le leggi nel territorio imperiale c. placito e di reprimere gli eventuali abusi di governatori e amministratori 4. provincia in cui era diviso l impero d. minuscola carolina carolingio, con a capo un delegato dell imperatore 5. tipo di scrittura semplice e chiara, e. contea introdotta dai collaboratori di Carlo Magno 4 Colloca nella corretta successione temporale i tre personaggi seguenti, partendo da quello che per primo svolse il ruolo di guida dei Franchi. Carlo Magno Pipino il Breve Carlo Martello GLI EVENTI 5 Segna con una crocetta le frasi che ritieni corrette.. Presso i Franchi la carica di maestro di palazzo era affidata a membri dell aristocrazia.. Carlo Martello, pur essendo maestro di palazzo e non il re, fu il vero capo del popolo franco. 3. La volontà di essere considerato il massimo difensore della cristianità procurò a Carlo Magno l ostilità della Chiesa. 4. Carlo Magno fu incoronato imperatore dal vescovo di Aquisgrana. 5. L impero di Carlo Magno era diviso in contee e marche. 6. Carlo Magno cercò di migliorare il livello dell istruzione. 7. I missi dominici si recavano presso conti e marchesi per verificarne l operato in nome del papa. LO SPAZIO E IL TEMPO 3 Scrivi in quali secoli si sviluppa la storia di Carlo Magno. Indica in quale anno Carlo Magno fu incoronato imperatore. A 738 C 8 B 800 D 900 RIFLESSIONE E SCRITTURA 6 Rispondi nel quaderno alle domande seguenti.. Perché dall incoronazione di Carlo Magno non nacque un vero e proprio impero? In che modo il sovrano cercò di risolvere questo problema? Quali risultati ottenne?. Quali compiti comuni avevano conti e marchesi? Che cosa li differenziava? 3. In che modo e perché Carlo Magno si occupò anche del clero? 4. In che modo e perché l imperatore mostrò attenzione nei confronti dell istruzione? RELAZIONI E CONFRONTI 7 Completa la mappa che segue. le assemblee dei placiti definiscono gli intellettuali della promuovono CARLO MAGNO governa l impero attraverso conti e marchesi governano in nome dell imperatore sono controllati da la diffusione della

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