Mosaico Absidale della Parrocchia di S. Giuseppe in S. Egidio alla Vibrata. Mq.130 Teramo

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1 Mosaico Absidale della Parrocchia di S. Giuseppe in S. Egidio alla Vibrata. Mq.130 Teramo In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e vuota e deserta e le tenebre ricoprivano l abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque (Gen. 1, 1-2). Descrittivamente ho voluto analizzare il primo capitolo della genesi e in una composizione circolare vediamo l azzurro del cielo con stelle e pianeti. La terra gialla ad indicare l assenza di vita e gli abissi interpretato come un mare su cui aleggia una colomba: lo spirito di Dio. Primo giorno Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque. Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento, dalle acque che sono sopra il firmamento (Gen. 1, 6-7). Sempre descrittivamente ho voluto rappresentare questo momento con la

2 pioggia che solca le nubi; con i vari segni zodiacali divisi in quattro gruppi separati da una stella. Il mare si prolunga con riverberi rossi, dentro il quale ci sono delle orme: è il Mar Rosso. Gli israeliti entrarono nel mare sull asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e a sinistra (Es.14, 22 ). Chiaro simbolo della resurrezione. Tali orme si portano verso la parte centrale della composizione. Verso l alto della collina prossima alla resurrezione. E Dio disse: la terra produca germogli, erbe che producano seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie.e così avvenne (Gen. 1, 11).

3 Ho iniziato ad inserire a questo punto alcune specie primigenie di protozoi, cellule ed alghe, dalle quali deriva la vita sulla terra. Questo lembo di terra prosegue fino a riportarci ad un albero bello e fiorito con frutti. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l albero della vita in mezzo al giardino e l albero della conoscenza del bene e del male (Gen. 2, 8-9) E un albero pieno di fiori e frutti. Sotto due segni primordiali che sono archetipi dell umanità intera visto che simili si trovano in tutte le zone abitate dei tempi preistorici.

4 Rappresentano l uomo e la donna in un gesto che è unione e anche danza per la loro felicità di trovarsi in quel luogo. Sotto un albero scuro con tante spine a cui è attorcigliato un serpente.

5 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche (Gen. 3, 1). Le due figure sono separate. C è un dissidio iniziale tra la volontà di Dio e anche tra loro. La donna che mi hai posto accanto mi ha dato dell albero e io ne ho mangiato (Gen. 3, 12). Il suolo è pieno di spine: Maledetto sia il suolo per causa tua!... Spine e cardi produrrà per te...(gen. 3, 17-18). Pur tuttavia c è una promessa: Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe (Gen. 3, 15). L albero, infatti ha un ramo rigoglioso

6 con fiori e frutti. Un germoglio spunterà dal tronco di Jesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici (Is. 11, 1). Prosegue la descrizione della creazione. Ci siano luci nel firmamento del cielo per distinguere il giorno dalla notte (Gen. 1, 14). Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle (Gen. 1, 16) Quarto giorno. Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo. Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie quinto giorno (Gen1,20-21) Dio disse: la terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche...(gen. 1,24-25) e Dio disse: facciamo l uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. Dio creò l uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. (Gen. 1, 26-27). In tale turbinio di animali una figura, che è archetipo e contiene in se l elemento maschile e femminile e domina il sesto giorno della creazione. Facciamo l uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili, che strisciano sulla terra. Dio creò l uomo a sua immagine; a immagine di Dio li creò; maschio e femmina li creò (Gen.1, 26-27) Tale archetipo di Dio, insieme a quello dell uomo e della donna, quasi in una danza, con le mani alzate al cielo godono della creazione tutta.

7 Un ultimo elemento fa parte della creazione: in basso a destra un Orante. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò (Gen 2, 3). In tale gesto di preghiera ho voluto associare le generazioni future. Ormai siamo giunti alla parte centrale e più importante della composizione, non solo per lo spazio grandissimo che abbraccia, ma anche per la ricchezza dell oro. Il Cristo risorto alto circa m. 4,50, domina nella sua posizione lievitante verso l alto. Impugna nella mano destra il labaro (vessillo con asta) segnato dalla Croce. Il Cristo è inscritto in una mandorla fulgida d oro. Si vedono ancora i fori dei chiodi e della lancia: sappiamo che nelle apparizioni agli Apostoli si presenta con tali segni: "Pace a voi!: detto questo mostrò loro le mani e il costato...(gv. 20, 20). Ai suoi piedi la tomba nuova scavata nella roccia. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto (Lc. 23, 53). La sua veste è rosso scarlatto a simboleggiare il martirio. Dalla viva roccia brulla, in modo irreale escono tanti fiori variopinti: è la rinascita della natura che partecipa della risurrezione di Cristo, primogenito di tutte le creature. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; (Lc. 24, 2). Nel punto più alto a sinistra la Mano del Padre che invia lo Spirito: primo dono ai credenti (citazione). Ed è sempre il Padre che risuscita: Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce(1pt. 1,3-4). E ancora: Che Egli manifestò in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla sua destra nei cieli. E accoglie il figlio simboleggiato dalla croce. Tale momento trinitario emana da sé una luce che scende come una strada verso il basso e nella quale sono inserite dodici colombe con tanti ramoscelli di ulivo: sono gli Apostoli e quindi la prima chiesa.

8 Nella sommità della collina alcuni alberi si intrecciano nella cromia di fiori e rami. Uno è un mandorlo: è noto a tutti come il mandorlo, che è il primo albero a fiorire, in primavera, è il segno della rinascita della natura e di una attenzione vigile ai primi indizi della primavera: esprime molto bene quindi il concetto della risurrezione. Ancora un altro albero si vede: l olivo, albero simbolo della pace; pace che scende nel nostro cuore dopo la esaltante notizia della risurrezione. Ricapitolando in poche parole ho seguito alcune letture della veglia della notte santa: la creazione, il passaggio del mar rosso, il peccato, la gloria della risurrezione. Il momento trinitario, che avvolge di luce la chiesa nella quale siamo noi....un inno di gloria saluti il trionfo del risorto. Gioisca la terra inondata da così grande splendore; la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo......e con il sangue sparso per la nostra salvezza ha cancellato la condanna della colpa antica......questa è la notte in cui ha liberato i figli di Israele, nostri padri, dalla schiavitù dell Egitto E li ha fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso...Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte risorge vincitore dal sepolcro......davvero era necessario il peccato di Adamo, che è stato distrutto con la morte del Cristo Felice colpa, che meritò di avere un così grande Redentore.

9 Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno......cristo tuo Figlio, che risuscitato dai morti fa splendere sugli uomini la sua luce serena e vive e regna nei secoli dei secoli Amen Roma Natale del Signore Remo Rapone