UCCELLI E PAESAGGIO AGRICOLO

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1 UCCELLI E PAESAGGIO AGRICOLO 16 settembre 2015 a cura del Museo Civico di Scienze Naturali E. Caffi, in collaborazione con il Gruppo Ornitologico Bergamasco

2 GRUPPO ORNITOLOGICO BERGAMASCO Sorto nel 2000 per iniziativa di appassionati di studi e ricerche sull avifauna locale. Svolge attività finalizzate ad incrementare le conoscenze scientifiche e la tutela degli uccelli e dell ambiente naturale. Nel logo dell associazione è raffigurato il Rondone pallido (Apus pallidus), specie poco diffusa nell Italia settentrionale e presente con alcune colonie nel centro cittadino di Bergamo.

3 GRUPPO ORNITOLOGICO BERGAMASCO Supporto ad attività didattiche e di sensibilizzazione su tematiche ambientali promosse dal Museo Caffi. Produzione di articoli e pubblicazioni scientifiche, fra cui l Atlante Ornitologico della città di Bergamo (2006) e quello delle specie nidificanti nell intero territorio provinciale (attualmente in stampa). ATLANTE DEGLI UCCELLI DI BERGAMO a cura di Enrico Cairo e Roberto Facoetti Specie nidificanti e specie svernanti ( ) disegni di Simone Ciocca Mario Guerra edizioni junior

4 GLI UCCELLI E L AMBIENTE NATURALE Gli uccelli frequentano una gamma di ambienti molto ampia e sono parte integrante di tutti i principali ecosistemi. Essi sono unanimemente ritenuti INDICATORI AMBIENTALI molto affidabili. La ricchezza di avifauna è direttamente correlata alla BIODIVERSITA, e quindi allo stato di salute del territorio dal punto di vista ambientale.

5 UCCELLI E AGRICOLTURA Il binomio uccelli-agricoltura si è instaurato già dal Neolitico (circa anni fa), quando l uomo, fino ad allora cacciatore-raccoglitore, ha creato i primi insediamenti stabili grazie alla possibilità di stoccare e conservare i prodotti dei raccolti.

6 COMMENSALI DELL UOMO PASSERA D ITALIA Passer italiae PASSERA MATTUGIA Passer montanus

7 RICORDI DELLA CIVILTA CONTADINA

8 I VICINI DI CASA IN DIFFICOLTA Carenza di cibo (piccoli invertebrati, semi) per la diminuzione di zone verdi con erbe spontanee e di terreni incolti Competizione alimentare (piccioni domestici) Limitata disponibilità di siti di nidificazione (edilizia moderna, ristrutturazioni di vecchi edifici) e competizione con altre specie (storno) Predazione (gatti, cornacchie, ecc.) Inquinamento (accumulo di sostanze tossiche, in particolare nei nidiacei) Mortalità stradale (investimenti, collisioni contro vetrate)

9 UCCELLI E AGRICOLTURA Nel corso dei secoli le attività agricole tradizionali hanno propiziato l insediamento di molte specie di uccelli e di altri animali, che hanno saputo adattarsi a nuovi habitat e a peculiari nicchie ecologiche create dall azione dell uomo.

10 IL VECCHIO PAESAGGIO Le tecniche agricole sono rimaste sostanzialmente invariate per secoli, rapportandosi in modo equilibrato con l ambiente naturale. Fino ad alcuni decenni addietro città e campagna si integravano in un rapporto non conflittuale.

11 UCCELLI E AGRICOLTURA Nell ultimo mezzo secolo, a seguito dei rapidi cambiamenti introdotti dal progresso tecnologico, sono sorte nuove problematiche legate agli impatti generati su territorio e ambiente dalle nuove metodologie di conduzione delle attività agricole. I profondi mutamenti avvenuti nel corso degli ultimi decenni sono all origine di due fenomeni generalizzati che hanno penalizzato gli agrosistemi dal punto di vista ecologico: 1) CONTRAZIONE SUPERFICI COLTIVATE 2) SCADIMENTO DELLA QUALITA AMBIENTALE

12 UN INARRESTABILE DECLINO Sulla base di censimenti condotti con criteri scientifici nel corso degli ultimi decenni le specie di uccelli tipiche dei contesti agricoli sono quelle maggiormente in declino a livello continentale. Fenomeno di gravità paragonabile a quello avvenuto in passato per la scomparsa delle zone umide, a seguito delle grandi bonifiche.

13 ESPANSIONE DELLE AREE EDIFICATE da Quaderni CST,

14 L ISOLA CHE C ERA da Quaderni CST,

15 CONSUMO DEL TERRITORIO

16 SCADIMENTO DELLA QUALITA AMBIENTALE I dettami dell agricoltura intensiva Monocoltura Meccanizzazione Sostanze chimiche Rimozione siepi e filari

17 SIEPI, FILARI, ZONE ARBUSTIVE E TERRENI INCOLTI MICROHABITAT BISTRATTATI CHE CONTRIBUISCONO IN MODO SOSTANZIALE ALL INCREMENTO DELLA BIODIVERSITA rappresentano corridoi ecologici di importanza vitale per assicurare lo scambio tra popolazioni di ecosistemi contigui (es. città-campagna) assicurano protezione nella fase riproduttiva (collocazione del nido, svezzamento della prole) garantiscono risorse alimentari in ogni stagione (insetti, piccoli vertebrati, semi, bacche, ecc.) agiscono come provvidenziali rifugi in caso di disturbo e di pericolo e come ripari in occasione di maltempo

18 SOLO LUNGO LA FERROVIA USIGNOLO Luscinia megarhyncos PASSERA SCOPAIOLA Prunella modularis

19 NELLA VECCHIA FATTORIA RONDINE Hirundo rustica Urbanizzazione (sottrazione di habitat) Agricoltura intensiva (banalizzazione dell ambiente, uso di pesticidi) Evoluzione della zootecnia (conduzione degli allevamenti, tipologia delle stalle) Problematiche nelle aree di svernamento nell Africa meridionale (desertificazione, modifiche ambientali) Bonifica delle zone umide del Nordafrica utilizzate come aree di sosta durante le migrazioni

20 da Bani et al., 2009 LE STIME A LIVELLO REGIONALE

21 NELLE AMPIE DISTESE ALLODOLA Alauda arvensis Frammentazione dell habitat (nuovi insediamenti residenziali e commerciali, nuove infrastrutture viabilistiche) Prevalenza della monocoltura Riduzione di zone incolte e di prati stabili Impiego di fitofarmaci

22 CONTRAZIONE DI AREALE Brichetti & Fasola, 1990 Bassi et al., in stampa La comparazione tra le due mappe mostra la contrazione della distribuzione nell areale alpino, l abbandono dell intera fascia prealpina, collinarepedemontana e dell alta pianura.

23 da Bani et al., 2009 LE STIME A LIVELLO REGIONALE

24 LA CAMPAGNA CHE FU AVERLA PICCOLA Lanius collurio Urbanizzazione: sottrazione di habitat Agricoltura intensiva: rimozione di siepi e filari, utilizzo di erbicidi e pesticidi Abbandono di prati e pascoli montani: processo di rimboschimento naturale Modifiche climatiche: maggiore piovosità nelle zone di riproduzione, siccità e desertificazione nelle zone di svernamento

25 FRAMMENTAZIONE DELL AREALE Brichetti & Fasola, 1990 Bassi et al., in stampa Il raffronto tra le due mappe mostra una frammentazione della distribuzione nel settore montano e l abbandono di ampi comparti della fascia di pianura.

26 da Bani et al., 2009 LE STIME A LIVELLO REGIONALE

27 ANCHE I RAPACI SOFFRONO I predatori (diurni e notturni), posti ai vertici delle piramidi ecologiche degli agrosistemi, sono fortemente penalizzati dai mutamenti ambientali e sono in preoccupante declino generalizzato. ALBANELLA MINORE Circus pygargus I nidi di Albanella minore, spesso celati nelle ampie distese di coltivi di cereali, sono soggetti al rischio di distruzione durante le operazioni meccaniche di mietitura.

28 ANCHE I RAPACI SOFFRONO BARBAGIANNI Tyto alba I siti riproduttivi di Barbagianni, collocati in vecchi cascinali e casolari, sono soggetti al rischio di abbandono durante operazioni di demolizione o di ristrutturazione degli edifici.

29 UNA CAMPAGNA ANCHE PER LORO SALTIMPALO Saxicola torquata QUAGLIA Coturnix coturnix UPUPA Upupa epops TORTORA Streptopelia turtur Tutte le specie particolarmente adattate agli ambienti rurali versano in stato precario di conservazione e hanno abbandonato molti siti riproduttivi frequentati fino al recente passato.

30 MAPPA DELLA RICCHEZZA DI SPECIE Le zone della pianura con prevalenti ambienti di tipo agricolo intensivo sono fra quelle più povere di specie nidificanti nel territorio provinciale.

31 GLI INGREDIENTI DI UN SUCCESSO CORNACCHIA GRIGIA Corvus cornix Dieta praticamente onnivora (granivora, insettivora, frugivora, carnivora, necrofaga) Opportunismo e intelligenza (capacità di apprendimento, di memorizzazione e di trasmissione delle informazioni) Agricoltura intensiva, in particolare mais (alimentazione invernale nelle stoppie) e pioppeti industriali (siti di nidificazione)

32 LA GAZZA ALLA CONQUISTA DEL TERRITORIO Brichetti & Fasola, 1990 Bassi et al., in stampa La comparazione tra le mappe evidenzia il fenomeno di colonizzazione dell intero settore di pianura e della fascia pedemontana, con sporadici avamposti nei maggiori fondovalle prealpini.

33 GABBIANI E AIRONI IN FESTA Le operazioni meccaniche di aratura dei campi rappresentano una gradita opportunità di reperire fonti alimentari "a buon mercato" per alcune specie gregarie che hanno colonizzato negli ultimi decenni la Pianura Padana.

34 LA RIVOLUZIONE DELL AVIFAUNA Espansione delle aree edificate Rimozione di siepi, filari e terreni incolti FORTE DECLINO SPECIE TIPICHE DEI CONTESTI AGRICOLI TRADIZIONALI ESPLOSIONE DEMOGRAFICA SPECIE GENERALISTE E OPPORTUNISTE Conduzione intensiva (meccanizzazione, monocoltura, ecc.) Ristrutturazione di vecchi casolari Banalizzazione degli ambienti agricoli

35 STORIA DI UN RITORNO

36 UN OASI DI BIODIVERSITA Un esempio di utilizzo virtuoso di fondi UE, con la rinaturalizzazione di oltre 400 ettari di territorio Osservate oltre 200 specie di uccelli, fra cui anche alcune rarità

37 ANCHE IN CASA NOSTRA Nel 2012, grazie a finanziamenti regionali (e alla illuminata volontà dei proprietari), un terreno privato nei pressi di Ranica è stato convertito in un piccolo "biotopo naturalistico", con creazione di stagni e piantumazione di vegetazione autoctona. L area è frequentata da numerose specie di uccelli; fra quelle nidificanti (certe o probabili) si annoverano Martin pescatore, Tuffetto, Gallinella d acqua e Corriere piccolo.

38 ARRIVEDERCI AL MUSEO!

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