Nuovo libretto di impianto e rapporti di efficienza energetica

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1 Il nuovo Libretto d impianto per la climatizzazione e i nuovi rapporti di controllo efficienza energetica Giovanni RAIMONDINI Coordinatore GdL 602 CTI

2 Il 7 marzo 2014 è stato pubblicato in GU il decreto del MiSE che ha reso disponibili il Libretto di impianto e i Rapporti previsti dal DPR 74/2013, che dal 1 giugno 2014 sostituiranno gli attuali Libretto di impianto, Libretto di centrale, Allegato F e Allegato G previsti dal DPR 412/93 e s.m.i. La quasi totalità del lavoro di preparazione del Libretto e dei Rapporti è stata eseguita dal Gruppo di Lavoro 602 del CTI (Comitato Termotecnico Italiano).

3 Il DPR 74/2013, adeguandosi a quanto disposto dalla direttiva 2002/91/CE e dalla successiva 2010/31/UE che l'ha sostituita, ha esteso l'obbligo di controlli di efficienza energetica anche agli impianti di climatizzazione estiva. Inoltre negli ultimi anni ai tradizionali sistemi di produzione e utilizzo di energia per riscaldamento e produzione acs (impianti a combustibile liquido e gassoso) si sono aggiunti impianti di cogenerazione/trigenerazione, di teleriscaldamento/teleraffrescamento, impianti a energie rinnovabili (solare termico e fotovoltaico, biomasse).

4 Per valutare correttamente l'efficacia di azioni mirate all'uso razionale dell'energia e al risparmio energetico lo Stato ha bisogno di conoscere la situazione complessiva del parco impianti (tipologia, fonti energetiche utilizzate, rendimento, vetustà ecc.) e gli eventuali miglioramenti ottenuti. Ciò è possibile se gli Enti preposti all'attuazione della legge Regioni e Province Autonome istituiscono e aggiornano il Catasto Impianti, trasmettendo periodicamente allo Stato i dati più indicativi.

5 Considerato il numero di impianti e la loro varietà, nonché i parametri indicativi del loro stato di efficienza, la trasmissione ed elaborazione dei dati ha senso solo se questi, sia a livello locale che dello Stato, giungono per via informatica; è quindi auspicabile, e comunque inevitabile, che in questo settore partendo dal lavoro dell'installatore, del manutentore e dell'ispettore - il supporto cartaceo sia sostituito da quello informatico. Non è d'altra parte pensabile che questo avvenga tutto in una volta.

6 È sempre più frequente trovare, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, soluzioni impiantistiche più complesse che nel passato, come ad esempio impianti centralizzati di riscaldamento e condizionamento con sottosistemi di regolazione, distribuzione ed emissione in comune, caldaie a gas integrate da pannelli solari termici e/o termostufe a pellet. Non sempre questi sistemi sono tali dalla nascita, generatori e componenti vengono aggiunti, dismessi o sostituiti nel corso del tempo.

7 Per questo motivo si è pensato a un Libretto di impianto modulare, valido per qualsiasi tipologia di impianto e qualsiasi potenza, costruito assemblando le schede relative ai generatori e componenti dell'impianto all'atto dell'installazione, aggiornato in tempo reale aggiungendo le schede relative ai nuovi generatori o componenti, rimuovendo (conservandole per almeno 5 anni) quelle relative a generatori e componenti sostituiti o dismessi. Un solo libretto anche se l'impianto fornisce più servizi.

8 Per favorire l'assemblaggio del libretto il MiSE ha predisposto una versione in PDF scaricabile dal proprio sito: è possibile quindi stampare e successivamente compilare le schede che interessano, all'atto della messa in servizio dell'impianto (o del passaggio dai vecchi al nuovo libretto) e in occasione di ogni successiva modifica. Regioni e Province Autonome possono integrare il modello originale con proprie schede qualora richiedano, come previsto dalla legge, controlli aggiuntivi.

9 Il decreto del MiSE, nell'ottica della progressiva informatizzazione, consente che il libretto sia compilato e aggiornato anche su supporto informatico, purché copia cartacea sia resa disponibile all'atto dell'eventuale ispezione. Se si guarda a un futuro non lontano, il passaggio dalla carta al bit consentirà una riduzione dei tempi e dei costi per il cliente, per gli operatori e per la Pubblica Amministrazione, evitando gli inconvenienti legati ai passaggi da un responsabile all'altro (negli alloggi in affitto, quanti libretti sono stati trasferiti a chi entra da chi è uscito?)

10 Il Libretto è il mattoncino ideale con cui costruire un vero Catasto Impianti, completo e aggiornato. Compilando il libretto il manutentore può aggiornare in tempo reale il Catasto oltre al proprio archivio; il responsabile dell'impianto può consultare dal Catasto (senza modificarlo) il libretto quando vuole; ogni modifica dell'impianto comporterà una modifica del libretto, quindi del Catasto, da un operatore autorizzato e sempre rintracciabile. Da ogni Catasto regionale ( a quel punto tutti uguali) il trasferimento dati al MiSE sarà effettuato tramite un protocollo standard.

11 Il CTI sta preparando, come annunciato dal decreto del MiSE, degli esempi di compilazione di libretto di impianto, iniziando dalle configurazioni più diffuse, sia in singole unità immobiliari che in edifici ad uso residenziale e ad uso commerciale. Un'altra iniziativa del CTI è la creazione sul proprio sito di una sezione FAQ nella quale, con il contributo dei Soci, verranno fornite risposte a quesiti inerenti l'applicazione della normativa in materia di efficienza energetica.

12 Sempre sul sito del CTI è già disponibile un libretto di impianto compilabile a moduli che possono essere successivamente stampati, in linea con quanto previsto dal DM 10 febbraio Per facilitare la compilazione le istruzioni relative ai vari moduli, che nel libretto cartaceo sono riportate nelle ultime pagine, possono essere richiamate in corrispondenza dei punti ai quali si riferiscono.

13 I Rapporti tengono conto della volontà del MiSE di meglio distinguere le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione ai fini della sicurezza (le cui modalità e periodicità sono individuate, in cascata, dall'installatore, dai fabbricanti gli apparecchi e componenti e dalle norme tecniche) da quelle di controllo dell'efficienza energetica, individuate dal DPR n. 74/2014. Naturalmente distinzione non significa separazione, e comunque in occasione del controllo una verifica dei principali aspetti di sicurezza è necessaria.

14 I Rapporti non sono rapporti di controllo ed eventuale manutenzione ai fini della sicurezza, e non devono essere usati come tali. Precise indicazioni su quali elementi controllare e ogni quanto tempo per garantire sicurezza e funzionalità devono essere fornite dall'installatore dell'impianto tenendo conto delle analoghe istruzioni contenute nei libretti di uso e manutenzione a corredo degli apparecchi e componenti dell'impianto stesso. Il DPR 74/2013 ha ben evidenziato l'aspetto controllo della sicurezza all'articolo 7, distinguendolo dal controllo di cui all'articolo 8.

15 Come sempre la transizione dalla vecchia alla nuova procedura non sarà priva di problemi, tanto più che il DPR 74/2013 si innesta su una vasta legislazione energetica precedente, in parte nazionale e in parte attuativa di direttive europee, e che manca ancora l'aggiornamento delle attività di progettazione e installazione impianti, ma la legge 90/2013 ha ulteriormente introdotto elementi di confusione, generando dubbi che vanno risolti al più presto per non partire col piede sbagliato (e gli errori di operatori ed Enti di controllo li paga sempre il cliente finale!)

16 La definizione di impianto termico sulla quale abbiamo lavorato (DM 22 novembre 2012): impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale e/o climatizzazione estiva e/o produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale e assimilate. Questa definizione limitava il campo di applicazione agli impianti, consentendo anche di inserire nel libretto eventuali apparecchi indipendenti a integrazione del riscaldamento o raffrescamento.

17 Nuova definizione di impianto termico (legge 90/2013) impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione (sic!) e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kw. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate.

18 La nuova definizione di impianto termico riprende quella del D. Lgs. n. 192/2005 e s.m.i. abbassando a 5 kw, dai precedenti 15 kw, il limite oltre il quale la somma delle portate termiche di più apparecchi singoli li assimila agli impianti termici, e quindi li obbliga alla compilazione del libretto (e a un numero di catasto); non è chiaro se gli apparecchi citati lo sono a titolo esclusivo o di esempio, se si sommano le potenze fra quelli per riscaldamento o condizionamento, se un apparecchio di potenza inferiore a 5 kw è considerato impianto quando diverso dagli esempi citati.

19 Definizione DM 22 novembre 2012 unità immobiliare residenziale e assimilata: unità immobiliare, a se stante o inserita in un edificio, prevista per l'utilizzo come civile abitazione, effettivamente usata come tale o sede di attività professionale (es. studio medico o legale) o commerciale (es. agenzia di assicurazioni) o associativa (es. sindacato, patronato). Definizione legge 90/2013 unità immobiliare: parte, piano o appartamento di un edificio progettati o modificati per essere usati separatamente.

20 Stando alla nuova definizione una casa indipendente non è più unità immobiliare; inoltre è sparita anche la definizione di assimilata, che pure la nuova definizione di impianto termico continua a riportare. Si deve pensare che uno scaldacqua non costituisce impianto termico all'interno di un appartamento ma diventa tale all'interno di una villetta?

21 Nei contenuti il nuovo libretto non differisce eccessivamente dai precedenti; vi sono naturalmente molte più schede dedicate a singoli apparecchi e componenti, che tuttavia richiedono la trascrittura di informazioni reperibili dai dati di targa, dalle schede tecniche o dai libretti di uso e manutenzione, quando non siano già riportate sui progetti o sugli allegati obbligatori alle dichiarazioni di conformità. L'unica vera novità è l'introduzione di una scheda relativa al trattamento acqua.

22 Il trattamento dell'acqua (sia nel circuito riscaldamento che sanitaria) negli impianti di climatizzazione invernale è regolato, in funzione della portata termica complessiva, dal DPR n. 412/1993, art. 5 comma 6, e dal DPR n. 59/2009, art. 4 comma 14; la norma di riferimento è sempre la UNI Per l'acqua calda santaria occorre considerare anche le Linee guida sui dispositivi di trattamento delle acque destinate al consumo umano ai sensi del D.M. 7 febbraio 2012, n. 25, pubblicate il 20 marzo 2013 dal Ministero della Salute.